19 April, 2024
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Venerdì 6 settembre 2013, alle ore 22.00, nell’ambito del NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzato da Il Crogiuolo in collaborazione con il Teatro del Sottosuolo tra l’Ogliastra ed il Sulcis Iglesiente, presso la piazzetta adiacente scuola elementare, in pieno centro storico a Gonnesa, andrà in scena lo spettacolo “Gene mangia gene. Allegri attentati alla vita” di e con Rita Atzeri, regia Mario Faticoni, produzione Il Crogiuolo.

“Gene mangia Gene” si propone come una riflessione caustica ironica e diventente sulla società dei consumi: si parla di biotecnologie, manipolazioni genetiche, colossi industriali eticamente discutibili dalla Coca – cola, alla Danone e alla Novartis, cellule staminali, acquisti sfrenati e via discorrendo.

Lo spettacolo sarà preceduto, ore 21.00, dalla presentazione del libro edito da AM/D, “Svegliatevi sardi! New York 1978” Costantino Nivola intervistato da Mario Faticoni, saranno presenti l’autore, di seguito la sua prefazione al libro, e il giornalista Massimiliano Messino:

«A Cagliari di ritorno dal viaggio a New York, dove avevo intervistato Costantino Nivola, Tuttoquotidiano, il giornale al quale lavoravo, stava per chiudere; un giornalista senza giornale è come il gabbiano costretto a terra. Ma anche il teatro, mestiere che devasta le esistenze, ebbe il suo ruolo: mi aspettavano tre convegni da organizzare e un Mackie Messer da interpretare.

Ricordo questo per cercare di spiegare perché decido di pubblicare a trentacinque anni di distanza un’intervista così preziosa.

Devastante, ma propizio teatro, comunque: senza il teatro non avrei incrociato in quell’agosto 1978 a New York Costantino Nivola. Ero partito per motivi personali e forse il solo suo ruolo d’artista non m’avrebbe portato fino a Long Island. L’incontro vero con lui, salvo quello che sapessi prima della sua arte di scultore, era stato infatti teatrale, indiretto ma teatrale.

E aveva nome piazza Satta, a Nuoro, il suo gioiello.

Vi erano andati in scena tra il ’72 e il ’75 Gli occhi tristi di Guglielmo Tell, Quelli dalle labbra bianche e il trionfo-epopea di Su connottu, rappresentato un anno dopo la scomparsa del suo autore, Romano Ruju, impiegato del Comune di Nuoro che riuscì a essere grande poeta e drammaturgo, di cui era impossibile non innamorarsi per la sua gioia creativa ed esistenziale, il suo amore per la poesia e il canto, la sua fragilità di sognatore.

L’involucro di quella perla era Nuoro, in quegli anni tutto un pulsare di iniziative di artisti, intellettuali e poeti, impregnata dell’aura de Il giorno del giudizio, oggetto di un numero monografico della rivista Paragone.

Prendemmo tutti la febbre nuorese. In quelle recite estive scoprii piazza Satta e Costantino Nivola. Estati sotto il segno di quello spazio magico, sotto il segno di Nivola. Giovani, in un clima ancora di entusiasmo e speranze, cercavamo esempi etici. Non c’è occasione d’essere a Nuoro che non vada ancora oggi, come un ragazzo innamorato, a trovare la bella.

La piazza parlava per lui, spazio libero della ricreazione, della fraternizzazione, dell’incontro, familiare come una persona. Parlava anche del tradimento: mancavano quei negozietti, quei luoghi di lavoro progettati intorno, che fanno di uno spazio una piazza, un luogo di vita. Ce ne accorgemmo col tempo e ne fummo sempre più rattristati. Era consolante, almeno, vedere accovacciati sulle sue sculture gli studenti con i loro zainetti, i ragazzi giocarci a pallone. Nell’intervista che segue, Nivola rimarca amaramente quel tradimento.

Non potevo che andare a trovarlo, una volta sul suolo americano.

A distanza di anni e con il solo strumento dell’autoindagine, è difficile ricreare il clima di quella giornata. Pur denso della nebbia del tempo, il ricordo va all’incontro fortunato tra due spiriti liberi, soli, in terreno neutro, in un momento di fiducioso abbandono e sintonia, accomunati dalla passione e dall’urgenza di esprimersi su temi sociali e culturali della propria terra e del proprio tempo, pur su piani diversi per ambiti e qualità: un isolano grande artista umanista e un sardo-non sardo aspirante attore.

Era un periodo di fervido impegno sia in teatro che al giornale. Numerosi articoli critici verso il sistema culturale e politico sardo, teatro ma anche emigrazione, lettura pubblica, passività delle istituzioni, responsabilità degli intellettuali, fallimento della Rinascita, franchismo, golpe in Cile, la stessa crisi di Tuttoquotidiano.

Non ebbi bisogno di fare domande articolate. Al suo bisogno d’intervento bastarono brevi accenni.

Nivola parla a dirotto, con passione e candore. Denuncia la mancata opera su Gramsci ad Ales, l’infatuazione per la civiltà esterna, la superstrada rettilinea in stile olandese, il disamore dei sardi per la propria terra, il tradimento della lingua, uno spirito ancora intriso di crudeltà, l’insensibilità estetica, l’assenza di poesia, la sciatteria nel costruire, “ovili come porcili”, plastica al posto dei cesti, alberi tagliati…

Ma la denuncia ha un tono dolce, sereno: “La loro non è ostilità, è indifferenza”. E quando dice “Vi fate fare queste cose”, c’è sorriso, bontà, come dire: “Sbagliate, ma vi potete correggere, se volete”. Il viso è sereno, la voce lieve, si è a tavola, si mangia.

E non è la levità disincantata dell’emigrato. Altri emigrati non hanno questa voce; andate a sentire quella del caro Giovanni Dettori1 nella sua casa piemontese, ci si può affilare un coltello. La voce di Nivola è di un dolore distillato, voce paziente di un’esigua speranza, dell’uomo bambino che racconta Orani, dell’uomo incantato dalla vita, che di notte si fonde con la sua terra sdraiato su un prato. Sentimento sereno dettato dalla coscienza politica, dal modello di sviluppo desiderato:

“… una Sardegna agricola, pastorale, con un minimo di strutturazione industriale, una tecnologia di natura indispensabile per alleviare la fatica dell’uomo, ma soprattutto un modo di vivere basato sull’accettazione di modi di vita parsimoniosi ed economici”.

“Minimo”, “indispensabile”, “parsimonia”.

Si legge in queste parole del 1978 l’annuncio di quella resipiscenza economica, di quel non più procrastinabile cambiamento, che riempie la comunicazione odierna. Concetti per nulla buttati lì a volare sulle ali dell’utopia: li sorregge la coscienza: “L’uomo, messo nella condizione naturale, manifesta il suo lato positivo”.

Forse a quest’uomo, come a tutti gli innovatori, la sua terra non ha dato tutto quello che meritava: “Ai sardi ha fatto comodo immaginarmi come loro, un piccolo sardo”.

Al mio ritorno Tuttoquotidiano sta per chiudere.

Per anni rimangono inerti nel cassetto block notes e rullino fotografico, che contengono altre tracce del viaggio americano, paesaggi, momenti di vita, interviste all’Italian Cultural Institute e all’editore americano di Padre padrone di Gavino Ledda; e spettacoli, tra cui uno straordinario Andy Warhol’s last love del gruppo ungherese Squat Theatre, il concerto del ritorno in America di Alan Stivell, quello di Zubin Metha nella piana del Central Park allestita per metà picnic in campagna, per metà insediamento protervo del territorio di pura marca americana, con tanto di recinzioni e bandiera; lo sparuto corteo comunista che si annuncia con un flebile coro; l’incontro con alcuni studenti universitari iraniani, intelligenza sprizzante gioia e comunicatività, accesa passione politica; la notizia dell’elezione di papa Luciani appresa in metropolitana, e l’emozione nel trovare in libreria l’edizione americana di Morte di un commesso viaggiatore di Miller rappresentato da noi del Cut solo undici anni dopo la prima mondiale.

In un soprassalto di professionalità ripresi quattro anni fa il block notes e stesi l’intervista per inserirla in Tumulti quotidiani, il libro del mio giornalismo. Ma su consiglio di Gio Maria Bellu, Aldo Brigaglia, Vito Biolchini e Giovanni Sanna la estrassi cercando di farne un libretto a parte. La sensibilità di AM&D, che ringrazio, fa uscire oggi dal limbo e salva queste parole.

Mi sembra una testimonianza bella di quel tempo, di quell’uomo, della sua terra, del suo modo d’amarla virilmente, anche profetica per l’oggi. Limiti e meriti del tempo che trascorre.

Sento l’orgoglio e la fortuna d’essere stato l’uomo giusto al momento giusto. Per avermi concesso allora di esserlo, lo ringrazio.

Nivola morirà nel 1988, la moglie Ruth vent’anni dopo. Uno strano destino li accomuna: invitati in anni diversi a Cagliari per l’inaugurazione delle opere al Consiglio regionale e per la grande mostra a Palazzo Regio, entrambi, scomparsi pochi mesi prima, non poterono parteciparvi.

Quella coincidenza, quella fatale assenza, pensando al sentimento doloroso affiorato, pur pudicamente, dall’intervista, mi sembrano oggi un misterioso, tacito rifiuto. Come se, dopo lo storico fallimento della rinascita della terra amata, la fertilità legata a quelle sculture fosse rinnegata, ed esse, grembi mai più fecondi, testimoni d’accusa, severe presenze postume.“ Nel letto di granturco c’è rimasto, dalla tua parte, un solco senza seme”, fa dire, negli stessi anni, alla sua moglie dell’emigrato, Francesco Masala2, altro artista deluso di Sardegna.

La Sardegna e l’arte. La Sardegna e il mare. È come se, da millenni, i soporosi vapori salini spiranti dal mare soffocassero a terra il vento liberatorio e vitale, violentando l’anelito alla vita e all’azione, la capacità fantastica e visionaria, lo slancio progettuale.

E la voce pur possente di alcuni suoi abitanti non superasse la coltre sciroccosa delle nuvole.

Il Lazzaretto di Cagliari, sito in via dei Navigatori, sabato 14 settembre sarà sede del primo di una serie di un incontri sul tema “Paesaggi sostenibili per il nuovo Millennio”, organizzato dalla Federazione regionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Sardegna, dal dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e dall’assessorato Enti locali, finanze ed urbanistica della Regione Sardegna.

Prevedere, immaginare, progettare i processi che portino al paesaggio del futuro, al paesaggio del nuovo Millennio, appena iniziato, con riferimento alle componenti “verdi” e ad obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale di lungo periodo, è l’obiettivo degli incontri. Partendo da un’analisi delle numerose criticità esistenti a livello ambientale, normativo e programmatorio, è possibile proporre nuovi criteri di sostenibilità basati sulla presenza dell’uomo quale elemento centrale della tutela attiva del paesaggio e dell’ambiente.

L’attuale modello di salvaguardia dei valori percettivi/visuali e di quelli naturalistici, orientato prevalentemente alle limitazioni delle attività antropiche, può progredire con la proposizione a livello urbano ed extraurbano di modelli sostenibili basati sull’integrazione del verde, sull’uso di modalità ecologiche di gestione del territorio, sull’adozione di materiali e modelli insediativi ecologici, sulla rigenerazione naturalistica degli ambienti antropizzati.

Il primo incontro in programma il 14 settembre al Lazzaretto di Cagliari apre la discussione ed il confronto su questi temi, che saranno approfonditi negli appuntamenti successivi.

La partecipazione al seminario permette di ottenere 0.5 CFP nella formazione professionale permanente dei dottori agronomi e dei dottori forestali.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Cagliari.

Cagliari.

La commissione Autonomia del Consiglio regionale, presieduta da Ignazio Artizzu, ha dato il via libera oggi con voto unanime alla leggina che propone la modifica dell’articolo 43 dello Statuto sardo, per cancellare tutte le Province e in particolare quelle “storiche” e tutelate dalla stesso Statuto: Cagliari, Sassari e Nuoro. La legge, per avere la piena efficacia, dovrà passare all’esame dell’Aula del Consiglio regionale, poi passerà al vaglio di Camera e Senato.

La riforma è il cavallo di battaglia dei Riformatori Sardi, già principali promotori dei referendum che hanno portato alla cancellazione delle Province di Carbonia Iglesias, Olbia Tempio, Medio Campidano ed Ogliastra ed anche oggi il vicepresidente del gruppo Franco Meloni ha lanciato un chiaro messaggio agli alleati della coalizione di centrodestra: «Siamo pronti ad uscire dalla maggioranza se la riforma verrà fermata».

Stefano Tunis.

Stefano Tunis.

L’Agenzia regionale per il lavoro ha pubblicato oggi “Congiuntura Lavoro Sardegna”, il periodico di analisi dei dati sull’occupazione che elabora, da un lato, quelli assoluti del SIL (il sistema informativo del lavoro della Regione) e, dall’altro, quelli statistici forniti dall’Istat. Nel periodo di riferimento, vale a dire il secondo trimestre del 2013, Congiuntura Lavoro Sardegna registra nell’isola un saldo positivo fra ingressi ed uscite dal mercato del lavoro di circa 27mila unità. In questo sistema telematico e informatizzato sono presenti tutti i contratti stipulati in Sardegna fra un datore di lavoro e il dipendente; rimane escluso dalla banca dati SIL il lavoro autonomo, che pertanto non viene conteggiato. 

«Sempre nello stesso lasso di tempo – precisa Congiuntura Lavoro Sardegna – l’Istituto Nazionale di Statistica rileva invece una stabilità del numero di occupati, considerando soltanto quelli “alle dipendenze”, universo in un certo qual modo confrontabile con quello SIL: 411mila erano quelli stimati nel primo trimestre e 411mila sono quelli rilevati nel secondo trimestre. Queste discrepanze fra le due fonti sono da ricondurre fondamentalmente alla diversa metodologia utilizzata. L’ISTAT, infatti, conduce un’indagine campionaria che intercetta e misura il cosiddetto “stock di occupati”, vale a dire l’ammontare complessivo di coloro che, nel periodo di riferimento dell’indagine, dichiarano di essere occupati; il SIL, invece, si basa sull’analisi dei flussi occupazionali, misurando realmente in un dato momento gli ingressi e le uscite dal mercato dei cittadini che transitano nel sistema. 

La tecnica adottata dall’ISTAT è, per sua natura, più suscettibile di errori statistici, del tutto fisiologici nelle indagini campionarie; in questo caso, per stime nell’ordine delle 400-500mila unità, il margine è del 2%. Questo errore – spiega il periodico – si traduce in circa 10mila unità. Pertanto, scostamenti anche di una certa importanza, in più o in meno rispetto al valore stimato, sono legati appunto all’errore “fisiologico”». 

Differenza sottolineata dal direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro, Stefano Tunis, che cita altri due esempi concreti: «Le discrepanze numeriche sono evidenti nei comparti manifatturiero e in quello di alberghi e ristoranti. Infatti, stando a quanto fotografato dall’ISTAT, nel secondo trimestre dell’anno, nel settore manifatturiero l’occupazione “alle dipendenze” sarebbe cresciuta di 14mila unità e addirittura diminuita di mille in quello degli alberghi e ristoranti. Variazioni che sono, apparentemente, del tutto inspiegabili. L’industria resta il comparto a maggior sofferenza della Sardegna e, coerentemente con questa rilevazione, si registra un numero di percettori di ammortizzatori sociali in deroga fra i più alti d’Italia; dall’altro, il periodo considerato ai fini statistici (aprile-maggio-giugno) anche per alberghi e ristoranti è proprio quello in cui si concentrano le maggiori assunzioni, legate alla stagione turistica. Proprio in riferimento a quest’ultimo settore – conclude Tunis – il SIL registra un saldo attivo di ben 17.227 unità lavorative, in linea con le 17.757 censite l’anno scorso». 

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il centrosinistra è alle prese con la sfida a cinque delle primarie per la scelta del candidato governatore (tra Francesca Barracciu, Gianfranco Ganau, Roberto Deriu, Andrea Murgia e Simone Atzeni), con operazioni di voto fissate per il 29 settembre; nel centrodestra c’è un’unica certezza, l’autoricandidatura del presidente uscente Ugo Cappellacci, e tante divisioni, per superare le quali molto probabilmente ancora una volta verrà chiesto “aiuto” al leader Silvio Berlusconi; il Movimento 5 Stelle farà ancora corsa solitaria e sceglierà il suo candidato Governatore attraverso le primarie on line; gli indipendentisti stanno cercando di creare un fronte unico, il più largo possibile, con una candidata Governatore già in campo, la scrittrice Michela Murgia.

A circa sette mesi dal voto, il panorama politico che precede le Regionali 2014 è molto complicato per le divisioni tra i partiti e tra le varie componenti interne agli stessi, condizionato fortemente dal nuovo sistema elettorale scaturito dall’approvazione della legge statutaria regionale del 25 giugno 2013, tornata in Aula dopo l’impugnazione del Governo e riapprovata il 28 agosto con l’“Abrogazione del comma 3 dell’articolo 22 della legge statutaria elettorale approvata il 25 giugno 2013 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna)”.

Il prossimo presidente della Regione sarà il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi (art. 1 comma 4 e art. 11 comma 2). Questo significa che, in presenza di una profonda frammentazione del voto, con tre grandi schieramenti ed un forte fronte indipendentista, è concreta la possibilità che per vincere le elezioni possa essere sufficiente superare la soglia del 30% dei voti. E’ evidente che saranno decisive le alleanze ed anche le forze minoritarie, in seno ad un’alleanza, potrebbero decidere la partita.

La legge statutaria all’art. 1, comma 7, prevede due soglie di sbarramento, con l’esclusione dall’attribuzione dei seggi:

a) i gruppi di liste che fanno parte di una coalizione che ottiene meno del 10 per cento del totale dei voti validi ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale;
b) i gruppi di liste non coalizzati che ottengono meno del 5 per cento del totale dei voti ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale.

Lo sbarramento al 5 per cento per i gruppi di liste non coalizzati, è evidente, costituiscono un fortissimo freno alle ambizioni di chi starebbe pensando di fare corsa solitaria e quindi un’altrettanto forte spinta a stringere alleanze in seno alle coalizioni maggiori.

L’art. 13 fissa la ripartizione dei seggi ed il premio di maggioranza:

a) il 60 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti superiore al 40 per cento;

b) il 55 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti compresa tra il 25 ed il 40 per cento.

 

Il Comitato regionale della Lega nazionale dilettanti ha ufficializzato la composizione dei gironi dei campionati di Promozione, Prima e Seconda categoria, che avranno inizio domenica 22 settembre.

Il girone A, nel quale sono inserite le squadre del Sulcis Iglesiente, risulta così composto:

Anspi Frassinetti

Arbus

Atletico Narcao

Carbonia

Ferrini Cagliari

Lanusei

Masullese

Kosmoto Monastir

Orrolese

Pula

Quartu 2000

Sant’Antioco

Siliqua

Su Planu

Tortolì.

Il girone B del campionato di Prima categoria risulta così composto:

Andromeda

Carloforte

Cus Cagliari

Escalaplano

Fermassenti

Ferrini Quartu

Fulgor Senorbì

Gonnesa Calcio

Guspini

Libertas Barumini

Monserrato

Monteponi

Portoscuso

Sadali

Senorbì

Tratalias Calcio.

Il girone B del campionato di Seconda categoria risulta così composto:

Atletico Cortoghiana

Atletico Elmas

Barbusi

Buggerru

Europa 2008 Domusnovas

Iglesias

Is Urigus

Nora Nuraminis

Real Porto Pino

San Biagio Villasor

Santadi

Sarroch Calcio

Sestu

Teulada

Villamassargia

Villasor.

Beppe Grillo 3 Beppe Grillo 2

Chi nelle ultime ore si aspettava o quantomeno auspicava un’apertura del Movimento 5 Stelle al dialogo con gli altri partiti, in particolare il Partito Democratico, in vista della costituzione di una nuova alleanza nell’eventualità dovesse concludersi anzitempo l’esperienza del Governo delle “Larghe intese”, rimarrà ancora una volta deluso.

Stamane, infatti, Beppe Grillo ha pubblicato nel suo blog un intervento intitolato “Siamo in guerra”.

«Il MoVimento 5 Stelle non è violento, ma è rivoluzionario – scrive Grillo -. Vuol cambiare la società, restituire ai veri giocatori, i cittadini, la scacchiera, il gioco. Cambiare in senso democratico la Costituzione e lo Stato. Il M5S è una variabile che il Sistema, non solo quello nazionale, non aveva previsto e ha quindi reagito con ogni mezzo possibile per escluderlo dal gioco. Il M5S è condannato dalla sua stessa natura a vincere la partita o a perderla irrimediabilmente. I pezzi bianchi non possono allearsi con quelli neri. A differenza degli scacchi in questa partita non è previsto il pari, ma solo lo scacco matto. Siamo in guerra, una guerra che deciderà il destino di questo Paese per il prossimi decenni. O ci sarà una svolta o una lenta stagnazione con facce nuove a proteggere i vecchi interessi di sempre. Le giovani generazioni non hanno un futuro, laureati e diplomati hanno lasciato l’Italia a centinaia di migliaia in questi anni alla ricerca di lavoro e di opportunità. Sono loro i nostri rifugiati politici costretti ad espatriare, come i siriani, come i libici. Prendono il treno al posto dei barconi. Come in tempo di guerra, lasciano le loro case bombardate dalla corruzione e dall’arroganza della classe politica. Non è più tempo di parlarsi addosso, ma di azioni, di segnali, di presenze. Il Parlamento si è dimostrato una scatola di tonno vuota, il contenuto lo aveva già divorato da tempo il Sistema. Bisogna tornare nelle piazze e pretendere che la RAI diventi una casa di vetro, oggi è solo uno strumento di propaganda in mano ai partiti. Con i fatti, non con le parole. Chi vuole guardarsi l’ombelico si tiri fuori – sottolinea ancora Grillo-. Il M5S non è il suo ambiente. Presto faremo il terzo VDay. Tenetevi pronti.»

 

Venerdì 6 settembre, alle ore 17.00, la sala polifunzionale del Comune di Carbonia ospiterà  la quarta assemblea plenaria della Consulta dei Giovani.

All’ordine del giorno sono previsti:

– elezione dei Presidenti delle Commissioni di lavoro e completamento del Direttivo

– programmazione delle attività della Consulta per i prossimi mesi

– varie ed eventuali.

Sono invitati a partecipare tutti i giovani di Carbonia, tra i 15 e i 29 anni, che abbiano aderito alla Consulta dei Giovani o che vogliano aderire. E’ sempre possibile prendere parte alla Consulta dei giovani di Carbonia, previa compilazione di un semplice modulo di adesione, scaricabile dal sito del Comune di Carbonia nella sezione Carbonia Giovani.

Terminata la manifestazione “Nottinsieme 2013”, il parcheggio multipiano di via Verona, a Carbonia, il mercoledì chiuderà, come negli altri giorni, alle ore 20.00.

Il parcheggio multipiano, con accesso gratuito sino a nuova comunicazione, segue i seguenti orari: dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle ore 20.00. 

Gli automobilisti che non ritireranno la loro automobile entro gli orari previsti, potranno recuperarla solamente il giorno successivo. 

 

Mariano Contu.

Mariano Contu, assessore regionale del Lavoro.

L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato il nuovo elenco dei corsi formativi liberi autofinanziati, finalizzati al conseguimento di attestati di qualificazione e abilitazione professionale.

L’elenco allegato riguarda i corsi autorizzati dall’Assessorato ed è aggiornato al 31 agosto 2013 (complessivamente sono 247).