21 December, 2025
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Municipio Carbonia 99 copia

A meno di tre mesi dalle elezioni amministrative, il coordinatore di Forza Italia Giovani per il Sulcis, Roberto Demurtas, lancia l’idea delle “Gazebarie” anche a Carbonia per scegliere il candidato sindaco della coalizione di centrodestra.

«Il centrodestra non ha ancora trovato il suo candidato unitario – scrive Roberto Demurtas in una nota stampa -. Attualmente pare sia in corso una riflessione volta all’identificazione di un soggetto politico in grado di identificarsi come alternativa al dualismo venutosi a creare nel centrosinistra.»

«Così come accaduto a Roma, dove il presidente Silvio Berlusconi è sceso in campo recandosi presso i vari gazebo allestiti nella Capitale – aggiunge Roberto Demurtas -, anche per la città di Carbonia chiedo che qualsiasi persona, prima di tutto, venga scelta dai cittadini, diventando così non solo il candidato del centrodestra, ma il candidato di tutti. La voglia di partecipazione dei cittadini di Carbonia nella scelta del futuro candidato sindaco deve essere al primo posto nell’agenda politica del partito o della coalizione che si candida alla guida della città. Il successo indiscutibile di Roma ci porta a rompere gli indugi e ad attuare per la prima volta nel centrodestra e in Forza Italia un democratico sistema di consultazione popolare. Non solo sulle persone ma soprattutto sui programmi. L’attività politica dei cittadini non può risolversi in un consenso ai candidati scelti dai partiti.»

«Il successo di Bertolaso – sottolinea Roberto Demurtas – significa che i cittadini premiano la politica del fare e non i candidati calati dall’alto, il cui nome è stato scelto da poche persone, che non possono e non devono scegliere le sorti di un intero territorio, dove Carbonia rappresenta da sempre il capoluogo. Oggi la politica richiede competenza e conoscenza quantomeno per aver praticato uffici pubblici, aver letto qualche bilancio comunale ed averlo anche capito, possibilmente. Pertanto – conclude il coordinatore Forza Italia Giovani per il Sulcis – chiedo al commissario provinciale on. Ignazio Locci, di fare quanto il nostro presidente Silvio Berlusconi ha scelto ed ha fatto con un successo e un intuizione ancora una volta, vincente.»

Nella tavola rotonda in corso a Sant’Antioco, stanno emergendo numerose posizioni contrarie alla realizzazione del nuovo ponte di collegamento con l’Isola, finanziato dal Piano Sulcis e prossimo ad andare in appalto, viceversa favorevoli alla realizzazione del tunnel. Per questa soluzione si sono espressi, tra gli altri, il sindaco Mario Corongiu e i consiglieri di minoranza presenti, tra i quali l’ex assessore Massimo Melis e Alberto Fois.
Un altro consigliere comunale di minoranza Torello Massa, pur convinto sostenitore della soluzione del tunnel, ha proposto l’indizione di un referendum.

Nell’edizione del TG di lunedì trasmetteremo le interviste con il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, e il consigliere regionale Ignazio Locci, del gruppo Forza Italia Sardegna, promotore della tavola rotonda.

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E’ in corso, presso l’Albergo Moderno di via Nazionale, a Sant’Antioco, una tavola rotonda organizzata per fare chiarezza sulle enormi potenzialità di sviluppo garantite dalla nuova infrastrutturazione dell’area portuale prospettata dal Piano Sulcis. L’obiettivo dell’iniziativa è confrontarsi, informare compiutamente i cittadini, sgomberare il campo da dubbi e fraintendimenti, mettendo in luce i vantaggi che possono assicurare i progetti contenuti nel Piano Sulcis, in termini di rilancio dell’isola di Sant’Antioco e dell’intero Sulcis Iglesiente.
In campo ci sono 40 milioni di euro per la realizzazione di nuove opere progettuali di ampia portata.
Al convegno, dal titolo “Piano Sulcis – Infrastrutture Master Plan Sant’Antioco”, partecipano, tra gli altri, il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci, i sindaci di Sant’Antioco e Calasetta, Mario Corongiu e Antonio Vigo, il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Tore Cherchi, l’ex presidente della Regione, Antonello Cabras, oggi presidente della Fondazione Sardegna.
Partecipano, inoltre, amministratori e rappresentanti dei movimenti politici locali, imprenditori e semplici cittadini.
Nel primo intervento, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, ha presentato progetti e risorse in campo per lo sviluppo dell’Isola di Sant’Antioco, ad iniziare dal nuovo ponte.
Mentre scriviamo è in corso l’intervento del sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu.
Coordina i lavori il consigliere comunale Gianni Inguscio.
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Ponte di Sant'Antioco 1 copia

Si parlerà di Piano Sulcis, sabato mattina, a partire dalle 10.00, presso l’Albergo Moderno di via Nazionale, a Sant’Antioco, in una tavola rotonda organizzata per fare chiarezza sulle enormi potenzialità di sviluppo garantite dalla nuova infrastrutturazione dell’area portuale prospettata dal Piano Sulcis. Obiettivo: confrontarsi, informare compiutamente i cittadini, sgomberare il campo da dubbi e fraintendimenti, mettendo in luce i vantaggi che possono assicurare i progetti contenuti nel Piano Sulcis, in termini di rilancio dell’isola di Sant’Antioco e dell’intero Sulcis Iglesiente. In campo ci sono 40 milioni di euro per la realizzazione di nuove opere progettuali di ampia portata.

Al convegno, dal titolo “Piano Sulcis – Infrastrutture Master Plan Sant’Antioco”, parteciperanno il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci, i sindaci di Sant’Antioco e Calasetta, Mario Corongiu e Antonio Vigo, il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Tore Cherchi, l’ex presidente della Regione, Antonello Cabras, l’avvocato Gianni Locci, i consiglieri comunali antiochensi di Città Nuova, Gianni Inguscio e Renato Avellino, di Genti Noa, Alberto Fois, di Torello Massa, di Sant’Antioco Attiva, Massimo Melis, il Direttore della Fiera di Cagliari, Giampiero Uccheddu.

Parteciperanno parte, inoltre, amministratori e rappresentanti dei movimenti politici locali. Coordinerà i lavori Gianni Inguscio.

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Sardamag dall'alto 1 copia

«Bonifiche Sardamag, burocrazia battuta. Dopo anni di interminabile attesa, prendono avvio le operazioni di risanamento nelle aree ex Sardamag di Sant’Antioco, affidate a Igea spa.»

Lo scrive in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Ci sono voluti anni e anni di pazienza, sit-in, proteste accorate, sollecitazione da parte della comunità antiochense e dei sindaci (Virginio Locci, Eusebio Baghino, Mario Corongiu), incontri e tonnellate di rassicurazioni fornite a più riprese dall’amministrazione regionale per raggiungere quello che a buon diritto può essere definito un traguardo storico: oggi festeggiamo una vittoria di tutti, soprattutto dei cittadini. Le bonifiche partono e per Sant’Antioco (nonché per l’intero territorio), inizia una nuova pagina. Adesso possiamo concretamente programmare il rilancio dell’isola in chiave turistica mettendo in conto quelle aree, da sempre considerate determinanti a tale scopo.

Questa mattina – aggiunge Locci – una squadra di operai Igea si è insediata nelle terre ex Sardamag per mettere giù i primi tasselli per l’avvio del cantiere e tra domani e lunedì partiranno definitivamente i lavori. Adesso c’è da augurarsi che le operazioni procedano spedite e non ci siano intoppi di alcun tipo. Le risorse sono a disposizione da anni, sono sufficienti per risanare l’intera area in questione e non sono ammessi ostacoli. Ma dobbiamo guardare con fiducia a questa nuova fase, consapevoli che l’impegno di tutti ha prodotto i suoi frutti.»

«Qualcosa si muove, insomma, in questo scenario di desolazione segnato da progetti di rilancio mancati e da una burocrazia incancrenita capace di divorare tutti i buoni propositi. La speranza è che le bonifiche diventino realmente le fondamenta su cui costruire il nostro futuro e, dunque, che i progetti del Piano Sulcis destinati all’isola – conclude Locci – prendano avvio quanto prima.»

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Palazzo Consiglio regionale 44 copia

La Terza commissione del Consiglio regionale ha approvato, con i soli voti favorevoli dei consiglieri della maggioranza, la Manovra 2016-2018 da circa 7.4 miliardi di euro.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente del parlamentino del Bilancio, Franco Sabatini (Pd), che ha sottolineato la positiva definizione di quattro nodi centrali che sono stati oggetto di dibattito e confronto non solo tra i componenti la commissione, ma anche della sessione dei lavori dedicata alle audizioni: la sospensione dell’aumento delle imposte Irap e Irpef; il mantenimento del livello degli stanziamenti del fondo unico per gli Enti locali e delle risorse destinate alla politiche sociali, nonché il monitoraggio puntuale e costante dell’andamento del piano di rientro del debito del sistema sanitario sardo che, per il 2016, prevede una riduzione della spesa di circa 66 milioni di euro.

Restano, invece, ancora aperte tre questioni prioritarie che attengono i temi dell’istruzione (l’Università in particolare), il lavoro e la cultura, per le quali si ipotizzano stanziamenti complessivi tra i 30 e i 40 milioni di euro.

Dopo il via libera della commissione c’è da attendere, entro i prossimi dieci giorni, il deposito delle relazioni di maggioranza e di minoranza (Franco Sabatini per il centrosinistra e Ignazio Locci per il centrodestra) e l’ingresso in Aula del disegno di legge sarà stabilito dalla conferenza dei presidenti dei gruppi che è convocata per martedì 8 marzo alle 13 per la programmazione dei lavori del Consiglio.

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Sant'Antioco.

«Sant’Antioco non può farsi sfuggire di mano l’occasione di vedere realizzate le imponenti opere contenute nel Piano Sulcis, tra l’infrastrutturazione dell’isola con la Terra madre e la nuova pianificazione del porto. La partita è troppo importante per lasciarla nella disponibilità di una sola parte politica o, più in generale, di pochi rappresentanti. È una responsabilità immensa, e per questo occorre rendere questa fase procedurale trasparente, informando i cittadini e richiamando la comunità al senso di unità, affinché si raggiunga quella centralità indispensabile per una decisione condivisa. Perché dietro la solita e anche un po’ stantia contrapposizione tra ponte amovibile e ponte fisso, c’è tutto un lavoro di studio, di mediazione e concertazione che i cittadini non vedono e non conoscono, in quanto non sono mai stati coinvolti nel processo. Non si può vanificare il lavoro fatto fin qui dal Coordinamento del Piano Sulcis, che va anzi valorizzato.»

E’ l’appello lanciato oggi da Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia Sardegna, e dai consiglieri comunali del gruppo Città Nuova Gianni Inguscio, Renato Avellino e Giorgio Corsini.

«Il rischio è che si rimanga arenati nella discussione sul nuovo collegamento terrestre tra l’isola e la Sardegna e che si inneschino fenomeni capaci di rallentare il procedimento. E questa è un’ipotesi assolutamente da scongiurare perché ogni giorno che passa sono fondi che “bruciano” (così come dispone il meccanismo di finanziamento per le opere del Piano Sulcis). Gli antiochensi (e non solo) hanno il diritto di essere informati sullo stato dell’arte e devono poter essere coinvolti nelle attività che li riguardano in prima persona, anche grazie a momenti pubblici di condivisione. Questa è un’occasione imperdibile: davanti a noi c’è la possibilità di dare una svolta a Sant’Antioco e a tutto il Sulcis, visto che con queste opere l’isola si candida a ruolo guida di tutto il territorio. Abbiamo, quindi, la possibilità fattiva di attrarre risorse private.

Ma i rischi che tutto sfumi sono concreti. Nessuno li vede, evidentemente, perché si è rimasti bloccati nella contrapposizione sulla tipologia di infrastruttura da realizzare in sostituzione dell’attuale ponte (sembra, insomma, che il Piano Sulcis sia soltanto questo), anche a causa di chi, certamente in buona fede, fino a oggi non ha creato alcuna occasione di condivisione. Ma, ripeto, la partita è troppo grande per non coinvolgere i cittadini: confido nell’individuazione di momenti di confronto pubblico con lo scopo di rendere questa fase trasparente, nonché un’occasione di partecipazione. Si lavori per trasformare questo delicato momento in opportunità di lavoro per il tanto atteso rilancio economico del nostro territorio. Uniti e non divisi. Informati e non ignorati – concludono Ignazio Locci, Gianni Inguscio, Renato Avellino e Giorgio Corsini -, partecipi al destino di questa meravigliosa Isola.»

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Luigi Arru 2

L’assessore della Sanità Luigi Arru ha illustrato alla sesta commissione (Sanità-Politiche sociali) presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi), la delibera della Giunta riguardante gli interventi di prima accoglienza riservati ai minori.

«Con queste misure – ha spiegato Luigi Arru – diamo una risposta alla problematica particolare legata alla presenza di minori migranti non accompagnati e senza punti di riferimento famigliari, in stretta collaborazione con la Procura ed il Tribunale dei minori.»

«Si tratta in sostanza – ha aggiunto l’assessore Arru – di individuare le strutture in cui potranno essere ospitati i minori per un periodo massimo di 60 giorni in attesa, quindi, di una collocazione più stabile; oltre al censimento delle strutture, il provvedimento contiene anche i requisiti dei centri come i parametri relativi al rapporto fra spazi disponibili e numero di ospiti fino ad un massimo di 15 e del personale specializzato autorizzato ad operare (psicologi, educatori ed altri). Per quanto riguarda le risorse necessarie – ha concluso Arru – le nostre proiezioni si aggirano attorno ai 400.000 euro per il 2016; a questo impegno si farà fronte prevalentemente attraverso fondi specifici dello Stato assegnati alle Prefetture mentre una quota di circa un terzo sarà a carico della Regione e sarà coperta da risorse nazionali e comunitarie destinate alle politiche di inclusione attiva; in totale la spesa pro-capite sarà di circa 70 euro al giorno.»

Nel dibattito, hanno preso la parola i consiglieri regionali Lorenzo Cozzolino e Rossella Pinna del Pd, Ignazio Locci ed Edoardo Tocco di Forza Italia, Peppino Pinna dell’Udc, Augusto Cherchi di Sdl ed Emilio Usula di Soberania-Indipendentzia.

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Firma del Piano Sulcis 2 copia

Il Piano Sulcis è uno strumento, non la soluzione. Prendiamo atto che, seppur molto lentamente, per il presidente della Regione Francesco Pigliaru i progetti contenuti nel Piano si stanno attuando (sarebbe tuttavia bene attendere il giudizio dei cittadini, prima di rallegrarsi), ma dobbiamo andare oltre, cercando risorse da investire in nuove strategie. Non possiamo accontentarci di bonifiche (il minimo per un territorio consacrato per anni all’industria e poi abbandonato al suo destino, e peraltro ancora ferme) e infrastrutture, che ci spettano di diritto e non sono una gentile concessione dei governi regionale e nazionale, giacché i nostri collegamenti sono da terzo mondo. Il Piano Sulcis non ha fatto altro che mettere a sistema risorse che erano già del Sulcis. Nessun regalo, insomma, né un premio, bensì qualcosa di scontato. È forse necessaria una norma speciale per accelerare le procedure? Bene, la si faccia ma si abbia il coraggio di guardare avanti, superando l’impostazione che ci ha portato al Piano. Lavoriamo per normalizzare la situazione, creando quelle condizioni in cui fare impresa nel Sulcis non sia un azzardo bensì un’opportunità. È vero che i cantieri (tra bonifiche e infrastrutture) sono determinanti per un primo passo verso il rilancio, ma dobbiamo proiettarci in direzione di una nuova programmazione che non può essere fatta solo con le risorse. È necessario cambiare il sistema, stravolgendolo dalle basi. E i temi chiave, intimamente legati tra loro, sono: semplificazione e nuova pianificazione urbanistica dedicata al territorio; cultura; fiscalità di vantaggio non più a tempo; valorizzazione dell’agricoltura.

Quanto al primo punto, guardiamo a una grande partita aperta sull’urbanistica e sull’edilizia, che in qualche modo faccia convergere su una soluzione unica per il Sulcis Iglesiente. Non, tuttavia, una grande deroga per il territorio in merito a PPR e Legge urbanistica regionale, sebbene nei lavori di preparazione del Piano, Pigliaru e Paci avessero addirittura avanzato l’ipotesi di venire meno al Piano Paesaggistico Regionale. Parliamo invece di poter discutere le regole dell’edilizia e dell’urbanistica per proiettarci verso il “dopo Piano Sulcis”, con lo scopo di attrarre risorse private e non più (finalmente) soltanto pubbliche.

Seconda questione: investire nella cultura creando una grande cittadella dell’archeologia nel triangolo Sant’Antioco, Sirai, Parco Geominerario, per la ricerca e la ricettività: fare sistema per dare vita a un altro soggetto votato alla ripartenza.

Fiscalità di vantaggio: non più uno strumento concepito a tempo, ma duraturo. Così come è oggi, infatti, non è sufficiente: la fiscalità va resa strutturale. Come? È necessario che il gettito ottenuto dalla Regione per la compensazione della fiscalità delle imprese del Sulcis, venga utilizzato per creare un fondo rotativo che dia continuità nel tempo. Anche perché questi erano i patti a suo tempo sottoscritti. E, vista la dimensione delle nostre imprese (soprattutto autoimprenditorialità), si deve consentire anche al titolare dell’azienda di poter compensare la propria fiscalità.

Infine, la questione agricoltura. Si lavori per raddoppiare la superficie infrastrutturata delle campagne: ciò vuol dire portare l’acqua nella zona di Perdaxius, Sant’Anna arresi, Narcao. Insomma, là dove oggi l’acqua non arriva e dove fare agricoltura, a prezzi di mercato, è praticamente impossibile.

Per questa nuova fase la spinta deve venire dai cittadini. Passiamo a un’altra era, dando al Sulcis Iglesiente l’opportunità di camminare con le proprie gambe senza dover ricorrere alla stampella dell’aiuto pubblico. Il nostro territorio deve diventare un nuovo modello Salento. Ma per fare questo dobbiamo superare la mentalità “Piano Sulcis”.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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«Che fine ha fatto il progetto di ristrutturazione e messa a norma delle abitazioni di proprietà di Area, in via Baden Powell a Sant’Antioco?»

Lo chiede Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia ed ex consigliere del comune isolano.

«Non si capisce come mai – aggiunge Ignazio Locci –, nonostante ci siano i fondi (circa 900 mila euro) e l’Azienda regionale di edilizia abitativa abbia regolarmente ottenuto la concessione edilizia dagli uffici tecnici comunali quasi quattro anni fa (estate 2012), i lavori non abbiano ancora preso avvio. Quanto tempo ancora dovranno attendere gli abitanti delle palazzine (strutture in condizioni di evidente degrado) per ottenere il diritto di vivere in case dignitose?»

Sant'Antioco 73 copia