15 December, 2025
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L’Associazione Culturale Punta Giara ha annunciato oggi il nome dell’ultima band attesa per completare il cartellone della XXIX edizione del festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.
Ad affiancare il percussionista americano Hamid Drake il 28 dicembre sarà quindi la Grande Abarasse Orchestra, capitanata dal celebre John De Leo, cantante romagnolo dotato di straordinarie capacità vocali.

La figura artistica di De Leo non ha paragoni in Italia ed è sinonimo di geniale sperimentazione vocale e sonora. Considerato la voce più interessante del panorama musicale italiano, l’originalità della sua ricerca vocal-musicale e l’alchimia della sua arte in cui combina musica e letteratura, lo rendono un artista sui generis la cui unicità è riconosciuta anche all’estero.

Storico cantante dei Quintorigo e membro di innumerevoli ensemble internazionali, De Leo ha iniziato la sua carriera solista nel 2007, col suo primo album “Vago Svanendo”, turbinoso melange di sonorità, acclamato dalla critica nazionale come uno dei più innovativi dischi italiani di sempre. Negli ultimi anni De Leo si è dedicato a sperimentazioni artistiche che trascendono il contesto musicale, sconfinando fastosamente in territorio teatrale con alcuni spettacoli multimediali che fondono musica, recitazione e video-installazione.

Nell’ottobre 2014 la Carosello Record ha pubblicato il tanto atteso secondo album solista di De Leo, “Il Grande Abarasse”.
«IL GRANDE ABARASSE è un concept album ambientato in un ipotetico condominio dove ogni brano corrisponde a ognuno dei suoi appartamenti. La cosa certa – spiega John De Leo – è un’esplosione improvvisa: a seconda del brano è rappresentata in modi diversi. L’accadimento viene tradotto da differenti soggettive culturali o personali contingenti situazioni emotive. Volevo che l’esplosione corrispondesse alla materializzazione di una deflagrazione interiore la cui miccia, in ognuno dei condomini, era in realtà già accesa.»

Oltre alla presenza di John De Leo e la sua Grande Abarasse Orchestra il cartellone del festival è stato arricchito della presenza di alcuni musicisti ben conosciuti a livello nazionale. Ad accompagnare Elena Ledda nel suo concerto-incontro con il coro polifonico Le Mystere des Voix Bulgares troveremo Mauro Palmas alla mandola, Marcello Peghin alla chitarrra e Silvano Lobina al basso.

L’Associazione Culturale Punta Giara annuncia inoltre la presenza del trombettista Riccardo Pittau, stimato trombettista sardo e pioniere delle nuove rotte jazzistiche isolane. Pittau ha calcato il palco del festival di Sant’Anna Arresi in occasioni sempre considerevoli, all’interno dei progetti originali “A Boghe ‘Oghe” nel 2012 con Alberto Masala e il gruppo Stranos Elementos, “Piccola Pesca” nel 2007 con Andrea Pisu alle launeddas (ed elettroneddas) e Mauro Schiavone al piano, oltre la ormai storica “Conduction n. 192” di Butch Morris nel 2010. Pittau si esibirà il 29 dicembre in solo, in occasione del concerto-aperitivo organizzato dall’associazione per presentare l’album contenente la registrazione della “Conduction n. 192” prodotto dall’Associazione Culturale Punta Giara in onore di Butch.

Adri e Antonio

Domenica 16 novembre 2014, alle ore 19.00, all’Arco Studio di via Portoscalas 17, Cagliari, per la stagione di Musica da camera de Il Crogiuolo, si terrà il concerto Experiment 2, con Adriano Orrù al contrabbasso e Antonio Pinna alle percussioni.

Adriano Orrù e Antonio Pinna collaborano dal 2011 quando insieme a Mario Faticoni e Clara Murtas diedero vita a “Isola di Pietra” sonorizzando le poesie di alcuni dei più significativi poeti sardi. In seguito hanno collaborato al progetto “Geometrie Variabili” insieme a Silvia Corda ed Elia Casu. Questo quartetto ha prodotto nel 2013 il CD “The Breath”. Experiment 2, che viene presentato per la prima volta all’Arco Studio, è un duo atipico (contrabbasso e percussioni) in cui l’essenza del progetto è il dialogo tra due strumenti emancipati finalmente dal ruolo subalterno di “accompagnatori” per assumere, a turno o insieme, quello di solisti.

Adriano Orrù è un contrabbassista che si occupa di jazz, di improvvisazione radicale, di musica da camera e progetti multimediali. Ha collaborato in varie formazioni con Giancarlo Schiaffini, Paolo Fresu, Tony Oxley, Lenka Zupkova, AN MOKU, Ettore Fioravanti, Roberto Cipelli, Marco Tamburini, Tino Tracanna, Andy Gravish, Tim Hodkinson, Paulo Chagas, Joao Pedro Viegas, Mauro Sambo, Marcello Magliocchi, Victor Nubla, White Noise Generator, Moex, Simon Balestrazzi, Silvia Corda, Takatsuna Mukai, Henning Frimann, Renato Ciunfrini, Guro Skumsnes Moe, Håvard Skaset, Angelo Contini, G.P. Campus, Corrado Altieri, Monica Serra, Mauro Cossu, Clara Murtas, Stella Veloce, Sebastiano Meloni, Alessandro Garau, Alessandro Olla, Paolo Angeli, Manuel Attanasio, Elia Casu, Mauro Usai, Paolo Sanna, Roberto Pellegrini, Carla Onni, Giacomo Calabrese, Enrica Spada, Sara Marasso, Mario Faticoni, Rita Atzeri.

Antonio Pinna dal 2002 inizia ad avvicinarsi al mondo del Teatro collaborando come percussionista a diversi reading musicali e spettacoli teatrali. Nel 2006 frequenta i seminari estivi di Nuoro jazz con Ettore Fioravanti, e nel 2007 frequenta i seminari di Sant’Anna Arresi con Roberto Dani, Butch Morris, Umberto Petrin. Partecipa ai seminari di canto difonico dei maestro vietnamita Tran Quang Hai, e alle masterclass di tecnica per Zarb di Francois Bedel e Mohsen Kasirossafar. Attualmente prosegue il lavoro di ricerca del suono, sonorizzazione di reading e di improvvisazione radicale.