25 December, 2025

La promozione di sinergie fondate sullo sviluppo del Mezzogiorno, attraverso le occasioni offerte dalle nuove tecnologie, è al centro del protocollo d’intesa firmato ieri tra il G55 Coworking/Fablab di Partanna, nella provincia di Trapani, ed il comune di Carbonia, che da adesso in avanti collaboreranno in un’ottica che porti all’incremento occupazionale delle nuove generazioni locali. Così la struttura pubblica siciliana attivata nel 2016, con lo scopo di favorire la nascita di giovani iniziative imprenditoriali nel campo del digitale, allarga i suoi orizzonti grazie all’accordo con l’amministrazione carboniense, siglato durante la giornata inaugurale di SITA 2021, la serie di eventi formativi dedicata agli studenti superiori di tutte le regioni italiane su Scienze, Innovazione, Tecnologia e Ambiente, che a partire da questa settimana prevede più di 35 appuntamenti fino ad ottobre.

La sottoscrizione simbolica del documento d’intesa è avvenuta in forma virtuale, durante l’incontro tenutosi in modalità streaming, alla presenza del sindaco di Partanna, Nicolò Catania, e del sindaco di Carbonia, Paola Massidda. Progettualità per la ripresa economica, sviluppo ambientale sostenibile, sono alcune delle parole d’ordine su cui si lavorerà assieme.

Intanto, muove i suoi primi passi la manifestazione SITA 2021, organizzata dal comune di Partanna e dall’associazione Apice, per offrire strumenti di orientamento formativo a ragazze e ragazzi degli istituti superiori di secondo grado italiani, attraverso l’acquisizione di crediti formativi: la prima settimana è dedicata a temi quali le crescenti opportunità da cogliere nel campo dell’industria dei videogiochi, ed il fondamentale processo di digitalizzazione del Paese.

Intervista al responsabile dell’Unità operativa di Emodinamica dell’ospedale Sirai di Carbonia, dott. Salvatore Ierna.

Parliamo di Emodinamica. Parliamo di cuore…parliamo di angina refrattaria.

L’angina refrattaria è una condizione clinica permanente determinata dalla presenza di sintomatologia anginosa debilitante, dovuta ad una malattia coronarica ostruttiva grave e/o diffusa, in cui è stata clinicamente accertata la presenza di ischemia miocardica. Parliamo di pazienti sottoposti a terapia farmacologica massimale e rivascolarizzazione coronarica percutanea (angioplastica o chirurgica) (by-pass) che però continuano ad essere pazienti anginosi. Questa condizione clinica è altamente invalidante, in quanto il paziente, pur avendo un rischio di morte molto basso, ha una pessima qualità di vita, con ripetuti e multipli ricoveri ospedalieri che causano un elevato costo, sia a livello sanitario sia a livello sociale.

Anche le cose più semplici, come piccoli spostamenti all’interno della propria casa diventano faticosi.

Questi pazienti appartengono alla classe anginosa 4 che si qualifica come la peggiore in assoluto secondo il grado CCS (Cardiovascular Canadian Society).

Un numero sempre più crescente di pazienti è affetto da sintomatologia anginosa refrattaria, tanto che nelle ultime decadi, si è cercato di trovare nuovi trattamenti farmacologici e non.

In linea di massima su 525.000 interventi al cuore, tra Europa ed America, il 25% dei pazienti, dopo 1 anno, manifesta gli stessi sintomi, il 45% dopo 3 anni.

A fronte di questo, non si poteva fare niente se non terapia massimale.

Attraverso vari studi si è visto che esiste un dispositivo endoluminale “reducer” capace di ridurre (come lo stesso nome “reducer” evidenzia) posizionato per via percutanea nel seno coronarico (la vena più grossa del nostro cuore), attraverso la creazione di un’ostruzione controllata, il flusso sanguigno venoso. Tutto questo determina un aumento di pressione venosa a valle del dispositivo, con conseguente aumento della pressione venosa a livello delle venule e dei capillari. Aumentando la pressione, questi si dilatano, incrementando così il flusso sanguigno, riducendo l’ischemia e, di conseguenza, anche l’angina. A tal proposito, il Cosira Trial che ha posizionato il “reducer” , ha dimostrato in regime di follow up che, ad 1 anno di distanza, l’80% dei pazienti ne aveva beneficio passando dalla 4ª alla 3ª classe, mentre il 45% saliva di 2 classi.

A tale proposito, il “Six Minutes Test” valuta un miglioramento nella performance del malato. Il paziente, nello specifico, cammina più a lungo e l’angina compare più tardivamente rispetto a prima dell’impianto del “reducer”.

Alla proposta di compilazione di un questionario che valutava la qualità della vita, si evidenziavano importanti miglioramenti che davano al paziente un nuovo profilo con uno stile di vita ben più soddisfacente.

I risultati ottenuti, registrati presso il Pub Med e visibili a livello mondiale, hanno portato il dottor Salvatore Ierna a studiare, ad approfondire e a confrontarsi con altri colleghi, sino al 23 febbraio 2021, quando con la sua equipe, operante all’ospedale Sirai di Carbonia, è intervenuto su un paziente con angina refrattaria, posizionando per via percutanea un “reducer” in seno coronarico.

Un intervento a metà, tra emodinamica ed elettrofisiologia, che ridurrà oggettivamente “i disturbi” di una malattia invalidante. Studi futuri saranno fondamentali per comprendere se tali risultati potranno mantenersi nel tempo.

Il paziente verrà seguito in regime “follow up” e monitorato durante tutte le fasi di regresso della malattia, ci si auspica, in un futuro non lontano, di poterlo intervistare e sentire dalla sua stessa voce, l’emozione di “aver recuperato” uno stile di vita consono, corrispondente al desiderio di ogni essere umano.

Al dottor Salvatore Ierna ed alla sua equipe, i migliori auguri affinché questo intervento, primo in Sardegna, possa essere l’inizio di un lungo cammino, supportato da adeguati finanziamenti, in grado di riconoscere l’importanza di garantire un futuro migliore a chi, purtroppo, è affetto da “angina refrattaria”.

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

I carabinieri di Iglesias ieri sera hanno arrestato un 46enne per maltrattamenti in famiglia. L’uomo, poco prima, all’interno della propria abitazione, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcool, aveva minacciato di morte la 76enne madre convivente, brandendo platealmente al suo indirizzo un coltello a serramanico della lunghezza totale di 30 cm. L’uomo, che alla vista dei militari non ha opposto resistenza e ha cessato dalle proprie anomale esternazioni, è stato condotto in caserma, fotosegnalato, e quindi tradotto presso la casa circondariale “Ettore Scalas” di Uta. La storia dei maltrattamenti alla madre è ormai vecchia ma, nella circostanza, l’uomo aveva davvero passato il segno. Più volte “perdonato” dalla madre, ha continuato a tormentarla. Potrebbero intervenire, nei suoi confronti, provvedimenti cautelari da parte dell’autorità giudiziaria che valuterà la vicenda.

Ci sono tanti motivi per ricordare l’impegno di Maria Marongiu nella sua attività politica, istituzionale e sociale. Io ne ho impresso uno nella memoria e riguarda il completamento del percorso a ricordo del compianto Sergio Usai, con l’intitolazione della Piazza antistante la Grande Miniera di Serbariu. Ed è con questo che la voglio ricordare. Lei, come ha detto in quell’occasione per Sergio, «fa parte della storia di Carbonia, una parte significativa che non si deve mai dimenticare».
Ciao Maria, che questa nostra amata terra ti sia Lieve.
Roberto Puddu

Un gruppo di donne del territorio ha organizzato una raccolta di firme per sollecitare il ripristino del servizio di prevenzione antitumorale “Paptest” nel consultorio di Carbonia. In quattro giorni hanno raccolto 360 firme. Due giorni fa, a Carbonia, hanno spiegato le ragioni dell’iniziativa e della protesta contro l’ennesima cancellazione di un servizio sanitario fondamentale del servizio sanitario pubblico che costringe le donne a rivolgersi alle strutture private, con gravissimi disagi per le persone meno abbienti, sempre più numerose in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Coronavirus che si riportare ormai da 14 mesi.

Alla registrazione delle firme raccolte era presente il consigliere regionale Michele Ennas che si è impegnato a portare il problema all’attenzione dell’assessorato regionale della Sanità, Mario Nieddu.

La scomparsa di Maria Marongiu rappresenta una grande e dolorosa perdita non solo per la politica ma per l’intera comunità di Carbonia e dell’intero territorio. Già assessore comunale, vice sindaco ma anche dirigente del Partito Democratico, ricordo la passione e l’impegno per affrontare le problematiche che si presentavano sia sul piano istituzionale  sia su quello politico.  Una passione, senso del dovere e voglia di dare sostegno e supporto a chi si trovava in difficoltà o comunque chiedeva aiuto, che non sono mancate neppure una volta terminati gli incarichi. Passione e partecipazione che si è trasformata anche in insegnamento. Per questo motivo sento, anche a nome di tutto il Partito Democratico, il dovere di stringerci ai familiari per ricordare la grande figura di Maria Marongiu.

Emanuele Cani

I carabinieri di Sant’Antioco hanno arrestato in flagranza di reato B.F., un 19enne, incensurato indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri lo tenevano sotto controllo da un po’ di tempo e ieri sono passati all’azione. Nella circostanza di ieri, il giovane, sottoposto a perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso cinque buste contenenti complessivamente 832 grammi di marijuana in boccioli essiccati, una bustina in cellophane, contenente gr. 9 di marijuana; 6 piante di marijuana, del peso complessivo di gr. 876, altezza media 60-80 cm;  diverso materiale per la coltivazione della marijuana; due bilancini elettronici di precisione; una serra artigianale completa di accessori per la coltivazione della marijuana (deumidificatori, ventilatori, tubi per l’areazione, lampade alogene); una macchina termosaldante per buste di plastica;  somma di denaro in contante e suddivisa in piccolo taglio pari ad € 1.055,00.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, considerata la propria attuale condizione d’incensurato, la giovane età e dei suoi problemi fisici, è stato posto in libertà, in attesa di processo. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

 

«Il Just Transition Fund, il piano di finanziamenti europei destinati alla transizione “green” verso produzioni sostenibili ed alla riconversione delle realtà industriali in crisi, per il quale in Italia sono state individuate le aree di Taranto e del Sulcis Iglesiente, attualmente gestito dall’assessorato dell’Industria, continua a seguire un iter troppo lento e macchinoso, questo non consente di rispettare i tempi e le finalità del piano stesso.»

Lo scrive, in una nota, Daniele Reginali, segretario provinciale del Partito democratico del Sulcis Iglesiente.

«Alla luce delle risorse disponibili, è di fondamentale importanza e urgenza garantire trasparenza e partecipazione, con il contributo delle realtà produttive, del mondo del lavoro e delle rappresentanze
sindacali, per definire i piani territoriali e stabilire i progetti da presentare conclude Daniele Reginali -. Per questo motivo sarebbe importante che la cabina di regia di questo processo venisse direttamente gestita dal CRP, che ha gli strumenti per seguire questo tipo di processo e dare organicità ai progetti e al percorso che ci permetterà di reperire ingenti risorse.»

Hansel Cristian Cabiddu, sindaco di Gonnesa, questa sera ha raccontato la sua esperienza con il Covid-19, in un post pubblicato nel suo profilo Facebook.
«Dopo una settimana di ospedale sono rientrato a Gonnesa. Sono stati sette giorni duri nei quali ho provato personalmente cosa significa avere il Covid e le sue conseguenze. Rientro a casa con metà percorso fatto e con altrettanto da fare. Poteva andare molto peggio. E se così peggio non è andata è grazie a mio fratello Francesco Floris che con la sua professionalità e tempestività ha impedito che la polmonite bilaterale interstiziale che ho contratto non mi bruciasse i polmoni facendomi immediatamente ricoverare scortato dalla nostra eccellente So.Sa.Go.
Se così peggio non è andata è grazie al personale medico e paramedico dell’unità covid del Santissima Trinità che dal pronto soccorso in poi ha fatto in modo che rispondessi alle terapie arginando un quadro clinico compromesso. Tra loro vorrei ringraziare il dott. Lombardini che con immenso spirito di sacrificio e dedizione combatte quotidianamente una battaglia con pochi strumenti. Insieme a lui tutto il personale, uomini e donne, molti dei quali di questo territorio, che con grande professionalità e umanità mi hanno seguito. Chi arriva al Santissima Trinità è in ottime mani. Vorrei ringraziare anche tutte quelle persone che sono state vicine a me e ai miei affetti più cari e che in questo momento complicato con una telefonata, con un messaggio o con un pensiero, mi hanno dato la forza per affrontare questi durissimi giorni passati in ospedale. Amici di una vita, colleghi sindaci, conoscenti e tantissimi cittadini comuni mi hanno mandato messaggi di incoraggiamento e di pronta guarigione. È questo lato umano che traccia le differenze e ti dà la forza di combattere un virus strisciante come questo. Non sono ancora guarito e il piano terapeutico che mi porto a casa, sotto il controllo telematico dell’ospedale, è abbastanza complesso e robusto e mi terrà ancora lontano dalla quotidianità.»
«Sentivo però il dovere di ringraziarviha concluso Hansel Cristian Cabidduper l’affetto dimostrato con la forza e la volontà di tornare presto alla normalità. Grazie.»

Porto Flavia e Masua in diretta streaming grazie alla tecnologia di AirCam.
Due piccole telecamere, chiamate Ip Cam, faranno conoscere al mondo il patrimonio del Sulcis, con le sue bellezze che si affacciano sul mare. L’installazione è già avvenuta, e dalla mattina di domenica 11 aprile basta un semplice click per controllare in diretta le condizioni del mare, o conoscere cosa può offrire il territorio del Sulcis.
Si parte dal sito internet www.aircam.io, ma è disponibile anche un’applicazione che offre non solo la diretta live di alta qualità, ma anche una vetrina dove troveranno spazio i servizi e le attività dedicate alle offerte dal territorio sulcitano, come la prenotazione delle visite guidate nel sito minerario di Porto Flavia.
«Un’importante occasione di promozione culturale e turistica, in grado di aprire una finestra su uno dei siti più interessanti del nostro territorio, dove le bellezze naturali incontrano l’ingegno umano in un colpo d’occhio che lascia senza fiatodice il sindaco Mauro Usai -. Siamo impegnati in un’opera di valorizzazione che vuole garantire un futuro al nostro territorio, aprendolo al mondo nell’ottica di un turismo di esperienza, che faccia della cultura, della storia, delle tradizioni e del rispetto per l’ambiente i suoi aspetti principali.»
«In un periodo in cui l’incertezza sanitaria ci impone restrizioni tali da limitare i nostri spostamenti spiega l’assessore all’Informatizzazione del comune di Iglesias Francesco Melisabbiamo deciso di continuare a far conoscere il nostro territorio attraverso la tecnologia, un sistema che ci consente di raggiungere anche le persone che si trovano dall’altra parte del mondo e potrebbero scegliere di trascorrere le vacanze a Iglesias. Puntiamo sull’innovazione per promuovere il nostro turismo in vista dell’estate.»
L’utilità. AirCam, progetto nato dall’idea di un ingegnere cagliaritano, Gianluca Mirasola, è un sistema utile non solo per attrarre il turismo nell’Isola (per adesso le cam sono tre, una al Poetto e due a Iglesias), ma anche per verificare le condizioni del mare per gli amanti di tutti gli sport acquatici.
«Non solo precisa l’assessore Francesco Melisanche semplicemente per una mamma con un bambino piccolo che prima di arrivare a Masua e Porto Flavia può capire attraverso le cam se il mare è mosso o meno.»