21 December, 2025
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Si è conclusa nella tarda mattinata la “missione” a Cagliari di una delegazione di rappresentanti politici, sindacali e cittadini di Iglesias, “a difesa del CTO e della sanità iglesiente”. All’origine della protesta, come è noto, vi è un’aperta contestazione del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario straordinario Antonio Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias, il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

La delegazione ha consegnato due documenti, contenenti le rivendicazioni. Nel primo, indirizzato al presidente della Regione, Francesco Pigliaru; all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru; al direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Maria Sechi; al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta; e al sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, si legge che «gli impegni presi dal commissario Onnis in Consiglio comunale a Iglesias, non sono stati rispettati. Chiediamo, ancora una volta, che non venga cancellato alcun servizio o trasferito alcun reparto, in attesa della conclusione dei lavori del CTO e della riorganizzazione sanitaria locale».

«Chiediamo inoltre il rientro immediato del reparto di Ostetricia e Ginecologia dal Sirai di Carbonia al Santa Barbara di Iglesias e il ripristino degli altri servizi drasticamente ridimensionati secondo il Piano estivo predisposto dal dott. Onnis – si legge ancora nel documento -. Qualora le suddette istanze non venissero accolte, chiediamo la proclamazione dello sciopero generale dell’intera città di Iglesias.»

Con il secondo documento, inviato al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru; all’assessore della Sanità, Luigi Arru; al direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Maria Sechi; e, infine, al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, viene chiesto un incontro.

«A seguito della riorganizzazione sanitaria che viene attuata nel territorio del Sulcis Iglesiente da parte del commissario straordinario dottor Antonio Onnis e che attualmente penalizza la città di Iglesias e gran parte del territorio di pertinenza della Asl n° 7 di Carbonia Iglesias – si legge nel documento – si richiede un incontro con il sindaco di Iglesias, i capigruppo del Consiglio comunale di Iglesias, i Sindacati confederali e le associazioni, al fine di ascoltare le problematiche che tali scelte stanno provocando alla sanità territoriale, già troppe volte depauperata di servizi e prestazioni alla popolazione.»

La richiesta di incontro è firmata dal sindaco, Emilio Gariazzo; dai capigruppo di “Il Tuo segno per Gariazzo”, Pietro Serio; di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis; di Forza Italia, Luigi Biggio; del Partito Democratico, Francesco Melis; di Sinistra Ecologia Libertà, Franco Tocco; del PDCI, Alberto Cacciarru; e, infine, dal segretario cittadino del Partito Democratico, Ubaldo Scanu.

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CTO Iglesias copia

Ospedale Santa Barbara

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Una delegazione politico-sindacale proveniente da Iglesias stamane ha manifestato sotto il Centro direzionale di via Dalmazia, a Carbonia, ed ha poi incontrato il commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis. Al centro del confronto, il progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, aspramente contestato dalle forze politiche (sia di maggioranza sia di opposizione) e sindacali iglesienti, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

Il commissario Onnis ha voluto ricevere solo una parte della delegazione, così composta: Francesco Melis, capogruppo PD; Alberto Cacciarru, capogruppo PDCI; Pietro Serio, capogruppo Il Tuo Segno per Gariazzo; Valentina Pistis, capogruppo Cas@ Iglesias; Angela Scarpa, capogruppo Piazza Sella; Giovanni Zedde, sindacalista CGIL; Efisio Aresti, sindacalista UIL. La rimanenza della delegazione ha potuto assistere all’incontro ma non interloquire,

La delegazione ha chiesto il ripristino della situazione dei reparti al 1° luglio 2015 e di aspettare il termine dei lavori del CTO, sottolineando: «No a questioni campanilistiche, la sanità è territoriale e, non essendoci un ospedale baricentrico, sì ad un DEA di 1° livello detto “del Sulcis Iglesiente” con 2 strutture (CTO e Sirai) complementari e differenziate per servizi, al fine di offrire un servizio sanitario soddisfacente per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente». La delegazione ha ricordato al commissario Onnis che la Asl 7 dal 2000 al 2013 ha perso oltre 200 posti letto, «il territorio ha già dato e non intendiamo aspettare o ricevere un altro ben servito con promesse e col rischio che non vengano mantenute sui lavori di ristrutturazione dei nostri ospedali»«Qualora il commissario non voglia accogliere le richieste o qualora non possa farlo per motivi a lui non riconducibili, il Consiglio comunale di Iglesias, i sindacati, associazioni e cittadini si trasferiranno a Cagliari per protestare con l’assessore Arru e richiedere il ripristino dei servizi “scippati”».

Tra i manifestanti, stamane, c’era Francesco Melis, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Iglesias, che già la scorsa settimana aveva preso le distanze dalla riorganizzazione della rete ospedaliera varata il 28 luglio dalla Giunta regionale di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru (PD) e quindi dall’operato del commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

Per Francesco Melis «questa riorganizzazione è un mero taglio di posti letti alla sanità sarda e del potenziamento dei servizi a questa parte del territorio. Due mesi fa il PD di Iglesias – ha sottolineato Melis – ha presentato un documento politico di riordino sulla sanità cittadina e territoriale e su questo ci saremmo aspettati un confronto con la RAS. Oggi vediamo un vecchio piano riadattato ma con una situazione sanitaria evoluta e non più corrispondente a quelle esigenze. Questa proposta per noi è il preludio alla progressiva chiusura degli ospedali minori.»

I manifestanti hanno organizzato per mercoledì mattina un viaggio in autobus a Cagliari, con partenza davanti alla sala Lepori, destinazione l’assessorato regionale della Sanità, dove chiederanno un incontro all’assessore Luigi Arru, per rivendicare il ripristino dei servizi e DEA di 1° livello con due strutture ospedaliere.

Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 1Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 2

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Ospedale Santa Barbara

Iì gruppo Cas@ Iglesias e i Riformatori sardi attaccano nuovamente il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

«Il gruppo Cas@ Iglesias ha effettuato un sopralluogo presso l’ospedale Santa Barbara – si legge in una nota diffusa ieri dal gruppo Cas@ Iglesias e dei Riformatori sardi -. In data odierna avrebbero dovuto concludere il trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dal Sirai di Carbonia ad Iglesias. Trasloco posticipato prima all’8, poi al 10 agosto, ma da comunicazioni interne abbiamo la certezza che il reparto non riaprirà. Appare paradossale diminuire la capacità operativa della sanità iglesiente nell’ambito più delicato, quello della maternità. Una chiusura disposta in violazione del diritto della salute dei cittadini. Una chiusura disposta d’ufficio in totale spregio della Costituzione, senza tenere assolutamente conto della centralità del paziente e delle cure necessarie alla sopravvivenza.»

«A questo – si legge ancora nella nota – si aggiungono gli ulteriori disservizi riscontrati all’interno del presidio ospedaliero del Santa Barbara. L’ascensore interno che collega i reparti con la sala operatoria è guasto da due settimane. I pazienti vengono trasferiti nell’unico attivo, di dimensioni ristrette che non garantisce certamente gli standard di sicurezza obbligatori per legge. Il reparto di chirurgia, riaperto parzialmente, la settimana scorsa, non ha uscite di sicurezza. A cui di aggiunge l’imminente scadenza, al 31 agosto, dei contratti di sette infermieri specialistici, precari da dodici anni. Non rinnovandoli, alcuni reparti rimarrebbero sguarniti, senza le loro figure necessarie e funzionali all’attività svolta. Insomma, quella che si sta concretizzando sotto gli occhi degli Iglesienti è una strategia chiara e limpida. L’obiettivo è rendere inagibili gli ospedali di Iglesias per chiuderli.»

«E’ chiara – attaccano ancora Cas@ Iglesias e Riformatori sardi – la volontà di questo commissario ASL di trasformare in ospedale unico, del territorio, il Sirai di Carbonia. Il piano ferie, le attività poste in essere da questa dirigenza fanno pensare ad un piano concordato a tavolino con la Regione Sardegna per chiudere i presidi sanitari ad Iglesias. Il Piano ferie 2015 e la delibera della Giunta Regionale, la n. 38 del 28.07.2015, certificano la morte della sanità iglesiente.»

«Non possiamo restare a guardare. Non possiamo permettere che la Giunta Comunale resti appiattita a ciò che determina la dirigenza ASL, senza alcun contatto con i territori. Proponiamo fin da oggi – conclude la nota – un incontro pubblico in Via Dalmazia a Carbonia, all’esterno degli uffici della dirigenza e una marcia su Cagliari.»

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Questa mattina il capogruppo consiliare di Cas@ Iglesias Valentina Pistis e il rappresentante dei Riformatori Sardi Roberto Frongia, hanno tenuto una conferenza stampa, nella saletta dell’Hotel Artu, a Iglesias, sullo stato della sanità iglesiente, nel corso della quale hanno presentato dati, cifre e scelte definite scellerate.

Valentina Pistis e Roberto Frongia hanno iniziato attaccando la maggioranza che governa la città di Iglesias, dalla quale Cas@ Iglesias è uscita dopo aver concorso in misura determinante alla vittoria elettorale di due anni fa, definendola «una compagine traballante, una maggioranza presente e compatta, solo quando lo ritiene utile politicamente. Assenze e presenze strategiche in base a ciò che si discute».

«La sanità non è argomento caro a questo centro sinistra – hanno aggiunto Pistis e Frongia -. Abbiamo sottolineato la grave inerzia della Giunta comunale e lo sconcertante silenzio del sindaco Emilio Gariazzo che affida ad uno scarno comunicato stampa, di qualche giorno fa, una replica appiattita sulla linea dettata dal commissario della ASL 7, Antonio Onnis. E’ chiara, infatti, la volontà di un pezzo della dirigenza dell’azienda sanitaria di far diventare ospedale unico, del territorio, il Sirai di Carbonia e lo è ancor più leggendo la delibera della Giunta regionale che ha per oggetto la riorganizzazione della rete ospedaliera. Un beffa per Iglesias e i suoi presidi ospedalieri.»

«La Giunta regionale, dopo gli annunciati proclami in campagna elettorale, non ha di fatto, approvato alcuna riforma, tanto meno il piano sanitario regionale. Si sono stracciati le vesti per le spese sanitarie sostenute dall’allora giunta di centro destra, ora, i commissari, targati PD, spendono più dei loro predecessori ampliando il tragico buco di bilancio relativo al capitolo sanitario. La delibera della Giunta regionale, la n. 38 del 28.07.2015, certifica la morte della sanità iglesiente. Definisce il Sirai di Carbonia presidio di 1° livello, mentre invece il CTO di Iglesias, stabilimento con funzioni di base e completamento DEA di 1° livello, riabilitativo e ospedale di comunità. Definisce, inoltre, il SANTA BARBARA, ospedale con ruolo da definire. Il Sirai potenziato, il Santa Barbara, di fatto, verrà chiuso e il CTO ospiterà le lungodegenze e la riabilitazione.»

«I denari pubblici investiti per creare al traumatologico il polo materno infantile buttati alle ortiche – hanno sottolineato ancora Valentina Pistis e Roberto Frongia -. Tutto da rifare, tutto da ridefinire, in una situazione poco chiara, vista anche la scadenza imminente degli incarichi dei commissari del 28 agosto. Il commissario Antonio Onnis, ha partecipato ai Consigli comunali evitando artatamente di informare i consiglieri di ciò che sta accadendo. A domande precise sul punto nascita, sul reparto di chirurgia e su pediatria,  formulate dal Gruppo Consiliare, ha omesso importanti e decisive verità. Il piano estivo del 2015, scritto tenendo conto degli obiettivi di massima sicurezza dei pazienti, fa acqua da tutte le parti. Innumerevoli le negligenze e lo sperpero di denari pubblici impiegati per il trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia del Santa Barbara al Sirai. Inspiegabile per i costi sostenuti doppiamente. Irragionevoli le modalità tecniche con cui è avvenuto il trasferimento. Inaccettabili i metodi utilizzati con i professionisti.

Come dimenticare la promiscuità del reparto di pediatria con quello di chirurgia pediatrica, con tutti i rischi del connessi. Come dimenticare l’apertura parziale del reparto di chirurgia, senza ossigeno nelle camere. Insomma, il caos la fa da sovrano.»

«I dati ufficiali in nostro possesso dimostrano che nel 2014, il distretto di Iglesias, a fronte di una popolazione minore, rispetto al distretto di Carbonia, ha sostenuto un numero maggiore di servizi ospedalieri. Un dato su tutti, i servizi di alta specializzazione in chirurgia al Santa Barbara erano il 15,1%, chirurgia al Sirai, solo il 5,2%. I dati relativi ai mesi di gennaio-maggio del 2015 – hanno concluso Pistis e Frongia – sono drogati dall’annoso disservizio procurato dall’incendio del reparto di chirurgia. Reparto, ad oggi, riaperto solo parzialmente.»

Pistis-Frongia

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Sabato 1 agosto, alle ore 10.30, il gruppo consiliare del comune di Iglesias Cas@ Iglesias e i Riformatori Sardi terranno una conferenza stampa sullo stato della sanità iglesiente, con la presentazione di dati, cifre e scelte definite scellerate, nella saletta dell’Hotel Artu, a Iglesias.
«Il 30 giugno, il commissario Onnis, ha partecipato al Consiglio comunale di Iglesias, convocato per discutere di sanità in città – ha detto nel suo intervento Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias -. A domande precise sul punto nascita e sul reparto di chirurgia, formulate dalla sottoscritta, ha omesso importanti e decisive verità. Ha omesso di comunicare, all’intero Consiglio comunale riunito, che dal giorno 6 luglio, sarebbero cominciati i trasferimenti dei pazienti dal reparto di ostetricia e ginecologia del Santa Barbara all’ospedale Sirai di Carbonia, ultimati il giorno successivo con modalità alquanto discutibili. A tal proposito, ho conferito mandato ad uno studio legale, per predisporre un esposto circostanziato, narrando ciò che è accaduto in quei tragici momenti per i pazienti e l’intera sanità iglesiente. Riteniamo che le negligenze e lo sperpero di denari pubblici siano realmente eccessivi. Razionalmente inspiegabile la chiusura di un reparto come quello di ostetricia e ginecologia del Santa Barbara, a turno con quello di Carbonia. Inspiegabile per i costi sostenuti doppiamente. Irragionevoli le modalità tecniche con cui è avvenuto il trasferimento.»
«E’ sconcertante il silenzio della Giunta comunale su una vicenda che rischia di sancire la fine della sanità iglesiente – ha aggiunto Valentina Pistis -. E’ chiara, infatti, la volontà di un pezzo della dirigenza ASL di far diventare ospedale unico del territorio il Sirai di Carbonia.»
 «Visto che da tempo è stato annunciato, che per legge, non possono rimanere operativi due punti nascita – ha chiesto ancora il capogruppo di Cas@ Iglesias – vogliamo sapere che ne sarà dei due reparti di Iglesias e di Carbonia. Da settembre cosa accadrà? Chiuderà l’uno o l’altro? Resteranno aperti e per quanto? Quale di fatto verrà accorpato? Il CTO che fine farà?»
Ospedale Santa Barbara

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A Iglesias come a Quartu Sant’Elena, i Riformatori Sardi tornano all’opposizione delle Giunte di Centrosinistra. Il voto contrario alla proposta di bilancio presentata al Consiglio comunale di Iglesias dalla Giunta di Emilio Gariazzo e il passaggio dei consiglieri Valentina Pistis e Giorgio Carta all’opposizione, segue di pochi giorni le dimissioni del consigliere del comune di Quartu Sant’Elena Gabriele Marini, candidato a sindaco non eletto al primo turno (7,41%) e poi alleato della coalizione di centrosinistra che sosteneva il candidato sindaco Stefano Delunas nel ballottaggio vinto di stretta misura (51,63%) sul sindaco uscente Mauro Contini (Forza Italia). A Iglesias come a Quartu Sant’Elena, l’adesione dei Riformatori Sardi alle proposte politico-amministrative del centrosinistra (7,61% al primo turno), è risultata decisiva per “la conquista del Municipio”, ma entrambi i “matrimoni” sono durati poco, a Quartu Sant’Elena addirittura solo alcuni giorni.

Di seguito l’intervento con il quale il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha annunciato il voto contrario al bilancio di previsione e il passaggio del gruppo, che si riconosce politicamente nei Riformatori Sardi, sui banchi dell’opposizione per la seconda parte della consiliatura.

«Grazie Presidente, il bilancio è lo strumento con il quale l’amministrazione programma, sottolineo programma, le attività e i servizi dell’ente. Al suo interno sono indicate le entrate e le uscite definite sulla base delle necessità e delle priorità della Città. La programmazione rappresenta il processo di analisi e valutazione, ovviamente nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie, della possibile evoluzione della gestione dell’ente e si conclude con la formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto ai piani e programmi futuri. Come appena detto, l’evoluzione dell’ente, deve essere rappresentata negli schemi di programmazione del sistema di bilancio in modo veritiero e corretto ed esprime l’impegno che gli organi di governo dell’ente assumono nei confronti dei cittadini e degli altri utilizzatori del sistema di bilancio stesso. L’attendibilità, la congruità e la coerenza dei bilanci è prova della affidabilità e credibilità dell’Amministrazione. Gli utilizzatori del sistema di bilancio devono disporre delle informazioni necessarie per valutare gli impegni politici assunti e le decisioni conseguenti, il loro onere e, in sede di rendiconto, il grado di mantenimento degli stessi. Ad oggi tutto ci sembra estremamente confuso. Per mero titolo di esempio, nella relazione dei revisori, si evince che i conti sono coerenti e conformi alla normativa di riferimento ma allo stesso tempo, viene certificato che nel saldo, rilevano stanziamenti di competenza del fondo crediti, di dubbia esigibilità per l’anno 2015. Proseguendo con l’analisi del parere dell’organo di revisione si legge testualmente che “le priorità e le azioni da intraprendere…” “considerano comunque prioritari i lavori di manutenzione, recupero patrimonio, completamento lavori, progetti esecutivi approvati, interventi con possibilità di finanziamento privato maggioritario”.

Continuando con gli esempi, casca l’occhio sulla gestione tragica dell’asilo nido. A fronte di 325.951,00 di spese, 40.000,00 di entrate. Un servizio in perdita netta, da rivedere e riadattare, troppo costoso rispetto al numero dei bambini iscritti. Così come accade con altri numerosi servizi. E’ di questa mattina la notizia che Iglesias è la quarta città in Italia per spesa record per l’assistenza. 260 euro pro capite, il doppio della media nazionale. Condivido la posizione dei sindacati, molti servizi, gestiti male a fronte di una spesa elevatissima. Insomma, leggendo la proposta in discussione, non ci resta che accontentarci di un bilancio meramente tecnico-amministrativo, apparentemente corretto, numericamente parlando, ma tragicamente orfano di scelte politiche incisive e decisive per Iglesias. Quello in discussione, questa sera, è un bilancio che certifica l’attenzione di questa giunta all’ordinaria amministrazione. Abbiamo atteso per molti, troppi, mesi che ci fosse un chiaro cambiamento di rotta. Che ci fossero scelte significative per la città. Ciò ahimè, non è accaduto. Viceversa sui temi centrali come il personale, l’ambiente e l’urbanistica, abbiamo assistito a decisioni prese in preda alla schizofrenia più assoluta. Abbiamo assistito al disastro nella gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, costi altissimi per un servizio che definire imperfetto è un complimento. Abbiamo assistito all’indifferenza nella gestione del patrimonio immobiliare. Abbiamo assistito ad una mancanza di coerenza “complessiva” del sistema di bilancio. Ed in particolare del bilancio di previsione, momento conclusivo della fase di previsione e programmazione, che dovrebbe rappresentare con chiarezza non solo gli effetti contabili delle scelte assunte ma anche la loro motivazione e coerenza con il programma politico dell’amministrazione e con il quadro economico-finanziario. Sul DUP, documento unico di programmazione, apprezzo il fatto che, dall’anno scorso siano state stralciate le fotografie inserite nella bozza preconfezionata propinataci lo scorso anno. Un DUP che si attarda a raccontarci la situazione economica internazionale, nazionale e regionale, un DUP carico di numeri e dati, praticamente assenti gli approfondimenti e le scelte politiche. Schemi spesso senza dati e riferimenti. Dalla lettura del documento, ad esempio, Iglesias non possiede punti luce di illuminazione pubblica, proprio così, da tabella sono indicati zero punti luce. A malincuore, questa sera, mi trovo costretta ad affermare che il programma politico annunciato, proposto da questa compagine è stato dimenticato, accantonato, messo da parte. Questa maggioranza con evidenza non ha saputo individuare le necessità e le priorità… non ha saputo programmare e tanto meno governare. Per questi motivi con oggi, sebbene fosse un fatto sostanzialmente acquisito dai colleghi del Consiglio, formalmente, vi comunichiamo la nostra opposizione a questa maggioranza e a questa Giunta.

Annuncio, sin d’ora, il voto contrario di Cas@ Iglesias, ma è chiaro che ci riserviamo in sede di dichiarazione di voto ulteriori precisazioni.»

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Sì al bilancio di previsione ma nella maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Gariazzo al comune di Iglesias, crescono i malumori. Il documento contabile è passato con il voto favorevole dei consiglieri del Partito Democratico, gruppo di maggioranza relativa, della lista Civica Il Tuo Segno per Iglesias, Partito dei Comunisti Italiani e Sinistra Ecologia Libertà, ma ha ricevuto il “NO” dei due consiglieri di “Cas@ Iglesias”, Valentina Pistis e Giorgio Carta, che da qualche mese si sono collocati in una posizione molto critica e dall’altra sera sono ufficialmente all’opposizione, e i malumori dello stesso Partito Democratico che, per bocca del consigliere Daniele Reginali, segretario provinciale, ha sollecitato un’accelerazione nell’azione di governo per la realizzazione del programma con il quale la coalizione si è presentata agli elettori e risolvere quindi i problemi della città, ad iniziare da quello che è il “problema dei problemi”, le bonifiche del territorio, alla base di qualsiasi progetto di sviluppo.

La maggioranza può contare ora su un margine più risicato, 13 consiglieri (8 PD, 2 Il Tuo Segno per Gariazzo, 2 SEL e 1 PDCI), contro gli 11 dell’opposizione (7 Piazza Sella, 2 Forza Italia, 2 Cas@ Iglesias), e dovrà necessariamente stringersi intorno al sindaco Gariazzo per evitare “incidenti di percorso” durante il cammino, perché l’assenza di un paio di consiglieri in Aula potrebbe mettere a rischio l’approvazione delle proposte che, di seduta in seduta, verranno portate all’esame del Consiglio comunale per la definitiva approvazione.

E’ assai probabile che, a breve, dopo la pausa estiva, la maggioranza decida, d’intesa col sindaco e le forze politiche di maggioranza, di procedere ad un rimpasto, per la definizione di una Giunta più forte con la quale affrontare la seconda metà della consiliatura.

Consiglio comunale di Iglesias copia

 

Nuovo durissimo attacco di Cas@ Iglesias al commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis..

«Il 30 giugno, il commissario Onnis, ha partecipato al Consiglio Comunale di Iglesias, convocato per discutere di sanità in città – scrive il capogruppo Valentina Pistis in una nota -. A domande precise sul punto nascita e sul reparto di chirurgia, ha omesso importanti e decisive verità. Ha omesso di comunicare, all’intero Consiglio comunale riunito, che dal giorno 6 luglio, sarebbero cominciati i trasferimenti dei pazienti dal reparto di ostetricia e ginecologia del Santa Barbara, all’ospedale Sirai di Carbonia, ultimati il giorno successivo con modalità al quanto discutibili.

Anche per questo motivo, in qualità di capogruppo, ho deciso di depositare un esposto, circostanziato, alla Procura della Repubblica, narrando ciò che è accaduto in quei tragici momenti per la sanità iglesiente. Riteniamo che le negligenze e lo sperpero di denari pubblici siano eccessivi.

Ricordo inoltre, che, qualche giorno prima, considerata la grave inerzia della Giunta comunale, abbiamo deciso di inviare, con posta elettronica certificata, una diffida al legale rappresentante pro tempore della ASL n. 7 di Carbonia, al fine di scongiurare la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Santa Barbara. Annunciando che la predetta chiusura avrebbe concretizzato un danno alla maternità e alla salute dei cittadini, privando la comunità Iglesiente di servizi pubblici essenziali ed indispensabili. Diffida, a cui il commissario Onnis non ha mai risposto.»

«Sottolineiamo come sia sconcertante il silenzio della Giunta comunale su una vicenda che rischia di sancire la fine della sanità iglesiente – aggiunge Valentina Pistis -. E’ chiara, infatti, la volontà di un pezzo della dirigenza ASL di far diventare ospedale unico del territorio il Sirai di Carbonia. La vicenda del reparto di chirurgia dell’Ospedale Santa Barbara, ancora oggi chiuso, unitamente alla diffusione di dati non corrispondenti alla realtà, svelano il disegno demolitore della sanità cittadina.

Il reparto di chirurgia pediatrica, dell’ospedale CTO di Iglesias, trasferito in due stanze del reparto di pediatria-medicina, con tutti i rischi del caso. Ricordo che il reparto di medicina non offre certamente standard di sicurezza necessari per ospitare un reparto come quello di chirurgia pediatrica. Si rischia di avere pazienti operati affianco a pazienti con malattie infettive, pertanto contagiose.»

«Per tutti questi motivi, unitamente alla protesta delle coraggiose mamme, di qualche giorno fa, abbiamo deciso di raccogliere le firme per chiedere la convocazione urgente del consiglio comunale, già formalizzata diversi giorni fa, ma non ancora definita. Le firme, ad oggi, hanno superato la quota 500, in poco meno di quarantotto ore – conclude Valentina Pistis -. Continueremo a vigilare.»

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Ospedale Santa Barbara

«In qualità di capogruppo della lista Cas@ Iglesias, considerata l’inerzia della Giunta Comunale, ho deciso di inviare, questa mattina, con posta elettronica certificata, una diffida al legale rappresentante pro tempore della ASL n. 7 di Carbonia, al fine di scongiurare la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Santa Barbara.»

Lo scrive, in una nota, la consigliera comunale di Iglesias Valentina Pistis.

«Detta chiusura – aggiunge il capogruppo di Cs@ Iglesias – concretizzerebbe un danno alla maternità e alla salute dei cittadini. Le determinazioni portate avanti dal Commissario della Asl, spostano le lancette dell’orologio della storia all’800, privando la comunità Iglesiente di servizi pubblici essenziali ed indispensabili. Inoltre abbiamo, contestualmente, conferito mandato ad uno studio legale affinché ponga in essere le azioni necessarie. Siamo pronti a promuovere e sostenere qualsiasi iniziativa a tutela della comunità.»

 

Consiglio comunale Iglesias

Si acuisce, a Iglesias, lo scontro politico tra Cas@ Iglesias e Partito Democratico. Dopo l’intervento del capogruppo di Cas@ Iglesias Valentina Pistis in Consiglio comunale, del quale oggi abbiamo pubblicato il testo integrale, e quelli del sindaco Emilio Gariazzo e del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Melis, oggi i due consiglieri di Cas@ Iglesias replicano con una nota dai toni molto duri che hanno i sempre più marcati contorni di una vera e propria rottura.

«E’ stata una vera sfacchinata – scrivono Valentina Pistis e Giorgio Carta – decifrare il comunicato stampa del Gruppo Consiliare del partito democratico. D’altra parte come dice Fassina il Pd sta scivolando, lentamente e surrettiziamente, “verso una forma più vicina a quella di un comitato elettorale”. Come dire: sono, oramai, più avvezzi a litigare per le tessere e le poltrone piuttosto che occuparsi dei problemi delle fasce più deboli.

L’alleanza nata nel 2013 avrebbe dovuto ridare efficienza ed efficacia all’azione amministrativa e lavorare nel solo esclusivo interesse della Comunità. Così, ad oggi, non è stato. E’ indubbio, siamo diversi da loro. Distinzione che si racchiude in tre semplici concetti: conoscenza dei problemi, cultura amministrativa e cultura della responsabilità e della trasparenza.

Lo avevamo spiegato sin dall’inizio: il tema del “fare”, dell’agire con consapevolezza per un’amministrazione locale è centrale e significa rispondere con i fatti alle esigenze legittime dei cittadini, mentre sostenere una cultura della responsabilità e della trasparenza significa governare realmente e amministrare bene.

La lentezza nell’affrontare non solo le emergenze ma finanche l’ordinario, ha aumentato il livello di tensione nella maggioranza. Abbiamo cercato di fungere da stimolo. Le numerose mozioni, gli ordini del giorno, le proposte, le delibere, le interrogazioni, raccontano la capacità progettuale del Gruppo Consiliare, dunque, una storia opposta a quella disegnata nel confuso e approssimativo comunicato stampa del PD.

Tra le decine possibili, faremo due soli significativi esempi: il primo, da oltre un anno giacciono, nei cassetti dell’amministrazione, gli indirizzi generali del Piano urbanistico comunale. Il secondo, la mozione sulla Commissione d’Inchiesta per l’appalto dei rifiuti. Un appalto che sottrae ingenti risorse dalle tasche delle famiglie iglesienti. Due proposte depositate e mai discusse, nemmeno in seno alla maggioranza.

Non ultimo, abbiamo chiesto, con forza, dal primo momento, una poderosa riorganizzazione della macchina amministrativa. La maggioranza – concludono Valentina Pistis e Giorgio Carta -, ha sempre evitato con scienza e coscienza, la questione, non ha mai voluto affrontare seriamente il problema, così come è avvenuto per la Società In House del Comune (Iglesias Servizi).  La misura è ormai colma.»