17 May, 2024
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Il deputato Emanuele Cani e il presidente della commissione Lavoro del Consiglio regionale Gavino Manca, entrambi del Partito Democratico, esprimono soddisfazione per lo stanziamento di 30 milioni di euro deliberato dal Consiglio dei ministri per far funzionare la continuità territoriale aerea della  Sardegna.

«Si tratta di una cifra importante e significativa che deve sommarsi ai cento milioni previsti per la rete ferroviaria dell’isola – dice Emanuele Cani -. Proprio il settore dei trasporti era stato indicato come uno di quelli fondamentali per una crescita e uno sviluppo dell’isola. I risultati di questo lavoro, compiuto anche con gli interventi della Regione, cominciano a vedersi. L’impegno dei parlamentari non si ferma certo con questo atto. All’orizzonte, infatti, c’è ancora da lavorare sulla questione della continuità territoriale marittima. Il provvedimento di oggi è uno dei punti previsti dalla Mozione Sardegna presentata dai deputati  del Pd e approvata dal Parlamento.»

«30 milioni di euro per la continuità territoriale, 81 per il completamento della Sassari-Alghero – dice Gavino Manca, consigliere regionale del Pd e presidente della commissione “Lavoro e cultura” del Consiglio regionale -. Ancora una volta il Governo Renzi, dimostra di avere a cuore le sorti della Sardegna, mantiene gli impegni e risponde con i fatti alle rivendicazioni dell’Isola.»

«I fondi stanziati per la continuità territoriale consentiranno di assicurare collegamenti più efficienti verso i principali aeroporti della penisola – aggiunge Manca – il presidente Renzi, sostenuto dal sottosegretario Luca Lotti, ha accolto una delle principali indicazioni contenute nel Dossier Sardegna che il presidente della Regione Francesco Pigliaru gli aveva consegnato il 28 maggio scorso in occasione dell’apertura del cantiere dell’ospedale Mater di Olbia.»

«Non meno importante è la proroga del decreto Sblocca Italia che consentirà di confermare gli 81 milioni di euro stanziati dal Cipe per il primo lotto della Sassari-Alghero. Queste risorse, insieme ai 25 milioni di euro stanziati dalla Regione e ai 19 dell’Anas – conclude Gavino Manca -, permetteranno di completare un’opera attesa da anni dal Nord Sardegna e di realizzare un’infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’Isola.»

In serata anche il capogruppo PD in Consiglio regionale, Pietro Cocco, ha espresso soddisfazione per lo stanziamento delle risorse per la continuità territoriale, sottolineando che si tratta di «un risultato importantissimo, frutto del lavoro costante del presidente Francesco Pigliaru e del Primo Ministro Matteo Renzi che ha mantenuto gli impegni sottoscritti a Olbia lo scorso mese di maggio. Grazie alla sinergia e capacità di coordinazione messa in atto tra la Giunta regionale e il Governo nazionale sulla continuità territoriale e sulla rete ferroviaria – conclude Pietro Cocco – sono arrivati i risultati sperati che mettono a tacere gli strilloni di turno, soprattutto quelli che, governando durante questi anni appena passati, hanno fallito miseramente».

Aeroporto Elmas 1 copia

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 Treno ATR 365 CAF

«Oggi l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha rilasciato infatti la certificazione definitiva per l’ammissione in servizio dei treni veloci Atr acquistati dalla Regione. Significa che tra pochissimo potranno circolare nella rete sarda.» Lo ha annunciato il presidente della Regione Francesco Pigliaru.
«Si tratta di un altro passo importante per garantire ai sardi una migliore mobilità interna – ha aggiunto il governatore -, atteso da oltre un anno, l’ultimo passaggio formale necessario per permettere ai convogli di viaggiare sino a 150 chilometri all’ora sui binari dell’Isola. Ciò significa, per esempio, che i tempi di percorrenza di un diretto da Sassari verso Cagliari si potranno ridurre fin da subito a due ore e mezza. Ma è solo il primo stadio. Ora si passa all’attrezzaggio della rete per permettere l’aumento della velocità: abbiamo già trovato ulteriori 20 milioni di euro, da sommare agli altri 50 stanziati dalle Ferrovie: completeremo i lavori e i tempi del tragitto scenderanno sotto le due ore. Nel quadro generale della nuova mobilità, orari e fermate terranno conto delle esigenze specifiche di territori sinora trascurati, in accordo con le comunità locali.»
«E’ un traguardo molto importante, raggiunto grazie all’impegno costante della Giunta e della struttura dell’assessorato che da subito ha affrontato con determinazione questa vicenda – ha detto l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana -. Trenitalia metterà in servizio gli Atr a dicembre, con l’entrata in vigore dell’orario invernale.»
L’Ansf ha dato il via libera definitivo dopo aver esaminato i risultati dei test ai quali è stato sottoposto l’Atr 365 la primavera scorsa, in base alle norme europee e nazionali. Il treno è stato provato in tutte le condizioni possibili, a carico normale ed eccezionale e in diversi tracciati: rettilineo, curve strette, curve a largo raggio. Sono state raggiunte differenti velocità sino al superamento di quella massima consentita, compatibilmente con il livello di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria. «Se non avessimo insistito affinché tutte le procedure di collaudo necessarie fossero attivate e le prove fossero effettuate in Sardegna – ha aggiunto Massimo Deiana -, i tempi si sarebbero dilatati ulteriormente e probabilmente quei treni sarebbero rimasti ancora fermi in qualche deposito nella penisola o in Spagna.»
Nel frattempo si sta anche concludendo il trasferimento nell’isola di tutti i “Pendolini”: ad ora 5 su 8 sono in Sardegna, 2 giungeranno nelle prossime settimane, mentre l’ottavo resterà ad Arezzo per la prosecuzione delle prove al fine di ottenere l’autorizzazione alla circolazione rango “P”, ossia al pendolamento e sino alla velocità massima di 180 chilometri all’ora. «Tutto questo sarà possibile non appena Rfi appronterà l’attrezzaggio della rete con il sistema di controllo ‘Marcia-Treno’, operazione già in appalto che porterà – spiega l’assessore dei Trasporti – verso la risoluzione una situazione lasciata in stato di abbandono durante gli anni precedenti». Il bando internazionale per l’acquisto dei convogli, pubblicato nel 2007 e affidato nel 2010, prevedeva un impegno finanziario della Regione pari a circa 80 milioni e, contestualmente, erano state stanziate le risorse per l’adeguamento della rete. Questi ultimi fondi, corrispondenti a 130 milioni, tuttavia non sono mai stati utilizzati per tale finalità ma dirottati dalla precedente Giunta di centrodestra sulla costruzione della strada Sassari-Olbia e mai più ripristinati.
Le specifiche tecnologiche dei nuovi treni rispecchiano livelli di sicurezza, prestazioni, capacità di trasporto, qualità e rispetto dell’ambiente mai offerti in Sardegna e al top a livello nazionale. Tutte le carrozze sono motorizzate, la struttura delle casse in lega leggera di alluminio è autoportante, le vetture di testa sono dotate di due carrelli motore, i passeggeri a mobilità ridotta hanno a disposizione un carrello elevatore e un servizio igienico dedicato, tutti i comparti sono climatizzati, è previsto il posto per le biciclette, i sedili sono ergonomici con braccioli e tavolino ribaltabile, in caso di necessità si può inoltrare una chiamata di emergenza al macchinista attraverso un citofono. Il treno è dotato di un sistema di rilevamento ed estinzione incendi, mentre la trazione utilizza gruppi motori in classe III B per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, idrocarburi e ossidi di azoto, come previsto dalla direttiva europea.
La Stazione FS di Cagliari 12 copia

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Crescono, in Sardegna, le preoccupazioni per il futuro del sistema elettrico, dopo il mancato inserimento da parte di Terna delle centrale del Sulcis, di Ottana e Porto Torres, nell’elenco degli impianti di produzione di energia ritenuti essenziali.

Il governatore, Francesco Pigliaru, ieri ha chiesto un incontro urgente sul tema della sicurezza degli approvvigionamenti elettrici e dell’efficienza della rete assieme all’Autorità per l’Energia ed il Gas, al sottosegretario della presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, e alla ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi.

Francesco Pigliaru sottolinea ai rappresentanti dell’esecutivo nazionale la trasformazione in corso del sistema energetico-elettrico sardo, alla luce degli obiettivi che Regione e Governo si sono dati in tema di metanizzazione e di rilancio di comparti strategici fortemente energivori. Il solo riavvio dello smelter ex Alcoa, ad esempio, rappresenterebbe un incremento dei consumi sardi di energia elettrica di circa il 30%, sostiene Pigliaru, evidenziando che il «mancato riconoscimento dell’essenzialità, nelle more dell’arrivo del metano, comporterebbe la chiusura certa delle centrali elettriche operanti nei tre principali poli industriali della Sardegna, con gli impatti intuibili in materia di utilities e di sostenibilità delle altre imprese insediate… Inoltre, la condizione di insularità della Regione Sardegna e la sua dimensione territoriale rendono la situazione ancora più critica, vincolando la sicurezza del sistema energetico elettrico sardo all’esercizio del cavo Sapei in importazione, che comporta il fortissimo rischio di black out in tutto il territorio della regione in caso di problemi di funzionamento».

Disconoscere l’attuale regime di essenzialità – secondo il governatore della Sardegna – aggraverebbe ulteriormente il gap infrastrutturale determinato dalla condizione di insularità e dalla mancanza di approvvigionamento del metano, con riduzione della competitività e dell’attrattività del sistema Sardegna, e costituirebbe un ostacolo al processo di pianificazione energetica in atto nella regione. Francesco Pigliaru chiede che al più presto vengano individuate «le modalità necessarie ad evitare l’immediata chiusura di fondamentali insediamenti per l’economia isolana, in un contesto in cui già incidono in modo pesantissimo il disimpegno di Eni dagli investimenti già programmati nel Nord Sardegna, le difficoltà legate all’applicazione del servizio di super-interrompibilità alle imprese sarde e le complicate condizioni di rilancio delle produzioni nella Sardegna centrale».

Centrale Grazia Deledda Enel 85 copia

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, è intervenuto ieri alla chiusura della Conferenza regionale su “La rete ospedaliera nella riforma sanitaria regionale”, organizzata dall’assessorato della Sanità.

«La riforma radicale e profonda del sistema della Sanità va nella direzione giusta, ce lo ha detto anche oggi chi, in Italia, conosce i migliori sistemi sanitari. Dobbiamo avere il coraggio di proseguire su questa strada e di farlo insieme – ha detto Francesco Pigliaru -. Abbiamo una sanità non all’altezza di ciò che meritiamo e non per colpa di chi ci lavora, ma perché siamo male organizzati, da una parte abbiamo sprechi e dall’altra una qualità dei servizi non sufficiente. Dobbiamo migliorare e per farlo occorre spendere bene i nostri soldi: costerà sempre di più avere servizi veri, ogni spreco è un crimine nei confronti dei cittadini. Dobbiamo fare molto meglio, in questi anni si è lavorato male nella sanità. Per noi questa riforma e quella degli Enti locali, rappresentano passaggi vitali, su cui ci giochiamo tutto. Siamo nella direzione giusta, consapevoli che le riforme si fanno insieme e non con diktat.»

Alla Conferenza, con il Presidente Pigliaru e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, sono intervenuti il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, il Direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Sechi (che ha illustrato le Linee guida della nuova Rete territoriale) Mario Braga, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Mondo Perra, il Rettore dell’università di Cagliari, Maria Del Zompo, e quello dell’Ateneo di Sassari, Massimo Carpinelli, il presidente dell’Anci Sardegna, Piersandro Scano, la coordinatrice della Rete del Tribunale per i Diritti del Malato, Maria Laura Maxia, il presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi, Luigi Presenti.

Sulla riforma della rete ospedaliera si è soffermato l’assessore Arru, spiegando che una riorganizzazione mancava dall’ultimo Piano sanitario del 2006. «Quella di luglio è una delibera di approvazione preliminare, che abbiamo aperto al dibattito pubblico. Abbiamo raccolto, in giro per tutti i territori, più di quaranta osservazioni e valuteremo quante possono essere in linea con la struttura generale della riforma. Stiamo proponendo un metodo, poi spetterà al Consiglio regionale decidere. Il nostro obiettivo – ha detto ancora Arru – è cambiare per migliorare. Nessuno sta tagliando ospedali, dobbiamo però avere il coraggio di fare scelte, dando garanzie di salute e non confondendo il posto-letto con la garanzia di servizi». L’assessore ha sottolineato il ruolo importante dell’Università nel riordino della rete e aggiunto che «la nostra scommessa è creare servizi per tutti i cittadini della Sardegna». In chiusura l’invito al mondo della sanità: «Diamoci del noi, non continuiamo con una mentalità che non ci fa vedere oltre il nostro ombelico. Miglioriamo e facciamolo insieme».

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Palazzo della Regione 3 copia

La Giunta regionale ha nominato Angela Quaquero rappresentante della Regione all’interno del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari. La nomina si è resa necessaria e urgente all’indomani delle dimissioni rassegnate dal precedente componente designato dalla Regione, Alessio Loi, che ha ritenuto di doversi astenere dall’esame delle candidature a Sovraintendente della Fondazione per conflitto d’interesse con uno dei candidati. L’iter dell’esame delle candidature, avviato lo scorso 15 ottobre, era bloccato in quanto anche uno dei rappresentanti del Comune si è astenuto. La Giunta ha dunque deciso di designare subito il sostituto di Alessio Loi per consentire la ripresa del lavoro da parte del Consiglio di Indirizzo. L’Esecutivo ha poi deciso di emendare il disegno di legge 192/A, “Disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili”, attualmente al vaglio del Consiglio regionale, in tema di società partecipate. Sono stati approvati quattro articoli per applicare la normativa sulla prevenzione della corruzione e favorire la celerità e l’efficienza delle procedure di liquidazione delle partecipate. In particolare, si introduce il divieto di conferire incarichi per più di due mandati consecutivi negli organi di amministrazione e controllo.
Su proposta dell’assessore Virginia Mura, la Giunta ha assegnato contributi per un totale di 400mila euro a favore delle Organizzazioni dei Lavoratori, per favorire attività sui problemi dello sviluppo economico-sociale regionale, ai sensi della legge regionale 31 del 1978. Una parte di queste risorse, per complessivi 130mila euro, verrà assegnata in quota fissa, mentre i restanti 270mila euro saranno per metà (135 mila euro complessivi) assegnati a ciascuna sigla in ragione del numero di sedi attive sul territorio e per l’altra metà in considerazione del radicamento di ciascuna organizzazione nelle Rappresentanze Sindacali Unitarie delle aziende sarde. E’ stata approvata anche una direttiva che semplifica e in parte innova le modalità di erogazione dei contributi ai patronati per l’assistenza ai lavoratori per l’anno 2015 e successivi.
La Giunta, accogliendo la proposta dell’assessore Luigi Arru, ha autorizzato il prelievo di 14 milioni di euro per una serie di interventi. Tra questi, i contributi alle Università per l’istituzione di borse di studio per le scuole di specializzazione destinate a medici e non medici e i finanziamenti al Progetto di ricerca per la Prevenzione dell’Infortunistica stradale. Sono stati approvati anche gli interventi per la razionalizzazione e il contenimento della spesa farmaceutica.
Su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, l’Esecutivo ha approvato, per la Strada Statale 128, lo schema di convenzione tra la Regione Sardegna, la Provincia di Cagliari e l’Anas per la gestione delle infrastrutture viarie nel tratto dell’itinerario compreso tra Senorbì e Suelli. Grazie alla convenzione, la Provincia cede la strada all’Anas che la prende in carico per riaprirla al più presto. Nominato anche il nuovo commissario di Area, scaduto l’incarico del precedente, nella persona di Simona Murroni.
La Giunta, su proposta dell’assessore Gianmario Demuro, ha approvato il disegno di legge per misure urgenti su alcuni aspetti del contratto dei dipendenti regionali. In particolare, si stanziano 160 mila euro per avviare una fase contrattuale per la definizione di disposizioni particolari sull’orario di lavoro della Protezione Civile.
Il presidente Pigliaru ha disposto con proprio decreto lo scioglimento del Consiglio comunale di Monserrato e la nomina del commissario straordinario. Su proposta dell’assessore degli Enti locali, la Giunta ha deciso di affidare l’incarico di guidare il Comune sino alle prossime elezioni amministrative a Michele Lavra, 64 anni, segretario comunale in pensione. Il 27 ottobre scorso la Giunta aveva nominato commissario ad acta il funzionario dell’Assessorato regionale degli Enti locali, Marco Pisano, che ha completato l’iter per l’approvazione del bilancio comunale.
L’Esecutivo, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha deciso di non sottoporre a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), condizionato al rispetto di una serie di prescrizioni, l’intervento nel territorio di San Teodoro denominato “Recupero delle terre e rocce da scavo provenienti dalla realizzazione di una galleria lungo la S.S. 131 DCN Lotto IV e Lotto V, Tratta San Simone – San Teodoro”. E’ stato inoltre prorogato per altri 6 mesi il commissariamento dell’Ente Foreste in attesa della legge di riforma, attualmente all’esame della competente commissione consiliare. Per l’incarico è stato confermato Giuseppe Pulina.

 

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Manifestazione Alcoa 9 nobre 2015 1 Manifestazione Alcoa 9 nobre 2015 2 Manifestazione Alcoa 9 nobre 2015 3 Manifestazione Alcoa 9 nobre 2015 4 Manifestazione Alcoa 9 nobre 2015 5

I lavoratori ex Alcoa stamane hanno ripreso la mobilitazione, recandosi in viale Trento, a Cagliari, per manifestare la loro rabbia per i tempi infiniti della vertenza che dovrebbe portare alla cessione dello stabilimento alla multinazionale svizzera Glencore. Una folta delegazione ha manifestato davanti al Palazzo della Regione mentre era in corso l’incontro tra il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, e i rappresentanti sindacali. Al fianco dei lavoratori, un Matteo Renzi in cartone. La protesta è stata interrotta solo dopo che è arrivata l’assicurazione del Presidente sulla convocazione di un incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi ed il sottosegretario della presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, il rappresentante del Governo che meglio conosce la vertenza e più in generale tutte le emergenze presenti nel polo industriale di Portovesme. La data dell’incontro verrà fissata mercoledì 11 novembre.

I lavoratori chiedono che vengano date le risposte alle richieste avanzate dalla multinazionale Glencore per l’acquisizione dello stabilimento, ovvero la garanzia delle condizioni economiche di fornitura dell’energia, la possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari ed il miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale.
L’Intesa conseguita fra Governo, RAS e Glencore, su questi punti, era e resta basata su soluzioni di mercato e sul rispetto delle regole della concorrenza dell’Unione europea. A distanza di un anno, concretamente, poco o niente si è mosso ed ora i lavoratori chiedono conto a Regione e Governo su quanto fatto e tempi celeri sulla definizione degli accordi.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha partecipato ai lavori della Conferenza delle Regioni periferiche marittime d’Europa, nella sala convegni della Fiera di Firenze.
«Le disposizioni normative comunitarie riconoscono formalmente che l’insularità è una condizione di svantaggio strutturale che ostacola lo sviluppo economico e sociale di alcuni territori dell’Unione, ma non sono ancora corrisposte linee di finanziamento mirate o azioni specifiche indirizzate in maniera esclusiva alle regioni insulari.»

I lavori dell’Assemblea generale della CRPM, al 43º appuntamento, hanno messo al centro l’approfondimento dei vari aspetti che determinano svantaggio, confrontando le differenti esperienze territoriali per trovare soluzioni comuni. Nella sua relazione il presidente Pigliaru ha messo l’accento sulla condizione di insularità, «non solo un dato geografico ma uno sviluppo storico e culturale differenziato, che ha creato una forte identità ma anche un importante svantaggio competitivo influenzando negativamente le prospettive di crescita. La situazione periferica e la scarsa accessibilità – ha spiegato – creano seri ostacoli allo sviluppo economico e sociale, in quanto determinano costantemente costi aggiuntivi. Ma la discontinuità territoriale data dall’insularità crea svantaggi superiori e specifici, mettendoci fuori, di fatto, dalla rete dei trasporti e dell’energia. Discontinuità territoriale per noi significa non avere il metano, non potendo diluire i costi di distribuzione lungo il percorso. Ma vuol dire anche molto altro, a partire dal costante rischio di posizioni monopolistiche sul fronte dei trasporti. Su questo, in particolare, la Commissione europea deve finalmente capire che non può far solo riferimento al libero mercato: per le isole servono deroghe specifiche perché hanno problemi specifici. Nel momento in cui le politiche di coesione si traducono essenzialmente in politiche di connessione in rete, è chiaro che la condizione insulare rende necessarie politiche di integrazione diverse da quelle continentali».»

Francesco Pigliaru ha poi sottolineato come però il problema sia stato «sempre sottovalutato non solo dall’Italia ma anche dall’Unione Europea. La programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali non sembra infatti averne tenuto sufficientemente conto. È tempo di cambiare rotta – ha detto il presidente della Regione – e di inaugurare una nuova stagione di rapporti politici e istituzionali, di occasioni di integrazione e di riequilibrio di poteri che costituiscano il quadro della nuova specialità, in modo che la rivendicazione di pari opportunità delle regioni insulari possa declinarsi in atti concreti, capaci di ridurre lo svantaggio. E bisogna farlo subito, perché l’assenza di una tutela mirata e calibrata rischia di non rispondere alle nostre aspettative non solo nella attuale fase di programmazione ma anche nella prossima. Nel momento in cui si aprirà il negoziato sui criteri per l’assegnazione dei finanziamenti, sarà cruciale far valere il principio della specialità proprio per favorire l’adozione di misure specifiche e di risorse adeguate a favore delle isole. Sappiamo che non mancheranno difficoltà e qualche resistenza per il riconoscimento, nei fatti, di quella attenzione particolare prevista nella Costituzione europea. È necessario perciò un lavoro di squadra per riuscire a consolidare un livello elevato di attenzione sulla questione – ha concluso Francesco Pigliaru -. Sono problemi specifici, più facciamo chiarezza e meglio possiamo aggredirli senza ricorrere a generiche compensazioni. L’assistenza non ci interessa e va contro lo sviluppo. Ciò che serve sono interventi mirati e duraturi che garantiscano alle isole un più agevole avvicinamento alle aree più sviluppate dell’Unione europea».

Francesco Pigliaru 371

 

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Manifestazione pacifista 4

Quattro consiglieri regionali, Paolo Zedda, Emilio Usula, Luca Pizzuto ed Eugenio Lai, hanno presentato un’interpellanza sulla condotta della Questura nella manifestazione di protesta dei pacifisti contro le basi militari svoltasi nei pressi del poligono militare di Teulada martedì 3 novembre e sugli scontri avvenuti durante la manifestazione medesima.

I quattro consiglieri regionali chiedono di interpellare il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per sapere:

  • se sia a conoscenza o meno dei “comprovati” motivi di sicurezza e di incolumità pubblica che hanno indotto la Questura di Cagliari ad una condotta apertamente ostile verso la manifestazione No Trident del 3/11/2015;
  • se sia a conoscenza o meno dei motivi che hanno portato all’inusitato dispiegamento di forze dell’ordine nella zona presso il suddetto poligono e i motivi che hanno portato allo scontro tra manifestanti e forze dell’ordine;
  • se intenda o meno promuovere in tutte le sedi competenti le opportune iniziative al fine di verificare la leggittimità dell’operato della Questura di Cagliari inerente la manifestazione contro le esercitazioni e le basi militari svoltasi a Teulada in data 3/11/2015;
  • quali azioni istituzionali intenda attivare la Giunta al fine di garantire ai cittadini sardi la libera espressione del dissenso in tema di servitù militari in condizioni di sicurezza e per ripristinare un adeguato clima al riguardo privo di tensioni.

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I consiglieri del gruppo Upc-Socialisti (Pierfranco Zanchetta, Antonio Gaia e Raimondo Perra) hanno chiesto ufficialmente al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, di «commissariare l’Ente Parco e rilanciarne le attività con il pieno coinvolgimento del Comune della Maddalena». La richiesta, anticipata nel corso di una conferenza stampa, verrà formalizzata con la presentazione di un’apposita mozione consiliare.

«Serve l’intervento della Regione presso il ministero dell’Ambiente – ha spiegato il capogruppo Pierfranco Zanchetta – perché si ponga fine alla fallimentare gestione dell’Ente parco e si restituisca ruolo alla comunità maddalenina attraverso il coinvolgimento del Comune, per realizzare insieme un grande e condiviso progetto di sviluppo dell’intero Arcipelago.»

L’esponente della maggioranza ha rivolto dunque pesanti critiche alla gestione Bonanno («ha trasformato il parco nazionale in un protettorato da repubblica delle banane e l’Ente è ormai diventato un autentico verminaio») e nell’auspicare l’avvio di una gestione commissariale ha sottolineato come il ruolo di garanzia e di traghettamento dell’ente potrebbe essere svolto con successo dal sindaco della Maddalena («sarebbe un segnale importante in tempi in cui si discute del ruolo degli Enti Locali ed è bene non dimenticare che quello dell’Arcipelago è l’unico parco al mondo costituito dal territorio di un unico Comune»).

Puerfranco Zanchetta ha lamentato inoltre la mancata vigilanza del ministero sulla gestione dell’ente parco e nel ribadire la necessità di un pieno coinvolgimento della Regione e dell’amministrazione locale non ha mancato di fare riferimento alle recenti polemiche del “caso Budelli”. «Lo scandalo – ha affermato il capogruppo Upc – non è rappresentato dal fatto che un privato proponga un progetto di salvaguardia e valorizzazione dell’isola di Budelli ma dallo stato di abbandono in cui è lasciata l’unica isola dell’Arcipelago che è di proprietà pubblica: Caprera».

Pierfranco Zanchetta ha quindi ricordato come fin dal 1972, con il piano di fabbricazione approvato allora dal comune della Maddalena, sia stato introdotto il divieto assoluto di edificabilità su tutte le isole ricomprese nell’Arcipelago maddalenino e come tale divieto sia stato rafforzato dai vari provvedimenti che nel corso degli anni si sono susseguiti al livello regionale, nazionale e comunitario. «Budelli – ha insistito il consigliere del centrosinistra – è un falso problema che viene utilizzato, oggi, per tentare di coprire l’inadeguata e deleteria gestione dell’Ente parco».

L’esponente del centrosinistra ha quindi concluso preannunciando la presentazione di un’apposita mozione sull’argomento che contenga anche l’impegno per il presidente della Giunta ad inserire il rilancio del Parco e un piano di sviluppo per la Maddalena, nell’agenda del confronto tra Regione e Governo («il G8 mancato, le bonifiche mancate e l’occasione persa con il parco nazionale sono solo gli ultimi esempi di come l’isola della Maddalena sia stata sempre “gabbata” dallo Stato»).

Arcipelago de La Maddalena

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Il presidente Francesco Pigliaru ha firmato oggi a Palazzo Chigi, con il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il coordinatore di #italiasicura della Presidenza del Consiglio dei Ministri Mauro Grassi e il capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio, l’Accordo di Programma che dà ufficialmente il via libera alla prima parte di stanziamenti statali dedicati agli interventi per mettere in sicurezza la città di Olbia, con uno stanziamento di 25 milioni di euro per iniziare subito i lavori di mitigazione del rischio idraulico.

Nel suo intervento al momento della firma, il presidente Pigliaru ha espresso il suo apprezzamento per la produttiva collaborazione instaurata fra Regione e Governo nell’affrontare tempestivamente l’emergenza della città gallurese. In particolare, Pigliaru ha voluto sottolineare il valore della flessibilità applicata davanti all’urgenza: i 16.300.000 euro stanziati dallo Stato, infatti, provengono dal Primo Stralcio del Piano contro le alluvioni nelle città metropolitane.

«È stato preso in considerazione un caso come quello di Olbia nonostante non faccia parte della struttura di città metropolitana, cui si fa principalmente riferimento in questo Piano – ha dichiarato il presidente della Regione – perché è stata riconosciuta l’importanza di intervenire con urgenza, e questo grazie al Governo e alla buona relazione che abbiamo avuto nel definire questo intervento. Quello di oggi è un segnale davvero molto concreto – ha aggiunto Pigliaru – di cui credo possiamo essere tutti orgogliosi, a dimostrazione che la buona collaborazione tra Stato e Regioni può creare opere fondamentali per il benessere e la sicurezza dei cittadini. Questi primi 16 milioni stanziati dallo Stato sono un intervento importantissimo per una città e una Regione che nelle ultime settimane hanno avuto tre allerte rosse.»

L’Accordo di programma riguarda la completa attuazione del 1° Lotto di interventi per complessivi 25.300.000 euro, di cui 9 milioni resi disponibili dalla Regione Sardegna nell’ambito del Piano Regionale Infrastrutture e 16.300.000 finanziati con il Primo Stralcio del Piano contro le alluvioni nelle città metropolitane (Delibera CIPE 32/15). Gli interventi riguarderanno le vasche di laminazione sui bacini dei rii Siligheddu e San Nicola, che consentiranno nell’immediato un abbattimento significativo delle portate di piena.

Altre risorse, pari a 64.900.000, sono state programmate su Olbia sempre all’interno del Piano nazionale contro le alluvioni nelle aree urbane e saranno rese disponibili nelle successive annualità nell’ambito del Piano Nazionale 2015-2020 contro il dissesto idrogeologico. Il fabbisogno complessivo di Olbia, stimato in 125,3 milioni di euro su 4 lotti, sarà coperto dunque con 81 milioni di provenienza statale (di cui oggi la prima tranche per il primo lotto) e da fondi regionali, di cui 32 milioni dal mutuo infrastrutture e il resto da altri finanziamenti.