28 March, 2024
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Martedì 24 aprile, a Cagliari, gli appuntamenti con il festival Echi lontani ritornano con una serata interamente dedicata al flauto.

Alle 21.00, nella Chiesa monumentale di Santa Chiara, arriva Stefano Bet, tra i più innovativi flautisti italiani della sua generazione, per un concerto intitolato D”el sonar con ogni sorte de flauti, arie, balli e variazioni in Friuli, a Venezia, e nell’Europa tra Rinascimento e Barocco”.

Per l’occasione il musicista friuliano proporrà un programma eclettico e articolato che permetterà al pubblico di gettare uno sguardo attento alla musica strumentale del periodo compreso tra il Rinascimento e il primo Barocco.

Saranno proposti brani di autori come Silvestro Ganassi dal Fontego (tra i primi a dare alle stampe metodi per l’apprendimento degli strumenti musicali), Girolamo Dalla Casa, Giovanni Bassano (figura chiave nello sviluppo del gruppo strumentale della Basilica di San Marco a Venezia),  (musicista fiammingo che, trasferitosi in Italia influì sullo sviluppo della musica tardo rinascimentale), sino a Marc’Antonio de Pordenon, Salomone Rossi, John Dowland, Thomas Morley, trad. Sefardi, Giulio Caccini, Alessandro Orologio, Jakob van Eyck.

L’appuntamento di martedì inaugura la sezione “Feste musicali per Sant’Efisio” del festival.

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Sabato 9 aprile, alle 21.00, la chiesa Monumentale di Santa Chiara – piazzetta Santa Chiara, piazza Yenne – per la ventiduesima edizione di Echi lontani-Musiche d’epoca in luoghi storici, ospita il concerto “The journeys of Rubens – Virtuoso Lute Music from the Courts of Europe”.

Alle 11.00, nell’aula magna del conservatorio Pierlugi da Palestrina, si tiene, in collaborazione con il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio, la Conferenza di presentazione del concerto “I viaggi di Rubens: musiche per Liuto nelle Corti europee”. Relatori Massimo Marchese e Myriam Quaquero.

Il programma ruota intorno alla figura del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens che, oltre ad essere un famoso ed eccellente pittore, è stato anche un abile diplomatico che ha soggiornato e lavorato presso le principali corti europee del ‘600. Partendo quindi da “Viaggi di Rubens” ecco un immaginario viaggio presso le Corti Europee attraverso la musica per Liuto, lo strumento principe dell’epoca. È noto che all’epoca le corti erano in competizione per avere i migliori liutisti sulla piazza. Il programma mostra il grande talento e l’enorme creatività dei liutisti attivi in Europa tra il 1580 ed il 1630. Comprende musiche di John Dowland, che lavorò alle Corti di Danimarca e di Inghilterra, di Robert Ballard, che lavorò per Luigi XIII in Francia, e di Girolamo Kapsberger che lavorò gran parte della sua vita a Roma.

Massimo Marchese suona un Liuto rinascimentale a 8 cori (Paul Thomson, Bristol, 1992, copia Vendelio Venere, 1582). Il musicista savonese ha mosso i primi passi con il maestro Jakob Lindberg conseguendo il diploma al Royal College of Music di Londra. Laurea in Discipline musicali conseguita al “Vittadini” di Pavia, si è perfezionato con Paul O’Dette, Nigel North e Hopkinson Smith. Marchese ha preso parte a trasmissioni Rai e della Radio nazionale bulgara. Svolge attività di ricerca musicologica,  ha fondato il Centro italiano di musica antica di Alessandria, organizzato e diretto il Festival europeo di musica antica – Piemonte Orientale. Insegna liuto a Prato e Ravello,  al conservatorio “Vivaldi” di Alessandria, collabora con il conservatorio “Perosi” di Campobasso. Incide per le principali case discografiche, ha suonato nei festival e nelle rassegne di pregio europeo.

Massimo Marchese Myriam Quaquero