17 December, 2025

«I lavoratori meritano garanzie per il futuro, e una stabilità che riguardi sia il presidio industriale che il profilo lavorativo ed occupazionale.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili, che oggi ha ascoltato in videoconferenza i rappresentanti delle segreterie territoriali dei lavoratori metalmeccanici FIOM-CGIL, FSM-CISL, UILM-UIL, in merito alla situazione della centrale ENEL Grazia Deledda di Portovesme.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di ENEL che hanno proposto un piano di riqualificazione delle aziende e del personale locale mediante la formazione per il reskilling dei lavoratori ed altre iniziative di supporto.

«Da parte delle ditte d’appalto ha detto l’assessore dell’Industria vi è una legittima preoccupazione di non veder rinnovate le commesse. La Regione è sensibile a questo tema e l’incontro di oggi vuole far sì che si arrivi insieme ad una strategia che scongiuri il ricorso a soluzioni emergenziali che non tutelerebbero né i lavoratori né il futuro della centrale.»

All’incontro è intervenuta la vicepresidente della Regione, Alessandra Zedda. «La Regione – ha detto intende sostenere la riconversione industriale del polo di Portovesme. Alla luce della grave crisi internazionale in atto e del programma nazionale di transizione energetica avviato dal Ministero della Transizione ecologica, l’assessorato del Lavoro gioca d’anticipo e mette in campo i progetti formativi necessari per un’eventuale riqualificazione professionale dei lavoratori, propedeutici al percorso di diversificazione energetica che l’Enel avvierà nei prossimi anni.»

«Grazie al lavoro della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, di cui la Regione Sardegna è Presidente – ha aggiunto l’assessore Anita Pili è stato approvato lo strumento dell’energy release, al momento in fase di decreto attuativo al MITE. Con il Ministero c’è un’interlocuzione costante affinché questo strumento che è stato normativamente approvato sia poi nei fatti operativo ed efficace per le aziende energivore della Sardegna. Al contempo, la questione energetica nel suo intero viene affrontata quotidianamente a livello nazionale per far sì che non ci si ritrovi ad essere servitù dei grossi impianti di produzione che sfruttano il nostro territorio senza garantire né l’attività industriale né la prospettiva di sviluppo del territorio regionale stesso, e i cui benefici andranno a vantaggio di altre regioni. Stiamo allargando il tavolo, oltre che ai rappresentanti di Agenda Industria,  anche alle amministrazioni locali che, a causa dell’attuale fase emergenziale e delle conseguenti accelerazioni nei provvedimenti autorizzativi, si ritrovano ad essere spesso loro malgrado destinatari di interventi di energia rinnovabile in zone adibite ad  attività produttive. È più che mai necessario adesso avere contributi da parte di tutti per arrivare alla sottoscrizione di un accordo che coinvolga Agenda Industria e i rappresentanti del CAL e dell’ANCI Sardegna, oltre che dell’Università che ha contribuito alla riscrittura della strategia energetica regionale e che contribuirà ad una sua revisione volta a modificare elementi ormai desueti per la stessa, elementi che  dipendono anche da situazione internazionale.»

«Da parte della Regione Sardegna c’è volontà di lavorare tutti insieme: nei prossimi giorni convocheremo un tavolo congiunto dopo il 20 agosto per la sottoscrizione di un accordo che ci veda operativi fin da subito, affinché la regione Sardegna possa portare un contributo all’interno delle strategie nazionali in qualità di Presidente della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, nella quale sede abbiamo contribuito alla stesura delle leggi necessarie ad affrontare le attuali emergenzeha concluso Anita Pili -. Quello di oggi è un primo passo è necessario un seguito più operativo per capire cosa accadrà nella centrale Grazia Deledda di Portovesme e quali saranno le ricadute che possiamo dare in termini di stabilità e garanzia alle imprese d’appalto.»

Gentilissimo Direttore, apprendiamo dalle pagine on line del suo giornale, https://www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com/2022/07/carla-cuccu-idea-sardegna-ai-vertici-asl-buttano-via-soldi-pubblici-con-scelte-organizzative-incomprensibili/, che l’on. Carla Cuccu avrebbe espresso considerazioni a tutto campo sulla questione “camera mortuaria e trasporto salme dal CTO di Iglesias  al S. Barbara di Iglesias”.

Per conoscenza diretta ed approfondita, per completezza e correttezza d’informazione e senza nessun intento che non sia quello di fornire ai suoi lettori una ricostruzione dei fatti il più possibile aderente al loro svolgimento, mi pregio di condividere le seguenti argomentazioni.

E’ ancora indisponibile una camera mortuaria per la corretta gestione dei corpi inanimati di degenti deceduti al CTO di Iglesias, e fino al parere formulato dalla Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute del 9 maggio 2022 prot. 2148 bits Ufficio 4,  era in auge il trasferimento dei deceduti in mezzi di trasporto inidonei e con procedure che con tutta evidenza meritavano di essere valutate da competenti autorità.

Entrammo nel merito della criticità con note dell’Ordine  n. 226/2016, n. 28/2017, n. 251/2018, essendo questione non marginale nell’organizzazione del lavoro e per la salute pubblica che non fosse fruibile al CTO alcuna Camera Mortuaria, che risultassero in atto creative modalità di trasporto delle Salme dal PO CTO al PO S. Barbara di Iglesias, che si violassero regolamenti di Polizia Mortuaria Capo IV artt. 19 e 20 del DPR 285/90 e del Comune di Iglesias del 2014 e della Legge Regionale n. 32/2018.

Per rispetto della dignità personale dei cittadini, per il decoro dell’immagine di ASL Sulcis, a tutela degli infermieri del CTO per le responsabilità di chiunque potesse concorrere alla consuetudine di partecipare a procedure in eventuale violazione di quanto sopra elencato e del Codice Deontologico Infermieristico 2019, abbiamo sempre ritenuto che regolamenti e disposizioni dovevano essere vigilati proprio dal Municipio di Iglesias e dalla ASL Sulcis e che, più nel dettaglio sui requisiti dei mezzi di trasporto funebre, che “la vigilanza del rispetto delle norme spetti al Comune di Iglesias anche presiedendo al controllo degli aspetti igienico-sanitari e dell’idoneità degli stessi mezzi, e che la ASL Sulcis proprietaria del mezzo di trasporto funebre debba garantire la predisposizione di apposito registro su cui annotare tutte le operazioni effettuate sul mezzo utilizzato”.

Abbiamo quindi chiesto di conoscere il parere del Ministero della Salute, nota OPI dell’11 febbraio 2022 prot. 165, per le valutazioni di loro pertinenza per verificare se corrispondesse al vero che ancora il CTO non disponesse di un obitorio, quali fossero le attuali procedure per il trasporto-trasferimento del corpo inanimato dal luogo del decesso CTO al luogo di deposito Santa Barbara, con quali mezzi avvenisse tale trasporto e se gli stessi siano regolamentati, vigilati e a norma, e su quale registro venissero annotate tutte le operazioni effettuate, se corrispondesse al vero che i deceduti venissero trasportati dal CTO al Santa Barbara in ambulanze dismesse, adagiati su barella, avvolti da un lenzuolo, legati con cinghie, e quali azioni amministrative si intendessero assumere per risolvere senza ulteriori rinvii una situazione che aveva del paradossale verificandosi in ambiente ospedaliero e pubblico.

Con riferimento alle problematiche segnalate dall’Ordine degli infermieri della provincia di Carbonia Iglesias, il Ministero della Salute ha evinto la violazione delle norme richiamate sia da parte del Comune di Iglesias che da parte della ASL territorialmente competente, e contenute nel vigente Regolamento di Polizia mortuaria, il D.P.R. 10.09.1990, n. 285, più in particolare delle norme contenute nel Capo IV del Regolamento stesso, “Trasporto dei cadaveri”, artt. 16 e seguenti; infatti, l’art. 19, comma 1, dispone che “il trasporto dei cadaveri dal luogo del decesso al deposito di osservazione, al deposito o al cimitero si esegue a cura del Comune, in carro chiuso…”, mentre l’art. 16, comma 2, dispone che “l’unità sanitaria locale competente vigila e controlla il servizio di trasporto delle salme, ne riferisce annualmente al Sindaco e gli propone i provvedimenti necessari ad assicurarne la regolarità.”

Per quanto sopra e per ovviare ai possibili inconvenienti igienici di salute pubblica derivanti dalle varie condotte denunciate e fermo restando l’opportunità di emanare Ordinanze comunali contingibili ed urgenti, la ASL Sulcis ha contestualmente e correttamente provveduto ad avviare, alla ricezione del parere Ministeriale Sanità, una indagine di mercato rivolgendo, in prima istanza, la richiesta di preventivo a tutti gli operatori economici del settore aventi sede nel Sulcis Iglesiente nell’ottica dell’abbattimento dei costi, posto che nessun operatore economico del territorio era risultato iscritto al mercato elettronico della Pubblica Amministrazione.

Preso atto che l’obitorio del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias era, ed è, momentaneamente non operativo in quanto oggetto di opere di manutenzione straordinaria, e per la circostanza che ha reso necessario garantire, nelle more della conclusione dei lavori e dell’allestimento della struttura, il servizio di trasporto salme dal PO CTO di Iglesias all’obitorio del PO Santa Barbara, da effettuarsi con mezzo idoneo, richiamata la legge Regionale n.32/2018 “norme in materia funebre e cimiteriale”, dall’indagine di mercato  ASL Sulcis ha ritenuto di dover procedere con deliberazione in urgenza ai sensi dell’art.36, comma 2 lettera a) del D.lgs.50/2016 e successive modifiche ed integrazioni all’affidamento del servizio di trasporto salme dall’Ospedale CTO di Iglesias all’Ospedale Santa Barbara di Iglesias nelle more del ripristino della funzionalità dell’obitorio dell’Ospedale CTO.

L’obiettivo aziendale è la salvaguardia della sanità pubblica, di preservare la salute dei cittadini, di dare dignità al trasporto dei corpi inanimati, di rispettare la rigorosa normativa in materia di polizia mortuaria.

Se nel frattempo le Onoranze del Sulcis Iglesiente hanno declinato l’affidamento del servizio di trasporto e la ASL Sulcis ha quindi dovuto rivolgersi ad altri operatori del settore, con più delibere aziendali, per garantire la sanità pubblica ed ottemperare a disposizioni legislative, è perché nessuno degli operatori tecnici incardinati nella dotazione organica aziendale e nessun mezzo aziendale potevano garantire lo svolgimento di tale attività e servizio nel rispetto dei regolamenti.

Gli importi di spesa pubblicamente impegnati sono solo conseguenza dell’indisponibilità della sala mortuaria del CTO di Iglesias da almeno cinque anni, nel 2016, e non rappresentano sperpero di denaro pubblico da parte di qualcuno, essendo destinati a preservare la salute di tutti. Se nel 2022, ed in soli cinque mesi, la Direzione Generale Asl Sulcis neo insediata ha trovato modo di risolvere in via transitoria la problematica del quinquennio precedente, siamo di fronte ad un esempio virtuoso di funzionale organizzazione dei servizi amministrativi, e non il suo contrario.

Tanto ritenevo di mettere in ordine.

Graziano Lebiu

Presidente dell’OPI Carbonia Iglesias

Sono 1.198 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 4.979 tamponi eseguiti, 153 diagnosticati da molecolare, 1.045 da antigenico.

Sono rimasti invariati sia il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, 15, sia quello dei pazienti ricoverati in area medica, 169.

Sono 28.145 le persone in isolamento domiciliare (-1.269).

Si registrano 5 decessi: una donna di 92 anni e un uomo di 77, residenti nella provincia di Sassari; una donna di 89 anni e due uomini di 65 e 82, residenti rispettivamente nella provincia di Nuoro, in quella del Sud Sardegna e nella Città Metropolitana di Cagliari.

Cinque comuni del Sud Sardegna, Villamassargia, Gonnesa, Portoscuso, Domusnovas e Musei, hanno siglato il patto per la lettura intercomunale, secondo le indicazioni del CEPELL – Centro per il Libro e la Lettura, organo del MIC Ministero per la Cultura. L’obiettivo è promuovere e valorizzare il libro e la lettura, mediante un’azione sinergica tra i soggetti in rete: i Comuni, l’Associazione Argonautilus e le realtà territoriali coinvolte: scuole, biblioteche, librerie, associazioni culturali.

Oltre al valore della lettura, il Patto Intercomunale tra Villamassargia, Gonnesa, Portoscuso, Domusnovas e Musei promuoverà azioni dirette a specifiche fasce di età di lettura, al fine di allargare la base di soggetti culturalmente attivi, contrastare la povertà educativa e favorire l’inclusione sociale. Il coordinamento della rete è a cura dell’Associazione Argonautilus che organizza la Fiera del Libro e la FieraOFF.

«Mentre a Cagliari si discute, la situazione della sanità nel Sulcis Iglesiente peggiora di giorno in giorno. Mancano i medici, secondo i vertici dell’azienda, ma siamo sicuri che non ci siano le professionalità da utilizzare almeno temporaneamente, in una situazione di grave emergenza?»

La consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, componente e segretaria della commissione Salute, ha presentato una nuova interrogazione alla Giunta per sapere se ci siano medici o infermieri professionali impiegati negli uffici, quali specializzazione abbiano e quali mansioni svolgano, perché, in una situazione di grave emergenza, sia pandemica che per la chiusura del Pronto Soccorso, i vertici aziendali non ritengano di dover utilizzare questo personale nei reparti che sono stati chiusi per l’impossibilità di coprire i turni; se la Asl del Sulcis Iglesiente intenda avvalersi di queste professionalità.

«Il ricorso della Regione contro il decreto Sardegna è un atto politico di assoluta gravità, con ricadute in grado di bloccare il processo di metanizzazione e lo sviluppo che questo poteva garantire in un territorio già duramente colpito dalla crisi economica e soprattutto dal caro energiasostiene il segretario provinciale del Pd Daniele Reginali -. Emblematico il caso dello stabilimento dell’Eurallumina a Portovesme, il cui progetto di rilancio rischia da anni di arenarsi a causa della burocrazia e delle decisioni assunte a livello regionale. Il ricorso presentato al Tribunale Amministrativo del Lazio, rimette in discussione non solamente un progetto come quello dell’Eurallumina, ma l’idea stessa di sviluppo per l’intero territorio e per la filiera dell’alluminio di cui l’Eurallumina rappresenta il primo segmento.»

«Oltre a questo, la mancata realizzazione di interventi strutturali, come l’adeguamento dell’area portuale di Portovesme, dotata di un fondale troppo basso, rende difficile l’avvio di qualsiasi possibile iniziativa, il tutto reso ancora più preoccupante dall’inerzia della Regione, che avrebbe dovuto procedere all’avvio delle opere da realizzareaggiunge  Daniele Reginali -. Davanti ad una situazione di crisi, dalla quale non si vede via d’uscita e che mette a rischio il futuro dell’intero comparto industriale nel territorio, è necessario che l’Amministrazione regionale, il presidente Solinas e tutta la sua Giunta, prendano una posizione chiara e forniscano risposte concrete al tema delle politiche di sostegno all’industria, di salvaguardia del lavoro e di contrasto ai rincari dell’energia.»

«Proseguendo in questa direzione, qualsiasi progetto di rilancio per il territorio, ed in particolare per il polo industriale di Portovesme, rischia di andare incontro ad un fallimento, nella colpevole inerzia di un’Amministrazione regionale incapace di salvaguardare il lavoro e le attività produttiveconclude Daniele Reginali -. Il Partito democratico è al fianco delle parti sociali, dei lavoratori e del mondo sindacale nel chiedere chiarezza all’amministrazione regionale. Solo operando in maniera seria e concreta per superare il caro energia, e realizzando le infrastrutture necessarie, si può garantire il futuro del comparto industriale e di tutti i lavoratori.»

Imprenditori a confronto con l’Amministrazione comunale di Carbonia per l’avvio di un tavolo permanente sullo sviluppo territoriale.

Lo sviluppo del territorio passa anche attraverso l’ascolto delle esigenze degli imprenditori, la sintesi delle necessità e la condivisione delle prospettive. Sulla base di queste valutazioni si è innescato il dibattito nella sala Polifunzionale, presenti imprenditori, alcuni consiglieri comunali e i componenti della Terza Commissione, i rappresentanti di Coldiretti, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Confapi e CCN Carbonia Produce.

Il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, il vicesindaco ed assessore del Turismo ed Attività produttive Michele Stivaletta ed il presidente della Terza commissione Attività produttive Beppe Vella, hanno accolto la delegazione in rappresentanza delle associazioni datoriali, con l’obiettivo di attivare un tavolo permanente di confronto che interessi vari settori, dal commercio all’agricoltura, dall’edilizia all’industria passando per l’artigianato.

«L’auspicioha spiegato l’assessore Michele Stivaletta è che sia il primo di numerosi incontri con gli imprenditori, volti a creare le condizioni per coadiuvare strumenti di sviluppo improntati sul locale.»

«Stiamo puntando molto tra le altre cose – ha concluso il sindaco Pietro Morittusull’integrazione turistica e contestualmente alla definizione di percorsi comuni, anche mettendoci, come si dice nel ciclismo, sulla scia di esperienze che si sono rivelate vincenti per ottenere un risultato che interessa tutti, senza campanilismo di sorta.»

 

La Maverick Orchestra capitanata da Enzo Favata ha acceso i riflettori sull’anteprima del 37° festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz, con uno degli appuntamenti della rassegna “Jazz Around” che anticipa il cuore della manifestazione.

Sul palco allestito in Piazza Roma, a Carbonia, con Enzo Favata si sono esibiti Mirko Cisilino, Anais Drago, Pasquale Mirra, Alfonso Santimone, Danilo Gallo e Marco Frattini. 

Il prossimo appuntamento è in programma domenica 7 agosto a Piscinas, a Villa Salazar, con il trio “Cats in The Kitchen”.

Ieri sera, al termine del concerto, abbiamo intervistato Enzo Favata.

 

    

 

 

«Il Gruppo Lega Sardegna ha chiesto la convocazione urgente per la commissione sanità di domani del direttore generale della Asl Sulcis, dottoressa Giuliana Campus, per riferire sulla situazione del Sulcis iglesiente e, in particolare, per capire cosa impedisce la riapertura del Pronto Soccorso di Iglesias.»

A dirlo è il consigliere regionale Michele Ennas che chiede l’adozione di ogni possibile soluzione per la riapertura della struttura.

«Vogliamo capire se è stata percorsa ogni strada percorribile per far riprendere le attivitàaggiunge Michele Ennas -. Tutti sappiamo della carenza cronica di figure professionali nell’emergenza urgenza, non solo in Sardegna ma in generale in tutta Italia, e ci si è adoperati per fornire strumenti normativi regionali che incentivassero la presenza di medici anche nelle zone più in difficoltà. Già nei giorni scorsi, durante l’ultimo vertice, l’assessorato alla Sanità ha messo sul tavolo varie strade percorribili. E’ stato inoltre disposto che il CTO venisse inserito tra gli ospedali che devono ricevere prioritariamente il supporto dei medici “in affitto” che è previsto arrivino nei prossimi giorni. Non è accettabile che dall’Azienda non si riceva alcun segnale che tenda alla ripartenza, ma tutto resta nel condizionale senza alcuna garanzia e prospettiva.»

«I cittadini sanno che il problema del PS e in generale dell’ospedale CTO nasce da scelte sbagliate fatte negli anni precedenti a discapito della città, togliendo autonomia e risorse al presidio cittadinosottolinea Michele Ennas -. Il sottoscritto, pur consapevole delle precise responsabilità politiche di chi ci ha preceduto, che oggi vorrebbe farsi portavoce del comprensibile disagio dei cittadini ma era silente durante tutto il percorso di smantellamento della sanità territoriale, non può accettare che per un motivo o per un altro si continui a percorrere una strada che ridimensiona i servizi della città di Iglesias.»

«Chiederò alla Direzione della ASL-Sulcis quali sono i motivi che impediscono fin da subito la riapertura del PS, quali percorsi ha attivato e quali intende attivare con urgenza per restituire un servizio fondamentale per i cittadiniconclude il consigliere regione leghista -. Non mi fermerò fino a quando non sarà messa la parola fine a questa situazione, oggetto purtroppo di strumentalizzazioni politiche che andrebbero, per il bene della comunità, messe da parte. Continuerò ad impegnarmi in Consiglio regionale e in qualunque altra sede in cui è necessario far arrivare la voce dei cittadini, favorendo un percorso di condivisione ma soprattutto di chiarezza e trasparenza delle azioni e degli intenti di tutti.»

Si moltiplicano le adesioni alla manifestazione di protesta organizzata dalle segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL, per domani giovedì 4 agosto, alle 9.30, davanti all’assessorato regionale della Sanità, in via Roma, a Cagliari, alla quale sono stati invitati a partecipare tutti i 23 sindaci del comuni della Asl Sulcis. Ieri i sindaci hanno incontrato il direttore generale della Asl Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus, incontro dal quale non sono emerse sostanziali novità nel panorama di gravissima emergenza nel quale ormai da tempo si trova la Sanità nel territorio del Sulcis Iglesiente. Abbiamo intervistato il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.