29 April, 2024
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Cristiano Erriu

L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha partecipato stamane all’incontro con i sindaci del Sulcis Iglesiente sugli scenari delineati dalla legge 2/2016, che individua le nuove articolazioni amministrative e territoriali, svoltosi nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, su iniziativa dei sindaci di Carbonia, Giuseppe Casti, e di Iglesias, Emilio Gariazzo.

«La Regione non lascia soli i comuni nel percorso verso i nuovi assetti legati al superamento del sistema delle province – ha detto Erriu -. La Giunta mette a disposizione dei comuni risorse finanziarie e figure qualificate in questa delicata fase di costruzione dei nuovi assetti. Sono anche previsti strumenti di perequazione per le realtà più svantaggiate. È un percorso graduale in cui la Regione è pronta a sostenere i singoli territori che comunque sono chiamati a compiere scelte fondamentali per il loro futuro.»

L’assessore degli Enti locali, davanti agli amministratori del Sulcis Iglesiente, ha ribadito il valore strategico delle Unioni dei Comuni «che rappresentano il cuore della riforma e che devono essere il più possibile forti e strutturate e rispecchiare un ambito ampio per far fronte, in modo efficace, ai nuovi compiti e alle nuove responsabilità. Le divisioni e l’eccessiva frammentazione possono costituire uno svantaggio competitivo per i territori e un ostacolo a una gestione associata delle funzioni e al processo virtuoso di collaborazione intercomunale. Una dimensione adeguata invece può aiutare a risolvere i problemi. La scelta spetta, comunque, ai comuni in piena autonomia, la Regione rispetterà le decisione che verranno assunte».

Cristiano Erriu, in queste settimane, sta illustrando, in città e paesi della Sardegna, i contenuti e le opportunità connesse al riordino degli enti locali.

«Tutta l’Isola discute – ha concluso Erriu -, sono convinto che con scelte nette e motivate si possano superare le criticità e le incertezze legate al superamento del sistema delle province.»

Nel telegiornale di domani, martedì 8 marzo, trasmetteremo un ampio passaggio dell’intervento di Cristiano Erriu.

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 Giuseppe Casti, Maria Marongiu ed Emilio Gariazzo

Il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, hanno organizzato una riunione per lunedì 7 marzo 2016, alle ore 10.30, nella Sala polifunzionale di Piazza Roma a Carbonia, nel corso della quale verrà valutata la possibilità di costituire, come previsto dalla Legge regionale n. 2/2016 sul riordino del sistema delle Autonomie locali, una “Rete Urbana” che consentirà di potenziare la collaborazione tra Enti locali per la Gestione di diversi Servizi.

Sono invitati a partecipare tutti i sindaci dei comuni dell’ex provincia di Carbonia Iglesias.

Parteciperà alla riunione l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu.

«La nuova riforma voluta dalla Regione – spiegano il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo – è da considerarsi come un’opportunità offerta ai Comuni per mettere insieme le diverse esigenze e realizzare progetti comuni in grado, anche, di risollevare le sorti del nostro territorio. La riunione servirà ad approfondire gli aspetti e il significato della Riforma. Spetta a noi mettere da parte forme di campanilismo o di interessi locali specifici e guardare, invece, all’unità di tutti i Comuni del Sulcis Iglesiente come nuovo strumento di sviluppo e crescita.»

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Quartiere Sant'Elia di Cagliari

La Giunta regionale ha approvato oggi la delibera con la quale si dà atto che, in sede di prima applicazione, l’elezione del Consiglio della Città metropolitana di Cagliari è indetta dal Presidente della Regione con proprio decreto, che sarà emanato non oltre il trentacinquesimo giorno dall’entrata in vigore della stessa legge. Le liste per l’elezione del Consiglio Metropolitano dovranno essere presentate dalle ore 8 del ventesimo giorno alle ore 12.00 del ventunesimo giorno successivi al decreto di indizione, che il presidente Francesco Pigliaru firmerà d’intesa con l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu.

Il Consiglio Metropolitano sarà composto dal sindaco metropolitano e da un numero di consiglieri pari a quelli eletti nel comune di Cagliari. Il Consiglio metropolitano sarà eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della Città Metropolitana ad eccezione del comune di Monserrato, in quanto è retto da un commissario straordinario (nominato a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale) che non può esprimere nessun amministratore che faccia parte del corpo elettorale.
La ripartizione in fasce demografiche dei Comuni della Città Metropolitana, prevista dall’art. 28 della legge regionale n. 2/2016, tiene conto del numero di abitanti di ciascuno dei 17 Comuni (Cagliari, Assemini, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Pula, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Sarroch, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Villa San Pietro e Uta). In prima applicazione, l’ufficio elettorale sarà costituito presso l’amministrazione della provincia di Cagliari, successivamente negli uffici del Consiglio metropolitano. L’ufficio elettorale sarà istituito dall’amministratore straordinario della provincia di Cagliari con un apposito provvedimento da emanare subito dopo l’indizione delle elezioni del Consiglio metropolitano e del quale faranno parte dirigenti, funzionari e altri dipendenti dell’amministrazione provinciale.

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Si terrà domani, 26 febbraio alle ore 9.30, nella Sala Anfiteatro di via Roma 253, a Cagliari, l’iniziativa promossa dall’assessorato della Cultura “Limba faeddada, limba bia”. I lavori verranno aperti dall’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, a seguire interverranno l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, il direttore de L’Unione Sarda Anthony Muroni ed esperti di lingua sarda coordinati da Antonio Ignazio Garau, tra i quali Bachisio Bandinu, Carlo Sechi, direttore de l’Obra cultural de l’Alguer, Michele Ladu, operatore dello Sportello linguistico regionale, e ancora insegnanti, dirigenti scolastici ed esponenti del mondo accademico. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno alle 15.30, e sarà Tore Cubeddu a coordinare i rappresentanti della politica comunale, regionale e nazionale.
Claudia Firino copia

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Cristiano Erriu

Proseguono a ritmo serrato, all’assessorato degli Enti locali, i lavori del tavolo tecnico tra la Regione e le organizzazioni sindacali per l’attuazione del processo di riforma del sistema delle autonomie locali secondo quanto stabilito dalla recente legge regionale n. 2/2016. L’assessore Cristiano Erriu ha presieduto il secondo incontro con i rappresentanti delle segreterie regionali e della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. Erriu, richiamando il precedente accordo sottoscritto il 24 novembre 2014, ha presentato la prima bozza del nuovo Protocollo d’intesa sull’attuazione, monitoraggio e qualificazione delle funzioni e del personale coinvolto nel processo di riordino istituzionale. Nelle prossime settimane il documento sarà proposto all’Anci Sardegna in rappresentanza delle Associazioni degli enti locali. Le organizzazioni sindacali hanno avanzato alcune proposte di integrazione, che sono state accolte dall’assessore Erriu.
Per l’occasione è stato presentato il risultato della ricognizione del personale delle Province, dal quale emergono alcuni dati interessanti. Rispetto al precedente monitoraggio effettuato il 1° gennaio 2013, che comprendeva 1.810 unità in servizio, il numero dei lavoratori è diminuito di oltre 400 dipendenti. Le funzioni che contano un maggior numero di dipendenti, oltre a quella generale di Amministrazione, gestione e controllo (332), sono i Servizi per il lavoro (265), la Viabilità (236) e l’Ambiente (233).

I servizi per il lavoro sono oggetto di un’altra riforma (quella prevista dal D.L. n. 216) che prevede il passaggio delle funzioni e del personale all’Agenzia regionale per il Lavoro.

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Elio Sundas copia


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Elio Sundas, sindaco di Santadi, è il nuovo coordinatore regionale delle Città dell’Olio. E’ stato eletto oggi, nel corso dei lavori dell’assemblea regionale, svoltasi a Cagliari.
La filiera dell’olio in Sardegna ha raggiunto un’elevata qualità ma può crescere ancora.

«Abbiamo una qualità di prodotto eccellente ma siamo convinti che il comparto sardo possa crescere ancora» ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi. Per fare questo occorre esaltare le potenzialità del settore sfruttando a pieno le opportunità di sviluppo offerte dagli strumenti regionali, a cominciare dal nuovo Programma di sviluppo rurale». Di fronte ai rappresentanti dei 30 Comuni isolani che aderiscono all’omonima Associazione nazionale, l’assessore Falchi ha poi precisato che «l’assessorato lavora per spingere i comparti all’integrazione di filiera e in questo senso si apre una grande opportunità per il settore olivico per il quale risulteranno importantissimi i bandi destinati all’ammodernamento delle aziende e dei frantoi, alla certificazione e promozione del prodotto anche attraverso i progetti di filiera. Punteremo al miglioramento della qualità generale dell’olio per garantire i nostri consumatori, sempre molto attenti alle caratteristiche organolettiche di un prodotto tradizionale della nostra cucina e, nello stesso tempo, lavoreremo a stretto contatto con i territori attraverso Consorzi di Tutela, Associazioni di produttori, Comuni e GAL».

Alla giornata di lavori, ha partecipato anche l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu. «Credo che non esista un prodotto che, più dell’oliva, sia legato ai territori della Sardegna – ha ricordato Erriu – La quantità del nostro prodotto non può essere pari a quella di altre realtà italiane, ma l’elevata qualità (pluripremiata in tanti concorsi anche in ambito internazionale) ci consente di guardare al futuro con fiducia. Occorre una produzione integrata che non può prescindere dalla cura del paesaggio e dell’ambiente circostante. La gestione unitaria richiede un intervento coordinato che veda protagonisti Regione e Comuni con politiche efficaci e mirate, senza perdere di vista le sinergie con gli altri Paesi del bacino mediterraneo. Nel sistema di riordino delle autonomie locali, le Unioni di Comuni avranno competenze in materia di promozione. La Regione sta creando i presupposti per uno sviluppo più armonico attraverso i fondi per la tutela dei paesaggi rurali, che si affiancano alle risorse del Psr e alle numerose iniziative avviate da anni in tutta l’Isola dagli enti locali e dai produttori olivicoli»

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È stata pubblicata la prima procedura di gara gestita dalla Centrale regionale di committenza, in qualità di soggetto aggregatore per la Regione Sardegna. Si tratta di una procedura per l’affidamento dei servizi integrati di vigilanza armata, portierato e altri servizi che potrà essere utilizzata da tutte le pubbliche amministrazioni del territorio isolano, in particolare dalle Aziende sanitarie e dai Comuni. Il bando, da oltre 83 milioni di euro, prevede la stipula di una convenzione quadro della durata di 18 mesi, cui seguiranno singoli contratti delle Amministrazioni aderenti della durata di 36 mesi. La procedura è stata suddivisa in tre lotti territoriali (Nord, Centro e Sud).
I servizi di vigilanza fanno parte delle categorie merceologiche che, secondo quanto previsto dal Decreto Legge n. 66/2014, impone a tutte le pubbliche amministrazioni di ricorrere ai 32 soggetti aggregatori presenti sul territorio nazionale.
La gara è gestita in maniera completamente telematica: a tal proposito viene utilizzata la piattaforma realizzata dalla Regione con fondi comunitari, disponibile all’indirizzo www.sardegnacat.it. La piattaforma è stata messa a disposizione di tutte le Amministrazioni del territorio sardo che possono utilizzarla gratuitamente sia per accedere al mercato elettronico regionale, sia per lo svolgimento di autonome procedure di gara.
– ha sottolineato l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu – prende corpo il programma regionale di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi che, grazie all’aggregazione della domanda pubblica regionale e alla dematerializzazione e semplificazione delle procedure di acquisto, si pone l’obiettivo di riqualificare la spesa pubblica regionale, liberando risorse da destinare al miglioramento dei servizi a cittadini ed imprese, oltre che agli investimenti per la crescita economica dell’Isola.»

Palazzo della Regione 1

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si sono svolte questa mattina le audizioni degli assessori degli Enti locali ed Urbanistica, Cristiano Erriu, e della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, in IV commissione. 

L’assessore degli Enti locali ed Urbanistica Cristiano Erriu illustrando alla commissione Governo del territorio, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) i principali contenuti della finanziaria 2016, per la parte di competenza, ha detto che «entro la fine dell’anno sarà completato il nuovo sistema informativo sui beni paesaggistici che fornirà ai Comuni strumenti operativi moderni ed efficienti per adeguare i Piani urbanistici al Ppr».

Oltre al nuovo sistema informativo, l’assessore si è soffermato sulla legge n.29 per il recupero dei centri storici per la quale sono state presentate 286 istanze, ora in corso di valutazione. «E’un segno di grande interesse da parte dei Comuni e dei privati –  ha spiegato – che ci consentirà di intervenire su parti del territorio destinate ad importanti funzioni pubbliche ma in parte degradate o poco valorizzate; l’obiettivo strategico è quello di intervenire per riordinare il tessuto urbanistico, con una particolare attenzione alle periferie».

«E’ poi iniziata – ha aggiunto Erriu – la fase di ampliamento del Ppr verso le zone interne della Regione con lo studio e l’analisi dei paesaggi rurali storici, un lavoro lungo ed articolato che, una volta concluso, completerà la pianificazione urbanistica del territorio.»

Per quanto riguarda la nuova legge urbanistica, l’assessore ha affermato che «la Giunta ha già predisposto un testo nel quale si stanno inserendo le integrazioni necessarie dopo l’approvazione della riforma delle Autonomie locali; successivamente sarà sottoposto ad una fase di consultazione pubblica al termine della quale sarà approvato dalla Giunta e trasmesso alla commissione ed al Consiglio».

Nel corso della sua audizione, l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, ha detto che «la parte della finanziaria relativa all’ambiente va inquadrata nel ciclo della programmazione unitaria e la novità più significativa di quest’anno è rappresentata dall’avvio di grandi interventi strutturali di bonifica, attesi da anni, dei siti industriali inquinati del Sulcis, di Porto Torres e La Maddalena, che possono contare su una dotazione finanziaria di oltre 140 milioni di euro che contiamo di integrare con ulteriori risorse provenienti dal Piano nazionale per il Sud.»

«Il capitolo-bonifiche – ha proseguito l’assessore – comprende anche l’amianto e per questi interventi è necessario sia accelerare le procedure di spesa rispetto al 2015, quando le risorse erano state assegnate alle province, che individuare fondi per la sostituzione dell’amianto con materiali eco-compatibili.»

L’assessore si è poi soffermata, fra l’altro, sul Piano dei rifiuti sottolineando «la forte spinata alla tariffa unica grazia alle premialità assegnate ai Comuni virtuosi; stiamo comunque aggiornando il Piano in previsione dell’istituzione di una Autorità unica per la quale c’è già un Disegno di legge della Giunta che va però armonizzato con la riforma degli Enti locali».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola, anche con accenti critici provenienti da Sel soprattutto sulla insufficiente dotazione finanziaria assegnata ai “cantieri verdi”, i consiglieri regionali Eugenio Lai di Sel, Salvatore Demontis del Pd, i capigruppo di Cps Pierfranco Zanchetta e di Sel Daniele Cocco ed Antonello Peru di Forza Italia.

La commissione ha poi avviato insieme all’assessore una riflessione sulla riforma dell’Ente foreste che, in base ad un Disegno della Giunta, dovrebbe essere trasformato nell’Agenzia “Forestas”. Il presidente Antonio Solinas ha sintetizzato i punti sui quali si ritiene necessario un approfondimento. «Il primo riguarda – ha ricordato Solinas – le spese necessarie per la trasformazione, voce passiva senza ricadute sull’attività». Inoltre, «solleva non pochi dubbi il percorso piuttosto farraginoso (anche in considerazione dell’esperienza non positiva delle agenzie agricole) relativo al trasferimento dei beni dell’Ente foreste, che prima dovrebbero essere trasferiti all’assessorato degli Enti locali e poi assegnati alla nuova Agenzia». «Infine – ha concluso Solinas – c’è un problema complessivo di governance nel senso che appare oggettivamente difficile che una realtà complessa come l’Ente foreste, con 150 basi operative in tutta la Sardegna e circa 7000 dipendenti, possa essere ben guidata da un vertice sostanzialmente monocratico, formato da un amministratore unico ed un direttore generale”.

L’assessore Spano, nel dichiarasi disponibile ad ogni ulteriore fase di confronto, ha messo l’accento sul fatto che «la proposta dell’Agenzia non riguarda tanto la governance quanto la funzione, perché col nuovo assetto giuridico l’Ente diventerebbe a tutti gli effetti un braccio operativo della Regione con capacità di operare su tutto il territorio, mentre attualmente la sua attività è circoscritta ad aree ben delimitate».

Sul trasferimento dei beni, la Spano ha ricordato che «si tratta di un passaggio necessario per risolvere questioni ancora aperte riguardanti il periodo in cui esisteva l’Azienda foreste demaniali, ed anche vantaggioso in termini fiscali perché l’Agenzia non pagherebbe più l’Imu agricola, che ora pesa per circa 3/400.000 euro».

La commissione, che ha “in carico” il disegno di legge, si è riservata una ulteriore verifica delle parti del testo ritenute meritevoli di approfondimento.

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Search engine friendly contentSi è svolto questa mattina, nel palazzo di viale Trento a Cagliari, l’atteso confronto tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria, dei Lavori pubblici e degli Enti locali, Maria Grazia Piras, Paolo Maninchedda e Cristiano Erriu, e il Coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, hanno incontrato i sindaci del territorio (erano assenti soltanto tre sindaci) e i segretari regionali e territoriali di CGIL e UIL, per fare il punto sulla situazione del sistema industriale della zona (Centrale Enel, Portovesme srl, Eurallumina e Alcoa) e sullo stato di attuazione del Piano Sulcis.
Nel corso dell’incontro, il presidente Pigliaru, l’assessore Piras e il Coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, si sono soffermati sulle principali questioni industriali. La centrale termoelettrica del Sulcis, destinata alla chiusura, grazie all’intervento della Regione sarà messa in sicurezza con il contratto di disponibilità che sarà stipulato da Terna con Enel, che si è impegnata a investire in efficienza e logistica. Anche la questione Eurallumina è in via di soluzione: la Giunta si è assunta la responsabilità di consentire la realizzazione di una caldaia a carbone che sostituirà la vecchia centrale migliorando sia l’efficienza energetica che quella ambientale. Sul fronte energetico, grazie alle interlocuzioni tra Giunta e Governo, la proroga del regime di superinterrompibilità e la stipula di contratti bilaterali consentono di mantenere attive sia la Portovesme srl che lo stabilimento di San Gavino, nonché tutte le aziende che usufruiranno dell’accordo. Infine, si torna a parlare dei progetti sul Biofuel, un investimento che vale 290 milioni di euro (non inseriti nel Piano Sulcis) finanziato da privati con capitale di prestito BEI. Dopo una fase di stallo iniziale, c’è una ripresa dell’iniziativa imprenditoriale. L’azienda, infatti, ha concordato un test industriale con l’Enel per l’utilizzo della lignina, prodotto di scarto nella produzione dei biocarburanti, come biomassa per alimentare la centrale termoelettrica. La decisione sull’investimento sarà presa dopo il test della lignina.
«Il Sulcis è un territorio su cui la Regione lavora a tempo pieno, su tutti i fronti – ha detto il presidente Pigliaru in apertura di incontro -. Il Piano Sulcis, come tutti i Piani, non è perfetto ed è certamente ancora migliorabile, ma è evidente che molte cose sono già state fatte e altre avviate e sostenute, dopo anni di ritardi inaccettabili. Ci siamo ritrovati ad affrontare questioni importanti come il salvataggio di Igea: sembrava tutto perso in partenza e invece le bonifiche si stanno finalmente muovendo, così come qualcosa si sta muovendo per Euroallumina. E se il bando per le imprese spinge le attività private con una buona dotazione finanziaria, per quanto riguarda Alcoa la Regione si sta impegnando a tutti i livelli, lavorando costantemente con Palazzo Chigi perché si arrivi a un risultato positivo. Crediamo nello sviluppo del Sulcis e il nostro sforzo è di lavorare in modo continuo e trasparente: se ci sono difficoltà coordiniamoci per superarle insieme.»
Lo stato di attuazione del Piano Sulcis al febbraio 2016 è stato illustrato dal Coordinatore del Piano, Tore Cherchi. «Tutti i 620 milioni previsti dal Piano sono stati impegnati e sono 70 gli interventi eseguiti, o in fase di esecuzione, di cui la metà di competenza degli enti locali – ha sottolineato Tore Cherchi -. Alcune importanti novità, comunicate oggi, riguardano il bando per le imprese Call For Sulcis, con una dotazione finanziaria di 32 milioni. A fine mese saranno pubblicati i primi bandi. Altre novità importanti interessano i lavori pubblici: l’Anas, infatti, entro febbraio manderà in appalto lavori per 56 milioni di euro. Gli interventi riguardano, tra l’altro, le strade del basso Sulcis, il nuovo ponte sull’istmo e la circonvallazione di Sant’Antioco».

Risultati soddisfacenti sta ottenendo anche l’intervento sulla fiscalità di vantaggio: ne stanno usufruendo circa 4mila imprese artigiane e del piccolo commercio del Sulcis. Non meno rilevanti sono le iniziative nel settore scolastico (5 milioni di euro), il programma di interventi per la bonifica e il risanamento ambientale nei siti industriali e minerari (attività in capo a Igea e ai Comuni interessati) e il programma sulle infrastrutture (in particolare i lavori per l’interconnessione dei bacini del Sulcis Iglesiente al sistema idrico regionale).
A chiudere l’incontro è stata l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, che ha evidenziato il clima costruttivo nel dibattito con amministratori locali e sindacati.
«Il quadro che emerge è positivo, anche se non mancano criticità già individuate e in via di risoluzione. Molte attività del Piano Sulcis interessano i lavori pubblici, dove si scontano i problemi legati a tutto il sistema del settore. Condividiamo perciò l’esigenza manifestata dai sindaci di un maggior coordinamento tra enti locali e Regione per superare le difficoltà e accelerare l’iter delle pratiche. Siamo anche consapevoli, e su questo – ha detto l’assessore Piras – condividiamo la preoccupazione dei sindacati, che nel Piano manca un intervento di tipo sociale che faccia da cuscinetto tra la situazione attuale e l’avvio delle iniziative imprenditoriali destinate a creare nuova occupazione. Occorre trovare un sistema di sostegno al reddito: pensiamo a un intervento da inserire all’interno della predisposizione dell’iter di dichiarazione di area di crisi complessa o dentro il Patto per il mezzogiorno in discussione con il Governo. Sul piano urbanistico l’adozione di un nuovo provvedimento regionale potrà dare una spinta ai progetti del settore turistico che attendono di essere realizzati”.»
Infine, la questione delle bonifiche. Igea, società in house della Regione sotto il controllo dell’assessorato dell’Industria, sta collaborando con alcuni Comuni nel quadro di progettazione delle bonifiche. In relazione all’intervento nell’area dell’ex Seamag di Sant’Antioco, l’assessore Piras ha detto che proprio ieri Igea ha presentato al ministero dell’Ambiente un cronoprogramma molto stretto di realizzazione dei lavori. Nel corso dell’incontro, i sindaci e i sindacati hanno riconosciuto gli aspetti positivi di quanto fatto finora ma hanno anche ribadito che occorrono adeguate politiche del lavoro e che è necessario sbloccare tutti gli investimenti del settore turistico che ancora attendono una nuova legge urbanistica.

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Search engine friendly contentUna nuova stagione di rapporti tra Sardegna e Corsica, con al centro i temi dell’insularità, svantaggi da superare e opportunità da cogliere. Questo il centro dell’incontro istituzionale e della prima giornata di lavoro comune tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il presidente della Corsica Gilles Simeoni, prima a Villa Devoto dove hanno incontrato la stampa insieme al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, poi in Consiglio per la riunione con i capigruppo dell’assemblea sarda.

Per Simeoni, in Sardegna su invito del presidente Pigliaru, è stato il primo viaggio istituzionale all’estero. Dopo la visita al Museo archeologico per ammirare le statue di Mont’e Prama, la delegazione del governo corso, composta Jean-Félix Acquaviva (Trasporti e montagna), Fabienne Giovannini (Agenzia Urbanistica e pianificazione territoriale), Jean-Christophe Angelini (Sviluppo economico) e Saveriu Luciani (lingua e cultura corsa, gestione idraulica), ha lavorato insieme ad alcuni assessori della giunta sarda in incontri separati, per mettere a fuoco gli ambiti di condivisione. Ai tavoli erano presenti Gianmario Demuro (Affari generali e riforme), Donatella Spano (Ambiente), Paolo Maninchedda (Lavori pubblici), Massimo Deiana (Trasporti), Francesco Morandi (Turismo) e Cristiano Erriu (Urbanistica). I punti sono stati fissati nella riunione generale, guidata da Pigliaru e Simeoni e in cui sono stati definiti i prossimi passi: gli uffici da subito al lavoro per affiancare ai dossier già avviati con le Baleari quelli aperti oggi con la Corsica, a metà marzo la visita istituzionale del presidente Pigliaru ad Ajaccio e all’inizio di maggio l’incontro a tre alle Baleari.

«La nostra proposta del patto tra isole prende corpo – ha detto Francesco Pigliaru al termine dei lavori -. «Oggi abbiamo scritto i titoli e definito le modalità secondo cui organizzare i contenuti. Come abbiamo detto due giorni fa a Bruxelles nella riunione con la presidente delle Baleari Francina Armengol, gli svantaggi dovuti alla discontinuità territoriale causano alle nostre regioni gli stessi problemi che, nel tempo, sono stati affrontati spesso in modo molto diverso, arrivando a risultati altrettanto diversi. Abbiamo deciso di comparare le esperienze – ha spiegato il presidente della Regione – ragionando insieme su trasporti, energia, turismo, sostenibilità e in generale sviluppo dei nostri territori, così fortemente caratterizzati dalla condizione geografica. Vogliamo confrontarci anche sui rapporti che ognuno di noi ha con il proprio governo centrale, sulle nostre visioni di autonomia, su quanto ne deriva in termini di responsabilità. Sardegna, Corsica e Baleari potranno presentarsi unite a discutere di insularità con l’Unione europea, e farlo partendo da una prospettiva condivisa e su cui si è lavorato congiuntamente. Non ci interessa formare un’associazione d’intenti – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma essere pragmatici, per raggiungere tutti più rapidamente i nostri obiettivi. È l’Europa a offrirci l’opportunità di pensare alle nostre isole come a una macroregione, sta a noi coglierla.»