28 March, 2024
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Romaeuropa festival è lieta di annunciare che Christophe Chassol, geniale pianista e compositore francese inventore dell’ultra-scores, arriverà per la prima volta a Roma venerdì 4 novembre al Monk Club (Via Giuseppe Mirri 35, ore 22) dove concluderà il suo fortunato tour italiano che lo ha portato a suonare nelle principali città della penisola. Sul palco del Monk l’artista parigino di nascita ma originario della Martinica presenterà Big Sun, l’ultimo capitolo della sua meravigliosa trilogia audiovisiva. Il concerto è realizzato grazie alla collaborazione con La Francia in scena, la stagione artistica dell’Institut français Italia, realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia. Dopo il concerto di Chassol la stessa sera, sarà la volta della New Arabic Music del duo Jerusalem in my heart.

Esploratore sonoro che non conosce limiti geografici né temporali, Chassol negli ultimi 5 anni si è imposto come una delle più importanti novità del panorama musicale francese ed europeo in generale diventando uno degli artisti più corteggiati tanto dalle grandi manifestazioni dedicate al jazz contemporaneo, quanto dai più innovativi festival di musica elettronica. Già direttore musicale per icone electro-pop come Sebastian Tellier e Phoenix e consulente per il producer Frank Ocean, di lui si sono innamorati artisticamente personaggi del calibro di Laurie Anderson, Terry Riley e Gilles Peterson che, nel 2014, ha programmato un suo live al Meltdown Festival di Londra. Sempre a Londra, è stato appena nominato nella categoria “Digital Initiative of the Year” ai Jazz Fm Awards.

Christophe Chassol è l’inventore dell’ultra-scores, un metodo di composizione grazie al quale le registrazioni dei suoni della natura e della realtà vengono rielaborate ed armonizzate in una rappresentazione musicale del mondo, svelando così una sensibilità davvero fuori dal comune. Un clacson, il canto degli uccelli, un discorso di Obama, il traffico incessante di una città indiana diventano materiale prezioso che dialoga con una musica senza frontiere che spazia fra jazz, elettronica, minimalismo, pop, musica concreta, field recordings. Ogni suono diventa dunque nota e, grazie a una tecnica brillante e istintiva, la complessità del reale si traduce in sontuosa armonia ed estrema eleganza musicale.

Il risultato dell’ultra-scores è una meravigliosa trilogia audiovisiva in cui ogni capitolo è frutto di un viaggio in un luogo di cui vengono captati non solo i suoni, ma anche le immagini grazie a un team di filmmaker e operatori. Iniziata nel 2011 con “Nola Cherie” (lavoro ispirato alla lingua creola di New Orleans, il cui museo d’Arte Contemporanea ospita l’evocativo documentario realizzato dal team di Chassol), la trilogia è proseguita 2 anni dopo con “Indiamore” e si è chiusa nel 2015 con “Big Sun”, frutto di una ricerca sull’universo di suoni delle ex Indie Occidentali Francesi, sua terra d’origine.

I primi 40 anni di Chassol sono stati interamente dedicati alla musica: entrato al conservatorio all’età di  4 anni ne è uscito a 20 anni, dopo aver pure vinto una borsa di studio per il Berklee College of Music, da cui sono venuti fuori artisti come Keith Jarrett e Quincy Jones. Sarà per questo che Chassol è un artista il cui corpo e la mente sembrano funzionare come una sorta di catalizzatore terrestre di suoni e rumori della realtà tutta. Le date italiane realizzate in collaborazione con La Francia in scena e Afrodisia, sono parte di un lungo tour europeo che si concluderà il 13 novembre alla Philharmonie di Parigi per lo Steve Reich’s Anniversary. 

Sarà l’occasione per scoprire il mondo che ci circonda come se fosse la prima volta. Da una prospettiva diversa: attraverso la musica di Christophe Chassol.

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Philip Glass, icona della musica contemporanea, maestro del minimalismo e delle sue evoluzioni, sarà il protagonista del concerto nel quale, lunedì 14 novembre 2016 alle ore 21.00 per la prima volta in Italia e in esclusiva al Teatro Regio di Parma, interpreterà i suoi celebri 20 Etudes, insieme a Maki Namekawa e Roberto Esposito. Il concerto è realizzato da Teatro Regio di Parma e Barezzi Festival, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Parma e con il contributo di Diageo e dello sponsor premium Tanqueray.

L’appuntamento concluderà la decima edizione di Barezzi Festival, rassegna che prende il suo nome dal mecenate di Giuseppe Verdi, Antonio Barezzi e che, nata a Busseto e cresciuta tra Parma e la sua provincia, ha saputo guadagnarsi l’attenzione del pubblico più attento ed esigente per la qualità e l’internazionalità delle proposte artistiche che in questi anni hanno portato nel nostro territorio artisti prestigiosi, offrendo al pubblico rare occasioni di scoperta e di ascolto per i più diversi generi musicali. Giunto alla sua decima edizione, il Barezzi Festival, che si svolgerà quest’anno dal 3 al 14 novembre a Parma ed in alcuni teatri della provincia, trova la sua vocazione nella ricerca delle relazioni tra opera, musica classica e musica contemporanea. Il programma completo di Barezzi Festival 2016 sarà annunciato nei prossimi giorni.

Philip Glass è tra i musicisti più noti al mondo, ormai leggenda vivente, al nono posto della classifica dei 100 geni stilata dalla rivista inglese The Telegraph. Compositore statunitense, classe 1937, è considerato tra i capofila del minimalismo musicale con Steve Reich, La Monte Young, Terry Riley, John Adams e uno dei giganti di quella che viene definita “musica contemporanea” colta. Dopo una prima fase di produzione minimalista, è andato sviluppando uno stile di più immediata fruizione, meno rigoroso e spesso volto alla tradizione sinfonica americana. La sua musica è caratterizzata da una costante ricerca e dal tentativo di ampliare le possibilità espressive offerte dalla tonalità, accogliendo suggestioni dalle culture musicali extraeuropee. Si è dedicato a composizioni rivolte a svariati ambiti, con una predilezione per le forme sceniche (teatro, danza, performance) e le colonne sonore di film e documentari. Ha collaborato con i più importanti artisti della scena internazionale, sperimentando anche l’ambient con Brian Eno ed il pop-rock con David Bowie.

Maki Namekawa ha iniziato i suoi studi al Kunitachi Conservatory di Tokyo ed è nell’ambito della musica contemporanea tra i pianisti che godono delle maggiori attenzioni da parte della critica e del pubblico mondiale. Ha suonato nei templi della musica, dalla Carnegie Hall di New York alla Citè de la Musique di Parigi, e nel 2014 ha pubblicato un doppio CD con l’opera completa degli Etudes di Philip Glass, raggiungendo la prima posizione della classifica di Itunes Classic. Sin dal 2005 si esibisce in duo con il pianista Dennis Russel Davies.

Roberto Esposito, salentino, si è diplomato nel 2008 col massimo dei voti presso il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma ed ha proseguito gli studi in Ungheria, sotto la guida del maestro Zoltan Szigmond. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui una borsa di studio per il Berklee College of Music di Boston nel 2009. Collabora con artisti di fama internazionale e nel 2015 ha composto un concerto per pianoforte ed orchestra, di prossima incisione.

La decima edizione del Barezzi Festival, ricca di ospiti e di appuntamenti, è sostenuta dagli enti istituzionali locali: Regione Emilia-Romagna, i comuni di Parma, Busseto, Zibello e Fidenza; dalla Fondazione Teatro Regio di Parma, da Diageo e da Tanqueray, ancora partner ufficiale, dopo la riuscitissima esperienza della passata edizione. Dopo ogni concerto sarà possibile degustare fantastici cocktail a base Tanqueray, il London Dry Gin più vendto al mondo ed inconfondibile per il perfetto equilibrio dei 4 botanicals che lo caratterizzano.

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