21 December, 2025
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Il comune di Sant’Antioco, con la delibera di Giunta n° 255 del 20/12/2018, ha deciso di investire 200mila euro per “interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento rete illuminazione pubblica” e si concentra sia sul centro urbano (efficientamento e riqualificazione illuminotecnica), da Piazza Italia a Piazza Umberto passando per il Corso Vittorio Emanuele, sia su alcune zone della città in cui mancano totalmente i pali della luce (tratto finale di viale Trento) oppure sono esistenti e non più in funzione (via Venezia e vico Venezia, tra le tante). 

«L’intervento, dal punto di vista progettuale, si configura come una ristrutturazione, con incremento delle qualità e delle prestazioni energetiche ed illuminotecniche rispetto alla situazione attuale. La principale esigenza da soddisfare – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – è quella di mantenere in efficienza o ripristinare il servizio di illuminazione pubblica dove mancante o insufficiente, per necessità di sicurezza sia dell’impianto nei confronti di contatti diretti o indiretti, sia delle persone in transito nelle aree pedonali e delle automobili lungo le strade. Gli interventi di ripristino riguardano la manutenzione straordinaria di quei punti luce il cui sostegno è stato rimosso perché pericolante, oppure caduto a seguito del degrado provocato dalla corrosione. Si opererà, per citare alcuni esempi, in via Matteotti, dove verranno ripristinati 3 pali e altrettanti saranno sostituiti. Si proseguirà nel tratto finale di viale Trento, dove manca totalmente l’impianto, inserendo nuovi punti luce e mettendo definitivamente in sicurezza quel tratto di strada. E ancora: via Torino, via Trilussa, via Carbonia, eccetera.»

Esprime soddisfazione il sindaco Ignazio Locci: «È un altro degli impegni che abbiamo assunto all’inizio del nostro mandato il paese mostra evidenti carenze dal punto di vista dell’illuminazione pubblica e non a caso investiamo una somma consistente, ben 200 mila euro. Oltre a migliorare e ripristinare l’impianto esistente, portiamo la luce là dove non c’è mai stata. Ci sarà ancora tanto da fare per riqualificare l’intera rete, ma finalmente mettiamo mano a una vecchia emergenza».

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Sul sito istituzionale del comune di Sant’Antioco www.comune.santantioco.ca.it, è stato pubblicato l’opuscolo con il rendiconto dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Ignazio Locci, dall’insediamento a oggi. Un documento che riporta, in maniera breve e schematica, i principali risultati ottenuti.

L’opuscolo, stampato e distribuito ai cittadini (Comunicazione istituzionale ai sensi della Legge 7 giugno 200 n° 150 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”) si suddivide in macroaree: Lavori pubblici, viabilità e sicurezza, decoro urbano; Turismo, Spettacoli, Intrattenimento e Commercio; Cultura, Beni archeologici, Pubblica istruzione; Politiche sociali, Servizi alla famiglia ed alla persona; Sport.

All’interno delle macroaree sono elencati tutti i maggiori provvedimenti messi in campo dalla Giunta Locci: «A distanza di un anno e mezzo dall’insediamento dell’Amministrazione comunale che mi onoro di guidare – commenta il sindaco Ignazio Locci – ho ritenuto opportuno realizzare un resoconto dei principali risultati ottenuti fino a oggi, a testimonianza del lavoro compiuto per lo sviluppo della città. Per risollevare le sorti di Sant’Antioco c’è ancora tanto da fare, ma siamo certi di essere sulla buona strada».

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La Giunta del comune di Sant’Antioco, con la delibera n° 248 del 17/12/2018, ha confermato servizi e tariffe relativi all’IMU (Imposta Municipale Unica) senza aumentare le aliquote e, nel contempo, ha abbattuto fino all’80% il valore, ai fini del calcolo IMU, delle aree edificabili (zona C6 non lottizzata, zona C7 non lottizzata, zona D2 non lottizzata) prive di piano attuativo.

«Abbiamo così posto rimedio a quella che era considerata un’antipatica patrimoniale senza alcun senso – spiega il sindaco Ignazio Locci – e siamo andati incontro alle esigenze dei proprietari di terreni valutati sì edificabili ai fini IMU, ma nei quali, attualmente, non è ancora possibile costruire. Nello specifico, per la zona C6 non lottizzata si passa da 30,18 euro di valore a metro quadro a 6,35; C7 non lottizzata da 25,90 a 6,25; D2 non lottizzata da 16,43 a 6,25 euro. Si tratta, dunque, di riduzioni considerevoli. Nel contempo, abbiamo confermato le tariffe precedenti per tutte le altre tipologie immobiliari, mantenendo le aliquote invariate e in linea con i livelli del territorio.»

Nei giorni scorsi, inoltre, sempre in tema di imposte, la Giunta, con la delibera n° 241 del 13/12/2018, ha rimodulato le tariffe del Contributo Ambientale di Soggiorno, disponendo l’aumento di soli 0,25 euro, valido a partire dal 2019 (dal 1 aprile al 31 ottobre).

«L’esperienza del primo anno di gestione del Contributo Ambientale di Soggiorno – commenta il sindaco di Sant’Antioco – ci ha indotto a rivedere il quadro tariffario, apportando un piccolo aumento che mantiene l’imposta comunque a livelli bassi e accessibili per coloro che scelgono Sant’Antioco per trascorrere le proprie vacanze. Ricordo che si tratta di un balzello esclusivamente a carico dei turisti, che in  questo modo offrono un minimo contributo alla gestione e al miglioramento dei servizi di igiene urbana, dagli interventi di manutenzione, pulizia e sorveglianza strade, piazze, spiagge, pinete e verde pubblico e di accessibilità delle spiagge e delle coste, alle azioni di promozione del sistema turistico locale.»

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«E’ surreale ed inaccettabile che il 10 dicembre 2018, alla convocazione della riunione in regione avente oggetto il Piano Sulcis, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Ignazio Locci fosse assente! In maniera incredibile e del tutto inspiegabile la Giunta e questa maggioranza non hanno ritenuto importante presidiare la sede istituzionale più adeguata per fare valere le proprie priorità (Edilizia, Nautica, Turismo) ma, sopratutto, ciò che hanno votato insieme a tutto il Consiglio in merito alla richiesta di rimodulazione delle risorse del Piano Sulcis.»

Lo scrive, in una nota, Monica Fois, segretaria del Circolo del Partito democratico di Sant’Antioco.

«Il Partito democratico – conclude Monica Fois – non crede assolutamente che la maggioranza non disponesse di un consigliere da delegare in rappresentanza di questa città, su una tematica di importanza epocale.»

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218215552648190/

E’ stata inaugurata ieri pomeriggio, a Sant’Antioco, la mostra “I presepi nell’isola”, organizzata dall’associazione “Sant’Antioco abbraccia il mare”. Nella sala mostre di via Perret 13, sono esposti ben 80 presepi, proposti da 60 espositori, provenienti da tutta la Sardegna e da alcune regioni italiane. All’inaugurazione, sulle note della musica della banda di Sant’Antioco, era presente, tra i numerosi visitatori, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che tra l’altro è anche uno degli espositori.
Contemporaneamente, la stessa associazione “Sant’Antioco abbraccia il mare” ha allestito un presepe negli spazi della Fontana Romana, in questo caso con pezzi interamente realizzati dall’artista Gianni Salidu, al cui ricordo e valorizzazione delle opere si ispira l’associazione “Sant’Antioco abbraccia il mare”, guidata dalla moglie, Pinella Bullegas.
Durante la cerimonia di inaugurazione della mostra, abbiamo intervistato il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, e Pinella Bullegas.
              

Sono in arrivo nuovi arredi per le scuole dell’Istituto Comprensivo Statale “Sant’Antioco-Calasetta”. La Giunta comunale ha stanziato circa 10mila euro per l’acquisto di materiale ludico didattico per la scuola dell’infanzia, articoli e attrezzature sportive per tutte le palestre e supporti e ausili didattici per gli alunni diversamente abili. «Tra i nostri obiettivi di mandato – spiega il sindaco Ignazio Locci – c’è anche quello di provvedere al miglioramento delle scuole attraverso interventi tali da rendere gli edifici scolastici moderni, funzionali e al passo coi tempi. Nel rispetto di questa volontà, ci siamo impegnati sin da subito nel reperire risorse da dedicare alle strutture, al fine di ammodernarle e adeguarle alla normativa vigente. E grazie al proficuo rapporto di collaborazione con la Dirigenza Scolastica, abbiamo preso atto di una serie di carenze legate al materiale didattico di vario genere a disposizione delle scuole. Da qui lo stanziamento di questi fondi indispensabili per migliorare l’offerta degli istituti antiochensi».

Esprime soddisfazione l’assessore alla Pubblica Istruzione Rosalba Cossu: «Con questo ulteriore stanziamento di fondi – commenta – diamo modo alle scuole di Sant’Antioco di assicurare un’offerta didattica sempre migliore, con lo scopo di non lasciare indietro nessuno dei nostri ragazzi. Non a caso una parte delle risorse verrà impegnata proprio per l’acquisto di supporti e ausili didattici per gli alunni diversamente abili. La scuola in quanto istituzione è per questa Amministrazione comunale una delle priorità sulla quale manteniamo sempre alta l’attenzione ».

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«La Regione chiude in deficit il rendiconto 2017 e, per effetto della normativa nazionale (decreto legislativo 118 del 2011 – Art. 42, comma 12), centinaia di milioni di euro all’anno per il 2019, 2020, 2021 (circa due miliardi di euro in totale), non potranno essere impegnati e trasferiti agli Enti Locali o alle Agenzie Regionali. Perché? Perché la Giunta regionale ha iscritto il disavanzo della Sanità sarda nel consuntivo 2017 e se da una parte si fregia di aver ripianato il deficit sanitario, dall’altra tace sugli effetti disastrosi che questa operazione comporta.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco ed ex vicepresidente del Consiglio regionale in avvio di legislatura.

«Molto più semplicemente: i finanziamenti in questione, ovvero tutto quanto coperto da fondi regionali (rintracciabili nell’allegato 7, nota integrativa del Bilancio di previsione: Elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati col ricorso al debito e con le risorse disponibili), seppur iscritti al bilancio e visibili in Finanziaria, non potranno essere stanziati – aggiunge Ignazio Locci -. E questo produrrà effetti devastanti, capaci di deflagrare come una bomba mentre la Giunta dei professori millanta di aver prodotto una Finanziaria proiettata allo sviluppo e alla crescita della Sardegna. Ciò che emerge, invece, è l’ennesima prova fallimentare di una maggioranza che per 5 anni ha prodotto solo danni, facendo arretrare l’isola.»

«Si badi bene che tutto ciò è certificato dalla circolare del Direttore generale dei Servizi Finanziari (prot. 41719 del 26/11/2018) inviata a tutti i servizi della Regione Sardegna con la quale comunica di non prendere più impegni finanziari del bilancio pluriennale (2019/2020/2021), sancendo sostanzialmente il blocco di tutti gli investimenti finanziati con il cosiddetto margine corrente consolidato – sottolinea ancora il sindaco di Sant’Antioco –. Ma di quali investimenti si tratta? Per citare alcuni esempi: Piano Sulcis; Parco di Tepilora; progetti per l’occupazione; Manutenzioni case popolari AREA; attrezzature e dotazioni per il Corpo Forestale. Centinaia di milioni di euro che, così come intimato dal Direttore Generale dei Servizi Finanziari, non potranno essere impegnati.»

«Sarebbe opportuno che tutti i consiglieri regionali convinti che in questa Finanziaria regionale siano contenute le soluzioni ai problemi della Sardegna, iniziassero a studiare di più le carte. Questa non è, come ha detto il presidente del CAL, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, la Finanziaria migliore della legislatura, bensì quella più pericolosa, peggiore e dannosa per l’equilibrio degli enti locali e quindi dei cittadini: tutti gli investimenti verranno sostanzialmente bloccati e, come detto, si parla di centinaia di milioni, ogni anno da qui al 2021. I danni sono incalcolabili. A questo punto – conclude Ignazio Locci – è doveroso che il presidente della Terza Commissione Franco Sabatini intervenga e risolva immediatamente questo problema dai risvolti drammatici: non possiamo certo accettare passivamente che tali fondi restino inutilizzati a causa dell’incompetenza di coloro che dovrebbero essere i “professori”.»

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Il comune di Sant’Antioco si è aggiudicato un finanziamento regionale di 400mila euro per le opere straordinarie di manutenzione del Ponte di Sant’Antioco sulla statale 126, a cui si aggiungono 100mila euro di investimento a carico del Comune, per un totale di 500mila euro. La Regione ha infatti pubblicato la graduatoria (provvisoria, così come previsto dal procedimento) del bando per la “realizzazione, il completamento, la manutenzione straordinaria e la messa a norma e in sicurezza di opere pubbliche ed infrastrutture di interesse comunale e sovra comunale”.

«La politica dei fatti e delle azioni concrete di questa Amministrazione porta nelle casse comunali ulteriori risorse per la crescita e lo sviluppo della città – commenta il sindaco Ignazio Locci -. Il nostro Comune, grazie al lavoro di squadra messo in campo dall’Amministrazione e dagli Uffici, si è così piazzato al primo posto della graduatoria (provincia del Sud Sardegna e Città Metropolitana di Cagliari), raggiungendo un altro importante traguardo per Sant’Antioco. Potremo così mettere in campo lavori determinanti, attesi da anni. Andiamo avanti su questa strada, segnata da programmazione, progettazione e partecipazione ai bandi pubblici: lasciamo parlare esclusivamente i fatti.»

L’assessore dell’Urbanistica e dei Lavori pubblici Francesco Garau, illustra l’intervento nel dettaglio: «Si tratta di opere relative al ripristino del calcestruzzo con lo scopo di mettere al sicuro le armature dagli agenti atmosferici e dall’usura del tempo – chiarisce l’assessore -. Le lavorazioni interessano tutta la superficie esterna del ponte, ma ci sarà anche spazio per un intervento mirato nei plinti, in modo da contenere l’azione delle acque meteoriche, evitando così che intacchino in profondità le armature. Questi lavori serviranno a mantenere le parti strutturali sane nel tempo fino all’ottenimento di ulteriori finanziamenti che consentiranno opere più radicali dal punto di vista della sicurezza e dell’immagine del ponte».

 

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La Giunta comunale di Sant’Antioco ha approvato il progetto di “Adeguamento alle norme di sicurezza e sistemazione palestra di Via Bologna”, che può fare affidamento su una dotazione finanziaria di 280mila euro, frutto di #sbloccascuole2018 – Spazi finanziari per l’edilizia scolastica per l’annualità 2018. «Il progetto si inserisce in un’operazione ampia e articolata – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – che, da una parte, prevede la realizzazione di un nuovo deposito officina comunale, i cui lavori sono già iniziati con un investimento di 300mila euro; dall’altra, prevede l’adeguamento degli spazi della palestra di via Bologna, attualmente impegnati dal deposito provvisorio, con l’obiettivo di consacrare quella struttura definitivamente alla funzione per la quale nasce: quella dell’istruzione. La palestra ed il plesso scolastico principale verranno collegati da un tunnel che consentirà a bambini e maestre di muoversi tra le due strutture in tutta sicurezza, ed al riparo da eventuali piogge».

L’edificio, una volta adeguato, verrà destinato anche al servizio di mensa scolastica per i bambini che svolgono il tempo pieno. Approvato il progetto, gli Uffici procederanno alle fasi successive fino alla gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, che prenderanno avvio nella primavera prossima. «Quest’anno abbiamo dedicato ingenti risorse ed energie alle scuole cittadine – commenta il sindaco Ignazio Locci – i lavori in programma nell’edificio di via Bologna si aggiungono alla lunga lista di opere sulle strutture scolastiche messe in campo dall’Amministrazione. E presto, oltre a questi lavori, procederemo anche con il rifacimento della copertura del plesso di Via Virgilio, con un investimento di 120mila euro: fondi, anch’essi, risultato dell’operazione “sblocca scuole”».

 

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha scritto al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, ed all’assessore regionale della programmazione Raffaele Paci per evidenziare il rischio che l’istituzione, per volontà della Giunta regionale, della ZES (Zona Economica Speciale), dalla quale risulta escluso il porto di Sant’Antioco, cancelli definitivamente l’unica attività industriale presente nel territorio di Sant’Antioco: quella del sale, attiva nella Salina marina che si affaccia sul golfo di Palmas e si estende per 20 km lungo la costa. Un’industria che produce e dà lavoro, ma il cui futuro produttivo, alla luce della ZES, è più che mai incerto.

«La Regione, con la delibera del 21 novembre 2018 n. 57/17 – spiega il sindaco di Sant’Antioco – istituisce la Zona Economica Speciale che ricomprende i porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax. In questa zona, oltre all’ampliamento dell’utilizzo del credito d’imposta, la Regione intende sperimentare anche forme di semplificazione burocratica. Ma il porto di Sant’Antioco, nonostante conservi una funzione economica e commerciale in virtù del traffico del sale che gravita sulle aree portuali, risulta escluso dalla cosiddetta “zonizzazione” della ZES. Il nostro timore, assolutamente fondato, è che i vantaggi economico-fiscali di cui beneficeranno le industrie attive nelle aree ricomprese nella ZES rischino di produrre distorsioni di mercato in termini di concorrenza. La produzione del sale antiochense, infatti, che utilizza lo scalo portuale di Sant’Antioco per il trasporto delle merci, non beneficerà di alcuna agevolazione, contrariamente ai diretti concorrenti del mercato che operano nello scalo di Cagliari o Portovesme, ad esempio.»

Tali differenze possono creare effetti devastanti: l’attività industriale di Sant’Antioco rischia, dunque, di essere espulsa dal mercato. Ma non è tutto: «Non si può ignorare il fatto che l’infrastruttura portuale di Sant’Antioco, nello specifico la “banchina del sale”, non sia adatta al carico sulle navi di ingenti quantità di sale – aggiunge il sindaco Ignazio Locci – in quanto non sono stati ancora attivati i lavori di infrastrutturazione, come il dragaggio del fondale. Questi limiti infrastrutturali obbligano l’industria del sale di Sant’Antioco a riversare parte del proprio prodotto nel porto di Cagliari, subendo anche i maggiori costi derivanti dal trasporto gommato Sant’Antioco-Cagliari».

«Il porto di Sant’Antioco deve essere inserito nella zonizzazione della ZES, alla luce anche di quanto sancito nel “Documento di economia e finanza regionale del 2019″, nel quale si evidenzia che nella ZES possono rientrare anche le aree che presentino una rilevanza strategica per le attività di specializzazione territoriale che si intende rafforzare e dimostrino un nesso economico funzionale con l’Area portuale – sostiene Ignazio Locci -. Ed è esattamente il caso dell’industria del sale di Sant’Antioco. Se, tuttavia, la Regione ritiene che sul territorio antiochense non ci debba più essere alcuna attività industriale, lo dica chiaramente.»