14 October, 2024
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E’ stata inaugurata domenica 8 novembre, nella provincia giapponese di Sorachi, accolta da un pubblico numeroso e interessato, la Mostra “La Città del carbone”, ideata da Davide e Lorenzo Uccheddu, in collaborazione con Ester Lai (dottoressa in Beni Culturali). I tre giovani sardi hanno anche curato l’allestimento insieme agli addetti del Sorachi Carbon Community Center.

Il patrocinio è dell’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, del Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC), del Servizio Bibliotecario Interurbano del Sulcis, dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo, della Provincia di Sorachi, del comune di Iwamizawa, del comune di Mikasa, dell’Associazione italo-giapponese dell`Hokkaido e della catena di ristoranti italiani in Giappone, Eastone Srl.

Nella serata dell’inaugurazione il Sorachi Carbon Community Center e i membri del Comune di Iwamizawa hanno organizzato una festa a sorpresa.

La Mostra è visitabile sino al 23 novembre.

Il progetto Sora-Degna, di cui la Mostra è parte, mette in evidenza le similitudini tra la zona di Sorachi (in Giappone) e di Carbonia: entrambi i territori si trovano in due isole morfologicamente simili e in entrambe le zone si estrae o si estraeva il carbone.

La Mostra è allestita su due piani: al primo piano sono esposte circa 150 recenti fotografie della Grande Miniera di Serbariu, realizzate da Lorenzo Uccheddu, in collaborazione con Ester Lai.

Il secondo piano è dedicato alla Sezione storica della Mostra, curata dalla Sezione di Storia locale del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis (SBIS) in collaborazione con il Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC). Nello stesso piano è possibile assistere alla proiezione del video “Carbonia Landscape Machine”, realizzato in occasione della seconda edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, vinto dal comune di Carbonia.

La Mostra è articolata in quattro sezioni che rispecchiano la successione temporale dall’apertura alla chiusura delle miniere del Sulcis, dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri. La prima sezione è dedicata alle miniere carbonifere di Bacu Abis e Terras Collu sfruttate dal 1853 e a Caput Acquas in attività dal 1879. Sono state selezionate undici immagini del fotografo biellese Besso e dell’iglesiente Pizzetti, entrambi fotografi industriali, che evidenziano il metodo di coltivazione a giorno o a cielo aperto in uso fino ai primi anni del Novecento. La seconda sezione che si compone di ventisei fotografie, è dedicata alla Grande Miniera di Serbariu in esercizio dal 1937 a Carbonia, unico esempio di città di fondazione costruita “a bocca di miniera”. Il percorso delle immagini rappresenta le mansioni principali dei lavoratori impegnati nel sottosuolo e nel soprasuolo e il ciclo di produzione del carbone: estrazione, trattamento, trasporto e imbarco. La terza sezione, con ventidue scatti, è nata con l’intento di promuovere il grande lavoro fatto dal Comune di Carbonia per riqualificare gli edifici dell’area mineraria rimasti inutilizzati dalla chiusura della miniera sino alla creazione dell’attuale polo culturale-scientifico, costituito dal Museo del Carbone, dal Museo Paleontologico PAS E. A. Martel, dalla Sezione di Storia locale, dall’Auditorium, dalla Sotacarbo e dalla Fabbrica del cinema. La quarta sezione, con diciotto immagini, illustra il periodo contemporaneo e l’attività della miniera di Nuraxi Figus (Gonnesa). Sono rappresentati gli attuali metodi di coltivazione del carbone per mezzo di modernissimi macchinari, l’estrazione e il trattamento del minerale, gli impianti di omogeneizzazione e tutte le infrastrutture che fanno parte del sito minerario.

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