25 April, 2024
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E’ in libreria il romanzo ‘L’amica di mia figlia’, edito da CSA Editrice, ultima pubblicazione dell’autrice Silvia Piga, di Tempio Pausania.

Silvia Piga, classe 1988, è nata e vive in Sardegna. Laureata in Lettere Classiche e Scienze dell’Educazione, da anni insegna privatamente a studenti delle scuole elementari, medie, superiori e università. È l’autrice del saggio di successo ‘#Tutti pronti per la maturità’, edito dalla CSA Editrice, e di diversi racconti brevi premiati in concorsi letterati nazionali e internazionali. Grazie alla professione in ambito educativo, ha a cuore tematiche importanti che riguardano i giovani, fra le quali il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare.

Il romanzo ‘L’amica di mia figlia’ narra la storia di Amelia, una ragazza affetta da anoressia, e della sua idea per venirne fuori. La madre Angela è schiacciata dal dolore, ma trova la forza di mantenere la promessa di leggere il diario scritto da Amelia e scopre una figlia diversa da quella che conosceva: una combattente che ha trovato uno stratagemma per sconfiggere l’anoressia mentale, la prigione dorata, la gabbia del secolo. Angela unisce le parole della figlia al metodo di un noto esperto in materia, e apre un blog in cui condivide l’autoterapia di Amelia. I contatti sul sito aumentano di giorno in giorno e pazienti, genitori e familiari di anoressici trovano nello strumento una risorsa che aiuta. Fino a che qualcuno legato alle vecchie scuole di pensiero decide di attaccare Angela, le sue idee e quelle di Amelia. La storia è ispirata a quella dell’autrice che è stata per anni afflitta dal problema e che ora può regalare agli altri la sua esperienza e la sua conoscenza.

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«La chiusura positiva della pratica relativa al futuro dello stabilimento Eurallumina di Portovesme è un fatto positivo e una conquista della lotta portata avanti con tenacia dai lavoratori che hanno sempre creduto nel riavvio degli impianti. Ciò che emerge dalla conclusione della procedura è altrettanto importante e certifica una cosa: ambiente e industria possono convivere.»
Lo scrivono in una nota, i segretari di Filctem Sso Emanuele Madeddu, Femca Vincenzo Lai e Uiltec Antonio Melis.
«Questo fatto, che deriva dalla valutazione di impatto sanitario – concludono i tre segretari -, deve essere il punto di partenza per una valorizzazione e un rilancio significativo e importante del sistema industriale.»

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“Combattere i cambiamenti climatici e preservare il nostro ambiente, gli oceani e la biodiversità” dovrebbe essere la principale priorità del Parlamento europeo, secondo la maggioranza dei cittadini dell’UE consultati in un nuovo sondaggio Eurobarometro commissionato dal PE e condotto nell’ottobre 2019. I cambiamenti climatici erano già stati indicati come una delle principali ragioni per votare alle elezioni europee dello scorso maggio, in particolare per i giovani. Ora, per la prima volta, i cittadini mettono i cambiamenti climatici in cima all’elenco delle priorità in un Eurobarometro.

In totale, il 32% degli europei indica la lotta contro i cambiamenti climatici e la salvaguardia dell’ambiente come le questioni più importanti all’esame dei deputati. È il tema più citato in 11 Stati membri, in particolare in Svezia (62%), Danimarca (50%) e Paesi Bassi (46%).

In Italia la lotta ai cambiamenti climatici è – insieme all’immigrazione – il secondo tema che il Parlamento dovrebbe affrontare come priorità (25% degli intervistati). A guidare la classifica è la lotta alla disoccupazione (37%).

L’indagine Eurobarometro ha anche chiesto agli intervistati quale minaccia ambientale andrebbe affrontata con più urgenza. La maggioranza assoluta (52%) ritiene che si tratti dei cambiamenti climatici, seguiti da: inquinamento dell’aria (35%), inquinamento marino (31%), deforestazione e crescente quantità di rifiuti (entrambi il 28%).

Anche in Italia i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico sono i temi più citati (rispettivamente 46% e 41%), seguiti però dalla quantità crescente di rifiuti (38%).

Il presidente del Parlamento David Maria Sassoli, che lunedì sarà a Madrid per partecipare all’apertura della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP25, ha dichiarato: «Questo sondaggio mostra chiaramente che gli europei vogliono che l’Unione sia in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici. Nella plenaria appena conclusa a Strasburgo, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che dichiara l’emergenza climatica e ambientale in Europa e nel mondo. Stiamo ascoltando i nostri cittadini e sottolineando la necessità di andare oltre le parole per agire immediatamente».

Le proteste guidate dai giovani fanno la differenza

Nel corso dell’anno, le proteste guidate dai giovani hanno mobilitato milioni di persone nell’UE e nel mondo.
Il nuovo Eurobarometro mostra che quasi sei cittadini europei su dieci sono fiduciosi o convinti che le proteste guidate dai giovani abbiano un impatto diretto sulle politiche sia a livello nazionale che europeo.
Gli irlandesi (74%), gli svedesi (71%) e i ciprioti (70%) sono i più convinti che le proteste porteranno all’adozione di misure politiche a livello dell’UE, rispetto al 42% dei cechi e al 47% dei cittadini del Regno Unito. In Italia la percentuale di intervistati convinti dell’influenza sulla politica europea delle proteste si attesta al 57%.

L’Eurobarometro

Dal 1973, l’Eurobarometro misura le percezioni e le aspettative dell’UE da parte dei cittadini europei. Kantar ha raccolto i dati per questo Eurobarometro dall’8 al 22 ottobre 2019 in tutti i 28 Stati membri dell’UE. Un campione rappresentativo di 27.607 europei di età superiore ai 15 anni è stato intervistato faccia a faccia. I dati ed il rapporto completi saranno pubblicati il ​​10 dicembre 2019.

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Sono pronti per il Fight club championship 5 i 16 atleti che, sabato 30 dicembre alle 20,30, si affronteranno nella gabbia allestita al Tarantini Fight club training center di via Venezia. Mma, Muay thai e Kick boxing saranno le protagoniste della serata che, considerate le presenze, si preannuncia di grande interesse. Otto combattimenti suddivisi tra match destinati ai cadetti e incontri professionistici che metteranno a confronto i “guerrieri” sardi con quelli delle scuole della Lombardia, della Toscana e del Lazio. Match event sarà quello tra le due atlete delle scuole sassaresi Michela Demontis, allenata dal padrone di casa Angelo Tarantini, e Martina Rindi della Kimura Academy Sassari.

Ad aprire la serie dei combattimenti saranno le due cadette Sara Chieri del Tarantini Fight Club ed Manuela Campus della Macomer Kombat Group. Le due giovani atlete si confronteranno nell’antica disciplina dell’Arte dei Re, la Muay thai.

A seguire il cancello dell’ottagono si aprirà per un match di Kick boxing che vedrà incrociare le tibie, nella categoria 75 kg, Andrea Mascia (Alias Gym Iglesias) e Valerio Spada (KB Capoterra).

Sarà ancora Muay thai femminile, 54 kg, con Jessica Meloni del Tarantini Fight Club che si confronterà con Cristina Giavara.

Saranno quindi le arti marziali miste (Mma) a catalizzare l’attenzione del pubblico per il resto della serata, con cinque incontri di grande interesse.

A rompere il ghiaccio per primi saranno Gilberto Sitzia (Alias Gym Iglesias) ed Andrea Sotgiu (Bad Boys Sassari) che si confronteranno nella categoria 58 kg. Sarà la vota poi di Andrea Pani (Nur Mma Porto Torres) e Marco Zonca (Alias Gym Iglesias) nei 64 kg. Quindi nei 66 kg l’atteso match tra Cristopher Biccheddu (DM Olbia) che si confronterà con uno degli atleti promettenti del Tarantini Fight Club, Giovanni Mulas.

Chiuderanno la serata due incontri professionistici. Il primo vedrà contrapposti Dylan Hazan della scuola Gloria Roma e Gionata Gensini allentato dal Team Akuna Prato. Il main event sarà quindi quello che vedrà contrapposte, nei 48 kg, le due sassaresi Michela Demontis e Martina Rindi.

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L’assessore del Lavoro Alessandra Zedda ha presentato stamane le linee guida di “Mediare per unire”, il nuovo progetto sperimentale voluto dalla Regione in collaborazione con l’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, che ha come obiettivo la razionalizzazione delle azioni ricomprese nel sistema della mediazione culturale della Sardegna.

«La mediazione culturale favorisce l’integrazione sotto il profilo sociale, ma noi abbiamo voluto aggiungere un aspetto importante che è proprio quello del lavoro, o meglio delle nuove forme di occupazione che riguardano tutti i cittadini del mondo», ha evidenziato Alessandra Zedda.

Secondo il programma, entro dicembre saranno attivati in tutto il territorio sardo i servizi e le attività di mediazione interculturale a cura delle cooperative sociali i cui progetti si sono classificati al primo posto nella graduatoria del bando indetto nei mesi scorsi. Si tratta di un’attività innovativa che ha l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale e lavorativo di persone straniere assicurando il dialogo con le istituzioni pubbliche.

«In Sardegna accogliamo americani, indiani, cinesi che scelgono la nostra Isola come luogo di lavoro e come seconda patria. I nostri progetti coinvolgono tutte quelle persone che hanno maggiore difficoltà a integrarsi nel settore della sanità, in quello scolastico e sociale, ma soprattutto in quello del lavoro. La sfida è riuscire a dare una opportunità sotto il profilo occupazionale, creando nuove figure professionali legate al mondo dell’innovazione che implicano anche la conoscenza di una lingua straniera», ha concluso l’assessore Alessandra Zedda.

La figura centrale del progetto è rappresentata dal mediatore interculturale: un operatore professionale che ha il compito di facilitare la comunicazione, sostenendo e accompagnando le parti attraverso la rimozione delle barriere culturali e linguistiche e la promozione della cultura dell’accoglienza.

«La Sardegna è l’unica regione italiana ad avere avviato un progetto di intermediazione culturale – ha sottolineato il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi -. In particolare con questo servizio si lavorerà su diversi ambiti: innanzitutto lavorativo, ma anche scolastico/formativo, sanitario, sociale e giudiziario. Sarà coperto l’intero territorio regionale tramite delle cooperative che gestiranno l’attività. I CPI (centri per l’impiego) vedono garantita la presenza del mediatore culturale per facilitare l’accesso ai servizi a tutti cittadini stranieri.»

I servizi offerti sono: mediazione linguistico-culturale, interpretariato e traduzione non professionale; accompagnamento e supporto nell’adempimento di procedure amministrative e burocratiche, ottimizzazione delle relazioni fra l’utente straniero e le istituzioni; orientamento alla rete dei servizi e alle opportunità offerte dal territorio, mediazione sociale, prevenzione e gestione di situazioni di conflitto, informazione e orientamento sui diritti, doveri e opportunità formative, lavorative, abitative e di assistenza sanitaria. Il progetto è interamente finanziato con fondi POR FSE 2014-2020.

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Nasce dal desiderio di raccontare le meraviglie del mondo alla sua bimba appena nata, il tratto fantastico di Katsumi Komagata, pluripremiato e poetico designer giapponese considerato da molti l’erede dell’indimenticato disegnatore, scrittore e scultore Bruno Munari. Toccare, conoscere, sentire e scoprire sono le cifre di un alfabeto immaginifico che hanno reso l’artista nipponico uno dei più prolifici inventori e sperimentatore dell’oggetto libro di tutto il Novecento. Komagata, che nel 2012 è stato tra i protagonisti del MoMA di New York in occasione dell’allestimento “Century of the child: growing by design 1900-2000” è l’atteso ospite, giovedì 5 dicembre, di una giornata di incontri e laboratori organizzata dallo Sportello Proprietà Intellettuale di Sardegna Ricerche, nell’ambito della mostra “Ri-Creazione” in scena fino al 15 dicembre negli spazi di Sa Manifattura, Cagliari.

Una mostra che sin dalla sua apertura, avvenuta il 10 ottobre, ha scelto di raccontare l’universo dei giochi da un punto di vista speciale: quello della loro creazione e del loro pensiero inventivo. Un percorso fantastico, ma anche ironico, divertente e intelligente che giovedì 5 dicembre vedrà Komagata protagonista di ben due incontri: a partire dalle 9.30, negli spazi di Sa Manifattura, incontrerà gli studenti di un laboratorio riservato agli allievi del Liceo Artistico “Foiso Fois”, mentre nel pomeriggio, nella sala 203 di Sa Manifattura (ore 17.00), dialogherà col pubblico in un appuntamento aperto a tutti.

Un viaggio delle meraviglie, dunque, da percorrere tra gli incredibili effetti speciali delle pagine create da Katsumi Kagomata, insuperabile nel rendere la carta uno strumento magico per la creazione di libri originali, giochi visivi e tattili, universi pop-up che stimolano la fantasia dei bambini. «Sono entusiasta di condividere il processo di ingegnosità e creatività realizzato dagli organizzatori della mostra – ha detto Katsumi Komagata poco prima di lasciare One Stroke, il suo studio di Tokyio -. Ho lavorato molto in particolare sulla percezione estetica dei giovanissimi ma anche dei non vedenti, e nell’incontro cagliaritano avremo modo di scoprire quali i processi cognitivi che stimolano la loro immaginazione».

Medaglia d’argento dell’Art Directors’ Club di New York e vincitore nel 2006 del Design Award di Tokyo con il progetto per l’Ospedale dei bambini di Kyushu, in Europa Komagata vanta una lunga e proficua collaborazione con lo studio francese Les Trois Ourses, sodalizio che punta alla formazione artistica dei più piccoli. Tra i suoi straordinari lavori, spicca la serie “Little Eyes”, preziosi libri di giochi visivi in grado di sviluppare lo sguardo e l’immaginazione, e l’ideazione di libri tattili per bambini non vedenti.

 

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Il comune di Iglesias ha deciso di aderire e concedere il proprio patrocinio al progetto di educazione finanziaria, sostenibilità ambientale ed economia circolare “SAVE – Sostenibilità, Azione, Viaggio, Esperienza”, organizzato congiuntamente dal Museo del Risparmio di Torino, l’European Investment Bank Institute e da Italscania.
L’iniziativa, oggetto di un protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, propone un’esperienza didattica itinerante, rivolta in particolare agli studenti delle scuole, indirizzata ad aumentare la consapevolezza nella gestione delle risorse, siano esse finanziarie o ambientali.
«Un progetto di grande interesse, che intende favorire un approccio educativo coerente con un’idea di crescita sostenibile – ha spiegato il sindaco Mauro Usai – offrendo anche la possibilità di imparare utilizzando lo strumento del gioco, con numerosi momenti ludici e con l’utilizzo di materiali multimediali.»
Un camion dotato di un rimorchio speciale, sarà allestito, presso il piazzale del Centro Direzionale del comune di Iglesias in via Isonzo 7, il 3 dicembre, dalle ore 9.00 alle ore 16.00, ed il 4 dicembre, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, in modo da proiettare contenuti multimediali e offrire laboratori didattici elaborati dal Museo del Risparmio di Torino.
«Considerata la preziosa occasione per gli studenti della nostra città e le meritevoli finalità del progetto, confido nella più ampia partecipazione – ha detto l’assessore della Pubblica istruzione Alessandro Lorefice – coinvolgendo i docenti, i dirigenti e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, in continuità con quanto avviene in tante realtà d’Italia e di tutta l’Europa.»

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Il 6 dicembre, a Cagliari, prende il via Marina Family Friendly, luoghi e servizi per la genitorialità, progetto ideato dalla Cooperativa sociale Si Può Fare Onlus, e finanziato dalla Regione Sardegna – Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale grazie ai fondi per Progetti innovativi e qualificati in materia di politiche di integrazione degli immigrati non comunitari (L.R. 46/90).

Sino al 20 maggio 2020, il quartiere Marina sarà la base di una serie di iniziative (dall’esperienza del teatro sociale ai seminari sull’intercultura d il dialogo, passando per gli incontri rivolti alle donne, per conoscere meglio il proprio corpo, fino alla produzione di una serie fotografica di ritratti di famiglia in vecchio stile) rivolti, soprattutto, a genitori, ma non solo, con l’obiettivo di creare una rete di supporto, integrazione e nuove forme di conoscenza tra famiglie di tutte le culture.

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Quali azioni per rilanciare il tessuto produttivo cittadino? È il principale tema di discussione su cui verterà l’incontro pubblico di martedì 3 dicembre – alle ore 14.45 in sala polifunzionale – organizzato dall’Amministrazione comunale, in sinergia con il Centro Commerciale Naturale “Carbonia Produce”, e aperto alla partecipazione di tutte le associazioni, gli operatori commerciali, gli imprenditori e i professionisti della città.

Si tratta di un incontro improntato sul dialogo, la collaborazione, la co-costruzione di percorsi e modelli di sviluppo in grado di dare nuova linfa al settore terziario cittadino.

Ciascun operatore potrà esporre le criticità del settore e segnalare possibili migliorie da apportare in un’ottica condivisa e partecipativa.

All’incontro saranno presenti il sindaco Paola Massidda, il presidente del Centro Commerciale Naturale “Carbonia Produce” Massimo Fadda, l’assessore alla Pianificazione Strategica e Territoriale Luca Caschili, il presidente della Terza Commissione Consiliare Permanente Matteo Piras, i consiglieri comunali e tutti i soggetti a vario titolo interessati.

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Nei giorni scorsi a Roma, la Regione Sardegna è stata premiata nell’edizione 2019 di ‘Vivere a spreco zero’, manifestazione, promossa dalla campagna “Spreco zero” di Last minute market in sinergia con il ministero dell’Ambiente, che assegna un riconoscimento per la sostenibilità ad enti locali, imprese, scuole e cittadini. Il premio è stato assegnato per «aver contribuito alla prevenzione dello spreco alimentare attraverso un progetto di mense sostenibili in 75 Comuni, supportando gli enti locali per l’acquisto di prodotti bio, di stagione e di filiera corta, con iniziative di educazione alimentare nelle scuole e visite alle fattorie didattiche che hanno promosso la consapevolezza nel consumo del cibo».

«L’impegno della Sardegna nella ‘Green public procurement’ (acquisti verdi della Pubblica amministrazione) parte da lontano (2006): siamo stati la prima regione italiana ad avere un piano in questa direzione – ha evidenziato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, che ha ritirato il riconoscimento -. Da anni, il servizio sostenibilità ambientale e sistemi informativi dell’Assessorato ha attivato da anni un servizio di supporto tecnico dedicato a tutte le pubbliche amministrazioni, ma anche alle imprese, che hanno bisogno di aiuto per realizzare ‘bandi verdi’ (o partecipare, nel caso delle imprese), in ottemperanza ai ‘Criteri ambientali minimi’ (Cam) ministeriali.»

Gli obiettivi del Piano Gpp, entro il 2020, sono quelli di rafforzare la politica degli acquisti sostenibili in tutto l’Isola, sia in ambito pubblico che privato; favorire l’inserimento dei Cam negli appalti pubblici; incentivare la qualificazione ambientale delle imprese.

«In particolare, per quanto riguarda il settore agroalimentare – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis – abbiamo costituito un tavolo tecnico e la rete delle mense sostenibili, un osservatorio regionale sulla ristorazione collettiva pubblica in Sardegna, oltre ad aver realizzato un piano di formazione per accompagnare gli enti pubblici e gli enti gestori delle mense, elaborando modalità per diffondere le buone pratiche a livello regionale.»

La Regione è stata individuata anche come ‘buona pratica’ del progetto “Life Gpp Best” (concluso un anno fa), al quale ha partecipato con le Regioni Basilicata e Lazio, il ministero dell’Ambiente della Romania e la fondazione Ecosistemi: obiettivo il trasferimento ad altre amministrazioni pubbliche delle esperienze già maturate in Sardegna in materia di pianificazione, gestione e implementazione del Gpp.