26 April, 2024
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«Da poco meno di una settimana, i pazienti che usufruiscono del centro dialisi di Buggerru sono costretti a recarsi, per poter essere sottoposti a terapia, presso gli ospedali di Iglesias e Carbonia. Ancora una volta emerge l’incapacità organizzativa, che attualmente preferisce far viaggiare per 45 chilometri 6 pazienti, piuttosto che spostare su 6 giorni settimanali 1 infermiere ed 1 medico. La situazione è ormai insostenibile, siamo privati di ogni nostro sacrosanto diritto alla Salute. Stasera scriverò al Prefetto, ma non escludo azioni eclatanti, i miei concittadini sono già particolarmente svantaggiati per posizione geografica, è assurdo che per assecondare i lavoratori che non vogliono spostarsi nel nostro paese, ottantenni gravemente malati, debbano rischiare la vita.»

La denuncia arriva dalla sindaca, Laura Cappelli, che conclude affermando: «Qualcuno dovrà rispondere di questo».

Giampaolo Cirronis

L’ex vicesindaco Giacomo Santus guiderà la lista “Insieme per Perdaxius” alle elezioni Amministrative del 10 e 11 ottobre 2021. Giacomo Santus, 48 anni, perito elettronico e titolare di un’azienda apistica, si propone alla guida di un gruppo «spinto da un interesse comune per il bene del paese, del territorio e dei suoi cittadini, nel rispetto dei principi di lealtà, umiltà, trasparenza ed equità, per far crescere il proprio paese».

«Il nostro gruppo aggiunge Giacomo Santusè formato da persone serie e motivate che hanno maturato esperienze nelle precedenti Amministrazioni comunali e tutt’oggi operano nelle associazioni culturali e di volontariato, ed altre persone, nuove in questo campo, determinate a dare il proprio contributo al paese. Tutti insieme, uniti dalla consapevolezza di utilizzare il proprio tempo per il bene comune. Da non sottovalutare che sulle spalle dei futuri amministratori pesa una forte responsabilità: il nostro Comune è così piccolo, che bastano alcuni interventi sbagliati per avviare un degrado irreversibile in ogni campo, considerando che in quest’ultimo anno di commissariamento è stato rallentato l’intero lavoro della macchina amministrativa e, di conseguenza, tutte le priorità programmate.»
«Il nostro paese, per ripartire e migliorare, ha bisogno della collaborazione di tutti, anche nella diversità dei ruoli e delle diverse collocazioni politicheconclude Giacomo Santus -. Il nostro obiettivo sarà quello di mettere le basi per un futuro prossimo di Perdaxius, concentrandoci maggiormente sull’interesse generale dei cittadini e sulle loro reali esigenze, impegnandoci a lavorare seriamente in tutti i settori.»

La candidatura di Giacomo Santus con la lista “Insieme per Perdaxius”, arriva dopo quella di Gianluigi Loru, consigliere di minoranza uscente, candidato sindaco della lista “Perdaxius imparis”.

Verranno annunciati il 3 settembre, nel corso della conferenza stampa di presentazione, i finalisti del trentaseiesimo Premio Giuseppe Dessì, in programma dal 20 al 26 del mese prossimo a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna dove lo scrittore cui è intitolato il concorso letterario aveva le sue radici, e dove ha sede la Fondazione Dessì che promuove l’iniziativa con l’Amministrazione Comunale.

Come sempre, il Premio si articola in due sezioni, Narrativa e Poesia, ed è aperto a opere in lingua italiana edite dopo il 31 gennaio dell’anno precedente. Sono state 321 le pubblicazioni presentate entro il termine del 15 giugno scorso, previsto dal regolamento di questa edizione: 197 per la narrativa e 124 per la poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali. Vagliate le opere, la giuria presieduta da Anna Dolfi (e composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci) ha selezionato i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni.

Tra queste terne gli stessi giurati avranno il compito di eleggere i vincitori nella cerimonia conclusiva del trentaseiesimo Premio Dessì, in programma sabato 25 settembre, a Villacidro; in palio, anche quest’anno, cinquemila euro per i primi di ciascuna sezione e millecinquecento per gli altri finalisti.

Nella stessa serata verranno assegnati anche gli altri due riconoscimenti abituali dell’iniziativa: il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro), che la commissione giudicatrice assegna a un autore o a un’opera di vario genere letterario, e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, che viene invece riconosciuto a un personaggio del panorama culturale, artistico o musicale per l’attività svolta nell’annualità di riferimento.

La cerimonia delle premiazioni sarà il momento culminante della consueta settimana culturale che dal 20 al 26 settembre accompagnerà il Premio Dessì ai suoi verdetti finali con un variegato cartellone di appuntamenti a Villacidro: presentazioni di libri, incontri con autori, spettacoli, concerti e mostre. Un programma che verrà annunciato nella stessa conferenza stampa prevista per il prossimo 3 settembre nella sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna.

Ieri, venerdì 6 agosto, don Giulio Demontis s’è congedato dalla comunità ecclesiale di Portoscuso, oggi alle 18.30 verrà accolto dalla sua nuova comunità ecclesiale a Santadi, dove arriva a coprire il vuoto lasciato da Giampiero Marongiu, scomparso improvvisamente nello scorso mese di gennaio.

La comunità parrocchiale Vergine d’Itria di Portoscuso ha rivolto un saluto di congedo a don Giulio Demontis, nel corso della celebrazione eucaristica svoltasi sul piazzale de “Su Pranu”, alla presenza di autorità civili e militari e delle associazioni locali.

«La comunità tutta con gioia e tristezza rende grazie per il ministero sacerdotale svolto in questi 6 anni nella nostra cittadina. Gioia, perché questo ministero è per la Chiesa Universale; tristezza, perché ancora tanto avrebbe avuto da dirci e darci. Nessuno si aspettava un trasferimento così veloce e repentino, ci è stato comunicato il 24/07/2021.

Con affetto e gratitudine, Portoscuso ringrazia il Signore per il dono che ci ha fatto inviandolo fra noi e ringrazia don Giulio per il servizio profuso nel nome di Cristo, per l’attenzione rivolta ai malati, agli anziani e ai più deboli presenti nel nostro territorio.

Per la cura e l’impegno rivolto ai bambini che ha coinvolto in molte attività ludico-ricreative, nelle diverse celebrazioni liturgiche, per le molteplici iniziative prese a favore della Parrocchia, come la visita della Madonna di Fatima, le Reliquie di Santa Rita, di Sant’Antonio da Padova che arriveranno nel mese di ottobre, per l’arrivo della comunità religiosa delle suore appartenenti alla congregazione “Ancelle del Signore”.

Ma, soprattutto, per aver testimoniato Cristo in mezzo a noi.

Grazie di cuore per tutto questo. Possa il Signore, illuminare e benedire sempre più il suo Cammino ed il suo Sacerdozio.»

La Comunità parrocchiale Vergine d’Itria – Portoscuso

Il nuovo parroco della Vergine d’Itria di Portoscuso, è don Antonio Mura  60 anni, originario di Sant’Antioco, dal 1992 al 2004 don Antonio Mura è stato rettore del seminario diocesano di Iglesias, dal 2004 al 2012 parroco della chiesa di San Ponziano a Carbonia, dal 2012 al 2015 parroco della chiesa Santa Chiara d’Assisi di Iglesias e dal 2015 rettore del seminario maggiore di Cagliari.

Sono 414 i nuovi casi di positività accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 3.378 test eseguiti (12,26%).

Si registrano 2 decessi: un uomo di 90 anni, residente nella Città Metropolitana di Cagliari ed una donna di 59 anni, residente nella provincia del Sud Sardegna.

I ricoveri ospedalieri sono 108 in area medica (+14) e 20 in terapia intensiva (-1).

Attualmente in Sardegna sono 6.451 le persone in isolamento domiciliare (+268 rispetto a ieri).

 

 

Domani, domenica 8 agosto, gli appuntamenti a Calasetta con il festival culturale Liberevento proseguono con un nuovo ospite: Francesco Abate.

Il giornalista e scrittore sarà alle 22.00, davanti allo scenario mozzafiato della Torre Sabauda dove, in dialogo con il giornalista Marcello Murru, ripercorrerà le pagine del suo I delitti della salina (Einaudi editore), l’avvincente romanzo che vede protagonista Clara Simon, nuova eroina femminile della Cagliari di inizio Novecento, coraggiosa e ribelle.

Dopo quello di domani, il nuovo appuntamento con Liberevento è previsto lunedì 9 agosto quando, sempre alle 22.00, davanti alla Torre Sabauda di Calasetta, arriverà il giornalista Luca Telese.

Questa mattina l’autoemoteca messa a disposizione dalla ASSL di Carbonia Iglesias ha stazionato presso la Caserma “Trieste”, sede della Scuola allievi carabinieri, dove attualmente 257 allievi carabinieri del 140° corso stanno seguendo l’iter formativo della durata di sei mesi. A partire dalle ore 8.00, circa 45 allievi si sono susseguiti nella donazione, alla quale si sono sottoposti volontariamente, consapevoli dell’importanza del loro contributo e lieti di poter aiutare chi ne ha bisogno, in linea con gli ideali in cui credono e che li hanno portati ad indossare l’uniforme dell’Arma dei carabinieri.

Il bellissimo gesto, che si ripeterà per ulteriori tre giornate nei mesi a venire per un totale di circa 180 Allievi pronti a donare, è stato possibile grazie alla collaborazione che il comandante della Scuola, colonnello Andrea Desideri, ha instaurato, dal suo arrivo due anni fa, con le Autorità Sanitarie del Sulcis/Iglesiente, nella consapevolezza che la necessità di sangue è da sempre una delle problematiche più complesse di questa zona della Sardegna. Grazie alla collaborazione tra il direttore dell’Unità Operativa Medicina Trasfusionale ASSL Carbonia-Iglesias dott. Angelo Zuccarelli ed il comandante della Scuola, la riserva di sacche ematiche sarà notevolmente incrementata dai donatori della Scuola Allievi Carabinieri, che ridurranno in maniera sostanziosa la carenza di sangue soprattutto in questo periodo che, complici il Covid-19 e la stagione estiva con le temperature elevate, è caratterizzato da un numero di donatori particolarmente esiguo.

L’iniziativa odierna si inserisce in un panorama di collaborazione di più ampio respiro, che prevede ulteriori date e che, si auspica, possa dare la possibilità anche agli allievi carabinieri dei prossimi corsi di dare un piccolo ma significativo contributo per le persone in difficoltà del Sulcis/Iglesiente.

Quarto nuovo arrivo e settimo tassello del mosaico del nuovo Carbonia di David Suazo. Questa sera la società biancoblù ha tesserato Federico Bellu, 18 anni (è nato il 7 gennaio 2003) difensore centrale originario di Decimoputzu, cresciuto nelle Giovanili del Cagliari. E’ alla prima esperienza nel campionato di serie D.

«Un confronto a tutto campo sullo sviluppo del Sulcis e del polo industriale di Portovesme. Accompagnare la decarbonizzazione con la nascita di nuove politiche industriali che garantiscano sviluppo e benessere al territorio, salvaguardando i livelli occupazionali e garantendo una componente industriale che necessita alla nostra regione, e che deve mantenere la sua presenza anche nel futuro.»

Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas che stamane a Villa Devoto ha ricevuto una folta delegazione di sindacalisti e amministratori del territorio.

«Regione e parti socialiha detto il presidente Christian Solinas -, confermano il loro orientamento comune sulle politiche energetiche e di sviluppo, e continueranno a condividere scelte e strategie. Il polo di Portovesme rappresenta una ricchezza alla quale non possiamo assolutamente rinunciare ed è necessario predisporre tutte le strategie per garantire che l’abbandono del carbone e la riconversione energetica avvengano salvaguardando tutti i presidi industriali, fondamentali per lo sviluppo armonico, insieme agli altri settori produttivi, del nostro sistema economico. Il Governo deve rimettere nelle mani della Regione il coordinamento di un tavolo nazionale che eventualmente aggiorni gli accordi nazionali in tema di energia in un’ottica di condivisione delle scelte.»

«La Sardegna deve essere parte attiva nel processo decisionale che porterà alla nuova strategia energetica nazionale, determinante nello sviluppo futuro del Sulcis e dell’intera Isola. Occorre -, ha concluso il presidente della Regione -, elaborare un progetto di sviluppo energetico sostenibile per colmare il gap infrastrutturale che separa la Sardegna dal resto del Paese e restituirle una competitività energetica pari a quella delle altre regioni.»

Alcune ore dopo l’incontro, gli assessori regionali del Lavoro Alessandra Zedda, dell’Industria Anita Pili, della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis e dell’Igiene e Sanità Mario Nieddu, hanno convocato un incontro sullo stato di attuazione del progetto Sider Alloys per martedì 10 agosto, alle 10.30, presso la sala riunioni dell’Assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale – 8° piano degli Uffici dell’Assessorato in via San Simone 60, Cagliari, Attorno allo stesso tavolo ci saranno l’Azienda, le segreterie regionali CGIL, CISL, UIL ed UGL; le segreterie territoriali FIOM-CGIL, FSM-CISL, UILM-UIL e CUB; l’assessorato regionale del Lavoro e la direzione generale dello stesso Assessorato.

 

Gentile Direttore, non è consuetudine dell’Ordine di entrare nel merito di libere riflessioni pubblicate sul suo giornale da chiunque e a qualunque titolo poste in essere in tema di sanità pubblica e privata, ospedaliera o territoriale, di qualità o critica. Le chiedo, oggi, di ospitare una breve replica alle fuorvianti considerazioni del dr. Mario Marroccu sugli Ospedali di Comunità, che nel Sulcis Iglesiente non esistono, e sulla professione infermieristica che presiedo nel Sulcis Iglesiente e che è ben impegnata in tutt’altro che in mansioni di mera igiene alla persona.

In tutta Italia gli ospedali di comunità sono un luogo vicino ai cittadini, riconoscibile dai cittadini, aperto all’azione infermieristica ai cittadini. Non nel Sulcis Iglesiente e in ASSL Carbonia, dove il suo numero equivale a zero. In tutta Italia, per sua natura l’infermieristica si integra con i professionisti sanitari del territorio, è un vaso comunicante in un sistema di vasi comunicanti e non ha interesse alcuno a proporsi autoreferenzialmente e a collocarsi in una posizione di non veduta e di non ascolto. Anche nel Sulcis Iglesiente e in ASSL Carbonia, dove il numero degli Ospedali di Comunità equivale a zero, l’infermieristica si integra e si relaziona con il sistema e non si isola in se stessa.

In tutta Italia l’Ospedale di Comunità non è un progetto, è un’opportunità residenziale in grado di erogare assistenza sanitaria di breve durata, quindi dedicata ai cittadini utenti del SSN che, pur non presentando patologie acute ad elevata necessità di assistenza medica, non possono tuttavia essere assistiti adeguatamente a domicilio per motivi socio sanitari. E il territorio del Sulcis Iglesiente, significativamente intriso di motivazioni ostative ad una presa in carico domiciliare, è privo di Ospedali di Comunità.

La responsabilità clinica di un Ospedale di Comunità è di un medico di medicina generale, la responsabilità organizzativa e gestionale di ogni singolo modulo tocca invece al coordinatore infermieristico.

La responsabilità assistenziale spetta ovviamente all’infermiere secondo il proprio profilo professionale, il proprio Codice Deontologico, le proprie competenze ed esperienze, e garantendo la continuità assistenziale nelle 24 ore. Durante le ore diurne si avvale del responsabile clinico della struttura, nelle ore notturne e nei giorni festivi e nelle ore prefestive si attiva quando necessario con il l Servizio di continuità assistenziale, ed in caso di emergenza attiva il Sistema di Emergenza Urgenza territoriale, come avviene in tutti i servizi sanitari extra-ospedalieri.

All’interno dell’ospedale di comunità è inoltre inserito l’operatore socio-sanitario, responsabile di attività e funzioni domestico alberghiere.

Piaccia o meno, è quindi un modello multidisciplinare.

Non riconoscere, ostinarsi a non riconoscere o non avere proprio contezza urbi et orbi dell’evidenza che l’Ospedale di Comunità svolgerebbe una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, è quantomeno ingeneroso ed anacronistico, pur comprendendo la forma mentis di un esercizio professionale medico ancorato al passato e superato dai tempi e dati fatti.

Ridurre quindi la digressione sugli Ospedali di Comunità focalizzandosi su un presunto limite nell’agire infermieristico e su un altrettanto fantomatico esercizio professionale basato su mansioni e non su competenze, non rende un buon servizio alla corretta informazione.

L’art. 44 della legge di riordino della rete ospedaliera è identico all’art. 8 della legge regionale 17 novembre 2014 n. 23. Gli Ospedali di Comunità devono essere resi fruibili e non solo previsti sulla carta. Se resta una scatola vuota l’Ospedale di Comunità previsto nell’ex Civile di Iglesias, meglio comunque nemmeno prevederlo, anche se qualcuno parrebbe non essersi accorto della sua inesistenza, e quindi una domanda sorge spontanea: ma di cosa stiamo parlando?

Tanto ritenevo di portare alla sua attenzione e di quella dei suoi lettori per una corretta informazione-

Graziano Lebiu

Presidente OPI Carbonia Iglesias