26 April, 2024
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L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha firmato ieri, a Bonorva, ospite del sindaco Massimo D’Agostino nel Complesso Parco Mariani, “Pro Te, dal Villanova al Meilogu: Cultura, Natura, Identità”, il decimo progetto di sviluppo all’interno della programmazione territoriale della Regione. Un progetto da 14 milioni di euro – due Unioni, 18 Comuni e 20mila abitanti – che punta su una strategia di sviluppo locale finalizzata a creare un’offerta territoriale unitaria, incentrata sulla valorizzazione dei beni ambientali e culturali e sulla creazione di servizi, anche in chiave antispopolamento. 

«Siamo in un territorio straordinario, che racchiude tutte le migliori caratteristiche della Sardegna. Ambiente incontaminato, clima ideale, solide tradizioni e identità, agroalimentare, alta qualità della vita. E su queste caratteristiche si articola un progetto che apprezzo particolarmente perché due Unioni hanno deciso di mettersi insieme, cosa che abbiamo sempre sollecitato, e pensare a un territorio più ampio, con i 18 sindaci che hanno superato completamente ogni campanilismo nel nome di un benessere più esteso e dagli effetti più diffusi – dice l’assessore Raffaele Paci -. Questo territorio ha capito perfettamente quello che è lo spirito della nostra programmazione territoriale, e cioè proporre progetti dal basso, da parte di chi conosce meglio di chiunque altro i punti di forza del proprio territorio, quelli su cui lavorare per farne strumento di crescita e sviluppo. Solo così i territori possono rinascere, non certo con sporadici interventi calati dall’alto: queste sono le nostre ricchezze e su queste dobbiamo puntare, valorizzandole in chiave di attrazione turistica legando la costa con l’interno per offrire quello che i visitatori di tutto il mondo cercano, quel turismo esperienziale che pochi posti al mondo possono offrire.»

Il vicepresidente della Regione, ricordando che per la prima volta dopo anni si sono realizzati i bandi territorializzati, ha poi auspicato che, all’interno della programmazione territoriale, si possa riuscire a lavorare per ampliare gli interventi includendo fra i settori di azione anche Scuola, Sanità e Mobilità sul modello della Snai, la strategia nazionale per le aree interne.

Il nome dato al progetto, Pro Te, non è solo l’acronimo di Programmazione Territoriale, a indicare la scelta convinta di un metodo di lavoro fondato sulla condivisione e sulla partecipazione dal basso. Metodo assolutamente inedito e mai utilizzato prima d’ora dalla Regione, come sottolineato dal referente politico del progetto, Salvatore Masia. Tradotto dal sardo logudorese, infatti, Pro Te significa Per te e racchiude quindi un messaggio più profondo, quello dell’unità di un territorio a servizio delle persone che vi abitano. L’investimento complessivo ammonta a 14 milioni di euro, 10 di nuova finanza e 4 per dare continuità a interventi già valorizzati in altre politiche. Con circa 1,1 milioni si interverrà su 4 edifici di culto all’interno del programma Sardegna in 100 Chiese.

Il progetto si articola in 3 direttrici tematiche. Valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio culturale (9 milioni), il cuore del progetto che mira a costruire una vera e propria rete trasversale tra tutti gli attrattori di tipo naturalistico, culturale,archeologico e religioso del territorio del Meilogu e del Villanova. Servizi alla persona per il miglioramento della qualità della vita di residenti e turisti (4 milioni e mezzo): attenzione alle fasce più deboli (anziani, bambini e giovani), potenziamento delle strutture sportive e ricreative, miglioramento dei servizi, diversificati e più efficaci. Accrescimento del capitale umano, indispensabile a creare le condizioni per innovare e potenziare il sistema produttivo (a valere su progetto Enterprise Oriented): più qualificazione e un nuovo posizionamento competitivo dell’offerta turistica e socio-sanitaria. Quattrocentomila euro sono destinati alla governance territoriale per la gestione e l’attuazione del progetto, che va chiuso in 36 mesi.

Dal 2016 ad oggi sono 10 i progetti firmati, altrettanti in fase di co-progettazione, 4 in avvio e 2 nuove manifestazioni d’interesse presentate, per un totale di 26 progetti in campo. Oltre 500 milioni le risorse messe in campo dalla Regione (268 già stanziati e 246 ancora da destinare ai territori). Sono coinvolti il 100% del territorio ammissibile, 37 Unioni, 295 Comuni e 940mila cittadini. Il quadro delle politiche di sviluppo locale è completato dai 3 Iti (Cagliari, Sassari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne) alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai, dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro.  

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Insularità’: una battaglia talmente forte che sfonda anche ad agosto. La Sardegna si unisce intorno alla bandiera del principio di insularità! 

Mentre crescono le adesioni di importanti personalità al Comitato Scientifico, parte con il botto anche il comitato degli amministratori: sono già scesi in campo 70 sindaci, con oltre 300 tra consiglieri ed assessori, pronti a mettere a ferro e fuoco la Sardegna per ottenere ciò che ci spetta di diritto!

L’iniziativa referendaria per l’inserimento del principio dell’insularita in Costituzione, lanciata soltanto da una settimana, trova dunque spazi crescenti.

Tra i sindaci hanno aderito Andrea Lutzu (sindaco di Oristano), Roberto Ragnedda (Arzachena), Giorgio Alimonda (Portoscuso), Ivan Mameli (Barisardo), Roberto Uda (sindaco di Loceri), Diego Loi (Santu Lussurgiu), Antonio Cappai (Guamaggiore), Paola Secci (Sestu), Flavia Loche (Tonara), Tomaso Locci (Monserrato), Giusepppe Fasolino (Golfo Aranci), Massimo D’Agostino (Bonorva), Massimo Cannas (Tortolì), Antonello Figus (Santa Giusta), Marco Falchi (Muravera), Costantino Tidu (Teti), Gianfranco Trullu (Perdaxius), Marco Pisano (Mandas), Giovanni Porcu (Irgoli), Domenico Gallus (Paulilatino), Andrea Piroddi (Ilbono), Maristella Lecca (vice sindaco di Monserrato), Sandro Pili (Terralba), Claudio Pinna (Zeddiani), Martino Salis (Oliena), Celestino Pitzalis (Tuili), Luca Pilia (Isili), Andrea Nieddu (Berchidda), Fausto Orrù (Gonnosfanadiga), Giovanni Santo Porcu (Galtellì), Pietro Moro (Laerru), Gabriella Mameli (vice sindaco di Selargius), Vincenzo Cosseddu (Benetutti), Ester Satta (Olzai), Marco Atzei (Pompu), Mario Sassuolo (Siligo), Marco Floris (Siris), Andrea Santucci (Marrubiu), Serena Massa (Senis), Alessandro Scano (Decimoputzu), Pierandrea Deias (Nuxis), Giorgio Scano (Simala), Mauro Steri (Gonnosnò), Luciano Barone (Mamoiada), Antonio Diana (Stintino), Renzo Ibba (Morgongiori), Gianfranco Pinducciu (Telti), Gianni Orrù (Busachi), Pierpaolo Sitzia (Gonnoscodina), Agostino Pirredda (Luogosanto), Elio Mameli (Villaspeciosa), Alessio Piras (Selegas), Franceschino Serra (Pau), Giovanni Daga (Nuragus), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Antonello Demelas (Samugheo), Paolo Spezziga (Valledoria), Francesco Caggiari (Bortigali), Tito Loi (Osini), Pietro Arca (Sorradile), insieme a 312 amministratori comunali.

Un segnale molto forte quello che stanno dando gli amministratori locali con un numero di adesioni che cresce di ora in ora. 

La mobilitazione ha avuto una forte accelerazione a seguito dell’indizione dei referendum che si terranno in Lombardia e Veneto il 22 ottobre prossimo, finalizzati ad ottenere “particolari forme di autonomia” e maggiori risorse: un evento di forte impatto politico, destinato a modificare radicalmente il sistema di ripartizione delle risorse tra le regioni italiane. La Sardegna nella sua condizione di insularità ha uno svantaggio geografico permanente e grave, di cui la comunità nazionale sembra non accorgersi. Da qui l’idea di portare il caso Sardegna all’attenzione del dibattito politico e dell’opinione pubblica nazionale: il “caso Sardegna”, attraverso un referendum sardo.

In prima linea da oggi dunque anche i sindaci e tutti gli amministratori: «È stata una risposta immediata, forte e entusiasta – ha dichiarato Lucia Tidu del comitato promotore del referendum che coordina il gruppo Amministratori a sostegno del referendum -. Il segnale fortissimo dato dai sindaci e amministratori in pochi giorni ci porterà a fine agosto con la maggioranza dei sindaci sardi a una grande mobilitazione.»

«Una battaglia di tutti i sardi che va oltre tutte le appartenenze politiche – ribadisce Roberto Uda sindaco di Loceri (Pd) – e che porteremo avanti nei nostri territori». «Il riconoscimento dell’insularità in costituzione è centrale per lo sviluppo della nostra Sardegna – aggiunge Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci (Forza Italia) -, qualsiasi strumento che possiamo mettere in campo lo perseguiremo con la massima determinazione».

«Queste adesioni, che seguono di pochi giorni la formazione del Comitato scientifico – sottolinea Roberto Frongia, coordinatore del Comitato referendario -, servono a legare in modo formidabile la battaglia Referendaria ai  diversi territori sardi.»

 «Questa battaglia va al di là di ogni appartenenza politica e gli amministratori ne hanno dato un segnale fortissimo – dice ancora Lucia Tidu -. Questa è la nostra battaglia, la battaglia di tutti noi sardi uniti e coesi.»

«Contiamo di avere molte decine di migliaia di adesioni, per riaffermare che essere isolani non voglia dire essere isolati. Non per avere assistenzialismo ma semplicemente pari opportunità: vogliamo gli stessi diritti e le stesse opportunità degli altri cittadini italiani. Nulla di più, ma neanche nulla di meno», conclude Roberto Frongia che ribadisce che la raccolta delle firme inizierà ai primi di settembre e si protrarrà sino alla fine dell’anno.