15 May, 2024
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Saranno iscritte all’ordine del giorno della Prima Commissione le due proposte di legge presentate da maggioranza e minoranza per l’armonizzazione dei contratti dei dipendenti dell’Agenzia Forestas.

E’ quanto deciso dalla Conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale al termine dell’incontro con la delegazione dei lavoratori forestali che in mattinata hanno manifestato a Cagliari per chiedere l’applicazione del contratto del pubblico impiego a tutti i dipendenti attualmente inquadrati come braccianti agricoli.

L’organismo consiliare, vista la delicatezza della questione, ha disposto una deroga al Regolamento interno che impedisce alle commissioni di riunirsi durante la sessione di bilancio. «La Commissione Autonomia lavorerà da subito per arrivare a una sintesi – ha detto il presidente Gianfranco Ganau – il provvedimento potrà arrivare poi in Aula ma prima occorrerà attendere la risposta dell’Inps ai quesiti formulati dal Consiglio su due punti fondamentali: la possibilità di mantenere l’indennità di disoccupazione per i lavoratori stagionali e il mantenimento di livelli contributivi paritari».

I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto con forza un’accelerazione dell’iter legislativo: «Il Consiglio faccia la sua parte – ha detto Alessio Saba di Confederdia – un parere dell’Inps non deve bloccare un organo legislativo. L’ente previdenziale ha già risposto affermativamente a Forestas, ci sono tutte le condizioni per andare avanti».

«Il Consiglio ha il dovere di verificare la copertura finanziaria della legge – ha replicato Gianfranco Ganau – stiamo sollecitando l’Inps perché venga data una risposta in tempi rapidi.»

D’accordo sulla necessità di affidare alla Commissione “Autonomia” il compito di fare sintesi si sono espressi tutti i capigruppo. La minoranza, per bocca dei presidenti dei gruppi di Forza Italia e Udc, Pietro Pittalis e Gianluigi Rubiu, ha chiesto di procedere anche senza un parere formale dell’Inps.

Su richiesta dei lavoratori, il presidente Gianfranco Ganau ha fissato un nuovo incontro per una verifica della situazione da tenersi prima della pausa natalizia.

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Il mercato di Campagna Amica arriva anche a Carbonia. Domani, mercoledì 6 dicembre, nel corso di una conferenza stampa, che si terrà alle 10,30 nella sala della Torre civica a Carbonia, oltre ad annunciare la data di apertura e i dettagli sul mercato, sarà formalmente siglata la collaborazione tra Campagna amica e il Municipio con la firma dell’accordo da parte della prima cittadina Paola Massidda e del presidente di Coldiretti Cagliari Efisio Perra.

Nel corso della conferenza stampa sarà presentato anche il calendario delle iniziative che si faranno durante il mercato per la promozione dei prodotti locali ed in difesa delle biodiversità.

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Si è tenuta stamane la seduta congiunta del Consiglio regionale e del Consiglio delle autonomie locali sullo stato del sistema delle autonomie locali della Sardegna.

La seduta è stata aperta dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, che dopo le formalità di rito ha ricordato l’ordine del giorno ed ha svolto il suo intervento nella seduta congiunta con il Consiglio della Autonomie locali. «Anche quest’anno – ha affermato il presidente – celebriamo la consueta seduta congiunta del Consiglio delle Autonomie locali e del Consiglio regionale alla vigilia della discussione della manovra finanziaria. Manovra sulla quale il confronto è avviato ed ancora aperto per trovare le migliori soluzioni possibili ai tanti problemi che affliggono la nostra isola e sulla quale avete avuto modo di produrre un parere fortemente qualificato le cui proposte saranno attentamente vagliate dal Consiglio e giustamente considerate».

«È evidente – ha proseguito Gianfranco Ganau – che le amministrazioni locali sono sottoposte, ormai da troppi anni, a tagli nei trasferimenti statali e a regole che impediscono la spendita delle risorse possedute, che minano la capacità di garantire i servizi essenziali ai propri cittadini.  In questo quadro assumono massimo rilievo le politiche regionali che devono avere la capacità di rispondere in modo strategico alle criticità, creando condizioni di sviluppo e crescita ed uscendo dalla logica emergenziale che ha caratterizzato la lunga fase della crisi economica. La diminuzione dei trasferimenti agli Enti locali, passati dai 411 milioni del 2014 ai soli 107 milioni di euro quest’anno, unitamente all’ esclusione delle province sarde e della città metropolitana di Cagliari alla compartecipazione ai fondi nazionali destinati alle province e alle città metropolitane a livello nazionale, rimediata con una disponibilità di soli 15 milioni di euro, richiede una forte mobilitazione di tutta la Sardegna e l’apertura di una vera e propria vertenza nazionale che veda riconosciuti i nostri diritti».

«Alla diminuzione dei trasferimenti statali – ha proseguito il presidente – ha corrisposto un aumento del carico degli interventi compensativi in capo alla Regione che oggi ammontano a oltre 1 miliardo e 350 milioni di euro del bilancio regionale; vanno ricordati nell’ambito delle politiche educative e della lotta alla dispersione scolastica, che è anche lotta alla disoccupazione e alla povertà come dimostrano i dati della recente indagine sulle povertà della Caritas regionale, che chiariscono come la povertà sia inequivocabilmente correlata ad una bassa scolarità, gli imponenti finanziamenti nell’ambito del progetto ischol@ per la ristrutturazione e la realizzazione di nuovi e moderni istituti scolastici, le politiche a favore del diritto allo studio, e il sostegno alle università. L’utilizzo degli strumenti della programmazione territoriale che vedono protagonisti proprio gli enti locali per l’utilizzo migliore in chiave strategica delle risorse. L’istituzione del Reddito di Inclusione Sociale (Reis) come strumento di contrasto della povertà. Tutte misure mirate a dar risposta alle urgenze ma volte anche ad una strategia globale di sviluppo e superamento della crisi».

«In questi anni – ha concluso il presidente – non sono mancati i momenti di confronto, spesso vivaci, tra il Consiglio regionale e le Autonomie locali, ma il Parlamento sardo ha dimostrato di saper ascoltare le comunità, come nel recente caso del riordino della rete ospedaliera dove le numerose osservazioni avanzate dal CAL hanno trovato puntuale riscontro nella definitiva stesura del provvedimento legislativo. Ecco, credo che proprio da questo confronto dobbiamo partire per garantire il miglior utilizzo delle risorse e per la definizione delle migliori politiche. Sono sicuro che anche in questa finanziaria il Consiglio saprà cogliere i riferimenti e le sollecitazioni che vengono dai rappresentanti dei territori e portarli a migliore sintesi».

Il presidente del Cal, Andrea Soddu (sindaco di Nuoro) ha incentrato l’apertura del suo intervento su quello che ha definito “un vero attacco alle autonomie locali i continui tagli dello Stato ai comuni e alle province”. «Un feroce attacco – ha dichiarato Soddu – che ha spolpato e reso moribonde le amministrazioni provinciali ed è difficile pensare che nelle nostre comunità si possa vivere una esistenza felice quando non c’è l’ente che provvede alle scuole, agli edifici scolastici, all’ambiente e alla protezione civile». «Un golpe bianco – ha proseguito il presidente del consiglio della autonomie – anche contro i Comuni e i dati dell’Anci ci dicono che soltanto per i comuni della Sardegna c’è stato un taglio complessivo del 43% delle risorse dal 2009 al 2025 che significa 2.600 miliardi in meno nei nostri bilanci». Il primo cittadino di Nuoro ha quindi evidenziato come “nelle comunità sarde la vita sia compromessa” ed ha insistito sui “pericolosi riflessi sulla democrazia”. «I Comuni – ha spiegato – non solo non possono garantire servizi vitali ma il cattivo funzionamento degli enti più vicini alle esigenze dei cittadini per mancanza di fondi, comporta conseguenze sulla credibilità della politica e fa crescere il fenomeno dell’astensionismo». «L’attacco alle autonomie locali – ha insistito Soddu – è una attacco alla democrazia e lo Stato ha fallito nei suoi obiettivi di finanza pubblica perché l’indebitamento dei Comuni diminuisce mentre il debito pubblico continua ad aumentare».

Andrea Soddu ha quindi invitato la Giunta regionale ad un immediato confronto sui dati in possessore del Cal sulla reale entità del fondo unico che – a giudizio del sindaco di Nuoro – sono differenti rispetto a quelli che sono in possesso dell’amministrazione regionale. «Apriamo un focus – ha insistito il responsabile del Cal – perché se, come riteniamo, i dati corretti sono i nostri servirà incrementare gli stanziamenti del fondo unico».

«Un dato però è già certo – ha proseguito Soddu – le entrate regionali hanno registrato un incremento di 120 milioni di euro e quindi, ai sensi dell’articolo 10 comma 1 della  legge 2\2007, il fondo unico dovrà essere necessariamente incrementato».

«La Regione sarda – ha concluso il presidente del Cal – insieme alle autonomie locali deve spiegare a Roma che il problema della finanza regionale non è un problema solo della Regione ma che agli enti serve un sistema diverso di finanza locale».

La sindaca di Fonni Daniela Falconi ha ricordato, in apertura del suo intervento le parole del presidente nazionale dell’Anci a proposito del ruolo di sindaco («è il lavoro più bello del mondo ma quanti sono pronti a farlo sapendo che una firma vi può far diventare un delinquente?») e ha invitato il Consiglio regionale “a non abbassare la guardia sul fenomeno degli attentati contro gli amministratori locali”. «I sindaci non si lamentano – ha incalzato Falconi – ma difendiamo le nostre comunità e invito i legislatori a valutare, prima di approvarlo, quale siano le conseguenze di una legge e di una norma sulle comunità e su ogni singolo cittadino».

Daniela Falconi ha quindi fatto riferimento alla vertenza in corso dei dipendenti di Forestas ed ha invitato il Consiglio e la Giunta a risolvere il problema dell’inquadramento contrattuale dei lavoratori anche alla luce del ruolo che gli operai di Forestas rivestono all’interno delle comunità della Sardegna. La sindaca di Fonni ha concluso con l’auspicio che si possa presto salutare il varo di una nuova legge sulla montagna («da problema deve diventare un’opportunità») e sui piccoli comuni.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha ricordato i numerosi problemi delle autonomie locali alla luce dei tagli statali ed ha rimarcato l’aggravarsi di tali difficoltà nei cosiddetti paesi dell’interno. «Lo Stato – ha affermato l’esponente della minoranza consiliare – ha condotto un attacco forsennato contro le autonomie locali e le conseguenze sono state ancor più gravi in Sardegna dove il sistema autonomistico non è rappresentato solo dalla Regione ma dalla Regione insieme ai Comuni e alle province». Il capogruppo dei Riformatori ha quindi concluso ricordando alcune importanti battaglie condotte dalla Regione e dalle amministrazioni locali contro lo Stato centrale “per le neglette condizioni in cui ha cacciato i sardi” ed ha ricordato l’unità popolare mostrata in occasione della manifestazione “per le entrate” promossa a Roma dall’allora presidente della Regione, Renato Soru”.

Manuela Pintus (sindaca di Arborea) ha incentrato il suo intervento sulle difficoltà cui vanno incontro 39 comuni costieri della Sardegna costretti a un doppio esborso finanziario per “i penalizzanti meccanismi” che regolano il fondo di solidarietà del ministero dell’economia e della finanze. «Un doppio esborso – ha dichiarato la prima cittadina di Arborea – che in Sardegna pesa 34 milioni di euro nelle casse di quei comuni che sono chiamati alla sfida del turismo e della ricettività e che devono sostenere dunque maggiori oneri per garantire sevizi di qualità non soltanto ai residenti ma ai turisti». «Il mio appello – ha concluso Manuela Pintus – è che ci si dedichi alle ragioni di questi comuni, anche perché questa condizione di svantaggio potrebbe interessare un numero sempre crescente di comuni costieri in Sardegna».

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha rilanciato il tema dell’attacco finanziario ai Comuni come attacco alla democrazia, aggiungendo che «l’attacco finanziario alla Regione Sardegna è un attacco alla carne viva dei sardi che ha riflessi sulla vita dei nostri Comuni». E’vero, ha riconosciuto, «che dobbiamo ragionare assieme e, con la finanziaria, fare attenzione ai benefici dei singoli interventi, ma senza dimenticare l’anello più debole del sistema: le Province che non funzionano, come ha detto anche il Consiglio d’Europa del 19 ottobre, invitando lo Stato a rivedere la sua politica restrittiva per consentire agli enti intermedi di assicurare i migliori servizi alle comunità». In Sardegna, ha concluso, «c’è ancora più bisogno di rivedere queste politiche ed il nostro statuto dice che possono essere modificati i confini, un discorso da riprendere a cominciare dall’istituzione della Provincia del Nord est».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha sostenuto che «sono troppe le competenze in capo alla Regione ed alle sue articolazioni burocratiche per cui occorre avviare una nuova stagione di decentramento per restituire ai Comuni una autonomia vera con competenze e risorse, e sono troppe anche le incertezze della riforma delle autonomie locali: serve una riorganizzazione sarda, non burocratica e snella, moderna e funzionale soprattutto per evitare spopolamento e lo sviluppo a ciambella concentrato sulle aree urbane» Su questi temi, ha proseguito, «con la finanziaria dobbiamo dare un segnale forte e tangibile come, per esempio, riportare l’Irap ai Comuni al 2% che darebbe subito 30 milioni di soldi freschi alle amministrazioni locali e poi parliamoci chiaro; il 2 marzo del 2016, in quest’aula, tutti abbiamo detto le stesse cose e ciò significa che la maggioranza non ha fatto niente per i Comuni».

Tommaso Locci, Sindaco di Monserrato, ha auspicato una maggiore frequenza delle riunioni Regione-Cal perché, ha ricordato, «noi Sindaci che stiamo in prima linea ne abbiamo bisogno, anche perché la Regione non ha strumenti per metterci in condizione di dare risposte ai cittadini, soprattutto sulle nostre grandi emergenze come lavoro e povertà». Il Rei nazionale è un buon progetto, ha detto, «ma ha criteri molto restrittivi rispetto al Reis regionale per cui ci troveremo di fronte ad una situazione in cui le fasce di età fra 40 e 55 anni non avranno niente dai Comuni, nemmeno un piccolo aiuto». Ho calcolato, ha spiegato, «che su 100 persone, nel mio Comune ne aiuterò solo 10, penso che la Regione debba occuparsi di coprire queste esigenze, così come del mondo dell’impresa con particolare riferimento al mondo viti-vinicolo dove si è registrata una forte caduta della produzione».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha condiviso l’affermazione secondo la quale «i sindaci sono innamorati del proprio lavoro ma purtroppo è un amore non corrisposto dal governo che con la finanziaria promette 15 milioni dal 2019; sulle entrate, dunque, la battaglia deve continuare con più forza di fronte a questa risposta offensiva». Affrontando il tema della povertà, Cocco ha dichiarato che «da un anno a questa parte si è fatto poco o forse nulla per quanti vivono in condizioni di povertà o disoccupazione; con il Reis abbiamo dato una risposta coraggiosa che nel primo anno non ha raggiunto i risultati sperati e spero che dal 2018 si cambi passo, su questo dobbiamo impegnarci a fondo e confermare risorse dell’anno precedente». Inoltre, ad avviso di Cocco serve «un piano straordinario per il lavoro perché se non facciamo questo ci fermiamo alla liturgia delle lamentele anche se la coperta della Regione è sempre più corta per responsabilità dello Stato». Su Forestas, ha concluso, «il tempo è scaduto, oggi incontreremo i sindacati e dobbiamo dare risposte certe rispetto agli impegni assunti di farli diventare dipendenti regionali come gli altri».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta si è detto convinto che ai Sindaci vada riconosciuto «il ruolo che svolgono in questo difficile momento storico per una vertenza entrate che investe anche i rapporti fra Regione e Comuni, soprattutto nel Nuorese e in Ogliastra, aree fra le più marginali della Sardegna che hanno subito prelievi tributari insopportabili più i tagli ai trasferimenti statali, cifre che compongono un quadro devastante ed impediscono ai Sindaci di amministrare». Rispetto a questo deficit, ha concluso, «è evidente che la risposta non può essere solo nel Fondo unico; molti Comuni hanno fatto delibere, rimaste senza effetto, per istituire zone franche, provvedimenti che rappresentano comunque un segnale sulla direzione da prendere, cioè intervenire con la leva fiscale per evitare la morte delle imprese, la scomparsa delle professioni e del tessuto economico, soprattutto artigiano, che ha cercato di sopravvivere dopo la crisi dell’industria».

Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari, ha rilanciato il tema tema del Fondo unico perché, ha ricordato, «con l’assessore Raffaele Paci è stata posta la questione dell’origine del Fondo, una legge del 2007, secondo la quale a fronte di maggiori entrate devono corrispondere maggiori risorse; ebbene, ai conti degli ultimi anni manca 1 miliardo senza conteggiare gli accantonamenti che pesano per 4 miliardi, e comporterebbero un ulteriore trasferimento di 411 milioni agli Enti locali». Zedda ha poi criticato la politica centralista della Regione, sostenendo la necessità «di decentrare in periferia anche decisioni strategiche su trasporti e personale (sulla scorta dell’esperienza positiva della Spagna degli anni ’90); anziché continuare a parlare di miniere e industrie pesanti, puntiamo sulle soluzioni concrete anche per interrompere la dinamica del rimbalzo di responsabilità fra via Roma, Roma e Bruxelles». Soffermandosi sui problemi delle Province e della Città metropolitana Zedda ha messo l’accento sul fatto che «dopo il referendum c’è stato uno con svuotamento senza risorse e, quanto allo sviluppo a ciambella ricordiamoci che riguarda tutta la Sardegna perché non è che i giovani si spostano dall’interno a Cagliari, vanno via dalla Sardegna».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha invitato Consiglio e Cal a trarre dalla riunione uno spunto per una verifica dello stato di salute sulle nostre comunità perché, ha lamentato, «in alcune si vive molto peggio, come per esempio Ottana dove 130 lavoratori non hanno più mobilità in deroga, eppure è un sito che ha pagato più di altri il fallimento della politica industriale; oltretutto è stato ingiustamente escluso dai provvedimenti contro le crisi complesse». E’grave, ha concluso, «che sia calato il silenzio su un problema verificatosi dal luglio 2017 che merita, al contrario, una decisa presa di posizione anche perché l’Inps non ha liquidato nulla a differenza di tante altre situazioni, la politica si deve imporre anche nei confronti di altri soggetti».

Antonio Satta, Sindaco di Padru, ha ribadito che «i Comuni vivono una situazione pesante come la Regione e per questo ci vuole una forte unità di intenti nei confronti dello Stato, soprattutto per venire incontro ai Comuni che chiedono solo di essere messi in condizione di dare risposte ai propri cittadini, non riuscendo nemmeno (come nel mio Comune) a portare a scuola gli alunni dell’obbligo». Dopo aver evidenziato la pensate situazione delle Unioni dei Comuni «che non hanno neppure i dipendenti per vivere altro che funzionare», Satta ha sollecitato «giustizia per Province, che ci sono ancora, ed alla Sardegna ne manca semmai una, quella del Nord Est, una realtà che tutti devono comprendere approvando la proposta di legge bipartisan di molti consiglieri galluresi».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato in apertura che «orami manca poco alla finanziaria che approveremo entro il mese di dicembre evitando l’esercizio provvisorio e dando ai Comuni tempi ragionevoli sia per i loro bilancio che per spendere le risorse». Oltre i rituali, ha sostenuto, «dobbiamo darci una mano a vicenda, terremo conto richieste dei Comuni anche se non riusciremo a risolvere tutto, con un Fondo Unico che è stato concepito come salvaguardia per le piccole realtà, se poi vogliamo cambiarlo facciamo un tavolo tecnico senza ulteriori rinvii». Parlando di alcune cifre della prossima finanziaria, Cocco ha citato «i 130 milioni per le politiche attive del lavoro, i 20 milioni per scuole e università, i 20 per l’agricoltura, i 45 assegnati ai pastori (cosa mai accaduta), lo stanziamento di 1 milione ai Sindaci per le emergenze-neve, ed i 45 milioni del Reis (reddito di inclusione sociale) che non è alternativo ma complementare al Rei».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, ricordando «il no della Sardegna al referendum del 4 dicembre sostenuto da parte della maggioranza e dallo stesso  presidente Pigliaru, ha detto che «su quello schema è stata costruita la riforma degli Enti locali fatta dalla Regione, che è stata un fallimento è evidente: più sigle ma niente contenuti, più deboli le zone interne, risorse della Regione e del Fondo unico sempre sotto la regia degli assessorati, in agricoltura un sistema amministrativo ingolfato che rallenta il flusso dei fondi». Bisogna perciò cambiare,a ha esortato, «la visione delle autonomie locali evitando di riproporre la figura dello Stato accentratore e poi, nel concreto, potenziare la Protezione civile perché ora il tempo è buono ma l’inverno avanza e non vogliamo rivedere immagini del passato, ed affrontare finalmente la questione dell’immigrazione sollevata recentemente da un sacerdote nuorese coraggioso e sereno che però è stato ignorato».

Prendendo la parola per le conclusioni, il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha definito l’incontro con il Cal «una occasione non formale, per affrontare i problemi di tutti e dei cittadini sardi in una prospettiva nuova del sistema delle autonomie, dove abbiamo fatto una riforma complicata con momenti fisiologici di difficoltà, ma condiviso problemi e soluzioni, in un quadro ancora più completo e chiaro dopo la definizione degli definiti ambiti territoriali ottimali». Non possiamo nascondere, ha aggiunto, «l’ingiustificata riduzione dei fondi dello Stato ai Comuni perché sono cifre impressionanti che ci spingono ancora di più a lavorare insieme sia nelle rivendicazioni che nelle innovazioni, a cominciare dalla regionalizzazione delle finanza locale come hanno fatto altre Regioni». Voglio dire però che «la Regione Sarda non è centralista: sul Fondo veniamo da un 2014 dove avevamo più di 1 miliardo in meno (ancora non ripristinato) però non è stato toccato mentre con le entrate crescenti crescerà anche il fondo perché dalla crisi stiamo uscendo; nel tavolo tecnico possiamo parlare di questo ma anche di altro, di quello abbiamo fatto (perché spesso questa consapevolezza non c’è), di quanto e dove spendiamo». Il presidente ha quindi sintetizzato le cifre di alcuni interventi qualificanti: l’investimento su scuola per circa 250 milioni nei territori, la programmazione territoriale che conta progetti per 300 milioni, la fibra ottica (che vede la Sardegna prima Regione in Italia e seconda d’Europa per aree rurali), la video-sorveglianza, i fondi ai pastori più i 20 agricoltura e, nella prossima finanziaria, fondi per lavoro con l’incremento del Reis regionale a fianco di rei nazionale. Sullo spopolamento, Pigliaru ha sostenuto che «va combattuto insieme con risorse e con idee, anche se è un fenomeno che riguarda tutto il mondo; a breve faremo una conferenza sull’agricoltura per la quale ci sarà bisogno di un contributo forte dei territori per un nuovo programma di sviluppo rurale tendente sempre più ad un tipo di agricoltura selettiva».

Dopo l’intervento del presidente della Regione, il presidente Gianfranco Ganau ha tolto la seduta, comunicando la convocazione di una riunione dei capigruppo. I lavori del Consiglio riprenderanno nel pomeriggio alle 16.00.

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Cresce l’attesa a Tempio Pausania per “Xmas Tempio 2017” l’evento che dall’8 dicembre al 6 gennaio trasformerà la città di pietra in un giardino incantato con 100 mila fiori, bianchi e rossi disseminati tra i vicoli granitici.

Allestimenti creativi e originali, che sono all’insegna della condivisione, dell’ecosostenibilità, del risparmio per la collettività e portatori di un messaggio di speranza. Si tratta di uno spettacolo di colori, luci e atmosfere magiche e coinvolgenti all’interno di un programma ricco di appuntamenti dedicati ai bambini, ai giovani e agli anziani. Un Natale speciale e in grande stile voluto dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Andrea Biancareddu per offrire un’opportunità ricreativa e di svago, creare turismo, e offrire un’occasione unica per visitare Tempio e gustare la bellezza ed il fascino austero delle costruzioni in granito, ingentilite dalle atmosfere natalizie. Centro nevralgico degli allestimenti e degli appuntamenti sarà il centro storico. Un caleidoscopio di luci, creatività, colori e atmosfera piacevole che regaleranno emozioni e divertimento.

Gli addobbi sono realizzati dall’associazione ColorArt di Manuel Marotto, con l’impegno della classe 1971 e con il contributo del parroco della cattedrale don Antonio Tamponi che si è occupato del significato simbolico degli allestimenti. “Come un virgulto sul tronco di Iesse” è il titolo e il tema scelto per quest’anno.

Da oltre due mesi i giovani dell’associazione lavorano agli allestimenti. Con gli scarti delle capsule delle bottiglie, fornite da aziende del territorio, hanno realizzato a mano 100mila fiori, bianchi e rossi, colore natalizio per eccellenza, e invaderanno la città riutilizzando tronchi e radici reperite con le loro mani. L’enorme manodopera, i vari sponsor, gli aiuti di diverse imprese, contribuiranno ad illuminare la notte delle notti.

«Racconta che il Cristo nasce dalla vecchia dinastia davidica – spiega don Antonio Tamponi – e contemporaneamente dice che la speranza può rinverdire da un tronco che sembrava non germogliare più. Questi allestimenti – prosegue il sacerdote – sono la costruzione di una città presepe nel granito della nostra storia. Il surplus sociale e aggregativo, la fatica dei giovani e il reperimento del necessario, senza abbattere, ma riciclando, sono poi una sfida che darà frutto nel tempo. Il Natale non si compra, si costruisce. La speranza non piove, germoglia se irrigata.»

Un mix di giochi, animazioni, concerti, la casa e gli spettacoli di babbo Natale ed elfi, ma anche teatro e degustazioni, assieme a mercatini di Natale, mostre di presepi e pesca miracolosa. L’inaugurazione delle feste natalizie “Xmas start” è in programma venerdì 8 dicembre alle 18 e 30 in piazza Gallura. Per l’occasione si esibiranno la banda musicale città di Tempio e le latin majorette. Quasi ogni giorno, per tutto il periodo natalizio, sono previsti momenti di intrattenimento, di grande musica, in varie location della città: nelle vie del centro storico, di fronte alla chiesa di Santa Croce, al Teatro del Carmine, nello spazio Faber, nell’officina dei ragazzi, nella Cattedrale di San Pietro, nella chiesa di San Pasquale, nella chiesa del Rosario, ma anche nelle frazioni di Bassacutena e Nuchis. Tante le associazioni coinvolte nelle diverse iniziative e con loro anche la classe ’73.

Soddisfatto il primo cittadino che ringrazia tutti coloro si stanno impegnando nelle diverse iniziative: «Per la nostra città sarà un Natale speciale – afferma Andrea Biancareddu -. Ritengo si stia facendo un ottimo lavoro. Grazie al contributo ed alle idee delle associazioni ed in particolare dell’associazione Colors e delle classi stiamo realizzando, con poche risorse e tante idee, un evento unico e originale. Vogliamo dare un forte impulso al commercio, al turismo e a tutta l’economia locale, esaltando la bellezza della nostra città. Voglio ringraziare i volontari, i commercianti e tutta la città per la collaborazione e lo spirito che stanno mostrando. Tempio vivrà un clima magico e sarà pronta ad accogliere visitatori e turisti».

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Barumini

La valenza, infatti, non è solo culturale, puntualizza Barbara Argiolas: «Il patrimonio storico e archeologico può dare una spinta importante allo sviluppo economico dei territori e aiutarci a incrementare i flussi turistici, soprattutto verso le zone interne. Dalle relazioni del convegno di ieri sono emersi tanti elementi utili in questa direzione: le istituzioni museali, i custodi della nostra eredità storica, messi in rete con gli enti locali e gli attori territoriali, possono mettere in moto politiche di valorizzazione e nuova fruizione che hanno poi una ricaduta effettiva sotto il profilo economico e occupazionale».

Il prossimo traguardo è quello dell’esposizione, prevista a Cagliari nell’autunno dell’anno prossimo. «La scelta temporale e quella spaziale non sono casuali – spiega l’assessore – perché l’autunno è una stagione che ha grandi potenzialità turistiche ancora da sviluppare e Cagliari perché è idealmente la porta della Sardegna. Come nel convegno di ieri sono state esplorate le geografie mediterranee e i punti di contatto tra le civiltà che sono sorte nell’arco dei millenni, così vogliamo che la mostra metta al centro il meglio del nostro patrimonio ma li contestualizzi anche nelle relazioni e negli scambi che hanno interessato il Mediterraneo fin dalle epoche più antiche. Ma, soprattutto, sarà una mostra che si porrà come crocevia e punterà alla presentazione e valorizzazione di tutto il territorio regionale e delle tante testimonianze antiche che lo costellano».
La due giorni “Le civiltà e il Mediterraneo” è stata organizzata dall’assessorato regionale del Turismo in collaborazione con il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, il Mibact – Polo Museale della Sardegna, la Fondazione Sardegna, il comune di Cagliari, con il supporto di Ermitage Italia e l’organizzazione di Villaggio Globale International.

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Anche Lamborghini, come tanti marchi dell’auto, sta puntando sul Suv un tipo di auto che piace sempre più alla clientela. Il Suv Lamborghini si chiama Urus e presto sarà sul mercato. Per avviare la produzione di questa imponente automobile la casa automobilistica Bolognese già da un po’ aveva avviato un piano di ampliamento produttivo con relativo incremento del personale. In totale erano 500 le nuove unità che sarebbero state integrate nella produzione. Ebbene entro questa estate la Lamborghini ha già completato le prime 400 assunzioni. Ne mancano 100 che probabilmente saranno effettuate in questo scorcio di 2017, visto che…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_lamborghini.html .

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Mercoledì 6 dicembre è in programma la seconda giornata di Passaggi d’Autore: Intrecci Mediterranei. Nel centro vitale di una splendida isola nell’isola, Sant’Antioco, una finestra sul mondo del cinema e dell’arte, sui popoli e sulle culture che si affacciano sul nostro mare. Incontri dalla mattina con la proiezione del documentario “Océans…le mystère plastique”, per la sezione di Cortoambiente dedicato alle scuole e alla sensibilizzazione dei giovani alle tematiche ambientali attraverso il mezzo cinematografico.

Dalle 16.30 la proiezione dei cortometraggi provenienti da Bosnia-Erzegovina, Libano, Grecia e Italia. Alle 19.00 il documentario di Gianfranco Pannone “Lascia stare i santi”, un viaggio nella cultura popolare dei piccoli paesi tra i riti religiosi

Nuove storie, lingue e universi dei paesi del Mediterraneo, per capire e scoprire attraverso l’occhio del cinema, altre culture, altri mondi, nella seconda giornata di Passaggi d’Autore: Intrecci Mediterranei, mercoledì 6 dicembre. Un programma ben nutrito che stavolta prende il via dalla mattina (ore 10.30) con la sezione Cortoambiente, dedicata alle scuole. Nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, sarà proiettato il documentario “Océans…le mystère plastique”, di Vincent Perazio, Francia, 2016, 53’. Il cinema del reale dedicato al tema dell’inquinamento dei mari causato dalla plastica che fluttua negli oceani, causa di un dramma ecologico sempre più inarrestabile che sta dando vita  a un nuovo ecosistema: la plastisfera. Un appuntamento rivolto agli studenti dell’Istituto IPIA “E. Loi” di Sant’Antioco. Al termine incontro-dibattito con Carlo Milia, CEAS (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità) Isola di Sant’Antioco e Stefano Carta, IAMC CNR (Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche) Torregrande (OR).

Alle 16.30, sempre nella Sala consiliare del Comune, riprende la proiezione dei corti inseriti nella sezione Intrecci Mediterranei, colonna centrale del festival che accoglie le opere di registi e registe provenienti dai paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. 

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«Quello di Carbonia è il primo Cineporto della Sardegna e vuole essere l’avvio di un polo dell’industria cinematografica in grado di creare un modello di economia nuova e sostenibile, fondato sulla cultura.»

Lo ha dichiarato il consigliere di Art. 1 – Mdp Luca Pizzuto presentando il progetto Cineporto che, dalla sua sede di Carbonia nei vecchi uffici della miniera di Serbariu, lancerà un programma articolato di sviluppo della filiera cinematografica attraverso la produzione, la formazione  e l’innovazione tecnologica.

All’incontro è intervenuto anche il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha sottolineato, fra gli altri, il significato simbolico dell’iniziativa, «di una Sardegna che, con le sue bellezze e le sue eccellenze, sa guardare al mondo e vuole farsi guardare dal mondo»«La nostra Regione – ha aggiunto – sta lavorando benissimo nelle produzioni cinematografiche importanti, anche grazie al lavoro della Sardegna Film Commission, si propone come scenario ideale e naturale di locations di altissimo livello e lo fa dal Sulcis, un territorio dove certamente c’è da difendere una industria come Alcoa ma da dove si può e si deve lanciare uno sguardo nuovo verso il mondo. All’inizio della legislatura, 4 anni fa – ha concluso Francesco Pigliaru – abbiamo chiesto ai territori di guardare avanti e di esprimere idee su cui scommettere; oggi siamo felici di vedere la realizzazione di una di queste idee».

L’assessore alla Cultura Giuseppe Dessena ha affermato in apertura che «in Italia aumenta l’offerta culturale complessiva e in Sardegna aumenta più che in Italia, per questo quella di investire nel cinema è una intuizione felice che intercetta il buon momento del cinema in Sardegna con una produzione che migliora, un indotto che cresce ed una filiera che diventa sempre più solida».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha messo in evidenza che «fare cultura in Sardegna e nel Sulcis rappresenta un segnale di speranza in una riconversione economica del territorio che, puntando su cultura e innovazione, sa individuare grandi orizzonti e grandi traguardi».

Il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, che assieme ad altri, ha lavorato per sostenere il Cineporto già nella finanziaria dell’anno precedente, ha messo l’accento sull’importanza della scelta fatta allora, «che molti sottovalutarono mentre invece si è rivelata una idea forte che ha dato vita ad un progetto serio e concreto».

Eugenio Lai, consigliere di Art. 1 – Mdp ha espresso il suo apprezzamento per la coesione mostrata dalla maggioranza, «talvolta bistrattata». «In questo caso invece – ha aggiunto – è stato premiato lo sforzo di portare avanti un discorso di lungo periodo, frutto di una certa visione della Sardegna che vuole puntare sulla cultura. Una scelta giusta, ha concluso – che ha già prodotto risultati, con la dispersione scolastica calata del 5% in 3 anni, ma che soprattutto in prospettiva indica una crescita positiva della società sarda».

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L’Amministrazione comunale di Calasetta, in collaborazione con la Pro Loco e la Fondazione Macc, ha organizzato un ricco calendario di eventi per il prossimo Natale. La manifestazione,denominata “In mezzo alle Feste”, avrà inizio giovedì 7 dicembre e si concluderà il 6 gennaio 2018.

Un mese di eventi che verrà inaugurato con una conferenza su Paride Rombi in Aula consiliare giovedì 7, alle ore 18.30; proseguirà il giorno seguente con la Festa del Vino”degustazione del Carignano lungo la via Roma e Piazza Belly.

Il 16 e il 17 dicembre, nella splendida location del Museo Macc, si terranno due concerti di Natale: “Christmas Dreams”, trio composto da flauto traverso, pianoforte, e voce; a cura dell’associazione culturale “MusicEverywhere” della musicista Angelica Perra; concerto della Polifonica Santa Cecilia di Carbonia, a cura della Banda Musicale “G. Puccini” di Calasetta; entrambi i concerti avranno inizio alle 19.00.

Non mancheranno i mercatini mostra-mercato di hobbisti ed artigiani di Natale e gli spettacoli per i più piccoli: il 16 dicembre, in Piazza Belly, “Lapo, la prima renna di Babbo Natale” e uno spettacolo di burattini il 6 gennaio, sempre in Piazza Belly.

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«Assicurare ai lavoratori di Olmedo la stessa dignità degli altri minatori sardi.»

Lo ha chiesto stamane alla politica regionale il vescovo di Ozieri, monsignor Corrado Melis, che ha fatto visita ai minatori in lotta nello stabilimento estrattivo fermo da due anni. Li ha incontrati, ha pregato con loro e gli ha manifestato la solidarietà sua e della comunità che guida. Nel giorno di Santa Barbara, protettrice dei minatori, gli operai hanno apprezzato la sua visita e le sue parole, un chiaro appello a procedere senza perdite di tempo ed adottare a Olmedo la stessa soluzione prevista per dipendenti del parco Geominerario.

Anche il parroco di Olmedo, don Paolo Secchi, durante la messa nella miniera, ha sostenuto l’importanza della lotta «per perseguire la giustizia sociale nella legittima rivendicazione dei minatori». Il segretario di Ugl Chimici, Simone Testoni, ricordando che i lavoratori sono senza ammortizzatori sociali da luglio, ha annunciato la convocazione di un incontro in Regione per il 12 dicembre.

«Auspichiamo che l’incontro serva per definire presente e futuro del sito e dei minatori di Olmedo – ha concluso Simone Testoni – e siano trattati con la stessa dignità degli altri.»