26 April, 2024
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Sabato 25 agosto sarà il momento clou dello Sponz Fest, il festival ideato e diretto da Vinicio Capossela che si svolge fino al 26 agosto a Calitri e in 5 comuni limitrofi dell’Alta Irpinia (Cairano, Lacedonia, Morra de Sanctis, Sant’Angelo dei Lombardi, Villamaina)

La mattina si apre come sempre con i Sciuochi, i laboratori e giochi selvaggi per grandi e bambini non addomesticati: giochi antichi, costruzione di maschere ancestrali, e INAO, il rugby Mapuche nel pomeriggio per allenare le menti all’inselvatichimento e trasmettere antichi saperi. Ultimo appuntamento guidato da Claudio Ferraro (FIAB Avellino Senza Rotelle) con il giro in bici “Mamma, dove hai messo la bicicletta?”.

Continuano anche le attività della comunità Mapuche, grande protagonista del Fest 2018 con i suoi riti e le sue tradizioni: nella mattina un maestro d’arte orefice guiderà alla creazione di scaccia-diavolo, orecchini che proteggono da maldicenze e cattivi pensieri e invocano la parola giusta al momento giusto. E ancora, i laboratori di medicina e di cucina Mapuche, le sedute di terapia, le pomeridiane danze tradizionali di musica non mansueta. Aperte alla partecipazione del pubblico sono anche i momenti di preghiera: Lillipun, le cerimonie tradizionali all’alba, e Choike Purrun, le danze collettive più movimentate che prenderanno vita sparse tra le location dello Sponz.

Borgo Castello torna a ospitare le lezioni di controaddomesticamento della Libera Università per Ripetenti. Alle 11.00 l’antropologo Vito Teti parteciperà a “Restare…selvaggi. Memorie, esperienze e narrazioni della Restanza”. A seguire “Salvaggi dentro salvaggi fuori”, laboratorio creativo sulle esperienze individuali utilizzando la tecnica della drammatizzazione a cura di Andrea Calvi e Luca Ortolan. Poi l’incontro “Elogio del dubbio e della complessità” con Piero Martin, fisico dell’Università di Padova, e “Restanze – Come fare impresa nel proprio erritorio” con il sarto Angelo Inglese.

A seguire ci si trasferisce allo Scalo di Calitri per dare il benvenuto al treno, pranzare e poi a seguire uno degli incontri più interessanti in programma nel Fest, quello tra i sindaci di comunità che non hanno avuto paura: Salviamoci, una serie di testimonianze e racconti su esperienze diverse di accoglienza e di integrazione. Parteciperanno Giusy Nicolini, ex sindaco di Lampedusa (AG), Elena Carletti, sindaco di Novellara (RE) e presidente dell’Associazione dei Comuni Virtuosi e Mimmo Lucano, sindaco di Riace (RC). Ad accoglierli il Sindaco di Calitri Michele Di Maio e i sindaci partecipanti al progetto Sponz Fest ’18: Luigi D’Angelis, sindaco di Cairano, Antonio di Conza, sindaco di Lacedonia, Pietro Mariani, sindaco di Morra De Sanctis, Marco Marandino, sindaco di Sant’Angelo dei Lomabrdi e Stefania Di Cecilia, sindaco di Villamaina.

Al tramonto comincia poi la “Notte Selvaggia”, apice dello Sponzamento inselvatichito, durante la quale l’intero paese, percorso dal “vallone della cupa” a Borgo Castello da uomini-bestia, uomini-alberi, sponzati con pelo e sponzati semplici, diventerà fino all’alba palcoscenico e, al tempo stesso, opera collettiva del rito. Ad aprire le cerimonie della “Notte Selvaggia” sarà lo stesso Vinicio Capossela in ‘nta la Cupa, un concerto/rappresentazione unico nel Vallone Cupo di Gagliano in compagnia di Mimmo Borrelli, una delle voci più originali e profonde del teatro contemporaneo, reduce dello straordinario successo della prima rappresentazione de «La Cupa, fabbula di un omo che divinne un albero”. Piece infera in 2.500 versi ambientata tra i cavatori dei territori flegrei, avvenuta lo scorso aprile al teatro stabile di Napoli. Due cupe che si vanno a ombreggiare come in una doppia eclissi. Nta la cupa sarà il concerto di interramento e restituzione delle canzoni nel luogo mitico da cui hanno preso il nome. “Cupa è la zona d’ombra, la zona selvatica, il labile confine tra la luce della contemporaneità e il buio della storia pregressa. Il confine tra i vivi e i morti, tra la realtà e la verità inconoscibile. Questo è stato per me la cupa, e in questo mondo di mezzo sono nate le canzoni della cupa, cominciate nel 2003 e pubblicate nel 2016. Il 25 agosto l’atto finale… la loro rappresentazione nel luogo del toponimo…le note, le voci e i conti sparsi nel declivio scavato dal fiume Cortino. Un terreno discendente che fornirà l’anfiteatro per la scenografia naturale del sentiero della Cupa», scrive Vinicio Capossela.

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Parte lunedì 22 agosto la IV edizione dello Sponz Fest, il festival diretto da Vinicio Capossela che ha sede in Alta Irpinia e si avvale della collaborazione attiva dei comuni di Calitri, comune capofila del progetto, Sant’Andrea di Conza, Conza, Andretta, Cairano, Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi.

“Chi tiene polvere spara” il titolo di questa edizione, “modo di dire calitrano – che in paese significachi ha qualcosa da dire lo dica, chi ha qualche mezzo lo usi!”. Un invito a tirare fuori quello che abbiamo dentro, a non subire le cose, ma a farle. Ma anche un invito alla festa antica, dionisiaca, festa che dissipa e consuma, per ricordarci che non bisogna avere paura di vivere. La polvere come movimento e vita, al tempo stesso resurrezione ma anche insurrezione che si oppone all’oblìo, al cammino della polvere che ricopre di sé terre ed esistenze.” come scrive il direttore artistico Vinicio Capossela anticipando le varie declinazioni del concetto di polvere che caratterizzerà l’intero  programma del festival.

Un programma ricchissimo di appuntamenti che per una settimana, fino al 28 agosto, spazierà dalla musica alla letteratura, dall’arte ai temi ambientali, dall’enogastronomia al trekking, senza dimenticare le attività dedicate ai più piccoli, coinvolgendo nomi di primissimo piano della scena culturale e musicale italiana e internazionale come Paolo Rumiz, Domenico Quirico, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Khaled Alnassiry, Mimmo Borrelli, Teatro delle Albe, Micah P. Hison, Vincenzo Costantino Cinaski, Victoria Fante, Mariangela Capossela, Toni Ricciardi, Mario Brunello, Gavino Murgia,  Alessio Lega, Arizona Dream,  Giovannangelo De Gennaro, l’Orchestrina di Molto Agevole di Enrico Gabrielli, l’Extraliscio di Mirco Mariani, la Banda della Posta, Banda delle Zeppole, La Consorteria delle Tenebre, Diables de l’Onyar , Tonuccio e Pink folk, Erica Hansen, Giovanni Spiniello.

Nell’anno della pubblicazione di “Canzoni della cupa”, particolare significato avrà il tradizionale concerto di Vinicio Capossela che sabato 27 agosto porterà allo stadio di Calitri, ribattezzato per l’occasione “Sponz A-rena”, una versione speciale del tour Polvere con voci e protagonisti della terra dell’osso, ospiti che hanno preso parte al disco come Giovanna Marini, la più autorevole voce del folk italiano, e poi ancora Diables de l’Onyar, Banda della Posta e Mariachi Mezcal y tres rosas.

Fra Campania, Puglia e Basilicata, l’Alta Irpinia è essa stessa terra di frontiera, non soltanto in senso geografico ma anche artistico e culturale. E a giocare con l’immaginario western ci pensano, il 22 agosto alle ore 17.00,  i protagonisti dell’”Assalto al treno”, un happening spettacolare  che inaugura il festival alla stazione di Conza, dove i suggestivi vagoni degli anni ’30 del treno storico – che riattiva per l’occasione la tratta dismessa Avellino/Rocchetta Sant’Antonio – verranno circondati da cowboy a cavallo, da fuochi d’artificio, polveri da sparo e bande musicali che eseguiranno la railway song “Franceschina la Calitrana”. Alla partenza del convoglio Ascanio Celestini si esibirà in “Letture di 3° classe” da Gianni Rodari e Giustino Fortunato mentre sui binari esploderanno messaggi di commiato scritti su tessuto con la polvere da sparo da alcune coppie appartenenti alla comunità del territorio. Una sorta di duello western che costituisce la performance “Amore in Polvere” di Maria Angela Capossela, artista e curatrice della sezione SponzArti.

Il giocoso e anarchico assalto al treno è la dimensione poetica del progetto “Binari senza tempo” della Fondazione Fs Italiane, che negli ultimi 2 anni ha recuperato 240km di linee storiche trasformandole in spazi per l’arte e la cultura con un deciso beneficio economico per i territori coinvolti e i suoi abitanti e che, in questo caso, riattiva  una tratta ferroviaria, nata con l’Unità d’Italia, di altissimo valore storico. Ma è anche la realizzazione di un sogno impossibile che aveva caratterizzato e ispirato l’intera edizione dello Sponz 2014, intitolata appunto “Mi sono sognato il treno”, e ambientata in parte proprio in quello scalo ferroviario allora dismesso, a dimostrazione di come a volte la poesia, l’arte, la cultura possano diventare strumenti fondamentali per la rinascita economica e civile di territori depressi cui è stata “tolta la voce” da decenni e ancora segnati dall’emigrazione e da eventi drammatici come il terremoto del 1980.

La giornata inaugurale del festival prosegue sul sentiero della Cupa con le installazioni permanenti “Emozioni allo specchio”, percorso di poesia con PietraPoema, mentre alle 21 dalla polvere da sparo si passa alla polvere del cammino: Paolo Rumiz, al Teatro Episcopio di Sant’Andrea di Conza, nell’ambito del Festival del libro, presenterà il suo nuovo libro “Appia”. Rumiz ha percorso a piedi, con un manipolo di amici, la prima grande via europea, l’Appia, e ce ne riconsegna l’itinerario perduto, da Roma fino a Brindisi, alzandone la polvere che spesso nasconde le meraviglie nascoste di un’Italia a rischio di oblìo. Al racconto di Rumiz, seguirà la proiezione del film di Alessandro Scillitani “Il cammino dell’Appia Antica”.

A partire dalla mezzanotte, intenso programma in notturna che inizia con la polvere di “Chiedi alla polvere”, il libro che ha consacrato il talento e il genio di John Fante e che verrà ricordato insieme al figlio Dan (scomparso nel 2015 e già ospite dell’edizione 2014) con un incontro animato, tra gli altri, dal poeta Vincenzo Costantino Cinaski, Victoria Fante e lo stesso Vinicio Capossela. L’omaggio a John e Dan Fante è realizzato in collaborazione con il festival letterario Il Dio di mio padre di Torricella Peligna.

E poi naturalmente la polvere da alzare ballando fino a “sponzarsi come baccalà”: quella di dinamite che arriva da Guča, Serbia, con l’esplosiva banda di ottoni Arizona Dream, protagonista di un concerto all’alba di martedì 23 agosto sulla suggestiva rupe di Cairano, luogo che al termine del concerto diventerà lo scenario metafisico per rifocillarsi dopo le entusiasmanti fatiche della notte con la “colazione ancestrale “sul balcone di Dio”.

Tutti gli eventi del festival sono gratuiti ad eccezione del concerto di Vinicio Capossela del 27 agosto.