29 April, 2024
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Verrà inaugurata questa sera, alle 19.00, nei locali del Palazzo baronale di Teulada, la mostra di opere d’arte dei maestri del Novecento sardo e ricamo artistico tradizionale “Tutta d’oro e di rosa. Il mito di Teulada agli albori dell’arte identitaria sarda”, curata da Maria Paola Dettori.

L’Amministrazione comunale di Teulada ha organizzato la mostra con il contributo della Fondazione di Sardegna, Progetto AR/S, Arte condivisa in Sardegna,per raccontare, attraverso le opere dei principali artisti del Novecento sardo, come l’immagine di Teulada abbia costituito un mito alla base dell’arte identitaria, nel momento della presa di coscienza della specificità isolana e della costruzione di una rappresentazione positiva della sua individualità e storia. Ai nomi più noti degli artisti che hanno rappresentato Teulada, Giuseppe Biasi, Cesare Cabras, Tarquinio Sini, Mario Mossa de Murtas, si affiancano nella mostra molti altri, la cui attenzione verso il paese sulcitano era passata inosservata, come Eugenio Tavolara, Edina Altara e Melkiorre Melis, di cui si presentano opere pittoriche, collage, stampe, pupazzi e ceramiche, molti dei quali inediti. Un panorama articolato e ricco di grazia, tra ironia, devozione e splendore delle vesti e dei tessuti, che dal primo Novecento arriva oltre la metà del XX secolo.

Il fascino d iTeulada nasceva dai suoi meravigliosi abiti tradizionali, ornati da preziosi ricami, unici nel loro genere; ad illustrare questo patrimonio e a corredo della mostra d’arte, il Palazzo baronale espone anche una notevole raccolta di esempi del ricamo artistico teuladino, tradizione resa viva ed attuale dalla presenza dei laboratori a cura delle ricamatrici della locale associazione Is Sinnus.

La mostra sarà visitabile fino al 10 settembre 2017.

Cristiano Erriu 07
«La Regione ha fatto una ricognizione delle opere d’arte che fanno parte del proprio patrimonio, delle quali 291 risultano mancanti. La prospettiva è quella di una futura esposizione e possibile fruizione da parte dei cittadini.»
A dirlo è l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, dopo l’approvazione in Giunta del catalogo fotografico delle opere d’arte, aggiornato a dicembre 2014.
«Il lavoro di verifica effettuato era necessario – ha detto Cristiano Erriu – per rendere chiaro, trasparente e pienamente fruibile il grande patrimonio artistico in possesso della Regione. Prima d’ora erano state effettuate altre ricognizioni: una risale al 1980, la seconda al 1992 ed un’altra più recente è del 2013.
L’amministrazione non sempre ha saputo valorizzare questo grande patrimonio, considerando per esempio i dipinti e le opere come meri elementi d’arredo negli uffici, senza garantirne né un’adeguata tutela né una fruizione pubblica. Tutto ciò che fa parte della “cosa pubblica” merita tutta l’attenzione possibile da parte delle istituzioni.» 
Le opere che risultano mancanti all’appello del catalogo fotografico delle collezioni sono 291, come attestato dai Carabinieri di Sassari per la tutela del patrimonio culturale.
«Non sappiamo datare con precisione a quando risalgano gli ammanchi delle opere – ha precisato l’assessore Erriu – ciò a causa dello scarso rilievo dato a questo enorme patrimonio. Dopo le segnalazioni della Regione all’arma dei Carabinieri, sono iniziate le indagini, in corso da circa due anni e che hanno consentito il ritrovamento di circa 40 pezzi d’arte. Alcuni erano semplicemente relegati in scantinati, altri erano stati prestati al Consiglio regionale.» 
Tra le 291 opere mancanti ve ne sono diverse di notevole pregio e importanza, a firma di grandi nomi del panorama isolano: Aligi Sassu, Pinuccio Sciola, Maria Lai, Melkiorre Melis, Stanis Dessy, sono alcuni degli autori.
«Oltre che doverosa, la ricognizione delle opere è stata fatta anche con l’obiettivo di riconsegnare ai cittadini questo enorme patrimonio che, una volta recuperato, potrà essere esposto in luoghi adatti alla promozione dell’arte, come per esempio l’ex Manifattura Tabacchi a Cagliari.»