7 December, 2024
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E’ stato inaugurato oggi, a Selargius, il primo Centro regionale di avviamento allo sport paralimpico. Un capannone completamente ristrutturato si trasforma in palestra funzionale paralimpica. Artefice di questa innovativa pensata è la società guida nello sport per persone con disabilità che dopo 38 anni di incessante attività ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti confermandosi punto di riferimento importante sia a livello regionale, sia a livello nazionale.

La Sardegna Sport (Sa.Spo) di Cagliari è un rinomato caposaldo per chi voglia fare movimento, opportunità che a molte persone ha permesso di rendere la propria esistenza decisamente ricca di stimoli sia in ottica relazionale, sia per il miglioramento delle prestazioni fisiche. E non a caso vanta il maggior numero di risultati agonistici a livello regionale. Attenta alle nuove tendenze si è sempre saputa reinventare. Attualmente tra tecnici e tesserati conta circa 150 persone.

IL CONTRIBUTO DI FONDAZIONE VODAFONE ITALIA

La struttura appena inaugurata sorge presso l’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Selargius, ed è stata realizzata grazie anche al contributo di Fondazione Vodafone Italia che, attraverso il bando OSO (Ogni Sport Oltre), ha sostenuto il progetto “Sport e non solo”.

«Fondazione Vodafone Italia è impegnata nel fornire supporto concreto alle persone con disabilità che vogliono praticare sport e allo stesso tempo sostenere attivamente le associazioni sul territorio». Parole di Maria Piccolo, Consigliere di Fondazione Vodafone Italia che poi approfondisce ulteriormente: «Il centro inaugurato oggi, coniuga l’esperienza di un’associazione molto radicata nella comunità locale con il recupero di una struttura architettonica, rappresentando un importante traguardo verso la crescita di una società inclusiva ed aperta alle diversità, affinché lo sport sia a pieno un diritto di tutti. Lo sport è infatti uno straordinario strumento di socializzazione e di inclusione – prosegue Maria Piccolo – in grado di superare ostacoli e pregiudizi apparentemente invincibili, per questo Fondazione Vodafone ha lanciato due anni fa OSO ognisportoltre.it diventato un punto di riferimento per lo sport paralimpico in Italia».

IN GIRO PER LO STABILE

All’interno, un ampio salone da allenamento diventa idoneo alla pratica di sport vari: pallacanestro, calcetto, calcio balilla, tennistavolo, ginnastica. Ci sarà anche l’opportunità di cimentarsi con la boccia paralimpica, attività che si presta tantissimo alle disabilità più serie come la tetraparesi spastica, atetosi, atassia e distrofia.

Nello spazio antistante trova la sua perfetta destinazione un’area pesi, con attrezzature all’avanguardia da usufruirne comodamente. I carrozzati, per esempio, possono accedervi restando sul proprio veicolo, senza fastidiosi trasbordi.

Inoltre, trovano la loro degna ubicazione anche gli uffici amministrativi ed i bagni dotati di docce.

Nelle strutture adiacenti funzionano impianti gestiti da altre realtà sportive, aspetto che può favorire una produttiva interazione.

L’intento della Sa.Spo è infatti di rendere fruibile il centro a tutti gli abitanti della città metropolitana di Cagliari, compresi anche i non disabili.

GLI INTERVENTI DI LISCI, PORRU, SANNA

Il messaggio di propensione alle pari opportunità sportive è stato lanciato nel corso della conferenza stampa tenutasi dopo il taglio del nastro affidato al presidente Luciano Lisci.

«E’ nostra intenzione – ha sottolineato il rappresentante legale della Sa.Spo. – creare un polo che possa servire da avviamento e da avvicinamento sia alla pratica di abilità sportiva promozionale, sia a quella di alto livello, cercando di sviluppare il maggior numero di discipline sportive. Puntiamo sul lavoro sinergico e sussidiario in sintonia con le municipalità dell’Area Metropolitana, anche nell’ottica di ausilio alle politiche sociali. Rafforzeremo la collaborazione con l’Unità Spinale di Cagliari, estendendola ai vari centri di riabilitazione specializzate nelle varie tipologie di disabilità. Penso alle lesioni di carattere traumatologico e cerebrale che hanno bisogno di un supporto importante sotto il profilo della riabilitazione attraverso la pratica dell’attività sportiva.»

Gran anfitrione della mattinata è stato Sandrino Porru, che della Sa.Spo ha scritto parecchie pagine di storia. Ma è a Selargius anche in rappresentanza del Comitato Italiano Paralimpico di cui è vicepresidente nazionale. «Nel portare i saluti del presidente Luca Pancalli – ha illustrato Porru – vorrei ricordare che lo sport integrato in casa CIP è visto con grande orgoglio, non a caso tutte le federazioni olimpiche sono state coinvolte in questo percorso di inclusione, dove il paralimpismo rappresenta in modo esemplare il concetto di sport per tutti». Sandrino Porru si sofferma su un’altra potenzialità della struttura appena inaugurata: «Si farà in modo che il CASP (Centro di Avviamento allo Sport Paralimpico) si configuri anche come mero centro di aggregazione, tale da facilitare in modo importante anche i percorsi a favore delle disabilità intellettivo relazionali. Con il supporto dei Salesiani potrebbe diventare un’area protetta, trasformabile in cittadella della solidarietà dove lo stare bene insieme costituisce un’invitante finalità. E, a quel punto, è possibile costruire un percorso virtuoso, e per chi vuole anche spirituale, rivolto alle famiglie in cerca di luoghi sereni dove approfondire le relazioni e beneficiare di particolari orientamenti».

Cresciuta sportivamente nella Sa.Spo, con la quale ha condiviso i suoi successi nazionali ed internazionali, la presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna non ha presenziato all’incontro a causa dell’influenza, ma i suoi toni rimangono ottimistici e gioiosi. «Si è posto l’accento sullo sport e non solo per crescere insieme – ha detto – con l’importante fine di valorizzare le abilità di ciascuno di noi. Nell’ambito del mio mandato, ripeto sempre che le persone con disabilità dedite allo sport godono di una situazione di benessere nettamente superiore e abbisognano dell’assistenza medica di base in misure nettamente minori rispetto ad una persona con disabilità che non fa attività sportiva. La mia vita non sarebbe stata la stessa senza lo sport».

Nel congedarsi da tutti gli ospiti presenti in via Don Bosco, Sandrino Porru ha infine evidenziato i suoi desideri legati a questa opportunità: «Mi aspetto una crescita importante delle persone con disabilità che si avvicinano allo sport, anche numerica. Non tanto nel dedicarsi alle pratiche d’alto livello quanto soprattutto nell’utilizzare l’abilità sportiva come momento divertente e ricreativo. L’obiettivo del Comitato Italiano Paralimpico è di attrarne il maggiore numero possibile affinché pratichino delle attività ludico-motorie: ne gioverebbe notevolmente anche sotto l’aspetto psicologico e relazionale».

ALTRE VOCI DA VIA DON BOSCO

Prima la proiezione di documenti filmati e slide che ricordano quanto è stato importante il contributo della Sa.Spo nei suoi lustri di esistenza. In rassegna sono passati anche gli allora giovincelli Sandrino Porru e Carmelo Addaris, padri fondatori della blasonata società, che hanno contribuito ad arricchire la bacheca dei trofei con tanti successi e presenze alle paralimpiadi. Cristina Sanna è stata ricordata per le sue prodezze nell’atletica, come del resto gli attuali campioni Mattia Cardia e Chiara Statzu o la nuotatrice Francesca Secci che ha avuto anche esperienze in due recenti paralimpiadi.

Poi Sandrino Porru ha ceduto la parola ai rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e sportive.

Come padroni di casa i salesiani hanno avuto un ruolo fondamentale. Don Gianni Sirca ha parlato in rappresentanza di una delle 90 ispettori e distribuite in ben 134 nazioni. «Anche se la nostra comunità la lasciato Selargius da cinque anni – ha sottolineato -l’Istituto continua a rinnovarsi con opportunità importanti come questa realtà della Sa.Spo».

Ma negli edifici dell’opera salesiana selargina convivono tante altre realtà come il Centro Formazione Professionale, l’Oratorio, la Parrocchia di San Giovanni Bosco gestita dai Padri Oblati, i ragazzi della Casa Famiglia del centro Diurno, il Centro Sportivo Futura Sales, il Centro Scolastico, la Scuola di Danza Balletto Mediterraneo, il gruppo Anfass, la Residenza Sanitaria Famiglia. E poi accoglie continuamente gruppi di aggiornamento, che approfondiscono tematiche religiose, sportive e culturali.

«La diversità è una ricchezza da condividere perché conoscersi a vicenda aiuta a superare le incomprensioni e ad aprire l’animo umano – continua don Gianni Sirca – e con l’inclusione si allarga la sensibilità. Spero che lo slogan “Lo sport e non solo per crescere insieme” possa realizzarsi all’interno dell’associazione, ma anche nelle altre realtà ospitate in questi spazi.»

Un breve saluto lo formula anche il viceparroco di San Giovanni Bosco Padre Stefano Messina: «Siamo felici di questa vicinanza e siamo a vostra disposizione con una palestra particolare, quella dei muscoli dello spirito».

L’apparato politico dell’area metropolitana è intervenuto con diversi rappresentanti. Si sono visti i primi cittadini di Monserrato e Quartucciu, rispettivamente Tomaso Locci e Pietro Pisu e poi il vicesindaco di Quartu Riccardo Saldì. Ma a rappresentarli tutti, compresi gli assenti, ci ha pensato il sindaco di Selargius Pier Luigi Concu: «Siamo orgogliosi di voi che aiutate a rendere autonome le persone con disabilità; grazie allo sport hanno la possibilità di viaggiare e di sviluppare nuovi rapporti umani».

Dal comune di Cagliari giunge la testimonianza dell’assessore allo sport Paolo Spano che in casa Sa.Spo ha trascorso quindici anni di vita facendo l’istruttore di equitazione. «Per le nuove generazioni lo sport diventa ancor più importante perché oltre ad amplificare le capacità relazionali, acquisiscono maggiori stimoli nel rispettare le strutture pubbliche».

Si congratula di questa nuova realtà Donatella Olla dell’Ufficio garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza della città metropolitana. «L’esempio della Sa.Spo descrive bene il passaggio dalla teoria alla pratica».

Nel suo intervento Antonello Tanda (Assessorato regionale sanità) esprime il suo sentimento di gratitudine per l’impegno e l’entusiasmo dei fautori: «Ammiro questo lavoro perché le persone, grazie al recupero fisico, possono raggiungere una condizione di autonomia».

Sul fronte sportivo era presente Antonio Pinna del CONI Regionale e il vicepresidente del CIP Sardegna Simone Carrucciu. Quest’ultimo, dopo aver salutato i presenti anche a nome di Cristina Sanna si è complimentato con la Sa.Spo per l’enorme apporto nello scrivere la storia del movimento paralimpico in Sardegna. «A me più che di disabilità piace parlare di abilità – ha sottolineato – perché tutti noi, nessuno escluso, ha delle peculiarità inimitabili che contribuiscono a dare valore aggiunto allo sport. L’attività della Sa.Spo abbraccia circa il trenta per cento di tutte le discipline paralimpiche esistenti: un ottimo risultato che spero migliori ulteriormente, magari con l’incremento anche di figure specializzate nell’insegnamento di nuove discipline». Poi ha sottolineato come sia essenziale che il CIP continui a stringere rapporti proficui con Unità Spinale di Cagliari ed il Centro di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano: «Rappresentano dei percorsi alternativi all’approccio agonistico professionale, a cui dobbiamo dare continuità».

E non potevano mancare i responsabili delle due strutture riabilitative esistenti in Sardegna: «All’unità Spinale di Cagliari si praticano attività sportive per dare dei nuovi percorsi di vita ai pazienti – dice Giuliana Campusnell’ottica di una rinascita che consenta ai nostri pazienti di mettersi in gioco e divertirsi».

«Anche noi vogliamo diventare un punto di riferimento per lo sport – interviene Tomas Doreche deve diventare un piacevole appuntamento quotidiano per i nostri degenti».

Importante sarà il contributo da parte dell’Università di Cagliari. Marco Monticone, coordinatore del Corso di laurea magistrale in attività fisica ha portato i saluti del Rettore Maria Del Zompo e si è dichiarato disponibile nel dare sostegno alla Sa.Spo.

Il suo collega Nicola Melis, referente per l’inclusione e la disabilità per il Dipartimento di scienze politiche e sociali (SPOL) ha invece abbracciato la tesi di Simone Carrucciu: «Finiamola di parlare di disabilità, ognuno ha le proprie abilità, e questo concetto va sicuramente spiegato agli studenti, ma soprattutto al personale docente e non docente dell’Università».

In sala era presente anche la funzionaria dell’Inail Adamina Barbone e la rappresentante dell’azienda PMG Italia, Valentina Ferri, che si occupa di mobilità sostenibile.

 

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PARABADMINTON DI LUSSO A MARACALAGONIS

Lo chiamano percorso di formazione continua ed è il nutrimento indispensabile per i tecnici del Badminton, anche Paralimpico. Teoria e pratica si intervallano durante questi ritrovi dove non manca l’assimilazione di esercitazioni, progressioni e suggerimenti. E il CIP Sardegna, presieduto da Cristina Sanna, ha patrocinato e sostenuto economicamente l’evento perché reputato di forte interesse non solo per gli addetti ai lavori.

Tutto ciò è previsto dal 29 luglio al 2 agosto nel corso del “Progetto Marabadminton: Badminton per tutti”, presso il Palazzetto dello Sport di Maracalagonis.

Durante le lezioni mattutine e serali si affronteranno diversi argomenti:

  • Introduzione generale e regole del Para-Badminton
  • Relazione Coach/Atleta Para
  • Campo: impugnature e i colpi basi del Badminton
  • Lezioni di prova
  • Unità didattica 45’-60’ minuti.

Lo stage, completamente gratuito, sarà tenuto dal tecnico della nazionale di Parabadminton Enrico Galeani ed è aperto a varie figure: Laureati in Scienze Motorie, Docenti scolastici, Teacher Shuttle Time, Giocatori ed ex giocatori, Tecnici di altre Federazioni/Enti di promozione sportiva.

Sarà presente anche il presidente della FIBa Sardegna Domenico Petroccia che ha a cuore l’espansione del movimento.

ILARIA MELONI VINCE DI NUOVO E PUNTA AL CONTINUO MIGLIORAMENTO

Un entusiasmo fuori dal comune per la ciclista ipovedente Ilaria Meloni che con tanta ostinazione in corpo ha a cuore le aspettative dei suoi tantissimi tifosi sulcitani speranzosi nel vederla primeggiare su traguardi che per scaramanzia è meglio non nominare.

I suoi ultimi acuti li ha fatti registrare al Memorial Valter Corradin tenutosi a Dueville (Vicenza) dove ha trionfato sia nella crono, sia nella gara su strada. Il doppio podio è ancor più pregevole perché la manifestazione era inserita nel calendario stilato dall’Unione Ciclistica Internazionale. Nella competizione in tandem, la ciclista isolana si è destreggiata bene grazie alla complicità della sua ormai consolidata partner Patrizia Spadaccini, cremasca doc e con alle spalle un palmares invidiabile, conosciuta nel 2015 in occasione del Giro delle Miniere, una gara ciclistica organizzata dalla Monteponi. «Dalla stessa Patrizia mi arrivò la proposta del tandem – racconta Ilaria – e da lì è iniziato il nostro percorso insieme. Sapere che al mio fianco c’è una persona come Patrizia mi rende molto felice perché è certa delle mie potenzialità. È un onore condividere con lei tutti i momenti legati alle gare e non, le emozioni che si provano e che il nostro sport ci regala. È una grande atleta ed una persona speciale».

Non potendosi allenare insieme con assiduità, Ilaria compensa il gap grazie alla disponibilità di Sara Sireus e Marco Castangia. «Mi esercito nelle strade della zona, sul tandem, con persone alle quali ci tengo a ringraziare davvero. In alternativa, faccio lo spinning a casa”.

Sensazioni dopo la vittoria?

Mi vengono difficili da spiegare. Posso affermare che faccio questo sport con amore.

Sono stimolata dall’idea di vedere fin dove posso e riesco ad arrivare. Provo fastidio quando non riesco a vedere cosa ci sia oltre le curve. È una continua ri-scoperta di te stesso. Tutti i km vengono fatti, oltre all’allenamento, anche con la mente che sto abituando ad andare oltre quelle situazioni in cui ti senti “in difficoltà”. Penso che gare come quella di Dueville siano grandi opportunità di crescita.

Come ti senti?

Fisicamente bene. Dopo ogni allenamento, o a fine gara, mi sento sempre meglio.

Obiettivi futuri?

Continuare a sognare e a vivere delle emozioni mi regala il Paraciclismo. Il prossimo appuntamento agonistico sarà a settembre, nuovamente in Veneto.

Giovanni Achenza vuol farti diventare atleta di Triathlon

Intanto lo ringrazio del pensiero. È un grande atleta. Non so se sarei all’altezza.

Sarebbe una bella sfida.

SITTING VOLLEY: AD OLIENA UN EVENTO NATALIZIO DA NON PERDERE

Si riparla con grande entusiasmo di Sitting Volley, specialmente dopo la qualificazione a Tokio 2020 da parte delle azzurre. Entusiasmo giustificato anche in Sardegna perché tra le protagoniste che si sono fatte valere, prima ai mondiali di Rotterdam 2018 con uno strepitoso quarto posto, a cui si aggiunge il recentissimo argento colto agli Europei di Budapest, c’era la gallurese Sara Desini.

Il grande botto del Sitting Volley nell’isola si registrò nel gennaio 2015 quando, con il patrocinio della FIPAV Sardegna e del CIP Sardegna, venne organizzata una manifestazione internazionale a Cagliari. Oltre alla nazionale maschile italiana, parteciparono anche le rappresentative di Brasile e Croazia.

Ma il 2019 riserva ulteriori sorprese: prima a maggio con il ritorno della selezione azzurra maschile che a Porto Torres si è ritrovata per un raduno collegiale. Il clou si registrerà a dicembre quando a Oliena (Nuoro) arriverà per la prima volta assoluta la nazionale femminile. L’evento è contrassegnato dalla sinergia tra FISDIR, FIPAV, Libertas Nuoro e ovviamente il CIP Sardegna.

La referente del Sitting Volley Sardegna Maria Antonietta Pattusi da Nuoro sa che da qui al periodo natalizio sarà per lei un periodo particolarmente frenetico volto alla buona riuscita dell’iniziativa. Ma da ex giocatrice di pallavolo (Gennargentu Nuoro e Aquila Cagliari), e allenatrice (attualmente della Libertas Nuoro), saprà destreggiarsi con le giuste competenze. E poi non sarà sola perché la delegata regionale FISDIR Carmen Mura, anche lei orgogliosamente nuorese, è abbastanza rodata in manifestazioni di questo tipo.

Dal 2013 il Sitting Volley, tramite la FIPAV Sardegna, è entrato a far parte dell’orbita Paralimpica. Com’è la situazione in Sardegna?

Un po’ a rilento, anche perché sono richieste disabilità particolari come l’amputazione degli arti superiori o inferiori ma è indispensabile la mobilità del busto perché seduti si possano muovere le braccia. Non a caso questo sport è diffuso nei paesi balcanici, in passato teatri di guerre che hanno generato morti e menomazioni.

Però non vi siete scoraggiati..

Sono stati attivati dei corsi nelle scuole. Si preferisce interagire soprattutto con i ragazzi delle medie (2^ e 3^). Rappresentano una fascia particolarmente accreditata nell’apprendimento della disciplina.

A Cagliari si è tenuto uno dei primi corsi di avviamento a livello nazionale in concomitanza con l’happening internazionale e anche un corso arbitri”.

Risultati?

All’Istituto comprensivo di Su Planu (Selargius) sono stati coinvolti tanti alunni con disabilità. Stando a terra i ragazzi sono davvero tutti uguali e si aiutano reciprocamente. Partecipare a questi eventi riempie il cuore perché si fa a gara per stare vicini al proprio compagno di scuola. Ma anche nelle dimostrazioni alle Giornate Regionali Paralimpiche salta agli occhi come i ragazzi non abbandonano i nostri spazi se prima non hanno provato a giocare.

La difficoltà di catturare nuovi adepti dipende anche da causali ataviche

L’accessibilità nelle palestre a volte è davvero complicata. E poi c’è la recalcitranza delle famiglie che temono per l’incolumità del proprio figlio nel fare attività sportiva.

Sarà difficile in tutta Italia fare opera di proselitismo..

Non a caso sono state costituite prima le due nazionali maschili e femminili, con campagne mirate per i provini. Hanno fatto da traino, organizzando dappertutto dei raduni dimostrativi.

Cosa ricordi dell’esperienza cagliaritana?

L’iniziativa ricevette tanti consensi, perché era una cosa nuova. Ricordo lo sbalordimento degli spettatori al loro arrivo sul parquet del Palazzetto di Cagliari. Anziché sfilarsi la tuta smontavano le protesi. Gesti che ti spiazzano solo all’inizio, poi la disabilità passa in secondo piano, risaltando gesto sportivo e divertimento dei giocatori.

In Sardegna chi opera concretamente ?

Esistevano dapprima due società: Pallavolo Olbia, dove ha militato Sara Desini, che purtroppo si è sciolta. Attualmente opera in solitudine la Cagliari Volleyball di Alessandra Tilocca e Luca Noli, abbastanza attiva e presente quando si organizza con le scuole o con altre società del territorio. Da tre anni partecipano al campionato nazionale di Sitting maschile e femminile. Un grosso sacrificio se si considera il fattore insularità che provoca un grande dispendio di energie e non solo.

Perché piace il Sitting Volley?

All’inizio sembra una cosa facile che tutti vogliono provare, desiderosi di barcamenarsi in un’altra realtà. Quando realizzano che è stancante e faticoso, si rendono conto che cosa voglia dire effettivamente giocare a Sitting Volley. Anche un giocatore di pallavolo, messo a terra, perde le sue potenzialità; ci si ritrova allo stesso livello.

Che caratteristiche deve avere un buon giocatore?

La mobilità sulle braccia e l’intuito. Tutta la squadra deve essere così. L’individualità non spicca, la tecnica viene fuori piano, piano. In molti si sono avvicinati al Sitting pur non avendo mai giocato a pallavolo.

Desideri da realizzare?

Mi piacerebbe che in ogni provincia si costituisse almeno una società che si dedichi solamente al Sitting. Vorrei far partire un campionato nelle scuole con tanto di finale regionale. Bisognerebbe però sensibilizzare le scuole e gli insegnanti. E’ ovvio che non essendoci grandi numeri per quanto riguarda la disabilità richiesta è necessario far leva su i non disabili.

CAGLIARI: UNA DOMENICA IN PISCINA CON LA NAZIONALE UNDER 17 DI PALLANUOTO PARALIMPICA

La Rari Nantes Cagliari sta ospitando la nazionale under 17 di Pallanuoto che dall’1 al 4 agosto sarà impegnata con il Trofeo del Mediterraneo Coppa Comen nella piscina di Terramaini.

Una presenza ghiotta per la FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) Sardegna che così ha potuto arricchire di contenuti il suo progetto per diffondere nell’isola la pratica della Pallanuoto Paralimpica.

Per l’occasione sono state coinvolte due società sarde: il Progetto AlbatroSS di Sassari e la Sa.Spo. Cagliari.

«Abbiamo trascorso delle ore indimenticabili con questi giovani campioncini che tanto hanno da insegnare ai nostri conterranei – ha rimarcato il presidente regionale FINP Danilo Russu -. Di sicuro i presenti hanno affinato le proprie tecniche di gioco – continua – e mi viene spontaneo ringraziare tutti i partecipanti, in particolar modo il coach della nazionale Ferdinando Pesci che ha accolto la nostra proposta con entusiasmo. Incontri di questo tipo consolidano le amicizie e danno ulteriori stimoli ai nostri atleti nello stare all’aria aperta, circondati da persone che non lesinano l’affetto nei loro confronti.»

ATLETICA FISPES: TRE SARDI AI MONDIALI IN SVIZZERA

Tra i quattordici atleti della selezione azzurra che parteciperanno ai Campionati Paralimpici Giovanili under 17 e under 20 ci saranno tre sardi. Fanno infatti parte della FISPES Academy il velocista marmillese Mattia Cardia (Fiamme Azzurre – Sa.Spo Cagliari) e i due lanciatori del peso, Cristian Lella e Chiara Masia, della Polisportiva Luna e Sole di Sassari. Presso la struttura Sport Arena di Nottwill, in Svizzera, dall’1 al 4 agosto si riverseranno in tutto 320 atleti provenienti da 400 nazioni. Nello specifico Mattia (campione continentale e bronzo mondiale Under 20 nei 100 mt T20, senza dimenticare il recente oro nei 200 mt a Lathi), correrà i 100 e i 200 under 20. Cristian e Chiara nell’under 20 del peso (F20).

BASKET PER ATLETI CON SINDROME DI DOWN: LA FONDAZIONE VODAFONE APPOGGIA UN PROGETTO ITINERANTE IN SARDEGNA

(a cura di Mauro Dessì)

Si chiama “Abbiamo fatto squadra, facciamo 21”. E’ il progetto presentato recentemente ad Oristano da Francesco Radaelli, presidente della blasonata società Atletico AIPD che dal 2012 opera nel mondo dello sport esclusivamente con atleti con la sindrome di Down. Sostenuta dalla Fondazione Vodafone Italia attraverso il bando OSO – Ogni Sport Oltre, e dalla Fondazione con il Sud, l’iniziativa promuove l’avviamento allo sport, la formazione di un team di tecnici e educatori, la diffusione della cultura sportiva, attraverso un programma di basket dedicato alle persone con la sindrome di Down. Ne sarà coordinatore Massimo Serra che ha annunciato la formula itinerante del modulo che toccherà 15 località del territorio sardo con il coinvolgimento del mondo della scuola, le amministrazioni locali e le associazioni sportive. I partner ufficiali saranno: l’ASD Azzurra Basket Oristano, l’ASD Saab Terralba, l’ASD Aurora Basket di Cagliari, il Comune di Oristano, il CONI federazione provinciale Oristano, e la FISDIR nazionale rappresentata all’incontro oristanese dalla sua delegata regionale Carmen Mura che ha sottolineato l’importanza del progetto capace di mettere al primo posto i ragazzi down non più beneficiari ma protagonisti attivi.

OSO – Ogni Sport Oltre è la piattaforma digitale – promossa da Fondazione Vodafone – pensata per avvicinare allo sport le persone con disabilità. Lanciata nel giugno del 2017, OSO è una grande community aperta a tutti che mette in contatto persone con disabilità, istruttori e professionisti sportivi e dove si possono trovare tutte le informazioni utili per praticare sport, conoscere i centri sportivi rivolti ai disabili più vicini e scoprire le storie emozionanti di chi attraverso lo sport è riuscito davvero a superare ogni barriera.