4 October, 2024
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Manca ormai poco più di mezz’ora, alla Sardegna Arena, alla grande sfida tra il Cagliari e la Juventus, valida per la prima giornata di ritorno del campionato di serie A. La squadra di Diego Lopez arriva al grande appuntamento reduce dalla grande impresa compiuta sul campo dell’Atalanta (la squadra bergamasca che poi in settimana è andata a vincere in Coppa Italia a Napoli ed oggi ha espugnato l’Olimpico nel match con la Roma), la Juventus reduce da un grande periodo di forma che l’ha portata al secondo posto in classifica, alla vigilia ad una sola lunghezza dalla capolista Napoli (oggi vittoriosa per 2 a 0 sul Verona e quindi a +4 sui bianconeri prima del fischio d’inizio del posticipo della Sardegna Arena).

Massimiliano Allegri a Cagliari ha conosciuto le sue prime esperienze nella massima serie tra il 2008 ed il 2010 (risale al 2009 l’ultima vittoria rossoblu sulla Juventus, 2 a 0 con reti di Nenè ed Alessandro Matri, proprio con il tecnico toscano in panchina). La sua carriera, dopo l’esordio deciso da Massimo Cellino, è stata un crescendo continuo, prima con l’esperienza al Milan (con uno scudetto, una Supercoppa italiana ed il premio quale migliore allenatore), poi con l’approdo alla Juventus, inizialmente accolto a Torino con scetticismo dopo i tre scudetti vinti consecutivi con Antonio Conte, ma poi rivelatosi trionfale, con tre scudetti, tre Coppe Italia e due finali di Champions League in tre stagioni.

Diego Lopez oggi non può disporre degli squalificati Miangue e Joao Pedro, mentre recupera Niccolò Barella.

Le formazioni iniziali.

Cagliari (3-5-2): Rafael, Romagna, Ceppitelli, Pisacane, Faragò, Cigarini, Barella, Ionita, Padoin, Farias, Pavoletti.

Juventus (4-3-2-1): Szczesny, Barzagli, Benatia, Chiellini, Alex Sandro, Khedira, Pjanic, Matuidi, Bernardeschi, Dybala, Higuain.

Fischio d’inizio alle 20.45, dirige Gianpaolo Calvarese di Teramo (assistenti di linea Giacomo Paganessi di Bergamo ed Alessio Tolfo di Pordenone, quarto uomo Antonio Giua di Olbia, al var Luca Banti di Livorno, all’avar Alfonso Marrazzo di Roma).

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Un goal-beffa del difensore argentino Federico Fazio al 4° minuto di recupero, una deviazione casuale molto contestata e poi legittimata dal Var, ha negato al Cagliari un meritato pareggio, al termine di una partita ben giocata dall’inizio alla fine.

I rossoblu sono stati protagonisti di una gara attenta, molto ordinata, non hanno mai sofferto i tentativi della squadra di Eusebio Di Francesco. Poche le palle goal nitide costruite dalla Roma, neutralizzate da Alessio Cragno, bravissimo anche a bloccare in due tempi un calcio di rigore di Diego Perotti, concesso anche in questo caso dopo il ricorso al Var (in un primo tempo l’arbitro Damato aveva ammonito Edwin Dzeko per simulazione sull’uscita a terra di Cragno) all’8′ della ripresa.

La Roma, con il passare dei minuti, ha aumentato la pressione, producendo ancora poco e nel finale il Cagliari l’avrebbe anche potuta beffare. Diego Lopez al 14′ ha inserito Diego Farias al posto di Joao Pedro e, dopo l’uscita dal campo di Nicolò Barella per infortunio, sostituito da Alessandro Deiola, proprio sui piedi del 27enne attaccante brasiliano è capitata la migliore occasione, su assist centrale di Gregory van der Wiel, ma dopo essersi girato bene, ha calciato male, spedendo alto.

L’arbitro ha assegnato 6 minuti di recupero (alla fine diventati 8). Il goal decisivo al 94′: Leonardo Pavoletti ha commesso fallo su Aleksandar Kolarov, sulla cui battuta Alessio Cragno ha rinviato di pugno in anticipo su tutti, ma il pallone è terminato addosso a Federico Fazio che ha messo dentro a porta sguarnita. I giocatori rossoblu hanno reclamato per un fallo di mano dell’argentino ma l’arbitro Damato, dopo aver rivisto l’azione al Var, ha convalidato.