26 April, 2024
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L’on. Carla Cuccu, consigliera regionale e segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle, ha presentato una nuova interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sulla condizione dei servizi sanitari a Calasetta, dove attualmente sono in servizio due medici e un sostituto pediatra. 

«Sono molto preoccupata per queste gravi carenze – ha dichiarato Carla Cuccu -. Una serie di problematiche già segnalate dalla sindaca, Claudia Mura, che ha già manifestato a chi di dovere le lamentele e le perplessità dei cittadini. Il pericolo è quello di vedere, ancora una volta, depotenziati o addirittura chiusi, i servizi essenziali per il territorio del Sulcis Iglesiente.»

A pagarne le conseguenze sarebbe, soprattutto, la fascia più debole della popolazione: bambini e anziani. «Chiedo al presidente Solinas e all’assessore Nieddu – ha concluso Carla Cuccu – che vengano immediatamente nominati un medico di medicina generale e un pediatra e, così come proposto dalla stessa prima cittadina, di effettuare, a rotazione, la sperimentazione di un servizio territoriale infermieristico nei Comuni del Sulcis Iglesiente per garantire la riapertura delle sale prelievi e degli ambulatori per le prestazioni specialistiche.»

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L’allegato n° 1 dell’ordinanza n° 47 del presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, contiene le indicazioni che disciplinano la partecipazione del pubblico agli eventi ed alle competizioni sportive all’interno degli impianti all’aperto o al chiuso.
• Può essere consentita la partecipazione del pubblico esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva e nominale del posto a sedere numerato ai singoli spettatori per l’evento; non è pertanto consentita la fruizione di spazi da cui assistere in piedi all’evento sportivo.
• Il numero massimo degli spettatori dovrà essere definito dagli organizzatori in base alla capienza degli spazi individuati, per ridurre l’affollamento e assicurare il distanziamento interpersonale sia laterale che frontale di almeno un metro tra testa e testa, nel rispetto delle indicazioni della normativa vigente. Al fine di garantire un’adeguata organizzazione preventiva dell’evento, questa misura del distanziamento viene applicata anche per i nuclei familiari, i conviventi ed i congiunti. Il numero massimo di spettatori è determinato dal numero di spettatori della capienza autorizzata per l’impianto dalla Commissione provinciale o locale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e dalle vigenti normative della prevenzione incendi, decurtato dal numero di sedute non utilizzabili al fine di garantire i criteri di riorganizzazione degli spazi necessari a assicurare il distanziamento tra gli spettatori e comunque in misura non superiore, in proporzione, al 25 % della capienza autorizzata dalle predette Commissioni di vigilanza prima dell’emergenza causata dal COVID-19 e, in via assoluta, in misura non superiore a 1.000 spettatori negli impianti all’aperto e 700 spettatori negli impianti al chiuso.
• Gli spazi dovranno essere riorganizzati, per garantire l’accesso all’impianto e per garantire la fruizione degli spazi e dei servizi in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti.
• L’acquisto dei biglietti dovrà essere preferenzialmente effettuato on line. L’eventuale servizio di biglietteria in loco può essere previsto purché le relative postazioni siano dotate di barriere fisiche, ad es. schermi, sia fatto osservare il distanziamento interpersonale in coda e siano favorite modalità di pagamento elettroniche.
• Il titolo di accesso, in ogni caso, deve essere nominale in relazione al singolo fruitore del posto assegnato (con obbligo per ogni acquirente di comunicazione dei dati anagrafici, recapiti telefonici ed eventuali e-mail di ogni singolo utilizzatore) con assegnazione preventiva del posto a sedere numerato. I posti saranno assegnati nel rispetto del distanziamento tra persone sia laterale che frontale. Anche gli accrediti emessi a favore di categorie specifiche (stampa, disabili, sponsor, etc.) saranno gestiti nominalmente.• Il rilascio del biglietto acquistato deve essere accompagnato da raccomandazioni circa i corretti comportamenti nel rispetto delle norme igienico- sanitarie e da informazioni circa i servizi e le istruzioni di accesso.
• L’elenco dei soggetti utilizzatori dei biglietti deve essere conservato per un periodo di 14 giorni rendendolo disponibile su richiesta alle strutture sanitarie in caso di necessità di svolgere attività di contact-tracing, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
Deve essere promosso l’utilizzo di tecnologie digitali al fine di automatizzare la gestione degli ingressi e degli elenchi nominativi.
• Ogni settore dell’impianto deve avere varchi di accesso dedicati che verranno aperti con largo anticipo per evitare potenziali assembramenti. Analogamente si provvederà per il deflusso.
• Dovranno essere organizzati percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.
• È vietato introdurre all’interno dell’impianto striscioni, bandiere o altro materiale.
• Deve essere previsto un servizio di controllo sull’osservanza delle misure di prevenzione con personale appositamente incaricato e formato ed in numero adeguato rispetto al pubblico previsto per l’evento.
• Dovrà essere rilevata la temperatura corporea sia per il personale che per il pubblico, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C con invito al rientro al domicilio e a contattare il medico di medicina generale (MMG) o, in caso di minore, il pediatra di libera scelta (PLS); il MMG/PLS, in caso di sospetto Covid-19 o altra patologia soggetta a denuncia, provvederà alla segnalazione secondo le consuete modalità.
• Il personale ha l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e in quel caso di chiamare il proprio MMG o PLS; il personale inoltre deve essere consapevole e accettare di non poter permanere nel luogo di lavoro laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano condizioni di pericolo (sintomi di influenza, insorgenza di febbre, etc.).
• Il personale preposto al controllo garantirà il rispetto delle misure di prevenzione, tra cui il distanziamento interpersonale e l’utilizzo della mascherina fin dalla fase d’ingresso, verificherà la temperatura corporea di ogni spettatore. All’interno della struttura gli spettatori saranno indirizzati verso il proprio posto a sedere e il personale addetto vigilerà sul rispetto della postazione assegnata e sull’utilizzo delle mascherine.
• È necessario rendere disponibili prodotti per l’igiene delle mani per gli utenti e per il personale in più punti delle aree (es. ingressi all’impianto, accessi ai vari settori/sale, servizi igienici, etc.), e promuoverne l’utilizzo frequente con l’apposita cartellonistica o messaggi registrati.

• Occorre favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
• Gli spettatori devono indossare la mascherina durante tutta la permanenza all’interno dell’impianto, sia al chiuso che all’aperto. Per i bambini valgono le norme generali.
• Il personale deve utilizzare idonei dispositivi di protezione delle vie aeree a prescindere dal luogo di svolgimento dell’evento.
• Al termine dell’evento il personale dedicato al controllo degli accessi garantirà e vigilerà sul regolare deflusso verso l’esterno della struttura, indirizzando le persone verso il varco più vicino alla loro postazione.

• Al termine di ogni evento dovrà essere garantita la pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti con particolare attenzione alle superfici toccate con maggiore frequenza (corrimano, pulsanti degli ascensori, maniglie, ecc.), ai servizi igienici e alle parti comuni.
• Gli organizzatori possono prevedere ulteriori misure di prevenzione e contenimento per contrastare la diffusione del contagio, anche in relazione a specifici eventi nonché alle dimensioni ed alle caratteristiche degli impianti.
• Gli organizzatori devono predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile, anche per i partecipanti di altra nazionalità, sia mediante l’ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica, sia ricorrendo a sistemi audio, video ed al personale addetto, incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilità del partecipante stesso. Dovrà essere anche promossa l’informazione preventiva sulle misure adottate, a cura dell’organizzatore dell’evento, attraverso i consueti canali informativi (sito internet, social network, stampa locale, etc.).
• Al fine di evitare assembramenti non è consentita l’attività dei bar, dei punti di ristoro e dei distributori automatici di alimenti e bevande. L’eventuale distribuzione di bevande e snack potrà avvenire mediante addetti che circolano nelle tribune, senza che il pubblico debba lasciare il posto assegnato.

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Nuova ordinanza del presidente della Giunta regionale, Christian Solinas,  la n° 47 del 9 ottobre 2020, contenente misure urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna.

Art. 1)

A decorrere dal 10 ottobre 2020, è consentita la partecipazione del pubblico a singoli eventi sportivi che non superino il numero massimo di 1.000 spettatori per gli stadi all’aperto, durante gli eventi e le competizioni sportive, ivi compresi quelli riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, di ogni disciplina, limitatamente a quei settori nei quali sia possibile assicurare posti a sedere da assegnare ai singoli spettatori per l’intera durata dell’evento, nel pieno rispetto delle disposizioni dettate dal DPCM 07.08.2020 e delle misure previste dall’allegato 1 della presente Ordinanza. È fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie durante i suindicati eventi sportivi.

Art. 2)

Per tutto quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza, si fa espresso rinvio al DPCM 7 settembre 2020 e relativi allegati che ne costituiscono parte integrante e sostanziale, aventi efficacia fino al 15 ottobre 2020 per effetto dell’art. 5, Decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125;

Art. 3)

Le disposizioni della presente Ordinanza producono i loro effetti a far data dal 10 ottobre 2020 e fino al 15 ottobre 2020, salvo proroga esplicita e salvo ulteriori, diverse prescrizioni, anche di segno contrario, che dovessero rendersi necessarie in dipendenza dell’andamento della curva di diffusione del virus, che sarà costantemente monitorata dai competenti organi dell’amministrazione e delle aziende.

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La carenza di personale sanitario negli ospedali sardi è il tema al centro dell’interrogazione presentata dalla consigliera regionale e segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu.

Tra i reparti in maggior difficoltà, per via della mancanza di personale – sottolinea Carla Cuccu -, Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore, Chirurgia generale, Ginecologia e ostretricia, Igiene e medicina preventiva, Malattie dell’apparato cardiovascolare, Malattie dell’apparato respiratorio, Malattie infettive e tropicali, Medicina di emergenza ed urgenza, Medicina interna, Microbiologia e virologia, Nefrologia, Neurologia, Neuropsichiatria infantile, Ortopedia e traumatologia, Patologia clinica e biochimica clinica, Pediatria, Psichiatria, Radiodiagnostica e Radioterapia.

«Non capisco il perché – spiega Carla Cuccu – la Regione non metta in atto le azioni le azioni necessarie per la formazione di medici specialisti. Leggiamo da più parti di carenze di personale medico e infermieristico nei vari presidi ospedalieri della Sardegna, con reparti ormai al collasso».

Il disagio è dovuto anche al fatto del ritardo di 12 mesi dell’anno accademico delle scuole di specializzazione. «Se si ha veramente a cuore la salute dei cittadini – conclude Carla Cuccu – si prenda in considerazione l’assegnazione di contratti aggiuntivi regionali di formazione specialistica medica anche ad altri atenei o ad altre strutture accreditate, associate, parificate e riconosciute per la stipula dei contratti di formazione specialistica.»

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Il campionato di serie D inizia in un clima di grande incertezza, per l’emergenza sanitaria e le condizioni meteo avverse. Per il Carbonia, al ritorno sul palcoscenico calcistico nazionale dopo trent’anni, non è certamente la situazione che tutto l’ambiente aveva sognato, soprattutto in considerazione del fatto che il calendario ha posto di fronte alla squadra di Marco Mariotti proprio l’avversario con il passato più prestigioso in Sardegna, la Torres, con la quale ha dato vita, per lunghi anni, a derby indimenticabili.

Questo pomeriggio, alle 15.00, al Comunale “Carlo Zoboli”, Carbonia e Torres scenderanno in campo davanti ad una tribuna desolatamente vuota, perché nonostante l’ordinanza n° 45 del presidente della Regione Christian Solinas, firmata venerdì sera, abbia riaperto gli stadi per il 25% della capienza, i cancelli rimarranno chiusi per “ragioni di sicurezza”. Dirigerà Erminio Cerbasi di Arezzo, assistenti di linea Niroy Emilio Gookooluk di Civitavecchia e Mirko Librale di Roma.

Carbonia e Torres si presentano a questo derby, all’esordio stagionale, con formazioni profondamente cambiate rispetto alla passata stagione. Il Carbonia, guidato da quel Marco Mariotti che lo scorso anno ha guidato la Torres raggiungendo il terzo posto in serie D, è una squadra quasi interamente nuova, considerato che della rosa che ha conquistato la Coppa Italia di Eccellenza e la promozione in serie D, sono stati confermati soltanto tre giovani: Nicola Serra, Fabio Mastino e Christian Muscas. La squadra è al lavoro dal 7 agosto (ha avuto uno stop di 5 giorni nella preparazione per l’isolamento fiduciario seguito all’accertamento di un caso di positività al Covid-19 tra i calciatori del Villamassargia, dopo l’amichevole disputata con la squadra di Titti Podda), e in questa lunga fase di preparazione ha disputato “solo” cinque amichevoli, ma il tecnico Marco Mariotti non ha mai nascosto di iniziare la nuova avventura con grande entusiasmo e fiducia nel gruppo, molto giovane, che gli è stato messo a disposizione. Oltre al tecnico, gli ex Torres sono tre: il direttore sportivo Andrea Colombino e i calciatori Marco Russu e Ador Gjuci.

Anche la Torres è molto attesa dai suoi tifosi. In panchina, al posto di Marco Mariotti, è arrivato Aldo Gardini, ex Lanusei. L’ambiente è carico ed ambizioso, stimolato anche dalla concorrenza dell’altra squadra sassarese, il Latte Dolce, che secondo molti addetti ai lavori parte con i favori dei pronostici per la promozione in Lega Pro. Quello odierno di Carbonia sarà un primo test per le ambizioni della squadra, anche se il campionato, lungo ben 34 giornate, consentirà ad entrambe le squadre protagoniste del derby, qualunque sarà il risultato, ampi margini di crescita.

Il calendario, per contenere quanto più possibile i disagi provocati dall’emergenza sanitaria, prevede i derby sia tra le squadre sarde, sia tra quelle laziali  e quelle campane. Tra le sarde, si giocano Muravera-Lanusei (arbitrerà Marco Sicurello di Seregno, assistenti di linea Antonio Giangregorio di Padova e Nicola Santi di Verona) ed Arzachena-Latte Dolce (arbitrerà Marco Peletti di Crema, assistenti di linea Sergio Balbo di Caserta e Antonio Caputo di Benevento); tra le laziali: Latina Calcio-Gladiator, Monterosi-Savoia e Insieme Formia-Cassino Calcio; tra le campane: Afragolese-Team Nuova Florida, Nocerina-Giugliano e Vis Artena-Nola 1925.

Calcio d’inizio alle ore 15.00.

 

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Sarà un derby d’esordio anomalo, a porte chiuse, quello tra Carbonia e Torres che domenica pomeriggio aprirà il campionato di serie D 2020/2021. Nonostante l’ordinanza n° 45 firmata ieri sera dal presidente della Regione Christian Solinas, che consente la partecipazione del pubblico agli eventi ed alle competizioni sportive all’interno degli impianti all’aperto o al chiuso, ovviamente entro i limiti previsti, che fissano i criteri di riorganizzazione degli spazi necessari ad assicurare il distanziamento tra gli spettatori e, comunque, in misura non superiore, in proporzione, al 25% della capienza autorizzata dalle predette Commissioni di vigilanza prima dell’emergenza causata dal Covid-19, i cancelli dello stadio Comunale “Carlo Zoboli” resteranno chiusi.

In un primo momento, stamane, la società ha annunciato sulla pagina Facebook, che la gara sarebbe stata aperta al pubblico con capienza limitata. Nel pieno rispetto del protocollo sanitario vigente e dell’ordinanza n° 45 del presidente della Regione Sardegna, l’ingresso del pubblico sarebbe stato garantito fino a 255 persone (25% della capienza). Successivamente, un’ora fa, nella stessa pagina Facebook,  è stato annunciato lo stop all’ingresso del pubblico allo stadio “Carlo Zoboli”: «Con immenso rammarico dobbiamo comunicare che la gara Carbonia-Torres, per provvedimento amministrativo, sarà disputata a porte chiuse. A tutti gli abbonati, che ringraziamo per il sostegno, verrà rimborsata la quota gara. Siamo certi che comprenderete la situazione e vi aspettiamo per la prossima gara, prevista domenica 11 ottobre 2020 alle ore 15.00 quando ospiteremo la Gladiator di Santa Maria Capua a Vetere».

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Le presenti indicazioni operative disciplinano la partecipazione del pubblico agli eventi ed alle competizioni sportive all’interno degli impianti all’aperto o al chiuso, sulla base di quanto previsto dall’ordinanza n° 45 firmata questa sera dal presidente della Giunta regionale, Christian Solinas.
• Può essere consentita la partecipazione del pubblico esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva e nominale del posto a sedere numerato ai singoli spettatori per l’evento; non è pertanto consentita la fruizione di spazi da cui assistere in piedi all’evento sportivo.
• Il numero massimo degli spettatori dovrà essere definito dagli organizzatori in base alla capienza degli spazi individuati, per ridurre l’affollamento ed assicurare il distanziamento interpersonale sia laterale che frontale di almeno un metro tra testa e testa, nel rispetto delle indicazioni della normativa vigente. Al fine di garantire un’adeguata organizzazione preventiva dell’evento, questa misura del distanziamento viene applicata anche per i nuclei familiari, i conviventi ed i congiunti. Il numero massimo di spettatori è  determinato dal numero di spettatori della capienza autorizzata per l’impianto dalla Commissione provinciale o locale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e dalle vigenti normative della prevenzione  incendi, decurtato dal numero di sedute non utilizzabili al fine di garantire i criteri di riorganizzazione degli spazi necessari a assicurare il distanziamento tra gli spettatori e comunque in misura non superiore, in proporzione, al 25 % della capienza autorizzata dalle predette Commissioni di vigilanza prima dell’emergenza causata dal Covid-19 e, in via assoluta, in misura non superiore a 1.000 spettatori negli impianti all’aperto e 700 spettatori negli impianti al chiuso.
• Gli spazi dovranno essere riorganizzati, per garantire l’accesso all’impianto e per garantire la fruizione degli spazi e dei servizi in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti.
• L’acquisto dei biglietti dovrà essere preferenzialmente effettuato on line. L’eventuale servizio di biglietteria in loco può essere previsto purché le relative postazioni siano dotate di barriere fisiche, ad esempio schermi, sia fatto osservare il distanziamento interpersonale in coda e siano
favorite modalità di pagamento elettroniche.
• Il titolo di accesso, in ogni caso, deve essere nominale in relazione al singolo fruitore del posto assegnato (con obbligo per ogni acquirente di comunicazione dei dati anagrafici, recapiti telefonici ed eventuali e-mail di ogni singolo utilizzatore) con assegnazione preventiva del posto a sedere numerato. I posti saranno assegnati nel rispetto del distanziamento tra persone sia laterale che frontale. Anche gli accrediti emessi a favore di categorie specifiche (stampa, disabili, sponsor, etc.) saranno gestiti nominalmente.

• Il rilascio del biglietto acquistato deve essere accompagnato da raccomandazioni circa i corretti comportamenti nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e da informazioni circa i servizi e le istruzioni di accesso.
• L’elenco dei soggetti utilizzatori dei biglietti deve essere conservato per un periodo di 14 giorni rendendolo disponibile su richiesta alle strutture sanitarie in caso di necessità di svolgere attività di contact-tracing, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
Deve essere promosso l’utilizzo di tecnologie digitali al fine di automatizzare la gestione degli ingressi e degli elenchi nominativi.
• Ogni settore dell’impianto deve avere varchi di accesso dedicati che verranno aperti con largo anticipo per evitare potenziali assembramenti. Analogamente si provvederà per il deflusso.
• Dovranno essere organizzati percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.
• È vietato introdurre all’interno dell’impianto striscioni, bandiere o altro materiale.
• Deve essere previsto un servizio di controllo sull’osservanza delle misure di prevenzione con personale appositamente incaricato e formato ed in numero adeguato rispetto al pubblico previsto per l’evento.
• Dovrà essere rilevata la temperatura corporea sia per il personale che per il pubblico, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C con invito al rientro al domicilio e a contattare il medico di medicina generale (MMG) o, in caso di minore, il pediatra di libera scelta (PLS); il MMG/PLS, in caso di sospetto Covid-19 o altra patologia soggetta a denuncia, provvederà alla segnalazione secondo le consuete modalità.
• Il personale ha l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e in quel caso di chiamare il proprio MMG o PLS; il personale inoltre deve essere consapevole e accettare di non poter permanere nel luogo di lavoro laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano condizioni di pericolo (sintomi di influenza, insorgenza di febbre, etc.).
• Il personale preposto al controllo garantirà il rispetto delle misure di prevenzione, tra cui il distanziamento interpersonale e l’utilizzo della mascherina fin dalla fase d’ingresso, verificherà la temperatura corporea di ogni spettatore. All’interno della struttura gli spettatori saranno indirizzati verso il proprio posto a sedere e il personale addetto vigilerà sul rispetto della postazione assegnata e sull’utilizzo delle mascherine.
• È necessario rendere disponibili prodotti per l’igiene delle mani per gli utenti e per il personale in più punti delle aree (es. ingressi all’impianto, accessi ai vari settori/sale, servizi igienici, etc.), e promuoverne l’utilizzo frequente con l’apposita cartellonistica o messaggi registrati.

• Occorre favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria
naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
• Gli spettatori devono indossare la mascherina durante tutta la permanenza all’interno dell’impianto, sia al chiuso che all’aperto. Per i bambini valgono le norme generali.
• Il personale deve utilizzare idonei dispositivi di protezione delle vie aeree a prescindere dal luogo di svolgimento dell’evento.
• Al termine dell’evento il personale dedicato al controllo degli accessi garantirà e vigilerà sul regolare deflusso verso l’esterno della struttura, indirizzando le persone verso il varco più vicino alla loro postazione.

• Al termine di ogni evento dovrà essere garantita la pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti con particolare attenzione alle superfici toccate con maggiore frequenza (corrimano, pulsanti degli ascensori, maniglie, ecc.), ai servizi igienici e alle parti comuni.
• Gli organizzatori possono prevedere ulteriori misure di prevenzione e contenimento per contrastare la diffusione del contagio, anche in relazione a specifici eventi nonché alle dimensioni ed alle caratteristiche degli impianti.
• Gli organizzatori devono predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile, anche per i partecipanti di altra nazionalità, sia mediante l’ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica, sia ricorrendo a sistemi audio, video ed al personale addetto,
incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilità del partecipante stesso. Dovrà essere anche promossa l’informazione preventiva sulle misure adottate, a cura dell’organizzatore dell’evento, attraverso i consueti canali informativi (sito internet, social network, stampa locale, etc.).
• Al fine di evitare assembramenti non è consentita l’attività dei bar, dei punti di ristoro e dei distributori automatici di alimenti e bevande. L’eventuale distribuzione di bevande e snack potrà avvenire mediante addetti che circolano nelle tribune, senza che il pubblico debba lasciare il posto assegnato.

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La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu ha presentato una nuova interrogazione al Governatore, Christian Solinas, e all’assessora regionale all’Industria, Anita Pili.

Carla Cuccu chiede di sapere se la società ha già posto in essere un piano di chiusura degli oltre cinquanta siti minerari che ha in custodia. «Ci sono delle indicazioni ben precise che Igea ha ricevuto e che devono essere completate in uno o due anni – dice Carla Cuccu -. Esiste un piano industriale approvato dalla scorsa Giunta regionale, più precisamente nell’agosto del 2018, con cui devono essere messe in atto le bonifiche necessarie, specie quelle in ambito minerario.»

Molti di questi siti si trovano nelle zone dell’Iglesiente, dell’Arburese e del Guspinese e potrebbero essere di importanza strategica, una volta bonificati e valorizzati, per il settore turistico ed economico.

«Il presidente Solinas e l’assessora Pili – conclude Carla Cuccu – comunichino, in maniera celere, se la Igea stia attuando quanto previsto dal piano industriale e, in caso di risposta affermativa, se stia rispettando la tempistica concordata».

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha emesso una nuova ordinanza, la n° 44 del 22 settembre 2020, contenente «Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna.

Art. 1)

Nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria (compresi i soggetti in quarantena obbligatoria dei quali non si conosca ancora la positività), deve essere interrotta la raccolta differenziata, ove in essere, e tutti i rifiuti urbani, indipendentemente dalla loro natura e includendo fazzoletti di carta, carta in rotoli e teli monouso, devono essere considerati indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme. Le mascherine e i guanti dovranno essere inseriti in una busta, prima di essere introdotti nel sacco dei rifiuti indifferenziati. Il confezionamento e il ritiro dei rifiuti dovranno avvenire nel rispetto del Rapporto ISS Covid-19 n.3/2020 – rev. 2 nella versione al 31/05/2020 laddove tecnicamente attuabile. La ditta che effettua la raccolta è tenuta ad essere a conoscenza della procedura di raccolta dei rifiuti così come descritta nel citato Rapporto ISS Covid-19 n. 3/2020; la ditta e il Comune di riferimento, per quanto di rispettiva competenza, dovranno dare comunicazione agli utenti delle modalità di raccolta. Per evitare la permanenza dei rifiuti per tempi troppo lunghi nelle abitazioni, soprattutto nei territori dove potrebbe essere elevato il numero di soggetti positivi, la frequenza di ritiro dovrebbe essere opportunamente dimensionata.

Art. 2)

Nel rispetto delle disposizioni del regolamento comunitario regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e con riferimento all’art. 5 dell’OCDPC 630/2020, la competente autorità sanitaria comunica tempestivamente ai Comuni competenti i nomi e gli indirizzi dei soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria al fine di consentire l’organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati confezionati come riportato nell’articolo 1 del presente provvedimento.

Art. 3)

Per le abitazioni in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, non dovranno essere interrotte le procedure in vigore nel territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata. Tuttavia, a scopo cautelativo fazzoletti o carta da rotoli, mascherine e guanti eventualmente utilizzati, dovranno essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati.

Art. 4)

L’Amministrazione comunale competente per territorio che lo ritenga necessario, attraverso apposita ordinanza ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs. n. 152/2006, può consentire il deposito dei rifiuti urbani presso i centri di raccolta comunali fino ad una durata doppia di quella individuata all’Allegato I, punto 7.1 del decreto 8 aprile 2008 nonché l’aumento della capacità annua ed istantanea di stoccaggio, nel limite massimo del 20%, fermo restando il rispetto delle disposizioni in materia di prevenzione incendi nonché degli altri requisiti e condizioni previsti dal citato decreto 8 aprile 2008. Inoltre, l’Amministrazione comunale competente per territorio che lo ritenga necessario, attraverso apposita ordinanza ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs. n. 152/2006, può consentire lo stazionamento dei mezzi in configurazione di trasporto per un termine superiore a quello previsto dall’art. 193, comma 11 del D. Lgs. n. 152/2006.

Art. 5)

L’Amministrazione provinciale competente per territorio o la Città metropolitana di Cagliari, attraverso apposita ordinanza ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs. n. 152/2006, possono autorizzare, in deroga agli art. 208, 214 e 216 del D.lgs. 152/06 e alle procedure di cui al titolo III-bis della Parte II del medesimo decreto, l’incremento della capacità annua di stoccaggio nonché di quella istantanea degli impianti che svolgono le operazioni di gestione dei rifiuti D15 (Deposito preliminare) e R13 (Messa in riserva) per il tempo strettamente connesso con la gestione dell’emergenza ed entro un limite massimo comunque inferiore al 50%, nei limiti in cui ciò rappresenti una modifica non sostanziale ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 152/2006 per le attività di cui al citato titolo III-bis. L’incremento di dette capacità di stoccaggio deve essere preceduta da una Segnalazione certificata di inizio attività ai sensi dell’articolo 19 della L.241/1990 da indirizzare all’Amministrazione provinciale competente per territorio o alla Città metropolitana di Cagliari, all’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, nonché alla Prefettura, all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e ai Vigili del fuoco; la stessa sarà accompagnata da una relazione a firma di un tecnico abilitato, che asseveri, oltre al rispetto di quanto indicato nell’autorizzazione in essere, i quantitativi di rifiuti oggetto della richiesta di aumento e il rispetto delle seguenti condizioni: – il rispetto delle disposizioni in materia di prevenzione incendi e delle disposizioni in materia di elaborazione dei Piani di emergenza di cui all’art. 26- bis del DL 4 ottobre 2018, n. 113 convertito nella legge 1° dicembre 2018 n. 132; – la garanzia di spazi adeguati di stoccaggio in relazione all’aumento previsto dei volumi di rifiuti in deposito per scongiurare anche pericoli di incendi; – il rispetto delle norme tecniche di stoccaggio, adeguati sistemi di raccolta e trattamento degli eventuali ed ulteriori eluati prodotti dai materiali stoccati in relazione alle caratteristiche chimico fisiche dei rifiuti; – la presenza di sistemi di copertura, anche mobili, necessari per limitare le infiltrazioni di acque meteoriche e le emissioni odorigene laddove necessario per la natura putrescibile dei rifiuti; – l’esistenza di idonei sistemi di confinamento e contenimento atti a segregare il maggior quantitativo di rifiuti stoccati rispetto al quantitativo ordinario.

Art. 6)

I rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria dovranno essere prioritariamente trattati presso il termovalorizzatore di Macchiareddu sulla base di specifico cronoprogramma da concordare fra il gestore del medesimo termovalorizzatore e il Comune conferitore o l’eventuale impianto di prima destinazione a servizio del bacino territoriale di appartenenza. Nel caso di esaurimento delle potenzialità residue presso il citato termovalorizzatore ovvero laddove tale modalità di gestione non possa essere attuata, i rifiuti potranno essere conferiti presso gli impianti TMB (es. trattamento meccanico, meccanico-biologico o biologico-meccanico), che comunque non prevedano alcun tipo di operazione manuale su tali rifiuti o, in via del tutto residuale, direttamente in discarica. Nel caso di conferimento in discarica il gestore dell’impianto dovrà assicurare la sterilizzazione del rifiuto ovvero, in deroga all’art. 7 del D.Lgs. n. 36/2003, un trattamento che contempli: a) inserimento dei sacchetti integri all’interno di appositi big-bags omologati e certificati, aventi adeguate caratteristiche di resistenza per garantire la sicurezza nel trasporto e nello stoccaggio degli stessi in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita del materiale; b) confinamento dei rifiuti de quibus in zone dedicate della discarica; c) copertura giornaliera con idoneo materiale in grado di evitare dispersioni e di contenere le infiltrazioni di acqua meteorica.

Art. 7)

La presente ordinanza: – ha validità sino al 15 ottobre 2020, salvo proroga esplicita; – è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti; – viene trasmessa secondo le rispettive competenze al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente, al Ministro della Salute, agli amministratori delle province del territorio regionale, al Sindaco Metropolitano di Cagliari, ai Sindaci dei Comuni della Sardegna, ai Prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli Assessori regionali ed agli altri soggetti interessati.

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 2 del D.L. 33 del 16 maggio 2020). Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di 60 giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato, entro il termine di giorni 120.

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«La mia formazione culturale e politica mi impone di rispettare ogni sentenza, ma non posso esimermi dal formulare alcune considerazioni, sul piano politico e su quello giuridico.» Così il presidente della Regione Christian Solinas, che in una conferenza stampa a Villa Devoto è intervenuto in merito alla sentenza del Tar Sardegna che ha sospeso alcune parti dell’Ordinanza n. 43.

«Sul piano politicoha detto il presidente Christian Solinas se qualcuno avesse avuto dubbi sulla propensione di questo Governo di utilizzare due pesi e due misure, credo che questa vicenda li abbia definitivamente fugati, offrendone una rappresentazione plastica.»

«La stessa attenzione, la stessa avversione non è stata infatti riservata ad altre Regioni Italiane, che hanno emesso ordinanze e impartito direttive discriminatorie nei confronti dei Sardi o di coloro che avevano soggiornato in Sardegna: a titolo di esempio ha detto il presidente della Regionebasti verificare ciò che dispone l’art. 1 dell’ordinanza 69 della Regione Campania, che obbliga all’effettuazione del tampone chi proviene dalla Sardegna e perfino all’isolamento di 14 giorni nelle more dell’esito dell’analisi. La stessa Regione Lazio, teatro della vergognosa discriminazione a danno di una famiglia di sardi che non è stata ammessa all’ingresso dello Zoo di Roma in base, così ha dichiarato il Direttore, a direttive regionali, si fa oggi promotrice di voli aerei riservati a passeggeri muniti di attestazione di negatività. Interpretazione ancora più severa del cosiddetto “passaporto sanitario” da noi proposto fin dal mese di maggio, e per il quale fummo duramente attaccati da quello stesso Governo che oggi, invece, tace.»

«Non occorre sottolineare che tale trattamento è riservato ad amministrazioni di colore politico omogeneo a quello governativo. La Sardegna ha sempre cercato e offerto piena collaborazione al Governo nazionale per la gestione dell’emergenza e della ripartenza, proponendo modelli da adottare che abbiamo ritenuto e riteniamo validi per la difesa della salute pubblica. In questa direzione va anche l’ordinanza n. 43, finalizzata non certo alla limitazione di diritti personali ma piuttosto all’aumento dello screening su residenti e ospiti ha sottolineato il presidente Christian Solinas -. È chiaro, dunque, che l’impugnazione da parte del Governo non ha ragioni costituzionali, ma esclusivamente politiche, ed appare fortemente discriminatoria. Sul piano giuridico la sentenza monocratica del Presidente del Tar afferma che è sì legittimo, da parte delle Regioni, adottare provvedimenti specifici in difesa della salute pubblica in casi di particolare gravità, ma nella fattispecie la diffusione del virus in Sardegna non apparirebbe di gravità tale da giustificare alcune prescrizioni stabilite. La motivazione costituzionale, dunque, non ha fondamento.»

«Non solo. Alla luce di queste paroleha rimarcato Christian Solinas è evidente quanto sia grave e colpevole la campagna mediatica e politica che la Sardegna ha dovuto subire nel vedersi indicata, ingiustamente, come Regione-focolaio, quasi come una zona rossa. Davanti all’accusa di non effettuare un numero sufficiente di test è poi lo stesso Tar invece ad affermare che l’incremento del numero dei contagiati è determinato dall’elevato numero di test effettuati. Difenderemo le ragioni della Sardegna nell’udienza prevista per il 7 ottobre certi di avere fatto tutto il possibile per tutelare la salute dei nostri cittadini e dei nostri turisti.»

«Rispetto all’operato e all’atteggiamento del Governo nazionale non posso non denunciare una palese discriminazione nei confronti della Sardegna. Piuttosto che offrire paternalisticamente un “aiuto ai Sardi e alla Regione”, come detto da autorevoli esponenti di Palazzo Chigi, il Governo dia invece un esempio di imparzialità e impugni immediatamente anche le Ordinanze di quelle Regioni che hanno adottato provvedimenti palesemente discriminatori verso i sardi. In caso contrario – ha concluso il presidente Christian Solinassi renderebbe responsabile di una palese ingiustizia e di un’offesa all’ordinamento giuridico, ma soprattutto, ciò che ci sta più a cuore, al diritto alla salute dei cittadini.»