2 May, 2024
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Si è svolta nella commissione Autonomia l’audizione del deputato Francesco Sanna (Pd).

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si è svolta nella commissione Autonomia l’audizione del deputato Francesco Sanna (Pd) sulla proposta di legge costituzionale n. 3212, di cui è primo firmatario, tendente alla modifica degli articoli 27, 28, 43, 44 e 45 dello Statuto sardo, nonché della modifica della rubrica del titolo V dello stesso che si propone di trasformare da “Enti locali” in “Rapporti tra la Regione e gli Enti Locali”.

La proposta di modifica statutaria si propone, in sintesi:  di trasferire l’esercizio del potere regolamentare dal Consiglio alla Giunta; di attribuire al Consiglio delle autonomie locali (Cal) il potere di iniziativa legislativa nelle materie di competenza; di eliminare dallo Statuto speciale il riferimento alle tre province storiche (Cagliari, Nuoro e Sassari);  di indicare nella Carta autonomistica della Sardegna che l’ordinamento delle autonomie locali è basato sui Comuni; di inserire in Statuto la città metropolitana, quale forma tipica di aggregazione di comuni; di prevede che la fusione dei comuni e la creazione di un nuovo comune avvenga per legge regionale rinforzata, richiedendo per la sua approvazione la maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio; di consentire la creazione di un nuovo comune solo in caso di popolazione almeno pari a 10.000 abitanti; di prevedere il referendum consultivo sulla proposta di fusione o nuova costituzione di comuni.

Francesco Sanna ha rassicurato i commissari sulla possibilità di approvazione (doppia lettura alla Camera e al Senato) delle modifiche costituzionali ed ha dichiarato disponibilità ad accogliere eventuali proposte del Consiglio regionale per introdurre ulteriori modificazioni alla Carta autonomistica.

L’esponente della maggioranza che sostiene il governo Renzi ha inoltre affermato che le modifiche statutarie, qualora approvate, «potrebbero rappresentare “la cornice” istituzionale per la riforma degli Enti Locali varata, di recente, dal Consiglio regionale».

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