28 April, 2024
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«Troppe incongruenze alle elezioni provinciali in programma in Sardegna il 27 marzo.»

A sostenerlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale che sull’argomento ha presentato un’interrogazione urgente.

«Il provvedimento normativo così come strutturato – spiega Gianluigi Rubiu – impedisce a molti sindaci, ad esempio quelli di Iglesias e Senorbì nella provincia del Sud Sardegna, di essere eletti alla carica di presidente. Stessa sorte che potrebbe accadere al 50 per cento dei primi cittadini della Sardegna, fino a quando non si modifica la legge che prevede l’impossibilità ad essere eletti alla carica di presidente i sindaci dei centri che poi nell’arco di 18 mesi dovranno andare ad elezioni.»

Una lunga lista di paesi, infatti, in questo periodo dovrà rinnovare la fascia tricolore nelle diverse aree. «Questa situazione risulta quindi discriminante per molti centri rappresentativi nelle varie province isolane – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Non solo Iglesias, ma si allarghi l’esempio anche a Fluminimaggiore, Calasetta, Villasimius, San Gavino, Tortolì, Budoni. Una circostanza che comporterebbe in particolare lo svolgimento di una consultazione elettorale non pienamente rappresentativa e quindi fortemente penalizzante nei confronti di numerose popolazioni sarde».

«Questa condizione è destinata a ripetersi – conclude Gianluigi Rubiu – anche in occasione della successiva procedura elettorale e all’infinito, considerate le regole che governano la scadenza naturale del mandato degli organi di governo elettivi (salvo scadenza anticipata per cause patologiche). Da qui la necessità di un rinvio della data delle elezioni, con un aggiustamento delle regole che escluderebbero dalla competizione diversi sindaci sardi».

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Il piazzale della scuola primaria Francesco Ciusa di via Lombardia, a Carbonia, ha ospitato questa mattina l’iniziativa “Le arance della salute”organizzata in collaborazione con l’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro) ed il comune di Carbonia. Protagonisti assoluti sono stati gli studenti delle classi terza e quinta, i quali hanno distribuito, a prezzo simbolico, arance rosse di qualità, il cui ricavato sarà devoluto a sostegno della lotta contro il cancro.

Buona la partecipazione dei cittadini, che non hanno voluto far mancare il loro sostegno ad una nobile causa come quella della lotta contro il cancro.

All’incontro erano presenti il sindaco Paola Massidda, il vicesindaco Gian Luca Lai, il presidente del Consiglio comunale Daniela Marras e l’assessore della Pubblica istruzione Valerio Piria, che hanno ringraziato gli studenti della scuola primaria Ciusa e le loro insegnanti per l’ottima riuscita dell’iniziativa.

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Secondo appuntamento in calendario, questa sera ad Alghero, con la rassegna JazzAlguer: al centro dei riflettori del Teatro Civico, con inizio alle 21.00, Filomena Campus, la cantante sarda di casa a Londra, alla testa del suo quartetto composto dal pianista Steve Lodder, il contrabbassista Dudley Phillips, e il batterista Rod Youngs.  

Come già annunciato, il concerto, che è ad ingresso libero, registra il tutto esaurito: i biglietti gratuiti messi a disposizione del pubblico sono infatti terminati in brevissimo tempo. Si potrà comunque seguire la serata a distanza attraverso una diretta video sulla pagina facebook di JazzAlguer.

Cantante, compositrice e regista teatrale, Filomena Campus vive nella capitale del Regno Unito dal 2001. Conosciuta e apprezzata nella sfera del jazz sperimentale e dell’improvvisazione free, ha collaborato con musicisti di fama internazionale come Evan Parker, Kenny Wheeler, Cleveland Watkiss, Huw Warren, Martin France, la London Improvisers Orchestra, Paolo Fresu, Antonello Salis, Antonio Forcione. Ad Alghero, insieme al quartetto che ha fondato nel 2010, proporrà brani tratti dal progetto Jester of Jazz (consegnato anche alle tracce dell’omonimo album del 2011), un raffinato mix di puro jazz contaminato da surreali invasioni felliniane attraverso brevi testi di Stefano Benni, Franca Rame, Maria Carta e altri autori, oltre ad alcune anticipazioni del suo ultimo lavoro, Queen Mab, dove l’artista mette a confronto il personaggio shakespeariano (la fata Mab del “Romeo e Giulietta”) con il mito della Dea Madre e delle Janas, collegando le sue radici mediterranee alla musica jazz.

 

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Dopo la vittoria sulla Juventus Utena ottenuta in settimana in Champions League, la Dinamo Banco di Sardegna cerca di tornare alla vittoria anche in campionato, questa sera (PalaSerradimigni, ore 20.30), contro l’Auxilium Torino. La formazione piemontese ha appena cambiato guida tecnica (Carlo Recalcati ha sostituito Luca Banchi che ha rescisso consensualmente il contratto) ed occupa la quinta posizione in classifica ma arriva a Sassari reduce da tre sconfitte consecutive (due in campionato, a Varese e in casa con Brindisi, una in Eurocup).

«Affrontiamo una squadra di grande valore e talento che vanno oltre le due sconfitte di questa settimana con Rytas in Eurocup e Brindisi in campionato – ha detto alla vigilia coach Federico Pasquini -. Affrontiamo questa partita con grande ottimismo, con grande fiducia, arriviamo da un’ottima settimana di lavoro, da una partita in Champions League dove nel secondo tempo si è rivista la buona difesa che utilizzavamo fino a poco tempo fa. Sono fiducioso sul fatto che saremo pronti, andremo in campo per fare il nostro meglio e per portare a casa due punti molto importanti.»

«Affrontiamo una squadra di assoluto valore, indipendentemente dalla mancata qualificazione e al fotofinish per le Final Eight di Coppa Italia, una formazione in salute come hanno dimostrato l’ultima partita di Coppa e anche la sconfitta contro Cantù, maturata nei passaggi finali del match e per alcuni dettagli – ha detto Carlo Recalcati -. Un roster, quello di Sassari, che rappresenta una delle migliori realtà del campionato sotto il profilo realizzativo. Ottime individualità e pacchetto di lunghi da tenere d’occhio, soprattutto considerando le nostre problematiche del momento in questo reparto. Attenzione anche a Tavernari, giocatore atipico che sta facendo molto bene nelle ultime settimane dopo che ha trovato un po’ più di spazio.»

William Hatcher.

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E’ stata presentata questa mattina, ad Iglesias, l’iniziativa “La ricchezza viene dalle miniere”. La legge di iniziativa popolare prevista dall’art. 71, secondo comma, della Costituzione, è stata presentata da Valentina Pistis, candidata sindaca alle prossime amministrative di Iglesias.

«Iglesias è stata una delle città più ricche e innovative della Sardegna grazie al volano di sviluppo delle sue miniere – ha detto Valentina Pistis -. Oggi, le miniere sono un disastro in abbandono, il cui rilancio turistico sembra buono soltanto per le locandine dei convegni. Dalle miniere iglesienti può nascere qualcosa di nuovo che sia davvero un progetto di crescita per il futuro? Noi pensiamo di sì e proviamo a scrivere il “progetto-rivoluzione” sulle miniere mettendo in mano a tutti gli iglesienti la penna con cui sottoscrivere una proposta di legge di iniziativa popolare. La politica non è sufficiente: proviamoci tutti insieme.»

«Un organico percorso di recupero e rilancio delle aree minerarie della Sardegna è indispensabile e non più rinviabile e deve essere supportato da un provvedimento legislativo che punti a dare una prospettiva di sviluppo ad alcune aree oramai storicamente critiche sotto il profilo ambientale e urbanistico – sostengono i promotori -. La proposta di legge di iniziativa popolare che portiamo all’attenzione dei cittadini attiene alla tutela dell’ambiente di cui all’art. 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione e tiene conto della situazione attuale, delle competenze delle diverse Amministrazioni. La legge di iniziativa popolare è prevista dall’art. 71, secondo comma, della Costituzione. I cittadini facenti parte del corpo elettorale possono, attraverso una raccolta di firme, presentare al presidente della Camera o Senato un progetto di legge redatto in articoli, affinché questo sia successivamente discusso e votato. Il Comitato Promotore insieme a quello Scientifico (che verrà presentato nei prossimi giorni) sta definendo la legge. Possiamo però anticipare che le norme che proponiamo individuano le fasi della riqualificazione e gli interventi da realizzare. Le aree alle quali si applicano le disposizioni della legge sono individuate con deliberazione del Consiglio dei ministri. Alla seduta del Consiglio dei ministri partecipa il presidente della Regione Sardegna. In relazione a ciascuna area così individuata è predisposto uno specifico programma di risanamento ambientale e un documento di indirizzo strategico per la rigenerazione urbana. Alla formazione, approvazione e attuazione del programma di risanamento ambientale e del documento di indirizzo strategico per la rigenerazione urbana, sono preposti un Commissario straordinario del Governo e un Soggetto Attuatore, anche ai fini dell’adozione di misure straordinarie di salvaguardia e tutela ambientale. Sono state definite una serie di norme in grado di semplificare le procedure, ovviamente non con riguardo ai criteri, alle modalità per lo svolgimento delle operazioni necessarie per l’eliminazione delle sorgenti di inquinamento e comunque per la riduzione delle sostanze inquinanti – concludono i promotori -, in armonia con i principi e le norme comunitarie e, comunque, nel rispetto delle procedure di scelta del contraente, sia per la progettazione sia per l’esecuzione, previste dalla legge.»

  

 

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E’ stato ufficializzato il calendario 2018 degli interventi di Abbanoa, che coinvolge direttamente 25 Comuni di tutta l’Isola per la manutenzione di infrastrutture del Sistema idrico e supera i 10 milioni di euro, frutto di convenzioni firmate da Abbanoa, Amministrazione comunale ed Egas.

I Comuni gestiscono direttamente gli interventi dei propri territori occupandosi dell’iter di realizzazione e assumendosi direttamente la responsabilità della progettazione, della gara d’appalto e della realizzazione delle opere; Egas mantiene le funzioni di controllo e garantisce la certezza dei tempi di erogazione delle risorse; Abbanoa supervisiona tutte le fasi dell’iter affidato al Comune e, una volta completate le opere previste nell’intervento, le prende in gestione e le mette in esercizio. E’ l’iter definito delle cosiddette “convenzioni a tre”, accordi che coinvolgono tre soggetti – Abbanoa, Egas e Comune – e che puntano ad accelerare la realizzazione delle opere liberandole (almeno in parte) dal peso della burocrazia, con tempi e passaggi amministrativi inferiori rispetto al normale iter.

Cinque gli interventi per cui si prevede che i lavori possano terminare entro la fine dell’estate: si va dall’impianto di filtraggio delle acque di Buggerru che risolverà definitivamente i problemi legati alla non potabilità, e per il quale è stato già pubblicato dal Comune il bando di gara, all’intervento su Santadi per la realizzazione della condotta foranea di approvvigionamento idrico, con finanziamento di 800mila euro), fino alle gare già chiuse che riguardano Dorgali (risanamento della rete idrica con finanziamento  di 400mila euro), Loiri Porto San Paolo (realizzazione di un serbatoio di accumulo in Località Scala Mala con finanziamento di 550mila euro) e Vallermosa (sostituzione condotta ed allacci idrici con finanziamento di 160mila euro).

Grazie alle convenzioni a tre vedrà finalmente la luce, entro l’anno, la realizzazione del collegamento del Pip di Terralba al depuratore centralizzato, per un finanziamento che supera i 450mila euro. A Macomer si interverrà sulle reti idriche con un finanziamento di 400mila euro che punta alla sostituzione delle condotte e degli allacci idrici.

In Gallura sono interessati da questi interventi i comuni di San Teodoro, Aglientu, Budoni e Padru. Due gli interventi a San Teodoro, entrambi sul fronte depurativo quindi di grande rilevanza ambientale: il primo riguarda la manutenzione dei sollevamenti fognari per il ripristino della piena funzionalità dei sollevamenti fognari stessi (190mila euro); il secondo è relativo all’adeguamento dello schema-fognario depurativo di Franculacciu e conta su un finanziamento di 900mila euro. Anche ad Aglientu (Rena Majore) si interverrà per l’adeguamento dello schema fognario con un finanziamento di 2 milioni di euro. A Budoni si procederà con la manutenzione di 5 sollevamenti fognari  per ottenere risultati di ripristino e piena funzionalità (i lavori riguarderanno tubazioni, apparecchiature idrauliche, elettropompe, impianti elettrici per un finanziamento di 250mila euro). Nel comune di Padru verranno regolarizzate le frazioni di Sas Enas e Sos Runcos (finanziamento 350mila euro).

Nella Città Metropolitana di Cagliari e nel Medio Campidano sono state firmate convenzioni a 3 che entro fine anno vedranno realizzati gli interventi a Soleminis (l’intervento riguarda la condotta al servizio del Comune per un finanziamento di 300mila euro) e Guamaggiore (intervento di manutenzione straordinaria del centro storico per un finanziamento di 55mila euro). Nel medio-campidano partiranno i cantieri a Guspini e Villanova Tulo. Nel primo caso oggetto dei lavori sarà il centro, con la manutenzione straordinaria della rete fognaria di via Mazzini (350mila euro), nel secondo caso il progetto prevede l’integrazione del fabbisogno del comune di Villanova Tulo attraverso nuove reti adduttrici (150mila euro).

Nella provincia di Nuoro Lula, Irgoli, Lodè, Galtellì e Oliena sono i Comuni interessati. A Lula, con un finanziamento di 80mila euro verrà efficientata la rete idrica; a Irgoli verrà risanata la rete idrica (250mila euro); a Lodè verranno effettuati lavori per la realizzazione di una condotta adduttrice al servizio della frazione di Sant’Anna di Lodè (250mila euro); a Galtellì verrà risanata la rete idrica (250mila euro); a Oliena si procederà con il completamento del collettamento dei reflui dell’abitato all’impianto di depurazione di Oliena (300mila euro).

Nel Sassarese sono previsti interventi di carattere fognario a Bonorva e Giave e idrico a Cargeghe. A Bonorva  si procederà con l’adeguamento dello schema fognario-depurativo (425mila euro); a Giave verrà realizzato un collettore fognario di adduzione al nuovo impianto di depurazione del Pip di Giave (300mila euro); a Cargeghe verrà realizzato un tratto di rete idrica al servizio dell’abitato in località S’Adde Cargeghe (30mila euro).

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In termini di esiti, cioè di rispondenza delle attività agli indicatori fissati da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’Aou di Sassari fa registrare nel complesso dei buoni risultati. È quanto emerso ieri durante l’incontro-convegno che si è svolto nell’aula magna dell’Università di Sassari e dedicato alla presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017.

All’attenzione c’erano, per l’Aou di Sassari, una serie di indicatori utili a fornire valutazioni sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure fornite nelle strutture del Santissima Annunziata e delle Cliniche di viale San Pietro. Sotto “esame” le aree cliniche del Cardiocircolatorio, Nervoso, Respiratorio, della Chirurgia generale, della Chirurgia oncologica, della Gravidanza e parto e dell’Osteomuscolare.

In particolare, a destare maggiore attenzione i dati dei parti cesarei primari. Sul programma nazionale 2016, riferito ai dati del 2015, l’Aou mostrava di avere una percentuale del 40,65 per cento contro una media nazionale del 25,11.

I dati presentati ieri mattina, invece, hanno mostrato un miglioramento, con uno spostamento della bilancia del livello di aderenza a standard di qualità da “molto basso” (rosso) del 2015 a “basso” (arancione), con una nuova percentuale per il 2016 del 34,23 per cento, tuttavia ancora distante da quella nazionale pari al 24,52 per cento.

«Per questo motivo l’Azienda, a febbraio 2017, ha adottato un piano di rientro – ha spiegato il direttore generale Antonio D’Urso – che è stato implementato, concentrando il lavoro dei professionisti su due aree: quella dei saperi professionali e quella dei saperi gestionali e organizzativi.»

Questo, intanto, ha consentito di verificare la correttezza della codifica delle schede di dimissione ospedaliera e di correggere alcuni dati, proprio sui parti cesarei. Nella pratica professionale di compilazione delle schede di dimissione ospedaliera è stata introdotta la classificazione di Robson – pratica che consente di suddividere le partorienti in gruppi a diversa complessità assistenziale – quindi è stata implementata la conoscenza di ambito di codifica delle Sdo, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici di supporto.

«Ancora prima, però, è aumentata la qualità e l’accuratezza nell’indicazione al taglio cesareo – ha detto ancora Antonio D’Urso – che si fa sempre più appropriatamente. Le donne sono state seguite meglio, con maggiore cura e attenzione. Si è scelto inoltre – ha aggiunto il direttore generale – di identificare gli indicatori del Pne con gli obiettivi della contrattazione di budget delle varie strutture dell’azienda. E ancora di implementare la rete con i consultori. Ci resta da avviare la partoanalgesia.»

L’azienda ha avviato una procedura concorsuale, in fase di conclusione, per l’assunzione di tre anestesisti a tempo indeterminato. Il loro inserimento potrà contribuire all’avvio proprio di questa pratica che ancora manca a Sassari.

All’incontro sono intervenuti oltre al direttore generale Antonio D’Urso e all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, anche il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù, il direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, gli esperti di Agenas Mario Braga e Alice Basiglini, quindi Federico Argiolas ed Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Cagliari, Giuseppe Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

Il Programma nazionale esiti è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Il programma, sviluppato da Agenas per conto del ministero della Salute, rappresenta uno strumento operativo a disposizione delle Regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di verifica della correttezza dei dati.

I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti (Pne) sui dati aggiornati al 2016, sono stati ricavati attraverso l’analisi di 166 indicatori, 67 di esito-processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione. Secondo Agenas i risultati «confermano il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati».

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«Il vertice della maggioranza di centrosinistra ha partorito un topolino. E’ un summit che non risolve nulla, anzi, peggio, sembra allontanare la soluzione del problema, con gravissime conseguenze che si riverseranno sugli oltre 6mila lavoratori dell’Agenzia Forestas.»

Lo scrive in una nota il capogruppo regionale di Forza Italia Pietro Pittalis. «Si tratta dell’ennesima presa in giro, posto che dal vertice – aggiunge Pietro Pittalis – non è emerso alcun impegno concreto in relazione alla proposta di legge condivisa da tutti i capigruppo, il cui iter rischia di ulteriormente slittare sulla base di meri quanto assurdi e strumentali pretesti.»

«Il provvedimento va subito esitato in commissione ed approvato in Consiglio entro i prossimi giorni, onde ripristinare un minimo di giustizia sociale – conclude Pietro Pittalis – con l’estensione anche ai dipendenti dell’Agenzia Forestas, unici esclusi, del contratto pubblico regionale e approntare una soluzione al problema del dimensionamento che sta paralizzando l’attività dell’ente.»

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Gli assessori del Lavoro Virginia Mura e degli Affari Generali Filippo Spanu sono intervenuti oggi al convegno organizzato a Cagliari, al THotel, da Confprofessioni Sardegna sul tema “Legge n. 81 del 2017. La novità per i professionisti”.

«La Regione – ha dichiarato Virginia Mura – sta riservando una particolare attenzione al lavoro autonomo vista la forte crescita di questa categoria avvenuta negli ultimi anni e la carenza di adeguate tutele e strumenti a livello nazionale. Ci siamo rivolti – ha chiarito – soprattutto alle lavoratrici autonome e alle libere professioniste, attraverso un avviso pubblicato un anno fa, che sarà riaperto il prossimo 15 marzo. Mi riferisco alla linea C del bando Welfare and Worklife balance, che prevede l’erogazione di contributi per l’acquisto di servizi per favorire la conciliazione vita-lavoro, fino a un massimo di 2mila euro, e un’agevolazione per sostenere le spese relative ai contratti di collaborazione per i sostituti negli studi professionali, fino a 3mila 500 euro. Le risorse complessive della linea ammontano a 2,3 milioni di euro del Fondo sociale europeo, e l’erogazione dei contributi avviene per il tramite degli Ordini professionali e delle Associazioni di categoria, le quali stipulano con la Regione un’apposita convenzione.»
«Abbiamo voluto riaprire il bando per venire incontro alle esigenze espresse dai beneficiari, ampliandone la portata, così da favorire una maggiore partecipazione. Si tratta di strumenti innovativi – ha conclude l’assessore del Lavoro -, mai attuati prima né a livello regionale, né a livello nazionale, e ci attendiamo una buona risposta, sia da parte degli intermediari, che delle destinatarie finali della misura.»

L’assessore Filippo Spanu ha lanciato la proposta «di un patto tra la Regione e il mondo delle professioni per verificare ogni anno l’iter dei bandi e dei progetti che riguardano direttamente il lavoro autonomo. Un’attività da svolgere ogni dodici mesi per avere il quadro esatto della situazione, capire quali sono i punti di forza e esaminare le cose che non vanno per porvi rimedio. Una pubblica amministrazione che lavora bene deve avere un buon rapporto con le professioni e il mondo del lavoro autonomo per lavorare bene ha bisogno di uffici pubblici efficienti e pronti a dare risposte. Esiste un rapporto stretto tra i due mondi che va però ulteriormente rafforzato. La Regione – ha osservato Filippo Spanu – continua a essere disponibile al confronto per affinare i procedimenti amministrativi che possono sicuramente migliorare con il contributo dei professionisti, tra i principali fruitori dei servizi offerti dalle strutture regionali».

L’assessore degli Affari Generali, a proposito del bando di concorso per l’assunzione di 20 dirigenti nel sistema Regione, ha detto: «E’ fondamentale che la pubblica amministrazione regionale sia arricchita dall’apporto del mondo delle professioni in grado di portare un punto di vista diverso, nuovo e originale, in grado di irrobustire e migliorare l’intero sistema».

All’incontro hanno preso parte anche Luca Galassi, direttore generale dell’assessorato del Lavoro e Autorità di Gestione Por Sardegna Fse e il direttore dell’Aspal Massimo Temussi.

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E’ stato presentato stamane, a Sassari, il Programma Nazionale Esiti dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), alla presenza dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, dei direttori delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, di dirigenti e funzionari dell’assessorato e di operatori di tutte le aree socio sanitarie e ospedaliere. Quello del sistema sanitario sardo disegnato è un quadro ancora variegato, caratterizzato da alti e bassi.

«Occorre ricordare – ha premesso l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru – che si tratta di dati precedenti la riforma della Rete ospedaliera e la riorganizzazione delle Asl. Il nostro sistema ospedaliero si presenta, quindi, ancora frammentato e gli esiti degli interventi sanitari non sono ovunque positivi. Possiamo essere soddisfatti per la risposta sulla frattura del collo del femore, per esempio, mentre registriamo un ricorso ancora troppo alto ai parti cesarei. Il Programma non è una classifica delle strutture, ma è uno strumento che ci aiuta a capire dove si continua a non dare risposte efficaci e, quindi, a cambiare.»

Il Programma Nazionale Esiti (PNE) lavora sui dati forniti dai sistemi informatici delle Regioni e delle Aziende, prende in considerazione 19 indicatori per otto aree (cardiocircolatoria, nervosa, respiratoria, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare) delle strutture ospedaliere pubbliche e private, la popolazione di riferimento, il monitoraggio dei volumi di attività, i tempi di attesa per gli interventi, la mortalità ai trenta giorni, gli esiti.

Come sottolinea la stessa Agenas, «il PNE non produce giudizi di qualità in merito alle performance ospedaliere e la lettura di ciascuno degli indicatori resi disponibili necessita di un approccio critico e competente per la corretta comprensione dei limiti di validità e precisione delle stime (errori sistematici e errori casuali) e per un’interpretazione non distorsiva».