29 March, 2024
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Ennesima giornata di folla al Salone internazionale del libro di Torino, grazie anche alla fitta rete di eventi ospitati (anche) nello Stand della Regione Sardegna.

Numerosi gli autori che hanno presentato le loro opere al pubblico e si sono confrontati su temi importanti in diversi dibattiti. Appuntamenti che rientrano in un calendario quanto mai ricco quello presentato dalla Regione Sardegna (in collaborazione con l’Aes, l’Associazione editori sardi) in questa edizione 2018: oltre 30 eventi organizzati direttamente ai quali si aggiungono gli appuntamenti collaterali che hanno interessato gli autori e le case editrici isolane nei diversi spazi del Salone.

Molto apprezzato anche il calendario del Salone OFF, ovvero le presentazioni e i dibattiti ospitati dai teatri, cinema e palazzi storici della città di Torino nelle ore serali (una volta chiuse le porte del Lingotto). Sempre durante il salone OFF sono stati proiettati anche i corti rappresentativi del cinema isolano.

Oggi le presentazioni sono state inaugurate dal libro fotograficoAsinara” di Marco Delogu con Edoardo Albinati (edizioni Punctum). Un libro fatto principalmente di scatti notturni (alla luce della luna piena), come ha spiegato Albinati, che mostrano e illustrano la storia e la bellezza dell’isola sarda.

A seguire “Gramsci nel mondo arabo” (Mulino Edizioni) di Patrizia Manduchi e Alessandra Marchi con Michele Brondino, Paola Caridi e Lucia Sorbera. L’evento, realizzato in collaborazione con “Anime Arabe” ha illustrato come la pubblicazione si divida in due sezioni: da una parte le traduzioni degli scritti tratti dal convegno tenuto al Cairo nel 1990 dedicato a Gramsci e alla società civile. Mentre nella seconda, si trovano gli estratti degli autori più giovani, dal 2000 in poi. Studi che dimostrano come il pensiero di Gramsci sia seguito e studiato anche dalla cultura araba, e con lui un pezzo della cultura sarda arrivi nel mondo.

La conferma arriva anche da altri testi, ad esempio dalla presentazione avvenuta nei giorni scorsi a Casa Gramsci (Salone OFF) “L’albero del riccio e altre favole per la buonanotte” (presentato dall’editore Giovanni Manca). Il libro per ragazzi contiene alcuni dei racconti tratti dalle Lettere dal Carcere, che Antonio Gramsci ha dedicato ai figli Delio e Giuliano, che vivevano in Russia con la moglie Julca. Il testo è stato edito da due case editrici (una sarda e una spagnola) e tradotto prima in spagnolo e poi nelle altre lingue grazie a un progetto della Regione Sardegna. Il testo oggi può essere letto in Catalano, Castigliano, Sardo ed Italiano ed è molto apprezzato in Sudamerica.

E che gli autori sardi siano ambasciatori della cultura isolana nel mondo lo si vede anche da “Le traduzioni internazionali dell’opera di Grazia Deledda” (editore Francesco Cheratzu), presentato questo pomeriggio.

«Grazie ai fondi Por Regione Sardegna 2014/20 per l’internazionalizzazione – ha spiegato Francesco Cheratzu – siamo riusciti a tradurre due testi di Grazia Deledda in portoghese/brasiliano e a rivedere le versioni spagnole già esistenti per diffondere la conoscenza dell’autrice sarda nei paesi dove meno è nota, ovvero in Sud America.» Le traduzioni hanno riguardato “La madre” ed “Elias Poltolu”, testi scelti con cura in base ai temi forti trattati, adatti al pubblico latino.

Oggi c’è stato spazio anche per il dibattito prendendo spunto dal testo di Marcello Serra “Sardegna quasi un continente”. Relatori: Francesco Bachis, Annamaria Baldussi, Simonetta Castia e Salvatore Ligios. «È vero, la Sardegna è un’isola, e questo viene spesso interpretato come un limite. Ma dipende da come si viene educati. È necessario capire che non è solo isolità ma noi sardi possiamo volgere il nostro sguardo ovunque – ha detto Annamaria Baldussi -. Lo dimostrano l’antichità della nostra terra, le stratificazioni delle presenze culturali (punici, romani, pisani etc). Non si deve pensare al sardo chiuso. La Sardegna è terra d’Italia, terra di Europa e per ciò stesso del mondo. Ecco perché è quasi un continente».
Tra gli altri appuntamenti di oggi:
Storie di alberi. Alberi di storie”,  spettacolo di narrazione creato e raccontato da Enedina Sanna con l’accompagnamento musicale di Maria Vicentini (viola e violino), “La mano destra della storia” di Fiorenzo Caterini (Carlo Delfino Editore) e “Florence’s Diary” di Maria Manca Pulino (TAPHROS Edizioni).

Gli ultimi due appuntamenti del Salone sono in programma domani mattina, alle 11.00, quando nello Stand Sardegna sarà presentato Nevralgie affettive” di Anna Steri con Mario Baudino (CUEC Editrice) mentre, alle 12.00, Giuseppe Culicchia racconterà una “Sardegna insolita”. L’autore parlerà del racconto Neoneli con Marzia Cambuli (vice sindaco di Neoneli).

 

 

 

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Sbarca al Salone internazionale del libro di Torino, con una novità editoriale, Licanìas, il festival letterario ed enogastronomico di casa a Neoneli, quest’anno alla nona edizione dal 4 al 7 ottobre nel piccolo e antico paese in provincia di Oristano. Si tratta di “Neoneli – Un (in)canto”, ritratto-racconto sull’affascinante borgo, immerso nelle colline del Barigadu, firmato da Giuseppe Culicchia, ospite del festival lo scorso anno. Il libro, edito dal comune di Neoneli, è presentato dallo scrittore torinese in due appuntamenti: il primo è giovedì 10 maggio, alle 20.00, al Bar Pietro (in via San Domenico 34), nell’ambito del Salone Off, il “FuoriSalone” del Libro; intervengono, con l’autore, il sindaco di Neoneli Salvatore Cau, l’assessore comunale Mariella Demontis ed il consigliere Ivano Piras, il presidente della consulta giovanile di Neoneli Paolo Satta ed Enzo Cugusi per l’associazione culturale dei Sardi “A. Gramsci”; il secondo è invece in agenda lunedì 14 maggio, a mezzogiorno, nello stand della Regione Autonoma della Sardegna: presenti all’incontro con lo scrittore, il vice sindaco di Neoneli Marzia Cambuli e, ancora, Enzo Cugusi.

Giuseppe Culicchia (Torino, 1965) ha pubblicato i primi racconti nell’ultima antologia Under 25 curata da Pier Vittorio Tondelli nel 1990. Il suo romanzo d’esordio, “Tutti giù per terra” (1994), è appena stato ripubblicato da Einaudi. Tra gli altri suoi titoli: “Il paese delle meraviglie” (2004), “Brucia la città” (2009), “Venere in metrò” (2012), “Mi sono perso in un luogo comune” (2016), “Essere Nanni Moretti” (2017). Collabora con “La Stampa” e con altre testate. Ha tradotto, tra gli altri, Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis.

Mentre Licanìas va in trasferta, in paese, a Neoneli, si muovono i primi passi in preparazione delle giornate clou del festival, in programma nel consueto periodo di inizio ottobre, con progetti di promozione della lettura dedicati alla popolazione locale. È già in corso “Le storie in dono. Una voce che legge… una vita che ascolta”, un progetto ideato e curato dalla pedagogista e studiosa di letteratura per ragazzi Mara Durante, dietro incarico della Consulta Giovanile di Neoneli, finanziato interamente dal Comune nell’ambito delle iniziative collegate al festival.

È nel vivo la prima fase del progetto: cinque incontri formativi aperti a tutto il territorio sulla valenza del libro come ponte comunicativo tra le generazioni e strumento di intensa relazione empatica. L’intento è quello di promuovere la cultura della lettura condivisa e individuare possibili lettori volontari che nel tempo possano portare il dono delle storie lette ad alta voce, nelle case della popolazione più anziana. La seconda fase, di tipo più squisitamente operativo, prevede l’incontro degli anziani con i lettori esperti, declinato in otto appuntamenti domenicali, con la partecipazione degli operatori Marco Matta e Laura Cossu.