30 April, 2024
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«Soltanto vuoti proclami e promesse mai mantenute. La maggioranza in seno a questo governo regionale ha dichiarato più volte che la nomina del nuovo Commissario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari sarebbe arrivata a breve. Ebbene, quanti giorni sono trascorsi dall’ultimo annuncio altisonante? Quanti mesi? Nel frattempo la sanità sassarese sta crollando, schiacciata dal peso dell’indifferenza, dell’apatia, dell’incuria dei nostri amministratori. È mai possibile che trascorsi nove mesi dall’insediamento di questo governo le diverse forze che lo compongono non riescano a mettersi d’accordo su un nome? Oltre la patina sfavillante esibita in pubblico e sui media scorgiamo soltanto il vuoto. Il vuoto più totale. Anziché nominare schiere di dirigenti regionali il presidente Solinas dovrebbe occuparsi di salvare l’Aou di Sassari da morte certa. Ma in cima all’agenda politica del Governatore evidentemente ci sono altre priorità e il diritto alla salute dei sardi rasenta il fondo.»

La capogruppo del Movimento 5 Stelle sferra un altro duro attacco al governatore Christian Solinas ed alla Giunta sulla mancata nomina del commissario dell’AOU di Sassari.

«Continuerò incessantemente a sollecitare la nomina di una guida per il Nord Sardegna. In attesa che venga nominato un commissario dell’AOU, le decisioni – spiega Desirè Manca – vengono prese da un facente funzioni. Di fatto ad essere portata avanti è soltanto l’ordinaria amministrazione, mentre le problematiche di fondo, le criticità che se risolte potrebbero dare nuovo ossigeno alla rete sanitaria del Nord Sardegna non possono essere affrontate. Senza un responsabile il piano di ristrutturazione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria non può partire. Siamo completamente allo sbando.»

«Gli operatori sanitari sono stremati, impotenti, e con le mani legate assistono alla totale decadenza del secondo polo sanitario della Sardegna, oggi depauperato e abbandonato a sé stesso. Non c’è più tempo. Basta con i grandi proclami acchiappa consensi. Invito la maggioranza a mettere da parte, almeno stavolta, i giochi di potere e l’opportunismo politico. A rimetterci – conclude Desirè Manca – sono i pazienti, sono i lavoratori, sono le persone, siamo tutti noi.»

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Confermata l’apertura di un distaccamento dei vigili del fuoco a Bono, il Movimento 5 Stelle scende nuovamente in campo per ottenere dalla Regione i fondi necessari alla ristrutturazione dell’ex caserma dei carabinieri, la struttura già individuata come sede dei vigili del fuoco del Goceano.

Grazie all’impegno del deputato del M5S Alberto Manca, primo firmatario di un ordine del giorno che ha impegnato il Governo a rendere operativi i cosiddetti “distaccamenti misti”, già istituti ma privi di sedi, Bono potrà avere presto un distaccamento dei vigili del fuoco.

Il deputato goceanino Alberto Manca, da anni impegnato nella risoluzione di questa vertenza, rinnova oggi il suo impegno anche a livello regionale: «Assieme alla collega e capogruppo del M5S Desirè Manca chiederemo alla Regione che nella prossima finanziaria vengano previste delle somme da destinare alla ristrutturazione dei locali dell’ex caserma affinché possa presto ospitare i Vigili del Fuoco del Goceano».

«La sede dei vigili del fuoco di Bono – denuncia Alberto Manca – rischia di non poter essere attivata se i locali dell’ex caserma dei carabinieri destinati ad ospitarla non verranno adeguati al più presto alla loro nuova funzione. Ho avuto informazioni in merito al fatto che il Comando dei vigili del fuoco in caso di mancata disponibilità della sede, dislocherà il personale altrove. L’edificio dell’ex caserma, prima ex carcere mai entrato in funzione, necessita di importanti lavori di ristrutturazione e di infrastrutture già da quando venne individuato e scelto come sede dei Vigili del fuoco a seguito di un sopralluogo che effettuai assieme al sindaco di Bono ed al Comandante provinciale.»

«Successivamente alla mia elezione – spiega il deputato del M5S – mi attivai per superare questa situazione di stallo. Il primo marzo scorso incontrai i sindaci del Goceano con i quali raggiunsi questa intesa: io mi sarei attivato al Ministero per ottenere il personale e l’apertura della sede di Bono, loro avrebbero individuato la struttura e l’avrebbero adattata alle esigenze dei vigili del fuoco. A seguito di questa riunione purtroppo però la Comunità Montana, ente competente, non ha ancora ottemperato allo stanziamento di sede e risorse. Dopo la nomina del sindaco di Esporlatu Furriolu a presidente, le intenzioni della Comunità Montana sono inspiegabilmente cambiate: ha risposto picche al Movimento 5 stelle. Ciò nonostante, andremo avanti. Grazie all’interessamento e all’impegno della capogruppo del M5S in Regione Desirè Manca, siamo pronti a chiedere l’intervento della Regione per ottenere, in tempi brevi, la ristrutturazione del locale e dare un servizio a tutti i goceanini.»

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«72 ore. Sassari, Porto Torres, Stintino, le tre principali città del nord – ovest con più di 150 mila abitanti senza acqua. Le condotte si possono rompere, certo, ma ci domandiamo se per un guasto ad un condotta ci volessero trenta giorni per la riparazione, i cittadini rimarrebbero un mese senza acqua? Esiste un piano di emergenza in caso di rottura delle condotte? I fatti ci dimostrano di no, nessuna interconnessione delle reti e nessuna programmazione.

Ci si affida all’improvvisazione, alle poche autobotti che da sole non sono certo in grado di sopperire a tutte le necessità dei cittadini. Zone di serie a e zone di serie b, le prime prive di disagio, le seconde completamente a secco da tre giorni.

Un problema che doveva essere affrontato e risolto anni fa, ma come dimostrato, la programmazione è un vocabolo sconosciuto ai vertici di Abbanoa e anche all’Ente Acque della Sardegna. La distribuzione dell’acqua chi la decide? Con quali criteri? Forse la dirigenza attualmente al comando del sistema idrico della Sardegna non conosce in modo approfondito il sistema di distribuzione del nord.»

Questa la denuncia della capogruppo del M5S Desirè Manca alla luce dell’emergenza idrica che sta interessando il Nord – Ovest dell’isola.

«Vogliamo sperare che questa sia una lezione che non verrà dimenticata. I cittadini utenti non meritano una gestione improvvisata e superficiale. È mai possibile che non ci fosse un piano d’azione per far arrivare l’acqua nelle zone che ne sono rimaste prive per giorni? La risorsa prodotta dal Bidighinzu perché non è stata distribuita equamente tra le vie zone della città? – conclude Desirè Manca -. Attendiamo fiduciosi il solito iter di scaricabarile da parte dei soggetti interessati.»

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La capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Desirè Manca, interviene sullo stato in cui versa il potabilizzatore di Pedra Majore, gestito da Abbanoa in Anglona.

«Sono trascorsi mesi ormai da quando, nello svolgimento del mio mandato, ho chiesto di poter effettuare un sopralluogo nell’impianto di potabilizzazione di Pedra Majore, gestito da Abbanoa in Anglona. A seguito delle numerose segnalazioni ricevute riguardo malfunzionamenti, pericolosi sversamenti, condizioni igieniche precarie, rischio inquinamento di suolo e falde acquifere, ho chiesto ai vertici del gestore idrico della Sardegna di poter visionare l’impianto per verificarne le condizioni. Ad oggi devo constatare con rammarico che la mia richiesta è caduta nel vuoto. Non ho ricevuto alcuna risposta né da parte di Abbanoa né da parte della Regione Sardegna. Appare incredibile come ogniqualvolta venga denunciato un disservizio o una negligenza da parte di Abbanoa la Regione si trinceri in un silenzio tombale. Ritengo opportuno a questo punto denunciare questa grave omissione alla magistratura. Sono diversi gli interrogativi per i quali vorrei ricevere risposta: Per quale motivo non mi viene consentito di effettuare un sopralluogo all’interno di un impianto in cui sono stati investiti milioni di fondi pubblici? Per quale motivo nessuno si degna di rispondere? Per quale motivo mi viene negato l’ingresso allo stabilimento? Cosa c’è da nascondere ad un amministratore pubblico? Quali sono le motivazioni di questo silenzio assoluto? Chi sta coprendo chi, o sta coprendo cosa?»

Queste le circostanze che hanno portato la capogruppo del M5S Desirè Manca a redigere un esposto – denuncia che presenterà alla Procura della Repubblica di Cagliari a breve.

«Alcune fotografie scattate all’interno dell’impianto di Pedra Majore non lasciano presagire nulla di buono. L’impianto sembrerebbe in condizioni di totale abbandono, privo dei dovuti controlli di manutenzione. Le condotte appaiono immerse nel fango, lo stesso che, secondo quanto riportato da fonti diverse, verrebbe sversato nei terreni attigui allo stabilimento. Come possiamo permettere che i cittadini bevano l’acqua che arriva da Pedra Majore se non ci viene consentito di verificarne la potabilità?  Siamo sicuri che non ci sia pericolo per la salute delle persone e per l’ambiente? Siamo sicuri che quel fango sia innocuo? Se Abbanoa può vantare una tale sicurezza – conclude Desirè Manca – perché mai non mi consente di visionare l’impianto?»

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Il Consiglio regionale ha approvato ieri sera la quarta variazione al bilancio 2019-2021.

La seduta pomeridiana è stata aperta dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, il quale ha dichiarato aperta la discussione sull’articolo 1 “Disposizioni in materia di enti locali e politiche territoriali” del disegno di legge n. 74/A “Quarta variazione al bilancio 2019-2021 e disposizioni varie.” e sugli emendamenti.

Dopo che l’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Fasolino, ed il presidente della commissione Bilancio, Valerio De Giorgi (Misto), hanno espresso il parere sugli emendamenti all’articolo 1, ha preso la parola il consigliere regionale Antonello Peru (Udc Cambiamo!). L’esponente della maggioranza ha spiegato di aver presentato l’emendamento 290 in linea con un’idea di Sardegna, propria di questa maggioranza, che vuole tutelare e valorizzare le zone interne, combattere lo spopolamento e allungare la stagione turistica. Il testo ha l’obiettivo di rianimare e valorizzare il patrimonio dei centri storici delle zone interne ai fini turistico-ricettivi. «Un emendamento che destina 5 milioni per riqualificare e convertire strutture non più funzionali – ha affermato Antonello Peru – nell’ottica di un’offerta turistica che crei integrazione tra zone interne e zone costiere.»

Pensiero condiviso anche dal consigliere del Psd’Az, Giovanni Satta, il quale ha annunciato che sta predisponendo un progetto di legge per valorizzare il patrimonio urbanistico delle zone interne ai fini turistici anche per contrastare lo spopolamento. Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha proposto ai colleghi di maggioranza e opposizione di ritirare tutti gli emendamenti su cui la Commissione ha espresso parere contrario. Appello accolto dai colleghi Eugenio Lai (Leu), Francesco Agus (Progressisti), Michele Cossa (Riformatori sardi), Alessandro Solinas (M5S), Cesare Moriconi (Pd).

L’Aula ha quindi approvato l’emendamento  soppressivo parziale n. 264 della Giunta che sopprime il comma 1 dell’articolo 1 (1. L’autorizzazione di spesa di cui al comma 1 dell’articolo 7 della legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità 2019) è integrata di euro 2.000.000 (missione 08 – programma 01 – titolo 2 – capitolo SC08.7740)) e il sostitutivo parziale n. 265 (Nel comma 10 le parole “fino a un periodo massimo di 18 mesi” sono sostituite dalle parole «fino ad un periodo massimo di 36 mesi»).

Il Consiglio ha approvato il testo dell’articolo 1 e poi il presidente Michele Pais ha messo in votazione gli emendamenti aggiuntivi nn. 293, 300, 292, 117, 118, 260, 261, l’emendamento 391 all’emendamento 269, il 269, 290, 303, 304, 307, 308, 309, 311 e 316, tutti approvati.

L’emendamento 293 (Mura) autorizza la spesa di 100mila euro a favore del comune di Samugheo per interventi di messa in sicurezza e ripristino della strada comunale Lacos, il n. 300 (Lai e più) autorizza la spesa di 400mila euro a favore del comune di Gergei, per la manutenzione e messa in sicurezza della viabilità di valenza intercomunale, il n. 292 (Mura) autorizza la spesa di 300mila euro quale contributo a favore del comune di Nughedu Santa Vittoria per interventi di messa in sicurezza e ristrutturazione del Novenario di San Basilio, il n. 117 (Cera) autorizza una spesa di 100mila euro a favore del comune di Terralba per interventi di ripristino infrastrutture a seguito di calamità naturali, il n. 118 (Cera) autorizza la spesa di 100mila euro a favore del comune di Arborea per interventi di ripristino di infrastrutture a seguito di calamità naturali, il n. 260 (Giagoni e più) autorizza la spesa di 20mila euro a favore del comune di Domusnovas per la sistemazione della strada rurale di collegamento dal paese al sito archeologico S’Ommu e S’Orcu, località Narboni-Piras.

L’Aula ha anche approvato l’emendamento 261 (Giagoni e più)che autorizza la spesa di 40mila euro a favore del comune di Luras per interventi di ripristino delle strade rurali e il n. 269 (Giunta), con il relativo emendamento, che prevede «10bis. L’importo di euro 500 cui alla lettera e) dell’articolo 4, comma 12  della legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48 è sostituito dall’importo di euro 1.400.000. Conseguentemente il fondo di cui all’articolo 10 della legge regionale 29 maggio 2007 n. 2 (legge finanziaria) e successive modifiche e integrazioni, è rideterminato per il 2019 in euro 533.131,00». Via libera anche all’emendamento 290 (Peru e più)  che autorizza la spesa di 5 milioni di euro per il 2020 «al fine di sviluppare un’offerta turistica identitaria integrata con le produzioni locali e la valorizzazione del territorio a fini turistico ricettivi, la Giunta predispone un programma di finanziamento a favore degli enti locali attraverso l’utilizzo delle risorse europee, nazionali e regionali, per la valorizzazione di alberghi diffusi e forme di ospitalità diffusa attraverso il recupero e la riqualificazione degli immobili situati nelle zone omogenee».

L’Aula ha approvato anche l’emendamento 303 (Marras e più) che autorizza una spesa di ulteriori 150mila euro per il 2019 per «il completamento degli interventi di messa in sicurezza del Teatro civico del comune di Bosa, inseriti nella tabella D (investimenti di cui al comma 22 dell’articolo 4 della Legge regionale 48 del 2018. Approvato anche il n. 304 (Marras e più) che autorizza la spesa per il 2019 di 350mila euro a favore del comune di Bosa, di cui 200mila per la realizzazione di lavori di adeguamento dei locali del palazzo comunale destinati a “sala operativa” attraverso l’acquisto delle strumentazioni e degli arredi e 150mila euro destinati all’acquisto delle dotazioni di protezione civile di supposto al Centro operativo comunale». Via libera anche all’emendamento 307 (Salaris e più) che autorizza la spesa, per il 2019, di 100mila euro a favore del comune di Sassari per interventi di manutenzione straordinaria e abbattimento delle barriere architettoniche dei marciapiedi intorno alle piscine comunali di Latte Dolce e Fangazzu, ed il n. 308 (Salaris e più), che autorizza per il 2019 la spesa di 200mila euro a favore del comune di Putifigari per la sistemazione della strada intercomunale di collegamento con il comune di Alghero in località Scala Mala. L’emendamento 309 (Salaris e più) autorizza la spesa per il 2019 di 100mila euro a favore del comune di Buddusò per interventi di ristrutturazione del palazzo comunale, il n. 311 (Ignazio Manca e più) autorizza per il 2019 la spesa di 40mila euro a favore del comune di Nulvi per il rifacimento della strada comunale di accesso al depuratore, il n. 316 (Antonio Piu e più), nell’ambito delle iniziative in materia di sicurezza urbana destinate ai comuni della Rete metropolitana del nord Sardegna, autorizza la spesa di 632mila euro a favore del comune di Sassari per «l’implementazione della centrale operativa con tecnologia DMR (171mila euro) e per il potenziamento delle risorse umane del Corpo di polizia locale (461mila euro)».

E’ quindi intervenuto Giovanni Satta (Psd’Az) e ha annunciato il ritiro degli altri due emendamenti all’articolo 2 a sua firma, ma “solo per questa volta” ha sottolineato, e ha dichiarato che apporrà la firma all’emendamento proposto dal consigliere del Pd Giuseppe Meloni a favore della ripulitura delle discariche abusive intorno alla città di Olbia.

Sull’articolo 2  l’on. Diego Loi (Progressisti) ha ricordato la sua proposta di «dare attenzione particolare nella prossima finanziaria alle opere pubbliche stradali per le comunità dell’interno, che sono poi le maggiormente svantaggiate sotto questo profilo».

Approvati invece gli emendamenti  388 (pagina 58 ter), 266. Approvato anche il testo dell’articolo 2. Sì anche al 119.

L’on. Antonello Peru (Udc-Cambiamo) ha illustrato l’emendamento 291, che prevede un primo contributo di 4 milioni di euro per interventi volti a contrastare l’erosione costiera delle spiagge sarde. «Più di 100 chilometri spiagge sarde sono interessate all’erosione e non esistono più ed è come se avessimo perso seicento milioni di euro, perché anche le spiagge hanno un valore a metro quadrato – ha detto il primo firmatario. La Giunta aveva invitato i presentatori al ritiro dell’emendamento ma l’assessore Giuseppe Fasolino ha voluto riprendere la parola -. E’ meritevole ma l’impegno è mettere le risorse in finanziaria, non ora». Anche l’on. Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, si è detto favorevole: «Il tema ambientale è importante ed esistono progetti pilota anche dell’Università di Cagliari. Sarebbe bene monitorare le coste per limitare se non fermare il fenomeno».

L’on. Franco Mula (Psd’az) ha invitato l’Udc al ritiro dell’emendamento, «visto che sul punto stiamo lavorando a una proposta di legge».  L’emendamento è stato poi ritirato.

Approvato l’emendamento 296 (metro Settimo San Pietro), 302 (messa in sicurezza del Castello di Burgos), 378 e 383 (personale di Forestas).

L’Aula si è pronunciata  poi sull’articolo 3 e sui relativi emendamenti.

Via libera al  289, 273, 272, 270 (progetto Casa Sardegna). Approvati anche 285, 286, 288, 294 (struttura turistica pubblica a Nughedu San Nicolò), 271 (manifestazioni di grande interesse turistico), 216 (reintegro lavoratori Associazione allevatori), 267 (Finanza innovativa), 268 (finanziamento ai Gal) sempre relativi all’articolo 3.

Il presidente Michele Pais ha sospeso per cinque minuti i lavori per consentire ai capigruppo di riunirsi.

Alla ripresa l’Aula è passata all’esame dell’articolo 4 e dei suoi emendamenti. Approvati 381, 297, 275, 274 (ristrutturazione di strutture sanitarie) e 318, 315, 276, 305, 314, 317 (assistenza agli alunni con disabilità), 322 (progetto RigenerAzione urbana a Sant’Elia), 324 (Fondazione Figlie di Maria, Sassari).

Sull’articolo 5 si è avviato un dibattito in ordine all’emendamento 382 (Oppi, Ennas, Schirru), che tocca il tema del personale della Regione in servizio ai sensi della legge 37.  Il capogruppo dei Progressisti, on. Francesco Agus, ha raccomandato all’Aula prudenza sulla materia della legislazione del personale e il presidente Pais ha ritenuto opportuno disporre una breve sospensione dei lavori. L’on. Michele Ennas alla ripresa ha annunciato il ritiro dell’emendamento.

Il presidente Michele Pais ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 5 che è stato approvato.

Successivamente l’aula ha esaminato l’emendamento aggiuntivo n.380 (Giagoni e più) sul personale di Forestas. Il consigliere Eugenio Lai (Leu) ha segnalato che sullo stesso tema ci si era accordati per votare un emendamento della Giunta: «Visto che parliamo di Forestas – ha detto Eugenio Lai – ricordo che la Giunta non ha ancora nominato l’amministratore, situazione che mette a rischio i precari dell’Agenzia. E’ indispensabile procedere al più presto». Il presidente Michele Pais, dopo le verifiche del caso, ha dichiarato decaduto l’emendamento 380 perché in precedenza l’Aula aveva votato un emendamento identico.

Si è quindi passati all’esame dell’art. 6 “Disposizioni in materia di pubblica istruzione, cultura, sport e spettacolo e patrimonio religioso”. Acquisiti i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti presentati, il presidente Pais ha dato la parola al consigliere Gian Franco Satta (Progressisti) che ha chiesto chiarimenti su alcuni emendamenti.

Il consigliere del M5S Alessandro Solinas ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti sui quali la Commissione si è dichiarata contraria. Lo stesso ha fatto il consigliere del Pd Giuseppe Meloni a nome del suo gruppo.

Il presidente Michele Pais ha quindi messo in votazione l’emendamento n.113 presentato dal consigliere Giuseppe Meloni Pd che chiedeva di eliminare dal comma 32 dell’art 6 la dicitura “Comune di Tempio”. La proposta di correzione ha ottenuto il parere favorevole dell’Aula.

Via libera anche agli emendamenti della Giunta n.278 che sopprime il comma 38 dell’art. 6 e n. 279 che incrementa di 150mila euro il capitolo di spesa a favore delle bande musicali della Sardegna. Disco verde anche per l’emendamento all’emendamento n. 392 (anche questo presentato dalla Giunta) che stanzia un milione di euro per lo scorrimento delle graduatorie sull’impiantistica sportiva.

L’Aula ha quindi approvato  in rapida successione diversi emendamenti presentati da maggioranza e opposizione: il 379 (Talanas e più) che mette a disposizione 20mila euro a favore del comune di Nuoro per la partecipazione agli eventi di “Matera capitale della cultura 2019”; n. 280 della Giunta regionale (1,3 milioni di euro a favore del comune di Paulilatino per l’acquisto del teatro “Grazia Deledda”); n.112 del consigliere Giuseppe Meloni (Pd) che corregge l’errore materiale nella denominazione della parrocchia di Loiri Porto San Paolo alla quale vengono assegnati 50mila euro per la ristrutturazione dell’oratorio; n.123 dei consiglieri del Pd Gianfranco Ganau e Roberto Deriu (200mila euro per le celebrazioni del quattrocentenario dell’Università di Cagliari), n.319 del consigliere dei progressisti Satta (150mila euro per l’acquisto di materiale didattico per le scuole primarie e dell’infanzia); n.320 dello stesso Satta (50mila euro per il ripristino della viabilità della strada provinciale Nulvi-Sassari).

Un milione di euro è stato invece destinato, con l’approvazione dell’emendamento n.217 presentato dal gruppo M5S, ai progetti didattici extracurriculari previsti dal programma “Tutti a Iscol@”.  Approvati anche due emendamenti presentati dal consigliere di Forza Italia Emanuele Cera (n.120 e 121) che destinano 30mila euro per la concessione di contributi alle Onlus che si occupano di programmi di studio all’estero e 100mila euro per il completamento del crossodromo di Terralba.

Soldi anche per la manutenzione straordinarie delle parrocchie di San Giuseppe di Nuoro (75mila euro) e San Pietro Apostolo di Ploaghe (50mila) grazie a due emendamenti presentati dai consiglieri Giuseppe Talanas (Forza Italia) e Gianfilippo Sechi (Udc).

Approvato inoltre l’emendamento n.25 dei consiglieri del Pd Gianfranco Ganau e Valter Piscedda che mette a disposizione 200mila euro per l’Archivio di Stato di Cagliari per progetti di digitalizzazione ed infrastrutturazione informatica.

Voto favorevole anche per gli emendamenti della Giunta n. 283 (che destina 421mila euro quale contributo straordinario a favore del Seminario arcivescovile di Cagliari), n.284 (100mila euro per il Tribunale di Cagliari per la catalogazione degli archivi delle vecchie preture), n. 295 (300mila euro a favore del comune di Ozieri per la ristrutturazione degli impianti sportivi di “Pupuruju”).

A Ozieri vanno anche 39mila euro per la realizzazione di corsi per giovani e adulti da parte dell’Istituto scolastico Fermi (emendamento n. 306 Salaris e più).

100mila euro andranno invece ripartiti in egual misura tra gli istituti professionali di Tortolì. Sorgono, Bosa, Oristano, Alghero, Sassari, Arzachena e la Maddalena per l’assegnazione di posti gratuiti nei convitti (emendamento n. 310 Salaris e più).

Con l’approvazione dell’emendamento n. 313 presentato dal consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Mura, si stanziano 200mila euro per la messa in sicurezza della strada Arbus-Gonnosfanadiga mentre 250mila euro andranno, grazie all’emendamento n. 325 (Piu e più), alle società sportive per la partecipazione a campionati di fascia A previsti dalla legge regionale n. 17/99.

60mila euro, infine, per l’associazione culturale Benjamin Piercy di Bolotana (emendamento n. 116 Talanas). Stessa cifra per gli istituti d’istruzione superiore  “A. Volta” e “Pellegrini” di Sassari e “Duca degli Abruzzi” di Elmas per il completamento delle attrezzature delle aziende agricole e il ripristino di una serra-laboratorio.

Il testo finale dell’articolo 6 è stato approvato per alzata di mano.

In sequenza sono stati poi approvati gli articoli 7, 9, 10 e 11, l’Allegato 1 /A e allegato 1/B. Approvato anche l’emendamento 386 che aumenta le competenze che vanno a coprire la legge 7 di 4 milioni e 700.000 euro. Sull’emendamento 386 sono intervenuti: Franco Mula (Psd’az) che ha detto che si tratta di un atto di giustizia; Gianfranco Ganau (PD) che ha espresso soddisfazione  per questo emendamento sollecitato anche dalla minoranza a favore dei comuni. «Questo è il modo – ha detto – di operare corretto, vogliamo apporre la  firma del Pd all’emendamento». Soddisfazione è stata espressa anche da Eugenio lai (Leu) che ha aggiunto le firme del suo gruppo. A favore anche Massimo Zedda (progressisti) i cui consiglieri sottoscrivono anche loro il testo. «Ringrazio tutti – ha detto Massimo Zedda – per aver trovato le risorse a favore dei comuni». Anche i Riformatori sardi aggiungono le firme a questo emendamento. «E’ un emendamento dovuto – ha detto il capogruppo Michele Cossa – rivolgo un appello alla Giunta, speriamo che in futuro non si  ingeneri una situazione complicata come quella della legge n. 7 del 2019». Firme aggiunte anche dai consiglieri della Lega, di Forza Italia, di Fratelli d’Italia, dai consiglieri Alessandro Solinas, Li Gioi e Manca  (5 stelle) e dai consiglieri del gruppo UDC Cambiamo!

E’ stato approvato l’emendamento 287 (Giunta) che introduce variazioni in aumento e in diminuzione nel prospetto della spesa, sono stati approvati con distinte e successive votazioni l’allegato 1parte B (prospetto delle variazioni alle spese per titoli, missioni e programmi); l’allegato 2 (prospetto delle coperture finanziarie); l’allegato 3 (Prospetto delle ulteriori riduzioni di spesa autorizzate con legge o ai sensi del comma 2 dell’articolo 1 della legge regionale n. 48 del 28 dicembre 2018 – legge di stabilità 2019); l’allegato 4 (Prospetto di riepilogo delle variazioni delle autorizzazioni di spesa finanziate dal margine corrente); l’allegato 5 (prospetto dimostrativo degli equilibri di bilancio); l’allegato 6 (del tesoriere). L’assessore Giuseppe Fasolino ha chiesto una modifica, in sede di coordinamento del testo, all’emendamento n. 305 e il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione il testo finale della quarta variazione di bilancio che è stato approvato con 31 favorevoli e 22 contrari.

Il presidente Michele Pais ha, dunque, dichiarato conclusi i lavori ed ha preannunciato la convocazione del Consiglio al domicilio.

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Il Consiglio regionale ha approvato due emendamenti alla Quarta variazione di bilancio 2019/2021 presentati dai consiglieri del M5S Alessandro Solinas, Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi.

Il primo emendamento prevede lo stanziamento di un milione di euro in favore dell’Avviso regionale “Tutti a Iscol@”, che tra le diverse finalità previste comprende quella di contrasto al fenomeno dell’abbandono scolastico. Il secondo prevede invece un finanziamento di 300mila euro e rappresenta un importante passo in avanti nel processo di reintegro dei 37 lavoratori ex APA che a seguito del progetto di accorpamento delle associazioni provinciali degli allevatori avevano perso il lavoro.

«Grazie all’importante risultato ottenuto oggi dal M5S, i laboratori didattici regionali contro la dispersione scolastica finanziati dalla Regione Sardegna attraverso il progetto “Tutti a Iscol@” potranno finalmente ripartire. Nello specifico – spiegano i consiglieri Alessandro Solinas, Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi – un milione di euro è stato destinato alla prosecuzione della cosiddetta ‘Sottolinea B1’ del bando, che prevede l’organizzazione di attività didattiche extracurriculari con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta formativa attraverso l’organizzazione di laboratori e l’apertura delle scuole al di fuori dell’orario di attività didattica ordinaria. Una buona notizia per migliaia di studenti sardi che, contrariamente a quanto paventato sinora, potranno beneficiare anche per il biennio 2019/2021 di numerose attività extra (laboratori di educazione civica, lingue straniere, musica, cinema, teatro, danza e cura dell’ambiente) e per le centinaia di professionisti (psicologi, pedagogisti, mediatori culturali) delle associazioni che hanno fornito i corsi.»

Questa particolare linea di finanziamento del progetto Tutti a Iscol@, per il biennio 2019-2021, rischiava di restare al palo con pesanti conseguenze. Una questione sollevata in Consiglio dal consigliere del M5S Alessandro Solinas, che già lo scorso ottobre aveva presentato un’interrogazione volta a sollecitare lo sblocco dei fondi dedicati all’Avviso regionale.

Anche la situazione dei lavoratori dell’ex Apa è stata al centro di un’interrogazione del M5S, presentata dai consiglieri Michele Ciusa e Desirè Manca lo scorso luglio.

«Quello compiuto oggi è un primo importante passo verso il reintegro dei 37 lavoratori ex Apa tagliati fuori – concludono Alessandro Solinas, Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi -. Un primo impegno da parte della Regione che dovrà poi proseguire nel tempo. Intanto, arriva una boccata d’ossigeno per questi lavoratori da tanti mesi senza stipendio, ma soprattutto questo provvedimento fa sì che non si disperda questo prezioso patrimonio di professionalità utilissimo ai tanti allevatori sardi.»

gianluigideidda@gmail.com

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«Il 24 novembre scorso all’ospedale Brotzu di Cagliari per la prima volta non era disponibile un’equipe medica di Urologia per il prelievo dei reni da un donatore di Sassari. La motivazione di questa grave carenza di personale è dovuta al fatto che il progetto attraverso il quale viene finanziata l’attività dei trapianti è scaduto lo scorso aprile.

Da allora i medici del Brotzu, l’unico ospedale sardo in cui vengono eseguiti i trapianti (di rene, pancreas, cuore, fegato), stanno lavorando senza ricevere alcun compenso, ovvero senza ricevere i dovuti incentivi previsti per questo tipo di attività extra. I nostri professionisti d’eccellenza per mesi hanno continuato a lavorare senza compenso e a salvare la vita dei pazienti in lista d’attesa per un trapianto, svolgendo nel contempo l’attività chirurgica ordinaria.

La Regione Sardegna è chiamata a porre rimedio con urgenza a questa situazione. La vita dei cittadini non può essere messa a rischio per assenza di interessamento e programmazione.»

Questo l’intervento della capogruppo del M5S Desirè Manca, che, appresa la notizia del trapianto rimandato a causa dell’irreperibilità dei medici, ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale indirizzata al presidente della Giunta Christian Solinas e all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu.

«Formalmente – si legge nell’interrogazione – non esiste un contratto che tuteli i medici nello svolgimento di un’attività ad alto rischio che esula da quella istituzionale. Il servizio sanitario della Sardegna risulta oggi impoverito a causa del reclutamento di numerosi medici e infermieri d’eccellenza da parte della sanità privata insediatasi di recente nella nostra isola. Sanità privata – sottolinea Desirè Manca – sovvenzionata dalla Regione Sardegna con decine di milioni di euro.»

«Chiedo pertanto al Governatore e all’assessore – conclude Desirè Manca – quali azioni intendano intraprendere per far sì che le necessità degli ospedali pubblici del nostro territorio non vengano messe in secondo piano, e perché i nostri ospedali non vengano lasciati privi di mezzi in favore di grandi colossi ospedalieri, tra l’altro finanziati con fondi pubblici regionali.»

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«Nello svolgimento del mio mandato ho chiesto di poter visionare e quindi effettuare un sopralluogo nell’impianto di potabilizzazione di Pedra Majore. Un importante impianto di potabilizzazione che serve tutto il territorio dell’Anglona fino ad arrivare in Gallura. Inaugurato nel 2007 e che in teoria doveva essere tecnologicamente all’avanguardia, in pratica versa in condizioni ben differenti: sono numerosi e di diverso tipo i disservizi che mi sono stati segnalati, tra cui lo sversamento di fanghi nei terreni attigui con grave rischio di inquinamento ambientale. A giudicare dalle immagini inquietanti, quasi allarmanti, l’impianto sembrerebbe completamente abbandonato, privo dei dovuti controlli ed interventi di manutenzione e in condizioni igieniche precarie. I sistemi tecnologi che dovevano gestire in automatico le fasi di potabilizzazione, inoltre, non funzionano più da anni. Le condizioni di evidente trascuratezza dell’impianto di Pedra Majore sono inquietanti considerando che l’acqua che sgorga da quelle condotte arrugginite e infangate viene bevuta dai cittadini. Esistono tutti i presupposti per ottenere l’autorizzazione ad un sopralluogo urgente, ciò nonostante i dirigenti di Abbanoa non hanno ancora risposto alla richiesta che ho presentato circa un mese fa.»

Questo l’aappello della capogruppo del M5S Desirè Manca alla Regione, ancora in attesa di risposte da parte del gestore idrico della Sardegna.

«Com’è possibile – chiede Desirè Manca – che dopo aver speso più di 21 milioni di euro di fondi pubblici per la realizzazione di questo impianto, nato come uno dei più moderni del Nord Sardegna, sia stato abbandonato in queste condizioni di incuria più totale? È necessario – conclude Desirè Manca – poter garantire la sicurezza sia della potabilità dell’acqua sia della salvaguardia dell’ambiente circostante-»

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«Nessuna proroga alla Sinergest per la gestione della stazione marittima e delle aree portuali di Olbia che, a partire dal nuovo anno, ritorneranno in capo esclusivamente all’”Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna” che opererà tentando di coinvolgere i lavoratori della ormai ex concessionaria, partecipata al 51% da Moby, dal comune di Olbia (circa 20%) e da altri operatori privati.»

È questa, in sintesi, la posizione espressa dal presidente della Port Authority, Massimo Deiana, nel corso della audizione davanti alle commissioni Lavoro e Trasporti, riunite in seduta congiunta, per approfondire la situazione creatasi nello scalo marittimo gallurese all’indomani della mancata partecipazione all’”avviso esplorativo di sollecitazione al mercato per proposte di finanza di progetto”, bandito lo scorso 10 giugno. L’ex assessore dei trasporti nell’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru nella passata Legislatura, ha quindi ribadito la volontà dell’ente di ricercare “proposte progettuali di parternariato pubblico-privato” ma ha sottolineato che le eventuali proposte di project financing dovranno essere in linea con “i parametri indicati nell’avviso esplorativo” e rispettare le disposizioni in materia ad incominciare da quelle che riguardano i cosiddetti diritti di porto che, al contrario di quanto è accaduto all’Isola bianca (sono incassati da Sinergest e quindi trasferiti in minima parte all’autorità portuale) dovranno essere direttamente introitati dall’Authority. Il professor Massimo Deiana ha inoltre spiegato che per la gestione dei servizi di interesse generale ai passeggeri e dei parcheggi, non è escluso, a partire dal Primo gennaio 2020,  il coinvolgimento di operatori esterni e, sollecitato anche dagli interventi dei consiglieri Roberto Li Gioi e Desirè Manca (M5S), Giuseppe Meloni (Pd) e Antonio Piu (Progressisti), ha confermato però l’impegno a salvaguardare il futuro occupazionale dei lavoratori della Sinergest («si tratta di personale formato e competente nel lavoro in banchina»).

Il presidente dell’Autorità portuale ha quindi comunicato di aver avuto un incontro con i sindacati ed ha confermato l’appuntamento del prossimo 28 novembre richiesto dalla Sinergest: «La società resterà fuori dalla gestione dello scalo ma siamo pronti ad ascoltare eventuali proposte progettuali, allo stesso modo di come valuteremo quelle di altri operatori, in vista di ulteriori procedure ad evidenza pubblica».

A conclusione dell’audizione del professore Massimo Deiana, le due commissioni, sempre in seduta congiunta, hanno ascoltato il direttore facente funzioni dell’agenzia Forestas, Salvatore Mele, che ha ribadito le difficoltà nell’attivazione delle procedure per la chiamata dei cosiddetti trimestrali nei cantieri ricadenti nei territori dei comuni di Bono, Bottida, Alà dei Sardi e Monti. Contrariamente a quanto sostenuto dai sindaci dei quattro paesi nel corso di una precedente audizione, il dottor Mele ha escluso la possibilità di un ricorso ai trimestrali, per effetto della sentenza emessa dal tribunale di Nuoro lo scorso agosto che, riferendosi ai lavoratori semestrali, ha stabilito “l’illegittimità dei contratti a termine nei contratti di lavoro” stipulati da Forestas.

A conclusione degli interventi dei presidenti Giuseppe Talanas e Alfonso Marras e dei consiglieri, Francesco Stara (Italia Viva), Daniele Cocco (Leu), Giuseppe Meloni (Pd), Desirè Manca (M5S) e Giovanni Satta (Psd’Az) si è ipotizzato un intervento normativo ad hoc, così da consentire il ripristino delle chiamate a tempo determinato.

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«Le strutture balneari sulla spiaggia attualmente amovibili diventano fisse, i chioschi si trasformano in ristoranti sul mare, e i parcheggi a pagamento prossimi alle spiagge restano aperti tutto l’anno. Attraverso alcune modifiche-scempio alla legge regionale numero 45 del 2 dicembre 1998 è questo lo scenario futuro che la Giunta Solinas ha come obiettivo. Ed è questo che accadrà se le modifiche normative proposte della Giunta otterranno il voto favorevole del Consiglio. Quello che ci aspetta è la reintroduzione del “chiosco selvaggio” e una sorta di condono per gli abusivi che comprometterà seriamente il territorio costiero della Sardegna. La Giunta vorrebbe autorizzare la distruzione delle nostre spiagge, la costruzione di ecomostri fronte mare, e privarci del privilegio di vivere in un’isola Paradiso.»

Lo scrivono, in una nota, i consiglieri regionali del M5S Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Desirè Manca e Roberto Li Gioi, a seguito di un’attenta lettura della “Quarta variazione di Bilancio 2019/2021 e disposizioni varie”.

«Tra le norme introdotte nella quarta variazione di bilancio, balzano agli occhi le cosiddette ‘disposizioni varie’, nel caso specifico quelle relative alla sanatoria degli stabilimenti balneari, che vengono inseriti di diritto tra gli edifici autorizzati attraverso il Pul.  Ma saranno interessate dalle nuove norme anche le strutture balneari che ricadono in aree in cui il Pul non è stato approvato, anche queste potranno essere autorizzate all’apertura tutto l’anno – aggiungono i 4 consiglieri del M5S -. Utilizzando come motivazione pretestuosa il fatto di configurarsi come esercizi per attività sportive e ludico ricreative direttamente connesse all’uso del mare, la Giunta estende il periodo di esercizio e rende permanenti le strutture che attualmente possono essere montate dal primo aprile e devono essere smontate il 31 ottobre. Tutto ciò che dovranno fare i titolare degli stabilimenti balneari per essere in regola è presentare una semplice dichiarazione e indicare in quali mesi e per quanti giorni resteranno aperti. Di fatto i chioschi potranno occupare per tutto l’anno la porzione di spiaggia sulla quale insistono.»

«Chi non aveva la possibilità di avere una cucina e offrire servizi di ristorazione lo potrà fare con evidenti problemi di carattere igienico-ambientale. Ma anche chi già aveva iniziato a farlo senza alcuna autorizzazione non incorrerà in sanzioni. Tutto ciò a discapito di chi fino ad oggi ha sempre rispettato le norme – concludono Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Desirè Manca e Roberto Li Gioi -. Ci rendiamo conto che le norme talvolta sono state piuttosto restrittive ma ritornare al far west ci sembra eccessivo e da evitare a ogni costo. Capiamo che la burocrazia è stata asfissiante ma non dobbiamo permettere la totale deregolamentazione, bensì garantire norme più semplici capaci di tutelare allo stesso tempo il lavoro degli operatori del settore e l’ambiente incontaminato della Sardegna.»