25 April, 2024
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Loriana Pitzalis.

«Le vicende regionali che hanno portato alla soppressione delle Province lasciano l’amaro in chi ha creduto nella buona politica e si vede scippare, da un processo poco limpido e con pratiche anticostituzionali, un’istituzione legittimamente votata dal popolo. Ma non è questo il motivo che mi spinge ad intervenire, che la gente ha ben capito di quale pasta siano fatti i politici ai livelli alti della nostra Regione.»

Loriana Pitzalis, assessore alla Cultura del Comune di Carbonia, è durissima sulla decisione adottata dalla Giunta regionale il 28 giugno scorso con il commissariamento di cinque Province, tra le quali quella di Carbonia Iglesias.

«Intervengo – aggiunge Loriana Pitzalis – per esprimere la mia indignazione su un atto bulgaro che porterà il nostro territorio ad una inesorabile regressione. Non credo che  altre istituzioni o altri enti che potranno scendere in campo, possano fare di più e meglio di quanto la Giunta Cherchi abbia fatto. Sono l’assessore alla Cultura e al turismo del Comune di Carbonia, un Comune che ha un ruolo strategico nel territorio e lo ha dimostrato e lo dimostra quotidianamente e che ha trovato nella Provincia di Carbonia Iglesias un supporto fondamentale. Un territorio che non si preoccupa di promuovere la cultura, che abbandona la gente e abbandona il patrimonio in suo possesso, è destinato a retrocedere, ed è questo quello che mi preoccupa.»

«La Provincia di Carbonia Iglesias – sottolinea ancora Loriana Pitzalis – in tutti questi anni, non ha mai smesso d sostenere le iniziative culturali dei comuni del territorio, si pensi ai grandi eventi: sta passando quasi in sordina la notizia che il festival Jazz di Sant’Anna Arresi potrebbe saltare, la stagione teatrale del mio Comune rischia di subire la stessa sorte o di essere ridimensionata, il Mediterraneo Film Festival e la Summer School di Archeologia chissà che fine faranno; le mostre, le sagre, gli eventi sportivi agonizzeranno. Che dire, poi, del Carignano Music Experience, che ha dato lustro al territorio con la felice combinazione di vino, cibo e musica?»

«Invito ad una riflessione pubblica tutti i cittadini e i politici del Sulcis Iglesiente – conclude Loriana Pitzalis –:perché tutti tacciono?»

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Il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Salvatore Cherchi, ha tenuto una conferenza stampa nella tarda mattinata odierna, nella sala consiliare del comune di Iglesias, in presenza degli assessori e di alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione, per l’esposizione del lavoro fatto e dei risultati raggiunti nei tre anni di consiliatura, a poche ore dalla nomina del commissario regionale da parte della Giunta regionale, dopo l’approvazione (avvenuta venerdì 28 giugno 2013 in Consiglio regionale) della legge che prevede il commissariamento delle quattro nuove province e della Provincia di Cagliari.
Prima di entrare nello specifico del provvedimento di commissariamento, Tore Cherchi ha evidenziato i punti salienti del lavoro svolto.

1) Atti di pianificazione e programmazione

• approvazione del Piano urbanistico provinciale

• approvazione del Piano della mobilità

• approvazione del Piano strategico provinciale

• numerosi studi di fattibilità (porti, viabilità, variante ferroviaria) approvati a valle degli atti di pianificazione.

Dal Piano strategico provinciale – ha sottolineato Tore Cherchi – è nato il Piano Sulcis, con una dotazione finanziaria di 580 milioni di euro.

Il presidente della Provincia ha poi sottolineato come anche quest’anno il bilancio preventivo sia stato approvato entro il 31 dicembre, quello consuntivo a febbraio, siano stati sempre rispettati l’equilibrio finanziario ed il Patto di stabilità e non sia stato contratto nessun debito.

Circa la trasparenza dell’attività amministrativa – ha aggiunto Cherchi – il sito internet della Provincia di Carbonia Iglesias rispetta totalmente i parametri ed è al primo posto a livello nazionale, insieme a quello di altre amministrazioni, ma davanti a quelli delle altre province sarde, nella speciale classifica della trasparenza. Ha poi aggiunto che riguardo i costi della politica, l’indagine della classifica in euro/abitante sui costi delle istituzioni, pone la Provincia di Carbonia Iglesias al primo posto come la più economica (era già tra le più economiche in termini di risparmio anche nella precedente gestione – ha rilevato – ma abbiamo lavorato per andare ancora oltre).

Tore Cherchi si è poi soffermato sull’attività in corso ed i servizi erogati: istruzione e formazione 6,4 milioni di euro; cultura 700.000 euro; turismo 480.000 euro; sport 490.000 euro; ambiente 3,7 milioni di euro; politiche sociali 860.000 euro;

sui programmi per il lavoro nei diversi settori (5,5 milioni di euro) e sugli investimenti in lavori pubblici:

• sono in corso effettivo 16 programmi per i quali al 30 giugno sono stati pagati 6,4 milioni di euro;

• sono cantierabili entro 6/12 mesi, 23 opere per 8,790 milioni di euro;

• sono cantierabili entro 12/24 mesi, 21 opere per 13,163 milioni di euro.

Sia Tore Cherchi, sia il presidente del Consiglio Elio Sundas, che ha sottolineato come gli enti regionali abbiano un costo ben superiore al costo complessivo delle otto province sarde, pur rimarcando i forti dubbi di illegittimità e la particolarità del dispositivo di legge che non cancella le province ma, di fatto, sostituisce gli organismi democraticamente eletti con i commissari, hanno detto che non presenteranno ricorso contro la decisione del Consiglio regionale, anche perché non vorrebbero che un’eventuale azione in questa direzione potesse apparire come una difesa strenua di posizioni personali, sottolineando che dovrebbero essere i comuni a farlo, come è accaduto nella provincia di Olbia Tempio.

Al termine dell’esposizione di Cherchi e Sundas, sono intervenuti diversi assessori e consiglieri, unanimi nel contestare il commissariamento deciso dal Consiglio regionale. Il consigliere Angelo Cremone, pur rimarcando il lavoro svolto dal presidente Cherchi e dalla sua Giunta, ha criticato la decisione presa di non presentare ricorso, annunciando una sua azione in tal senso, per la quale ha auspicato di avere il sostegno dei colleghi, con un riferimento esplicito al comportamento tenuto dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in tutta la vicenda.

Giampaolo Cirronis

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Il Contratto d’Area sottoscritto il 22 giugno 1999 ai sensi della L. 662/96 art. 2 comma 203 lett.c) e della delibera CIPE del 21 marzo 1997 punto 3, venne salutato con grande fiducia e speranza per il rilancio economico di un territorio in crisi qual’era alla fine del secolo scorso il Sulcis Iglesiente. L’obiettivo era la realizzazione di 14 nuove iniziative imprenditoriali in grado di creare 370 nuovi posti di lavoro a regime, mediante investimenti per 116 miliardi di lire (poco meno di 60 milioni di euro), dei quali 67 da erogare mediante contributi pubblici (60 di fondi CIPE). Il 7 giugno del 2001 venne sottoscritto il Primo Protocollo aggiuntivo, il quale a sua volta è stato oggetto di completamento nel 2005.

Il Contratto d’Area comprende complessivamente 27 iniziative imprenditoriali. Con il primo Protocollo aggiuntivo, infatti, è stata prevista la realizzazione di ulteriori 11 nuove iniziative imprenditoriali, con investimenti per 71,74 milioni di euro, di cui 44,05 milioni di euro di contributi pubblici, e una occupazione a regime di 440 unità.

Il completamento al primo Protocollo aggiuntivo, sottoscritto nel 2005, riguarda 2 iniziative produttive per 14,67 milioni di euro di investimento, di cui 9,60 milioni di euro di contributi pubblici e con l’obiettivo di creare 64 nuovi posti di lavoro.

Complessivamente sono quindi state stanziate risorse pubbliche per euro 84.607.802 (a fronte di investimenti per complessivi euro 137.273.727) al fine di conseguire un incremento occupazionale a regime di  781 unità.

Il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, qualche giorno fa ha convocato una conferenza stampa, per illustrare lo stato di attuazione del Contratto d’Area in fase di chiusura.

A fronte degli investimenti, sono state oggetto di revoca (per problemi  di varia natura verificatisi in sede di attuazione dell’iniziativa) 8 interventi e 2 sono stati oggetto di rinuncia.
Complessivamente non sono andati a buon fine contributi pubblici per euro 66.337.306,79 con una perdita occupazionale potenziale di 499 unità.

Oggi le imprese in attività sono sei, per un numero complessivo di 255 occupati.

Su 84.607.802 milioni di euro di contributi pubblici concessi, ne sono stati erogati effettivamente 47.848.392. Complessivamente soltanto 15.857.375 di euro di contributi pubblici sono stati utilizzati per iniziative ancora operative a distanza di dieci anni.

Tore Cherchi ha spiegato che questi dati, anche alla luce del medesimo andamento constatato negli altri contratti d’area, dimostrano una scarsa funzionalità del sistema di finanziamento.
Nel caso specifico le principali criticità sono derivate dalle carenze infrastrutturali delle aree individuate per la realizzazione delle iniziative e dai tempi, assolutamente inadeguati, necessari per il rilascio delle autorizzazioni amministrative preliminari alla realizzazione degli insediamenti. In particolare le problematiche connesse alla caratterizzazione ed alla bonifica delle aree si sono rivelate determinanti per il fallimento di molti investimenti. Questa criticità è peraltro presente a fronte di qualunque iniziativa che si debba insediare nelle zone del territorio del Sulcis Iglesiente per le quali è prevista la caratterizzazione ed eventuale bonifica del sito prescelto. Si tratta di un costo aggiuntivo, spesso elevatissimo, del quale le aziende non sempre sono a conoscenza.
La circostanza che il piano di caratterizzazione debba essere approvato dal Ministero dell’Ambiente, pregiudica ulteriormente il rapido insediamento delle iniziative, compromettendo, a volte definitivamente, il business plan delle aziende.

La concessione di finanziamenti in ragione del numero di occupati (piuttosto che in funzione della fattibilità e sostenibilità economica degli interventi) – ha sottolineato ancora Tore Cherchi – ha portato molti imprenditori a ipotizzare una occupazione difficilmente conseguibile e mantenibile nel medio periodo, con conseguente chiusura dell’attività nel quinquennio dal completamento dell’investimento. Ha inoltre pesato negativamente l’isolamento dell’area individuata rispetto al restante tessuto produttivo nazionale e internazionale, che non ha permesso il decollo di molti investimenti.
Numerosi sono stati anche i fenomeni patologici legati ad un non corretto utilizzo dei fondi pubblici con conseguenti interventi delle autorità di recupero delle somme erogate.

Il presidente della Provincia, infine, ha messo in evidenza come i risultati pesantemente negativi registrati dal Contratto d’Area, meritino una profonda riflessione anche sulle cose da fare a breve e medio termine con i progetti di attuazione del Piano Sulcis.

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«Il Governo ha confermato la volontà di destinare 124 milioni di euro, provenienti dalle sanzioni dell’Unione Europea ad Alcoa e ad altre aziende di Portovesme, al finanziamento della fiscalità di vantaggio e ha confermato di voler rendere operativo questo speciale regime fiscale entro l’estate – spiega il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Salvatore Cherchi -. Per la valutazione delle 158 proposte presentate al bando 99Ideas, è stata, infine, insediata la Commissione che si riunirà il 9 luglio per concludere i lavori il 12 settembre. Il ritardo sulla tabella di marcia è di tre mesi e mezzo. A questa parte del Piano è connessa la spendita  di 55 milioni di euro.
Sulle infrastrutture, la Regione ha comunicato di aver deciso di assegnare il compito di progettare l’escavo del porto industriale di Portovesme al Consorzio Industriale di Portovesme, che avrà la gestione di 15 milioni di euro per questo scopo. Il ritardo nella decisione è di sette mesi. Sui porti, le cose concretamente in atto riguardano gli approdi minerari e i porti minori. Questo programma è a  gestione provinciale. Gli appalti sono in corso con un investimento di circa sei milioni di euro. Quanto alle opere infrastrutturali nei porti dell’arcipelago, restano al momento congelati dal Governo 34 milioni di euro per opere pubbliche indispensabili, nonostante Provincia, Comuni interessati e Regione si siano concordemente pronunciati sulle opere da fare sulla base degli studi di fattibilità prodotti. Il ritardo da scrivere al Governo, è diventato molto pesante ed è ingiustificato.»
La realizzazione dell’ammodernamento della viabilità (30 milioni di euro) è stata assegnata all’Anas. La Provincia ha consegnato il progetto per la parte di propria competenza.
In conclusione, cantieri aperti si potranno avere nel 2015, se i soggetti responsabili tengono il passo almeno d’ora in avanti. La ripresa immediata degli investimenti pubblici è affidata, dunque, soprattutto alle bonifiche ambientali già autorizzate e a quanto possono mettere in campo gli enti. locali.
Il Sottosegretario De Vincenti ha anche riconfermato l’investimento per un impianto di Biofuel di seconda generazione da parte di una primaria società privata. Tale progetto attiverà nuovi 350 posti di lavoro tra industria e agricoltura. Ha anche avvisato che l’investimento è condizionato al rilascio delle autorizzazioni in tempi compatibili; altrimenti l’imprenditore andrà altrove.
«La conferma della dimensione e dei tempi di attuazione del regime di fiscalità di vantaggio per le piccole e micro  imprese è un risultato rilevante – conclude Tore Cherchi -. Altro risultato rilevante è l’investimento sul biofuel, in grado di generare nuovi 350 posti di lavoro. Non deve essere persa l’occasione per un investimento importante nei biocarburanti. Alla Società proponente l’investimento, la Provincia sta dando l’assistenza richiesta da diversi mesi. Ora, il tutto può essere ufficializzato, perché la Società valuta l’investimento fattibile. Fiscalità di vantaggio e biofuel segno positivo. Sul resto bisogna recuperare ritardi già significativi.»

Movimento degli Artigiani

Giovedì 27 giugno il Movimento degli Artigiani e dei Commercianti liberi del Sulcis Iglesiente ha organizzato un sit in di protesta per la situazione sociale del territorio, davanti alla sede della Provincia di Carbonia Iglesias, in via Mazzini, a Carbonia.

Il presidente della Provincia, Tore Cherchi, e l’assessore del Lavoro, Alberto Pili, hanno incontrato tutti i manifestanti nella sala conferenze della Provincia.

Nel corso dell’incontro sono state messe a punto tutte le iniziative assunte in attuazione degli impegni assunti nella precedente riunione:

1) il provvedimento sulla fiscalità di vantaggio ha fatto molti passi in avanti ed è prossimo alla operatività, anche grazie all’azione della Provincia di Carbonia Iglesias che, in molte occasioni, è intervenuta in silenzio per sbloccare i punti di arresto;
2) sul DURC, documento per la regolarità contributiva, la Provincia di Carbonia Iglesias ha organizzato gli incontri con i parlamentari sardi, che hanno portato al risultato concreto di considerare regolari i DURC delle imprese che non hanno versato i contributi ma che vantano crediti verso la pubblica amministrazione. E’ stato un importante passo in avanti verso l’equità, conseguito con un emendamento parlamentare al decreto legge sui pagamenti alle imprese;
3) per quanto riguarda la gestione dei lavori pubblici,  la Provincia, da tempo, è passata ad una gestione che facilita, nel rispetto di tutte le leggi, la ricaduta sull’imprenditoria locale e, in ottemperanza a un impegno preso, ha consegnato a tutte le organizzazioni, compreso il Movimento, un elenco di 43 opere canteriabili a breve e medio termine, in modo che le imprese locali possano organizzarsi per cogliere questa opportunità.
Al termine della riunione è stato concordato che si esamineranno i risultati, in un’assemblea già convocata a Sant’Antioco. Il Movimento chiederà anche ai Comuni l’elenco delle opere cantierabili nel breve periodo con procedura semplificata.
Le Amministrazioni locali chiederanno inoltre a tutti, compresa l’Autorità militare di Teulada, la gestione degli investimenti con attenzione alle ricadute sull’imprenditoria locale.

 

Sede Provincia via MazziniTore Cherchi 79

Il Consiglio regionale, al termine di un’accesissima seduta, con i soli voti favorevoli della maggioranza (38, 30 i contrari) ha varato il 28 giugno il commissariamento delle Province di Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra e Olbia Tempio (soppresse con il referendum svoltosi nel 2012), e di quella di Cagliari (retta dal vice presidente Angela Maria Quaquero dopo che il presidente eletto Graziano Milia è stato dichiarato decaduto a seguito della condanna definitiva in Cassazione per abuso d’ufficio). Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge il Consiglio regionale dovrà approvare una legge di riforma costituzionale per abrogare anche le quattro Province storiche.

Il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, lunedì 1 luglio ha pubblicato una breve nota di saluto nel sito istituzionale dell’Ente.
«Saluto e ringrazio tutti i lavoratori della Provincia per la fattiva e leale collaborazione data al Consiglio, alla Giunta e al Presidente, nell’assolvimento del mandato, assegnatoci con libere e democratiche elezioni dal popolo del Sulcis Iglesiente.»

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La Giunta provinciale, su proposta dell’Assessore alle Politiche del Lavoro, Alberto Pili, ha deliberato la prosecuzione dei progetti di utilizzo, presso le sedi provinciali, di 46 lavoratori in mobilità in deroga.Il provvedimento è stato assunto dopo che l’Assessore regionale al Lavoro ha inviato una nota in tal senso, facendo intendere che saranno prorogati gli ammortizzatori in deroga in scadenza il 30 giugno 2013.«La proroga si è resa possibile – spiega l’Assessore Pili – grazie alla decisone del Governo e del Parlamento di stanziare un ulteriore miliardo di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga. Tali risorse dovrebbero essere sufficienti per garantire il sostegno al reddito almeno sino a dicembre 2013. Tuttavia, per migliaia di lavoratori, si tratta dell’ultima proroga, in quanto già arrivati alla soglia massima dei 24 mesi di proroga dell’ammortizzatore.»

Moltissime di queste persone sono ex lavoratori delle imprese d’appalto operanti nei cantieri di Portovesme, spesso ultracinquantenni, e la mobilità rappresenta l’unica ed insufficiente fonte di sostentamento delle famiglie.

«Entro i prossimi sei mesi – aggiunge il presidente della Provincia,o re Cherchi – Governo nazionale, Regioni e Sindacati dovranno farsi carico di individuare forme sostitutive di sostegno al reddito e/o programmi di incentivazione al reimpiego per tutti quei lavoratori che, alla soglia dei 50 anni di età, hanno ancora maggiori difficoltà ad accedere al mercato del lavoro. La Provincia, da questo punto di vista, con la riapertura del bando art. 29 L. R. 20/05 sta mettendo a disposizione tutte le risorse residue in progetti che hanno questa finalità.»