22 December, 2025
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Trasferte impegnative, questo pomeriggio (fischio d’inizio ore 15.00), per Carbonia, Iglesias e Villacidrese, nella nona giornata del campionato di Eccellenza regionale di calcio.

Il Carbonia di Maurizio Ollargiu, a Villasimius, va a caccia dei primi punti lontano dal Comunale “Carlo Zoboli”, dove finora ha fatto bottino pieno, con 12 punti in 4 partite giocate (dirige Samuele Giudice di Sassari, assistenti di linea Nicolò Pili di Cagliari e Giovanni Meloni di Carbonia). L’avversario, una delle matricole, ha fin qui fatto molto bene, con 16 punti che alla media di 2 punti a partita, la pongono alle spalle della capolista Ilvamaddalena, insieme al Ghilarza, ma il Carbonia l’affronta sempre timore, anche perché nelle precedenti trasferte, pur perdendo, è uscito sempre dal campo a testa alta. Nel Villasimius giocano due ex: Andrea Mastino e Cohen Kirby.

L’Iglesias gioca sul campo della Ferrini, unica squadra imbattuta oltre alla capolista Ilvamaddalena, nelle prime 7 partite giocate (dirige Mattia Capotosto di Oristano, assistenti di linea Alessandro Cola di Ozieri e Mario Puggioni di Sassari). La squadra di Sebastiano Pinna non è nuova a partenze sprint nel primo scorcio di stagione, ma quest’anno si presenta più competitiva rispetto agli ultimi due campionati. I rossoblù stanno crescendo sul piano del gioco ma i risultati non hanno finora premiato i ragazzi di Giampaolo Murru per quanto prodotto in campo e sicuramente un risultato positivo odierno potrebbe costituire la svolta.

E’ una Villacidrese è in grande difficoltà quella che gioca sul campo dell’Ossese di Mario Fadda (dirige Giuseppe Cozzolino di Oristano, assistenti di linea Andrea Orrù e Andrea Cubeddu di Sassari). L’avvio di stagione, con 1 solo pareggio e ben 7 sconfitte nelle prime 8 partite giocate, è stato più complicato del previsto ma Graziano Mannu continua a nutrire fiducia nel gruppo e con qualche innesto nella rosa, conta di riprendere presto, magari già da oggi, la corsa verso la salvezza.

Sugli altri campi, spiccano le partite casalinghe di Ilvamaddalena e Ghilarza, impegnate rispettivamente contro Li Punti e Tharros. Completano il programma della nona giornata, le partite Bosa-Tempio, Calangianus-Bari Sardo e Taloro-Sant’Elena. Riposa il San Teodoro Porto Rotondo.

 

 

E’ il 95′ di una partita equilibrata, che il Carbonia ha aperto con un grandissimo goal del brasiliano Pedro Ferrari dopo soli 13′ ed il Sant’Elena ha ripreso meritatamente al 25′ della ripresa con un calcio di rigore trasformato da Luca Floris, il Carbonia tenta un ultimo assalto alla ricerca del goal della terza vittoria interna consecutiva. Il capitano Andrea Porcheddu guadagna un calcio di punizione nei pressi della bandierina del calcio d’angolo di destra, pennella una traiettoria perfetta per il centrale difensivo argentino Santiago Brailly che incorna con forza e precisione alle spalle dell’ex Antonio Fortuna!

 

Esplode l’entusiasmo dei calciatori del Carbonia, per un vantaggio ormai quasi insperato ma non è ancora finita, perché il Sant’Elena non si dà per vinto ed alla ripresa del gioco va vicinissimo al goal con una conclusione che termina di poco oltre la traversa. Al triplice fischio finale della signora Rosanna Barabino di Sassari il Comunale “Carlo Zoboli” tributa lunghi applausi ai calciatori del Carbonia, mentre i calciatori quartesi ed il loro tecnico Marco Piras (ex Carbonia da calciatore) guadagnano rapidamente la via degli spogliatoi, molto delusi per un risultato positivo che sembrava ormai acquisito, dopo aver creduto anche di vincerla la partita dopo il ritrovato pareggio.

Il Carbonia formato casalingo funziona sicuramente meglio di quello formato trasferta, almeno per i risultati, perché paradossalmente la qualità di gioco migliore Porcheddu e compagni l’hanno espressa lontano da casa, dove pure hanno perso tre volte su tre, a Bari Sardo, Li Punti e Tempio Pausania, realizzando un solo goal e subendone sette. Quello realizzato su calcio di rigore da Luca Floris domenica pomeriggio, viceversa, è il primo goal subito in tre partite giocate e vinte al Comunale “Carlo Zoboli”.

Maurizio Ollargiu nella formazione iniziale ha dovuto fare a meno dello squalificato Ezequiel Cordoba e del capitano Gabriele Dore, tenuto precauzionalmente in panchina per ujn leggero infortunio, al fine di evitare i rischi di un’assenza più lunga nelle prossime giornate, ad iniziare dalla partita casalinga con il Bosa.

L’equilibrio iniziale è stato spezzato al 13′ da un destro “velenoso”, forte e angolato che si è infilato alla destra di Antonio Fortuna, vanamente proteso in tuffo.

 

Il Sant’Elena ha reagito e al 35′ c’è voluta una super parata di Mauro Alcaraz, con un’uscita provvidenziale, per negare la gioia del goal del pareggio a Mihai Rotaru. Da lì al riposo non è accaduto più niente di rilevante nelle rispettive aree anche se i toni agonistici sono rimasti molto elevati.

   

L’intervallo è stato molto più lungo del previsto per la presenza dell’elisoccorso sul piazzale dietro la porta di destra, giunto per consegnare una persona bisognosa di cure all’ambulanza del 118, destinazione l’ospedale Sirai di Carbonia. La ripresa del gioco è avvenuta solo dopo il trasferimento dell’elisoccorso siul piazzale della Grande Miniera di Serbariu.

Nel secondo tempo il Sant’Elena ha tenuto a lungo il controllo del gioco, alla ricerca del goal del pareggio che ha raggiunto al 70′, quando la direttrice di gara ha fischiato un calcio di rigore per un fallo di mano di un difensore del Carbonia. Si è incaricato della battuta Luca Floris che ha calciato forte e angolato, rendendo vano il tutto di Mauro Alcaraz.

    

Ritrovata la parità, il Sant’Elena ha creduto di poter fare sua l’intera posta in palio ma al 75′ ha rischiato di andare nuovamente sotto nel punteggio, quando Alessio Romanazzo ha concluso di testa con precisione e, a portiere battuto, c’è voluto un intervento in acrobazia di Alessandro Ibba per spegnergli in gola l’urlo di gioia per un goal che sembrava fatto.

   

Scampato il pericolo, il Sant’Elena si è rifatto sotto, andando pericolosamente alla conclusione, con il pallone terminato alto, con Roberto Piroddi.

Gli ultimi minuti del tempo regolamentare e i primi dei sei di recupero, sono scivolati via senza occasioni né da una parte né dall’altra, in un clima di grande nervosismo, ma la sorpresa era nell’aria e puntuale è arrivata al 95′, nell’azione già descritta, con il goal di Santiago Brailly.

Con i 3 punti il Carbonia sale a quota 9 punti in classifica, al nono posto, con 6 partite giocate. Il Sant’Elena resta fermo a quota 8 punti, all’11° posto, con 7 partite giocate.

Carbonia: Alcaraz, Carta (65′ De Gradi), Chidichimo (75′ Cobuzzi), Brailly, Wojcik, Romanazzo, Porcheddu, Giganti (75′ Lambroni), Ferrari, Cocco, Pitanza. A disposizione: Caroli, Dore, Sedda, Cinus, Falletto, Lecca. Allenatore: Maurizio Ollargiu.
Sant’Elena: Fortuna, Delogu, Ibba, Fadda, Vignati, Minerba, Pilleri, Rotaru, Porru (75′ Pedoni), Floris, Piroddi. A disposizione: Celli, Atzei, Pintus, Murgia, Melis, Mura, Onnisciente, Anedda. Allenatore: Marco Piras.

Arbitro: Rosanna Barabino di Sassari.

Assistenti di linea: Andrea Cubeddu di Sassari e Andrea Tore di Oristano.

Marcatori: 13′ Ferrari (C), 70′ Floris su calcio di rigore (SE), 95′ Brailly (C).

Ammoniti: Chidichimo (C), Carta (C), Piroddi (SE), Fadda (SE), Vignati (SE), Minerba (SE).

Spettatori: 200.

Giampaolo Cirronis

Il Carbonia in casa con il Sant’Elena di Marco Piras, l’Iglesias nella tana della capolista Ilvamaddalena. La settima giornata del campionato di Eccellenza propone due sfide ricche di fascino e al tempo stesso cariche di insidie, alle due squadre del Sulcis Iglesiente.

La squadra di Maurizio Ollargiu, dal canto suo, giunge alla prima di due consecutive partite interne, reduce dal ko di Tempio Pausania, terzo in tre trasferte fin qui affrontate, con la ferma determinazione di mantenere l’inviolabilità del “Carlo Zoboli”, dove ha colto due vittorie contro Iglesias e Tharros. Questo pomeriggio dovrà fare a meno del centrocampista Ezequiel Cordoba, squalificato per una giornata dopo l’espulsione per doppia ammonizione rimediata sette giorni fa, mentre il Sant’Elena non avrà l’ex Luigi Pinna, anche lui appiedato per un turno dal giudice sportivo (dirige Rosanna Barabino di Sassari, assistenti di linea Andrea Cubeddu di Sassari e Andrea Tore di Oristano).

La squadra di Giampaolo Murru arriva al confronto con la squadra di Carlo Cotroneo, principale candidata alla promozione in serie D (sarebbe un ritorno al primo tentativo dopo l’amara retrocessione della scorsa Primavera), reduce dalla prima vittoria stagionale, ottenuta sette giorni fa con un’altra capolista, il Ghilarza, che oggi riposa (dirige Luca Sanna di Sassari, assistenti di linea Michele Acciaro di Alghero e Luca Carboni di Ozieri). Il tecnico rossoblù confida nella crescita della squadra, sia in termini tecnici sia di autostima, e non si sente assolutamente battuto in partenza contro un avversario molto competitivo.

La Villacidrese di Graziano Mannu gioca a San Teodoro, decisa a conquistare la prima vittoria in campionato, per abbandonare la scomoda ultima posizione in classifica. Il tecnico campidanese è cosciente delle difficoltà di questo avvio di stagione ma conserva fiducia nella squadra, nella quale la società sta cercando di apportare alcuni innesti per renderla più competitiva in un campionato che si conferma di qualità media superiore ai precedenti più recenti.

Sugli altri campi si giocano Bosa-Li Punti (al Comunale “Chicchito Chessa” di Bonorva), Calangianus-Ossese, Ferrini-Bari Sardo, Villasimius-Tempio. L’anticipo disputato ieri, tra Taloro Gavoi e Tharros, è terminato in parità, 1 a 1.

 

Cinquantasei: sono i giorni di digiuno da vittorie del Carbonia di Diego Mingioni, interrotto questo pomeriggio al Comunale “Carlo Zoboli” contro il Bosa, superato 2 a 0, con i goal di Andrea Porcheddu al 1′ e Gabriele Dore su calcio ai rigore procurato e trasformato al 37′. L’ultima vittoria risaliva al 18 dicembre 2022, prima giornata del girone di ritorno, 1 a 0 al Lanusei con goal di Nicola Muscas. Da allora, due sconfitte (3 a 1 a Cagliari con la Ferrini e 2 a 1 a Ghilarza, e ben cinque pareggi, gli ultimi quattro consecutivi (0 a o in casa con la Villacidrese, 1 a 1 in casa con la Kosmoto Monastir, 2 a 2 a Li Punti, 0 a 0 in casa con l’Ossese, 1 a 1 a Calangianus). Con i 3 punti conquistati, il Carbonia ha scalato due posizioni in classifica, a quota 41 appaiato alla Ferrini, a un solo punto dall’Ossese.

Indisponibili Fabio Mastino per qualifica e Niccolò Agostinelli, Diego Mingioni ha tenuto inizialmente in panchina Rafael Monteiro e i due fuoriquota Nicola Muscas e Nicola Mancini, inserendo al loro posto l’esterno difensivo Danilo Cocco (2006) e l’attaccante Enrico Fontana (2005), all’esordio assoluto in Eccellenza regionale.

Prima del fischio d’inizio, è stato osservato un minuto di raccoglimento per le vittime del tragico terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria.

Pronti, via, ed il Carbonia ha sbloccato il risultato: inserimento di Gabriele Dore sulla destra, pallone in mezzo per l’accorrente Andrea Porcheddu che ha messo alle spalle del 23enne portiere argentino Lucas Hugo Soto. Erano passati solo 48″ dal fischio d’inizio del signor Gianluca Deriu di Oristano. Per Andrea Porcheddu è il decimo goal in campionato, tredicesimo stagionale con i tre messi a segno in Coppa Italia.

Il Bosa ha subito il colpo ed al 3′ il Carbonia è andato vicinissimo al raddoppio. Fabio Porru ha affondato al centro, è giunto solo al tiro da favorevolissima posizione, ma non ha avuto la freddezza e la lucidità per trovare un angolo ed ha calciato forte ma centrale, trovando l’opposizione del portiere.

Ancora qualche minuto ed il Bosa ha riordinato le idee, costruendo due occasioni per pareggiare in poco più di due minuti, ma le conclusioni del suo bomber, il nigeriano Jeffery Imoh (13 goal in campionato), hanno esaltato le qualità di Adam Idrissi, confermatosi in ottime condizioni di forma.

Sventato il pericolo, il Carbonia avrebbe potuto raddoppiare ancora con Andrea Porcheddu che, su assist di Enrico Fontana, ha esitato al momento della conclusione, consentendo il recupero alla difesa del Bosa. Il secondo goal, comunque, lo ha realizzato al 37′,

L’attivissimo Gabriele Dore ha tentato l’affondo sulla destra, una volta entrato in area ha trovato l’opposizione scomposta del portiere del Bosa che lo ha fermato fallosamente, portando il direttore di gara a decretare il calcio di rigore. Per Lucas Hugo Soto anche il cartellino giallo. Gabriele Dore ha sistemato il pallone sul dischetto e ha trasformato spiazzando il portiere. 2 a 0.

Sotto di due goal, come all’andata, il Bosa non s’è dato per vinto e Jeffery Imoh al 45’ ha avuto sui piedi un pallone che, a tu per tu con Adam Idrissi, chiedeva solo di essere spedito in fondo alla rete, ma il bomber bosano ha spedito incredibilmente sul fondo.

Squadre al riposo con il Carbonia avanti di due goal.

All’inizio del secondo tempo il Bosa ha spinto sull’acceleratore per riaprire la partita (all’andata, il 9 ottobre dello scorso anno, gli riuscì, finendo per pareggiare 2 a 2). Al 55’ il neo entrato Luca Di Angelo ha colpito la traversa ma in contropiede è stato ancora il Carbonia a sfiorare il goal che avrebbe chiuso la partita, con Andrea Porcheddu, a metà tempo e nel finale. L’arbitro ha annullato un goal al Carbonia per una posizione di fuorigioco.

Nel finale il Carbonia non ha rischiato più niente e dopo i 5′ di recupero, i calciatori sono andati a salutare il gruppo degli Ultras che li hanno sostenuti, come sempre, dal primo all’ultimo minuto.

Carbonia: Idrissi, Serra, Andrea Mastino, Hundt, Prieto, Porcheddu, Dore (75′ Monteiro), Fontana (61′ Muscas), Isaia, Porru, Cocco (65′ Mancini). A disposizione: Orrù, Deluna, Sartini, Fidanza, Pusceddu. Allenatore Diego Mingioni.

Bosa: Soto, Pischedda, Mattiello, Carboni Paolo, Pucinelli, Maida (46′ Di Angelo), Unali (70′ Avellino), Giaracuni (40’ Bonu), Imoh, Carboni Marco (55′ Faye), Poli (61′ Riu). In panchina Caroli, Spano, Carboni Salvatore, Ledda. Allenatore Salvatore Carboni.

Arbitro: Gianluca Deriu di Oristano.

Assistenti di linea: Andrea Cubeddu di Sassari e Michele Acciaro di Alghero.

Marcatori: 1’ Porcheddu (C), 37’ Dore (C) su calcio di rigore.

Note: ammoniti Soto (B), Serra (C), Paolo Carboni (B), Mancini (C), Hundt (C).

Giampaolo Cirronis

L’Iglesias è tornata. La squadra di Andrea Marongiu ha confermato di essere in crescita, vincendo sul campo dell’Ossese, 3 a 2, ed è salita a quota 28 punti, oggi quota salvezza. Quella ottenuta contro una delle grandi del campionato, è stata una vittoria meritata, ancorché maturata con il goal di Gianluigi Illario, a 3′ dal 90′. L’Iglesias ha disputato un primo tempo quasi perfetto, portandosi in vantaggio con un grande goal di Nicolas Capellino al 18′ (è il suo secondo centro da quando è arrivato a Iglesias al mercato di riparazione, dopo il goal partita realizzato al 93′ nell’incontro casalingo con la Tharros, alla prima giornata del girone di ritorno) e raddoppiando con Suku Kassama Sariang al 33′. L’Ossese ha reagito nel finale del tempo, dimezzando lo svantaggio al 44′ su calcio di rigore, concesso per un fallo ai danni di Alessio Virdis (un ex per alcune settimane, avendo iniziato la preparazione con l’Iglesias, per passare poi all’Ossese) e trasformato da Mattia Gueli. Prima del riposo l’Iglesias ha sfiorato il terzo goal con un tiro di Suku Kassama Sariang.

In avvio di ripresa l’Ossese, stordita nel primo tempo, è cresciuta, andando vicina al pareggio al 51′ con Andrea Zinellu, fermato in due tempi da Valerio Bigotti, ma 3′ dopo è stato lo stesso Andrea Zinellu a battere il portiere iglesiente e a riportare il risultato in parità: 2 a 2.

Superato il momento di sbandamento per aver subito la rimonta dell’Ossese, l’Iglesias ha ripreso a costruire azioni offensive ed al 74′ Nicolas Capellino è andato vicino alla doppietta, negatagli da un grande intervento del portiere Davide Cherchi.

La partita sembrava destinata a terminare in parità ma all’87’ l’Iglesias ha trovato il terzo goal con capitan Gianluigi Illario, bravo a risolvere con un gran destro dal limite dell’area una pressante azione nell’area di rigore avversaria.

L’Iglesias centra la seconda vittoria consecutiva e sale a 28 punti. Negli sviluppi del punteggio, il risultato è maturato come una fotocopia di quanto è accaduto la scorsa settimana al Monteponi con il Li Punti: doppio vantaggio, 2 a 0 iniziale, rimonta della squadra avversaria e goal partita allora di Michele Suella, oggi di Gianluigi Illario. L’Ossese, dopo il pareggio di Carbonia, si blocca in casa con l’altra squadra del Sulcis Iglesiente e resta ferma a quota 42 punti, ora al sesto posto.

Ossese: Cherchi, Bilea (30’ Ubertazzi), Sechi, Patacchiola, Rodriguez (52’ Mari), Demurtas, Foddai, Gueli (67’ Canu), Delizos, Virdis, Zinellu. All.: Marco Sanna.
Iglesias: Bigotti, Atzeni, Bratzu (65’ Luca), Bringas, Cassini, Raponi, Capellino (83’ Suella), Piras (80’ Filippi), Espada (88’ Todde), Illario, Sariang (60’ Zedda). All.: Andrea Marongiu.
Arbitro: Vincenzo Melis di Ozieri.
Assistenti di linea: Alessandro Cola di Ozieri ed Andrea Cubeddu di Sassari.
Marcatori: 18’ Capellino (I), 33’ S. Kassama (I), 44’ Gueli su rigore (O), 54’ Zinellu (O), 87’ Illario (I).
Note: Ammoniti Sariang, Raponi e Capellino (I); Patacchiola, Sechi e Canu (O). Espulso al 93’ Foddai per doppia ammonizione.

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Dopo l’Ep “On The Street” del 2016 e “Jumpin’ Up And Down” del 2017, arriva “Weak Like A Man, il nuovo album di Andrea Cubeddu.

Andrea Cubeddu è un cantautore blues sardo, figlio di una misteriosa unione tra le terre bagnate dal Mississippi ed il fecondo entroterra barbaricino. Le sue radici isolane si sono nutrite dei lontani canti del popolo afroamericano, dando vita ad un blues vivo e fortemente emotivo.

Le storie raccolte nel suo nuovo albumWeak Like A Man celebrano la debolezza umana. La società moderna ha delineato un profilo preciso dell’uomo perfetto, privo di ogni difetto, sicuro di sé e orientato verso il raggiungimento di una felicità omologata, data dal denaro e dalla notorietà. Nella continua ricerca di virtù stereotipate, spesso si dimentica quanto invece sia la debolezza a caratterizzarci visceralmente. 

Weak Like A Man racconta delle lotte che continuamente imperversano nel nostro animo, dei drammi che affrontiamo giorno dopo giorno, del confronto con il prossimo e della presa di coscienza della nostra limitatezza e innata capacità al fallimento. Questo album rivela il volto nascosto dell’uomo, capace di piangere e perdere, quanto di rimettersi in gioco e affrontare il mondo a viso aperto.

Le date del tour

13/02 Padova

14/02 Vittorio Veneto

15/02 Tezze sul Brenta

16/02 Trieste

17/02 Vicenza

20/02 Padova

21/02 Casal Borsetti

22/02 Rimini

23/02 Macerata

24/02 Jesi

27/02 L’Aquila

28/02 Civitavecchia

01/03 Guidonia

02/03 Pescara

03/03 Roma.

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Il pubblico di Piazza Europa ha vissuto ieri una serata indimenticabile nella seconda giornata del XXVIII festival Narcao Blues. Una serata tutta al femminile, con la cantante statunitense Sori Schorr e la cantante e chitarrista serba Ana Popovic. La prima a prendersi la scena è stata Sori Schorr, interprete grintosa (la critica la accosta a Beth Hart e Dana Fuchs), salita di recente alla ribalta nel panorama blues internazionale, ma già promossa a pieni voti e inserita nella Blues Hall of Fame di New York. Sori Schorr deve parte della sua fortuna al produttore del british blues Mike Vernon, che l’ha scoperta nei concerti che facevano da contorno alla consegna dei premi alla Blues Challenge di Memphis nel 2015. Dopo anni di gavetta passati a suonare tra le fila di Popa Chubby e Joe Louis Walker, l’artista nativa della Grande Mela nel 2016 arriva finalmente al suo debutto da solista con il disco “A Force Of Nature“, registrato a Siviglia sotto la supervisione dello stesso Vernon e con ospiti del calibro di Walter Trout e Innes Siboun, chitarrista di Robert Plant. I più non la conoscevano e sono rimasti piacevolmente sorpresi, altri addirittura incantati.

Il secondo set della serata ha visto brillare sul palcoscenico di piazza Europa, come ampiamente previsto alla vigilia, la fulgida stella di Ana Popovic, la bella bionda cantante e chitarrista già protagonista di un indimenticabile concerto al Narcao Blues nell’edizione del 2009. Hanno accompagnato Ana Popovic in questa sua tappa in terra sarda Michele Papadia alle tastiere e cori, Ronald Jonker al basso e cori e Stephane Avellaneda alla batteria e ai cori. Il pubblico di Piazza Europa ha accompagnato la lunga esibizione, durata quasi due ore con un richiestissimo bis, con grande partecipazione e al termine del concerto, Ana Popovic si è trattenuta con i suoi fans, giovani e meno giovani, per firmare i CD.

Domani Narcao Blues 2018 supera il giro di boa della XXVIII edizione con una variazione di programma. Come ha annunciato il direttore artistico Gianni Melis sul palco, per un improvviso problema di salute del suo ideatore, il cantante e polistrumentista Mario Insenga, salta il concerto del progetto Acadian Food and Strawberry Wine in programma in apertura della terza serata. Scusandosi con il proprio pubblico per il contrattempo indipendente dalla loro volontà, Gianni Melis ha annunciato che sono ij corso febbrili contatti per cercare di recuperare un’alternativa, mentre resta tutto confermato, naturalmente, per il secondo set che, come da programma, vedrà di scena il bluesman statunitense Eric Bibb accompagnato dal chitarrista svedese Staffan Astner.

Eric Bibb è una vecchia conoscenza del festival dove ha avuto modo di conoscere e confrontarsi con il bluesman sardo Francesco Piu, del quale è stato produttore nel 2012 con il disco “Ma-Moo Tones”, tra i migliori dieci album dell’anno secondo il mensile d’informazione rock Buscadero. La carriera di Eric Bibb è costellata da una corposa produzione discografica in studio, sia come solista che come guest appearance in lavori di altri artisti, e da numerosi riconoscimenti, compresa una nomination ai prestigiosi Grammy Awards. Cresciuto in una famiglia di artisti, il bluesman newyorkese viene influenzato fin dalla tenera età dal mantra di Bob Dylan del Keep it simple: suonare semplice, senza fronzoli, badando alla sostanza. Sul palco di Narcao Blues si esibirà accompagnato da Staffan Astner, chitarrista svedese di grande talento già presente nei live di Bibb di “Migrant Blues” (il suo album del 2017), e che ha lavorato, tra gli altri, con Ray Charles.

Spenti microfoni e riflettori in piazza Europa, la musica continua nel consueto spazio dopofestival all’agriturismo in Località Santa Croce (poco distante dal paese): protagonista, in questa occasione, il bluesman sardo Andrea Cubeddu, per la prima volta a Narcao. Influenzato da storici musicisti come Son House e Robert Johnson, dalle strade ai club, il musicista originario di Orani canta episodi di vita quotidiana e storie di una terra antica, la Barbagia, sua terra madre e cuore della Sardegna.

Sabato 21 luglio, quarta e ultima serata per l’edizione numero ventotto di Narcao Blues: il compito di calare il sipario sul palcoscenico di piazza Europa spetterà alla Band of Friends, formazione che celebra la musica di Rory Gallagher, seguita nel secondo set dalla James & Black R&B Band per la consueta, festosa chiusura del festival.

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Al via domani, mercoledì 18 luglio, la ventottesima edizione di Narcao Blues, quattro giorni che fino a sabato 21 luglio accoglieranno sul palcoscenico di piazza Europa alcuni tra i maggiori rappresentanti del genere di matrice afroamericana. Un’edizione che si presenta con una dedica al trecentesimo compleanno di New Orleans, principale città dello Stato della Louisiana, culla del blues e simbolo dell’incontro tra differenti culture, di burrascosi eventi storici, inondazioni, tempeste, nel segno di una costante capacità di rinascita e rinnovamento.

Il festival, come da tradizione, prevede due concerti per ognuna delle quattro serate, con il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali e nazionali: gli statunitensi Watermelon Slim, Eric Bibb, Sari Schorr, la Supersonic Blues Machine con un ospite del calibro di Billy F. Gibbons (chitarra e voce dei ZZ Top), la James & Black R&B Band, la cantante e chitarrista serba Ana Popovic, la Band of Friends con il suo omaggio alla musica di Rory Gallagher, mentre è targato Italia il progetto Acadian Food and Strawberry Wine.

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

IL PROGRAMMA – Luci e amplificatori surriscalderanno il clima della piazza Europa mercoledì 18 luglio alle 21.30 con l’atteso concerto di apertura del festival che vedrà salire sul palco un musicista considerato tra i più importanti rappresentanti del blues nella sua forma più pura: l’armonicista e chitarrista Watermelon Slim, al secolo Bill Homans, è un reduce della guerra in Vietnam e figura che incarna perfettamente il prototipo del bluesman dall’anima ruvida e tormentata. La sua carriera musicale comincia negli anni Settanta quando incide un disco molto duro nei testi, ispirati alle sofferenze della guerra vissuta in prima persona e alle sue conseguenze. Dopo due decenni di silenzio e una vita lontana dalle luci della ribalta musicale, forma un gruppo con due professori di filosofia dell’Oklahoma University con i quali incide un Ep, prima di intraprendere un percorso da solista. Da allora la sua ascesa è divenuta inarrestabile e oggetto di numerosi riconoscimenti, e il suo blues acustico e minimale, impreziosito dalle aspre sonorità folk-rock del dobro suonato con lo slide, sono diventati la sua cifra stilistica e il suo personalissimo marchio di fabbrica.

Alle 22.30 salirà in cattedra la tanto attesa Supersonic Blues Machine con un ospite speciale come Billy F. Gibbons, chitarrista e voce dei leggendari ZZ Top. Dopo il successo dei due album “West of Flushing, South of Frisco”, del 2016, e “Californisoul”, dell’anno scorso, la formazione statunitense approda a Narcao per l’unica data in Sardegna del suo più ampio tour europeo. Il nucleo della band, formato dal bassista Fabrizio Grossi (ha lavorato con artisti come Steve Vai, Alice Cooper, Glenn Hughes, Dave Navarro, George Clinton, Slash e Paul Stanley, per ricordarne alcuni) e il batterista Kenny Aronoff (noto per le sue collaborazioni con John Fogerty, Paul McCartney, John Mellencamp, The Smashing Pumpkins e Chickenfoot, fra gli altri), accoglie in questa occasione i chitarristi Kris Barras (al posto del titolare Lance Lopez, impegnato nel tour a supporto del suo album solista) e Serge Simic, il tastierista Alex Alessandroni Jr, Francis Benitez e Andrea Grossi ai cori, e, appunto, Billy F. Gibbons, musicista dal look inconfondibile – lunga barba, occhiali da sole e un cappello sempre in testa – che ha partecipato in studio alla realizzazione (insieme a Robben Ford, Eric Gales, Walter Trout e Steve Lukather) dell’ultimo album dei Supersonic Blues Machine intitolato “Californisoul“.

Serata a tinte rosa, invece, quella di giovedì 19 luglio, intitolata per l’occasione Women’s Night: al centro dei riflettori nel primo set (ore 21.30) la cantante Sari Schorr, salita di recente alla ribalta nel panorama blues internazionale, ma già promossa a pieni voti e inserita nella Blues Hall of Fame di New York in un battito di ciglia. Interprete grintosa (la critica la accosta a Beth Hart e Dana Fuchs), l’artista nativa della Grande Mela deve parte della sua fortuna al produttore del british blues Mike Vernon, che l’ha scoperta nei concerti che facevano da contorno alla consegna dei premi alla Blues Challenge di Memphis nel 2015. Dopo anni di gavetta passati a suonare tra le fila di Popa Chubby e Joe Louis Walker, nel 2016 arriva finalmente il suo debutto da solista con il disco “A Force Of Nature”, registrato a Siviglia sotto la supervisione dello stesso Vernon e con ospiti del calibro di Walter Trout e Innes Siboun, chitarrista di Robert Plant. Definibile come heavy blues, il sound di Sari accosta brani originali, suonati con grinta ed energia, a brillanti interpretazioni in chiave blues-rock di alcuni classici del genere. Ad affiancare Sari Schorr sul palcoscenico ci saranno Ash Wilson alla chitarra, Paul Jobson alle tastiere, Mat Beable al basso e Andrew Treacy alla batteria.

Un’ora più tardi sul palcoscenico di piazza Europa salirà la fulgida stella del firmamento blues internazionale, la cantante e chitarrista Ana Popovic che dalla Serbia è stata capace di inoltrarsi nelle polverose e aride strade della musica del diavolo, conquistando con merito un posto importante nella scena musicale di matrice afroamericana. Introdotta al blues dal padre in adolescenza, l’artista originaria di Belgrado è salita alla ribalta in Europa dal 1995 al ’98 con gli Hush, band della quale è stata fondatrice, che nel giro di qualche anno l’ha catapultata in tutti i più importanti festival europei e con la quale ha realizzato l’album “Hometown”. In quello stesso 1998, la Popovic si trasferisce in Olanda dove approfondisce lo studio della chitarra, fondando la sua band, punto di partenza di una grande, progressiva ascesa. Nel 2000 figura con Eric Burdon, Taj Mahal, Eric Gales e tanti altri nell’album tributo a Jimi Hendrix “Blue Haze”, con la cover di “Button Belly Window“, e un anno dopo arriva “Hush” che segna il suo debutto discografico da solista sotto la storica etichetta della Ruf Records. Il suo ultimo album, “Trilogy”, è stato pubblicato nel 2016 per la artisteXclusive Records. Ad accompagnare Ana Popovic in questa sua tappa in terra sarda ci saranno Michele Papadia alle tastiere e cori, Ronald Jonker al basso e cori e Stephane Avellaneda alla batteria e cori.

Venerdì 20 luglio la penultima giornata del festival sarà interamente dedicata alle celebrazioni per i trecento anni dalla fondazione di New Orleans. Happy Birthday New Orleans è il titolo della serata che vedrà esibirsi alle 21.30 sul palco centrale di piazza Europa il progetto Acadian Food and Strawberry Wine del cantante e polistrumentista Mario Insenga, nato con l’intento di rendere un personalissimo omaggio alla musica di New Orleans, fondendo il blues sanguigno e agricolo dei Blue Stuff con la musica da Medicine Show della Dr. Sunflower Jug Band. D’altro canto, The Crescent City (così viene chiamata New Orleans) è sempre stata un fenomenale miscuglio di lingue, culture, colori, sapori e razze, che in musica si è tradotto in qualcosa di grandioso, tipico ed esclusivo, riconoscibilissimo fin dalle prime note di artisti quali Professor Longhair, Dr. John, Allen Toussaint, Fats Domino, The Neville Brothers, The Meters o Irma Thomas. Acadian Food and Strawberry Wine spazia tra blues, jazz, funk, rhumba-boogie e second line delle marching band. Alcuni dei brani proposti sono frutto di una ricerca accurata, tesa a riscoprire tesori nascosti o rimasti troppo a lungo in ombra, in un oblio di sicuro immeritato, ma vi sono anche classici che ben conosce chiunque ami la musica della città della Louisiana, per un viaggio nella sua maestosità musicale. Saliranno sul palco insieme a Mario Insenga (voce, batteria, percussioni, jug e kazoo), Emilio Quaglieri (chitarra, dobro, cori), Sandro Vernacchia (chitarra, dobro, cori), Renato Federico(pianoforte) e Francesco Miele (contrabbasso, basso elettrico e cori).

Alle 22.30 un gradito ritorno per Narcao Blues: in scena per l’ultimo set il cantautore blues-folk statunitense Eric Bibb, vecchia conoscenza del festival dove ha avuto modo di conoscere e confrontarsi con il bluesman sardo Francesco Piu, del quale è stato produttore nel 2012 con il disco “Ma-Moo Tones“, piazzatosi tra i migliori dieci dischi dell’anno per il mensile d’informazione rock Buscadero. La carriera di Bibb è costellata da una corposa produzione discografica in studio, sia come solista che come guest appearance in lavori di altri artisti, e da numerosi riconoscimenti tra i quali è doveroso ricordare una nomination ai prestigiosi Grammy Awards. Cresciuto in una famiglia di artisti, il bluesman newyorkese viene influenzato fin da tenera età dal mantra di Bob Dylan del Keep it simple: suonare semplice, senza fronzoli, badando alla sostanza. Sul palco del Narcao Blues si esibirà coadiuvato da Staffan Astner, chitarrista di grande talento già presente nei Live di Bibb di Migrant Blues, e che ha lavorato, tra gli altri, con Ray Charles.

L’ultima giornata del festival, come consuetudine, sarà una grande festa, momento al quale sono abituati i frequentatori della manifestazione, sempre pronti ad abbandonare la propria poltroncina o il proprio posto in tribuna per accorrere sotto il palco e ballare, come da tradizione. Sabato 21 luglio ad aprire le danze nella serata intitolata Fiesta, ci penserà alle 21.30 la Band of Friends, formazione che celebra la musica di Rory Gallagher (scomparso a soli 47 anni, nel 1995), il più grande bluesman che l’Irlanda abbia mai conosciuto, e tra i maggiori di sempre nella storia del genere. Il trio è composto dal bassista Gerry McAvoy che ha suonato con Gallagher per vent’anni, da Ted McKenna che ne è stato il batterista dal 1978 al 1981, e dall’olandese Marcel Scherpenzeel, cresciuto con la musica del compianto musicista nativo di Ballyshannon e, a detta di McAvoy, “il chitarrista più vicino a Gallagher che si sia mai sentito”. La Band of Friends presenterà anche il suo recente “Repeat After Me”, un album di canzoni interamente originali, con la sola eccezione di “A Sense of Freedom” scritta da Frankie Miller (ma eseguita da Rory Gallagher, Gerry McAvoy e Ted McKenna per l’omonimo film del 79). Il repertorio del trio spazia dalle migliori canzoni degli anni sessanta, passando per la musica dei loro coetanei come Rory Gallagher e Alex Harvey, per giungere a sonorità tipiche della Motown e al soul con una buona dose di rock classico e l’immancabile blues.

Alle 22.30 massima potenza agli amplificatori per la James & Black R&B Band, formazione capitanata dal pianista Bruce James e dalla cantante Bella Black. Il primo è un soulman, songwriter e pianista immerso nella tradizione musicale popolare afroamericana, mentre la Black è dotata di una voce potente e profonda coltivata grazie all’ambiente gospel che le permette di spaziare tra differenti generi musicali tra cui R&B e soul. Giunti per la prima volta in Europa dal Texas al Porretta Soul Festival nel 2010, hanno inciso due anni dopo l’album di debutto, “Dirt for the Flowers”, e nel 2015 hanno pubblicato l’album in studio “How Long is Now” per la Brixton Records. Nella loro musica sono ben presenti i suoni del sud degli States, del R&B, dei Juke Joint. Un anno fa a luglio è uscito il loro nuovo album, “This Time“, seguito da un importante tour in tutta Europa. ConDimitar Kostadinov Lyolev al sassofono, Martin Atanasov Tashey alla tromba, Max Benassi alla chitarra, Fabrizio Leoni al basso e Carlo Sezzi alla batteria, la James & Black R&B Band arriva per la prima volta sul palco del Narcao Blues per chiudere festosamente con l’ultimo concerto l’edizione 2018 del festival e sorridere alla ventinovesima, prevista per il luglio del prossimo anno.

DOPOCONCERTO – Come da tradizione, nei giorni del festival, dopo l’ultimo concerto nella piazza Europa, gli appuntamenti musicali del dopofestival continueranno presso l’agriturismo in Località Santa Croce. Mercoledì 18 luglio tingerà la prima nottata di note blues la Vince “Daddy” Butterfly Band. L’indomani (giovedì 19 luglio) si esibirà nuovamente uno dei protagonisti della prima serata del festival nella piazza Europa, Watermelon Slim in versione one man band. Venerdì 20 luglio per la prima volta al NarcaoBlues arriva il bluesman di Orani Andrea Cubeddu, mentre sabato 21 chiude la serie la cantante statunitense Lakeetra Knowles accompagnata dalla sua band.

IL FESTIVAL – Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante che si tiene a dicembre, quest’anno alla sua sedicesima edizione), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

BIGLIETTI E ABBONAMENTI – I biglietti interi per le serate di giovedì 19, venerdì 20 e sabato 21 luglio costano 12 euro, 10 i ridotti, 30 euro l’abbonamento per le tre serate; 27 euro è invece il prezzo per la sola serata del 18, con il concerto dei Supersonic Blues Machine feat. Billy F. Gibbons. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita.

Biglietti e abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita dei circuiti Ticket Now e Box Office.

Per informazioni, l’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781875071.

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L’Associazione Culturale Good Vibrations in collaborazione con Il Baretto di Porto Ferro (SS) presenta il programma della II edizione del Festival “Porto Ferro Blue Sunset Festival”.

Dopo il grande successo della prima edizione, che ha visto esibirsi bluesman di rilievo nazionale ed internazionale, dando nuovamente seguito all’idea di un vero e proprio festival in grado di coprire tutto il periodo estivo, a partire dal 30 giugno fino al 15 settembre, e sempre con appuntamenti settimanali, la musica blues inonderà (nel vero senso della parola) con artisti locali, nazionali ed internazionali i tramonti e la natura selvaggia incontaminata della stupenda baia di Porto Ferro divenuta oramai punto di riferimento non solo per gli abituali frequentatori della splendida spiaggia ma anche e soprattutto per chi cerca un’offerta turistica alternativa.

Ed è proprio la combinazione di questi due elementi, il blues e la natura, inserita nella cornice del tramonto, che rendono questo festival unico ed inimitabile.

Ci sono posti in cui la magia è data dalla musica e poi c’è Porto Ferro, luogo pieno di magia anche nei suoi silenzi che esplode in una festa di colori e buone vibrazioni quando la sua magia naturale si affianca a quella del ritmo e dell’anima blues, e mentre il Sole vorrebbe rimanere anche lui a godere di quell’onda, pian piano ci saluta e ci lascia rapiti da uno scenario spettacolare, senza pensieri, danzante e silenzioso.

Come anticipato, in questa splendida cornice, protagonista assoluto sarà il Blues, in tutte le sue sfaccettature: dal Delta al Soul al Funk al Country Blues fino ad arrivare a ciò che ne è derivato e che è il suo figlio più famoso: il Rock’n’ Roll.

Molti pensano al blues come ad una musica triste, malinconica, e in parte lo è, ma non solo, l’aspetto fondamentale di questa espressione artistica è la speranza, la voglia di guardare avanti, la riscossa, questo era quello che cercavano gli schiavi neri quando cantavano nelle piantagioni ed il blues era la loro via di fuga, la loro maniera di evadere da quell’ingiustizia.

Come disse Jimi Hendrix “Il blues è facile da suonare ma difficile da provare” ed il festival di Porto Ferro offre ai suoi spettatori l’occasione per provare una forte esperienza blues e non limitarsi soltanto all’ascolto. In  altre parole un’esperienza totalizzante che permetterà a tutti di spendere qualche ora d’estasi lontani dal fracasso delle città e dall’ossessione dei cellulari sempre accesi. Insomma oltre ad unica esperienza in musica anche una buona occasione per socializzare e scambiare due parole e qualche sorriso senza i filtri della tecnologia.

A supportare tutti gli eventi non potranno mancare, per appagare tutti i sensi in egual misura, l’ottimo cibo e la fantastica birra de Il Baretto, padroni di casa della rassegna. 

PROGRAMMA:

Giugno

30 – Don Leone

Luglio

6 – Davide Speranza Band

13 – Marco Pandolfi Duo

20 – Lakeetra Knowles Band / Watermelon Slim

27 – Linda Valori e Maurizio Pugno Band

Agosto

2 – Francesco Piu Peace & Groove Band

9 – Sons of Rhythm

13 – Andrea Cubeddu – Angela Esmeralda & Sebastiano Lillo

16 – Superdownhome

23 – Sara Zaccarelli Band

30 – Maurizio Fenini – Veronica Sbergia & Max De Bernardi

Settembre

8 – Bayou Moonshiners

15 – Dislocation Blues

 

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Quest’anno, per la prima volta, l’Associazione Culturale Lee Van Cleef, organizzatrice del festival “Summe Is Mine” in collaborazione con il comune di Iglesias, era riuscita a portare il festival all’interno di una miniera: la Miniera di Monteponi. Un gravissimo incendio, purtroppo, ha costretto gli organizzatori a un cambio di location. La manifestazione si svolgerà all’interno degli spazi della Palestra n° 2 di Iglesias, già sede dell’attività dell’Associazione ENNE2.

Il “Summer Is Mine” non si ferma e si prepara ad ospitare la Line-Up più ambiziosa della sua storia.

La formula non cambia: il meglio delle band locali con i gruppi più interessanti della penisola.

Si parte questa sera con il bluesman di Gavoi River Of Gennargentu e questa è un’altra delle novità dell’edizione numero cinque: due bluesman in apertura delle due serate. Ci saranno i Quercia, local hero accasatisi su V4V e reduci dall’ottimo tour “In continente”, i Moti Mo che hanno di recente presentato l’esordio discografico, i sardo-piemontesi Sabbia che sono un po’ la nostra scommessa, i milanesi Younger and Better, giovani ma con partecipazioni a festival prestigiosi come Ypsigrock Festival e A Night Like This festival e poi, gli headliner del venerdì gli His Clancyness di Jonathan Clancy, autori a nostro modesto parare del miglior disco italiano del 2016.

Domani, sabato 29 luglio, si parte con il secondo bluesman del cartellone, quell’Andrea Cubeddu già apprezzato nella festa di chiusura dell’ultimo Summer Is Mine al FireOne StreetPark e fresco fresco di esordio, Alek Hidell spippolatore sardo trapiantato a Milano e già 50% degli Everybody Tesla. Solki e Stres, due band ma un solo cuore: i primi sono formati da componenti degli ex Blue Willa, Baby Blue e Topsy The Great ed hanno pubblicato due dischi fenomenali; i secondi sono in realtà sempre loro che si fanno guidare in questa occasione da quel genio (e sregolatezza) di Alessandro Fiori cantante dei Mariposa prima, dei Craxi poi e titolare di una meravigliosa carriera solista. Headliner del secondo giorno: Giungla e Niagara. Il primo è il monicker dietro il quale si cela Emanuela Drei, già bassista dei già citati Clancyness, one woman band capace di attirare le attenzioni della stampa estera (Noisey e NME su tutte) e di partecipare proprio qualche mese fa al prestigiosissimo SXSW di Austin, Texas. I Niagara, sono tra le migliori band italiane. Vengono da Torino, sono apparsi “solamente” su Spin Magazine, Rolling Stone, Consequence of Sound e FACT.

Non solo musica al SIM 2017, ci saranno i ragazzi di Trevessu, il food di qualità e tavole rotonde con i giovani esperti di Save Industrial Heritage, un progetto in collaborazione con la CGIL Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente: chi meglio di loro per discutere delle bellezze del patrimonio minerario e industriale e sulle politiche per la rivalorizzazione dei siti in disuso?

E poi ancora, il Market is Mine, l’area espositori che raccoglierà una selezione di artigiani e piccoli produttori da tutta l’Isola, ZINO – travelling bookshop e le sue proposte “itineranti” di editoria indipendente, live painting con l’illustratrice trapanese trapiantata a Bologna, Emanuela Di Vita.