10 May, 2024
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Ritorna Archeomusicando, la rassegna che mette assieme archeologia, musica, teatro e performance teatrali, con l’obiettivo di promuovere il patrimonio e il paesaggio. A Mamoiada quello di sabato 26 e domenica 27 maggio sarà un fine settimana all’insegna di escursioni, arte, cultura e concerti: tutti gratuiti e di altissimo livello.

Saranno, infatti, Gilda Buttà e Luca Pincini, le punte di diamante di questo festival, a cui è stato affidato il concerto di chiusura di domenica 27 maggio, alle 21.00. Accanto alla famosa Stele di Boeli (conosciuta come Perda Pintà), la pianista divenuta famosa anche per aver suonato per Tornatore nel film “La leggenda del pianista sull’oceano”, per De Palma ne “Gli Intoccabili”, per Fellini ne “La voce della luna” e per Mario Monicelli in “Speriamo che sia femmina”, e il violoncellista classico, che  collabora anche con artisti del calibro di Jovanotti, Adriano Celentano, Renato Zero e Mina, suoneranno assieme le più famose arie delle colonne sonore di Ennio Morricone. Ed è proprio la lunga collaborazione con il Premio Oscar ad unire i due in un sodalizio consolidato che macina successi concerto dopo concerto.

La rassegna si apre sabato 26 maggio, alle 9.00, con un’escursione guidata dall’archeologo Nicola Dessì e prosegue alle 15.00, con visite libere al Mater, il museo dell’archeologia e del territorio.

Sempre sabato dalle 17,30 ci sarà la novità di quest’anno: durante la mostra archeologica “MamojArch”, dedicata al territorio e al vino, che si terrà nelle cantine dell’associazione Mamojà, ideata dall’archeologo Franco Campus verrà aperto il percorso enogastronomico. L’archeologa Viviana Pinna guiderà gli ospiti in una visita emozionale arricchita dalle letture archeopoetiche di Nicola Dessì. Acquistando uno speciale calice, gli ospiti durante il percorso potranno degustare l’inconfondibile vino di Mamoiada ed i prodotti locali offerti dalle cantine.

Sarà tutto artistico l’evento di chiusura di sabato, alle 21.00. Nella domus de janas di Sa ‘e Matzotzo sarà allestita la performance d’arte in omaggio a Maria Lai intitolata “La leggenda del dio distratto”. A muoversi nel sito archeologico saranno le artiste Maria Jole Serreli e Stefania Spanu, con la voce recitante dell’attrice Rita Atzeri. La regia è della direttrice artistica del festival, Giuditta Sireus, e di Chiara Manca, con la partecipazione di Francesco Casu. Durante la serata verrà eccezionalmente esposto il telaio di Maria Lai “Al gigante lassù”, realizzato per Costantino Nivola.

Anche la seconda giornata, quella di domenica 27 maggio, si apre con una visita guidata curata da Nicola Dessì alle tombe dei giganti di Madau e all’area archeologica di Gremanu, arricchita da una rappresentazione in abiti nuragici, ricostruiti seguendo un percorso filologico, dall’associazione Memoriae Milites.

Alle 12.00, replica della mostra itinerante Mamojarch, del percorso ejogastronomico e, alle 15.00, visite libere al MATer, il museo dell’archeologia e del territorio. 

Un altro importante evento di Archeomusicando è sicuramente quello di domenica alle 18,30, nella “Cantina Sedilesu”. A Mamoiada, infatti, arriverà l’archeologo Emmanuel Anati, luminare degli studi sull’arte e le religioni delle culture preistoriche. Assieme a Franco Campus ed al botanico dell’Università di Cagliari Gianluigi Bacchetta, prenderà parte alla tavola rotonda “Archeologia, il suono dei segni, il territorio e la sacralità del vino”.

Chiusura alle 21.00, con il concerto di Gilda Buttà e Luca Pincini alla Perda Pintà.

 

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Sarà un 25 aprile “speciale”, denso di appuntamenti ed attività, per “Aprile alla Vetreria Aprile Resistente”, la rassegna congiunta di Cada Die Teatro, Il Crogiuolo e Cemea.
Nel pomeriggio di domani, mercoledì, nella Corte della Vetreria di Pirri, il programma per la Festa della Liberazione avrà inizio con Il Crogiuolo e TiConZero, coproduttori di “Concertato per la Liberazione”, concerto per ensemble di musicisti, spettatori, attori e performer, diretto da Daniele Ledda, con l’azione performativa dei pittori Gianluca Marjani e Mario Floris. Esperimento dove si fondono contaminazione dei linguaggi artistici e coinvolgimento attivo dello spettatore.
Dalle 16.00 alle 18.00, si terrà il Laboratorio di costruzione di strumenti musicali (aperto a tutti), fino ad arrivare all’esito finale spettacolare: dalle 19.00 alle 20.00, in scena un Concerto con gli attori Rita Atzeri, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro, Fausto Siddi, i musicisti di TiConZero ed i partecipanti al laboratorio (coproduzione Il Crogiuolo/TiConZero). L’unico vincolo sarà il tema, che deve affrontare argomenti legati alla Festa della Liberazione. «Perché legare il tema della contaminazione in ambito artistico a quella della Liberazione? L’esigenza – dichiarano gli organizzatori – è quella di utilizzare uno spazio ludico per indirizzare, in particolare alle giovani generazioni, riflessioni su come identificare le tracce di pensiero neofascista nel nostro quotidiano».

Dalle 16.00, fino alle 20.00, sempre nella Corte La Vetreria, anche l’esposizione, curata da Cemea, di fotografie e oggetti realizzati dagli ospiti del gruppo Umana Solidarietà Sardegna.
Alle 17.30, stessa location, ecco Pietro Olla, prof. Pietrowsky, con il suo Circoscienze, spettacolo a cappello per ragazzi e bambini di tutte le età. Giocoleria, equilibrismo fra didattica e risate. Il prof. Pietrosky, docente emerito di fisica del gioco presso l’Università del Divertimento, insegue il sogno di trovare la formula per togliere un coniglio dal suo cappello. 

La serata del 25 aprile alla Vetreria si chiuderà, alle 21.00, allo spazio Fucina Teatro, con lo spettacolo Bachisio Spanu. “L‘epopea di un contadino sardo alla guerra”, libero adattamento di Marco Parodi da “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu, con inserti tratti da “Roccu U Stortu” di Francesco Suriano tradotti in campidanese da Rossana Copez. In scena Giovanni Carroni, sotto la regia di Parodi (produzione Bocheteatro).

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Non solo il tradizionale corteo del 25 aprile ma anche dibattiti, incontri, concerti e presentazioni di libri animeranno a Cagliari e in alcuni centri della provincia i giorni che precedono e seguono il 73° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. A coordinare il cartellone è il Comitato 25 Aprile che riunisce da anni numerosi gruppi, associazioni, sigle sindacali, il cui obiettivo è quello di tenere viva, soprattutto tra le giovani generazioni, la memoria della lotta al nazifascismo e rinnovare l’impegno a favore dei principi di libertà, di democrazia e di partecipazione. 

Il programma delle iniziative prevede martedì 24 una serie di incontri nelle scuole di Senorbì, Mandas, Siurgus Donigala, a cura dell’Anpi della Trexenta. Alle 19.00 a San Basilio si terrà una fiaccolata in memoria del partigiano Pasquale Erriu. Alle 19.15 al Cinema Odissea di Cagliari si proietta il documentario “Libere” di Rossella Schillaci. Organizza l’associazione “Se non ora quando” con il patrocinio dell’Anpi di Cagliari.

Mercoledì 25 aprile, 73° anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo, si terrà a Cagliari il tradizionale corteo. Dopo il raduno dei partecipanti a partire dalle 9.30 nella parte alta pedonale di Via Alghero, il corteo si snoderà per la via Sonnino, con una sosta al Parco delle Rimembranze, dove verrà depositata una corona d’alloro in ricordo dei caduti per la patria e la libertà dell’Italia nella guerra di Liberazione, a cura delle associazioni partigiane e delle istituzioni (Prefetto e Sindaco del Comune di Cagliari). Dopo un omaggio all’opera-monumento ad Antonio Gramsci di Pinuccio Sciola, il corteo riprenderà a sfilare in via Sonnino, piazza Emilio Lussu, via Roma, via Sassari e fino alla piazza del Carmine.

Qui sul palco i giornalisti Vito Biolchini e Alessandra Addari coordineranno gli interventi di saluto del Presidente del Comitato 25 Aprile e di giovani studenti. A scandire la mattinata saranno i canti partigiani del Coro Anpi delle sezioni di Cagliari e Trexenta (coordinati da Clara Murtas e Roberto Deiana), insieme a brevi testi poetici letti da Cristina Maccioni ed alcuni brani dal repertorio internazionale di protesta del “Red and Green Choir” di Londra, graditi ospiti del Comitato 25 Aprile. 

Le iniziative a Cagliari proseguiranno nel pomeriggio in piazza Gramsci con un presidio d’onore e letture e recite ispirate alla Liberazione.

Alle 18.00 invece nella sede della Fondazione Siotto in via dei Genovesi, dibattito sul tema “Resistenza e Shoah”, incentrato sulla medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza alla Brigata ebraica e a due scritti ritrovati dei sardi Giusti fra le nazioni, Gerolamo Sotgiu e Vittorio Tredici. Dopo il saluto del presidente dello Uaps Franco Boi, interverranno il presidente della Fondazione Siotto Aldo Accardo e il presidente dell’Associazione Chenàbura Mario Carboni. Organizzano l’iniziativa Uaps, associazione Chenàbura, Fondazione Siotto, Associazione Le Officine, Accus.

Alla Vetreria di Pirri, nell’ambito del Programma “Aprile Resistente” spazio a partire dalle 16.00 a musica e letture nel “Concerto per la Liberazione”. Alle 20.30 sarà invece lo storico Gianluca Scroccu a parlare del 25 aprile, prima dello spettacolo del regista Marco Parodi “Bachisio Spanu. L’epopea di un contadino sardo alla guerra”.

Il 25 aprile sarà celebrato anche in alcuni centri della provincia. A Quartu Sant’Elena sono previste di mattina una cerimonia istituzionale e di sera un presidio d’onore in piazza Sant’Elena con intrattenimenti, letture e recite, e a seguire in biblioteca comunale con filmati e canzoni ispirati alla lotta partigiana e alla Liberazione a cura dell’Anpi.

La mattina del 25 aprile San Nicolò Gerrei ricorderà Salvatore Corrias, Partigiano e Giusto tra le Nazioni, in una iniziativa dell’Anpi Trexenta.

A Monserrato la Liberazione verrà celebrata nel pomeriggio del 25 aprile con una messa Messa in suffragio e la deposizione corona d’alloro al Monumento ai caduti di tutte le guerre presso i giardinetti di via Del Redentore. L’Anpi inoltre parteciperà a San Sperate alla manifestazione Liberafest.

Le iniziative per il 70° anniversario della Liberazione non si fermano il 25 aprile.

Venerdì 27 aprile alle 17.00 presso Libreria La Feltrinelli Point di via Paoli 19 a Cagliari, verrà presentato il libro “La macchina imperfetta. Immagine e realtà dello Stato fascista” (Il Mulino) di Guido Melis. Intervengono insieme all’autore Luciano Marrocu (Università di Cagliari – Issasco) e Alessandro Pes (Università di Cagliari). Sarà presente l’autore. Organizza l’Issaco.

Sempre venerdì 27 ma alle 21.00 alla Vetreria di Pirri, per la rassegna “Aprile Resistente” va in scena lo spettacolo “Gramsci Antonio: Presente” con Marta Proietti Orzella e Fausto Siddi. 

Il calendario delle manifestazioni si chiuderà giovedì 3 maggio a Cagliari dove alle 10 presso la sede del  Circolo Lussu e dell’associazione Pixel Multimedia in via Tempio, verrà presentato il libro di Marco Sini “Antifascisti, Partigiani, Deportati. Appunti di storie monserratine”. Coordina Flavio Soriga, con interventi di Pietro Maurandi, Virginia Marci, Franco Boi, e letture di Rita Atzeri.

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Cada Die Teatro e Il Crogiuolo si incontrano, mettono insieme risorse ed energie, seguendo il filone dell’impegno civile che ha sempre contraddistinto il loro percorso artistico, e organizzano negli spazi che condividono, quelli del Centro d’arte e cultura La Vetreria di Pirri, una rassegna congiunta: “Aprile alla Vetreria Aprile Resistente”, titolo che sintetizza la sinergia fra Cada Die e Crogiuolo. Per quasi un mese, dal 6 al 29 aprile, il linguaggio utilizzato sarà quello del teatro, fra musica e laboratori, per la manifestazione organizzata anche con Cemea (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva), che all’interno del Centro anima il Cafè Ludico e le attività connesse.

«Era il lontano 1991 quando decidemmo di occupare un grande capannone fatiscente della vecchia vetreria in procinto di essere rasa al suolo – ricorda Pierpaolo Piludu, attore storico di Cada Die -. Molti amministratori di allora ci guardavano come se fossimo matti o, nel migliore dei casi, dei sognatori, quando dicevamo che su quei ruderi sarebbe potuto sorgere un parco, un teatro, un centro culturale. Siamo felici di condividere questo sogno, che è diventato realtà, con i compagni del Crogiuolo e del Cemea, e ora lo siamo particolarmente, perché le nostre iniziative si intrecciano e si arricchiscono a vicenda.»

«Aprile Resistente – dice Rita Atzeri, presidente del Crogiuolo – è la denominazione ideata per gli spettacoli dello spazio Fucina Teatro e nasce dall’esigenza di difendere e diffondere i valori della Resistenza per ritrovarli nell’impegno quotidiano. L’incontro con Aprile alla Vetreria è la naturale conseguenza di una collaborazione artistica con Cada Die Teatro, tra gestori del Centro, che con il passare del tempo assumere sempre maggiore forza e valore artistico-sociale.»

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Si terrà mercoledì 4 aprile, alle 11.00, negli spazi della Vetreria di Pirri, la conferenza stampa di presentazione di “Aprile alla Vetreria Aprile Resistente”, la rassegna teatrale organizzata congiuntamente da Cada Die Teatro, Il Crogiuolo e Cemea (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva).

Titolo significativo, che sintetizza, mettendole insieme, le risorse artistiche e le energie di due storiche compagnie cagliaritane. Ad illustrare e spiegare il ricco programma saranno Pierpaolo Piludu (Cada Die Teatro), Rita Atzeri (Il Crogiuolo) e Renato Perra (Cemea), insieme ad altri protagonisti della rassegna.

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Domenica 11 marzo, alle 18.00, si chiude allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri con “Pillole di buonumore”, “Giro di vite – Memoria Società Teatro”, la rassegna del Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri, che per quasi due mesi ha messo in scena un carosello di temi e vicende esistenziali, diversi fra loro, in una giostra dedicata al teatro sociale e della memoria, progetto di teatro e disabilità con la Spinal Cord Company, gruppo teatrale dell’Unità Spinale dell’Ospedale Marino di Cagliari. La drammaturgia e la regia sono di Marta Proietti Orzella.

Lo spettacolo, che propone una carrellata di sketches brillanti per una serata di divertissement adatta a tutti, nasce da una sfida: portare il teatro nel reparto dell’Unità Spinale del Marino (diretto dal primario Giuliana Campus), coinvolgendo pazienti ricoverati, pazienti dimessi e personale (principalmente fisioterapisti) dello stesso reparto. Il laboratorio si è concluso con un esito scenico,“Pillole di buonumore”, appunto, che è stato replicato più volte in situazioni e luoghi diversi, dimostrando che con il teatro barriere e pregiudizi possono cadere: sul palcoscenico la disabilità scompare. In scena Ivan Angius, Gulvio Gennamari, Susy Defalchi, Silvio Faedda, Nicola Grandesso, Maria Cinzia Mocci, Stefano Perra, Paola Simeoni.

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Ancora un appuntamento per Giro di vite – Memoria Società Teatro, la rassegna del Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri, dedicata al teatro sociale. E ancora un’immersione nella memoria. Domenica 4 marzo, alle 21.00, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri, in scena “Le voci dalla memoria”, recital di letture e canti sulla Shoah con Fausto Siddi e il Coro Jubilate, diretto da Alicia Gibelli. Per non dimenticare le vittime dell’Olocausto un incontro, misurato e profondo, tra la voce recitata e il canto corale. Il Coro Jubilate – che ha come repertorio principale la musica antica a cappella del periodo medievale, rinascimentale e barocco – sceglie per questa occasione i canti religiosi, di danza e di letizia, che gli ebrei cantavano nei lager per darsi forza e coraggio: “Ani Maamin”, “Shalon Aleichem”, “Hashivenu”, “Hashual”, “Hava nagila”, “Shalom Chaverim”, “Gam Gam”. Fausto Siddi leggerà una toccante silloge di brani tratti dall’opera autobiografica di Elie Wiesel (Premio Nobel  per la Pace nel 1986) “La Notte”, che racconta le esperienze di un giovane ebreo ortodosso deportato insieme alla famiglia nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald negli anni 1944/45.

Alcune novità in casa Crogiuolo. «Nell’ottica di rendere lo spazio Fucina Teatro sempre più un luogo vivo, aperto, piacevole, con incontri, seminari, laboratori per la formazione di un nuovo pubblico», come spiega Rita Atzeri, presidente della compagnia cagliaritana, è stato attivato un punto ristoro. Non solo. E’ a disposizione del pubblico un angolo della scrittura, una postazione dedicata al progetto “Autore per caso”, di cui tutte le persone interessate possono fruire per ideare e scrivere una sceneggiatura teatrale. La migliore, secondo il giudizio della direzione artistica, verrà messa in scena dagli allievi della scuola di recitazione del Crogiuolo.

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Ancora un appuntamento per “Giro di vite – Memoria Società Teatro”, la rassegna del Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri, dedicata al teatro sociale e della memoria.

Sabato 17 febbraio va in scena allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri, alle 21.00, “All’ombra della pensilina”, spettacolo ispirato al romanzo omonimo di Alessandro Muroni sul tema dell’autismo, con Fausto Siddi e lo stesso Muroni al pianoforte (produzione Diversamente Onlus e Il Crogiuolo).

Si tratta di un reading musicale, trasposizione teatrale del libro, edito da Arkadia, che si avvale della postfazione del poeta urbinate Umberto Piersanti, una delle voci più importanti della poesia italiana contemporanea, padre di un ragazzo autistico.

Luigi, il protagonista, uomo adulto affetto da autismo, una volta rimasto solo al mondo senza i genitori e quindi senza il suo unico punto di riferimento affettivo ed effettivo, non vuole andare in un istituto, ma è deciso a rivendicare il proprio diritto a continuare a vivere dove ha sempre abitato, nella sua casa, in quel nido dove si è sempre rifugiato e in cui si è sempre sentito libero di essere se stesso. Inconsapevolmente, scappa via dalla sua abitazione. Si ritrova seduto sotto una pensilina, con un biglietto in tasca obliterato chissà quando, ad aspettare un autobus che mai prenderà. Vaga allora nei reparti di un vicino ipermercato, rifugiandosi nell’ambiente “Casa”, trovando conforto nel relazionarsi con gli elettrodomestici. Per Luigi non possono essere consegnati nelle case di chi li ha acquistati: va a riprenderli e li riporta al loro posto, in quell’ambiente espositivo in cui niente per lui può essere modificato… Il protagonista parla in prima persona, racconta con un linguaggio poetico, quello del cuore, le proprie sensazioni ed emozioni.

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Giro di Vite – Memoria Società Teatro, la nuova rassegna firmata dal Crogiuolo, dedica una sessione di due giornate, oggi e domani, al teatro sociale e, nello specifico, al rapporto fra teatro e una malattia cronica come il diabete. Può il palcoscenico renderla più “dolce”? Può aiutare a far convivere serenamente i pazienti con la mancanza o la carenza di insulina? La strada maestra l’ha tracciata un appassionato diabetologo e docente universitario svizzero, Jean Philippe Assal, che circa sedici anni fa, nel suo “quartier generale” di Ginevra – è fondatore della Divisione di Educazione Terapeutica, metodo di cui è padre e pioniere in Europa, per le malattie croniche nella Facoltà di Medicina – ha inventato, coinvolgendo il suo amico regista boliviano, esiliato in  Francia, Marcos Malavia, il Teatro del Vissuto. Assal ha studiato e sperimentato fin dal 1970 la dimensione dell’educazione in medicina, rimettendo in discussione e trasformando la relazione fra medico, operatore sanitario, paziente e poi, appunto, teatro.

Il diabetologo svizzero sarà nei prossimi giorni a Cagliari per presentare il libro Il Teatro del Vissuto – Per un nuovo accompagnamento dei pazienti (edito dalla Cuec), che ha curato insieme a Luciano Carboni, Olivier Horn e la collaborazione di Tiziana Assal e Maria Pia Turco, con la prefazione di Boris Cyrulnik, famoso neuropsichiatra ed etologo francese. L’appuntamento è fissato per sabato 3 febbraio, alle 17, nel Teatro della Scuola “Leopardi” di Pirri, in via della Resistenza. Il volume è una testimonianza degli effetti che il Teatro del Vissuto ha sui pazienti, sui medici, sugli operatori di sanità e un riferimento operativo per chi volesse esplorare questa dimensione terapeutica. Introduce e modera il giornalista Giacomo Mameli, intervengono, oltre a Jean Philippe Assal, Tiziana Assal (storica dell’arte e moglie del medico svizzero), Alberto Granese (pedagogista), Clara Puzzoni (medico di Medicina generale), Claudia Putzu (diabetologa), Samuele Rundeddu (medico), Luciano Carboni e Maria Pia Turco (diabetologi, promotori e coordinatori del TdV in Sardegna), alcuni partecipanti e componenti dello staff del TdV, come gli attori Rita Atzeri, Fausto Siddi e il regista Fabio Casti. L’appuntamento è organizzato dall’Associazione per il Diabete e le cronicità.

Non è casuale la presentazione a Cagliari del volume. Perché In Italia il centro di eccellenza del Teatro del Vissuto – gli altri sono dislocati fra Europa, Sud America e Africa (Ginevra, Parigi, Kaunas in Lituania, Polonia, Portogallo, Lisbona, Inghilterra, Bolivia, Madagascar, Congo) si trova proprio nel capoluogo sardo. Dove un team di professionisti, guidato da Luciano Carboni (è stato responsabile del servizio di diabetologia dell’Ospedale Binaghi e recentemente ha ricevuto a Lisbona un importante riconoscimento per l’educazione terapeutica dalla Società Europea di Diabetologia), opera dal 2010 con numeri significativi: in 8 anni di attività 27 edizioni del TdV, con oltre 150 partecipanti (persone diabetiche, madri di bambini con diabete, infermieri e medici diabetologi, medici di medicina generale, persone colpite da sclerosi multipla e da tumore). Il teatro della scuola Giacomo Leopardi di Pirri – Is Bingias, dove, come detto, verrà presentato il volume, è da cinque anni la sede del Teatro del Vissuto in Sardegna.

Ma la due giorni di Jean Philippe Assal a Cagliari comincia domani, venerdì 2 febbraio, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri. Alle 10.00 è previsto l’incontro fra l’ideatore e i partecipanti sardi al Teatro del Vissuto, con gli interventi di Tiziana Assal, dello staff del TdV cagliaritano e la significativa presenza della giornalista svizzera Isabelle Bourgeois, in città per il progetto Joy for the planet. Dopo aver lavorato per diversi anni in aree di guerra come delegata umanitaria del CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa), dal 22 gennaio Bourgeois viaggia per l’Europa, nel suo motorhome “Begoodee”, per condividere progetti portatori di entusiasmo e offrire lampade solari a chi con le proprie iniziative e attività porta luce o propone soluzioni innovative. Per questo, a voler simboleggiare l’energia carica di speranza che i creatori del Teatro del Vissuto trasmettono con il loro impegno, la giornalista nomade svizzera donerà, alle 11.30, una lampada solare a Jean Philippe Assal e ai suoi stretti collaboratori cagliaritani.

 

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Ai nastri di partenza la nuova rassegna del Crogiuolo, sotto la direzione artistica di Rita Atzeri. “Giro di vite”, il titolo, Memoria Società Teatro, il sottotitolo, a voler significare un carosello di temi e vicende esistenziali, diversi fra loro, in una giostra dedicata al teatro sociale e della memoria.

Il via con un’anteprima domani, domenica 21 gennaio, alle 17.00, nello spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri: in scena “Il mestiere più antico del mondo”, di Gabriella Pacini, con Laura Nardi – attrice diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, allieva poi di Nekrosius e Ronconi, molto teatro ma anche tv e cinema nel suo carniere – e la regia di Amandio Pinheiro (una produzione Causa Teatro, con il sostegno di Vita di Donna, il Melograno e Freedom for birth roman action group – segnalato dal Premio Sonia Bonacina per l’importanza del tema).

«… Breve e feroce come una frustata… ha la forza di affondare come una lama in una piaga sanitaria, sociale, culturale», così è stato definito lo spettacolo tratto dal libro omonimo di Gabriella Pacini, che Laura Nardi ha voluto adattare e mettere in scena.

Anna è un’ostetrica di 45 anni, fa partorire in ospedale le donne da 25 anni. Sottopone le partorienti alle pratiche ospedaliere “di routine”, senza mai mettere in dubbio il limite tra controllo medico e sadismo. Ma Anna un figlio non lo ha mai avuto, perché su quel lettino da parto non ci si è mai voluta mettere…

«Il mestiere più antico del mondo, la prostituzione? Il primato si declina sempre al femminile, ma è l’ostetrica ad averne la supremazia. Non una donna che vende il suo corpo al maschio ma una donna che dovrebbe aiutare e sostenere le altre donne nel parto – è scritto nelle note sullo spettacolo -. Gabriella Pacini, ostetrica con esperienza più che ventennale, restituisce con il suo testo, uno spaccato veritiero e crudele degli abusi che le donne subiscono all’interno del sistema sanitario. Nonostante l’organizzazione Mondiale della sanità, nel non lontano 2014, abbia redatto un documento dal titolo “La prevenzione e l’eliminazione della mancanza di rispetto e dei maltrattamenti durante il parto nelle strutture sanitarie”, il problema della violenza rimane diffuso e irrisolto nella società odierna. Ma almeno oggi ne iniziamo a parlare. La campagna “#Basta Tacere: le madri hanno voce”, condotta sui social media, ha fatto emergere il fenomeno della violenza ostetrica anche in Italia, grazie alle testimonianze di migliaia di madri che, coraggiosamente, hanno narrato gli abusi e i maltrattamenti subiti durante l’assistenza al parto. Ma il mestiere più antico del mondo non è solo uno spettacolo contro la violenza nel parto, ma contro la violenza sulla donna, in questo caso istituzionalizzata ed esercitata quando essa è più indifesa e spaventata.»

Il monologo di Laura Nardi sarà preceduto, alle 16.00, da una conversazione sul tema della nascita, con interventi di Elena Cecchetto, ostetrica, Angela Secci, dell’associazione “Mamme x mamme” di Carbonia, e Veronica Spano, dell’associazione “Feminas” di Olbia. 

La serata si chiuderà alle 18.30 con “Naturalmente essere”, primo studio per uno spettacolo, di e con Chiara Giuliani (produzione Teatro del Sottosuolo).