21 December, 2025

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Come dimenticare il 25 aprile del 1945? Sembra una data lontanissima ma è fortemente vicina a noi.
L’Italia era ancora occupata dai tedeschi ma l’indomito coraggio dei partigiani è rimasto nella storia e ha segnato per sempre un’era che ha visto tante perdite tra i partigiani e anche tra i civili.
Tante storie inerenti la vita di quel periodo ci sono state lasciate in eredità a ricordo perenne, segnato da lutti, esecuzioni, campi di sterminio.
Non possiamo certamente dimenticare le ritorsioni tedesche con esecuzioni sommarie.
Tra i misfatti più cruenti da non dimenticare gli eccidi delle Fosse Ardeatine e Marzabotto.
Ecco, indubbiamente, sono episodi che hanno scosso quel periodo, ma proprio per non dimenticare quei fatti ma soprattutto in generale, l’occupazione tedesca che ormai era giunta alla sua fine, il 25 aprile è la data che celebra la Liberazione che finalmente prendeva corpo con l’insurrezione generale di tutti, contadini, operai, intellettuali e, soprattutto, tante donne.
È in questo frangente che per ricordare quell’incredibile evento che ha liberato l’Italia dall’occupazione nazista, tanti sono i volti, le storie e, soprattutto, il ruolo delle donne, che grazie al loro sacrificio, spesso anche con la vita, hanno dato un valore ed un significato indelebile per tutti.
A questo proposito, vorrei citare il racconto di Renata Viganò, che con il suo libro “L’Agnese va a morire” ci propone uno spaccato di vita vissuta del personaggio Agnese.
È la stessa autrice, che prendendo spunto dalla sua esperienza tra i partigiani delle Valli di Comacchio, ben risalta il risentimento collettivo di fronte all’offesa dell’invasione, che si tramuta in un sommovimento di giustizia e libertà.
Il romanzo ben si inquadra in quel periodo ed il personaggio Agnese ci fornisce il quadro preciso di situazioni, che mano a mano, cambiano repentinamente.
Agnese non si è mai allontanata dall’orto, dalla fontana di casa sua, ma quando questo accade, l’episodio dell’uccisione del marito è in quel preciso istante che avviene la trasformazione che si concretizza nella ribellione, nel seguire i partigiani nelle paludi e nel compiere imprese oltre l’immaginario, a cavallo della sua bicicletta.
È la vita che scorre e che ci presenta, trasportandola ai nostri giorni, l’esempio dell’Italia migliore che ritrova il coraggio, la forza, il sacrificio, consegnando a noi questa bella Italia. Noi tutti, a perenne ricordo, non dimentichiamolo e non dimentichiamo tutti questi Eroi, a loro vada il nostro eterno Ringraziamento.
Armando Cusa

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Il comune di Carbonia comunica che, in merito alle richieste di accesso alle “Misure straordinarie urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-COV-2”, la Regione Sardegna ha pubblicato le domande più frequenti (cosiddette FAQ) contenenti importanti precisazioni sulla misura in oggetto prevista dalla legge regionale 8 aprile 2020 n. 12.

Le faq della Regione Sardegna sono pubblicate in allegato. Qualora queste dovessero essere nuovamente aggiornate, il comune di Carbonia provvederà a ripubblicarle sul sito istituzionale.

La domanda di richiesta del beneficio è stata modificata al fine di contenere l’indicazione sull’ammontare del reddito (inferiore a 800 euro mensili netti) relativo al periodo 23 febbraio 2020/23 aprile 2020.
Pertanto, chi vorrà presentare la domanda dovrà compilare la nuova autocertificazione consultabile e scaricabile dal link allegato.

Una precisazione importante: ai cittadini che hanno già presentato domanda di ammissione al beneficio prima della pubblicazione del nuovo modulo sarà richiesta la necessaria integrazione da parte degli uffici dei Servizi Sociali.

Tutti i dettagli nel link allegato:

https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/altri-contenuti/dati-ulteriori/item/3149-misure-straordinarie-urgenti-a-sostegno-delle-famiglie-per-fronteggiare-l-emergenza-economico-sociale-derivante-dalla-pandemia-sars-cov-2?fbclid=IwAR2Ix4wFboMlOS6C3IjkOtksrNMMLLCVjYwvAVFS81C53tB_nPuRwOunkv8

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L’isolamento forzato e la sospensione di tutte le manifestazioni che comportano assembramento di persone decise da Governo e Regione per contrastare e prevenire la diffusione del Coronavirus, hanno modificato profondamente le nostre abitudini. Tra queste figura la partecipazione alle celebrazioni religiose, interrotte forzatamente nelle chiese ed ora possibili solo a distanza e quindi tramite i moderni mezzi collegati al mondo di internet. Ma c’è anche chi ha scelto altre strade, come ad esempio la preghiera in solitudine. E’ quanto è stato fatto nei giorni scorsi nel Sulcis, con «una preghiera in solitudine nel giorno della Divina Misericordia nella frazione di Is Canes del comune di Narcao», documentata dalle fotografie allegate.

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«Le piccole e medie imprese hanno bisogno di risorse subito. Si tratta di un tassello importante nel panorama produttivo nazionale e regionale. L’emergenza Coronavirus ha colpito gravemente questo settore che ora ha bisogno non solo della nostra solidarietà e vicinanza ma anche di tutto il nostro apporto e sostegno. Che deve tradursi con atti concreti volti a consentire la permanenza in vita di migliaia di piccole e medie imprese. In questa direzione viaggia la proposta di legge urgente presentata dai consiglieri regionali del Partito Democratico della Sardegna per il riconoscimento di un contributo a fondo perduto per le micro e piccole imprese sarde.»
A dirlo è Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«Si tratta di un atto indispensabile per consentire il superamento della fase delicata propedeutico a progettare e rilanciare un settore che, senza sostegno rischia di andare in malora – conclude Emanuele Cani -. Solamente attraverso un atto come questo si può pensare di guardare avanti e progettare nuovamente il futuro.»

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Solidarietà al presidente della Protezione civile di Villanovafranca, vittima di intimidazioni e minacce di morte, arriva anche dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais e dall’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis.

«Esprimo,  anche a nome dell’intero Consiglio regionale,  piena solidarietà al presidente della Protezione civile di Villanovafranca destinatario di minacce di morte da parte di anonimi scellerati che saranno presto assicurati alla giustizia. Gli autori  di questo messaggio di morte devono  essere isolati  dalla comunità che unanimamente è grata a questi uomini e donne che, con abnegazione, stanno cercando di aiutare la popolazione anche in questo periodo di emergenza sanitaria.»
Esprime indignazione il presidente del Consiglio regionale Michele Pais avuta la notizia della intimidazione a Gianni Follesa.
«Un gesto ancora più vigliaccoaggiunge Michele Paisperché messo a segno in un periodo di grande sofferenza da parte di tutta la popolazione. In attesa che la magistratura faccia piena luce sugli autori di questo atto scellerato esprimo  a Gianni Follesa e a tutti gli uomini e le donne della Protezione civile la vicinanza del Consiglio regionale e la gratitudine per il grande lavoro che stanno portando avanti.»

«E’ inaudito che proprio in questi giorni, che vedono gli uomini e le donne della Protezione civile impegnati in prima fila per l’emergenza Covid-19, qualche mente disturbata possa pensare di minacciare pesantemente chi sacrifica le proprie giornate a disposizione dei cittadini in difficoltà. La mia solidarietà e vicinanza a Follesa ed una forte condanna per la mano vigliacca che ha scritto quel grave messaggio.»

Con queste parole, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, ha commentato le minacce di morte ricevute dal presidente del gruppo di Protezione civile di Villanovafranca, Gianni Follesa.

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Per il quinto giorno consecutivo i 107 Comuni della provincia del Sud Sardegna non hanno riscontrato casi di positività al Coronavirus. E’ uno dei dati più positivi emersi dal quotidiano rilevamento sulla diffusione del virus in Sardegna reso noto questa sera dall’Unità di crisi regionale. 17 i nuovi casi totali nell’Isola nelle ultime 24 ore, 7 dei quali a Sassari (796 il totale dall’inizio dell’emergenza), 5 nei Comuni della Città Metropolitana di Cagliari (217), 4 nella provincia di Nuoro (74) e 1 nella provincia di Oristano (42). Il totale regionale è salito a 1.215. L’altro dato positivo è il numero invariato dei decessi per il secondo giorno consecutivo: 86.

E’ cresciuto il numero dei pazienti ricoverati con sintomi, 117 (ieri erano 112) mentre è sceso ancora il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 22 (ieri erano 23). E’ sceso di 21 unità il numero delle persone in isolamento domiciliare, 725 (ieri erano 746), sia quello degli attualmente positivi, 864 (ieri erano 881). E’ cresciuto il numero dei pazienti dimessi/guariti, 265 (ieri erano 231).

 

 

 

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Solidarietà al presidente della Protezione civile di Villanovafranca Gianni Follesa, fatto oggetto di intimidazioni e minacce di morte, viene espressa dal presidente della Regione Christian Solinas.
«Un gesto vile che colpiscedice il presidente della Regione -, uno dei tanti uomini che in questa drammatica emergenza stanno generosamente offrendo la propria opera per la tutela della salute pubblica. Auspicando che le indagini delle forze dell’ordine portino al più presto all’individuazione dei colpevoliconclude il presidente della Regione -, desidero manifestare al presidente Gianni Follesa la vicinanza e solidarietà mia e della Giunta regionale.»

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Da mercoledì 15 a venerdì 17 aprile, i Comuni hanno pubblicato l’avviso pubblico per la presentazione delle domande di accesso alle “Misure straordinarie e urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-CO V2”. Il provvedimento approvato dalla Regione prevede l’erogazione di 800,00 euro mensili per due mesi, a quelle famiglie (lavoratori autonomi o autonomi, lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla gestione separata, titolari dipartite IVA, collaboratori di imprese familiari), la cui attività è stata sospesa o ridotta a seguito del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18; o ancora prive di reddito di lavoro o di impresa alla data del 23 febbraio 2020.

“Nessuno resterà indietro” è lo spirito che ha ispirato queste prime misure di sostegno alle famiglie e alle imprese in grandissima difficoltà per l’emergenza provocata dalla diffusione del Coronavirus. In realtà, saranno tante le famiglie escluse da questa misura – alle quali è auspicabile si possa dare risposte, in tempi brevi, come richiede l’emergenza, con un altro provvedimento – perché i destinatari sono coloro che, a seguito dell’emergenza sanitaria, “hanno visto sospesa o ridotta la loro attività” e, di conseguenza, chi aveva un reddito, anche minimo, ben al di sotto degli 800 euro mensili, se non lo ha perso per l’emergenza, non rientra tra i beneficiari della misura.

A sollevare il problema, nell’intervista che alleghiamo, è Daniele Mele, componente della segreteria regionale del sindacato Confsafi.

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I consiglieri del Partito Democratico hanno depositato la proposta di legge con richiesta di discussione immediata per arginare urgentemente gli effetti devastanti dell’emergenza da Covid-19 sul sistema economico regionale.

I BENEFICIARI. Le micro (0-9 addetti) e piccole (10-49 addetti) imprese sarde.

Le micro e piccole imprese costituiscono, insieme, il 99% delle imprese sarde e occupano l’83% del totale degli addetti dell’intero sistema delle imprese sarde.

LE RISORSE. Si parte da 200 milioni di euro, provenienti dalla rimodulazione dei fondi POR-FESR della programmazione 2014-2020, non ancora spesi, rimandando gli eventuali impegni già assunti alla imminente nuova programmazione PORFESR 2021-2027;

IL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO. Va calcolato sommando al contributo minimo di 2.000 a impresa, ulteriori 1.000 euro per ogni addetto e sino all’ammontare massimo complessivo di 10.000 euro, tenendo conto del numero di addetti medi annui registrati da ciascuna impresa nel corso del 2019;

LE MODALITÀ, RAPIDITÀ E SEMPLICITÀ. La domanda, da compilare, avviene in regime di autocertificazione, è semplice e ridotta ai soli dati costitutivi l’impresa, necessari per il calcolo del contributo spettante;

L’URGENZA. Se non si interviene nelle prossime ore in modo efficace, il rischio è che moltissime imprese non riusciranno neppure a tentare di accedere agli strumenti di garanzia finanziaria che, a tutti i livelli, si stanno istituendo. Perché saranno fallite prima.

I consiglieri regionali del Partito Democratico, sin dal 5 marzo scorso, con un ordine del giorno poi condiviso e approvato all’unanimità dall’Aula, avevano sollecitato la Giunta regionale ad intraprendere tutte le azioni possibili «per contenere gli effetti drammatici dell’emergenza sanitaria sull’intero sistema socio-economico regionale».

«Con lettera datata 20 marzo all’indirizzo del presidente della Regione – si legge nella nota dei consiglieri del Partito democratico – abbiamo riproposto il tema, offrendo la disponibilità a discutere, urgentemente, sulle misure necessarie da adottare per sostenere il tessuto economico dell’isola. Comprendiamo la complessità del momento e del problema ma a quasi un mese e mezzo dalla data di approvazione dell’ordine del giorno approvato, non ci sono più le condizioni per attendere eventuali ed ulteriori rinvii. O proviamo, nelle prossime ore, a costruire una soluzione, oppure sarà la fine per tante imprese sarde. Per questo chiediamo l’iscrizione immediata all’ordine del giorno del Consiglio della nostra proposta di legge.»

«Il contributo a fondo perdutoconcludono i consiglieri del Partito democraticocostituisce, un po’, la terapia intensiva per le imprese sarde, per le quali, gli strumenti di garanzia finanziaria, offerti a tutti i livelli istituzionali, rischiano di non essere raggiungibili per tante imprese ormai allo stremo, o comunque insufficienti, da soli, a rilanciarne la loro attività nella prospettiva di una ripresa che, in ogni caso, si preannuncia altrettanto difficile. E se non si salverà il tessuto imprenditoriale, le conseguenze saranno altrettanto drammatiche, sul bilancio della nostra Regione e sulla qualità dei servizi che invece devono essere assicurati.»

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Sono 17 i nuovi casi di positività al Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Sardegna.

Il numero complessivo dall’inizio dell’emergenza è salito a 1.215.  È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 14.859  test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 139, di cui 22 in terapia intensiva, mentre 725 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 220 pazienti guariti, più altri 45 guariti clinicamente. Resta invariato il numero dei decessi: 86.

Sul territorio, dei 1.215 casi positivi complessivamente accertati, 217 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+5 rispetto all’ultimo aggiornamento), 86 nel Sud Sardegna, 42 (+1) a Oristano, 74 a Nuoro (+4), 796 (+7) a Sassari.