19 May, 2024
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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha espresso soddisfazione per la decisione assunta dai lavoratori dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme di porre fine alla clamorosa forma di protesta con l’occupazione di un silo a 60 metri d’altezza da parte di Roberto Forresu, Rino Barca e Daniela Piras,

«Questa decisione – ha detto il governatore della Sardegna – testimonia fiducia nel lavoro che le istituzioni stanno portando avanti.»

«Sappiamo tutti che questa è una fase delicata e cruciale, e da parte delle istituzioni c’è la garanzia del massimo impegno e della massima determinazione ad agire perché le prospettive di ripresa del sito Alcoa rimangano aperte. Collaborare in un clima di reciproca fiducia – ha concluso Pigliaru – è essenziale per raggiungere l’obiettivo.»

«E’ sicuramente un fatto positivo la comunicazione arrivata ieri con cui si dà conto del fatto che sarà il presidente del Consiglio ad occuparsi della vertenza Alcoa di Portovesme – ha commentato Daniele Reginali, segretario del PD del Sulcis Iglesiente -. Apprendiamo positivamente la discesa dei tre sindacalisti dal silo di Portovesme dopo cinque giorni al freddo e vento. La nostra vicinanza e sostegno ai lavoratori e ai sindacalisti in lotta non si ferma qui. Come già rimarcato in passato continueremo a seguire costantemente tutta la vertenza sostenendo tutte le azioni che si riterranno necessarie per far sì che la vertenza possa arriva a conclusione e che lo smelter di alluminio primario – ha concluso Daniele Reginali – possa essere riavviato al più presto.»

Forresu-Barca-Piras copia

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Qualcosa si muove nella difficile vertenza Alcoa e domattina, alle 11.00, i lavoratori si ritroveranno nell’assemblea generale convocata ai cancelli dello stabilimento di Portovesme.

Il presidente del Consiglio dei ministri ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, presente anche il sottosegretario della presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, per un esame della vertenza Alcoa. Matteo Renzi, in constante contatto telefonico con il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha condiviso l’impegno già espresso dal Governo ad operare affinché rimangano aperte le prospettive di ripresa del sito e le misure predisposte – nel rispetto delle normative italiana ed europea – per il contenimento del costo dell’energia ed andare così incontro alle esigenze poste dalla Glencore, la multinazionale svizzera dichiaratasi disponibile a rilevare lo stabilimento e rilanciare la produzione di alluminio a Portovesme.

«Da Roma arriva la conferma degli impegni degli ultimi giorni su Vertenza ex Alcoa da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi con il presidente della Regione Francesco Pigliaru – ha commentato Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente -. Si tratta di una notizia importante che fa il paio con la conferma della Glencore del suo interesse e della volontà di trattare per l’acquisizione dello Smelter di Portoscuso. Non è la soluzione – ha concluso Roberto Puddu – ma le parti possono discuterne e la lotta continuerà fino alla ripresa produttiva dello stabilimento, del lavoro e della dignità!»

Queste novità, mentre prosegue la protesta dei tre segretari confederali dei metalmeccanici Roberto Forresu (FIOM-CGIL), Rino Barca (FSM-CISL) e Daniele Piras (UILM-UIL), hanno portato le organizzazioni sindacali a convocare l’assemblea generale di tutti i lavoratori per domani mattina, alle 11.00, davanti ai cancelli dello stabilimento di Portovesme.

Alcoa 22 marzo 2016 1 Alcoa 22 marzo 2016 2 Alcoa 22 marzo 2016 2

 

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A distanza di quasi 24 ore, il presidente della Regione ha spiegato oggi in una breve nota, l’esito dell’incontro avuto ieri a Roma con il sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, sulla vertenza Alcoa.
«Ieri a Roma ho incontrato il sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Il Governo conferma il suo impegno ad operare con determinazione affinché rimangano aperte le prospettive di ripresa del sito Alcoa di Portovesme, a partire dalla proposta all’esame di Glencore. Nei prossimi giorni saremo tutti impegnati a lavorare ancora di più per raggiungere rapidamente questo obiettivo, come ho avuto modo di riferire anche ai consiglieri regionali che mi hanno contattato prima di recarsi a Portovesme a manifestare solidarietà ai lavoratori.»
Il governatore ha aggiunto di essere rimasto in costante contatto con i rappresentanti sindacali di Alcoa che da tre giorni occupano il tetto del silo.
«Abbiamo chiesto loro di scendere per proseguire le interlocuzioni con le istituzioni e portare avanti la lotta per la salvaguardia dei posti di lavoro nelle forme ordinarie – ha detto Francesco Pigliaru -. In questo momento, oltre alla forte unità di intenti che non è mai stata in discussione, è più che mai necessaria una fattiva collaborazione da parte di tutti gli attori in gioco: Governo, Regione, sindacati e investitori. In una fase delicata e cruciale come questa, oltre alla garanzia del massimo impegno da parte delle istituzioni – ha concluso Francesco Pigliaru -, è essenziale che il lavoro di tutti i soggetti sia messo in campo con la maggiore serenità e concentrazione.»
Francesco Pigliaru 3321

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Alcoa 22 marzo 2016 B

«Un Governo debole e (evidentemente) con poca autorevolezza, mostra tutta la sua incapacità a concludere positivamente la vertenza Alcoa. Nel frattempo, i segretari metalmeccanici del Sulcis Iglesiente proseguono nella protesta con la speranza di indurre il Consiglio dei ministri ad assumere una posizione decisa affinché si ponga la parola fine alla trattativa Glencore-Alcoa-Governo per la cessione, e la conseguente ripartenza, dello stabilimento di Portovesme.»

Lo scrive ion una nota Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«È evidente – aggiunge Ignazio Locci – che siamo arrivati a un punto in cui il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi deve prendere in mano la vertenza per condurla in porto. In ballo non c’è soltanto il futuro di un intero territorio, ma anche di un pezzo considerevole dell’industria italiana. A quanto pare anche l’incontro di ieri a Roma, cui ha partecipato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, non ha prodotto risultati positivi. È inaccettabile che si continui a tergiversare, che si vada avanti con continui rinvii. Gli operai, e tutto il Sulcis Iglesiente, hanno atteso abbastanza. È ora che la politica, a più alti livelli istituzionali – conclude Ignazio Locci -, si assuma le sue responsabilità.»

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Nuova durissima critica del segretario generale UST CISL del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, alla Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru.

«L’esecutivo guidato dal presidente Pigliaru sconta un ritardo tragico nella gestione delle innumerevoli emergenze che riguardano la nostra isola; finora è stata incapace di portare a termine gli impegni presi con le parti sociali – scrive Fabio Enne in una Nota diffusa stamane -. Con la mobilitazione generale popolare partita il 1 febbraio si è voluto offrire un segnale al Governo Regionale. Abbiamo, insieme a tutti i soggetti organizzatori, provato a rendere partecipe il presidente Pigliaru delle emergenze che impediscono all’economia isolana di ripartire, proponendo un percorso serio e concreto.»

«Nei giorni scorsi abbiamo inviato una relazione e l’ennesima richiesta di incontro – aggiunge Fabio Enne -. Ad oggi tutto tace, nessuna apertura al dialogo. Calpestano ciò che resta delle macerie industriali, senza creare alternative al deserto sociale ed economico in cui versano i diversi settori merceologici. E’ una situazione anacronistica: per poter interloquire con il governo regionale o nazionale pare si debba ricorrere ad azioni estreme, cortei, blocchi stradali, occupazioni, sembra che oramai siano indispensabili e necessari per poter essere ascoltati.»

«La tattica usata, ossia quella di non far nulla per alleviare il disagio sociale e la precaria situazione economica, la dice lunga sulla sensibilità e il rispetto verso l’intera collettività, da parte di chi ha la responsabilità politica di amministrare. Confermando tuttavia la grande responsabilità esercitata in occasione delle mobilitazioni e rispettosi della Settimana Santa, attenderemo ancora qualche giorno. In assenza di segnali tangibili e fatti reali, siamo pronti a ricominciare da dove ci eravamo lasciati. Siamo risoluti a dirigerci verso il capoluogo sardo, forti dei nostri diritti e armati di democrazia – conclude Fabio Enne -, attiveremo tutte le azioni atte a prefigurare un futuro dignitoso per il lavoro e l’economia del nostro territorio.»

Fabio Enne 58

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Alcoa 22 marzo 2016 2 Alcoa 22 marzo 2016 1Silos occupato

Mentre prosegue l’occupazione di uno dei silos dello stabilimento Alcoa di Portovesme, iniziata ieri mattina da tre sindacalisti confederali dei metalmeccanici, Roberto Forresu della CGIL, Rino Barca della CISL e Daniela Piras della UIL, è in corso, a Roma, l’atteso incontro tra Governo e Regione. Anche stamane diverse decine di lavoratori hanno solidarizzato con i colleghi sul piazzale davanti al presidio ed hanno ricevuto anche la visita di una delegazione dei lavoratori degli appalti della vicina centrale elettrica Grazie Deledda dell’Enel. In tutti era grande l’attesa di conoscere l’esito dell’incontro tra la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dello Sviluppo economico e il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru.

«Ieri il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi – come riporta una nota stampa del Mise – ha sollecitato una risposta da parte della Glencore in merito all’Alcoa di Portovesme ed ha confermato il massimo impegno per l’occupazione nel Sulcis.

Nei giorni scorsi, si è svolto presso il Mise un incontro, al quale hanno partecipato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, con i vertici di Glencore per verificare le intenzioni della multinazionale svizzera all’acquisizione dello smelter Alcoa, alla luce delle proposte dettagliate in materia di energia formulate dal GovernoGlencore ha chiesto il 15 marzo nuove delucidazioni che il ministro Guidi ha fornito con una lettera del 18 marzo nella quale viene espressamente confermata la volontà del Governo – prosegue la nota – di creare le condizioni di sostegno all’investimento attraverso gli strumenti di carattere generale vigenti nel sistema italiano, ampiamente conosciuti e coerenti con la disciplina comunitaria».

«Contemporaneamente ha però chiesto a Glencore di chiarire se le delucidazioni fornite sono definitivamente ritenute sufficienti per confermare la volontà di rilevare l’impianto. L’impegno del Governo per dare prospettive all’Alcoa di Portovesme non solo è confermato – conclude la nota del Mise -, ma proseguirà fino all’individuazione di una soluzione che dia risposte concrete alle esigenze occupazionali e di sviluppo del territorio coinvolto.»

La nota del ministro dello Sviluppo economico ha creato non poca preoccupazione tra i lavoratori, perché rischia di condizionare negativamente la trattativa in corso con Glencore per la cessione dello stabilimento e la ripresa dell’attività produttiva.

L’incontro in questo momento è in corso. A breve aggiornamenti, con gli interventi fatti stamane dal tetto del silos dai tre sindacalisti Rino Barca, Roberto Forresu e Daniela Piras.

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Il presidente della regione, Francesco Pigliaru ha definito, questa mattina a Sennori, il nuovo autoparco del Comune, interamente costituito da mezzi elettrici, «un bell’esempio di filiera virtuosa». Intervenendo alla presentazione ufficiale, il presidente della Regione ha messo l’accento sul percorso che ha portato a questo risultato, sottolineando come ci fossero «ben 70 milioni di euro che si rischiava di perdere e che invece la giunta regionale è riuscita a salvare per poterli spendere in cose che realmente servivano. Da parte sua, il comune di Sennori si è fatto trovare preparato, con progetti validi come questo immediatamente cantierabili e quindi finanziabili», ha sottolineato Pigliaru.

Il Comune della Romangia, guidato da Roberto Desini, ha acquistato tre auto “green” con relativi punti di ricarica, due biciclette e altrettanti autocarri. L’amministrazione ha beneficiato di un finanziamento regionale di 8 milioni di euro che ha utilizzato anche per il risanamento delle aree del territorio danneggiate dall’alluvione del 2014 e per la realizzazione di una rete di illuminazione a “led”.

«Questi interventi – ha dichiarato Pigliaru – sono in linea con le scelte della Giunta che promuove e valorizza le politiche “green”. L’esecutivo ha stanziato 5 milioni di euro per potenziare la mobilità sostenibile e abbiamo previsto l’acquisto di auto elettriche e la realizzazione di punti di ricarica urbani a Cagliari, Sassari e Olbia, per proseguire con quelli extraurbani, per garantire la possibilità di muoversi sulle lunghe distanze. Sappiamo che 5 milioni sono ancora pochi, ma è solo l’inizio di un percorso già definito nelle sue coordinate. Siamo convinti che anche il settore dell’accoglienza possa ricavarne grandi benefici: vogliamo offrire ai turisti nuove opportunità di movimento nel solco delle migliori esperienze europee. Qui si fa quello che oggi fa la parte migliore dell’Europa, dove i territori sono consapevoli che aldilà delle posizioni dei governi centrali, sono le amministrazioni locali a portare avanti progetti concreti sul fronte del l’efficientamento energetico.»

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«Il Sulcis muore sotto gli occhi della Giunta regionale e di pochi “capobastone” che imperterriti proseguono con la loro opera di smantellamento.»

Lo scrive, in una nota, Fabio Enne, segretario generale UST CISL del Sulcis Iglesiente.

«E’ della settimana scorsa il nostro invito, indirizzato al presidente Pigliaru, di costituire immediatamente un tavolo tecnico che si occupi della grave crisi che attanaglia il Sulcis. All’invito abbiamo allegato una relazione con le nostre proposte. Ad oggi alcuna risposta è pervenuta alla nostra segreteria.

Con evidente indifferenza questa Giunta regionale e ancor più il Governo nazionale dribblano tatticamente il dialogo e il confronto con le parti sociali da noi tanto auspicato. Sembra quasi che le azioni messe in campo dal Comitato per la Mobilitazione Generale Popolare, le proteste, le proposte e gli inviti al dialogo, non interessino proprio a nessuno. Della serie “lasciamo lavorare indisturbato il manovratore”.

In questi ultimi giorni si susseguono le dichiarazioni del “politico di turno” e i proclami del coordinatore Cherchi sul Piano Sulcis. Ci lasciano senza fiato. Non possiamo che rimandare al mittente le inutili frasi di rito pre campagna elettorale. Non ci appassionano e ci lasciano fortemente perplessi.

Il Sulcis sta esalando l’ultimo respiro. La vertenza Alcoa è appesa ad un filo. Il governo Renzi, inefficiente e irrispettoso, prende tempo senza rendere pubbliche e definitive le proposte, sempre che ne abbia, in merito alla questione energetica. Eurallumina non se la passa meglio.

Del rilancio del territorio grazie al Turismo, l’artigianato, l’agricoltura e la pesca non si intravvede alcuna programmazione all’orizzonte. Insomma, il deserto all’orizzonte.

Le istituzioni sono lontane anni luce dalle esigenze reali dei territori. Occorre avere responsabilità e senso civico, visione collettiva.

Sollecitiamo, ancora una volta, il presidente Pigliaru. La convocazione del tavolo è improcrastinabile, diversamente, saremo costretti a prendere atto di un silenzio irresponsabile e poco accorto. Noi – conclude Fabio Enne – non resteremo certamente a guardare.»

Fabio Enne 55

   

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Occorrerà attendere ancora qualche giorno per conoscere le intenzioni di Glencore, la multinazionale svizzera che sta trattando l’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa per il rilancio della produzione di alluminio primario. Come ampiamente previsto alla vigilia dell’incontro convocato per oggi al ministero dello Sviluppo economico, i vertici della Glencore, infatti, hanno chiesto ed ottenuto alcuni giorni di tempo per poter esaminare nel dettaglio le proposte ricevute dal Governo. All’incontro odierno, convocato dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha partecipato anche il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru.

L’incontro è iniziato alle 15.30. In discussione gli strumenti richiesti dalla Glencore per il riavvio dello stabilimento di Portovesme, ad iniziare dalle agevolazioni sul costo dell’energia. La multinazionale svizzera fin dal primo momento in cui, oltre un anno fa, manifestò la disponibilità all’acquisizione dello stabilimento, pose precise condizioni inserite in un apposito memorandum. Tra queste, la cosiddetta “super interrompibilità” (una remunerazione doppia rispetto alla “interrompibilità”, valida solo per le Isole) della durata di dieci anni e con un costo kilowattora dell’energia vantaggioso.

L’Unione europea ha dato il via libera al riconoscimento della “super interrompibilità” solo per tre anni, mentre per i restanti sette anni, l’alternativa sarebbe un accordo bilaterale con la centrale elettrica di Fiumesanto, su un prezzo dell’energia in linea con quelle che sono le richieste della Glencore, di poco inferiore ai 30 euro a Mw/h. Dovrebbero essere queste le condizioni prospettate alla Glencore, sulle quali la stessa multinazionale dovrebbe dare una risposta definitiva la prossima settimana.

Alcoa 22 dicembre 2015 8.jpog

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I problemi delle Università isolane legati all’utilizzo dei costi standard ai fini della determinazione del finanziamento statale, sono stati affrontati oggi a Roma nel corso di un incontro svoltosi al ministero di viale Trastevere, tra il ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini, il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, l’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino, e i rettori delle Università di Cagliari, Maria del Zompo, e Sassari, Massimo Carpinelli.

«Abbiamo sottolineato che c’è un caso specifico, in Sardegna, legato all’insularità e alla bassa densità di popolazione. L’attuale metodo di valutazione è tarato a livello nazionale e non tiene conto delle dimensioni del bacino di attrattività degli studenti che di fatto penalizza la Sardegna – ha dichiarato Pigliaru chiedendo alla Ministra la revisione dell’attuale disegno di sanzioni e premi -. La Ministra ha riconosciuto il caso specifico della Sardegna e si è impegnata a prevedere apposite modifiche perequative all’attuale sistema già per il 2016, mentre per gli anni successivi c’è l’impegno a riconoscere a livello strutturale la discriminante dell’insularità, legata alla bassa densità di popolazione tipica della Sardegna. Attendiamo nei prossimi giorni la proposta con la quantificazione della perequazione, che valuteremo con attenzione.» 

In ragione dell’insularità, della bassa densità di popolazione e dell’alto tasso di abbandono scolastico, infatti, la Sardegna ha un bacino di studenti universitari inferiore di circa il 50% rispetto a un ateneo del Nord Italia. Ciò significa che gli atenei sardi non giocano in condizioni di pari opportunità con gli altri, per ragioni che nulla hanno a che fare con le performance dell’Università.

«La Sardegna sta puntando sull’istruzione e sull’innalzamento del numero dei laureati, non si può permettere di perdere finanziamenti su un settore così sensibile e strategico. Non va bene prevedere un sistema univoco, in condizioni differenti: l’universitario regolare dovrebbe pesare maggiormente dove è più difficile attrarre studenti» ha dichiarato l’assessore Claudia Firino, che ha inoltre sottolineato l’importanza di avere certezze sui finanziamenti statali alle borse di studio attualmente in calo, imprescindibili per potenziare gli Atenei sardi. L’assessore della Pubblica Istruzione ha concluso avanzando l’esigenza di prevedere modifiche ai parametri Isee e Ispe che incidono sull’efficacia delle misure del diritto allo studio.

Il sistema dei parametri legati al “costo standard di formazione per studente in corso”, come definito nel Decreto n. 893 del 2014, attualmente incide per il 25% nella definizione dell’assegnazione del fondo statale ordinario e ha già determinato una significativa diminuzione dei fondi per le Università sarde.