25 April, 2024
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Seconda giornata con tanti appuntamenti, domani (venerdì 2) a Cagliari, per Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, che – dopo la prima tranche di metà settembre a Carloforte – completa domenica (4 novembre) nel capoluogo sardo la sua edizione numero dodici. 

Si comincia alle 10,30, nella Sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U. (in via Trentino), con la prima della serie di masterclass sulla musica per cinema che ogni mattina analizzano il lavoro di registi, musicisti e montatori attraverso contributi e testimonianze degli ospiti del festival: protagonista dell’incontro di domattina (venerdì 2) la regista Wilma Labate, reduce dalla proiezione della sera prima di “Arrivederci Saigon“, il suo documentario sulla vicenda, poco nota, di un complesso musicale di cinque ragazze toscane che si ritrovarono a suonare per le truppe americane durante la guerra in Vietnam.

La programmazione pomeridiana prende invece il via alle 16.00, sempre nella Sala “Nanni Loy”, dove prosegue la selezione di film dedicati al ’68 curata dal giornalista e critico musicale Enzo Gentile: in programma stavolta “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica”, il documentario di Michael Wadleigh (uscito nel 1970) che racconta il leggendario evento dell’agosto del 1969 che ha visto sfilare sul palco molti tra i massimi protagonisti della musica dell’epoca, da Richie Havens a Joan Baez, dagli Who a Joe Cocker, da Crosby, Stills & Nash ai Ten Years After, da Santana a Jimi Hendrix, dai Canned Heat ai Jefferson Airplane, a Janis Joplin. Montato (tra gli altri) da Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker (che per questo ottenne la nomination agli Academy Award), il film è uno dei più interessanti documentari mai girati, vincitore dell’Oscar come miglior documentario e nominato per il miglior sonoro.

“La tempesta di Prospero e Calibano” è invece il mediometraggio sullo schermo alle 18.00, per la regia di Sergio Scavio (che sarà presente alla proiezione) e Pierfranco Cuccuru. È il parziale racconto dell’incontro, e delle storie, di Michele, per anni detenuto all’Asinara, e di Gianmaria, che è stato guardia carceraria, fino alla pensione, nella stessa isola quando Michele era lì ristretto. Dopo tanti anni, i due hanno interpretato i loro vecchi ruoli, di detenuto e di poliziotto, ne “La stoffa dei sogni”, il pluripremiato film girato da Gianfranco Cabiddu all’Asinara.

A seguire (alle 19.00), ancora un documentario: “Manga Do. Igort e la via del manga” è il viaggio di uno dei più importanti autori di graphic novel italiani nei luoghi fondatori della cultura giapponese, da Tokyo a Nagoya, poi giù lungo la penisola di Kii fino a Izumo, e poi a Hiroshima, al Peace Museum. Da questo affascinante viaggio e dalla varietà dei suoi percorsi e incontri, nasce l’intreccio tra il volume 2 dei “Quaderni giapponesi” di Igort ed il film diretto dal romano Domenico Distilo con le musiche del cagliaritano Stefano Guzzetti (entrambi presenti alla proiezione) che ne racconta la genesi.

Tre lavori di giovani autori legati al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma introducono la serata alle 21.30: “Down down down”, un videoclip di Gianluca Granocchia per il cantautore Carlo Mazzoli, artista emergente nel panorama del folk romano; “The ballad of the gipsy”, musica e immagini con la regia di Elio Di Pace per l’omonimo brano del gruppo rock salernitano The Valium; e “Il giorno della patata“, uno short film di 12 minuti, diretto da Veronica Spedicati con musiche di Jacopo Tommasoni.

Chiude la serata la proiezione di “Nico, 1988”, opera pluripremiata di Susanna Nicchiarelli, con le musiche del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, ex cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza. Impersonata nel film da Trine Dyrholm, Nico vive una seconda vita quando intraprende la sua carriera da solista, negli anni ’80, ed inizia a ricostruire un rapporto con il figlio. Susanna Nicchiarelli ci racconta Nico a partire da una condizione esistenziale: i segni che l’infanzia e la preadolescenza lasciano nelle persone.

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Da domani a domenica, a Cagliari, la seconda parte di Creuza de Mà, il festival di musica per cinema diretto da Gianfranco Cabiddu. Saranno quattro giornate dense di appuntamenti – tutti ad ingresso gratuito – con masterclass, incontri e proiezioni di film e documentari in programma nella sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U. (Ente regionale per il diritto allo studio universitario) di Cagliari, e concerti sul palco dell’Auditorium del Conservatorio.

Riprendendo il filo della parte carlofortina, il festival dedica un focus al cinema al femminile ospitando le opere più recenti di tre registe: “Arrivederci Saigon”, il documentario di Wilma Labate sulla vicenda, poco nota, di un complesso musicale di cinque ragazze toscane che si ritrovarono a suonare per le truppe americane durante la guerra in Vietnam; “Saremo giovani e bellissimi”, il film di Letizia Lamartire presentato a settembre alla Settimana Internazionale della Critica, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Premio Soundtrack Stars Award; e “Nico, 1988”, opera pluripremiata di Susanna Nicchiarelli che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, la cantante ricordata soprattutto per le sue esperienze con i Velvet Underground e con Andy Warhol.

Sulla scia della sei giorni di Carloforte prosegue anche la riflessione sul ’68 attraverso la selezione di film curata dal giornalista e critico musicale Enzo Gentile: film (e colonne sonore) emblematici di quella stagione carica di ideali e aspirazioni di cui ricorre quest’anno il cinquantenario, come “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica”, “Fragole e sangue”, “Easy Rider” e “Zabriskie point”.

Reduce dall’anteprima di venerdì scorso (26 ottobre) alla Festa del Cinema di Roma, approda a Creuza de Mà “Diario di tonnara”, esordio alla regia di Giovanni Zoppeddu, tra i film di spicco in visione nella sala “Nanni Loy”, così come “Manga Do. Igort e la via del manga”, diario di viaggio di uno dei più importanti autori di graphic novel italiani, il cagliaritano Igor Tuveri, in arte Igort, nei luoghi fondatori della cultura giapponese.

Continua poi l’attività didattica e formativa del festival con una nuova serie di masterclass e incontri con gli ospiti del festival, rivolti agli studenti dell’Università e del Conservatorio di Cagliari, mentre provengono dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (già presente con una residenza di suoi allievi nella sei giorni di Carloforte) gli autori dei videoclip in programma in apertura delle prime due serate di proiezioni.

Infine, ma non per ultima, la musica dal vivo tiene banco nelle serate di sabato e domenica: protagonisti i cagliaritani Dancefloor Stompers con un concerto che ripercorre le tappe dell’epocale stagione del ’68; Max Viale, musicista di Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, il gruppo piemontese artefice della colonna sonora del film di Susanna Nicchiarelli, “Nico, 1988”; e, per il gran finale, l’Orchestra di Piazza Vittorio, la formazione multietnica di casa a Roma, protagonista de “Il Flauto magico di Piazza Vittorio”, il film di imminente uscita diretto dal Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu (anche questo presentato in anteprima la settimana scorsa alla Festa del Cinema di Roma).