3 December, 2024
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Murale a Fonni 3 copia

Fonni si prepara ad accogliere i turisti in occasione di Cortes Apertas, la manifestazione che si svolgerà il 6, 7 e 8 dicembre nel paese barbaricino. Un evento che si preannuncia da record: sotto il tema principale delle “Mammas – le madri”, saranno infatti tantissime le iniziative e le tradizioni esposte in occasione di Cortes Apertas: ben 55 corti, 71 espositori fonnesi e 17 mostre.

 La conferenza stampa di presentazione dell’evento si svolgerà venerdì 28 novembre alle ore 11.00, presso il T Hotel di via dei Giudicati, a Cagliari. Saranno presenti Stefano Coinu, sndaco di Fonni, Marco Cualbu, assessore della cultura del comune di Fonni, Antonello Balloi, assessore delle Attività produttive, Maria Antonietta Busia, presidente Pro Loco Fonni e Delia Cualbu, imprenditrice. Quest’anno, infatti, l’offerta turistica sarà affiancata anche dalla nuova piattaforma di web marketing 3.0, con tante novità, offerte e news. “Visit Fonni” il portale turistico del Comune, nato per promuovere il territorio, è presente sui social network Twitter, Pinterest e Facebook, dove conta più di 20.000 affezionati, primo fra i canali turistici dedicati ai paesi della Sardegna.

Fonni, il più alto paese della Sardegna con i suoi 1.000 metri di altitudine, è il penultimo dei 28 paesi che aprono le loro cortes all’interno di Autunno in Barbagia.

È il mondo della Barbagia, aspra, bella e selvaggia, epicentro della Sardegna, terra rimasta fuori dal tempo ma proiettata nel futuro, fiera e consapevole dell’unicità delle tradizioni, evocatrici di antichi rituali, che fa mostra di sé a Fonni in occasione di Cortes Apertas. Fonni regalerà a tutti i visitatori un pezzo di Sardegna autentica, un’esperienza di gusto e di colori, di antiche tradizioni, di balli e musica. Le vibrazioni di canti antichi e le armonie profonde dei tenores catapulteranno lo spettatore in un altro mondo, in Sardegna, dentro la Sardegna.

Il rito de Su Cohone e’ Vrores, il suggestivo pane votivo di San Giovanni, profumi di memoria antica in cui non può mancare la realizzazione del formaggio pecorino e “s’Uscradura de Su Mannale” raccontano uno spaccato della tradizione gastronomica fra sacro e profano.

 Le ricamatrici, con decorazioni e trame, vestiranno di colori i tessuti, riallacciando i fili di storie perdute, mentre mani sapienti mostreranno la ferratura e la bardatura dei cavalli alla maniera di Fonni e il battesimo della sella. Ed ecco gli Urthos e Buttudos, le maschere tradizionali di Fonni, fanno il loro dirompente ingresso in una lotta perenne fra uomo e animale, bene e male. S’Urthu vestito di pelli nere o bianche, di montone o di caprone, cercherà di scappare e di liberarsi arrampicandosi ovunque, mentre sos Buttudos, uomini incappucciati vestiti di nero, con dei campanacci sulle spalle, con grande fatica e con le catene lo domeranno. In contrapposizione alle maschere brutte, Sas mascheras Limpias si presenteranno ballando, e indossando il costume tradizionale fonnese femminile rappresenteranno l’eleganza e la bellezza.