5 May, 2024
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Non ha mitigato le preoccupazioni della Cgil l’incontro di oggi al Mise sull’accordo Tiscali-Fastweb, soprattutto per l’assenza di chiarezza sul piano industriale e di adeguate garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali.

«Prendiamo atto positivamente dell’impegno preso dal rappresentante del ministero, l’avvocato Marco Bellezza – hanno detto i segretari regionali Cgil e Slc Samuele Piddiu e Roberto Camarra – secondo il quale nessuno perderà il posto di lavoro ma non possiamo non rilevare che l’azienda non ha confermato né smentito il punto e che l’atteggiamento complessivo non consente di attendere con serenità il prossimo incontro fissato al Mise il 23 ottobre.»

Tra le varie perplessità esposte dalla Cgil nei giorni scorsi c’era quella relativa al gruppo di lavoratori coinvolti nella cessione del ramo d’azienda a Fastweb: stamattina è arrivata la conferma solo per i già annunciati 34 lavoratori mentre il sindacato chiede che vengano coinvolti anche gli altri. 

«È positivo il fatto che l’accordo preveda l’utilizzo delle reti a condizioni vantaggiose per Tiscali – hanno detto Piddiu e Camarra – ma sul piano industriale nulla è stato detto nonostante si tratti di un elemento centrale per l’intera operazione, sia per quanto riguarda le prospettive dell’azienda sia per le risposte attese dalle banche.»

Secondo il sindacato il piano deve infatti chiarire le modalità di rilancio e di riposizionamento dell’azienda nel complesso panorama delle telecomunicazioni e l’incontro di oggi non ha permesso di fare alcun passo avanti su questo punto. Si resta quindi in attesa di garanzie sul  mantenimento dell’occupazione degli oltre 650 dipendenti, ai quali si sommano i circa 160 del ramo d’azienda già affittato a Engineering, oltre a un numero consistente di lavoratori delle aziende che ruotano intorno a Tiscali.

«Al ministero – concludono i segretari Cgil e Slc – chiediamo invece di confermare il ruolo di garante dei livelli occupazionali facendo le dovute pressioni sull’azienda.»

Il sindacato valuterà nei prossimi giorni come proseguire la vertenza.

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Resterà aperto il tavolo sindacale a garanzia dei circa 650 lavoratori sardi interessati dalla vendita delle frequenze 5G da Tiscali a Fastweb. Nel corso dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Roma il ministero per lo Sviluppo Economico ha accolto, infatti, la richiesta formulata dalle organizzazioni sindacali, in particolare della UilCom che alla fine di luglio aveva lanciato il grido d’allarme per la tutela dei lavoratori sardi di Tiscali. Il proseguo dei lavori è stato aggiornato al prossimo 23 ottobre perché è stato ritenuto opportuno un ulteriore confronto successivo all’apertura della procedura di cessione del ramo d’azienda ex. Art. 47 legge 428.

«E’ fondamentale che la procedura di cessione delle frequenze sia strettamente legata al piano di rilancio di Tiscali anche in sede ministeriale – ha spiegato al termine dell’incontro il segretario regionale della Uilcom Sardegna, Tonino Ortega – auspichiamo che con il supporto del MISE e di tutti i soggetti coinvolti siano messe in atto le massime garanzie per le 650 famiglie sarde. E’ comunque inspiegabile – ha aggiunto Ortega – l’assenza della Regione Sardegna che a tutt’oggi, nonostante varie sollecitazioni, continua il suo assordante silenzio

Durante l’incontro al MISE – richiesto dalle OOSS nazionali il 31 luglio – i rappresentanti di Tiscali hanno ribadito la valenza dell’accordo precisando che non stravolgerà le linee di business aziendali (Tiscali continuerà a vendere anche servizi Fixed wireless access) e che i 150 milioni saranno dedicati essenzialmente allo sviluppo del piano industriale. Dal canto loro i rappresentanti di Fastweb, dopo aver evidenziato l’importanza strategica dell’avvio anticipato delle frequenze 5g, hanno precisato che Tiscali avrà accesso alla rete Fastweb (che ha la potenzialità di raggiungere 18 milioni di utenze), compreso il futuro accesso alla nuova rete 5g, i cui costi resteranno per intero in carico a Fastweb. Tutto ciò, insieme alle risorse finanziarie previste dall’accordo, consentirà a Tiscali un vantaggio competitivo che potrebbe garantirgli così la permanenza nel mercato delle TLC.  

Pierpaolo Mischi, segretario nazionale Uilcom, ha evidenziato due aspetti. Il primo di carattere procedurale, richiedendo che il ministero e l’AGCOM si facciano garanti affinché ci sia massima chiarezza e trasparenza sulla legittimità giuridica dell’operazione di cessione delle frequenze. Sul piano sindacale il segretario nazionale Uilcom ha ribadito che la preoccupazione reale riguarda la fase successiva all’accordo, per cui ha richiesto al rappresentante del ministro Luigi Di Maio, l’avvocato Marco Bellezza, che il ministero segua la vicenda accompagnando l’intero percorso già in sede di procedura di cessione di ramo d’azienda. «Siamo molto preoccupati dell’aspetto occupazionale – ha detto Pierpaolo Mischi – c’è in gioco il futuro di 680 famiglie, peraltro su territori già labili sul piano occupazionale, quali quello di Cagliari e Perugia».