5 October, 2024
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Note (auto)ironiche per una vita d’artista e epiche avventure al tempo di Carlo Magno, canzoni d’autore ed una storia di ribellione e di rinascita per la rassegna di prosa, musica e danza dell’Estate 2022, organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna all’Arena Mirastelle di Carbonia con il patrocinio ed il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del comune di Carbonia e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Quattro titoli in cartellone tra luglio e settembre con artisti del calibro di Moni Ovadia in scena con il cantautore siciliano Mario Incudine ed il polistrumentista Antonio Vasta per narrare le “gesta” di “Baiardo e Brigliadoro / Cavalli e paladini dall’Opra dei Pupi”, il comico e cantante Enzo Iacchetti con la sua “Intervista Confidenziale” con la “complicità” di Giorgio Centamore, poi le ammalianti voci de Le Balentes sulle tracce del nuovo album “Inghirios” tra miti e leggende dell’Isola e la moderna rilettura di una favola nera ne “La sposa Blu” di e con Silvia Battaglio.

Una programmazione interessante e variegata pensata per il palco en plein air nel cuore di Carbonia: quattro appuntamenti che spaziano dalla riscoperta dei classici al gusto per la comicità, da raffinate poesie in musica in cui la tradizione popolare si fonde alle sonorità contemporanee a una originale una scrittura di scena per performer e marionette, fra danza, physical theatre e teatro di figura con tutta la magia del nouveau cirque. 

Il cartellone. Inizio con brio, domenica 31 luglio, alle 21.00, con il poliedrico Enzo Iacchetti che (si) racconta in una insolita e coinvolgente “Intervista Confidenziale” in compagnia di Giorgio Centamore, suo fido autore e collaboratore, ripercorrendo i momenti cruciali e gli incontri indimenticabili di una lunga e intensa carriera. Gli esordi alla radio e come intrattenitore nelle feste, poi il debutto al Derby Club di Milano, le prime apparizioni televisive, la collaborazione con il Maurizio Costanzo Show tra poesie e canzoni bonsai e il successo con Striscia la notizia, il fortunato telegiornale satirico condotto in coppia con Ezio Greggio. Un (auto)ritratto in cui l’artista parla di talento e passione, sogni di gloria e un po’ di disincanto, svelando alcuni segreti del mestiere e introducendo idealmente il pubblico “dietro le quinte” in una chiacchierata informale punteggiata da canzoni.

Intricate storie di guerra, amore e follia,  venerdì 5 agosto, alle 21.00, con “Baiardo e Brigliadoro / Cavalli e paladini dall’Opra dei Pupi”, una produzione del Teatro Pubblico Ligure nell’ambito del progetto dedicato a “Il canto del Rinascimento italiano” con ideazione e regia di Sergio Maifredi. Sotto i riflettori un geniale affabulatore come Moni Ovadia insieme al cantautore e attore Mario Incudine e al musicista Antonio Vasta per un avvincente itinerario sulle tracce dei poemi cavallereschi e del popolare teatro di marionette fiorito nel Sud Italia e in Sicilia. In una visione capovolta, i protagonisti non sono (solo) i valorosi guerrieri al seguito dell’imperatore, ma Baiardo e Brigliadoro, i cavalli dei paladini di Francia Rinaldo e Orlando, che offrono un punto di vista inedito sulle epiche avventure dei loro padroni, e più in generale sulle vicende degli umani e sull’assurdità e inutilità dello spietato e brutale gioco delle armi.

Il canto de Le Balentes, domenica 28 agosto, alle 21.00, con le atmosfere raffinate e le suggestive sonorità di “Inghirios”, il nuovo album uscito per l’etichetta S’ardmusic, che attinge alle storie vere e leggendarie, agli antichi saperi e ai riti dell’Isola al centro del Mediterraneo. Sul palco Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu, accompagnate dall’affiatato ensemble che schiera Fabrizio Lai (chitarre e bouzouki), Fabio Useli (basso e chitarra), Antonio Pisano (batteria e percussioni) e Pierpaolo Liori (fisarmonica e chitarra) per un vivido affresco della Sardegna di oggi e di ieri. Tra parole e note, riaffiorano creature dell’immaginario come in “Surbile” mentre “Sa Prima Pandela” guarda al futuro e alla parità di genere, e poi ci sono le melodie seducenti di “Nina Unde”“A Manu Tenta”“Inghirios”, il ricordo di “Piciocu de Crobi” e la struggente “Lagrimas”.

Un poetico finale nel segno del Circo Contemporaneo, giovedì 15 settembre alle 21.00, con “La sposa Blu” di e con Silvia Battaglio (produzione Zerogrammi – Biancateatro), una intrigante “scrittura di scena per performer e marionette” ispirata alla celebre fiaba di Charles Perrault. Tra danza, physical theatre e teatro di figura, un intenso ritratto al femminile: una giovane donna si ribella a un destino apparentemente già deciso, infrange le regole e gli ordini del suo terribile consorte, spezzando così il cerchio della violenza, e riuscendo poi a sottrarsi all’ingiusta punizione per aver violato il suo segreto. La verità viene alla luce, crolla il muro dei silenzi e la sanguinosa spirale si interrompe: nell’aprire la porta proibita, “La sposa Blu” «scopre i corpi occultati delle precedenti marionette-spose che, tornando in vita, scivolano dentro un ‘racconto’ sospeso tra fiaba e realtà», dove la trasgressione diventa il primo passo verso la libertà.

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Spettacoli, musica, laboratori e giochi: ecco la ricetta di “Capitani coraggiosi d’estate, la tranche estiva della stagione di teatro per ragazzi organizzata e curata da Cada Die Teatro, sotto la direzione artistica di Tatiana Floris e Silvestro Ziccardi, un cartellone che si snoderà dal 28 giugno al 12 luglio nella Corte della Vetreria di Pirri. Tre venerdì per tre serate dense di appuntamenti, con la collaborazione dei Cemea Sardegna (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva), che ormai da molti anni animano i laboratori della rassegna, in sintonia con i temi proposti negli spettacoli in scena, e dell’associazione CultArch, che si occupa di promuovere la cultura dell’architettura, della qualità urbana e paesaggistica.

La nave di “Capitani coraggiosi” salpa di nuovo venerdì 28 giugno. Alle 19.30 si parte subito con Piccoli paesaggi sensibili, installazione/laboratorio a cura di CultArch: un villaggio fatto di ripari leggeri e tende sospese, per rifugiarsi tra fiabe, suoni, animali, profumi di terre lontane, dove i piccoli spettatori potranno immergersi dentro mondi da mille e una notte per scoprire paesaggi incantati. E poi Suoni della terra, laboratorio a cura dei Cemea.

Alle 21.30 sbarca per la prima volta in Sardegna Thioro, un cappuccetto rosso senegalese, una coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro – Accademia Perduta/Romagna Teatri – Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye, ideazione di Alessandro Argnani, che cura anche la regia, Simone Marzocchi e Laura Redaelli, in scena Fallou Diop, Adama Gueye e Simone Marzocchi, con l’organizzazione di Moussa Ndiaye.

Thioro è uno spettacolo nato in Senegal, frutto dello stretto rapporto del Teatro delle Albe con il villaggio di Diol Kadd e gli attori legati a Mandiaye N’Diaye, attore africano della compagnia ravennate scomparso alcuni anni fa. Mettendo in corto circuito la fiaba europea di Cappuccetto Rosso (le versioni più note sono quella di Charles Perrault, scritta nel 1697, e quella dei fratelli Grimm, del 1857) con la tradizione africana, Thioro vede in scena e in dialogo Adama Gueye, Fallou Diop, attori e musicisti abili nel trasformarsi nei diversi personaggi, e Simone Marzocchi, compositore e trombettista. Un viaggio dal ritmo pulsante, che, grazie all’intreccio di lingue, strumenti e mondi immaginari, porterà ogni spettatore alla scoperta non del bosco ma della savana e all’incontro non con il lupo ma con Buky la iena. Il Cappuccetto Rosso senegalese ha vinto l’Eolo Awards 2019, prestigioso riconoscimento per il teatro ragazzi, come “Miglior progetto produttivo”.

La storia dei tre giovani africani venuti in Italia con una borsa di studio per realizzare lo spettacolo “Thioro – un Cappuccetto Rosso senegalese” è diventata poi un cortometraggio dal titolo “Dem Dikk Africa – Africa andata e ritorno”, con la regia di Maria Martinelli.

«La storia che abbiamo voluto raccontare con questo cortometraggio – ha detto la regista – è quella di una migrazione diversa, dove la messa in scena dello spettacolo teatrale diventa l’occasione per tratteggiare un pensiero in grado di indicare un percorso alternativo di migrazione, fatto di progettualità, sviluppo e opportunità.»

 

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Al via la stagione invernale di danza 2015-2016 del Circuito Regionale Multidisciplinare della Sardegna. Su il sipario venerdì 25 dicembre a Cagliari con un classico natalizio come “Cenerentola” firmato dal Royal Ballet of Moscow. Tutta la passione della grande Russia per una fiaba senza tempo da godere a teatro assieme ai propri cari.

Cenerentola” del Royal Ballet of Moscow –The Crown of Russia inaugura la Stagione di Danza firmata CeDAC/Circuito Multidisciplinare della Sardegna: l’indimenticata fiaba sulle punte, musicata sulle note di Sergej Prokof’ev, debutta in prima regionale venerdì 25 dicembre, ore 19.00, all’Auditorium del Conservatorio G. Pierluigi da Palestrina di Cagliari (con doppia replica sabato 26 dicembre, ore 17.00 e 21.00) per regalare – a grandi e piccini – la magia di un Natale a teatro.

La tournée nell’Isola di “Cenerentola” – uno dei capolavori della storia del balletto mondiale, ispirato alla favola di Charles Perrault – prosegue domenica 27 dicembre (ore 20.45), al Teatro Centrale di Carbonia; lunedì 28 dicembre (ore 20.30) al Teatro Eliseo di Nuoro e, infine, martedì 29 dicembre, all’Auditorium Comunale Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura (ore 21.00).

La felice tradizione delle grandi capitali europee, dove durante le vacanze natalizie si festeggia insieme ai propri cari a teatro, si rinnova anche in Sardegna con la poetica storia della fanciulla maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre, in una fantastica versione che sposa l’eleganza della danza classica, al gioco e all’ironia. Un tuffo nella dimensione meravigliosa del sogno, dunque, un classico natalizio pensato per dolci e calde serate di festa, da trascorrere con la famiglia, incantati dalla magia di una fiaba senza tempo.

Rappresentato per la prima volta il 21 novembre 1945 al Teatro Bolshoi di Mosca con le coreografie di Zacharov, lo spettacolo racconta la favola di una celebre scarpetta di vetro perduta in una romantica fuga di mezzanotte. Il principe sposerà soltanto la ragazza in grado di indossarla e invierà i suoi emissari in tutte le case dove abitano fanciulle in età da marito. Solo Cenerentola ha un piedino così piccolo da indossare la fatidica scarpina: sarà quindi lei la sposa del principe innamorato. Lo spettacolo, in tour in Sardegna dal 25 fino al 29 dicembre, si avvale delle coreografie oniriche di Anatoly Emelianov, direttore del Royal Ballet of Moscow, compagnia che annovera tra le sue file ballerini di grande esperienza e raffinatezza artistica provenienti dai migliori teatri russi.

Anatoly Emelianov, dapprima ballerino e poi fondatore e direttore artistico del Royal Ballet of Moscow “The Crown of Russia”, è riuscito per primo a portare la compagnia ad esibirsi in paesi lontani dalle estetiche classiche come la Thailandia, il Kenia e il Mozambico. Come afferma lo stesso Emelianov: «Ad un certo punto, stare sul palco non mi è più bastato. Ho lavorato duramente per ampliare il nostro repertorio e oggi siamo in grado di mettere in scena circa 250 spettacoli all’anno. Amo immensamente il mio lavoro e il mio obiettivo è quello di affermare la bellezza spirituale e la passione del nostro paese in tutto il mondo. La Russia è il luogo migliore del mondo in cui vivere».

Nel corso degli anni, questa prestigiosa compagnia ha realizzato importanti tournée negli Stati Uniti, ma anche in Cina, Giappone, Israele, Messico, San Salvador, Costa Rica, riscuotendo un grande successo internazionale. La filosofia artistica del Royal Ballet of Moscow prevede non solo la messa in scena dei grandi classici del balletto, ma anche la creazione di un repertorio moderno di ampio respiro, rivolto ad un pubblico sempre più vasto e al contempo esigente. Tra le rappresentazioni più famose della compagnia, Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, La Bella Addormentata, Giselle, Don Chisciotte, Romeo e Giulietta, Cenerentola, Biancaneve e balletti in un solo atto come Carmen, Bolero, El Amor Brujo.

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