5 December, 2025
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Neoneli ricorda e rende omaggio al suo più illustre cittadino del passato: Bonaventura Licheri. Questo venerdì (25 novembre), il paese nel Barigadu, in provincia di Oristano, dedica una serata di interventi, riflessioni, letture e canti al poeta vissuto a cavallo tra Sei e Settecento, famoso per la sua vasta produzione di componimenti sacri, e in particolare di “No mi giamedas Maria” e “Sette ispadas de dolore”.

Al centro dell’appuntamento, in programma nella chiesa parrocchiale di San Pietro a partire dalle 17, la presentazione di “Gaudia. Gosos e lodi sacre”, una raccolta di settantaquattro testi di Bonaventura Licheri pubblicata di recente dalla editrice Ilisso di Nuoro, nella collana Bibliotheca Sarda, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale neonelese. Intervengono il curatore dell’opera, Mario Cubeddu, insegnante e studioso di storia e tradizioni popolari della Sardegna, l’autore della prefazione Maurizio Virdis, professore di filologia romanza e lingua sarda, Graziano Fois, docente di lettere nei licei, e Giuliana Portas, archivista e operatore linguistico-culturale.

Introdotto dal sindaco di Neoneli Salvatore Cau, l’incontro sarà arricchito dalle letture di versi di Bonaventura Licheri affidate all’attrice e cantante Simonetta Soro, e da un concerto del coro Su Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu.

La pubblicazione di “Gaudia. Gosos e lodi sacre” corona un percorso intrapreso nel 2011 dal comune di Neoneli, impegnato nella salvaguardia e nella valorizzazione dell’identità e della memoria storica del paese (anche con iniziative come Licanias de Barigadu, la manifestazione enogastronomica e culturale giunta alla settima edizione tra la fine di settembre e i primi di ottobre scorsi), che ha deciso di investire energie e fondi per fare chiarezza sulla figura e l’opera di Bonaventura Licheri: «Celebre, dotto e distintissimo poeta», come lo definì a metà dell’Ottocento il canonico Giovanni Spano in “Canzoni popolari della Sardegna”, dove scriveva altresì che «la maggior parte di lodi di santi che si cantano nel popolo sono composte da lui»; un poeta, ciononostante, poco studiato, e in modo frammentario quando non addirittura errato, sia sotto il profilo biografico che della produzione poetica. A gettare luce sull’uno e sull’altro aspetto, ecco ora le 321 pagine di “Gaudia. Gosos e lodi sacre”.

Nato il 18 gennaio 1668, Sebastiano Antonio Bonaventura Licheri «entra adolescente nel collegio gesuitico di San Michele a Cagliari e qui segue il corso di studi con buoni risultati, sino alla pronuncia dei voti nel 1687″, scrive Mario Cubeddu nelle note che accompagnano il libro. «Nel 1692 è nel Collegio di Sassari, quando decide di lasciare la Compagnia, di tornare a Neoneli e di sposare la giovane Cipriana Polla (…). All’origine dell’abbandono ci sono probabilmente ragioni familiari, dalla perdita della madre amata, nel 1684, alla morte del fratello. Il Licheri vivrà a Neoneli il resto della vita come notabile di paese, stimato e apprezzato come tutore degli orfani e proprietario benestante. Nell’anno 1700 trascrive in un quaderno tutti i testi poetici, gosos, letras, sequenze, litanie, composti sino a quella data. Dal 1714 al 1717, negli anni in cui anche la Sardegna è coinvolta nelle guerre di successione spagnola, ricopre la carica di Ufficiale di Giustizia e Giudice Ordinario del Barigadu de susu. Muore a Neoneli nel 1733». 

Bonaventura Licheri ebbe in vita ampia fama di poeta sacro e i suoi componimenti si diffusero presto in tutta la Sardegna. «Da Sinnai a Bitti, da Cabras a Sedilo, nel corso del Settecento le confraternite e le parrocchie adottano i testi composti dal Licheri per il canto paraliturgico, riconoscendone la superiorità sul piano della poesia, della morale, della teologia». Le sue composizioni «si pongono all’interno di una attività molto intensa, in Sardegna, in un settore della produzione letteraria di tematica e argomento religioso», sottolinea Maurizio Virdis nella sua prefazione: «Questo tipo di scrittura ha una consolidata tradizione dietro di sé, e la lingua sarda mostra una ormai acquisita capacità stilistica che, qui, Bonaventura Licheri mostra di usare in maniera certamente consumata ed esemplare». Le sue «sono composizioni poetico paraliturgiche che lodano il Signore o la Vergine o i Santi; ma il loro schema compositivo può variare di volta in volta, così come lo schema e il genere metrico, e la loro impostazione tesa alla ricezione da parte dei fruitori».  

«È il primo autore espresso dalla Sardegna moderna capace di ottenere l’apprezzamento del ceto colto e semicolto dell’isola, rappresentato in sostanza dal clero», scrive Cubeddu: «Perché i gosos del Licheri sono l’opera di un poeta colto (…) formatosi alla scuola di una poesia religiosa che aveva una lunga storia, strumento usato soprattutto dai Gesuiti nella loro attività missionaria». L’attività poetica di Bonaventura Licheri è quella di “un uomo di cultura il cui scopo è quello di avvicinare al popolo il messaggio evangelico. E il popolo fece proprio questo messaggio al punto da cancellarne l’autore”, mentre “le vicende della vita si confondono presto con elementi leggendari. Per questo è assente da tutti gli studi sulla letteratura della Sardegna, dalla Storia dell’Alziator (…) ai più recenti saggi di Pirodda (…) e Salvatore Tola (…)». Ecco perché «una raccolta organica di tutti i testi che, con sufficiente fondamento, gli possono essere attribuiti come autore, o traduttore, può aiutare a definire ancora meglio la sua figura e a inserire la sua opera nel suo tempo e nella vicenda della poesia in Sardegna”, sottolinea infine Mario Cubeddu nelle note introduttive di “Gaudia. Gosos e lodi sacre.» 

Ma a gettare luce sulla vita e l’opera del poeta neonelese contribuisce anche un’altra recente pubblicazione, “Bonaventura Licheri raccontato dalle fonti archivistiche”: un opuscolo che raccoglie in una settantina di pagine gli esiti del lavoro di un gruppo di esperti – Mariantonietta Piga, Giuliana Portas e Mario Antioco Sanna – con specifiche competenze in materia filologica, glottologica, paleografica e archivistica, appositamente incaricato dal comune di Neoneli, «per eseguire tutte le ricerche necessarie a chiarire i lati ancora misteriosi di questo personaggio», come scrive nella prefazione il sindaco Salvatore Cau. Il primo cittadino spiega bene anche il senso dell’operazione e i motivi che hanno spinto l’amministrazione comunale a investire energie e risorse finanziare nello studio della figura e dell’opera di Bonaventura Licheri: “Ogni paese, anche il più piccolo, anche quello che sembrerebbe il più insignificante, è unico e irripetibile grazie al proprio sostrato culturale e identitario, e acquisire la consapevolezza di essere tali è il primo atto di amore che bisogna avere verso noi stessi. (…) Una frase tratta da una famosa poesia di Martin Luther King recita: ‘Se non puoi essere una via maestra sii un sentiero, ma sii sempre il meglio di ciò che sei’: ecco, io sono consapevole che Neoneli non sia una via maestra, ma di certo è un sentiero dalle molte attrattive. Ognuno di noi dovrebbe essere consapevole di tale fascino, mantenerlo vivo e armonioso curando e coltivando tutti gli aspetti che contribuiscono a renderlo speciale, senza nessun complesso di inferiorità nei confronti di ciò che non ci appartiene».

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Una settantina di persone hanno partecipato ieri sera all’evento “Luna Piena Su Monte Aidu”, passeggiata notturna con musica e letture al chiaro di luna, promosso dall’Amministrazione comunale di Teulada in collaborazione con la rassegna Mare e Miniere e l’associazione elenaleddavox.

I partecipanti si sono ritrovati a Teulada alle 18.30, presso l’inizio del sentiero di Monte Aidu, in località Tuerra, poco oltre il Centro Ippico Comunale. Lì è iniziata la camminata, con varie tappe, nel corso delle quali Simonetta Soro ha letto brani e poesie, accompagnata dalle fascinose trame acustiche intessute dal liuto cantabile di Mauro Palmas. Il percorso si è concluso con la sosta finale sulla piana di Monte Aidu, dove è stato possibile godere dello straordinario plenilunio sul mare, con le letture e la musica ad incorniciare il tutto. 

La straordinarietà dell’evento è documentata alla perfezione dalle fotografie allegate, scattate da Enrico Cambedda.

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Continua il ricco cartellone di eventi di Mare e Miniere 2016 con due appuntamenti da non perdere. Domani, venerdì 16 settembre, Simonetta Soro (voce e testi) e Mauro Palmas (musiche al liuto cantabile) saranno protagonisti di “Luna Piena Su Monte Aidu”, passeggiata notturna con musica e letture al chiaro di luna, evento promosso dall’Amministrazione comunale di Teulada in collaborazione con la rassegna Mare e Miniere e l’associazione elenaleddavox. Il programma prevede, alle 18.30, il ritrovo dei partecipanti a Teulada, presso l’inizio del sentiero di Monte Aidu in località Tuerra, poco oltre il Centro Ippico Comunale. A seguire prenderà il via la camminata con varie tappe nel corso delle quali Simonetta Soro leggerà brani e poesie accompagnata dalle fascinose trame acustiche intessute dal liuto cantabile di Mauro Palmas. Il percorso terminerà con la sosta finale una volta giunti sulla piana di Monte Aidu, dove sarà possibile godere dello straordinario plenilunio sul mare, con le letture e la musica ad incorniciare il tutto. Considerata la tipologia del sentiero e il fatto che si percorra di notte, è consigliato ai partecipanti abbigliamento e calzature adeguate, nonché l’ausilio di una torcia elettrica.

Giovedì 22 settembre si proseguirà a Muravera, presso la chiesa di San Nicola di Bari alle ore 20,00 con “Sacro Cantare”, produzione originale di Mare e Miniere già portata in scena nel mese di agosto ad Iglesias e Sant’Antioco con la partecipazione dell’Ensemble Adilei. L’appuntamento di Muravera sarà caratterizzato da un focus sul repertorio sacro della tradizione sarda con la partecipazione di Su Cuncordu ‘e su Rosariu Santu Lussurgiu, nato nel 1976 per accompagnare la processione della Settimana Santa e composto da Giovanni Ardu, Mario Corona, Roberto Iriu e Antonio Migheli, le straordinarie voci femminili di Elena Ledda, Simonetta Soro e Gabriella Aiello, mentre la parte musicale sarà affidata al liuto cantabile di Mauro Palmas e all’organo di Alessandro Foresti.

 

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“Luna piena su Monte Aidu” è il titolo dell’evento organizzato dall’Amministrazione comunale di Teulada e dal Circuito Mare e Miniere con la collaborazione dell’associazione Elena Ledda Vox, per la serata di venerdì 16 settembre 2016. Si tratta di una passeggiata con musiche e letture al chiaro di luna.

Il programma prevede il ritrovo dei partecipanti alle 18.30, presso l’inizio del sentiero di Monte Aidu (in località Tuerra, poco oltre il Centro ippico comunale). Seguiranno l’inizio della camminata con varie tappe dedicate a lettura di brani e poesie, accompagnati da musica in acustica (voce e testi di Simonetta Soro, musica – liuto cantabile – di Mauro Palmas) e sosta finale sulla piana di Monte Aidu, panoramica del plenilunio sul mare, ancora musica e letture con cena al sacco. Il rientro è previsto orientativamente alle 23.00.

Considerata la tipologia del sentiero, di media difficoltà, da percorrere di notte, gli organizzatori consigliano ai partecipanti un minimo di preparazione fisica, calzature ed abbigliamento adeguati, torcia elettrica, acqua e cena al sacco. Per informazioni: Biblioteca comunale di Teulada (070 9271230).

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Mare e Miniere 2016 prosegue la sua ricca programmazione con una quattro giorni imperdibile che dal 30 agosto al 2 settembre andrà in scena ad Iglesias e Sant’Antioco. Si partirà il 31 Agosto alle ore 20,00 con “Sacro Cantare” che andrà in scena nella splendida cornice della Cattedrale di Santa Chiara di Iglesias dove prenderà vita l’inedito incontro tra il repertorio sacro della tradizione musicale sarda e quello georgiano. Protagonista, infatti, sarà l’Ensemble Adilei, otto giovani e talentuosi cantanti che da diversi anni sono impegnati nella tutela e nella valorizzazione del canto polifonico georgiano, dichiarato dall’Unesco nel 2001 “patrimonio immateriale dell’umanità”. Di grande e variegata complessità, questa antica tradizione della Georgia Caucasica, consiste in quattro tipi principali (quella a bordone, quella contrappuntistica, quella parallela o “dissonante”, e quella “ostinata”).

Nella regione a nord-ovest della Georgia, la montuosa e selvaggia Svanetia si pratica l’arcaica polifonia “dissonante”, mentre la Georgia occidentale è conosciuta per quella contrappuntistica con lo yodel, e la zona orientale, la Khaketia (centro storico dell’enologia mondiale) è la patria del dialogo delle melodie melismatiche di due solisti con l’accompagnamento del bordone. La polifonia “ostinata” è presente in tutte le regioni. Le tradizioni polifoniche nella Georgia sono presenti circa dal IV secolo, quando il Cristianesimo è stato adottato come religione di Stato. Insieme all’Ensemble Adilei si esibirà anche Su Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu, nato nel 1976 per accompagnare la processione della Settimana Santa e composto da Giovanni Ardu, Mario Corona, Roberto Iriu e Antonio Migheli, le straordinarie voci femminili di Elena Ledda, Simonetta Soro e Gabriella Aiello, mentre la parte musicale sarà affidata al liuto cantabile di Mauro Palmas e all’organo di Alessandro Foresti. Si tratterà, insomma, di un evento unico nel quale le intricate polifonie della tradizione georgiana daranno vita ad un dialogo inedito con la tradizione sarda, facendo emergere sorprendenti e suggestive identità.

“Sacro Cantare” verrà replicato il giorno successivo, il 31 Agosto alle ore 20,00 presso la Basilica di Sant’Antioco Martire di Sant’Antioco, dove l’Ensemble Adilei, incontrerà Su Cuncordu di Castelsardo e Su Cuncordu di Cuglieri, oltre alle già citate voci di Elena Ledda, Simonetta Soro e Gabriella Aiello, il liuto cantabile di Mauro Palmas e l’organo di Alessandro Foresti. Al termine del recital, la serata proseguirà nella piazza adiacente alla basilica con uno spettacolo dedicato al repertorio profano. Il 1 settembre alle ore 21,00 in Piazza de Gasperi a Sant’Antioco andrà, poi, in scena l’inedito ed originale format “Dialogando con la Tradizione” che vedrà protagonista Bruno Gambarotta impegnato nelle affascinanti interviste concerto con Elena Ledda, Tenores di Oniferi, Totore Chessa. Il 2 settembre alle ore 21,00 si replicherà sempre in Piazza de Gasperi a Sant’Antioco con Su Cuncordu ‘e Su Rosariu di Santu Lussurgiu e Luigi Lai. Uno spettacolo inedito tra musica e racconti attraverso il quale andare alla scoperta di veri e propri monumenti della tradizione Sarda. Entrambi gli eventi sono organizzati in collaborazione con la Diocesi di Iglesias ed i Comuni di Iglesias e Sant’Antioco.

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Dopo le prime due serate a Cabras e a Bauladu, torna nella sua “casa base” a Oristano il Festival Dromos. Tre gli eventi nel programma della giornata di domani (mercoledì 3 agosto), che culmina in musica alle 21.30 in piazza Cattedrale, in compagnia di cinque cantanti sarde ­ – Elena Ledda, Simonetta Soro, Valentina Casula, Monica Demuru e Rossella Faa – protagoniste di “Lux Feminae”, una produzione originale del festival. Il concerto è preceduto da due diversi appuntamenti nel tardo pomeriggio: alle 18.30 al Centro di salute mentale (presso l’Ospedale Vecchio nel piazzale San Martino) l’inaugurazione della mostra “Il frutto della disubbidienza”; alle 19.30, alla Libreria Librid (in piazza Eleonora d’Arborea), “Racconti di viaggi responsabilmente dissubbidienti”, un incontro con la Cooperativa ViaggieMiraggi Onlus .

Alcune delle più importanti voci femminili del panorama isolano sono riunite nel progetto “Lux Feminae”, per un concerto sotto “Il segno di Eva” (tema portante di questa diciottesima edizione di Dromos) ambientato in uno degli spazi più prestigiosi di Oristano come piazza Cattedrale, di fronte alla chiesa dedicata alla Vergine Maria: una serata celebrativa della luce mistica della Donna, madre del Dio cristiano ma, al contempo, della luce delle donne, di tutte le donne. Ogni cantante sarà affiancata da uno o più musicisti di riferimento: Elena Ledda e Simonetta Soro dal quartetto di Mauro Palmas alla mandola con Marcello Peghin alla chitarra, Silvano Lobina al basso e Andrea Ruggeri alla batteria; Monica Demuru con il pianista Natalio Mangalavite; Rossella Faa con Giacomo Deiana alla chitarra e Nicola Cossu al contrabbasso, quest’ultimo presente anche al fianco di Valentina Casula e del suo chitarrista Jean-Luc Roumier. Il biglietto costa dieci euro, e il ricavato sarà devoluto alla Caritas.

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Sarah Jane Morris (mic) (m)Rossella Faa - foto Alberto Ledda -Elena Ledda 5

Conto alla rovescia per la diciottesima edizione del Festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto in dodici centri dell’Oristanese: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues (quasi un “festival nel festival”, dal 13 al 15 agosto). Un’edizione che, sotto il titolo “Il segno di Eva”, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione di Dromos, alle arti visive e ad altri linguaggi.

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, il festival andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali. Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, la manifestazione contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.  

Il cartellone propone, anche in questa edizione, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. Come già annunciato, sono tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala-Nì, la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jab9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese Kristin Asbiornsen, l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, Irene Loche. Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni della formazione americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas, il batterista nigeriano Tony Allen. E poi altri artisti e gruppi isolani, come Moses Concas, The Wheelers Trio, il Bad Blues Quartet, Sista Namely & The Islanders Band, il Rubens Power Trio.

Tanta musica, dunque, ma anche mostre, incontri e vari appuntamenti e iniziative collaterali, a comporre un programma ricco di proposte e spunti di interesse, allestito dall’associazione culturale Dromos di Oristano con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), della Fondazione di Sardegna, Comuni di Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, e con la collaborazione dell’associazione BES – Best Events Sardinia, della Rete dei Festival, della Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, della Cantina Contini di Cabras, dell’Hotel Mistral 2 di Oristano, del Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5, dell’associazione La Volantina, dell’O.S.V.I.C., dell’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, di ViaggieMiraggi ONLUS, dell’Associazione Lost in Translation, della Consulta Giovani di Bauladu, dell’Associazione Music Academy di Isili, dell’Agenzia di sviluppo locale Due Giare, di Myland cicloturismo in Marmilla, dell’associazione Genadas e dell’associazione Andalas e Breccas. 

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Dopo il grande successo ottenuto lo scorso 15 luglio con lo spettacolo “Amaius – Contus de oi cun sa maia de àturus tempus” che ha visto protagonisti Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (madole), Marcello Peghin (chitarra) e Silvano Lobina (basso), Mare e Miniere torna domani sera alle 21,00 a Teulada (Giardino ex Casa Baronale Sanjust) con Tama Trio, in un’inedita formazione con Mauro Palmas (mandola e liuto cantabile), e Pietro Cernuto (ciaramedda a paru, friscalettu) ai quali si aggiungerà come ospite Gabriella Aiello (voce).

Le eleganti trame sonore intessute dal liuto cantabile e dalla mandola di Mauro Palmas, i suoni antichi degli aerofoni di Pietro Cernuto, e la straordinaria voce di Gabriella Aiello, condurranno il pubblico in un suggestivo viaggio sonoro “a voce, a corde, a pizzico, a fiato e a percussione” tutto giocato sugli intrecci tra le tradizioni dell’Italia Meridionale con la tradizione partenopea che si stringe in un abbraccio a quella sarda e poi ancora a quella siciliana. Le magnifiche architetture sonore si fondono, così, in un magico incontro ora con la voce intensa della Aiello, ora con quella passionale ed intimista di Cernuto, nell’alternarsi tra intensi canti d’amore, travolgenti tammuriate, e spaccati poetici di rara bellezza.

Nato dall’incontro tra Mauro Palmas, Pietro Cernuto e Nando Citarella, tre eccezionali strumentisti che hanno incrociato i rispetti background artistici, il Tama Trio rappresenta uno dei progetti artistici più originali della scena musicale italiana, tanto per la modularità a geometrie variabili del suo organico, quanto per la sua peculiare ricerca sonora che prende le mosse dalle tradizioni musicali del Sud Italia per toccare ora la canzone d’autore, ora i suoni speziati del Mediterraneo.

Mauro Palmas.

Mauro Palmas.

Gabriella Aiello e Mauro Palmas.

Gabriella Aiello e Mauro Palmas.

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Municipio Teulada 139 copia
Dopo il grande successo della Serie di Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare, “Mare e Miniere” prosegue la sua programmazione con due appuntamenti da non perdere che si terranno a Teulada nel Giardino dell’Ex Casa Baronale Sanjust. Si parte venerdì 15 luglio, alle ore 21,00, con lo spettacolo “AMAIUS – Contus de oi cun sa maia de àturus tempus” con Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (madole), Marcello Peghin (chitarra) e Silvano Lobina (basso). Elena Ledda presenta un originale viaggio poetico nel quale offre al pubblico, con la singolare forza espressiva della sua voce struggenti ed evocative storie che trasudano passione e raccontano l’amore dell’artista per la sua terra. Un lavoro di straordinaria intensità dove l’antico e il nuovo si fondono in continuazione nella versatile e potente voce della cantante. Il progetto nasce dal desiderio di contribuire al riconoscimento alla lingua sarda dell’efficacia e della contemporaneità nelle sue infinite possibilità di espressione. Proseguendo il lavoro di riproposizione di temi universali (nascita, crescita, lavoro, sacralità) legati fortemente alla tradizione, nasce un percorso interamente scritto in lingua sarda da Maria Gabriela Ledda, che sviluppa questi temi nella dimensione della nostra contemporaneità. Storie di vita quotidiana, sogni e desideri di uomini e donne della nostra realtà raccontate con il canto da Elena Ledda e Simonetta Soro. Canti accompagnati da musiche originali influenzate da atmosfere jazz e mediterranee alternate a cadenze ora malinconiche, ora amare,  ora dolci e vitali magistralmente esaltate  da preziosi arrangiamenti. Con lei  l’immancabile ensemble di primo livello composto da: Mauro Palmas, da sempre compagno dei percorsi musicali della cantante con la sua mandola, Silvano Lobina al basso, Simonetta Soro (voce) e Marcello Peghin alla chitarra.
Venerdì 22 luglio alle 21,00 si prosegue con TAMA TRIO, in un’inedita formazione con Mauro Palmas (mandola e liuto cantabile), e Pietro Cernuto (ciaramedda a paru, friscalettu) ai quali si aggiungerà come ospite Gabriella Aiello (voce). Le eleganti trame sonore intessute dal liuto cantabile e dalla mandola di Mauro Palmas, i suoni antichi degli aerofoni di Pietro Cernuto, e la straordinaria voce di Gabriella Aiello, condurranno il pubblico in un suggestivo viaggio sonoro “a voce, a corde, a pizzico, a fiato e a percussione” tutto giocato sugli intrecci tra le tradizioni dell’Italia Meridionale con la tradizione partenopea che si stringe in un abbraccio a quella sarda e poi ancora a quella siciliana. Le magnifiche architetture sonore si fondono, così, in un magico incontro ora con la voce intensa della Aiello, ora con quella passionale ed intimista di Cernuto, nell’alternarsi tra intensi canti d’amore, travolgenti tammuriate, e spaccati poetici di rara bellezza. Nato dall’incontro tra Mauro Palmas, Pietro Cernuto e Nando Citarella, tre eccezionali strumentisti che hanno incrociato i rispetti background artistici, il TAMA TRIO rappresenta uno dei progetti artistici più originali della scena musicale italiana, tanto per la modularità a geometrie variabili del suo organico, quanto per la sua peculiare ricerca sonora che prende le mosse dalle tradizioni musicali del Sud Italia per toccare ora la canzone d’autore, ora i suoni speziati del Mediterraneo.

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Mare e Miniere 2016

Ieri ha preso il via la nuova edizione dei Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare di Mare e Miniere. Gli stage vedono protagonisti circa cento allievi provenienti da tutta Italia, ai quali è offerta la possibilità di vivere un’esperienza di condivisione ed interazione continua con i docenti, dando vita insieme a loro ad una vera e propria residenza artistica finalizzata all’approfondimento dei vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. Parallelamente prenderà vita anche una produzione originale con protagonisti allievi e docenti che chiuderà la rassegna il 1° luglio.

Dopo il successo di ieri sera dello spettacolo “LUXÌA Contus de fèminas e maìa” che ha visto i racconti di Maria Gabriella Ledda interpretati da Elena Ledda e Simonetta Soro, con le musiche di Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marcello Peghin, questa sera la Tonnara “Su Pranu” ospiterà i concerti di Totore Chessa e Accordion Samurai. Si comincia alle ore 21,30 con il solo di organetto di Totore Chessa, il quale proporrà il un viaggio attraverso il ricchissimo patrimonio della tradizione musicale sarda. Dotato di raro virtuosismo, il musicista di Irgoli vanta un’intensa attività concertistica e didatti in Italia ed all’estero, pur non avendo mai abbandonato la sua attività di suonatore di paese, che gli consente di mantenere un rapporto vivo con la tradizione.

Alle 22,00 sarà poi la volta di Accordion Samurai, nella nuova formazione che vede protagonisti gli organetti di Markku Lepistö (Finlandia), Dave Munnelly (Irlanda), Simone Bottasso (Italia), e Riccardo Tesi (Italia). Come i leggendari guerrieri giapponesi, questi quattro musicisti, ognuno nel rispettivo genere (trad, folk, liscio, irlandese, jazz, musica da film) hanno unito l’audacia tecnica alla fantasia espressiva, esaltando le possibilità espressive dell’organetto. L’inventività e la dolcezza delle melodie, le sonorità brillanti, le atmosfere intimiste e i ritmi folli della danza popolare verranno sapientemente mescolati da questi strumentisti, il cui impressionante pedigree promette fuochi d’artificio e una magica seduzione musicale.

Gli appuntamenti serali proseguiranno mercoledì 29 giugno, alle ore 21,30, con la presentazione del libro: “Bella Ciao. La Canzone Della Libertà” di Carlo Pestelli, che farà da preludio alla prima del recital “Soglie” tratto dalla “Via Del Pepe” di Massimo Carlotto per la regia di Marco Sanna con Antonio Murru, le scenografie e i burattini di Donatella Pau e le musiche di Mauro Palmas.

La rassegna continuerà fino al 2 luglio proponendo ogni sera concerti, produzioni originali ed eventi speciali da non perdere. Tutti i concerti sono ad ingresso libero e si terranno presso la Vecchia Tonnara “Su Pranu” di Portoscuso.