3 May, 2024
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Consiglio regionale 3 copia

E’ in discussione, in Consiglio regionale, l’articolo 4 della Manovra Finanziaria, “Disposizioni in materia di sanità e politiche sociali”.

Stamane, in apertura di seduta, il presidente della commissione Bilancio e la Giunta hanno illustrato i pareri sugli emendamenti presentati.

Il consigliere sardista Marcello Orrù ha premesso di non voler intervenire in modo approfondito sulla sanità «perché fra poco arriva la riforma rete ospedaliera in commissione» ma, sulle politiche sociali, ha osservato che «ci sono pochissime risorse in particolare per il sassarese e proprio in questi giorni è arrivato sul tavolo dell’assessore un dossier dell’ azienda ospedaliera di Sassari in cui si lamentano carenze gravissime (anche durante i periodi di degenza) nell’assistenza a causa di innumerevoli problemi riguardanti farmaci, presidi, personale medico e infermieristico». In materia di personale, Orrù ha fortemente criticato un recente provvedimento della Asl di Sassari con cui «si è affidata ad un medico siciliano la riorganizzazione del dipartimento di salute mentale e delle dipendenze; è uno schiaffo ai moltissimi medici sardi disoccupati». Soffermandosi infine sulle politiche per la famiglia, Orrù ha dichiarato che nella finanziaria «non c’è niente di importante, nonostante moltissime famiglie sarde siano in difficoltà e in condizioni di disagio socio-economico; sarebbe perciò il momento per la Regione di istituire un assessorato con delega specifica».

Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha parlato della parte della finanziaria relativa alla sanità come «documento-ghigliottina per il bilancio regionale dei prossimi anni». I piccoli ospedali sono in enorme difficoltà in tutti i territori, ha ricordato Tocco, «e questo è segnale negativo sull’efficacia della riforma, in uno scenario in cui Cagliari, Olbia e Sassari la stanno facendo da padroni a discapito di altre aree dell’Isola; in queste aree i processi di spopolamento continueranno con gravi conseguenze su aree interne e costiere molto importanti come Tempio, Bosa e Lanusei, con impatti altamente negativi, per quanto concerne i centri costieri, anche sulla stagione turistica».

Il consigliere Lorenzo Cozzolino (Pd) ha espresso la sua soddisfazione. «anche da operatore del settore» per gli stanziamenti nelle politiche sociali, in particolare per  i 33 milioni più altri 8 per i disturbi mentali (di cui almeno 2 servirebbero per andare incontro alle esigenze delicatissime dei beneficiari della legge 20), «risorse preziose alleviare i disagi di tantissime famiglie sarde in condizioni di povertà che ora avranno nuove opportunità, sia di inclusione sociale che di reinserimento lavorativo». Questo è un segnale forte, ha concluso, «per una fascia della nostra popolazione che si trova in condizioni di bisogno».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha ricordato che «dall’inizio della legislatura diciamo tutti che la sanità è il grande problema della Regione, è stata costituita anche una commissione di inchiesta, è stata predisposta una legge di riforma della rete ospedaliera per ridurre posti letto e migliorare prestazioni». Stiamo chiedendo sacrifici a tutti, ha aggiunto Truzzu, «ma ora sappiamo che c’è un buco cui bisogna fare fronte con aumenti di tasse ed un piano di rientro ed abbiamo bloccato le assunzioni però, di fronte allo sforzo enorme di contenere i costi, arriva una denuncia alla Corte dei conti con cui si mettono in luce alcune vicende alle consulenze della Asl di Sassari, decisioni che fra l’altro coincidono temporalmente con l’annuncio dell’assessore Demuro di tagliare le consulenze». Nel frattempo, ha concluso Truzzu, «con un provvedimento molto sovranista, un medico toscano è stato nominato nuovo coordinatore della rete regionale trapianti, oltretutto con trattamento economico massimo; è un esempio devastante».

Il consigliere Luigi Ruggeri (Pd) ha sottolineato che «il problema fondamentale è sapere quanto costa e che servizio offre la sanità sarda e, sotto il profilo della spesa, i dati del Ministero dell’economia dice da 2006 a 2014 si è registrato un disavanzo crescente, mentre nel 2015 si è realizzato un raffreddamento spesa grazie al lavoro di tavolo specifico di monitoraggio sui costi di beni e servizi». Il disavanzo attuale, ad avviso di Ruggeri, «viaggia sì attorno ai 400 milioni però vanno considerati costi extra come quelli su farmaci innovativi, Irap e contratti del personale; è necessario perciò distinguere fra gli elementi del buco dei conti ed i costi reali, mentre sul piano generale va ricordato che in questa finanziaria il sistema viene sotto finanziato per oltre 100 milioni, con stati tagli che faranno emergere in seguito alcuni problemi di liquidità». La sanità sarda, ha detto ancora Ruggeri, «ha bisogno di misure draconiane preservando il diritto alla salute, misure che non possono essere introdotte mantenendo la rete ospedaliera attuale; è poi sbagliato assecondare pulsioni territoriali che non guardano la realtà, quella di una Sardegna che si trova agli ultimi posti in materia di qualità e adeguatezza di servizi e prestazioni, di qui la necessità di rilanciare il progetto di Asl unica come elemento necessario per il controllo spesa».

Il consigliere Giorgio Oppi (Udc) ha definito la sanità “il punto centrale della legge di bilancio non solo perché impegna oltre la metà delle risorse ma anche perché rappresenta la cartina di tornasole del livello di civiltà raggiunto”. L’esponente della minoranza ha criticato “la prassi del centrosinistra nel tentar di scaricare le responsabilità sulle precedenti gestioni” ed ha affermato: «Siete due anni al governo della Regione e dovrebbero incominciare a vedersi i primi risultati che invece non ci sono perché peggiorano assistenza e conti e ovunque operatori e cittadini lamentano disagi». Oppi ha quindi mostrato perplessità su una serie di azioni poste in essere dall’assessore: dall’accorpamento degli ospedali Brotzu, Oncologico e Microcitemico, passando per il blocco del turnover che non è rispettato in alcune aziende sanitarie. «Si sono ridotti i trapianti – ha incalzato il leader dei centristi – e al Brotzu come all’Aou di Sassari mancano operatori e personale». Oppi ha riconosciuto un miglioramento nella spesa farmaceutica, ma solo in riferimento a primi mesi del 2016 ed ha ribadito le critiche per la gestione della vicenda del Mater Olbia («ogni giorno si comunicano date diverse per l’apertura mentre non è stata ancora presentata alcuna domanda di accreditamento delle strutture, si aggiunga che dal 1 gennaio 2018 le risorse per il Mater confluiranno in quelle impiegate per le cliniche private, con immaginabili conseguenze»). Il consigliere dell’Udc ha quindi concluso ricordando la recente nomina, come responsabile dei trapianti, di un professionista della Toscana ed ha auspicato una “nuova strategia condivisa dall’intero Consiglio”.

 Il consigliere dei Socialisti, Raimondo Perra, ha affermato che “i costi della sanità, in Sardegna, crescono per una serie di ragioni tra le quali non si devono trascurare l’incidenza di una popolazione anziana ma anche il più elevato livello di inappropriatezza dei ricoveri”. «Così come – ha proseguito il presidente della Sesta commissione – la spesa farmaceutica si è ridotta ma dobbiamo tenere presente che siamo una regione con un’elevata incidenza di alcune malattie invalidanti come epatite e sclerosi». «Abbiamo cercato di porre rimedio a un disavanzo mostruoso – ha spiegato l’esponente della maggioranza – e siamo riusciti a tamponare la falla senza mettere le mani nelle tasche ei cittadini».

«Non tutto va bene – ha ammesso Perra – e permangono una serie di criticità come l’inadeguata posta in bilancio inadeguata per la parte corrente che mi auguro possa trovare risposta con successivi interventi».

Mondo Perra ha concluso preannunciando un emendamento per stanziare 2 milioni di euro per consentire ai Comuni il pagamento delle spettanze della legge 20 e auspicando la creazione del registro tumori.

Il consigliere Gianni Tatti (Udc) ha invitato la Giunta a “guardare al paziente prima ancora che ai conti e a lavorare perché  la riduzione della spesa si concretizzi nel taglio agli sprechi e non nel taglio ai servizi”.

L’esponente della minoranza ha dichiarato di condividere le dichiarazioni rese recentemente dall’assessore Arru riguardo la necessità di un piano specifico per la realtà sarda e di contrastare l’idea che il problema della sanità possa essere affrontato solo in base al numero degli abitanti: «Un cittadino del centro Sardegna deve avere gli stessi servizi di chi risiede nei due poli di Cagliari e Sassari». Tatti ha concluso dichiarandosi “deluso” da quanto scritto in finanziaria ed ha chiesto lumi sulle chiusure di alcune guardie mediche, come quelle dei piccoli centri di Usellus e Baressa.

La consigliera, Alessandra Zedda (Fi), ha rivolto critiche alle recenti azioni poste in essere dall’assessore della Sanità, ed in particolare per l’accorpamento del Brotzu, dell’Oncologico e del Microcitemico («quali benefici ne sono derivati ai pazienti?»). L’esponente dell’opposizione ha definito “false illusioni” quelle sul Mater Olbia ed ha affermato che “l’unico dato certo delle politiche sanitarie è il commissariamento, con relative proroghe, delle asl della Sardegna senza che si conoscano quali risultati hanno ottenuto i commissari e quali obiettivi abbiano centrato”. «Stiamo ammazzando la sanità privata che muore di “fuori badget” – ha concluso Alessandra Zedda – e così mortificate le poche cose che funzionano nella sanità sarda».

Il consigliere Marco Tedde (Fi) ha ribadito la centralità della sanità ed ha dichiarato che “è difficile gestire la sanità in Sardegna”. A giudizio di Tedde non “emerge la volontà e la capacità di invertire la tendenza”. Il consigliere della minoranza ha criticato duramente la gestione dei commissari straordinari delle Asl: «Sono diventati dei governatori nelle rispettive aziende, senza controllo e contano più dello stesso assessore». Tedde ha quindi definito “un fallimento” tutte le azioni poste in essere dalla Giunta per tentare di colmare il buco della sanità, ad iniziare dall’aumento di irpef e irap passando per la mancata applicazione delle disposizioni sul blocco del turnover. Marco Tedde ha concluso denunciando “disparità nei trattamenti tra i diversi territori” ed ha evidenziato come di recente anche alcuni consiglieri del centrosinistra abbiano richiesto, in un’interpellanza, le dimissioni dell’assessore Luigi Arru.

Ha quindi preso la parola il consigliere dell’Udc Giuseppe Pinna (Udc) che ha rivolto un monito all’Aula sul rischio chiusura, a causa dei tagli alla spesa, di vari presidi sanitari. «Auspico che l’efficientamento dell’Areus possa metterci una pezza altrimenti saranno dolori – ha detto Pinna – le zone interne sono scarsamente considerate eppure rappresentano il cuore pulsante dell’Isola. Se questo non funziona, gli effetti saranno devastanti».

Il rappresentante della minoranza ha poi rivolto un appello alla maggioranza per il riavvio della vertenza con lo Stato sulle entrate fiscali:« Se non si risolve questa vertenza tra qualche tempo noi sardi  saremmo costretti a partire sui barconi».

Al termine dell’intervento del consigliere Pinna, ha assunto la presidenza il vicepresidente Eugenio Lai che ha dato la parola al capogruppo di Soberania e Indipendentzia, Emilio Usula. L’esponente sovranista, dopo aver espresso apprezzamento per l’operato dell’assessore alla Sanità Luigi Arru, ha sollecitato più attenzione sul fronte della prevenzione dei tumori. «In passato la Regione sarda ha adottato le campagne nazionali di screening oncologico avviando controlli periodici per la prevenzione del cancro alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto – ha affermato Usula – lo screening ha riguardato migliaia di donne, oggi le adesioni sono in netto calo perché non è possibile eseguire gratuitamente i test e, in alcuni casi, le distanze tra i luoghi di residenza dei pazienti e i presidi dove eseguire gli esami sono troppo marcate».

Usula ha quindi auspicato lo stanziamento di più risorse per la prevenzione e un loro migliore utilizzo: «La diagnosi precoce di un tumore consente di dare speranza di vita normale alle persone e, allo stesso tempo, permette di avere benefici anche dal punto di vista del contenimento della spesa: un intervento in endoscopia ha costi minori rispetto a un intervento chirurgico invasivo».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha ricordato, in premessa, il peso della sanità sul bilancio regionale: «La voce relativa al sistema sanitario rappresenta oltre il 50% della spesa della Regione Sardegna – ha detto Dedoni – ciò impedisce di indirizzare le manovra finanziaria su politiche per lo sviluppo e per l’occupazione. E’ una condizione che viene da lontano, ma oggi permangono situazioni che aggravano ulteriormente i costi della sanità».

Secondo Dedoni, si è fatto poco sul fronte delle riforme: «Non si è riorganizzato il sistema sanitario né la rete ospedaliera – ha rimarcato – mi pare che anziché cercare condizioni virtuose per ridurre gli sprechi e rendere efficace l’azione amministrativa si prosegua con le vecchie logiche».

Il capogruppo dei Riformatori, dopo aver sottolineato che l’obiettivo della sanità è quello di garantire le migliori prestazioni ai malati, ha chiesto chiarimenti sulla gestione delle Asl: «Entro il 31 marzo dovranno rinominati i commissari, si va verso un regime commissariale in cui ci sono padroni che ordinano e altri che eseguono. Il sistema denunziato dai sindacati dei medici grida vendetta. Le selezioni e i concorsi aggirano il blocco del turn over».

Luca Pizzuto (Sel) ha sollecitato una discussione «approfondita e articolata» sull’articolo 4. «E’ un tema che riguarda non solo la sanità ma tutto il bilancio sul quale la sanità ha una parte rilevante – ha sottolineato Pizzuto – apprezzo l’approccio eroico da parte dell’assessore che cerca di governare un groviglio di interessi va avanti da molto tempo».

L’esponente di Sel ha poi espresso un giudizio positivo sulla decisione di confermare in finanziaria le somme destinate alla sanità con l’obiettivo di garantire a tutti il diritto alla salute. «Il cuore della manovra è la spesa sociale,  il livello di civiltà di una società è il modo con cui ci si approccia agli ultimi – ha detto Pizzuto – Enrico VIII prevedeva l’impiccagione per chi chiedeva l’elemosina e rubava beni di prima necessità. I poveri, durante il suo regno, sparirono. Vennero impiccate 72mila persone. E’ un sistema di welfare che oggi si vorrebbe riportare in auge in molti paesi europei e forse anche nel nostro».

Secondo Pizzuto, il livello di civiltà del governo regionale si misurerà nella sua capacità di creare politiche attive in grado di far uscire le persone dalla povertà. «Va bene il contenimento della spesa – ha concluso il consigliere di maggioranza – ma questo va fatto mettendo al centro le persone e non con il taglio dei fondi. In questa finanziaria si deve marcare una prospettiva di sinistra sulla gestione della spesa sociale».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha evidenziato che «i costi della sanità sarda sono enormi e non consentono alla Regione di fare molto altro; per ogni sardo si spendono oltre 2000 euro l’anno, più di 170 al mese, cifre che dovrebbero escludere il ritorno alla povertà, cosa che invece non è». Secondo Carta non si può retrocedere sul livello dei servizi, «perché i presidi territoriali sono indispensabili, vanno migliorati e resi più efficienti, mentre invece la retrocessione c’è, su ospedali, guardie mediche, servizi e prestazioni». Eppure, ha osservato, «da una maggioranza di centro sinistra sarebbe stato lecito aspettarsi il contrario, eppure ha fatto il job act, il salvataggio delle banche e non dei risparmiatori, ha tutelato le compagnie petrolifere ed abbandonato gli operari Alcoa; che nessuno dica che così si difendono i poveri, quello che sta accadendo è profondamente diverso e, in particolare, è sbagliato abbandonare la famiglia che i famosi 170 euro al mese non li vede, perché non c’è nessuna alternativa se vogliamo difendere la nostra società».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha riportato il recente articolo di un quotidiano secondo il quale «la sanità sarda è nel caos». Al di là delle qualità personali, ha aggiunto, «i risultati dell’assessorato sono deludenti e la finanziaria non mette rimedio nemmeno agli errori dello scorso anno mentre, quanto alle politiche sociali, ci sono stati tagli molto forti anche per la non autosufficienza». In tutti i territori della Sardegna, ha poi ricordato Rubiu, «amministrazioni locali e popolazioni si stanno ribellando con grandi manifestazioni popolari di protesta perché in effetti sulla sanità non c’è stato nessun cambio di rotta, solo maggiori debiti, caduta della qualità dei servizi, liste di attesa raddoppiate, perfino servizi sanitari in ambulanza che trasferiscono i pazienti da un andito all’altro». Il capogruppo dell’Udc ha concluso richiamando l’attenzione della Giunta sulla situazione del personale della Asl n.7 «nel caos per operazioni di trasferimento di reparti, personale ed attrezzature che sembrano non avere fine».

Ha riassunto la presidenza dell’Assemblea il presidente Gianfranco Ganau.

Il capogruppo di Sdl Roberto Desini ha ricordato in apertura le sue dichiarazioni in una recente riunione della commissione d’inchiesta sulla spesa sanitaria, per ribadire che «molte cose non vanno, non voglio essere corresponsabile della cappa di ipocrisia che grava sulla politica e negli anni ha provocato alla sanità sarda danni enormi con una gestione scorretta, caratterizzata appunto da eccessive ingerenze e connivenze della politica nel sistema; sono cose che tutti lo sappiamo ma che nessuno». Nella sanità c’è del marcio, ha insistito Desini, «perché vengono ripetutamente stravolte le regole, per esempio a Sassari dove nella Asl n.1 ci sono 120 amministrativi in più rispetto alla pianta organica ed invece mancano tecnici di radiologia e di laboratorio; ecco perché non riusciamo a dare risposte ai sardi, che l’assessore denunci davvero le richieste di raccomandazione come ha annunciato, io non voglio niente, voglio solo che certe schifezze non si ripetano».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha invitato tutti «a cercare di fare una analisi equilibrata, perché è interesse comune uscire da una situazione molto difficile, con livelli di  spesa fuori controllo che hanno una incidenza elevatissima sui conti della Regione». Alcuni buoni risultati ci sono, ha continuato Cocco, «come nella spesa farmaceutica è calata di oltre 6 milioni nonostante i 25 utilizzati per i prodotti innovativi, un investimento importante che va inquadrato in una rivendicazione nei confronti dello Stato per ottenere una deroga per Sardegna che paga per intero la sua sanità». Al di là delle politiche settoriali, Cocco ha messo l’accento sull’importanza della «riforma per istituire nuovi servizi, centri della salute, ospedali di comunità, la centrale acquisti ed il servizio di emergenza-urgenza». La fase del commissariamento, ha inoltre auspicato Cocco, «deve essere superata subito dopo la finanziaria riorganizzando la rete con una asl unica o altre soluzioni e tutto questo va fatto rapidamente, riorganizzando ogni luogo della Sardegna che deve essere raggiunto ma non in condizioni uguali dappertutto».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, rivolto all’assessore della Sanità Luigi Arru, ha messo in evidenza che «dai banchi dell’opposizione sono state segnalate situazioni di politica sanitaria che non vanno, con esempi concreti riguardanti alcuni ambiti locali, a differenza della maggioranza che ha accusato l’assessore di portare alla sanità allo sfascio, a conferma del fatto che molti si ergono a grandi moralizzatori dimenticando di leggere bene i propri curriculum professionali e politici, compreso il ricorso a società interinali». Penso che aumenterà il lavoro della commissione d’inchiesta, ha previsto Pittalis, «perché partiti da prefisso si sono trovati ad avere cifre elettorali importanti proprio per l’invadenza della politica; la realtà è che le direttive ai commissari le danno altri, altrimenti non sarebbero nate nuove strutture complesse e nuove consulenze ignorando graduatorie; abbiamo l’impressione che alcune cose passino sulla testa dell’assessore».

A nome della Giunta l’assessore della Sanità Luigi Arru ha assicurato che è sua abitudine assumersi ogni responsabilità, «fornendo dati oggettivi, non articoli di giornale ma documenti ufficiali secondo cui in molti reparti delle asl sarde le soglie di qualità e di sicurezza sono al di sotto delle soglie scientifiche». Il cambiamento delle politiche sanitarie è un problema di tutto il mondo occidentale, ha detto ancora l’assessore, «e temi di tale complessità non possono essere trasferiti sul piano della polemica sul nuovo coordinatore dei trapianti, scelto per puntare su politiche innovative perché in Sardegna registriamo in preoccupante aumento dei dinieghi alle donazioni; sono temi che riguardano le rigidità nell’orario di lavoro ed il blocco del turn over, la presenza dei medici che in Sardegna è superiore alla media nazionale e stiamo controllando dove sono e cosa fanno». Non stiamo partendo affatto da zero, ha detto ancora Arru, ricordando che «in Sardegna abbiamo hospice contro il dolore che sono una avanguardia a livello nazionale e prima non c’erano, abbiamo tutti i dati sui pazienti sardi affetti da sclerosi multipla dai quali emerge che abbiamo il primo posto in Europa con 300 malati ogni 1000 abitanti per cui possiamo impostare su basi nuove e solide il rapporto con lo Stato su basi concrete; in definitiva stiamo aumentando qualità e tutele, non garantendo tutto dappertutto rinforzando le nostre strutture con l’aumento di specialisti».

Concluso il dibattito generale,  è cominciato l’esame degli emendamenti presentati all’articolo 4.  Dopo una serie di emendamenti bocciati per alzata di mano senza interventi, Pietro Pittalis capogruppo di Forza Italia Sardegna ha dichiarato di ritirare tutti gli emendamenti soppressivi totali. Li abbiamo presentati – ha detto – per stimolare un ampio dibattito sui problemi della sanità sarda. Li ritiriamo ma ci riserviamo di intervenire sugli emendamenti aggiuntivi.

L’unico emendamento soppressivo totale mantenuto dall’opposizione è stato il 186 (uguale al 602). Questo emendamento intendeva sopprimere il comma 17 sulla figura degli Utenti e familiari esperti (UFE). Su questo emendamento il capogruppo di Forza Italia ha chiesto il voto segreto. L’emendamento non è stato approvato (votanti 55, sì 25, no 30, astenuto il presidente Ganau).

Approvato, invece, per alzata di mano, l’emendamento 529, sostitutivo parziale del comma 5 dell’articolo 4. Questo emendamento prevede la sostituzione dell’articolo 1 della legge regionale 3 dicembre 2015, n. 32 (Disposizioni in materia di sanità pubblica. Prime misure per la copertura delle perdite pregresse). Per l’anno 2016 la somma di  114.518.000 euro è destinata al ripiano del disavanzo per il 2014 delle aziende del servizio sanitario regionale, la somma di euro 14.557.000 al rimborso dei crediti delle aziende sanitarie locali verso le gestioni liquidatorie delle cessate UUSSLL e la somma di 28.761.000 euro è destinata ad assicurare alle aziende del servizio sanitario regionale il recupero delle risorse assegnate con la deliberazione della giunta regionale n. 50/40 del 5 dicembre 2006 (Indirizzi per la gestione economico-finanziaria delle aziende sanitarie). Questo emendamento sopprime, inoltre, il comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 3 dicembre 2015 n. 32 (copertura delle perdite pregresse).

E’ stato votato il testo dell’articolo 4 con due emendamenti orali presentati da Rossella Pinna (Pd) al comma 17 e dal presidente della commissione Sanità Raimondo Perra sul comma 14. 

Posto in votazione l’Aula non ha approvato l’emendamento 687 e successivamente il n. 358 mentre sull’emendamento 741 il capogruppo di Sdl, Roberto Desini, ha proposto un emendamento orale per riservare i contributi solo alle società sportive iscritte all’albo regionale, ma il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, si è dichiarato contrario e il Consiglio ha votato l’emendamento n. 741 nella originaria formulazione che stanzia 400 mila euro per l’acquisto di defibrillatori alle società sportive e ai gestori di impianti sportivi.

Via libera anche l’emendamento n. 742 che stanzia 1.500.000 euro all’Izs di Sassari; via libera anche all’emendamento n. 531 che autorizza la Giunta ad utilizzare le risorse della legge 9/2015 anche per prestazioni effettuate nel 2016 e all’emendamento n. 532 che riassegna alle Asl che hanno perseguito gli obiettivi per lo sviluppo dell’Adi le somme di quelle Asl che non hanno sviluppato i servizi di assistenza domiciliare integrata.

Approvato successivamente anche l’emendamento n. 336 che indica il tempo di tre mesi per l’integrazione sino a 10 milioni di euro del fondo per la non autosufficienza.

Sull’emendamento n. 337 il consigliere Pizzuto (Sel) ha espresso perplessità sulla cosiddetta “copertura a salvaguardia” che ammonta a 10 milioni di euro e il consigliere di FdI, Paolo Truzzu, ha presentato un emendamento orale, accolto dall’Aula, per fissare in 90 giorni il tempo concesso alla giunta per l’approvazione dei programmi di cui al comma 13 dell’articolo 4.

Posto in votazione l’emendamento 337 è stato approvato mentre non è stato approvato l’emendamento n. 393.

Dichiarato decaduto l’emendamento n. 811 che emendava l’emendamento n. 533, il consigliere Luca Pizzuto (Sel) ha dichiarato di declinare l’invito al ritiro formulato dal relatore della maggioranza e presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd). Pizzuto ha quindi sottolineato la valenza politica dell’emendamento 533 che prevede l’utilizzo dei fondi per il sostegno alle persone e alle famiglie in condizioni di disagio, di cui al comma 13 dell’articolo 4, “anche per la realizzazione del reddito di inclusione sociale”.

L’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha dichiarato che il tema del reddito di inclusione sociale è nell’agenda della giunta e della maggioranza e consentire che i fondi per il sostegno alle famiglie e alle persone disagiate “può essere una proposta da recepire e un segnale positivo per i giovani disoccupati”.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha chiesto chiarezza alla Giunta e alla maggioranza: «Le spese sociali non sono legate alla sanità ed è un danno la confusione che si fa tra assistenza, beneficenza e sanità». «La povertà – ha concluso Dedoni – non si sana con le elemosine».

Il capogruppo di Soberania e Indipendentzia, Emilio Usula, è intervenuto per comunicare di essere tra i sottoscrittori dell’emendamento 533 insieme anche con il capogruppo di Upc-Socialisti, Pierfranco Zanchetta.

Il consigliere di SdL, Gianfranco Congiu, ha preannunciato voto contrario: «Il tema del reddito di cittadinanza va affrontato in un dibattito serio e nelle sedi preposte e deve realizzarsi con l’apposito iter legislativo».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, pur riconoscendo la validità della proposta di un reddito di inclusione ha definito l’emendamento “posticcio in una finanziaria senza soldi” ed ha concluso: «E’ soltanto propaganda ed è tutto una bugia».

Il consigliere Marco Tedde (Fi) ha dichiarato: «Non ci interessa partecipare al dibattito tutto interno alla maggioranza e l’emendamento è solo propaganda per fare qualche minuto di gassosa senza gas».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, è intervenuto a sostegno dell’inziativa e dell’emendamento: «Il reddito di inclusione sociale è nel programma di governo ed è arrivato il momento di realizzarlo, per questo invito tutti a non trascurare la valenza  politica dell’emendamento».

Il consigliere di Sdl, Augusto Cherchi, ha ricordato di essere tra i firmatari della proposta di legge, esitata in Sesta commissione, per il reddito di inclusione sociale ma – ha affermato – non credo che il reddito di inclusione sociale possa passare con un emendamento in finanziaria e per questo dichiaro voto contrario.

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento n. 533 che non è stato approvato con 27 no e 23 sì.

Si è quindi passati all’esame dell’emendamento aggiuntivo n. 659 (Zedda e più) che proponeva lo stanziamento di un milione di euro a favore dello Ierfop per contrastare e ridurre l’abbandono e la dispersione scolastica delle persone con disabilità sensoriale, fisica e intellettiva.

«E’ un tema rilevante – ha detto Alessandra Zedda (Forza Italia) – stiamo parlando di persone con disabilità che vanno aiutate».

L’assessore alla Programmazione Raffaele Paci ha annunciato lo stanziamento di 150mila euro per lo Ierfop. «E’ la somma attualmente disponibile nel bilancio regionale – ha spiegato l’assessore – capisco che non sia tantissimo ma è sempre meglio dello zero finora iscritto nel capitolo di bilancio».

La consigliera Zedda, pur sottolineando l’insufficienza delle risorse, ha annunciato il ritiro dell’emendamento apprezzando lo sforzo fatto della Giunta.

L’Aula ha quindi respinto l’emendamento n.249 (Dedoni e più) che proponeva anch’esso lo stanziamento di 1 milione di euro a favore dello Ierfop.

Sull’emendamento n.658 ha preso la parola Alessandra Zedda (Forza Italia): «Si tratta di una proposta presentata anche nella scorsa finanziaria – ha spiegato la consigliera azzurra – proponiamo uno stanziamento di 400mila euro per programma di sport terapia a favore dei disabili. Non è un aumento di spesa ma un provvedimento di indirizzo. Ottenuto il parere favorevole della Giunta, l’emendamento è stato approvato dall’aula.

Bocciato invece l’emendamento n. 660 (Zedda e più) che proponeva lo stanziamento di 5 milioni di euro per la concessione di prestiti previdenziali e misure di sostegno al reddito a favore di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento n.338 con il quale si proponeva di incrementare con 3 milioni di euro il fondo per le borse di studio degli specializzandi in medicina: «Lo scorso anno i fondi sono stati tagliati – ha detto Paolo Truzzu (FdI) – oggi sono previsti in bilancio 6,9 milioni di euro per le borse già avviate, ma non c’è un euro per le nuove borse. Senza questi soldi molti giovani medici non avranno la possibilità di frequentare i corsi di specializzazione. Lo stanziamento non è un costo ma un investimento. I medici che si specializzano trovano subito lavoro».

Roberto Deriu (Pd) ha annunciato il voto contrario all’emendamento spiegandone le ragioni: « Non vorremmo che ci facesse confusione – ha detto Deriu – abbiamo previsto misure a favore delle università anche riguardo a questa materia, gli interventi sono stati concordati con gli atenei e i rappresentanti degli studenti».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ricordato che la posta in bilancio per gli specializzandi era di 11 milioni e si è poi ridotta a 7 milioni. «Il problema è consentire ai laureati in medicina di potersi specializzare – ha detto Pittalis – non serve mettere i soldi nel calderone per l’università ma occorre finalizzare le risorse alle specializzazioni integrando un fondo attualmente insufficiente».

Giorgio Oppi (Udc) ha ricordato che i costi delle specializzazioni sono aumentati nel corso degli anni. «Sono sopravvenute nuove esigenze – ha detto Oppi – in alcuni casi manca personale, in Sardegna ci sono pochi anestesisti. L’esperienza dello scorso anno dice che ridurre ulteriormente gli stanziamenti crea difficoltà».

Angelo Carta (Psd’Az) ha annunciato il suo voto favorevole: «La maggioranza parla di sostegno al sociale e ai giovani – ha affermato il capogruppo sardista – questo emendamento dà possibilità alla maggioranza di tradurre in fatti concreti le enunciazioni di principio». Messo in votazione, l’ emendamento n. 338 è stato respinto con 30 voti contrari e 22 a favore.

L’Aula ha poi bocciato in rapida successione gli emendamenti nn. 718, 280, 282 e 250.

Sull’emendamento n.281 è intervenuto il consigliere di Forza Italia Marco Tedde: «Chiediamo di prevedere un finanziamento di 2 milioni di euro per i lavoratori in house delle province che rischiano di perdere il loro posto di lavoro – ha detto Tedde – senza questo intervento sono a rischio alcuni servizi fondamentali per i cittadini finora garantiti dagli enti locali». L’emendamento è stato respinto.

Si è quindi passati all’esame dell’emendamento n.266 presentato dal consigliere di sinistra sarda Alessandro Unali con il quale si proponeva lo stanziamento di 300mila euro per l’avvio di una campagna di informazione in tema di sicurezza sui posti di lavoro. Il consigliere Unali non ha accolto l’invito al ritiro da parte della Commissione spiegandone le ragioni: «I morti sul lavoro non diminuiscono, servono più informazione e campagne di prevenzione mirate».

Voto contrario all’emendamento è stato annunciato dal consigliere Luigi Crisponi (Riformatori): «Una parte dei soldi per finanziare la campagna informativa verrebbe sottratta all’università di Nuoro – ha spiegato Crisponi – una proposta che non può essere accolta». L’emendamento è stato bocciato.

Stessa sorte per gli emendamenti aggiuntivi nn. 339, 340, 394, 395, 396, tutti della minoranza, mentre gli emendamenti n. 534, 535 e 541, presentati dalla maggioranza, sono stati ritirati.

Disco verde, invece per l’emendamento di sintesi n. 818 che accorpa il n.744 e 270. A favore dell’emendamento, che istituisce un fondo annuo di 600mila euro all’anno per le comunità di accoglienza dei detenuti, si è schierata la consigliera del Centro Democratico Annamaria Busia: «Con questo emendamento diamo un supporto stabile alle comunità di accoglienza e consentiamo a soggetti imputati e condannati di poter usufruire di misure alternative alla detenzione – ha detto Busia – il sostegno pubblico fino ad ora si è limitato a interventi che non sono in grado di garantire seri percorsi di recupero».

Busia, dopo aver sottolineato l’importante decisione assunta dalle comunità di recupero che da qualche messe hanno deciso di associarsi, ha ribadito la necessità di garantire percorsi rieducativi efficaci. «Tenere le persone in comunità anziché in carcere consente un grande risparmio economico. Ospitare un detenuto in un penitenziario costa 150 euro al giorno contro i 55 euro delle comunità. Inoltre, gran parte dei soldi viene utilizzata per attività educative – ha concluso Busia – la permanenza nei centri di accoglienza e di rieducazione abbatte drasticamente le percentuali di recidiva».

Voto favorevole ha annunciato anche Luca Pizzuto (Sel). «E’ un emendamento importante per sviluppare un sistema di aiuti nei confronti di chi sbaglia».

Il presidente della Commissione Bilancio, Franco Sabatini, ha rilevato l’assenza dell’indicazione della copertura finanziaria nell’emendamento di sintesi da recuperare, eventualmente, dall’emendamento n. 744.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, pur d’accordo con il contenuto della proposta, ha auspicato una diversa modalità di individuazione degli stanziamenti. «Lo Stato spende 150 euro al giorno per tenere un detenuto in carcere – ha detto Dedoni – in questo caso la cifra giornaliera per le comunità è di 55 euro. Si consente allo Stato di risparmiare. Chiediamo almeno che questa operazione non vada a carico del bilancio regionale».

Di diverso avviso il capogruppo di Forza Pittalis: «E’ un tema sensibile – ha detto Pittalis – lo dico da avvocato. In questi casi non bisogna aspettare l’intervento dello Stato. Questo emendamento è un segnale forte di solidarietà vera. Si fa cosa utile e meritoria»

Giudizio positivo anche da parte dei capigruppo di Sovranità, Democrazia e Lavoro, Roberto Desini, e dei Cristiano Popolari Socialisti, Pierfranco Zanchetta, che hanno annunciato il loro voto favorevole.

L’emendamento di sintesi n. 818 è stato approvato.

Via libera anche all’emendamento n. 817 (Piscedda e più) che stanzia 150mila euro a favore degli Enti autorizzati alle adozioni internazionali con sede in Sardegna.

Respinti invece gli emendamenti della minoranza nn. 794, 541, 542, 662 e 663.

Successivamente il Consiglio ha respinto una serie di emendamenti presentati dall’opposizione: approvati, invece, gli emendamenti aggiuntivi nn. 743 e 745 (Sabatini e più). Il primo stanzia per il 2016 la somma di 4,5 milioni per il finanziamento di cantieri in cui potranno essere impiegati, presso vari soggetti della pubblica amministrazione, lavoratori provenienti dalla cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali. Il secondo finanzia con 300.000 per l’anno 2016 lo sviluppo e la valorizzazione del servizio civile volontario.

Sull’emendamento n.483 il consigliere Paolo Truzzu, primo firmatario, ha lamentato che «nella finanziaria, anche se i dati statistici che riguardano la Sardegna sono disastrosi perché in pochi anni mancheranno 500.000 sardi; per questo proponiamo detrazioni per le famiglie numerose e 1000 euro per ogni bambino fino ai 5 anni, considerando che negli ultimi 10 la natalità è calata del 15%, vogliamo dire ai sardi che si può scommettere nuovamente sulla famiglia».

Messo ai voti, l’emendamento n. 483 è stato respinto con 31 voti contrari e 20 favorevoli.

Sull’emendamento n. 654 il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha ricordato che la proposta fa riferimento all’impiego dei a lavoratori disabili e da questo, ha aggiunto, «prendiamo spunto per denunciare la mancata applicazione di una legge della Regione, con motivazioni incomprensibili».

Il Consiglio ha poi respinto l’emendamento n. 654 con 32 voti contrari e 20 favorevoli.

 

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il  presidente della commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario e sull’adeguatezza dei suoi costi, Attilio Dedoni, ha formulato stamane una serie di richieste a conclusione dell’audizione dell’assessore della Sanità che ha partecipato ai lavori del parlamentino d’inchiesta che si riunirà anche questo pomeriggio, alle 17.30, per le audizioni dei commissari delle Asl e delle Aou della Sardegna.

Le richieste che verranno formalizzate nei prossimi giorni, nello specifico, sono le seguenti: i dati riferiti all’incidenza della spesa farmaceutica ed il suo andamento, i diversi costi di produzione nelle differenti aziende sanitarie, gli obiettivi aziendali raggiunti nelle singole Asl, le dotazioni del personale e la relativa distribuzione delle risorse umane, il lavoro interinale, gli appalti e i contratti di fornitura del sistema sanitario sardo.

Nel corso del suo intervento, l’assessore Arru, ha ripercorso le diverse iniziative che a partire dal 2014 hanno interessato il sistema della sanità isolana ad incominciare da quelle tendenti ad offrire un “quadro certo ed esaustivo della complessa situazione”. «Abbiamo attivato – ha dichiarato l’assessore – un piano di rientro e quindi accurati sistemi di controllo dei costi di produzione dei servizi per le singole Asl, così da lavorare per un efficientamento delle gestioni e da poterne valutare performance e risultati». Luigi Arru ha più volte rimarcato l’urgenza dell’approvazione del piano di riordino della rete ospedaliera ed ha sinteticamente esposto incongruenze e carenze dell’attuale organizzazione («ci sono ospedali che producono ricoveri per tre milioni di euro ma hanno un costo annuale di quindici milioni di euro») pur ricordando che «la Sardegna può contare su un buon sistema sanitario pubblico».

«Permangono ampi margini di miglioramento – ha spiegato l’assessore – ma abbiamo intrapreso una strada virtuosa, si pensi alla stabilizzazione della spesa nel 2014 e al blocco del costo della produzione nel 2015, ai risparmi conseguiti con gli appalti fatti con l’individuazione di un’unica Asl capofila o al 20% di risparmio registrato in alcune aziende sulla spesa farmaceutica territoriale».

L’assessore ha insistito sulla necessità di opportune scelte politiche («noi abbiamo fatto il possibile per fornire un quadro esaustivo del sistema sanitario e dei bisogni di salute in Sardegna») ed ha concluso ponendo un quesito non secondario ai commissari: «Sono sufficienti 2.9 miliardi di euro per garantire la sanità in Sardegna?».

Il capogruppo dei Popolari-Socialisti, Pierfranco Zanchetta, ha concordato sull’urgenza delle scelte politiche ed ha fatto riferimento all’ipotizzata chiusura del punto nascita della Maddalena mentre il suo omologo della minoranza, Angelo Carta (Psd’Az) ha posto l’accento sulle problematicità inerenti il project financing di Nuoro. «Auspico un approfondimento in Consiglio regionale sul tema – ha affermato l’assessore – e ricordo come la relazione dell’Anac certifichi la complessità di una situazione che minaccia di spostare il rischio di impresa dagli operatori privati al pubblico».

Particolarmente critico l’intervento di Roberto Desini (Sovranità, democrazia e lavoro): «Voglio sottrarmi alla cappa di ipocrisia che aleggia nella commissione e pretendo un’inchiesta “vera” sui costi della sanità in Sardegna». L’esponente della maggioranza ha affermato che «la sanità sarda è ostaggio della politica» ed ha denunciato «connivenze tra gli apparati burocratici e politici». Desini ha citato il caso della Asl di Sassari, dove, a suo giudizio, sono presenti 140 amministrativi in più rispetto alla pianta organica ed ha preannunciato un dossier sul passaggio del personale ex Ipab alla Asl anche alla luce di un recente pronunciamento della Corte dei Conti per un caso analogo in Sicilia.

Concetti ripresi anche dal capogruppo di Sel, Daniele Cocco, che ha lamentato le lungaggini delle liste d’attesa ed ha citato casi di mala gestione, invitando inoltre l’assessore ad esprimersi sulle deroghe al blocco del turnover. L’esponete della maggioranza ha quindi chiesto lumi sull’incarico facente funzioni di direttore della Asl di Sassari ricoperto dalla medesima persona che ricopre l’incarico di direttore di distretto ad Alghero.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha invece ribadito i compiti che sono propri della commissione d’inchiesta («verificare i costi e la gestione della sanità negli ultimi dieci anni attraverso la verifica puntuale e completa di dati e documenti utili») nonché ha evidenziato i positivi risultati registrati in termini di contenimento della spesa, a partire dal 2014, soprattutto in riferimento al fabbisogno lordo per il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza (lea).

«Mi sento autorizzando a denunciare pubblicamente ogni segnalazione politica, ad incominciare da quelle inerenti i concorsi nelle Asl», ha dichiarato l’assessore Arru in sede di replica ed in riferimento agli interventi di Roberto Desini e Daniele Cocco, «e ricordo che mi sono rivolto al comandante della Guardia di Finanza per promuovere un monitoraggio di tutte le attività del sistema sanitario, nonché al comando dei Nas per svolgere funzioni pro-attive nelle verifiche delle diverse strutture, anche alla luce dei recenti accadimenti che hanno avuto eco nelle cronache regionali e nazionale».

Ribadita la necessità di poter disporre, in tempi rapidi, della documentazione necessaria per compiere analisi puntuali approfondite, il presidente della commissione, Attilio Dedoni, ha quindi dichiarato conclusi i lavori della mattinata ed ha confermato le audizioni dei commissari delle Asl, nel pomeriggio, a partire dalle 17.30.

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Rifondazione Comunista interviene sul dramma dell’occupazione in Sardegna, sottolineando che sono stati realizzati pochi interventi di politiche attive costosi e inefficaci e che è necessario ricondurre le scelte a principi di etica e sobrietà.

«A fine dicembre – spiega il segretario regionale del PRC Giovannino Deriu – il presidente Pigliaru dichiarava “Creare lavoro è la cosa più importante. Il 2015 è stato l’anno della svolta, una svolta decisamente positiva. Nel 2016 dovremo fare ancora meglio” riferendosi, col suo solito fare propagandistico slegato dalla realtà, a dati sintetici su scala nazionale pubblicati dal Centro Studi Impresa Lavoro. Ancora oggi una gran confusione sui dati generata dai pasticci statistici del ministero del Lavoro con l’annuncio di agosto che annunciava 600mila nuove assunzioni a tempo indeterminato, poi dimezzate per errore statistico. La proliferazione disorientativa dei tre soggetti istituzionali (Istat, Ministero del Lavoro e Inps) che pubblicano i dati sul mercato del lavoro, genera confusione persino fra gli addetti ai lavori, e solo con future ricerche economotriche si stabiliranno i meriti relativi del jobsact e del contributo fiscale. Nell’attendere fiduciosi i dati veri da parte del Governo Renzi, certo è che la Sardegna continua a vivere una situazione drammatica con un tasso di disoccupazione del 18,6% e quella giovanile di oltre il 44% (ultimi dati annuali Istat pubblicati).

Tali dati sono drammatici nonostante gli interventi messi in campo dal governo nazionale e regionale, quali il Programma Garanzia Giovani, (54 milioni) la misura Flexicurity (circa 15,6 milioni) (tirocini e bonus occupazionali) rivolta ai fuoriusciti dagli ammortizzatori sociali (circa 4.000), il progetto Ico (6 milioni e 800mila) e l’ultimo progetto annunciato denominato Programma CRIS – Contratto di ricollocazione (circa 6 milioni), contemplato nel jobsact di Renzi ed anticipato dalla Regione Sardegna, rivolto a 2.700 lavoratori in mobilità in deroga.

Alcuni esempi di progetti che ci dimostrano che i soldi ci sono, ma sono utilizzati per attuare la solita politica dei bonus, degli incentivi, dei tirocini, della privatizzazione dei servizi, della formazione professionale che riproduce se stessa e che non produce lavoro vero. Progetti che umiliano e mortificano i lavoratori in mobilità in deroga che non percepiscono l’indennità da maggio 2014, ma che vengono ripetutamente orientati, formati e “profilati” da più soggetti pubblici e privati, senza prospettive concrete. A fronte, infatti di consulenti ed enti privati lautamente remunerati, eserciti di disoccupati sono vittime di continui progetti sperimentali di dubbia ricaduta. Giovani costretti ad emigrare – conclude Giovannino Deriu – e ultracinquantenni umiliati nella loro dignità di lavoratori e in continuo tirocinio formativo.»

Giovannino Deriu

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Cinghiale 3 copia

Il piano di eradicazione della peste suina africana procede secondo le tabelle di marcia definite dalla Regione. Il punto della situazione è stato fatto questa mattina dalla Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale che ha sentito in audizione gli assessori della Sanità e dell’Agricoltura, Luigi Arru ed Elisabetta Falchi, il direttore generale dell’Unità di progetto Alessandro De Martini e il direttore generale dell’assessorato all’agricoltura Sebastiano Piredda.

Dai dati forniti dall’Unità di progetto risulta che al 30 novembre scorso, termine ultimo per l’emersione degli allevamenti clandestini, 434 allevatori hanno presentato richiesta per regolarizzare la loro posizione. La maggior parte delle istanze sono arrivate dal nuorese, con 260 domande presentate (59,9%), e dal sassarese dove la Asl 1 ha preso in esame 70 richieste (16%).

Chiusa la finestra per l’emersione, l’Unità di progetto è andata avanti nel programma di eradicazione della Psa. Si è prima proceduto, con l’ausilio del Corpo Forestale e dei Servizi veterinari, ai controlli e all’individuazione delle situazioni irregolari. Contestualmente è stata monitorata anche la fauna selvatica con 12.700 prelievi sui cinghiali. Solo dopo questi passaggi si è dato avvio alla fase di “depopolamento” dei capi infetti o clandestini. Finora sono stati abbattuti 335 suini, 100 dei quali a Orgosolo nella zona di Pradu, tradizionalmente interessata al pascolo brado.

«Rispetto al passato è cambiato l’approccio alla questione – ha detto il direttore generale dell’Unità di progetto Alessandro De Martini – la peste suina non è solo un problema sanitario ma investe aspetti economici e socio-culturali. La malattia è strettamente connessa al pascolo brado. Il piano di eradicazione prevede l’eliminazione delle fonti residue di virus nelle province storiche di Cagliari, Sassari e Oristano, per poi procedere con azioni centripete verso l’area più a rischio del Nuorese».

Un’azione efficace, secondo i dati forniti dall’Istituto Zooprofilattico, i focolai domestici e selvatici sono sensibilmente diminuiti nell’ultimo triennio: dai 176 casi del 2013 si è passati ai 110 del 2014 per arrivare ai 62 del 2015.

 «La lotta alla Psa è un’azione strategica per favorire lo sviluppo economico delle zone interne – ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Arru – la peste suina africana è paragonabile al virus HIV, non sono gli abbattimenti a mettere a rischio la razza autoctona sarda ma la persistenza della malattia. Siamo dispiaciuti per le tensioni registrate a Orgosolo e Desulo. Noi siamo favorevoli al dialogo, si deve però capire che eliminando il virus ci saranno benefici per tutti. L’esperienza della Spagna è emblematica, gli allevamenti semibradi del suino nero in Extremadura sono al quinto posto per la produzione del pil agricolo iberico».

Uno strumento importante per convincere gli allevatori a emergere dalle situazioni di clandestinità è rappresentato dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 cha al suo interno contiene una misura specifica per il benessere animale dei suini, ottenuta dopo una lunga trattativa con la Commissione Europea.

«Saranno messi a disposizione 50 milioni di euro nei prossimi sette anni per aiutare il percorso di regolarizzazione – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi – anche i piccoli allevamenti domestici potranno accedere ai benefici. E’ la strada giusta per valorizzare la qualità delle nostre produzioni, immetterle sul mercato e ottenere la giusta remunerazione».

La misura del Psr punta alla nascita di nuove aziende produttive. Negli ultimi anni il patrimonio suinicolo della Sardegna si è infatti dimezzato. Se nel 2010 il numero dei maiali superava le 270mila unità oggi non si arriva a 170mila e l’80% della carne consumata nell’Isola viene importata. «La Sardegna potrebbe diventare centro di produzione genetica d’Europa – ha detto il direttore generale dell’assessorato all’Agricoltura Sebastiano Piredda – contiamo di aprire la misura del Psr entro marzo».

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Palazzo della Regione 3 copia

La Giunta regionale, su proposta dall’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano d’intesa con l’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale, Luigi Arru, ha approvato gli obiettivi generali e le priorità strategiche dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPAS). Gli indirizzi strategici prevedono che l’Agenzia concorra a garantire la sicurezza del territorio, la prevenzione e la gestione dei rischi e che contribuisca alla conoscenza dello stato dell’ambiente, alla valutazione e controllo delle fonti di pressione e alla salute pubblica.
Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino, la Giunta ha approvato definitivamente il piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2016/2017. È previsto l’accorpamento dei Punti di erogazione del servizio (Pes) presenti nel comune di Sant’Antonio di Gallura (infanzia, primaria, e secondaria di primo grado) all’istituto “A. Compagnone” di Palau, e viene confermata l’attivazione di un corso a indirizzo musicale per l’istituto Comprensivo di Orosei. Confermata anche la richiesta dell’ITGC “Attilio Deffenu” di Olbia di istituire all’interno dell’indirizzo trasporti e logistica l’opzione “conduzione del mezzo navale” come indicazione per attivare la sede staccata dell’ITN di La Maddalena a Olbia. I corsi serali saranno declinati con vari indirizzi: all’IIS ITC “Beccaria” a Santadi e Villamassargia sarà attribuito lo sviluppo rurale, articolazione e commercializzazione dei prodotti del territorio; all’ISS “Garibaldi” de La Maddalena conduzione del mezzo navale e apparati marittimi; all’ITGC “Falcone – Borsellino” di Palau i corsi di amministrazione, finanza e marketing e costruzione; all’Ipia “Meucci” di Cagliari va, infine, l’indirizzo ottico e produzioni audiovisive. È stata inoltre approvata dalla Giunta la relazione annuale dell’esercizio finanziario 2014 delle Università isolane sul corretto utilizzo delle risorse, secondo quanto previsto dai parametri che normano i rapporti tra gli Atenei e la Regione.
E’ stata approvata definitivamente la delibera sulle linee guida delle cure primarie territoriali e l’accordo integrativo con i pediatri di libera scelta, che la Regione finanzia con un contributo pari a 2.841.181 euro ripartiti per alimentare fondi distinti aventi finalità, livello e modalità di erogazione differenti.
L’esecutivo, infine, ha nominato, come richiesto dall’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, il nuovo commissario del consorzio ZIR di Tempio. Si tratta di Marco Satta, 47 anni, laureato in economia e commercio, funzionario della Regione al servizio Demanio e Patrimonio e Autonomie Locali.

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Francesco Pigliaru 3077

Il presidente della Regione ieri a Oliena ha partecipato ad un convegno sui parchi della Sardegna Centrale, organizzato dalla Cisl insieme all’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano. All’iniziativa era presente anche l’assessore della Sanità Luigi Arru.

«Il punto centrale della nostra presenza qui oggi non è sposare questa o quell’altra causa, ma condividere, tutti insieme, un percorso di sviluppo che conduca a un benessere basato sulle capacità di fare, fondato sulle caratteristiche di questo territorio che dobbiamo portare a valore – ha detto il presidente della Regione -. E sviluppo, nella nostra concezione, significa essere autonomi, avere finalmente la capacità orgogliosa di uscire da una situazione in cui si è chiesto solo assistenzialismo. Ciò sarà possibile, innanzitutto, superando le contrapposizioni: da mesi ragioniamo con i territori, chiediamo proposte, ascoltiamo, scegliamo insieme a voi le scommesse fondamentali per crescere.» 

«Conosciamo bene il potenziale delle zone interne, solo gli sciocchi possono pensare di sottovalutarlo. E sul fronte delle risorse abbiamo già prenotato gli spazi per la programmazione territoriale, così da avere la copertura quando ci sarà l’accordo di programma – ha aggiunto il presidente Pigliaru -. Ma i soldi senza progetti servono a ben poco, e in molti casi alla fine non si riesce a spenderli. L’essenziale quindi è lavorare sulle idee e ciò vale anche per i Parchi, che sono il tema di questo incontro. Si tratta certamente di un’attrazione turistica importante, ma soprattutto di un enorme fattore potenziale di marketing territoriale. La Sardegna ha estremo bisogno di visibilità. I nostri prodotti, per conquistare mercati più ampi, devono essere conosciuti: offrire al mondo l’immagine di un ambiente straordinario significa creare un traino eccezionale. Ma nello stesso tempo è necessario mettere ordine nella nostra capacità di produrre, perché non si può promuovere un prodotto che poi, una volta conosciuto, non arriva a soddisfare la richiesta. Si tratta, anche in questo caso, di superare le contrapposizioni. La filiera si organizza se i produttori, radicati in un territorio di nota qualità ambientale, dialogano con imprese grandi e piccole capaci di arrivare ai mercati. Certo è che, a monte, per garantire speranza produttiva alle zone interne dobbiamo vincere la peste suina che da 38 anni tiene tutti in ostaggio. Lo sviluppo è fatto di tasselli che devono andare al giusto posto, e questo è un pezzo fondamentale anche dal punto di vista simbolico: è la battaglia della legalità che porta benessere, contro l’illegalità che blocca la crescita di un intero territorio.»

L’assessore Spano ha sottolineato che parlare di parchi con la comunità di riferimento significa rinsaldare i legami con il territorio: «Pensare alla sua gestione e a quella del patrimonio forestale quali fondamenti di sicurezza e garanzia di sviluppo. Siamo impegnati nella tutela per garantire che alle nuove generazioni sia tramandato l’immenso capitale naturale della Sardegna. All’estero esistono parchi dove le zone di sfruttamento e quelle di tutela integrale non confliggono tra loro. Praticare lo sviluppo sostenibile significa trovare forme di gestione che sappiano trovare l’equilibrio tra valorizzazione e tutela.»

Rinnovando la solidarietà al sindaco di Desulo e ricordando che la Regione è vicina a tutti gli amministratori locali, l’assessore Luigi Arru si è espresso sulla necessità di eradicare la peste suina africana in Sardegna, emergenza per contrastare la quale la Giunta Pigliaru sta impiegando enormi risorse, nella convinzione che dalla sconfitta della PSA dipendano anche molte delle possibilità di sviluppo dei territori dell’interno.

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Palazzo della Regione 2 copia

La Giunta regionale ha individuato le Unità operative alle quali assegnare un finanziamento dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) per il controllo degli effetti di farmaci biologici innovativi. Le risorse andranno all’AOU di Cagliari (Unità Operative di Reumatologia, Medicina Interna, Patologie Osteomuscolari, Dermatologia, Gastroenterologia, Gastroenterologia e Patologie digestive), alla Asl 8 (Centro sclerosi multipla), alla Asl di Nuoro (U.O. di Neurologia e Stroke Unit), all’AO Brotzu (U.O. di Neurologia e Stroke Unit). Sempre in tema di farmaci, la Giunta ha approvato una delibera che dà mandato all’assessore di costituire la Commissione tecnica per l’assistenza farmaceutica. E’ stata definitivamente approvata la delibera che individua i criteri delle strutture che ospitano minori stranieri non accompagnati. La Giunta ha poi accolto la proposta di linee guida per la nomina, il rinnovo, la revoca e l’impiego delle Guardie Zoofile Regionali: opereranno gratuitamente, previa frequenza di un corso di formazione.

La Giunta ha delegato la provincia di Oristano per l’espletamento della procedura di vendita delle quote azionarie di proprietà della Regione e della Sfirs nella società di gestione dell’aeroporto di Oristano. La delibera approvata dall’Esecutivo è stata proposta dal Presidente d’intesa con l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. La So.Ge.A.Or è in liquidazione, il capitale sociale è pari a 2,652 milioni di euro ed è partecipata dall’Amministrazione regionale al 3,36 per cento, dalla Sfirs allo 0,14, dalla provincia oristanese al 75,5, dal comune di Oristano al 11,97, nonché, al 2,54 per cento dal Consorzio industriale dello stesso territorio e al 6,29 dalla Aeronike di Cagliari. La dismissione della partecipazione regionale nella società aeroportuale è stata decisa dall’Esecutivo con la deliberazione 32/5 del 23 giugno 2015.

La Giunta, inoltre, su proposta dell’assessore Donatella Spano, ha stabilito di non sottoporre all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) un centro commerciale a Cagliari in viale La Plaia per il riconoscimento come grande struttura di vendita, a condizione che siano rispettate e recepite le prescrizioni. L’Esecutivo ha inoltre escluso da ulteriore procedura di VIA, nel rispetto di una serie di prescrizioni, l’intervento per l’esecuzione di una perforazione spia per ricerca di acque termali nel sottosuolo, limitatamente alla realizzazione del pozzo esplorativo e alle attività di indagine previste.

Sono stati autorizzati su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda gli esercizi provvisori di Enas e Area per il periodo fra il 1 marzo e il 30 aprile.

E’ stata approvata, come richiesto dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, l’esecutività di una variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017 dell’Agenzia LAORE.

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Luigi Arru 2

L’assessore della Sanità Luigi Arru ha illustrato alla sesta commissione (Sanità-Politiche sociali) presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi), la delibera della Giunta riguardante gli interventi di prima accoglienza riservati ai minori.

«Con queste misure – ha spiegato Luigi Arru – diamo una risposta alla problematica particolare legata alla presenza di minori migranti non accompagnati e senza punti di riferimento famigliari, in stretta collaborazione con la Procura ed il Tribunale dei minori.»

«Si tratta in sostanza – ha aggiunto l’assessore Arru – di individuare le strutture in cui potranno essere ospitati i minori per un periodo massimo di 60 giorni in attesa, quindi, di una collocazione più stabile; oltre al censimento delle strutture, il provvedimento contiene anche i requisiti dei centri come i parametri relativi al rapporto fra spazi disponibili e numero di ospiti fino ad un massimo di 15 e del personale specializzato autorizzato ad operare (psicologi, educatori ed altri). Per quanto riguarda le risorse necessarie – ha concluso Arru – le nostre proiezioni si aggirano attorno ai 400.000 euro per il 2016; a questo impegno si farà fronte prevalentemente attraverso fondi specifici dello Stato assegnati alle Prefetture mentre una quota di circa un terzo sarà a carico della Regione e sarà coperta da risorse nazionali e comunitarie destinate alle politiche di inclusione attiva; in totale la spesa pro-capite sarà di circa 70 euro al giorno.»

Nel dibattito, hanno preso la parola i consiglieri regionali Lorenzo Cozzolino e Rossella Pinna del Pd, Ignazio Locci ed Edoardo Tocco di Forza Italia, Peppino Pinna dell’Udc, Augusto Cherchi di Sdl ed Emilio Usula di Soberania-Indipendentzia.

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Michele Cossa

 

«La sanità sarda non è soltanto criticità e sofferenze economiche: ci sono anche eccellenze straordinarie, che devono essere salvaguardate e potenziate».

È quanto sostiene il capogruppo dei Riformatori Michele Cossa che, insieme ai colleghi consiglieri regionali Attilio Dedoni e Luigi Crisponi ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla Sanità, Luigi Arru, per sapere come intenda rafforzare il ruolo di riferimento regionale della struttura complessa che si occupa di patologia del colon retto, presso l’AOU di Cagliari che, stando ai dati di AGENAS riportati dalla stampa, è tra le migliori di Italia per gli indicatori di appropriatezza.

«La sanità sarda – sottolinea Cossa – in particolare in questo difficile momento di contrazione delle risorse disponibili, ha bisogno di dimostrare la propria qualità, garantendo ai pazienti sardi la possibilità di avere l’eccellenza a casa propria.»

«Il compito delle istituzioni – conclude Cossa – è allora quello di garantire adeguate risorse economiche e professionali alle strutture che, come la chirurgia del colon retto dell’AOU di Cagliari, sono il fiore all’occhiello della nostra sanità, garantendo la crescita dell’intera offerta sanitaria della nostra Regione!»

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Palazzo del Consiglio regionale 3

La sessione di lavoro della commissioni consiliari regionali si aprirà mercoledì 24 febbraio alle 10.00 con la quinta commissione (Agricoltura-Attività produttive) che proseguirà l’esame della proposta di legge n. 127 (norme per la riorganizzazione del comparto ippico ed equestre) ascoltando le associazioni di allevatori equini Airvas e Ancadus ed il vertice dell’ippodromo di Chilivani.

La commissione esaminerà anche le due proposte di legge in materia di panificazione e tutela dei pani tipici della Sardegna, la n. 93 (disposizioni in materia di tutela della panificazione e dei pani tipici della Sardegna) e la n. 290 (Disciplina dell’attività di panificazione e norme per la tutela dei pani tipici della Sardegna.

Il calendario dei lavori prevede una riunione anche per mercoledì pomeriggio con inizio alle 15.30 e due sedute per la giornata di giovedì 25 febbraio.

Sempre mercoledì ma alle 11.00 riprenderà i sui lavori la sesta commissione (Sanità-Politiche sociali). L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, riferirà sulla delibera della Giunta relativa al Piano per “l’adozione di misure urgenti ed indifferibili per fronteggiare l’emergenza connessa ai flussi migratori. Individuazione dei requisiti organizzativi, strutturali e di personale delle strutture per la prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati)”.

Successivamente la commissione si occuperà della manovra finanziaria 2016-2018, per la parte di competenza.

Nel pomeriggio di mercoledì, con inizio alle 16.00, sarà la volta della terza commissione (Finanze-Bilancio) cui sono assegnati tutti i documenti della sessione di bilancio: il disegno di legge n. 297 (disposizioni per la formazione del bilancio 2016 e 2016-2018 – Legge di stabilità 2016), il disegno di legge n. 298 (bilancio triennale 2016-2018) ed il documento n. 15/XV (documento di economia e finanza regionale – DEFR).