29 March, 2024
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Un clamoroso errore del portiere Emiliano Viviano ha deciso la sfida tra Cagliari e Sampdoria in piena “Zona Cesarini”, allo stadio Sant’Elia, due minuti dopo che Bruno Fernandes aveva pareggiato per la squadra dell’ex Marco Giampaolo, il goal messo a segno da Joao Pedro nel finale del primo tempo. Per la squadra rossoblu è la seconda vittoria interna stagionale che vale il sorpasso in classifica sulla stessa Sampdoria, a quota 7 punti. Per la Sampdoria, viceversa, è la quarta sconfitta consecutiva, dopo le due vittorie iniziali, e la panchina di Giampaolo non è più tanto tranquilla.

La vittoria del Cagliari, pasticciaccio di Emiliano Viviano a parte, comunque, è sostanzialmente meritata per quanto si è visto in campo nell’arco dei 101′, tanto è durata la partita, con i 5′ di recupero concessi dall’arbitro Claudio Gavillucci di Latina nel primo e i 6′ nel secondo tempo. Il Cagliari è passato in vantaggio al 37′ del primo tempo con Joao Pedro, su assist di Simone Padoin. Quattro minuti prima Massimo Rastelli era stato costretto a sostituire Marco Storari, infortunato, con Rafael.

Nel secondo tempo, la Sampdoria ha cercato di reagire per riacciuffare il pareggio, ed è riuscita a trovare il goal a 4′ dalla fine con Bruno Fernandes, ex Udinese, entrato in campo 6 minuti prima al posto di Dennis Praet, bravo a sfruttare un’azione di contropiede. Tutto deciso per l’1 a 1? Neanche il tempo di darsi una risposta che il portiere della Sampdoria ha “cucinato” l’indigesta frittata a 2′ dal 90′, lisciando un comodo disimpegno sul rossoblu Federico Melchiorri, subentrato un quarto d’ora prima a Marco Sau e incredulo per l’inaspettato regalo. Tocco facile facile e goal del 2 a 1 che vale 3 punti pesantissimi per la classifica e, in prospettiva, per la salvezza finale, anche perché il calendario dà ora una grossa mano al Cagliari, atteso da una seconda partita casalinga, domenica prossima, contro il neopromosso Crotone, fanalino di coda della classifica, travolto ieri per 3 a 1 (3 a 0 già al termine del primo tempo) dall’Atalanta nel match disputato sul campo neutro dell’Adriatico di Pescara.

Massimo Rastelli 2 bis

 

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Serie A Joao Pedro Dessena Diego Farias

La Sardegna è in festa per l’immediato ritorno del Cagliari in serie A. Dopo la travagliata stagione scorsa, culminata con la retrocessione in serie B dopo una lunga brillante permanenza in serie A, la società guidata da Tommaso Giulini ha ricostruito la squadra, partendo dalla panchina, affidata ad un giovane tecnico emergente, Massimo Rastelli, per proseguire con la rosa, nella quale sono stati confermati i migliori e sono stati inseriti tanti giovani di talento, quasi un lusso per la serie B.

La squadra si è formata ed è cresciuta in fretta, bagnando il debutto stagionale con un roboante 4 a 0 casalingo inflitto nientemeno che a quel Crotone che poi sarebbe diventato presto il grande rivale nella corsa verso la serie A e promosso con ancora maggiore anticipo. Il girone d’andata è stato straordinario, quasi perfetto. Non altrettanto quello di ritorno, nel quale la squadra ha accusato un calo, forse più mentale che tecnico, al quale hanno concorso anche le numerose assenze. Il Sant’Elia, nella parte ascendente del campionato fortino inviolabile, ha visto i rossoblù perdere ben tre volte in un mese e mezzo e la certezza matematica della promozione ha tardato ad arrivare ma il grande equilibrio esistente tra le altre pretendenti al salto di categoria, hanno consentito al Cagliari di mantenere un rassicurante margine di sicurezza sulla terza posizione e questa sera, al San Nicola di Bari, contro una squadra in lotta per il terzo posto, non un avversario qualunque, Joao Pedro e compagni hanno staccato il biglietto per il Paradiso della serie A nel modo migliore, con una netta vittoria per 3 a 0, firmata dai goal di Joao Pedro, Diego Farias e Alberto Cerri.

Alla fine è esplosa la festa, a Bari come a Cagliari e in tutta la Sardegna. Il Cagliari ritorna in serie A, la platea più idonea per la squadra e l’intera Isola.

La festa durerà altre due settimane, fino alla conclusione della stagione regolare, poi la società inizierà a programmare la prossima stagione, forte dell’esperienza maturata nella scorsa stagione. La base tecnica c’è, in questi casi l’errore più grande che si possa fare (e che spesso alla fine si paga), sarebbe stravolgere l’organico, puntando magari a calciatori di nome più che a calciatori utili alla causa. Il Leicester di Claudio Ranieri, grande tifoso del “suo vecchio Cagliari” insegna che non sempre occorre spendere tanto e puntare sui calciatori “famosi” per raggiungere i risultati. Nessuna illusione, sia chiaro, ripetere il miracolo Leicester in Italia (come anche in Inghilterra) è praticamente quasi impossibile, ma lavorando bene si possono gettare le basi per aprire un ciclo più che dignitoso, per tenere il Cagliari in serie A per un periodo almeno altrettanto lungo quanto quello vissuto sotto la gestione di Massimo Cellino.

Le fotografie allegate sono di Fabio Murru.

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E’ stato un Cagliari bellissimo per un tempo e sfortunato nel finale, quello visto ieri sera allo stadio Sant’Elia contro l’Empoli nel secondo esordio di Zdenek Zeman sulla panchina del Cagliari (subentrato all’esonerato Gianfranco Zola dopo la sconfitta di Genova, sul campo della Sampdoria). Il risultato finale di 1 a 1 tra Cagliari ed Empoli non rispecchia l’andamento di un incontro che per oltre un’ora la squadra rossobolù ha letteralmente dominato, andando in goal con Joao Pedro al 20′ (stupendo destro piazzato alla sinistra del portiere toscano Luigi Sepe), cogliendo due pali a portiere battuto con lo stesso Joao Pedro al 27′ e Paul Josè M’Poku al 33′, sfiorando ancora il goal al 24′ con Lorenzo Crisetig.

Quella vista fino al riposo al Sant’Elia è stata una squadra letteralmente trasformata rispetto a quella vista nelle ultime settimane, nonostante le numerose assenze che hanno condizionato le scelte iniziali di Zdenek Zeman. Il pubblico del Sant’Elia, accorso numeroso per il ritorno del tecnico boemo, s’è divertito ed ha accompagnato gli sviluppi del gioco con scroscianti applausi, tutti meritati. La prestazione rossoblù a tratti è stata strepitosa, con trame nel segno del credo calcistico di Zeman: aggressività e pressing a tutto campo, diagonali, continue sovrapposizioni, inserimenti sulle fasce, tutto ad altissima velocità, e per l’Empoli c’è stato veramente poco da fare. Il tecnico toscano Maurizio Sarri ha temuto di rivedere gli spettri della gara d’andata che vide il Cagliari dominare e travolgere la sua squadra con quattro goal realizzati nel primo tempo, ma è riuscito ad andare al riposo con il risultato ancora in bilico e nella ripresa ha gettato le basi per la rimonta.

Nel secondo tempo s’è visto subito che il Cagliari non sarebbe stato lo stesso ma, nonostante un buon possesso di palla, l’Empoli è riuscito a costruire poche occasioni per impensierire Zeljko Brkic e la difesa non ha faticato a controllare la situazione e a difendere il prezioso goal del vantaggio. Il peggioramento delle condizioni meteo con vento e pioggia, ha reso il compito delle due squadre più difficile e il Cagliari è andato vicino al goal della sicurezza al 29′ con Daniele Dessena e quattro minuti più tardi è stato Daniele Rugani a portare un pericolo dalle parti di Brkic, con una conclusione deviata in angolo.

Il finale di partita ha offerto decisamente poche emozioni ma quando il Cagliari pensava di essere ormai riuscito a centrare l’obiettivo della prima vittoria casalinga della gestione Zeman, a 60″ dal termine dei tre minuti di recupero il neo entrato Caio Rangel Da Silva ha regalato un pallone a centrocampo, Mario Rui si è lanciato sulla sinistra e sul suo traversone invitante, la difesa rossoblù s’è fatta trovare impreparata e sull’altro lato dell’area è arrivato l’ex Matias Vecino che con un preciso diagonale ha beffato Brkic, uscitogli vanamente incontro.

Il goal che ha fissato il risultato finale sull’1 a 1 ha gelato il Sant’Elia e i ragazzi di Zeman che hanno visto vanificati tutti i loro sforzi. Il punticino raccolto porta il Cagliari a quota 21, lontano dalla quota salvezza (l’Atalanta che oggi ospita l’Udinese si trova a 24 punti, il Chievo di scena a Marassi contro il Genoa a 26. Il campionato è ancora lungo e tempo per recuperare ce n’è ancora ma è chiaro che d’ora in avanti non basterà più contare solo sulle proprie forze, e occorrerà sperare anche nelle disgrazie altrui, a partire da oggi. Il Cagliari visto nel primo tempo, al quale peraltro mancavano elementi di grande qualità quali sono Godfred Donsah. Daniele Conti, Danilo Avelar e Albin Ekdal, è vivo e non merita certamente di retrocedere, ma la classifica impietosa e contrasta con quelli che sono i potenziali valori delle squadre impegnate nella lotta per non retrocedere.

Domenica prossima il Cagliari è atteso dalla trasferta di Milano, contro la squadra di Pippo Inzaghi. Il “Giuseppe Meazza” quest’anno ha già visto un Cagliari bellissimo travolgere l’Inter allora allenata da Walter Mazzarri per 4 a 1. Ripetere quell’impresa non sarà facile ma dal Cagliari di Zdenek Zeman, nel bene e nel male, c’è da aspettarsi sempre veramente di tutto!