25 December, 2025

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Il Consiglio comunale di Giave, piccolo Comune della provincia di Sassari (525 abitanti) ha deliberato la zona franca al consumo. In un Consiglio comunale movimentato, alla presenza dei vertici del Movimento Sardegna Zona Franca (Maria Rosaria Randaccio, Daniela Mallus, Rita Cuccureddu, Luciana Carta, Giulio Simbula) la sindaca Maria Antonietta Uras e i consiglieri della maggioranza hanno approvato la tanto attesa ultima delibera per la zona franca al consumo (7 voti favorevoli e 2 contrari), quella chiamata “delle sanzioni”, attraverso la quale si conclude il lungo e faticoso percorso di questa coraggiosa e temeraria sindaca che contro tutto e tutti, con la sola forza delle sue convinzioni e dell’amore per la sua gente, darà la zona franca al territorio comunale.

Con questa delibera, con una scadenza di 30 giorni alla sua pubblicazione, si chiede alla Regione Sardegna di procedere ad inviare la comunicazione dell’attivazione della zona franca di Giave e di tutta la Sardegna al Governo italiano, il quale dovrà poi inviarla alla UE.

«Complimenti al sindaco di Giave che ha veramente a cuore il paese ed i suoi elettori – ha commentato Francesco Scifo, segretario politico del Movimento Sardegna Zona Franca -. L’approvazione di ieri conclude un percorso iniziato a dicembre e adesso nessuno potrà fermare la zona franca di Giave che, insieme a Cagliari e Portovesme, saranno le uniche della Sardegna a breve e medio periodo. Ricordate queste tre zone franche poi, se vorrete, presenterete il conto ai politici della regione e dei comuni che vi hanno tagliato fuori dalla possibilità di uno sviluppo vero e sostenibile – conclude Francesco Scifo -. Difficilmente vedrete la notizia sula stampa di regime, perché ve la diamo noi.»

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Il Parlamento europeo ha approvato oggi la normativa che autorizza il trasferimento dell’Agenzia europea per i medicinali da Londra ad Amsterdam, in seguito alla Brexit. 

Il Parlamento europeo ha adottato due risoluzioni sulle spese e sulle entrate per il prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP) in vigore dal 2021.

I deputati hanno tuttavia esortato la Commissione europea e le autorità olandesi a consegnare le nuove infrastrutture in tempo utile, in modo da garantire all’Agenzia una facile transizione e consentirle di trasferirsi nella sede temporanea entro il 1° gennaio 2019 e nella nuova sede permanente entro il 16 novembre 2019.

Giovanni La Via (PPE, IT) ha dichiarato: «Siamo preoccupati per il rischio di ritardi nella costruzione del nuovo edificio Vivaldi ad Amsterdam, che potrebbe causare un deterioramento del flusso di lavoro dell’agenzia, che è proprio quello che vogliamo evitare.

Abbiamo aggiunto delle condizioni al testo legislativo, al fine di evidenziare i termini di consegna da rispettare e stabilire l’obbligo per la Commissione e le autorità olandesi di riferire ogni tre mesi sullo stato di avanzamento dei lavori di adeguamento e costruzione dell’edificio. 

Gli Stati membri non dovrebbero aspettarsi che il Parlamento europeo si limiti ad approvare automaticamente le loro decisioni. Ci rammarichiamo che il suo ruolo di co-legislatore non sia stato rispettato, ed è per questo motivo che desideriamo che la decisione sia presa in sede di trilogo, nel quadro della procedura di codecisione».

La risoluzione è stata approvata con 507 voti in favore, 112 voti contrari e 37 astensioni. I deputati avvieranno ora negoziati informali a tre (“trilogo”) con la Presidenza del Consiglio e con la Commissione, al fine di raggiungere un accordo in prima lettura sulla nuova sede dell’EMA.

 

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Ottimo bilancio per il progetto “Sicuri in strada”, organizzato dall’associazione di volontariato Auser Carbonia, con il patrocinio ed il contributo economico dell’Amministrazione comunale di Carbonia. Il corso, iniziato lo scorso 2 febbraio, sta promuovendo la diffusione della cultura e della sicurezza stradale tra gli studenti delle scuole cittadine. 

“Sicuri in strada” è rivolto, in particolar modo, agli alunni delle classi quinte delle scuole primarie e agli studenti di alcune classi della scuola dell’infanzia. Nella giornata di ieri i volontari dell’Auser, gli esperti nella disciplina del Codice della Strada, il personale della Polizia locale e il vicesindaco Gian Luca Lai hanno incontrato i bambini della scuola dell’infanzia “Don Milani” di via Dalmazia.
«Siamo convinti che attraverso l’educazione stradale si possa contribuire al processo di formazione e maturazione dei bambini. L’incontro di ieri è stato proficuo: gli studenti sono stati particolarmente attenti e partecipi. I bambini hanno compreso che utilizzare gli attraversamenti pedonali quando si cammina in strada ed allacciare sempre le cinture di sicurezza quando si è un auto sono due esempi di comportamento che possono salvare la vita. L’invito rivolto ai bambini è stato quello di essere portatori verso i propri genitori delle buone pratiche di sicurezza stradale», ha detto il vicesindaco Gian Luca Lai.
L’iniziativa “Sicuri in strada” sta coinvolgendo gli studenti di diverse scuole cittadine: Istituto Comprensivo “Deledda-Pascoli”, Istituto Comprensivo “Don Milani”, Istituto Comprensivo “Satta”, Scuola paritaria “Gritti” e Scuola dell’infanzia “Don Milani”.

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Le opere di urbanizzazione primaria di Carbonia 2 sono a buon punto. Al fine di consentire il completamento dei lavori, da domani, venerdì 16 marzo, fino a lunedì 30 aprile, è stato istituito il senso unico alternato ed il divieto di sosta in via dei Giardini, in località Sa Perda Bianca.
«Una misura opportuna in grado di garantire la sicurezza stradale, preservando l’incolumità dei cittadini e delle maestranze che operano nel cantiere di Carbonia 2 – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Gian Luca Lai -. Una zona in cui stiamo realizzando una serie di interventi che i cittadini attendevano da tanti anni. Contiamo di concludere i lavori nei tempi previsti, ovvero entro la fine del mese di maggio 2018.»

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E’ stato presentato questa mattina, nell’aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Angioy di Carbonia, il progetto “Il Caffè Letterario”, organizzato nell’ambito del Piano dell’offerta formativa dell’anno scolastico 2017/2018. Protagonisti dell’iniziativa sono gli studenti della quarta A del Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate che, in collaborazione con la professoressa Franca Ghiani, si sono ispirati all’idea dei Caffè letterari, nati e diffusi più di un secolo fa in tutta Europa.

L’obiettivo è diffondere il piacere per la lettura fra adulti, ragazzi e bambini, prestando gratuitamente i libri a disposizione, messi a disposizione anche da case editrici, locali e non. L’idea è quella di organizzare eventi culturali per far amare e conoscere diversi autori italiani ed internazionali.

Il progetto è stato realizzato con la collaborazione del Jo Longue Bar di via delle Poste, a Carbonia, un locale gestito da giovani che hanno accolto con entusiasmo l’idea degli studenti dell’Angioy.

Alla presentazione del progetto erano presenti gli assessori della Cultura e del Personale del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu e Paola Argiolas.

Dopo l’introduzione della dirigente scolastica, Antonietta Cuccheddu, gli studenti hanno presentato il percorso seguito per la realizzazione del progetto ed è poi intervenuta la docente Franca Ghiani.

Alleghiamo l’album fotografico ed il video della presentazione degli studenti protagonisti del progetto.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216049733824073/

                   

 

 

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Due teste umane sorrette soltanto dalle corrispettive braccia aggrappate a un trespolo, in posizione da volatile. In un romanzo dell’800, saremmo di fronte alla fantasia di uno scienziato pazzo. Nella realtà di oggi, siamo di fronte a un’opera di Sara Renzetti e Antonello Serra, due artisti radicali e rigorosi, poeti della carne che trovano nelle anatomie impossibili la rappresentazione visiva e concettuale dell’essere e dell’esistere. Sono i Santissimi, duo sardo che il 24 marzo inaugura a Roma “Rebirth”, l’esposizione curata da Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti della White Noise Gallery. E “Rebirth” sarà il primo atto di un nuovo percorso della galleria romana che dal quartiere di San Lorenzo si trasferisce in pieno centro, nel cuore di uno dei quadrilateri dell’arte contemporanea a Roma, inaugurando una programmazione più coraggiosa e concettuale, di matrice fondamentalmente installativa.

I Santissimi usano il corpo come strumento di comprensione dello spazio e del tempo, indagandolo nel ciclo nascita-morte. Il corpo è una sorta di guscio che racchiude storie e memorie, individuali e collettive, la superficie narrativa di un discorso sulle condizioni sociali, politiche e culturali del soggetto contemporaneo in crisi, condannato a dimenarsi fra isolamento e allucinazione, desiderio e frustrazione.

Attraverso una tecnica di modellazione del silicone, successivamente cristallizzato nella resina, i Santissimi creano meticolosamente sculture a misura umana (che così diventano specchio riflesso dello spettatore) di corpi indeboliti e crudelmente imperfetti, portatori sani di deformazioni emotive e fisiche. Corpi dagli occhi chiusi ed il volto impassibile. Corpi disturbanti ma immersi in una calma irreale perché hanno imparato l’angoscia esistenziale e riconosciuto l’incompletezza come condizione inevitabile dell’esistenza. Ogni opera suggerisce la promessa di un movimento che non arriva mai, dilatando il tempo in un unico, infinito attimo. E tra angoscia e malinconia, si susseguono fossili anatomici e corpi da incubo, fino ad arrivare a una scultura come “Mom”, per la prima volta in esposizione, in cui la forma torna all’origine e la carne diventa pura materia da plasmare, embrione indefinito che evoca inquietudini ancestrali. I Santissimi indagano forma e sostanza di esseri che hanno dimenticato la loro storia naturale e da dove provengono, in uno sfasamento continuo dell’identità. Una sorta di passione da laboratorio rivela l’empirismo filosofico come corrente culturale di riferimento dei Santissimi e si traduce nella messa in forma, in materia, in arte del pensiero filosofico-scientifico. La potenza delle immagini dei Santissimi, dunque, sconvolge e riscrive il concetto di pudore, di morbosità, di corpo in un orizzonte che contempla il cinema del primo David Cronenberg, alcune metamorfosi di Jan Fabre e il “corpo senza organi” teorizzato da Antonin Artaud.

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A breve, a Carbonia, verrà ripristinata la fermata degli autobus in via Manno. Vanno avanti senza soluzione di continuità i lavori tesi al rifacimento, ammodernamento e potenziamento della segnaletica stradale in via Manno, via Roma e via Ala Italiana. Gli interventi sono finalizzati a migliorare la segnaletica stradale orizzontale e verticale in alcune zone del centro storico cittadino. In particolare, nel tratto iniziale di via Manno, in prossimità dello stabile del Comune, è stata posizionata la palina elettronica, propedeutica al ripristino della fermata degli autobus urbani. Un intervento che era stato annunciato anche dal sindaco Paola Massidda in risposta a un’interpellanza presentata dall’opposizione nel corso della seduta del Consiglio comunale del 27 febbraio scorso.

«Il passaggio degli autobus urbani consentirà di collegare in maniera più agevole il centro cittadino con il Centro intermodale, riducendo anche i tempi di percorrenza e venendo così incontro alle richieste dei cittadini», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

Il ripristino della fermata dei bus (modello Pollicino) si inscrive nell’ambito di una serie di lavori di restyling che, da ottobre dello scorso anno, stanno interessando la via Manno. «Via Manno, dunque, si rifà il look, con l’obiettivo di tornare ad essere il cuore pulsante del commercio della città – ha affermato l’assessore dei Lavori pubblici e delle Manutenzioni Gian Luca Lai -. Nel lato portici sono stati disegnati 6 nuovi stalli per parcheggi, limitati a 15 minuti di sosta, un intervallo di tempo studiato per consentire il massimo ricambio della clientela che si reca nei negozi della via, oltre a favorire le attività di carico-scarico delle merci. La riqualificazione di via Manno presenta novità in grado di garantire una migliore fruibilità del traffico veicolare, un aumento del numero dei parcheggi gratuiti e il ripristino delle fermate dei bus urbani. Siamo convinti che la nuova regolamentazione possa produrre benefici sia a favore degli esercenti che dei clienti», ha concluso l’assessore Gian Luca Lai.

Il rinnovamento della segnaletica stradale comprende anche le strade limitrofe a via Manno. In particolare, in via Ala Italiana e in via Roma sono stati posizionati specifici cartelli indicanti la presenza di parcheggi gratuiti nel sottopiano degli edifici a torre di piazza Marmilla.

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Lunedì 19 marzo, alle 9.00, a bordo di nave Alpino, nella Stazione Navale Mar Grande di Taranto, si svolgerà la cerimonia di avvicendamento del comando dell’Operazione Mare Sicuro, alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano.

Dopo oltre un mese di intensa attività nel Mediterraneo Centrale, il contrammiraglio Angelo Virdis passerà il testimone al contrammiraglio Flavio Biaggi. Nel suo periodo di comando, iniziato il 5 febbraio 2018, il contrammiraglio Angelo Virdis ha potuto contare su un dispositivo in mare che ha visto operare diverse unità navali con le rispettive componenti aeree e i loro equipaggi, composti anche da team della Brigata Marina San Marco. 

L’Operazione Mare Sicuro, in atto dal 12 marzo 2015, prevede lo schieramento di un dispositivo navale con missione di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali. La presenza del dispositivo aeronavale in alto mare garantisce la tutela degli interessi nazionali nell’aerea e un’adeguata cornice di sicurezza a tutti i mezzi navali dello Stato, e non, impegnati nelle attività di ricerca, soccorso e pesca.

La fregata Alpino, unità che ha ricoperto più volte il ruolo di nave sede di comando dell’Operazione Mare Sicuro, è la quinta delle dieci FREMM italiane costruite nell’ambito del programma italo-francese denominato Fregata Europea Multi Missione (FREMM). Delle dieci FREMM previste, sei sono in configurazione polivalente (General Purpose – GP) e quattro in configurazione antisommergibile (Anti Submarine Warfare – ASW) come Nave Alpino.

Con un equipaggio di 156 tra uomini e donne, 144 metri di lunghezza ed un dislocamento a pieno carico di 6.700 tonnellate, Nave Alpino è una fregata polivalente, progettata all’insegna dell’innovazione e della flessibilità, in modo da operare attivamente nella tutela degli interessi nazionali e poter rispondere con successo agli scenari futuri.

La nave è stata assegnata alla base di Taranto dallo scorso gennaio 2018.

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La commissione Lavoro, presieduta da Gavino Manca (Pd), ha espresso il parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 11/6 del 2 marzo 2018, avente per oggetto il programma integrato plurifondo per il lavoro “LavoRas” ed in particolare le politiche attive del lavoro.

Il via libera del parlamentino è arrivato dopo le audizioni dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura e del segretario regionale della Cisl, Gavino Carta.

L’assessore Virginia Mura, nel corso del suo intervento in commissione, ha illustrato il piano da 268 milioni di euro nel triennio 2018-2020  che destina, per l’annualità in corso, 127,7 milioni di euro complessivi, dei quali, per cantieri di nuova attivazione (45.2 milioni), cantieri già operativi (21,260 milioni), politiche attive (47,480 milioni) e altri interventi specifici (13,480).

«Con la LavoRas procediamo presto e bene – ha dichiarato l’assessore – su un tema centrale quale è il lavoro per la Sardegna». Virginia Mura, anche stimolata dagli interventi dei consiglieri Angelo Carta (Psd’Az), Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp) e Paolo Dessì (Misto) ha spiegato nel dettaglio alcune misure e specifiche procedure ma soprattutto ha confermato disponibilità alla rimodulazione degli stanziamenti relativi ai 4.800.000 euro da destinare agli assegni formativi che rappresentano uno dei due strumenti (l’altro è l’incentivo occupazione, stanziamento 34 milioni e 8.000 potenziali destinatari) attraverso i quali dare attuazione alle politiche attive del lavoro. Per l’assegno formativo, che conta 2.500 potenziali destinatari, sono già disponibili 9.1 milioni di euro e quando sarà a regime consentirà di fornire nuove competenze ai lavoratori con scarsa professionalità e ridurrà le distanze tra domanda e offerta di lavoro.

Nel merito della delibera, il capogruppo del Psd’Az – La Base, Angelo Carta, ha contestato l’assegnazione di 2 milioni all’Insar per la copertura dei costi di gestione e assistenza tecnica del programma LavoRas: «È una cifra esagerata e invito l’assessore a riflettere sull’entità di tale stanziamento».

I contenuti della delibera n.11/6 sono stati criticati anche dal segretario regionale della Cisl, Gavino Carta, che ha lamentato una “unilaterale” revisione del piano discusso in sede di partenariato e nelle sedi istituzionali.

La Cisl ha evidenziato una riduzione degli stanziamenti sulla misura politiche attive pari al 14.4%; la riduzione della sottomisura relativa agli assegni formativi del 55.6%; l’eliminazione dei cosiddetti mini assegni individuali per partecipare a corsi di qualificazione e riqualificazione; istituzione di un fondo di rimodulazione pari a 4.8 milioni di euro e il sostanziale non accoglimento delle osservazioni della Cisl sul sistema dei servizi per il lavoro. Da qui la richiesta di ripristinare l’originaria struttura del programma («è stato squilibrato a favore di azioni congiunturali piuttosto che di azioni strutturali») e la riconvocazione del tavolo partenariale per valutare la rimodulazione delle somme tra le differenti voci del programma e all’interno di queste, tra i singoli strumenti operativi.

Nel suo intervento di conclusione dei lavori il presidente della commissione, Gavino Manca, ha affermato che «LavoRas, aldilà di alcune osservazioni, resta un buon piano con dotazioni importanti e misure efficaci per fronteggiare l’emergenza lavoro nell’Isola» ed ha evidenziato “la flessibilità del piano per il lavoro” insieme con la disponibilità al dialogo ed al confronto con sindacati ed imprese da parte di Giunta e Consiglio, per migliorare azioni e risultati in tempi certi e compatibilmente brevi. 

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E’ stato ufficializzato ieri pomeriggio con una cerimonia di accoglienza nell’aula del Consiglio comunale di Sant’Antioco, il gemellaggio scolastico tra gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale Sant’Antioco – Calasetta e una delegazione di 25 ragazzi provenienti dal Collège International Marseilleveyre di Marsiglia. Un sodalizio all’insegna della cultura, in un reciproco scambio di conoscenze ed esperienze. Alla manifestazione hanno partecipato il sindaco Ignazio Locci, l’assessore alla Cultura Rosalba Cossu, la dirigente dell’Istituto comprensivo Maria Adelaide Cerina e la promotrice del progetto di scambio, la professoressa antiochense Barbara Sitzia, che da qualche mese insegna proprio nell’istituto marsigliese, dopo una lunga esperienza nella scuola media Antioco Mannai di Sant’Antioco. La serata, oltre allo scambio di doni simbolici, ha visto i ragazzi della scuola secondaria di Sant’Antioco intonare “La Marsigliese”, mentre gli studenti francesi si sono cimentati con l’inno di Mameli.

I 25 ragazzi francesi (che frequentano la “quarta media”, l’equivalente della classe “terza media” italiana) saranno ospiti in altrettante famiglie di Sant’Antioco fino al prossimo 20 marzo. «Esprimiamo vivo consenso rispetto a questa iniziativa – commenta l’assessore Rosalba Cossu – mettere a confronto la grande realtà di Marsiglia con la piccola comunità di Sant’Antioco è un progetto affascinante che offre ai ragazzi numerose occasioni di crescita. Il gemellaggio, infatti, è un’opportunità di scambio culturale che diventa motivo di confronto e permette ai giovani di cogliere e approfondire differenze e similitudini.»

Nei prossimi giorni, i ragazzi marsigliesi visiteranno il paese e studieranno le abitudini sarde.