20 April, 2024
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L’assessore regionale della Pubblica istruzione ha inviato questa mattina ai sindaci una lettera sul dimensionamento scolastico.
«Ciò che è accaduto intorno al Piano di dimensionamento scolastico è esemplificativo di nuove possibilità, opportunità e scelte – ha scritto Claudia Firino. La Regione ha portato avanti per cinque mesi incontri, consultazioni, confronti. Pronta a investire nell’istruzione, ha chiesto a voi tutti uno sforzo immaginativo per ridisegnare la vostra comunità tanto da ricomprendere le comunità vicine, così da poter tessere per tutti una mappa dei servizi non solo indispensabili ma anche facoltativi. Un discorso che taluni hanno tradotto in prospettiva concreta, ma che altri leggono come il rischio dell’arretramento del pubblico dalle loro comunità, e come tale lo rifiutano.Occorre però partire da un dato di fatto: una scuola vive se ha almeno due componenti: alunni e insegnanti. Se uno dei due viene a mancare, la scuola non esiste più.»

«Negli anni, lo spopolamento ha messo in crisi molti territori – ha sottolineato l’assessore della Pubblica istruzione -. Noi vogliamo rivitalizzarli e abbiamo iniziato a farlo puntando sui poli scolastici territoriali. Lasciamo a voi la possibilità di individuare le sedi che hanno le migliori prospettive. Noi ci siamo, con le risorse per il trasporto, l’innovazione, i miglioramenti nella didattica, il tempo pieno, l’orientamento e la motivazione dei ragazzi, la formazione degli insegnanti, l’edilizia, i campi sportivi, le biblioteche e i servizi più consoni alle diverse età. Ognuno avrà e farà la sua parte.

È un modo questo per tener vivi tutti i paesi in un’ottica di integrazione, cooperazione e relazione. È un modo di ingenerare l’abitudine a confrontarsi e a crescere insieme, nell’ottica del dialogo fin dalla più tenera età.

La Regione Sardegna si è assunta la responsabilità di individuare una via e superare ciò che non funziona. Lo fa in maniera graduale, senza lasciare solo o indietro nessuno, ma in coerenza con il più vasto piano di sviluppo territoriale di cui anche il miglioramento dell’offerta formativa fa parte.»

«Mi auguro – ha concluso Claudia Firino – che questo possa diventare un percorso condiviso fino in fondo con entusiasmo, impegno e fiducia reciproci.»

Claudia Firino 5 copia

 

Palazzo della Regione 1 copia
La Giunta regionale ha approvato in via definitiva, dopo il parere della seconda Commissione del Consiglio regionale, del Piano straordinario di edilizia scolastica Iscol@, che segna l’avvio delle “Scuole del nuovo millennio”, in linea con le esperienze di edilizia scolastica avanzata e di qualità. Si tratta del seguito degli interventi per la messa in sicurezza e manutenzione degli edifici scolastici che hanno già interessato 242 istituti scolastici. Anche questo segmento di azioni mira a interventi di riqualificazione di alta qualità architettonica ed è pensato a partire dalle istanze dei territori sovra-comunali, sulla base delle richieste dei sindaci.
L’Alta Marmilla è il territorio individuato come prima Area Prototipo della Sardegna che sperimenterà la Strategia nazionale per le Aree Interne (SNAI) contro lo spopolamento. La Giunta, su proposta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha deliberato la presa d’atto dell’istruttoria ultimata dal Comitato Tecnico Aree Interne, che nel luglio scorso aveva svolto una missione di campo nell’isola. Dal rapporto del Comitato emerge che l’Alta Marmilla ha una coesione istituzionale già in grado di esprimere progetti avanzati. L’altra area individuata, e al momento esclusa dalla sperimentazione, era quella del Gennargentu-Mandrolisai. La Giunta, tuttavia, ritiene che quell’area possa essere coinvolta nella Strategia per le Aree Interne, anche con il contributo di risorse ordinarie della Regione. La delibera approvata oggi, infatti, dà mandato al Centro regionale di Programmazione per costituire un tavolo di confronto con il Comitato Tecnico nazionale.
Due le delibere portate all’attenzione dell’esecutivo dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. Si tratta della decisione di assoggettare a limitazioni stringenti, che escludono ogni scavo, livellamento, trivellazione o carotaggio, taglio di vegetazione e apertura di nuove piste i permessi di ricerca per risorse geotermiche relativi al progetto “Sardara”, nei comuni di Collinas, Gonnostramatza, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Villanovaforru e Lunamatrona e al progetto “Guspini”, che interessa i comuni di Arbus, Gonnosfanadiga, Guspini, Pabillonis, San Gavino Monreale, Villacidro. Se le delibere riconoscono di non dover assoggettare gli interventi a procedura di VIA, precisano invece che la prospezione termica e l’eventuale perforazione di pozzi esplorativi dovranno essere preventivamente sottoposte a procedura di assoggettabilità a VIA. Con specifico riferimento a Sardara, si dovrà inoltre dimostrare l’assenza di interferenze con le concessioni attuali per acque minerali e termo-minerali.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, è stato nominato il Commissario ad Acta del Consorzio di Bonifica dell’Ogliastra. Il commissario è Giuseppe Aresu.
Approvata la delibera proposta dall’assessore Claudia Firino che nomina, nel consiglio di amministrazione della fondazione Nivola, l’architetto Roberto Virdis e la funzionaria regionale Cristina Baiocchi.
Importante passo avanti nella razionalizzazione organizzativa delle strutture, dopo la delibera portata in Giunta dall’assessore Raffaele Paci che individua, come richiesto dalla Corte dei Conti, un unico responsabile finanziario riunendo le due direzioni consolidate del Bilancio e della Ragioneria. La nominata è Marcella Marchioni, attuale direttore generale della Ragioneria.

Luca Pizzuto 5 copia

Il coordinatore regionale di Sel, Luca Pizzuto, prende posizione sul nuovo Piano di dimensionamento scolastico.

«L’attuale piano di dimensionamento scolastico non chiude scuole, chiude pluriclassi ed è bene sapere cosa siano – dice Luca Pizzuto -. Le pluriclassi sono classi al cui interno fanno lezione e attività insieme bambini di prima e di terza media, o bambini di prima e quarta elementare e simili. Apparentemente possono sembrare distanze d’età non rilevanti, ma in realtà non è così, infatti i percorsi di sviluppo, e l’apprendimento, sono molto diversi e richiedono insegnamenti e spazi diversificati con queste differenti età. L’azione della Giunta, e dell’assessore Claudia Firino, fanno sì che i bambini possano avere questi spazi, ottenendo così un incremento dell’apprendimento e della qualità della socializzazione, i bambini di prima elementare, di quarta, o di prima media etc. staranno in classi con ragazzi della loro età. È un’operazione che permetterà, quindi, di avere un’istruzione adeguata e una migliore qualità dell’insegnamento. Nel fare questo sono stanziati fondi per l’acquisto di bus, di modo da consentire un efficace trasporto dei ragazzi nelle scuole, che al massimo disteranno 12 km dal loro paese d’origine.»

«Rimandiamo al mittente ogni accusa e ci chiediamo dove fosse Cappellacci quando i suoi assessori, poco alla volta, hanno tagliato i contributi regionali per le borse di studio e per le spese di trasporto degli studenti, mentre imponevano piani di dimensionamento scolastico che applicati oggi avrebbero visto chiudere un numero nettamente superiore di scuole sarde – aggiunge Pizzuto -. Le scelte che sono state compiute oggi, le abbiamo fatte solo per garantire una scuola migliore e un migliore futuro ai nostri ragazzi. È al centro di quest’azione la volontà di migliorare la qualità dell’apprendimento dei nostri bambini, per lavorare sulla prospettiva di una diminuzione della dispersione scolastica.»

«Insieme a questo, la Giunta ha deliberato per ogni territorio un notevole aumento degli indirizzi scolastici, dell’offerta formativa e dei corsi serali. Stiamo aprendo in tutte le province, licei musicali, licei sportivi, indirizzi di scienze applicate etc. per far sentire ai nostri ragazzi di poter scegliere un percorso migliore per il loro futuro. Noi mettiamo al centro della nostra azione di governo i nostri bambini, i loro sogni e la qualità dell’istruzione data dal lavoro e dall’impegno degli insegnanti, che vogliamo fortificare dando loro più strumenti. Al centro dell’azione del governo di centrosinistra – conclude Luca Pizzuto – c’è l’essere umano, il suo diritto alla felicità e alla socialità.»

Non si placano le polemiche sul nuovo Piano di dimensionamento della scuola 2015-2016 proposto dall’assessore della Pubblica istruzione Claudia Firino e approvato dalla Giunta nella seduta di venerdì. Per la Giunta si tratta del primo passo di un percorso che mira ad incrementare la qualità dell’offerta scolastica, il Piano è il frutto di un percorso lungamente concordato con i territori e gli amministratori. Si tratta dell’inizio del grande piano di investimenti della Giunta regionale sulla scuola cominciato con Iscol@, che prosegue con l’intervento sul fenomeno negativo delle pluriclassi, dove gli studenti si trovano ad affrontare un percorso didattico necessariamente non adeguato, condividendo l’anno scolastico con altri ragazzi di differente età. Seguiranno a brevissimo gli investimenti contro la dispersione scolastica e per il miglioramento dell’offerta formativa e delle competenze.

«E’ un avvio morbido che riguarda le scuole esclusivamente con pluriclassi che consideriamo più a rischio per i nostri ragazzi. Parliamo di appena 29 istituti su 1580, ovvero appena l’1,8% dei punti di erogazione del servizio»,  ha detto il presidente Francesco Pigliaru spiegando che i ragazzi che lasceranno le scuole del loro paese per frequentare quelle di centri vicini in classi regolari, avranno a disposizione tutti i servizi, a cominciare dagli scuolabus.

«La scuola sarda è malata, ed è il sistema che non funziona, visto il record di dispersione. Siamo qui per provare a curarla e non lo facciamo in un’ottica di risparmio, al contrario. Non tagliamo certo sulla scuola – ha aggiunto il presidente della Regione -. Al contrario, investiamo su una migliore qualità dell’istruzione intervenendo sulle pluriclassi, che sono una delle cause alla base della dispersione. È un lavoro che abbiamo portato avanti, in questi mesi, in un’ottica di condivisione con i territori. Ci rendiamo conto che stiamo attuando un cambiamento e che passare da ciò che è conosciuto a ciò che è nuovo implica una certa difficoltà. Ma siamo profondamente convinti dell’importanza di questo percorso: dobbiamo trovare il coraggio collettivo di cambiare. E lo facciamo chiedendo a ogni singolo territorio di scommettere su un nuovo progetto di sviluppo, proprio a partire dalla scuola. Vogliamo permettere ai nostri ragazzi di mettersi al livello dei migliori. È dovere di tutti noi dar loro questa opportunità.»

«Abbiamo aperto le interlocuzioni sul piano di dimensionamento da ottobre, dando a tutti la possibilità di proporre la soluzione che ritenevano più confacente per migliorare l’offerta scolastica. Alcuni comuni l’hanno fatto, approfittando dell’opportunità, consapevoli dell’esigenza di evitare le pluriclassi e di organizzarsi in forma cooperativa per formare nuove scuole territoriali – ha dichiarato l’assessore Claudia Firino -. Noi interveniamo sostenendo i comuni per il trasporto, acquistando 40 nuovi scuolabus e partecipando alle spese, programmando i fondi contro la dispersione e per l’accrescimento delle competenze dei ragazzi», ha aggiunto l’assessore della Pubblica Istruzione specificando che il Piano ha agito su scuole che avevano esclusivamente pluriclassi e non si trovano oltre i 12 km di distanza da altre scuole, tenendo anche conto delle condizioni delle strade e di altre eventuali difficoltà di spostamento.

L’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha spiegato che il dimensionamento è stato costruito anche avendo presente il processo di riordino delle autonomie locali basato sulla cooperazione intercomunale. «La Giunta persegue la qualità dell’istruzione attraverso la razionalizzazione del sistema. Non tagli dunque, ma il rafforzamento della qualità dell’offerta. Forniamo il trasporto agli studenti e compensiamo la chiusura delle pluriclassi e i potenziali disagi di chi era abituato a una scuola di livello inadeguato», ha dichiarato Erriu ricordando che la Regione crea così le condizioni perché il diritto allo studio sia organizzato in maniera efficiente nei territori.

La Giunta regionale ha approvato l’istituzione del Comitato regionale del Fondo per l’occupazione dei diversamente abili, organismo che indica le finalità dei fondi derivati dalle sanzioni degli ispettori ministeriali del lavoro, proposta dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura.
Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, è stato approvato il rinnovo dell’adesione alla sperimentazione del modello Programma di Interventi per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.). Promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il programma, finalizzato a prevenire l’allontanamento dal nucleo familiare di bambini e ragazzi a rischio, è finanziato con 125mila euro, di cui 100 mila statali. Sempre dall’assessore Luigi Arru, la proroga di un mese del commissario della casa di cura di Ploaghe.
L’assessore Donatella Spano ha presentato la delibera che autorizza l’utilizzo del personale dell’Ente Foreste della Sardegna per il Progetto Orti sociali e centro di aggregazione naturale del comune di Macomer. Autorizzato inoltre l’esercizio provvisorio del bilancio dell’esercizio 2015 di ARPAS, Agenzia Conservatoria delle Coste ed Ente Foreste. E’ stata approvata, infine, l’intesa con la Capitaneria di Porto di Cagliari sul Piano di gestione dei rifiuti del porto turistico di Marina di Capitana (Quartu Sant’Elena).
E’ stata approvata la delibera portata all’attenzione dell’Esecutivo dall’assessore Claudia Firino che autorizza l’esercizio provvisorio dell’Isre di Nuoro.
Su proposta dall’assessore Cristiano Erriu, è stato ceduto al comune di Alghero a prezzo simbolico il terreno in cui ubicare un’area sosta temporanea per camper e roulotte, per far fronte all’emergenza rom.
Presentata dall’assessore Paolo Maninchedda è stata approvata, a seguito della legge di riordino dell’Ente in Consiglio regionale, la proroga dell’incarico al Commissario straordinario dell’Enas.

 

Dipartimento di Scienze botaniche copia

Il recente aumento della tassa per il diritto allo studio, che passa da 62 a 140 €, è l’occasione per fare un’analisi della situazione del diritto allo studio universitario in Sardegna.
La motivazione addotta in merito a tale aumento da parte dell’assessore Claudia Firino e del presidente Francesco Pigliaru è l’adeguamento alla normativa nazionale, precisamente il D.Lgs 68/2012, la cui applicazione era sospesa da due anni e non poteva più essere prorogata a nome di una cosiddetta equità nazionale. Peccato che nel caso dei DSU dell’equità nazionale ci si faccia scudo solo quando si tratta di chiedere soldi in più agli studenti, che per pagarsi gli studi devono o dividersi tra lavoro e università o fare affidamento sulle proprie famiglie, già gravate dai costi che la crisi scarica su di esse.
Infatti l’equità nazionale non vale quando si tratta di equiparare le borse di studio alle soglie minime così come stabilite nel DPCM 390/2001 e aggiornate nel DPCM 553/2014.

Questa è la situazione oggi in Sardegna:

Confronto degli importi delle borse di studio in Sardegna rispetto alla soglia minima nazionale

Status

Importo max regionale

Importo minimo nazionale

Fuori sede

€ 3.770,00

€ 5.108,14

Pendolare

€ 2.130,00

€ 2.816,04

In sede

€ 1.456,00

€ 1.925,37

Un’altra giustificazione data a quest’aumento è il fatto che con essa sarà possibile finanziare 600 borse di studio per il prossimo anno accademico. Scaricare sugli stessi studenti il finanziamento del diritto allo studio è una mossa che ribalta completamente i dettami della Costituzione che dice chiaramente che è compito della repubblica intervenire con borse di studio e quant’altro sia necessario per far si che i capaci e meritevoli pur se privi di mezzi possano raggiungere i gradi più alti di studio. Non rispettare questo dettame significa prendere la rotta di una formazione universitaria elitaria, destinata ai soli che se la possono economicamente permettere.
A questo si aggiunga un’altra nota negativa riguardo le modalità con cui questo incremento è stato apportato: averlo fatto ad anno accademico inoltrato non ha consentito di provvedere ad un suo scaglionamento in fascie di reddito come previsto dalla norma nazionale.
Ulteriori preoccupazioni desta il bilancio 2015 presentato dall’assessore alla programmazione che mostra come sul campo dei DSU non ci sia per ora la volontà da parte della giunta di affrontare in maniera seria quello che puntualmente di anno in anno si presenta come un grave problema, ovvero la non totale copertura delle borse di studio, che producono quella categoria di studenti noti come “idonei non beneficiari”: studenti che hanno i requisiti di reddito e di merito per ottenere la borsa, ma che per una mancata copertura finanziaria non riceveranno un euro. Si tratta di studenti che difficilmente saranno in grado di proseguire il proprio percorso universitario.

Quest’anno a ottobre si è raggiunto un record negativo: i fondi stanziati non arrivavano a garantire la borsa nemmeno alla metà degli aventi diritto; fatto deplorevole che è stato mitigato con uno stanziamento regionale straordinario di due milioni e da altri fondi extra messi dall’ERSU e dall’ateneo di Cagliari fino ad arrivare ad una copertura del 71%.
I fondi messi a bilancio per il 2015 per le borse di studio sono 5 milioni di euro, cifra esigua, specie se confrontati coi 17 milioni che pioveranno sulle scuole private. Questo stanziamento non consentirà la totale copertura delle borse di studio per l’ennesimo anno, condannando migliaia di studenti sardi a non poter proseguire serenamente il proprio percorso di studi, o ancora peggio a non poterlo nemmeno iniziare dato che l’incidenza degli idonei non beneficiari è maggiore tra le matricole che fanno richiesta di tale servizio all’ERSU.
La stessa esistenza degli idonei non beneficiari è vergognosa: serve un impegno preciso e immediato da parte dell’amministrazione regionale affinché si eviti ora e in futuro il presentarsi di questa evenienza, stanziando i fondi necessari per garantire il 100% di idonei beneficiari con gli importi minimi previsti dalla normativa nazionale.
Sempre in tema di DSU bisogna constatare come sia precaria per gli studenti anche la residenzialità: a Cagliari a fronte di oltre 15mila studenti fuori sede esistono appena 725 posti letto nelle case dello studente, lasciandoli in balia del caro affitti, spesso e volentieri senza contratto, e non esiste ad ora una vera politica di interventi che possa risolvere anche questa criticità.
In tal senso sarebbe auspicabile valutare la conversione dell’ormai ex-carcere di Viale Buoncammino in campus universitario, data anche la posizione baricentrica tra le facoltà di Ingegneria, del polo umanistico in località Sa Duchessa e di quello economico politico giuridico di Viale Fra Ignazio.
Un tema delicato come quello degli studi universitari, in una regione dove le iscrizioni all’università calano di anno in anno e in cui politiche scorrette come queste non fanno altro che allontanare i giovani da una formazione avanzata, meriterebbe di essere affrontato con la stessa tenacia con cui ce ne si è fatti baluardo durante la campagna elettorale, consapevoli che questo settore rappresenta una delle leve in grado di risollevare la Sardegna dalla crisi sociale e culturale in cui riversa.

Roberto Vacca

Partito della Rifondazione Comunista
Segreteria regionale Sardegna

La Giunta regionale ha  approvato il progetto sperimentale di formazione rivolto a coloro che assistono persone non autosufficienti. Nell’ottica di rafforzare capacità operative e specifiche dei caregivers e di certificarne le competenze, il progetto offre a 60 persone in condizione di gravissima disabilità la formazione di 180 assistenti per l’assistenza 24 ore su 24. Il percorso formativo è finanziato con 243mila euro di fondi europei.

In materia di istruzione, la Giunta ha approvato in via definitiva, dopo il passaggio in commissione consiliare, le linee guida del Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015/2016, proposte dall’assessore Claudia Firino.

Su proposta dell’assessore del Lavori pubblici Paolo Maninchedda, approvati il nulla osta per l’autorizzazione all’esercizio provvisoria di due mesi di Area, in simmetria con la Regione, e l’equiparazione al precedente del compenso del Commissario per la gestione provvisoria di Area. Infine, sono state rimodulate le risorse finanziarie a favore della Sassari-Olbia per interventi sul lotto 0; l’ampliamento dell’aeroporto di Olbia, lo svincolo di accesso a Olbia e lavori di collegamento tra la SS 125 e la SS 131.

Palazzo della Regione 1 copia

La seconda commissione (Lavoro, Cultura) presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) ha proseguito il lungo ciclo di audizioni sulla finanziaria con l’intervento dei rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo.

A nome della Fersaco, associazione che raggruppa le corali, il presidente Antonio Azzena ha messo l’accento sul ruolo svolto dalle corali nella diffusione della musica e della cultura che, in Sardegna, conta circa 6000 unità, aggiungendo che «il mancato pagamento dei contributi del 2014 e l’incertezza per il 2015 lascia le associazioni in uno stato di grave crisi, anche per l’impossibilità di programmare la loro attività».

Per il presidente della sezione sarda dell’Unione folkloristica italiana Beniamino Meloni, inoltre, «i circa 300 gruppi folk attivi nell’isola sono particolarmente penalizzati per un taglio di risorse che impedisce la loro partecipazione ad eventi che si svolgono fuori dal territorio regionale».

Da Luigi Scalas, vice presidente nazionale della Federazione tradizioni popolari è arrivato poi un forte appello alla Regione perché impedisca «la chiusura di una lunga storia iniziata negli anni ’50, fatta di grandi testimonianze culturali e di un profondo radicamento nella comunità sarda».

Anche Maria Concetta Vacca, in rappresentanza delle bande musicali (80 orchestre bandistiche, 4000 aderenti fra musicisti e volontari, 300 maestri) ha invitato la Regione a riflettere con attenzione su quanto sta succedendo «in un mondo, di cui fanno parte associazioni che esistono da più di un secolo, che ha saputo avvicinare alla musica quei settori della popolazione che non hanno la possibilità di assistere ai grandi eventi delle star super pagate; non chiediamo solo contributi ma anche regole uguali per tutte, una nuova legge, la creazione di un Albo delle associazioni, il ripristino dello stanziamento che ci consentiva l’accesso ai fondi europei».

Da parte di Federcultura, Agis e Assoartisti, Marco Benoni ha annunciato un coordinamento delle principali associazioni di categoria dello spettacolo: «E’ utile affrontare i problemi del nostro settore con una visione unitaria, ricordando che siamo attività produttive, che la cultura è anche lavoro sia pure con la sua specificità e che alla nostra attività fanno capo circa 2000 buste-paga».

Benoni si è poi soffermato sul forte taglio dei contributi della Regione per il settore, passati in pochi anni da 10 milioni a poco più di 7. «Comprendiamo la complessità del momento e siamo pronti a misurarci con nuove opportunità come quella dei fondi europei, che richiede progetti di grande qualità – ha aggiunto – ma chiediamo di essere considerati come una vera realtà produttiva, non possiamo continuare ad indebitarci per contributi che non arrivano, a restare fuori dalla programmazione nazionale perché non possiamo programmare, a lavorare con un quadro normativo vecchio e superato: il prossimo 31 gennaio avremo un confronto a tutto campo con l’assessore della Cultura Claudia Firino e speriamo che sia per noi un nuovo inizio».

Il presidente Gavino Manca, in conclusione, ha sottolineato la precisa volontà, espressa da tutta la commissione, di ascoltare tutti i protagonisti del mondo della cultura e dello spettacolo che operano in Sardegna. «In questa fase – ha precisato – ci siamo limitati necessariamente alle problematiche di carattere finanziario ma ci riserviamo un confronto più articolato e di sistema sia perché il quadro generale della finanza regionale ci impone scelte di contenimento della spesa, sia perché siamo convinti che la cultura sia parte del problema del lavoro nella nostra Regione e va affrontato con strumenti nuovi e legge nuove».

«Dopo la finanziaria – ha aggiunto l’on. Manca – potremo operare senza i vincoli del patto di stabilità e questo ci consentirà di eliminare certe lungaggini burocratiche dando agli operatori più certezze, fermo restando il nostro impegno per cambiare e migliorare la normativa di settore.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

L’assessore della Cultura ed Istruzione Claudia Firino ha commentato positivamente l’audizione in II Commissione del Consiglio regionale in cui ha illustrato gli stanziamenti previsti in Finanziaria nelle materie di competenza. L’assessore ha detto che è stata un’interlocuzione ampia e costruttiva e si è soffermata sui diversi elementi di discontinuità rispetto alla precedente legislatura, a cominciare dal piano straordinario sulla valorizzazione del patrimonio archeologico e sugli investimenti sulla scuola e l’Università.
«Considerate le ristrettezze economiche, abbiamo scelto di tutelare innanzitutto il diritto allo studio prevedendo un forte investimento sulle borse di studio, stanziando 10 milioni di euro, grazie anche alle risorse comunitarie, e mettendo un milione per i trasporti e l’assistenza specialistica per gli studenti disabili – ha dichiarato l’assessore Firino . Sulle poste in bilancio rimaste scoperte, abbiamo fatto presente che interverremo con fondi comunitari, per circa 5 milioni di euro, oltre che con alcuni correttivi attualmente allo studio della Giunta.»

L’azzeramento dei fondi per i programmi di mobilità studentesca internazionale (Erasmus, Leonardo); l’assenza di risorse per la lingua e la cultura sarda e per l’editoria libraria; il taglio di quelle riservate al cinema; l’insufficiente dotazione finanziaria per la gestione dei siti archeologici, di musei e biblioteche; la mancata previsione di stanziamenti per i contributi alle emittenti radiotelevisive ai sensi della legge 22/1998 (le cui modifiche sono state oggetto della legge regionale n. 3 del 12 gennaio 2015, approvata dunque in data successiva al via libera della Giunta alla legge finanziaria, avvenuto il 23 dicembre 2014).

Sono queste le principali criticità della Manovra 2015, evidenziate dai consiglieri della II commissione.

«La commissione – ha dichiarato il presidente, Gavino Manca (Pd) – avrà modo di sottolineare nel previsto parere alla Finanziaria, la necessità di procedere con le opportune modifiche e integrazioni, perché trovino soluzione i problemi evidenziati nel corso dell’incontro con l’assessore Firino, ad incominciare da quelli riguardanti l’università, il sistema bibliotecario e museale, l’editoria e l’emittenza radiotelevisiva.»

Dal suo canto, Claudia Firino, ha ribadito la complementarietà dell’utilizzo dei fondi regionali e di quelli comunitari e nel ricordare la priorità attribuita all’istruzione ha espresso soddisfazione, insieme con il presidente Gavino Manca, per i 211 milioni di euro (21% risorse Ue, 41% statali e 38% regionali) a disposizione per realizzare il relativo programma.

L’assessore del Beni Culturali Claudia Firino ha avviato, in collaborazione con l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, il tavolo tecnico per la predisposizione del servizio di vigilanza sul sito archeologico di Mont’e Prama. Grande la soddisfazione espressa dall’assessore Firino che ha riunito, oltre agli esponenti della Regione, i rappresentanti della Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, delle Soprintendenza per i Beni Archeologici e per i Beni architettonici e paesaggistici, del comune di Cabras, della diocesi di Oristano e dl Corpo Forestale.
«Oggi abbiamo segnato l’inizio di una riflessione il cui orizzonte è la messa a sistema di un servizio di vigilanza per ogni sito archeologico, grazie ai mezzi dell’assessorato dell’ambiente gestiti dal Corpo Forestale, che già aveva garantito la vigilanza durante lo scorse periodo festivo. L’interesse di tutti i soggetti interessati si è tradotto in un’efficace collaborazione interistituzionale», ha detto l’assessore della Cultura che ha rimarcato «l’attenzione sul sito di Mont’e Prama, per il quale esiste un accordo di programma per oltre 2 milioni di euro destinato ai lavori di ampliamento del museo di Cabras, alla valorizzazione del complesso scultoreo in generale e alla promozione a livello nazionale e internazionale. Senza perdere di vista il quadro più generale della valorizzazione del patrimonio archeologico della Sardegna, fortemente voluto da questa giunta regionale con l’investimento di tre milioni di euro nel triennio.» 
Il sistema di vigilanza sul sito di ritrovamento dei Giganti, già positivamente sperimentato nell’ambito della prevenzione degli incendi, si compone di molteplici termocamere capaci di rilevare la presenza umana e trasmettere immagini, tramite un’ulteriore videocamera, in diretta in sala operativa, in contatto con le Forze di dell’ordine.
Claudia Firino 5 copia