28 April, 2024
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Ignazio Cuccu, presidente del Consiglio comunale di Carbonia, è rimasto vittima di un attentato incendiario, alle prime luci dell’alba. Ignoti, intorno alle 5.00, hanno messo fuoco con del liquido infiammabile alla serranda del garage della sua abitazione, in via Caprera, alla periferia di Carbonia. E’ stato lo stesso Ignazio Cuccu ad accorgersi dell’accaduto e a presentare denuncia. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Carbonia e i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia che hanno avviato le indagini per risalire agli autori.

Numerosi gli attestati di solidarietà ricevuti da Ignazio Cuccu, 67 anni, ex assessore ed ex consigliere regionale per due legislature.

«Quanto accaduto nella notte, ai danni del presidente del Consiglio comunale di Carbonia, Ignazio Cuccu, è di una gravità inaudita e non può in alcun modo essere tollerato – sono le prime parole di Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia, accorso in mattinata sul posto, subito dopo aver appreso la notizia -. Episodi di violenza come questo – ha aggiunto Casti, che è anche presidente del Cal, il Consiglio delle autonomie locali – non fanno parte della cultura della nostra città e vanno respinti nella maniera più categorica. Il dissenso non può mai essere espresso con la violenza. Le forze dell’ordine, nelle quali si ha la massima fiducia, sono al lavoro per individuare i responsabili. A nome del comune di Carbonia e in qualità di presidente del Consiglio delle autonomie locali, esprimo solidarietà al presidente del Consiglio comunale, Ignazio Cuccu, per il vile gesto subito e una dura condanna per quanto accaduto.»

Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico, ha espresso «ferma e dura condanna per il gesto e solidarietà al presidente del Consiglio comunale di Carbonia Ignazio Cuccu. Quanto è accaduto oggi va condannato fermamente e respinto».

«Sono molto preoccupato per un altro atto intimidatorio contro un amministratore locale del Sulcis, il presidente del Consiglio comunale di Carbonia Ignazio Cuccu – sono le parole del deputato del Partito Democratico Francesco Sanna -. Mi sembra sinistramente simile a quello subìto qualche settimana fa dal suo omologo di Iglesias, Mauro Usai. Ad Ignazio la solidarietà di tutti i democratici, con da oggi la responsabilità in più di isolare qualsiasi anche lontano tentativo di giustificazione di ogni forma di violenza nella competizione politica.».

«A nome del Pd e della segreteria provinciale del Partito democratico – ha detto Daniele Reginali, segretario del PD di Carbonia Iglesias – esprimo solidarietà al presidente del Consiglio comunale di Carbonia Ignazio Cuccu e dura condanna per quanto accaduto. Simili episodi non sono ammessi in un paese civile. Auspichiamo che le forze dell’ordine arrivino a individuare in tempi rapidi i responsabili di quanto accaduto.»

«A nome del Gruppo del Partito Democratico del comune di Carbonia – ha scritto Pietro Morittu, capogruppo in Consiglio comunale, nel suo profilo Facebook – esprimo solidarietà e vicinanza al presidente del Consiglio comunale di Carbonia Ignazio Cuccu e alla sua famiglia. Un vile attentato, un gesto da condannare.»

«Abbiamo appreso del gravissimo attentato con il tentativo di incendio della sua abitazione – ha scritto Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, a Ignazio Cuccu – un atto vigliacco, grave ed inquietante che sappiamo non rispondere in alcun modo alla tradizione e alla cultura del nostro territorio, sul quale esprimiamo la più ferma condanna e la nostra totale solidarietà.»

Il Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente, ha espresso solidarietà al presidente del Consiglio comunale di Carbonia, Ignazio Cuccu, «vittima di un atto incivile».

Attentato a Ignazio Cuccu copiaIgnazio Cuccu 3 copia

Matteo Renzi copia 2Attendati Alcoa 2

I deputati sardi hanno consegnato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, nella quale chiedono un intervento istituzionale per affrontare a portare a compimento la vertenza che riguarda il futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme e quello dei lavoratori.

Questo il testo integrale.

«Gentile Presidente,

con la presente vogliamo portare alla Sua attenzione il contenuto e le determinazioni assunte in occasione dell’incontro presso la Camera dei Deputati che ha visto intorno allo stesso tavolo deputati della Sardegna, sindacalisti e lavoratori dello stabilimento ALCOA di Portovesme, l’unico – se riattivato – nelle condizioni di mantenere in Italia la produzione di alluminio primario, attualmente sospesa.Con l’occasione ci pare opportuno ricordare le fasi salienti che hanno caratterizzato la difficile vertenza “Alcoa”.

Nel gennaio 2012 Alcoa annunciò di voler arrestare la produzione dello stabilimento a causa degli elevati costi di produzione;

il 27 marzo 2012, presso il ministero dello Sviluppo economico, è stato raggiunto un accordo tra Alcoa, sindacati, Regione Sardegna e Governo per la gestione della crisi. L’azienda, in seguito all’intesa raggiunta, ha acconsentito a mantenere attivo lo stabilimento fino al 31 dicembre 2012 e ad assicurare, per almeno un anno, adeguate condizioni di efficienza, così da garantire – nel caso di subentro di nuovi azionisti – una pronta ripresa della produzione. L’accordo prevedeva inoltre un impegno straordinario del Governo per trovare una soluzione al problema del costo dell’energia elettrica e, da parte delle istituzioni regionali e locali, l’impegno a migliorare la dotazione infrastrutturale del territorio;

il processo di fermata dell’impianto di Portovesme si è concluso alla fine del 2012 e i dipendenti (circa 1.000, 500 dei quali direttamente dipendenti e gli altri 500 occupati nell’indotto), hanno avuto accesso alla Cassa integrazione straordinaria dal 1° gennaio 2013;

Alcoa si è occupata della manutenzione dello smelter di alluminio primario fino a fine luglio 2014, ma il 25 agosto dello stesso anno ha comunicato la decisione di chiusura definitiva dello stabilimento; lo scorso 10 novembre è stato fatto un rilevante passo in avanti nella vertenza. Il Governo, la Regione Sardegna e la società Glencore hanno sottoscritto un protocollo d’intesa concernente le condizioni fondamentali perché Glencore avvii un confronto con Alcoa circa la possibile acquisizione e riattivazione dello smelter di Portovesme; l’obiettivo della ripresa della produzione di alluminio primario è perseguito anche attraverso l’impegno di Alcoa a favorire, in assoluta buona fede, il riutilizzo produttivo dell’impianto;

il Governo e la Regione hanno invitato Glencore, proprietaria nella stessa area di Portovesme di un importante stabilimento di produzione di metalli non ferrosi, a discutere quali condizioni fondamentali debbano sussistere per considerare la possibilità di riavviare l’impianto: Glencore è apparsa pronta a verificare, attraverso ulteriori approfondimenti questa opportunità;

il confronto fra Governo, Regione e Glencore si è quindi sviluppato prevalentemente sulle condizioni economiche e di fornitura dell’energia, sulle possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari e sul miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale. L’esito dell’operazione è tuttavia subordinato al completamento da parte di Glencore di una esaustiva due dilegence in relazione all’impianto e alle condizioni della sostenibilità della gestione delle attività nel lungo termine;

dagli esiti dell’ultima riunione della Task Force sullo stato del confronto Alcoa-Glencore che si è tenuta al Mise lo scorso 6 febbraio, si apprende che la trattativa tra le due multinazionali prosegue nel rispetto di quanto previsto nel citato protocollo d’intesa. Risultano inoltre in corso di definizione gli strumenti di carattere nazionale che, soprattutto in tema di contenimento del costo dell’energia, possano favorire la competitività delle produzioni strategiche.

Ora, se è vero che in questi anni il corso del prezzo dell’alluminio nelle borse internazionali non ha brillato, gli analisti convergono nel definire prospettive future di mercato senza dubbio positive. Vi sono, dunque, condizioni economiche e industriali per la riattivazione degli impianti.

E’, dunque, assolutamente indispensabile portare a conclusione il lungo percorso istituzionale di sopra riassunto, percorrendo “l’ultimo miglio” consistente nel verificare in sede di Unione Europea che le previste condizioni normative e regolatorie sull’approvvigionamento di elettricità non confliggano in alcun modo con i trattati istitutivi, a garanzia dei futuri investimenti pubblici e privati.

Per questo motivo, signor Presidente, Le chiediamo che la cura del dossier presso gli uffici della Commissione abbia non solo la priorità temporale necessaria ad una conclusione rapida e positiva dei procedimenti autorizzativi, ma sia trattata al giusto livello di interlocuzione politica e non solo amministrativa, e sia considerata uno degli obiettivi del Suo Governo nelle relazioni con le istituzioni comunitarie.

Lo chiediamo, tutto questo, non solo rappresentandoLe l’urgenza di un caso di crisi industriale che può trovare soluzione e la preoccupazione per il lavoro di migliaia di famiglie, ma anche l’opportunità che l’Italia si confermi un Paese che – al pari degli altri più importanti stati membri dell’Unione – mantenga una presenza nel settore, quale quello dell’alluminio, capace di esaltare il nostro “saper fare”, le nuove opportunità tecnologiche e gli spazi di lavoro che si aprono in vari settori, non ultimo quello della ricerca.

Gradisca, Presidente, i sensi della massima considerazione.

I deputati della Sardegna

Emanuele Cani

Francesco Sanna

Giovanna Sanna

Giampiero Scanu

Romina Mura

Siro Marrocu

Marco Meloni

Michele Piras

Caterina Pes

Paola Pinna

Pierpaolo Vargiu

Roberto Capelli

Settimo Nizzi».

«C’è da compiere, alla luce del percorso già fatto – commenta Emanuele Cani -, l’ultimo sforzo per il quale è necessaria un’interlocuzione politica di alto livello. Un passaggio importante verso cui già da tempo la presidenza del Consiglio dei ministri aveva mostrato attenzione e interesse. In ballo c’è il futuro, non solo dello smelter e dei suoi lavoratori, ma un comparto produttivo importante per l’intero paese.»

Nuova presa di posizione del deputato del Partito Democratico Emanuele Cani sulla vertenza dei lavoratori ex Alcoa. «Ho partecipato con una delegazione di parlamentari sardi all’incontro che si è svolto a Montecitorio con i rappresentanti dei lavoratori dell’Alcoa di Portovesme – scrive in una breve nota il deputato sulcitano -. Alla luce di quanto emerso nel corso dell’interlocuzione occorre rimarcare la necessità ormai non più rinviabile della riapertura  dello stabilimento. Non è più rinviabile un intervento del Governo, attraverso tutti gli strumenti disponibili per il riavvio dello smelter. L’auspicio – conclude Emanuele Cani – è che l’apertura dello stabilimento possa essere fondamentale per la  la rinascita non solo della fabbrica ma, in prospettiva per il futuro dell’intero territorio giacché il Sulcis Iglesiente si candida a diventare polo nazionale dell’alluminio.»

Attendati Alcoa 2Emanuele Cani 79 copia

Il mese di aprile è stato impegnativo per gli atleti dell’A.S.D. ASSO SULCIS ONLUS di Carbonia che hanno partecipato l’11 aprile, ad Uras, al 7° campionato regionale di atletica leggera e il 25 aprile, a Carbonia, al 7° campionato regionale di nuoto.

Per il 7° campionato regionale di nuoto la F.I.S.D.I.R. ha scelto la piscina comunale di Carbonia. Protagonisti gli atleti di 7 associazioni provenienti da Sassari, Dorgali, Nuoro, Iglesias, Quartu, Cagliari e Carbonia. Nonostante la giornata festiva, un gruppo di alunni, dell’Istituto comprensivo Don Milani di Carbonia, hanno voluto incoraggiare con la loro presenza un loro compagno, Matteo. Presenti il delegato regionale F.I.S.D.I.R Ugo Sias, il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti, l’assessore dello Sport Fabio Desogus, alcuni consiglieri comunali ed il deputato Emanuele Cani.

Gli atleti dell’Asso Sulcis hanno ottenuto i seguenti risultati nella categoria Agonisti:

3 medaglie d’oro: Stefano Tocco nei 100 m. s.l. e 100 dorso e Sergio Floris nei 50 m dorso.

4 medaglie d’argento: Anna Maria Volpe nei 50 stile libero e dorso, Stefano Tocco nei 50 farfalla e Sergio Tocco nei 100 m dorso.

1 medaglia di bronzo: Sergio Floris nei 50 m. farfalla.

Nella categoria Promozionale:

6 medaglie d’oro: Luca Concas nei 25 m stile libero e 25 dorso, Alessia D’Angelo nei 25m. s.l. e 25 dorso, Daniela Piras nei 25 nei stile libero e Alessandra Mocci nei 25 m dorso.

Medaglia d’oro anche nella staffetta 4×25 composta da Alessia D’Angelo, Alessandra Mocci, Cristina Alciator e Daniela Piras.

8 medaglie d’argento: Matteo Garau nei 25 m stile libero e 25m dorso, Cristina Alciator, nei 25 m dorso, Ylenia Mallus, Gabriele Orrù, Graziano Camboni e Alessandra Mocci nei 25 m stile libero.

Medaglia d’argento anche nella staffetta 4×25 composta da Luca Concas, Matteo Garau, Gabriele Orrù e Graziano Camboni.

Medaglia di bronzo per Daniela Piras nei 25 m dorso.

Anche nel campionato di atletica leggera gli atleti si erano distinti ottenendo la medaglia d’oro nei 60 m piani con Matteo Garau, Luca Concas e Alessandra Mocci e nel lancio del vortex con Gabriele Orrù; medaglia d’argento nei 60 m.piani con Daniela Piras e nel vortex con Sergio Floris e Matteo Garau; medaglia di bronzo nel lancio del vortex con Daniela Piras.

Visti i risultati ottenuti Spartaco Floris, presidente dell’Asso Sulcis, ha augurato agli atleti di distinguersi anche ai campionati nazionali che si svolgeranno per l’atletica leggera a Lignano Sabbiadoro e per il nuoto agonistico a Lucera.

Grande successo, questa mattina, per la riapertura dei siti minerari di Porto Flavia, Villa Marina, Museo delle Macchine di Miniera a Iglesias e Sos Enattos a Lula, visitabili fino al 12 aprile. Dopo un lungo periodo di chiusura al pubblico, i turisti ma anche i residenti che ancora non li conoscono, possono ammirare questi autentici gioielli dell’archeologia industriale della Sardegna.

Soddisfzione per la riapertura dei siti, è stata espressa dal segretario provinciale del Partito Democratico, Daniele Reginali, e dal deputato dello stesso Partito Democratico Emanuele Cani.

Siti minerari, Reginali: buona partenza grazie anche a lavoro operai

«Buon segno la riapertura de siti minerari per il periodo pasquale – ha detto Daniele Reginali -. Un buon segno che arriva anche grazie all’opera portata avanti, nonostante la crisi e le diverse vicende, dagli operai. Bene anche l’impegno della Regione in questa fase che deve essere considerata un punto di partenza per una crescita e uno sviluppo del territorio.»

«E’ un fatto positivo la decisione di riaprire ai visitatori una parte dei siti minerari – ha sottolineato Emanuele Cani -. E’ un atto importante, soprattutto, per la valorizzazione di un patrimonio culturale, industriale di questo territorio. Un primo passo, iniziato questa mattina con l’apertura del sito di Villa Marina a Monteponi, per un cammino ancora lungo avviato dalla Regione che con un lungo lavoro ha iniziato a tracciare il percorso per gli interventi di risanamento del territorio e la valorizzazione per fini turistico culturali e scientifici del patrimonio lasciato in eredità dalle aziende minerarie che nei decenni si sono alternate nel Sulcis Iglesiente.»

Ricordiamo il calendario completo predisposto per questa prima fase di apertura dei siti.

Galleria Villamarina – Monteponi, Iglesias

Orari di apertura dal 4 al 12 aprile

4 aprile, 11 e 12 aprile

Visite guidate alle ore 9.30/11.00/12.30/15.00

Prenotazioni: Ufficio IAT 0781/41795 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00, mail:infoturistiche@comune.iglesias.ca.it).

La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata. Per motivi di sicurezza, le visite guidate sono contingentate.

5 aprile (Pasqua) e 6 aprile (Pasquetta)

Ingresso senza prenotazione

Le visite guidate si svolgeranno alle ore 9.30/11.00/12.30/15.00

Dal 7 al 10 aprile

Visite guidate alle ore 9.00/10.30/12.00

Prenotazioni: Ufficio IAT 0781/41795 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00, mail: infoturistiche@comune.iglesias.ca.it).

La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata. Per motivi di sicurezza, le visite guidate sono contingentate

Biglietti

Intero: euro 8.00

Ridotto Ragazzi (6-12 anni): euro 4.50

Ridotto Senior (65+ anni): euro 4.50

Gruppi (almeno 20 adulti paganti): euro 6.00

Scuole: euro 4.50

Porto Flavia e Museo Macchine di Miniera (biglietto unico) – Masua, Iglesias

Orari di apertura dal 4 al 12 aprile

4 aprile, 11 e 12 aprile

Visite guidate alle ore 9.30/10.30/11.30/12.30/14.30/15.30

Prenotazioni: Ufficio IAT 0781/41795 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00, mail: infoturistiche@comune.iglesias.ca.it).

La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata. Per motivi di sicurezza, le visite guidate sono contingentate.

5 aprile, Pasqua e 6 aprile, Pasquetta

Ingresso senza prenotazione

Le visite guidate si svolgeranno alle ore 9.30/10.30/11.30/12.30/13.30/14.30 /15.30

Dal 7 al 10 aprile

Visite guidate alle ore 9.00/10.30/12.00

Prenotazioni: Ufficio IAT 0781/41795 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00, mail: infoturistiche@comune.iglesias.ca.it). 

La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata. Per motivi di sicurezza, le visite guidate sono contingentate.

Biglietti

Intero: euro 8.00

Ridotto Ragazzi (6-12 anni): euro 4.50

Ridotto Senior (65+ anni): euro 4.50

Gruppi (almeno 20 adulti paganti): euro 6.00

Scuole: euro 4.50

L’orario di ingresso al Museo delle macchine minerarie sarà compreso tra la prima e l’ultima visita prevista nel  sito di Porto Flavia.

Miniera di Sos Enattos – Lula

Orari di apertura dal 4 al 12 aprile

Visite guidate dalle ore 9.00 alle ore 17.00

Prenotazioni: Comune di Lula – 0784.416614

La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata. Per motivi di sicurezza, le visite guidate sono contingentate.

Biglietti

Intero: euro 8.00

Ridotto Ragazzi (6-12 anni): euro 4.50

Ridotto Senior (65+ anni): euro 4.50

Gruppi (almeno 20 adulti paganti): euro 6.00

Scuole: euro 4.50

Porto Flavia 1 colore copia

Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani ha presentato una nuova interrogazione al Governo sulla vertenza Alcoa.

«Visto l’allungarsi dei tempi per la definizione della vertenza Alcoa – spiega l’on. Cani – ho ritenuto utile proporre al governo, nello specifico al viceministro Claudio De Vincenti un question time sull’argomento. Più precisamente ho chiesto chiarimenti sulla questione legata al nodo energia a cui il Governo ha risposto che “ il Governo ha lavorato assiduamente per costruire gli scenari di riduzione del costo dell’energia elettrica per lo smelter di Portovesme compatibili con il quadro normativo nazionale e con la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato”. Nella replica il rappresentante del Governo ha risposto anche alla richiesta sul tema bonifiche, per cui ha manifestato ottimismo e su cui sono stati messi in agenda incontri tecnici.»

«Quanto spiegato dal rappresentante del Governo – conclude Emanuele Cani – indica un passo avanti nella vertenza.»

Emanuele Cani 2 copiaClaudio De VIncenti 10 copiaAttendati Alcoa 2

Il 30 marzo, per l’interesse e per il nostro ruolo di rappresentanza dei lavoratori, quali cittadini fruitori del Servizio Sanitario e seppure non invitati, abbiamo partecipato al convegno organizzato dalla ASl 7 sul tema “Progettare, costruire e organizzare l’ospedale del III Millennio“, presso la Grande Miniera di Serbariu.

La giornata è risultata interessante, ed è da apprezzare l’idea di far convenire un parterre qualificato su una tematica che, al pari degli altri grandi problemi del territorio ed anzi, per noi, anche in ragione degli stessi, può essere un grande momento di rilancio oppure avere natura esiziale per la comunità del Sulcis Iglesiente – La sanità -.

Meno pregevole e deludente è stato, semmai, scoprire in quella sede che la giornata non era il punto di partenza per la formazione di un’idea di sviluppo della Sanità del Sulcis Iglesiente ma l’occasione, per presentare, a cura del nuovo Commissario della ASL, gli aspetti principali del Piano Aziendale di riorganizzazione dei Servizi sanitari”. Piano che, peraltro è stato raccontato come frutto di numerosissimi incontri con tutti gli stakeholders dell’intero territorio su cui insiste la ns Azienda Sanitaria.

Ebbene ci corre l’obbligo di precisare che la CGIL, così come numerosi amministratori delle Comunità locali, come evidenziato dalla dialettica del presidente della Conferenza Sanitaria e dalla pesantissima, e quanto mai opportuna, presa di posizione pubblica del sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e del Deputato del territorio Emanuele Cani, non sono MAI stati specificamente consultati in proposito!

A meno che, il Commissario, non ritenga esperita tale pratica con i brevi ed episodici incontri effettuati con le categorie sindacali e la RSU Aziendale, nei quali cui il tema è stato genericamente posto a corollario di più specifici argomenti riguardanti le condizioni di lavoro del personale del comparto sanità.

In ogni caso, anche in quella inappropriata sede, i rappresentanti dei lavoratori hanno marcato la necessità che il tema fosse dibattuto partendo da un’idea di sviluppo, prima che questa fosse formulata e soprattutto, che la stessa includesse le considerazioni sugli aspetti organizzativi, qualitativi, dimensionali del personale che, non solo per noi, sono e rimangono il fulcro del Servizio sanitario e della sua qualità.

Per queste ragioni è stato a dir poco disarmante notare che nel lungo ed articolato discorso per astrazioni sulla progettazione della nuova unica struttura ospedaliera, il Commissario non abbia fatto alcun cenno,  se non per ironizzare sul numero dei professionisti attualmente in utilizzo alle strutture, sulle ripercussioni che avrebbe una tale ipotetica realizzazione sui livelli occupazionali; sulla organizzazione del personale dirigente e non; sulla tipologia e dimensionamento dei servizi e delle loro specializzazioni.

Infine, posto che non si può che essere favorevoli ad un futuro ospedale nuovo e moderno, magari diverso dalla nanadimensione ipotizzata di 230/40 posti letto (in luogo dei 377 attuali che già oggi sono ben al di sotto del buon senso e dei dettati normativi regionali e nazionali), e visto anche il termine temporale dell’incarico assegnatogli, ci domandiamo perché il Commissario abbia preferito ri-presentare un immaginifico futuro, piuttosto che occuparsi degli annosi problemi del personale che incidono negativamente sul benessere organizzativo dell’Azienda e di conseguenza sui servizi offerti all’utenza.

Il personale per anni è stato infatti oggetto di una vera e propria azione di depauperamento di qualificazione professionale e reddittuale da parte del precedente management. La richiesta avanzata da più parti, sociali, politiche e istituzionali all’atto del suo insediamento nel ruolo di Commissario, era quella di una cesura con il passato, di una soluzione di continuità rispetto alla stagione disastrosa precedente.

Noi e l’intero territorio, siamo ancora in attesa di vederne l’avvio!

I Segretari generali

Roberto Puddu

Antonio Congiu

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Ospedale unicoAntonio Onnis 6 copia

Il convegno regionale sulla Sanità intitolato “Progettare, Costruire, Organizzare l’Ospedale del III Millennio”, organizzato dalla Asl 7 di Carbonia, svoltosi ieri mattina nella sala convegni della Sotacarbo, nel complesso della Grande Miniera di Serbariu, ha fatto discutere i presenti (tra i quali c’erano, tra gli altri, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, parlamentari e amministratori locali) e sicuramente farà discutere ancora a lungo. L’occasione era stata creata per sviluppare un dibattito sul futuro della sanità nel territorio, ma pochi probabilmente avevano messo in preventivo le accesissime polemiche che ne sono scaturite.

Il commissario straordinario Antonio Onnis, il dirigente al quale la Giunta regionale ha affidato l’incarico di guidare la Asl 7 nei primi quattro mesi del 2015 al posto del direttore generale Maurizio Calamida, ha presentato un progetto ambizioso, peraltro non nuovo, considerato che fu al centro del dibattito già qualche anno fa, quando la Asl 7 era guidata da Pietro Chessa e assessore regionale della Sanità era Antonello Liori, che prevede la progettazione e realizzazione di un nuovo ospedale unico, da ubicare in posizione baricentrica tra le due città capoluogo, Carbonia e Iglesias (l’idea era stata rilanciata qualche giorno fa dal consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci che la considera ideale per superare le contrapposizioni esistenti tra Carbonia e Iglesias e per migliorare l’offerta sanitaria nel territorio, evitando la fuga di operatori e pazienti verso le strutture cagliaritane). Il progetto oltre che ambizioso, è chiaramente oneroso e pone in primo piano il problema dell’individuazione delle risorse, valutabili in almeno 100 milioni di euro, e quello della riconversione delle strutture esistenti (il Sirai a Carbonia; il CTO e il Santa Barbara a Iglesias, oltre al Crobu già in fase di riconversione), nelle quali sono peraltro ancora in corso interventi programmati da anni.

I termini utilizzati dal commissario straordinario per l’esposizione del progetto, non sono piaciuti al deputato del Partito Democratico Emanuele Cani e al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Il commissario straordinario dell’Asl numero 7 dovrebbe essere più rispettoso degli abitanti di Carbonia Iglesias e del territorio e dovrebbe evitare facile e gratuita ironia giacché il tema di fondo di cui si discute e che preoccupa gli abitanti del Sulcis Iglesiente è la tutela della salute – ha detto Emanuele Cani -. Purtroppo queste esternazioni non sono giunte in una discussione da bar ma sono state pronunciate dallo stesso commissario nel corso del convegno regionale “Progettare, Costruire e organizzare l’ospedale del terzo millennio” cui ho partecipato con molta attenzione. Dall’incontro non si può che constatare il lavoro che sta portando avanti la Regione e i ritardi e la lentezza dell’azienda sanitaria e del suo commissario, che ha pure manifestato idee confuse e tempistica per nulla chiara. Per questo motivo – ha concluso Cani – ritengo sia necessario e doveroso rimarcare la necessità di fornire risposte concrete con atti, programmi e percorsi da seguire, per rendere il servizio sanitario del Sulcis Iglesiente efficiente e in grado di dare risposte rapide agli utenti.»

Durissime anche le parole del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Il Commissario dell’Asl 7 – ha detto Casti -, dovrebbe dimostrare maggior rispetto nei confronti degli abitanti e degli Amministratori del territorio. Le sue esternazioni, pronunciate nel corso del convegno che si è svolto oggi, lunedì 30 marzo 2015, rappresentano un’offesa per i cittadini e gli Amministratori comunali di Carbonia e Iglesias, ossia chi, su mandato degli abitanti, cerca di far funzionare quotidianamente i servizi nei rispettivi territori. Certe affermazioni vanno respinte al mittente senza alcuna scusante e giustificazione. Sull’accaduto – ha concluso il sindaco di Carbonia – auspichiamo un immediato intervento della Regione.»

«Da deputato della Sardegna ringrazio la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, per la visita di questi tre giorni nella nostra isola e per la sensibilità dimostrata nei confronti del popolo sardo.»

Lo ha detto il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani, ieri pomeriggio, al termine della seduta solenne del Consiglio regionale.

«Si tratta di una visita molto importante dall’alto significato politico, sociale e culturale giunta in un momento particolarmente difficile e delicato per la nostra terra e i suoi abitanti. Una presenza significativa – ha concluso Emanuele Cani – tesa a dimostrate l’importante ruolo svolto dalle donne nelle istituzioni, nella società, nel mondo della cultura.»

Emanuele Cani e Luigi Arru _MG_9840

Un ordine del giorno presentato dall’on. Emanuele Cani prevede l’esenzione dal pagamento dell’Imu agricola nelle aree inquinate.

L’ordine del giorno, se verrà approvato, impegnerà il Governo a valutare la possibilità, nell’ambito dei prossimi interventi di natura fiscale che intende approvare, di estendere l’esenzione dal pagamento dell’Imu agricola per quei terreni ricadenti nelle suddette aree SIN.

«Si tratta di un provvedimento molto importante per il Sulcis Iglesiente dove diverse amministrazioni, compresa quella di Portoscuso – sottolinea Emanuele Cani -, da tempo hanno sollevato il problema relativo proprio al pagamento dell’Imposta in terreni situati nelle cosiddette aree sin ossia contaminate e classificate pericolose dallo Stato italiano e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee. Pagare l’Imu agricola per un terreno situato in area SIN in cui sono in atto o attesi processi di bonifica – conclude il deputato sulcitano – rappresenta una evidente contraddizione.»

Emanuele Cani 79 copia