28 March, 2024
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La Cia Sardegna chiama a raccolta iscritti ed istituzioni per analizzare e pianificare le azioni da intraprendere in merito alla programmazione della nuova PAC 2021-2027.

Venerdì 20 dicembre, alle ore 10.00, al Centro congressi “L’Anfora”, a Tramatza, al km 103 della strada statale 131, sono convocate l’assemblea regionale e le tre assemblee provinciali Cagliari-Sud Sardegna, Nord Sardegna e Sardegna Centrale. Alla giornata dedicata all’informazione e al dibattito riguardo alla definizione della nuova Politica Agricola Comune in via di stesura in sede europea, parteciperanno l’assessora regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia, il responsabile nazionale del dipartimento Sviluppo agroalimentare e Territorio della Cia, Pino Comacchia, il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino. I lavori saranno aperti dall’intervento del presidente regionale della Cia Sardegna, Francesco Erbì, e proseguiranno con l’obiettivo di fare il punto sui problemi del comparto agricolo sardo, e sulle ricadute che potranno derivare dalla prossima approvazione della PAC 2021-2027.

La Cia Sardegna invita a partecipare all’evento tutte le forze istituzionali, politiche e sociali del territorio, nonché le organizzazioni professionali agricole e dei tecnici che operano nel settore, in modo da poter fornire un’informazione completa e qualificata ai associati e agli agricoltori sulla normativa comunitaria in via di approvazione.

Sul tema della nuova PAC, la Cia Sardegna, attraverso le parole del presidente regionale, Francesco Erbì, ha già lanciato nei giorni scorsi un appello alla politica e alle istituzioni regionali affinché si avvia una mobilitazione a difesa delle prerogative dell’agricoltura sarda, evitando che le imprese isolane risultino in qualche modo svantaggiate dall’adozione delle nuove norme.

«La Pac non è in discussione; serve agli agricoltori e allevatori sardi ma alcuni elementi contenuti nelle proposte di regolamento non sono accettabili. Sono previste azioni ingiustificate di riduzione del budget attuale del 5% sui pagamenti diretti e del 15% sul programma di sviluppo rurale – ha ammonito Francesco Erbì -. Uno degli argomenti più controversi, sicuramente da osteggiare, è la proposta di convergenza esterna, secondo cui tutti gli stati membri devono ricevere la stessa quantità di risorse a parità di superfici agricole impegnate nei processi di produzione. Questo genererebbe una situazione di forte squilibrio che penalizzerebbe l’agricoltura regionale oltremodo, creando vere e proprie crisi di competitività e di mercato e portando alla chiusura una moltitudine di imprese che vedono nelle risorse provenienti dalla PAC il 30-40% del reddito d’impresa», ha concluso il presidente della Cia sarda.