25 April, 2024
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Akela è un lupo capobranco del “Libro della giungla” di Rudyard Kipling. E’ un personaggio centrale dell’opera: è colui che educa il bambino Mowgli ad affrontare i pericoli e gestire i bisogni improvvisi della vita. La sua forza deriva da quattro caratteristiche:
– la profonda moralità,
– l’affetto paterno per i cuccioli d’uomo,
– la saggezza, autorevolezza e leadership,
– la funzione di garante della legge,
– il senso dell’onore del gruppo a cui appartiene.
Akela ed il suo branco furono usati da Robert Baden-Powell come metafora della organizzazione sociale e gerarchica degli Scout. Gli iscritti potevano assumere nomi dei lupi del branco.
Nel 1907 Baden-Powell fondò la prima “Organizzazione Mondiale dei Boy-scout”. Lo scopo di B.P. era quello di insegnare alle giovani generazioni la ricerca della pace con ogni mezzo, secondo i principi del servizio civico nel volontariato. Le reclute venivano addestrate a pensare in maniera indipendente, ad usare il proprio spirito d’iniziativa e a sopravvivere in qualunque condizione difficile. Il fine ultimo del movimento è quello di dare a tutti i giovani la possibilità di diventare buoni cittadini, di migliorare la propria società e sostenerla nella convinzione della fratellanza fra i popoli. Baden-Powell applicò questo metodo tra i giovani esploratori in Sud-Africa, poi lo perfezionò in Kenia dove visse a lungo e morì.
Il metodo di addestramento dei giovani si diffuse in tutto il mondo.

Il frate missionario francescano padre Giuseppe Madau aveva appreso quel metodo originale in Kenia. Costui era un uomo di profonda cultura umanistica e un eccellente glottologo. Fu il primo a tradurre il Vangelo in “Swahili”, una lingua Bantù parlata in Africa Centrale e Meridionale. Quel Vangelo è tutt’oggi letto in tutta l’Africa. Oltre che poliglotta nelle lingue moderne, era un’autorità nelle lingue antiche come il greco, l’ebraico antico ed il fenicio. Tradusse il “disco di Festo” del 1600 a.C., trovato a Creta, e tutt’oggi la sua traduzione è una delle più accreditate. Tale personaggio importò direttamente dall’Africa, in Sardegna, i valori civici dello scoutismo.
Padre Giuseppe nel 1967 fu destinato a Sant’Antioco e qui fondò il primo movimento di Scout secondo la scuola sudafricana e keniota di Baden-Powell. Lo fondò con con un gruppo di giovani. Paolo Locci fu tra i primi allievi e poi fu tra i primi addestratori. Paolo divenne educatore di quei principi morali che avevano come fine il servizio civile a vantaggio del prossimo. Educò molte generazioni di lupetti e guide. Iniziò così la sua “mission” del servizio civico sempre e comunque secondo la “promessa”: questo fu l’inizio della sua vita di servitore del prossimo.

Chiamato al servizio militare, Paolo Locci chiese di prestarlo nell’Arma dei carabinieri. Fu destinato a Milano, proprio negli anni più bui per l’ordine pubblico. Quegli anni erano iniziati con l’attentato alla Banca dell’Agricoltura, in piazza Fontana, e culminati con l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Nei sommovimenti di popolo che seguirono, Paolo fu impegnato in missioni ad altissimo rischio. Anche quello fu da lui vissuto come servizio civico.
Tornato a Sant’Antioco, formò la sua famiglia e la impegnò nel suo ideale di servizio sociale basato sul volontariato. Si dedicò all’educazione dei giovani allo sport. Fu dirigente nella quadra di basket, di quella di pallavolo, di calcio, e fondò la prima società sportiva agonistica di calcio a cinque, la Simpal, che portò alla vittoria in un torneo regionale, ottenendo la qualificazione ad un torneo nazionale.
Nel 2012 diede vita alla sezione della ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) di Sant’Antioco. Lo fece impostando un programma ben preciso: non voleva che la sede si limitasse ad essere un ritrovo per ex commilitoni, ma, al contrario, voleva per tutti gli iscritti un impegno che li avrebbe portati in strada, a fianco della gente, per condividere le necessità che potessero essere soddisfatte col volontariato. La ANC dette inizio subito alla sorveglianza dei ragazzi all’ingresso ed all’uscita dalle scuole. Erano gli anni in cui in tutta Italia imperversavano il bullismo e la diffusione criminale di sostanze illecite fra i giovani. Erano anche gli anni in cui si diffondeva il terrorismo internazionale e si vissero drammi come la strage del Bataclan a Parigi nel 2015, la strage di Nizza del luglio 2016, le stragi dei mercatini di Natale nel 2016 a Berlino, e quella del 2018 a Strasburgo.
La paura si era diffusa ovunque e, anche a Sant’Antioco, le Autorità presero provvedimenti per mettere in sicurezza la popolazione durante le manifestazioni culturali e le feste religiose. I carabinieri ANC della sezione di Sant’Antioco presero parte alla sorveglianza sia degli accessi viari alle feste, sia delle piazze gremite, avvalendosi di osservatori distribuiti in postazioni strategiche.

Nel 2015 Paolo organizzò, a Sant’Antioco, il primo ed unico convegno regionale dei carabinieri; tutt’oggi quel convegno viene ricordato per l’ampia partecipazione di popolo e di iscritti. Fu il riconoscimento ufficiale della sezione ANC intitolata al tenente Marco Pittoni, un giovane carabiniere di Villarios morto per proteggere dei civili.

Nel gennaio 2020 esplose l’epidemia di Covid-19. L’Italia fu chiusa in lockdown per 70 giorni. Il DPCM del 22 marzo 2020, per la prima volta, vietò a tutte le persone fisiche di spostarsi in qualunque Comune diverso da quello in cui si trovavano, e venne pubblicata una lista delle attività che dovevano essere sospese. Il lockdown durò fino al 18 maggio 2020. Solo il 3 giugno si consentì la circolazione fra regioni.
Fu un’esperienza di cui nessuno, in Italia, aveva conoscenza. Furono i mesi in cui iniziarono le quarantene dei contagiati, e l’isolamento dei pazienti sintomatici. Nasceva un problema: chi avrebbe dato assistenza a queste persone, visto che nessuno poteva spostarsi dal proprio domicilio senza mettere a repentaglio la propria salute e anche la vita? Paolo Locci organizzò i volontari della ANC in piccole squadre che si occuparono di questi pazienti rifornendoli di alimenti, consegnando farmaci, ritirando indumenti e biancheria da lavare, smaltendo rifiuti speciali pericolosi. Le sue squadriglie, aggiunte alla forze dell’ordine, misero tutti al sicuro, controllando l’osservanza dei DPCM nelle strade, nei supermercati, verificando e rendendo tollerabile l’isolamento dei casi sospetti nei propri domicili. Fu un’operazione nuova, straordinaria, geniale, pericolosa, imprescindibile.
Nell’estate del 2020, l’arrivo dei turisti infetti da mettere in isolamento, fu un ulteriore banco di prova del volontariato: oltre alla sorveglianza a domicilio, venne attivata anche la sorveglianza dell’accesso alle spiagge, con squadriglie di osservatori-esploratori, allo scopo di aumentare la sicurezza dei vacanzieri e della popolazione.

Finita la prima ondata di epidemia, fu evidente che quell’esperienza maturata andava rafforzata e conservata per il futuro. Alla fine del 2020 vennero allestiti in America i primi vaccini Moderna, Pfizer e Johnson&Johnson. I vaccini in Italia arrivarono a dicembre; vennero inoculati al personale sanitario a gennaio-febbraio 2021; poi. a marzo, la vaccinazione venne estesa a tutti gli italiani anziani. Allora iniziò una sfida di efficienza per l’organizzazione di una campagna di vaccinazioni destinata a molti milioni di cittadini in varie condizioni di autosufficienza. Nacquero gli Hub vaccinali e tornarono utilissimi il genio organizzativo di Baden-Powell e l’addestramento dei suoi adepti a trovare soluzioni per problemi gravi, improvvisi, sconosciuti, con azioni rapide, semplici ed efficaci.
Il personale medico dell’Ufficio di Igiene della ASL, le Forze dell’Ordine, i militari attivati dal Commissario Domenico Arcuri e successivamente dal Generale degli Alpini Francesco Figliuolo, si avvalsero anche dell’organizzazione di volontariato guidata da Paolo Locci. L’ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) organizzò a Sant’Antioco un servizio estremamente efficace di accompagnamento della popolazione più fragile all’Hub vaccinale. Non avvennero mai confusione o disguidi, né si formarono mai file d’attesa, né assembramenti prolungati e pericolosi. Fu un successo organizzativo sia nella sede dell’Hub, sia nel capillare servizio di assistenza vaccinale a domicilio. Arrivarono note di soddisfazione dalle autorità locali e regionali, sia civili che militari per la ANC di Sant’Antioco.

Non era neppure terminata l’emergenza epidemica che Paolo Locci era già all’opera per un nuovo obiettivo che avrebbe aumentato l’impegno di volontariato del suo gruppo: l’iscrizione ufficiale della ANC di Sant’Antioco al Terzo Settore-Volontariato. Cos’è? Il Terzo Settore viene definito come il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, senza scopo di lucro, promuove e realizza attività d’interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita.
Il passo successivo è stata l’iscrizione della ANC di Sant’Antioco nel novero delle organizzazioni di volontariato idonee ad essere inquadrate nella “Protezione civile”. Con ciò erano state messe le basi per un impegno di portata enorme, perché Paolo aveva ottenuto l’assegnazione di auto fuoristrada per la sorveglianza dell’isola e natanti per la perlustrazione della fascia di mare antistante le nostre coste.

Raggiunto questo obiettivo, ne stava maturando un altro ancora più complesso: nella sua mente di boy-scout, di educatore, di carabiniere, di volontario civile, stava maturando il disegno per costituire un Sistema sanitario civile vicino al malato in difficoltà. Aveva intravisto nel PNRR (Piano di Ripresa e Resilienza), nella “missione 6”, la possibilità di impiego del volontariato nella nuova gestione della medicina di prossimità. Tale opzione è contemplata nel Piano, prevedendo che possano comparire difficoltà a reperire il personale necessario per l’assistenza sanitaria nel territorio. Egli prefigurò, sotto la tutela della ANC, un servizio di volontariato negli ambulatori della ASL, nelle Case della Salute, nell’Ospedale di Comunità, e a domicilio di chi ha bisogno.
A metà luglio 2022 emerse la malattia mentre si trovava a Roma, per ricevere disposizioni dalle Autorità nazionali del volontariato della ANC, sul proseguo della missione. Il 27 luglio fu operato. Passò due mesi preso negli ingranaggi della macchina sanitaria che tanto aveva aiutato. Non smise mai di sognare nuove imprese e soluzioni di problemi sociali. Continuò sempre a guidare, dal letto dell’Ospedale, il suo gruppo. Poi, il 27 settembre 2022, l’allievo di Baden-Powell e di padre Giuseppe, si è spento.

Mario Marroccu

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Oggi, giovedì 21 novembre 2019, l’Arma dei Carabinieri ha celebrato le ricorrenze commemorative della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Istituzione, del “78° Anniversario della Battaglia di Culqualber” e della “Giornata dell’Orfano”.

Quest’ultima particolare ricorrenza (istituita nel 1996) rappresenta per i Carabinieri e per l’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C.) un’occasione di concreta vicinanza alle famiglie dei colleghi caduti.

Alle ore 10.00 S.E. monsignor Arrigo Miglio ha celebrato la Santa Messa presso la chiesa di San Lucifero (via San Lucifero 78 – Cagliari), alla presenza delle Autorità Regionali, Provinciali e cittadine, dei familiari delle vittime del dovere e di una folta rappresentanza di carabinieri, in servizio, in congedo (Associazione Nazionale Carabinieri) e loro familiari.

La Messa è stata preceduta da una breve cerimonia militare svoltasi all’interno della Caserma Zuddas di via Sidney Sonnino, sede del Comando Legione Carabinieri Sardegna, con la deposizione di una corona in onore dei Caduti e con la premiazione di un encomio per i seguenti militari, distintisi in operazioni di servizio:

  • Ten Col. Marcello Sardu (attualmente in servizio presso la Sezione Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Cagliari) per aver condotto, quale Comandante del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trieste, una articolata attività di indagine in materia di stupefacenti che ha portato all’arresto di 19 persone e al sequestro di 13 kg di sostanze stupefacenti (provincie di Trieste, Milano e Napoli, ottobre 2017-ottobre 2018);
  • Maresciallo maggiore Stefano Melis, brig. capo Giuseppe Cingolani e appuntato scelto Q.S. Swippy Saba (in servizio presso il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Carbonia) per aver condotto una articolata attività di indagine in materia di stupefacenti, contraffazione di banconote, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione che ha portato all’arresto di 17 persone e al sequestro di un ingente quantitativo di stupefacenti, di numerose banconote contraffatte e alla completa disarticolazione del sodalizio criminale (provincie di Cagliari,  Sassari e Alessandria, dicembre 2014-dicembre 2018);
  • Appuntati Scelti Paolo Locci e Mauro Vitale (Stazione Carabinieri di Decimomannu), per essere intervenuti in soccorso di un giovane affetto da gravi problemi psichici che tentava il suicidio mediante impiccamento, riuscendo a trarlo in salvo, nonostante la resistenza da lui opposta (Decimoputzu, 13 giugno 2019);
  • Mar. maggiore Antonio Michele Chessa (attualmente in servizio presso il Comando Legione Carabinieri Sardegna) per aver dato, in servizio presso quale addetto  un determinante contributo in complessa attività di indagine che ha portato alla disarticolazione di un pericoloso sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti e alla commissione di altri gravi reati (tra cui ricettazione armi da sparo comuni e da guerra), all’arresto di 65 persone, al recupero e sequestro di ingenti quantitativi di stupefacente, di numerose armi comuni e da guerra, di esplosivo e munizioni (provincie di Nuoro, Cagliari, Sassari, Oristano, Mantova, Lodi, Padova, Parma, Reggio Emilia, Modena, Pisa e Grosseto;  giugno 2013-dicembre 2015);
  • Luogotenente C.S. Fabio Antista, mar. Capo Sebastiano Antonio Sanna, vice brig. Matteo Pintus (St. Carabinieri La Maddalena), per aver dato, in servizio presso il Nucleo Investigativo del comando provinciale Carabinieri di Nuoro,  un determinante contributo in complessa attività di indagine che ha portato alla disarticolazione di un pericoloso sodalizio criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti e alla commissione di altri gravi reati (tra cui estorsioni e reati contro il patrimonio), all’arresto di 12 persone, al recupero e sequestro di un discreto quantitativo di stupefacente e di danaro (La Maddalena, gennaio 2018-marzo 2019).
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Nuovo appuntamento con “Nottinsieme: shopping e spettacolo a Carbonia”, mercoledì 17 agosto, tappa per la quale si attende la grande affluenza di cittadini e turisti, registrata nei primi sei appuntamenti.

Nottinsieme ritorna tutti i mercoledì sino al 31 agosto. Anche per questa edizione i commercianti del centro cittadino aprono le rispettive attività commerciali sino a mezzanotte, mentre le strade e le piazze del centro Città fanno da cornice a un susseguirsi di iniziative che vivacizzano le notti carboniesi. La manifestazione estiva di svago, intrattenimento e shopping sotto le stelle, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Loco di Carbonia coinvolge Piazza Roma, Via Manno, Via Fosse Ardeatine, Via Gramsci, Piazza Matteotti e Via Nuoro.

Le zone interessate sono animate da una moltitudine di iniziative. Le vie e le piazze del centro cittadino ospiteranno varie postazioni musicali, punti espositivi di hobbisti e produttori agroalimentari del territorio, artisti di strada che contribuiscono a coinvolgere cittadini e turisti, animazione per bambini e tanto altro ancora. una serata di intrattenimento con sport, musica ed esposizione di opere artistiche.

All’interno di Nottinsieme 2016, per i mercoledì del 17 e 24 agosto, quest’anno ritorna a Carbonia la III edizione del Festival Internazionale di Teatro di Strada “Sotto il Cielo le Stelle“ dedicata alla magia e alla meraviglia del Teatro di strada.

La ricca kermesse vedrà le strade, le piazze e gli incroci di Carbonia animarsi di artisti circensi, acrobati, clown e giocoleri. Ci sarà l’esilarante spettacolo “A tua Insaputa“ della compagnia ditta Vigliacci dal 1912 di Cagliari con Mirko Ariu e Antonio Iavarone, acrobatic-cabaret. Per poi passare allo stupore dello spettacolo “Hobo“ della compagnia BrigataTotem di Torino con Paolo Locci, acrobatica palo cinese.

Si continua con le abilità di Adoliere in “Circo all’arrembaggio“ della compagnia Teatro del Sottosuolo Carbonia con Aldo Sanna, Giocoleria equilibrismo. E ancora la Fantasia di “Gasparato“ con Gaspar Perissinotti che dall’Argentina porta in scena i suoi inseparabili Boomerang.

La meraviglia con il duo I nipoti di Bernardone in “Hope hope hoplà“ della compagnia Teatro del Sottosuolo Carbonia, Vincenzo De Rosa e Pasquale Imperiale, clownerie.

E, in ultimo, la statua vivente in “l’uomo seduto sul nulla” della Compagnia Antas Teatro San Sperate con Stefano Farris.

La manifestazione di teatro di strada è patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; la Direzione Artistica e Organizzativa è curata dal Teatro del Sottosuolo.

Nottinsieme 3

Dedicazione a Marco Pittoni 1 CER. AULA CONSILIARE copia

E’ stata la madre di #Marco Pittoni, il tenente dei carabinieri di Villarios medaglia d’oro alla memoria, ieri mattina, a tagliare il nastro inaugurale della sede di Sant’Antioco dell’associazione nazionale dei carabinieri in congedo dedicata a suo figlio. E’ stato l’epilogo, tra la commozione dei presenti, della cerimonia organizzata dall’associazione cittadina dei carabinieri in congedo e dal Comando provinciale dell’Arma, di dedicazione della sede di piazza Italia.

La manifestazione, alla presenza di amministratori comunali cittadini e dell’hinterland, autorità civili, militari e religiose, è iniziata alle 10,30 con la Santa Messa concelebrata dal vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, con i tre sacerdoti delle parrocchie cittadine. Per l’occasione, nella chiesa di Santa Maria Goretti è stato esposto l’altorilievo, realizzato dallo scultore cittadino l’architetto Angelo Marongiu, che raffigura Marco Pittoni.

Dopo la messa, tra lo sventolare di bandiere, insegne e labari si è snodato un corteo che ha raggiunto l’aula consiliare. Presente il comandante della  Sardegna generale Antonio Bacile, il comandante della Compagnia di Carbonia capitano Giuseppe Licari, il presidente dell’associazione sarda dei carabinieri in congedo Colonnello Antonio Casu, comandanti di stazione del territorio, amici e commilitoni, è stata commemorata la figura dell’ufficiale dei carabinieri, medaglia d’oro al valore militare, ucciso il 6 giugno 2008, all’età di 32 anni, nell’ufficio postale di Pagani, nel corso di una rapina.

Dall’aula consiliare, infine, accompagnato dal suono della banda musicale, il corteo ha raggiunto Piazza Italia, per la cerimonia dell’inaugurazione della sede e la benedizione della targa da parte del vescovo.

«Un momento di incontro bello e importante – ha sottolineato Paolo Locci, presidente dall’associazione cittadina – che contribuisce a rinnovare l’impegno dell’associazione verso la città.»

Non meno soddisfatto il comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia: «Una grande partecipazione di cittadini che si sono voluti stringere intorno all’associazione dei carabinieri in congedo – ha sottolineato il capitano Giuseppe Licari – che ha voluto intitolare la propria sezione, impegnata in attività sociali e di volontariato, ad un ragazzo del territorio che ha dato la propria vita in difesa dei cittadini».

Tito Siddi