29 March, 2024
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Seconda giornata per Mamma Blues, il festival nel festival dedicato alla musica del diavolo e ai suoi immediati dintorni in corso a Nureci. Nella seconda delle tre giornate della kermesse, che chiude il diciannovesimo Dromos festival e che quest’anno taglia l’ambito traguardo delle dieci edizioni, è in programma dalle 22.00 una ricca serata, che ha il suo momento più significativo nel concerto di un grande protagonista della scena blues internazionale: il newyorchese Eric Bibb.

Musicista talentuoso e colto, figlio d’arte, bluesman dalla voce calda ed espressiva e chitarristica di grande tecnica, Bibb in duo con il chitarrista svedese Staffan Astner presenta a Mamma Blues il suo ultimo disco, “Migration Blues”, pubblicato lo scorso marzo. Nato nel 1951 in una famiglia di musicisti (il padre Leon, cantante, era un nome della scena folk di New York negli anni ’60, mentre suo zio era il pianista jazz e compositore John Lewis, membro del Modern Jazz Quartet e famoso in tutto il mondo), inizia a suonare la chitarra a sette anni, a sedici è già un componente dell’orchestra del padre, ma è all’inizio degli anni settanta che Bibb intraprende il suo percorso nel mondo della musica, suonando prima in varie band Usa per poi trasferirsi in Europa, prima a Parigi e più tardi in Svezia. Nel paese scandinavo ha modo di arricchire la sua formazione musicale contaminandola con altre sonorità, grazie alle collaborazioni che mette in piedi con artisti di tutto il mondo. Sul finire degli anni Novanta la sua fama è oramai di respiro internazionale, con diversi album di successo e tour nel Regno Unito, negli States, Canada, Francia, Svezia e Germania. 

“A Family Affair” è il primo lavoro che vede insieme padre e figlio: Leon & Eric Bibb, mentre con “Friends ha modo di duettare con amici e musicisti incontrati nei suoi viaggi, come Taj Mahal, Odetta, Charlie Musselwhite, Guy Davis, Mamadou Diabate e Djelimady Toukara. Con le sue band, nel corso degli anni, si è esibito nei più importanti festival mondiali, tra cui Glastonbury (due volte) e il Cambridge Folk Festival nel Regno Unito. È stato con Robert Cray in due tour americani nel 2001 e nel 2002 e ha aperto per Ray Charles nell’estate del 2002. In carriera si è visto tributare una Grammy Nomination (per “Shakin’ a Tailfeather”) e da quattro W.C. Handy nominations (per gli album “Spirit and the Blues”, “Home To Me” e “A Ship Called Love”; per “Kokomo” come miglior canzone blues acustica e come miglior artista blues acustico dell’anno). Il suo è un folk blues infuso con abile destrezza e realizzato con grazia, che mette insieme lo stile tradizionale americano “rootsy” con una sottile sensibilità contemporanea.

In apertura di serata, alle 22.00, sul palcoscenico il quintetto Blues Tales (Mino Mereu, voce; Alberto “Benga” Floris, chitarra; Gianmatteo Zucca, chitarra; Marco Pinna, basso; Giovanni Collu, batteria) e il suo racconto in musica della Storia del blues, dopo festival con The Ticks (Bibo Mura, voce; Samuele Corona, chitarra, cori; Walter Argiolas “Tata Doc Fasol”, contrabbasso, cori; Luca Fanutza “Vlad Aldo”, batteria, cori).