20 April, 2024
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Oggi, presso l’Aula Benedetto XVI della Curia Arcivescovile, a Cagliari, si è tenuta la prima conferenza stampa del nuovo arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi.
Nato a Catania cinquantacinque anni fa, mons. Giuseppe Baturi prende il posto di Arrigo Miglio, arrivato al termine del suo mandato per raggiunti limiti d’età, per i prossimi anni.
«Sono due le isole che si incontrano, Sicilia e Sardegna, che per certi versi hanno aspetti simili ma – ha detto l’arcivescovo Giuseppe Baturi – sarà per me fondamentale conoscere meglio la vostra isola per fare un accostamento ma devo fare un plauso a questa meravigliosa isola per la ricchezza  e valorizzazione delle radici sarde che sono state sempre presenti e fattive in una concreta disponibilità tra comunità.»
Nel prosieguo, mons. Giuseppe Baturi non ha mancato di volgere il suo pensiero sui venti di guerra che si prospettano in Iran e ha aggiunto che «è esiziale la frase che dice: “La pace non si costruisce scambiandosi missili”».
Il nuovo arcivescovo di Cagliari non ha mancato di evidenziare il fattore immigrazione che deve essere affrontato con razionalità e disponibilità per una giusta integrazione, aspetto fondamentale per assicurare una piena e giusta dignità.
Mons. Giuseppe Baturi ha espresso la sua preoccupazione per la disoccupazione che attanaglia ancora l’Isola Sarda ma al contempo ha sottolineato che è necessario che il profitto individuale non vada a discapito delle dignità dell’uomo, valore fondamentale che necessita di ulteriori iniziative finalizzate ad un nuovo sviluppo dove ancora una volta e con fermezza, “L’Uomo” deve essere il centro della società, attore principale per uno sviluppo concreto, dove la famiglia riveste un ruolo determinante nella società.
Armando Cusa

Mons. Giuseppe Baturi, nuovo arcivescovo di Cagliari.

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L’evoluzione della vertenza Sider-Alloys, a tutt’oggi, necessita di essere affrontata con maggiore chiarezza evidenziando quelli che sono i nodi che attanagliano la vicenda. E’ per questo motivo che Angelo Diciotti, segretario CUB, fa il punto della situazione, precisando i punti dolenti da chiarire.
«Innanzitutto serve fare chiarezza ed evidenziare alcuni punti – spiega Angelo Diciotti -. Straordinario. Non è assolutamente vero che i lavoratori di Sider Alloys né tantomeno i lavoratori GMS stiano facendo ore extra e neppure il sabato. La cosa preoccupante è che in stabilimento, da parecchi mesi, non si stanno facendo attività inerenti il revamping.»
«La Sider Alloys – aggiunge Angelo Diciotti – ha dichiarato ufficialmente la necessità di attuare la CIG in deroga per due motivi:
1) Il ritardo sul cronoprogramma del Revamping.
2) La mancanza di un accordo sull’energia..
«Il MISE, tramite il sottosegretario Alessandra Todde, ha messo fine a questo problema, ponendo in atto una sintesi della contrattazione, arrivando ad una conclusione positiva. Erano anni che il Sindacato e i lavoratori aspettavamo questo momento. Tuttavia – prosegue ancora Angelo Diciotti -, ci pare che la Sider Alloys non sia pronta a cogliere questa opportunità, perché un’altra azienda non avrebbe esitato a sottoscrivere un’accordo bilaterale con l’ENEL. Insomma oltre alle dichiarazioni a mezzo stampa non vediamo fatti concreti. Ecco che in conseguenza di ciò e dato il protrarsi di questa situazione stagnante, abbiamo chiesto un incontro al sottosegretario Alessandra Todde.»
«Un altro aspetto che vorrei evidenziare è il problema della mobilità per la quale siamo di fronte ad una situazione scandalosa e l’assessorato del Lavoro, dopo il presidio a Cagliari, abbiamo scoperto che stava prendendo tempo. Questa posizione non chiara – rimarca Angelo Diciotti -, evidenzia la mancanza di sensibilità di questi dirigenti nei confronti dei lavoratori mettendo in serio dubbio il loro operato.»
«Detto questo, stiamo aspettando che provvedano ad inviare le determine anche se alcune sono arrivate ma ne mancano ancora tante. A questo punto, dopo aver fatto il punto della situazione – conclude Angelo Diciotti – mi auguro che quanto da me affermato serva a fare un’attenta riflessione e inoltre che si eviti nello scrivere e divulgare notizie che non trovano riscontro.»
Armando Cusa

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Mercoledì 11 dicembre, alle 10.30, presso l’Aula Benedetto XVI della Curia arcivescovile (Cagliari via mons. Giuseppe Cogoni 9), si terrà la presentazione della 52ª Marcia nazionale della Pace e della 33ª Marcia regionale.

Interverranno: 

Monsignor Arrigo Miglio, Amministratore apostolico della diocesi di Cagliari

Monsignor Franco Puddu, Vicario generale e coordinatore del comitato organizzatore della Marcia 

Monsignor Angelo Pittau, Promotore e animatore della Marcia regionale

Dott. Giampiero Farru, Presidente del CSV Sardegna solidale

È stata scelta Cagliari come città ospitante la 52ª edizione della Marcia nazionale della Pace che si terrà nel pomeriggio del 31 dicembre, partendo da piazza San Michele per giungere presso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria.
Il capoluogo della Sardegna prende il testimone dalla città di Matera in cui si è svolta quella del 2018.
La Marcia nazionale viene promossa dal movimento cattolico internazionale «Pax Christi», dalla Caritas nazionale, dall’Ufficio per i Problemi sociali e del lavoro della Cei e dall’Azione Cattolica Italiana.
Si uniscono nell’organizzazione il Comitato promotore della Marcia della Pace in Sardegna ed il Centro di Servizio per il volontariato «Sardegna Solidale», che per oltre un trentennio hanno proposto
tale iniziativa nella nostra Isola.

Armando Cusa

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Con la Giunta Regionale guidata dal presidente Christian Solinas e con l’incarico attribuito ai nuovi assessori, la nuova maggioranza ha cercato di dare un nuovo impulso e risposte concrete ai problemi che hanno necessità di essere affrontati con nuove sinergie ed azioni immediate.
E’ in questo contesto che, con l’assegnazione delle deleghe degli assessorati, è tornato in Giunta, a distanza di 15 anni dalla precedente prima esperienza, alla guida dell’assessorato dei Lavori pubblici, l’avvocato Roberto Frongia, presidente dei Riformatori Sardi e del Comitato dell’Insularità in Costituzione.
All’assessore Roberto Frongia abbiamo rivolto alcune domande per fare il punto della situazione e, soprattutto, una ricognizione sugli interventi più urgenti da mettere in campo.
Assessore Frongia, il nuovo incarico all’assessorato dei Lavori pubblici riveste un ruolo importante per dare un’impronta decisa all’azione della Giunta…
«E’, prima di tutto, una grande responsabilità. La Sardegna oggi ha bisogno di infrastrutture ed è proprio a partire da questa considerazione che, fin dalle prime settimane alla guida dell’Assessorato, ho avviato una serie di sopralluoghi, andando a visitare le più importanti infrastrutture della Sardegna, le strade, le dighe ed i porti. Abbiamo troppi “lavori in corso” che necessitano di un imponente piano di accelerazione, su molte incompiute che non possono più rimanere tali. Penso, ad esempio, alla diga di Cumbidanovu, opera mai portata a compimento, per la quale ho sbloccato i finanziamenti. Sarà un inverno di grande impegno.»
Come ha trovato l’Assessorato e quali sono gli interventi più urgenti?
«Ho trovato una struttura attenta e competente che mi ha sostenuto e messo a disposizione il sapere, la conoscenza e l’esperienza. Ho ben presente la continuità amministrativa e non fatico a riconoscere i meriti dei miei predecessori che, con determinazione, hanno affrontato numerose criticità e sanato altrettante situazioni.»
La stampa ed i media in generale hanno dato ampio risalto a tutte le sue iniziative. Detto questo, può darci un’immagine della Sardegna rispetto alla viabilità e non solo?
«Non ho esitato a definire quella delle strade un’emergenza e sono convinto lo sia, dato che è causa di morte (abbiamo un tasso di mortalità sulle strade superiore alla media nazionale a causa del numero di incidenti gravissimi). Pensare che ancora il Governo non abbia dato seguito alla mia richiesta di commissariamento, mi porta a credere che da Roma non si sia compresa la drammatica necessità della Sardegna di colmare quel gap infrastrutturale e di sicurezza che caratterizza la viabilità sarda.»
Circa i tre miliardi di euro che potrebbero svanire nel nulla, cosa può dirci in proposito? Com’è l’approccio con la nuova compagine politica nazionale? Come Assessorato, ci sono stati contatti e se sì qual è la disponibilità e quali interventi sono possibili?
«Il presidente Christian Solinas ha portato il dossier strade all’attenzione della ministra Paola De Micheli, sono fiducioso. Di certo, nel 2019 non possiamo più correre il rischio che la macchina burocratica acuisca il gap infrastrutturale sardo e tenga bloccati i cantieri, a cui è legato appunto il rischio di perdita dei finanziamenti. I ritardi che scontano alcune tra le opere più importanti della viabilità sarda, oltre ad aggravare il deficit infrastrutturale del territorio, finiscono per acuire l’incidentalità delle strade. Ho il dovere di fare il possibile per accelerare quanto più possibile i lavori con l’obiettivo di garantire sicurezza stradale in una regione martoriata da disagi ed incidenti gravissimi. Oggi posso dire che le interlocuzioni con ANAS (cui sono in capo la maggior parte delle opere per cui ho fatto richiesta di commissariamento) sono continue.»
La situazione socio-economica sarda indubbiamente non sta attraversando un buon momento. Le vertenze Sider-Alloys ed Eurallumina che ancora non trovano soluzione definitiva, i pastori che minacciano nuovamente di scendere in piazza, ma soprattutto il lavoro che non c’è, con tanti giovani laureati e non, che non hanno futuro. La viabilità sarda, precaria, certamente non viene in aiuto per sostenere uno sviluppo concreto. Insomma, un continuo isolamento del quale ancora non si intravvede un’inversione di tendenza.
«Rispondo con estrema convinzione. Il tema dell’Insularità è oggi centrale per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi.
Lo stesso gap infrastrutturale è causa di una precisa condizione chiamata Insularità, che però ancora lo Stato non ci riconosce. E’ inaccettabile che la proposta di legge di iniziativa popolare firmata da oltre 100mila sardi, sia ancora ferma in commissione Affari Costituzionali al Senato. Come Comitato per l’Insularità abbiamo appena scritto al ministro Francesco Boccia sollecitando un incontro ed auspicando che il Governo Conte avverta la necessità di intervenire quanto prima, non concedendo favori o un sostegno particolari alla Sardegna, quanto un riconoscimento non più dilazionabile. Dalla battaglia per l’Insularità, dipende il futuro della Sardegna.»
Il quadro che si presenta non è certamente positivo, il suo Assessorato è impegnato in una sfida titanica…
«Come Assessorato siamo impegnati ogni giorno per dare un contributo reale allo sviluppo economico e sociale della Sardegna. Ogni mia azione – conclude l’assessore regionale dei Lavori pubblici – sarà incentrata esclusivamente sul perseguimento del bene pubblico, con l’obiettivo di usare tutte quelle leve positive, in mano all’Amministrazione regionale, che possano portare beneficio ai Sardi ed alla Sardegna.»
Armando  Cusa

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Restano dense nubi sulla vertenza dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme.

«Per non far raffreddare l’impellente necessità di attivare ulteriori iniziative, come organizzazioni sindacali avevamo deciso di recarci a Roma per incontrare i rappresentanti dei partiti politici per sollecitare una loro presa d’atto rispetto alle mancate risposte del MISE sul problema energetico – dice Angelo Diciotti, segretario territoriale CUB -, Abbiamo incontrato anche il sottosegretario del Mise Alessandra Todde che ci ha garantito un suo intervento in breve tempo per fare la quadra sul problema energetico per lo stabilimento Ex Alcoa.»
«Abbiamo fissato per lunedì, alle 15.30, l’incontro con Sider-Alloys per discutere sulla loro dichiarazione, giunta alle organizzazioni sindacali tramite stampa, di voler aprire la cassa integrazione guadagni in deroga, perché non hanno avuto risposte da parte del Governo Italiano in merito alle tariffe energetiche – aggiunge Angelo Diciotti -. Richiedere il rispetto del Contratto di programma sottoscritto anche dal Governo, pertanto, è legittimo così come è altrettanto doveroso che l’Azienda Sider Alloys Italia, rispetti quanto sottoscritto in materia di revamping. In questo balletto di responsabilità – conclude Angelo Diciotti – i soli che stanno pagando sono i lavoratori inoccupati che vedono smontare pezzo per pezzo lo stabilimento.»
Armando Cusa

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E’ di ieri l’ultimo incontro inerente la vicenda “Sider Alloys”, svoltosi a Villa Devoto tra le organizzazioni sindacali ed il presidente della Regione Christian Solinas.
«Dopo il presidio a Villa Devoto, alle 13.00 abbiamo incontrato il presidente della Regione, Christian Solinas, al quale abbiamo manifestato la nostra forte preoccupazione in merito alle mancate risposte del MISE sulla vicenda energetica dello stabilimento, nonostante gli impegni assunti – spiega Angelo Diciotti -. Da mesi siamo, in attesa di conoscere le reali volontà del ministro delle Attività produttive ed abbiamo chiesto al Presidente di farsi carico di sollecitare la convocazione nei tempi tecnici necessari di un tavolo a cui siano presenti la Sider-Alloys, Invitalia ed il Mise. Il tutto con il proposito di conoscere le reali volontà da parte di tutti i soggetti interessati per la ripartenza dello stabilimento.»
«Inoltre – aggiunge Angelo Diciotti – abbiamo sottolineato al Presidente la necessità che l’assessorato del Lavoro sia più solerte nell’inviare le determine all’INPS per il pagamento della mobilità in deroga. Il presidente Christian Solinas ha garantito un suo personale impegno sulle nostre richieste.»
«Infine – ha concluso Angelo Diciotti – abbiamo informato il Presidente che giovedì prossimo ci recheremo alla Camera dei deputati per incontrare i rappresentanti dei Gruppi Politici, al fine di sensibilizzarli sulla problematica della fornitura dell’energia elettrica dello stabilimento.»
Armando Cusa

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Che il comparto alluminio stia attraversando un periodo non certamente felice è sotto gli occhi di tutti, ma la cosa più drammatica è questo silenzio assordante.
L’unica strada percorribile è lo stato di agitazione che, tuttavia, non è mai cessato e proprio per questo motivo il sindacato ed i lavoratori tutti scendono nuovamente in campo ed il nuovo appuntamento – come ha detto Angelo Diciotti, segretario CUB – è a Villa Devoto, per sollecitare il presidente della Regione, Christian Solinas, affinché il Mise fissi un incontro con il Sindacato perché la problematica Energia trovi definitivamente una soluzione.
Armando Cusa

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Il 18 settembre il presidente dell’Associazione Nazionale Sardegna Pulita, Angelo Cremone, ha depositato una denuncia per avvelenamento riguardo il potenziamento dell’impianto di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi sito in località Su Siccesu e S’Arenaxiu, in comune di Serdiana.
Nel dettaglio della denuncia, viene messo in risalto la pericolosità della presenza di inquinanti nella falda localizzata in prossimità della discarica da ampliare e, dalle analisi effettuate, si evince un’alta concentrazione di dicloroetilene ed altre sostanze non conformi ai limiti della normativa vigente.
Ecco che allora viene lanciato un grido d’allarme, affinché venga preso nella giusta considerazione che, dagli accertamenti emersi, non si possa non intervenire nell’interesse pubblico.
La denuncia termina con un appello rivolto agli Enti interessati, affinché vengano accertate le responsabilità finalizzate alla tutela dei cittadini di Donori e, pertanto, la magistratura valutando il sequestro della discarica, eviti ulteriori apporti di rifiuti potenzialmente in grado di inquinare la falda.
Questo è il contenuto della denuncia presentata da Sardegna Pulita, ancora una volta in prima linea nella denuncia di situazioni di estrema pericolosità per la salute pubblica.
Armando Cusa 

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Sulla vicenda RWM il leader di Sardegna Pulita, Angelo Cremone, grida all’irresponsabilità politica di Governo regionale e nazionale.
L’uomo contro l’uomo, questo è quanto riesce a realizzare il Governo regionale della Sardegna al pari del Governo nazionale – secondo Angelo Cremone -, su quello che definisce il vergognoso caso della fabbrica bombe RWM di Domusnovas.
«Vuoi lavorare in Sardegna per dar da mangiare alla tua famiglia? – aggiunge Angelo Cremone -, allora devi costruire bombe che serviranno a massacrare altri esseri umani innocenti, bambini, donne e uomini. A distanza di oltre quattro anni dal nostro impegno civico contro la produzione di ordigni di morte nella fabbrica RWM di Domusnovas, per una riconversione di quel lavoro malato e l’indifferenza e complicità politica regionale e nazionale, hanno solo prodotto il risultato di mettere “Uomo contro Uomo”, di creare lo scontro, una guerra locale tra poveri, non impegnandosi minimamente, neanche ad accennare la possibilità di discutere politicamente, progetti di lavoro alternativi, evitando così di dare dispiacere alla multinazionale Rehimetall ed i suoi lauti guadagni.»
«E tutto ciò – sottolinea ancora Angelo  Cremone – nonostante la Comunità Europea mette a disposizione finanziamenti pubblici per le aziende che intendono riconvertire proprie produzioni dall’uso militare ad uso civile. Ancora non c’è stato nessun impegno  del Governo nazionale a tal fine dopo il voto alla Camera dei Deputati, evitando di mettere a disposizione un capitolo di spesa per la riconversione della fabbrica, dopo la farsa del blocco temporaneo dell’esportazione bombe RWM all’Arabia  Saudita, vergognandosi anche soprattutto di rendere noto il “dispositivo a tempo” del Governo, dove prescrive i termini che impongono alla RWM il blocco esportazione bombe all’Arabia Saudita.»
«Questa – conclude Angelo Cremone – è la trasparenza di un Governo che non ha nessuna intenzione di assumere una posizione chiara e netta, facendosi attore principale e svolgendo un ruolo determinante ,soprattutto per una forma di rispetto nei confronti di tutte quelle vittime innocenti che hanno pagato con la vita a causa di una Guerra sporca, dove a farla da padrona sono sempre le superpotenze, ma è in questa situazione che ci si augura che questo mercato di morte abbia fine!»
Armando Cusa

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Le associazioni “Sa Defenza” e “Verdes per Sardegna Pulita” hanno organizzato un Flash-Mob che si terrà domenica 8 settembre, dalle ore 10,30 alle 11,30, a Cagliari, di fronte al “Consolato Onorario di Grecia per la Sardegna“, in via Garibaldi 53.
L’iniziativa nasce in solidarietà al popolo greco e contro l’austerity. Gli organizzatori chiedono a tutte le persone interessate a partecipare, di portare una rosa bianca, in commemorazione dei bambini greci morti d’austerity. Rose bianche che verranno lasciate fuori del consolato, in segno di testimonianza e solidarietà.
Armando Cusa