29 May, 2024
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Quali affinità possono esistere tra una forma compositiva come il madrigale, che ha avuto il suo periodo di maggior sviluppo nel Seicento, e l’estetica di una musica mutevole, interculturale e variegata come il jazz del ventunesimo secolo? Prende le mosse da questo quesito di fondo “Il fior d’ogni bellezza”, la produzione originale in programma domani sera (sabato 26) a Nuoro, con inizio alle 21.00, nel consueto spazio dei cortili del Museo del Costume – nell’ambito della rassegna di concerti che accompagna la ventinovesima edizione dei Seminari Jazz. Un progetto che vede impegnati il Complesso vocale di Nuoro diretto da Franca Floris ed un quartetto strumentale formato dal pianista Salvatore Spano (suoi gli arrangiamenti), il sassofonista Emanuele Cisi, il contrabbassista Salvatore Maltana (tutti docenti dei seminari) e il batterista Massimo Russino, in un’interpretazione e riscrittura jazz della Sestina di Claudio Monteverdi, uno dei lavori forse più noti del grande compositore cremonese vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento, tra Rinascimento e Barocco. Attraverso la giustapposizione e il dialogo tra l’ensemble corale e i quattro jazzisti si sviluppa un percorso sonoro che porta l’ascoltatore a effettuare una sintesi e a trovare relazioni talvolta nascoste o appena accennate; un percorso che a poco a poco svela la ricchezza di un matrimonio stilistico che pur prendendo spunto da un passato ormai remoto trova il modo di comunicare la sua freschezza anche alla nostra epoca.

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Il deputato Mauro Pili, impegnato oggi nel lancio della campagna di mobilitazione contro quella che ritiene una sempre più concreta possibilità che il deposito unico nazionale delle scorie nucleari venga realizzato in Sardegna, replica pesantemente alle affermazioni fatte oggi a Sassari dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che ha detto che, su quell’ipotesi, «non c’è nulla di vero».

«Se uno lo guarda in faccia capisce tutto – attacca Mauro Pili in un intervento pubblicato nel blog del suo movimento, Unidos -. Risponde al giornalista mentendo sapendo di mentire: è lo stesso ministro, per chi avesse un vuoto di memoria, che, quando gli chiedevano dell’inquinamento delle basi militari, annunciava bonifiche e ripristino ambientale. Salvo, poi, firmare un decreto per elevare all’ennesima potenza le soglie di inquinamento degli stessi poligoni.

Galletti, ministro non si sa grazie a cosa, i problemi dell’ambiente li risolve da sempre così: chi ha inquinato non paga, sta tranquillo, perché tanto il governo gli eleva la soglia di inquinamento. Tutto legittimato a colpi di decreto.

Quando il giornalista gli chiede cosa c’è di vero sul deposito delle scorie radioattive in Sardegna è spiazzato. Nessuno gli ha scritto la risposta e farfuglia una sola parola: nulla.

Quel nulla riferito a tutto e a niente. Non c’è nulla di vero. Non posso dire nulla. Non so nulla.

Insomma con una parola ha sintetizzato la sua azione: nulla.»

«Un Ministro serio e credibile anziché continuare a sproloquiare nel suo infinito giro di vacanze in Sardegna, avrebbe dovuto esprimersi come gli umani, con un minimo di chiarezza – aggiunge Mauro Pili -. Poteva dire: il sito non è stato deciso! Poteva dire: c’è una fase amministrativa in atto e non posso esprimermi. Poteva dire: escludo categoricamente che il deposito possa essere localizzato in Sardegna. Ha pronunciato, invece, con l’autorevolezza di un coniglio in fuga la parola che più gli si addice: nulla.

Un personaggio che si presenta in pubblico dopo essersi spiaggiato per settimane nell’arenile di Santa Margherita e riesce a pronunciare a monosillabe l’imponente parola “nulla” significa non solo che bisogna diffidare ma che occorre prepararsi al peggio.

Un ministro con nessuna credibilità che, se interrogato con una seconda domanda, avrebbe sicuramente ricorso alla fatidica frase: ora devo scappare.»

«Si capisce lontano un miglio che vuole nascondere i fatti. Se fosse stato serio e leale avrebbe esternato una frase compiuta, con soggetto e verbo. Invece, “nulla” – sottolinea ancora Mauro Pili -. Doveva smentire la Guida tecnica 29. Doveva interpretarla, spiegare che i parametri contenuti in quelle cartine allegate sono carta straccia e che non c’entrano niente con la scelta che dovrà essere fatta.

Spero che l’assessore associato all’ambiente della regione Sarda non prenda in parola questo ministro del nulla e porti la regione sulla strada del fare nulla. Se la regione non si opporrà entro il 13 settembre confermerà di essere serva e complice di questa lobby nuclearista e sull’altare dei partiti di governo svenderà la Sardegna al nucleare senza colpo ferire.

Ministri di questa levatura – conclude Mauro Pili – farebbero meglio a tacere, ignorano le più elementari regole della leale condotta istituzionale e vivono nel loro innato senso del nulla.»

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Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, oggi a Sassari per la sottoscrizione della carta di partenariato “Pelagos” , ha detto che «non c’è nulla di vero» sull’ipotesi che il deposito nazionale delle scorie nucleari possa essere realizzato in Sardegna. Le parole del ministro non fermano il deputato di Unidos Mauro Pili che il giorno di Ferragosto ha lanciato una grande mobilitazione per contrastare quella che per una serie di ragioni ritiene sia molto più di un’ipotesi e proprio oggi ha lanciato la campagna per «dire un No forte e chiaro al sito» e, soprattutto, per scongiurare l’ipotesi che sia individuato proprio in Sardegna.

Mauro Pili ricorda che c’è tempo fino al 13 settembre, sia come privati cittadini sia come enti locali, per opporsi alla procedura di scelta del deposito unico di scorie radioattive, sottolineando ancora una volta che il Governo ha depositato al ministero dell’Ambiente il programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi ed è in corso la fase di consultazione pubblica della Valutazione ambientale strategica (Vas).

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La scorsa notte i militari della Guardia Costiera di Portoscuso hanno condotto un’operazione di contrasto alle violazioni delle vigenti normative del codice della Navigazione e dell’Ordinanza Balneare Regionale in materia di utilizzo del pubblico demanio marittimo, sulla spiaggia di Masua.

L’operazione, conclusasi alle prime luci dell’alba, ha portato al sequestro di due strane postazioni collocate in prima fila sulla spiaggia libera ed attrezzate con maxi ombrelloni provvisti di tavolini e di variopinte sedie sdraio. Sotto un ombrellone erano conservati anche due pedalò, non riconducibili ad alcun soggetto autorizzato al noleggio. Il “blitz” non è passato inosservato ed il proprietario dell’attrezzatura abbandonata oltre l’orario del tramonto sulla spiaggia, si è precipitato sul posto pensando ad un furto e tentando di rivendicare i propri diritti, ovviamente senza spuntarla.

L’attività ha dato luogo quindi all’accertamento di violazioni amministrative di cui all’articolo 1164 – 2° comma del Codice della Navigazione, ed al sequestro, anch’esso amministrativo, delle attrezzature rinvenute, compresi i due pedalò che sono stati rimorchiati da una vedetta della Guardia Costiera fino all’area di custodia.

L’articolo 3 lettera b) dell’Ordinanza Balneare della Regione Sardegna vieta di lasciare «sulle spiagge libere, oltre il tramonto del sole, ombrelloni, sedie a sdraio, tende o altre attrezzature comunque denominate».

«Il controllo della Guardia Costiera di Portoscuso – spiega il tenente di vascello Rocco Chiuri, comandante della Guardia Costiera di Poetoscuso – si inquadra nell’ambito dell’operazione “Mare sicuro 2017”, che ha già portato all’identificazione di diversi illeciti sul litorale ed è finalizzato alla verifica del corretto uso delle spiagge anche per aspetti commerciali, per garantire la sicurezza delle attività che si svolgono sul mare e anche con l’obiettivo, non meno importante, di tutelare il legittimo interesse degli operatori di settore che esercitano la propria attività nel rispetto delle regole.»

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E’ stato presentato questa mattina, nella splendida cornice del GeoVillage Sport&Convention Resort di Olbia, sede per il sesto anno consecutivo del ritiro biancoblu, il roster 2017/2018 della Dinamo Banco di Sardegna.

Nello spazio allestito a bordo piscina i giornalisti di televisione, carta stampata e testate on line hanno conosciuto i 13 giganti che da quasi una settimana sono al lavoro perché la Dinamo formato 2017/2018 trovi la sua chimica.

I giocatori si sono presentati uno ad uno, accompagnati da una breve scheda che ha ricordato carriera, peculiarità tecnico tattiche e qualche curiosità. I 13 giganti hanno condiviso con la platea sogni, aspettative e sensazioni sulla nuova stagione: al tavolo anche il coach-general manager Federico Pasquini. Grande entusiasmo per la prima uscita ufficiale in maglia Dinamo dei nuovi arrivati: Levi Randolph, William Hatcher, Achille Polonara, Jonathan Tavernari, Marco Spissu, Andrea Picarelli, Shawn Jones, Scott Bamforth ed Erazem Lorbek.

Debutto davanti alla stampa per il giovanissimo Ezio Gallizzi, talento prodotto delle giovanili biancoblu aggregato alla prima squadra insieme a Simone Casula, al secondo anno di ritiro. A fare da padroni di casa i due veterani del gruppo: il capitano Jack Devecchi, alla stagione numero 12 in maglia Dinamo, e Rok Stipcevic, al suo terzo anno in Sardegna.

A chiudere la presentazione il coach Federico Pasquini: «Quando ho parlato con questi ragazzi durante la creazione della squadra ho percepito grande entusiasmo da parte di tutti, al di là delle età diverse e delle precedenti esperienze. Credo che questo sia un ottimo punto di partenza: abbiamo cambiato dieci giocatori su dodici quindi l’obiettivo prioritario è accelerare il processo di creazione del gruppo. Dobbiamo entrare ogni giorno in palestra con la voglia di lavorare al massimo e uscire con la convinzione di essere migliorati ma poter fare ancora di più. La voglia di lavorare e di crescere è ciò che realmente ti permette di diventare competitivo anche quando giochi tre partite a settimana: partiamo da qui».

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Prosegue a tappe forzate il NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, la rassegna organizzata dal Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri.

Triplo appuntamento domenica 27 agosto. A Villagrande Strisaili, nel complesso archeologico di Sa Carcaredda, va in scena alle 19.00 il primo degli spettacoli di produzione nazionale, in prima assoluta regionale: IL RACCONTO DI ENEA, che Paolo Panaro ha adattato dall’Eneide di Virgilio e di cui il bravo attore pugliese, allievo di Orazio Costa con diverse importanti esperienze alle spalle (con Luca Ronconi, per esempio), è anche regista e interprete.

Con le preziose parole della poesia antica e un’avvincente architettura narrativa viene raccontata la  storia di un uomo, Enea, che tenta di rifarsi un’esistenza intraprendendo un viaggio per un altrove incerto, ostile, abitato da uomini, dèi e destini totalmente diversi dal suo. Lo spettacolo, la cui versione del testo è ispirata a celebri traduzioni, in modo particolare a quella di Annibal Caro, attraverso la tecnica teatrale della narrazione scenica cerca di stabilire un contatto diretto e attuale con la vicenda umana di Enea, con l’infelice Didone, con il rassegnato Anchise e con i sentimenti assoluti che pervadono i versi di Virgilio e che parlano della vita dell’uomo di ogni tempo: l’odio, l’amore, i legami familiari, il senso di appartenenza a una patria.

Per la rassegna dedicata ai comuni isolani con meno di tremila abitanti, sempre il 27, a Seui (area archeologica), e il 28 a Ussassai (area archeologica), alle 19.00, viene presentato SONA CONTA E BADDA, una nuova produzione del Crogiuolo appositamente realizzata per l’assessorato regionale del Turismo, una sorta di biglietto da visita, una sintesi delle tradizioni della Sardegna. La voce recitante è quella di Gloria Uccheddu, in scena anche ballerini di ballo sardo, accompagnati dall’organetto di Lamberto Cugudda.

“Sona, canta e badda” è lo spettacolo della festa. Un omaggio alla tradizione sarda, alla sua musica, ai balli di piazza, alle sue leggende,  pensato per essere rappresentato nei siti archeologici, con il pubblico guidato dalla musica a raggiungere le diverse stazioni sceniche. La voce recitante di Gloria Uccheddu fa vivere janas, giganti, surbiles, diavoli, streghe, panas, tutto il popolo degli abitanti “oscuri” dei nostri paesi.

Ancora domenica 27, ma alle 21.30, sotto il riflettori al Nuraghe Camboni di Perdaxius ci sarà RACCONTI DEL TERRORE, di e con Silvano Vargiu (produzione Teatro della Chimera di Lula). Liberamente tratto dall’omonima raccolta di Edgar Allan Poe, il reading si incentra su due racconti tratti dalla nutrita opera dello scrittore statunitense, il meno noto “Il cuore rivelatore” e il famoso “Il gatto nero”. Ad aprire lo spettacolo di narrazione è la poesia “Il Corvo”, che introduce lo spettatore nelle atmosfere cupe e tetre del mondo di Poe.

Nutrito il programma collaterale: alle 18.00 il battesimo della sella, alle 18.30 la visita guidata al Nuraghe Camboni, dalle 18.00 alle 20.00, su prenotazione, peri più esperti una passeggiata a cavallo nel circondario, a cura dell’associazione La Casa del Sorriso. Alle 20.30 cena su prenotazione.

Lunedì 28 agosto a Lanusei, alle 19.00, alla Tomba dei Giganti del bosco Selene si replica DEINAS. Alle 18.00 è prevista la visita guidata a cura della Cooperativa La Nuova Luna (la cena è su prenotazione).

Martedì 29 entra in gioco Sadali, che, alle 19.00, nell’area archeologica di Su stampu de su Turrunu accoglie la messa in scena di MARIA DI ELTILI, di Bepi Vigna, con Rita Atzeri (produzione Il Crogiuolo) e l’accompagnamento musicale di Alessandro Muroni. La storia, basata su alcune fonti storiche, è quella di una bambina rapita dai pirati Saraceni sulle coste della Sardegna.

DIAGHILEV_Paolo Panaro_Orlando furioso 28.2.12
foto ©Vito Mastrolonardo-Bari

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“Romanzi al sapore di miele” è il’evento firmato comune di Silanus, che si svolgerà nel paese del Marghine in Piazza Sa Madalena giovedì 31 agosto a partire dalle ore 19.00. L’originale iniziativa, che unisce il piacere intellettuale della lettura a quello più sensoriale del cibo, è incentrata infatti sul miele, alimento ampiamente prodotto in Sardegna ed apprezzato in tutto il mondo.

La serata prevede la presentazione di due romanzi in cui il miele è fortemente presente: “La custode del miele e delle api” di Cristina Caboni – edito dalla Casa editrice Garzanti – e “Le dee del miele” di Emma Fenu – edito dalla Casa editrice Milena.

Entrambe le talentuose autrici di origini sarde propongono nei loro lavori il legame tra il miele e la figura femminile, seppur con chiavi differenti.

Cristina Caboni con “La custode del miele e delle api” presenta una protagonista che ha fatto delle arnie e del miele il suo punto di riferimento, un’apicultrice itinerante per la quale “il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni”.

Anche Emma Fenu affida il suo racconto “Le dee del miele” a personaggi prevalentemente femminili, evidenziando la preziosità del miele, alimento caro alle divinità della mitologia, che rende le donne “piene” e “feconde”, capaci di tutelare la vita e trasformarsi in “dee”.

Alla presentazione prenderanno parte, oltre alle due autrici, Rita Morittu e Maria Antonietta Nieddu, rispettivamente vicesindaco e assessore alla cultura, al turismo e alle tipicità locali del Comune di Silanus, Roberto Putzulu, bibliotecario e operatore culturale del Centro Servizi Culturali di Macomer e Pasqualina Deriu, docente di lettere presso la scuola secondaria superiore.

La serata si concluderà con una degustazione gratuita di miele locale realizzata in collaborazione con la cooperativa agricola silanese Bio Agri Silla.

L’evento, che si inserisce in un più ampio progetto di promozione culturale promosso dal comune di Silanus all’inizio dell’estate (tra cui spicca la mostra fotografica NOIS, in esposizione fino a ottobre), è organizzato dall’amministrazione comunale di Silanus in collaborazione con l’Associazione Borghi Autentici d’Italia, Silanus Comunità Ospitale e la Pro Loco di Silanus.

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Il jazz cede il passo per una sera ad altre sonorità nel concerto in programma domani (venerdì 25) a Nuoro per la rassegna che accompagna la ventinovesima edizione dei Seminari Jazz in pieno svolgimento nel capoluogo barbaricino: sul palco allestito nei cortili del Museo del Costume, tengono infatti banco, a partire dalle 21.00, i Tenores di Bitti “Mialinu Pira”, formazione di primo piano nel campo di quella tradizione arcaica che è iI canto a tenore del centro della Sardegna: uno stile vocale di grande fascino, che riesce a suonare immediatamente primitivo e forte, tra gli esempi più straordinari di polifonia del Mediterraneo per complessità, ricchezza timbrica e forza espressiva. Il canto è realizzato da quattro voci maschili: ‘oche, mesu ‘oche, bassu e contra, con le ultime due che caratterizzano fortemente l’impasto vocale con il loro suono gutturale dal sapore ancestrale.

Composto da Omar Bandinu (bassu), Bachisio Pira (oche e mesu oche), Arcangelo Pittudu (oche e mesu oche) e Marco Serra (contra) il gruppo vocale intitolato allo scrittore e intellettuale Michelangelo Pira ha all’attivo concerti in tutto il mondo e in prestigiose manifestazioni, oltre ad apparizioni in trasmissioni televisive nazionali come “Affari tuoi”, in onda su RaiUno, che ne hanno allargato la popolarità oltre l’ambito specialistico. Memorabili la partecipazione nel 2001 al IX Concerto di Natale in Vaticano, dove i Tenores di Bitti “Mialinu Pira” hanno avuto l’opportunità di essere ricevuti in udienza privata dal Papa Giovanni Paolo II e di cantare per lui alcuni canti sacri della tradizione di Bitti, e le esibizioni nel 2009 nella stagione del Royal Concertgebouw di Amsterdam e a Betlemme nella Basilica della Natività. Nonostante la matrice tradizionale, il quartetto conta anche esperienze innovative e “trasversali” con collaborazioni con musicisti di varia estrazione, come il suonatore di cornamusa asturiana Hevia, Tom Zè e l’Orchestra Mediterranea di San Paolo del Brasile, la cantante serba Bilja Krstić e la cantante e violinista ceca Iva Bittová, tra gli altri.

i Tenores di Bitti “Mialinu Pira” si presenteranno al concerto serale nei cortili del Museo del Costume dopo aver tenuto in mattinata, alle 11.00, all’Auditorium “Giovanni Lilliu” dell’ISRE, la masterclass che ogni edizione dei Seminari jazz di Nuoro dedica alle diverse forme della musica tradizionale sarda e che quest’anno verte appunto intorno al canto a tenore, inserito nel 2005 tra i patrimoni immateriali dell’umanità dell’UNESCO.

Sempre in mattinata, ma alle 9.00, secondo appuntamento con le “colazioni in jazz”: dopo il Cafè “I Grani”, è il turno del Grand Bazaar Cafè in via Satta, dove si esibisce un quartetto formato dal trombettista turco Tolga Bilgin, Pierluigi Manca al contrabbasso e Vito Cauli alla batteria, con Salvatore Spano al posto del previsto Can Yapicioglu (altro musicista turco) al pianoforte.

Alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, dove invece proseguono per tutta la giornata (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00) le attività didattiche del seminario jazz, è in programma alle 15.30 il secondo incontro della serie “Quattro passi nel jazz” con il musicista e storico della musica del Novecento Enrico Merlin: nell’appuntamento di domani (venerdì 25), come sempre aperto al pubblico, si parlerà dell’ospite d’onore di questa edizione dei seminari, il pianista Kenny Barron, atteso a Nuoro da lunedì 28 per la sua masterclass e poi in concerto mercoledì sera (30 agosto, ore 21.00) al Teatro Eliseo.

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Serata all’insegna delle risate all’Anfiteatro di Piazza Marmilla, sabato 26 agosto, dalle ore 22.00, con il comico Marco Piccu, meglio noto come “Ziu Pibioni”, con lo spettacolo “Come piangere, ridendo”, organizzato dall’Associazione Culturale Sardegna Cabaret, con il patrocinio ed il contributo del comune di Carbonia. L’evento si inserisce all’interno di “Estiamoinsieme 2017”, il cartellone di eventi sportivi, culturali e di intrattenimento che hanno, fino ad ora, caratterizzato la stagione estiva nella città di Carbonia.

«L’Amministrazione comunale ha organizzato un ricco calendario di eventi, diversificati in base ai gusti di tutti i nostri concittadini: dalle rassegne cinematografiche a quelle teatrali, dalla danza sportiva al festival del folklore e alla musica cantautorale – dice il sindaco Paola Massidda -. Domani, invece, spazio alla comicità con Marco Piccu, le cui battute sono conosciute fin dai tempi in cui l’artista di Solarussa faceva parte della compagnia Lapola».

Nello spettacolo “Come piangere, ridendo”, Marco Piccu assumerà le vesti del personaggio che lo ha reso famoso: il vecchietto allergico all’acqua, “Ziu Pibioni”.

Il comico sardo interpreterà altri personaggi divertenti, tra cui “Ugo Tanalla”, il cinico rivenditore di biciclette, “Dablo”, il ragazzo dedito alla vita sregolata, “Eliseo Mandroni”, lo scansafatiche per antonomasia, e “Benvenuto”, il piazzista giramondo.