26 April, 2024
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Il Consiglio regionale discuterà dell’Italicum, con l’esame di una mozione di 33 consiglieri di diversi partiti, primo firmatario Christian Solinas (Psd’Az ).

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale discuterà dell’Italicum, con l’esame di una mozione di 33 consiglieri di diverse forze politichei, primo firmatario Christian Solinas (Psd’Az ).

«Con la nuova legge elettorale, meglio nota come Italicum – ha detto Christian Solinas nel corso di una conferenza stampa -, lo Stato italiano calpesta per l’ennesima volta i diritti dei Sardi sia come popolo che, soprattutto, come minoranza linguistica.»

«Siamo di fronte ad una vera e propria discriminazione – ha precisato Solinas – che da un lato viola le norme a tutela delle minoranze linguistiche contenute nell’ordinamento europeo e nazionale e, dall’altro, prevede tutele solo per le minoranze della Val d’Aosta, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia attraverso un meccanismo che consente ai candidati di queste Regioni di avere nel prossimo parlamento una rappresentanza sicura a differenza della Sardegna; per questo chiederemo al presidente Pigliaru di impegnarsi a difendere la Sardegna in ogni sede istituzionale e, se necessario, anche davanti alla Corte Costituzionale.»

Il prof. Felice Besostri, componente della commissione Affari costituzionali del Senato ed autore del ricorso con cui la Corte Costituzionale ha sostanzialmente bocciato il cosiddetto Porcellum ha ricordato che già quella legge prevedeva comunque precise deroghe a favore degli elettori di alcune Regioni a Statuto Speciale «per assicurare loro una rappresentanza pur non potendo raggiungere la quota del 4% fissata a livello nazionale; la grave discriminazione ai danni della Sardegna consiste nel fatto che non può usufruire di queste deroghe perché il suo Statuto non prevede esplicite norme di tutela come minoranza linguistica, pur essendo la più numerosa minoranza del Paese». «Consentendo solo ad alcune minoranza di eleggere propri rappresentanti – ha concluso Besostri – in pratica si fa anche un favore a quelle componenti politiche che, storicamente, hanno sempre tenuto un atteggiamento benevolo nei confronti del Governo centrale, come i Valdostani ed i Tirolesi, ma la legge deve essere uguale per tutti».

Flavio Cabitza, a nome dell’Associazione per la tutela dei Sardi, ha rivendicato “con orgoglio” la battaglia di tutti i partiti identitari contro le discriminazioni presenti nella normative elettorale per le elezioni Europee, precisando che «ora spetta alla politica sarda difendere la Sardegna».

Siamo una comunità culturale e linguistica, ha detto in Sarah Golme in rappresentanza dell’Associazione donne sarde, «perciò rivendichiamo anche in materia elettorale quote sarde e non quote rosa».

Per il segretario nazionale del Psd’Az Giovanni Columbu «il partito sosterrà col massimo impegno una battaglia come questa che riguarda diritti e principi fondamentali dei cittadini sardi, perché è inaccettabile che con le elezioni l’Italia sia rappresentata in Sardegna ma la Sardegna non sia rappresentata in Italia».

Il consigliere regionale del Psd’Az Christian Solinas infine, auspicando un sollecito esame della mozione, ha annunciato che è stato presentato anche un ricorso al Tribunale civile di Cagliari contro la legge relativa alle elezioni del Consiglio regionale. «Il ricorso – ha affermato l’avv. Roberta Campesi – è articolato su quattro punti principali: attribuzione del premio di maggioranza, soglie di accesso, rappresentanza di genere e, anche in questo caso, tutela della minoranze linguistiche».

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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