26 April, 2024
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L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha incontrato una delegazione di Apmar, Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, accompagnata dalla referente regionale Mariella Piredda. Le malattie reumatiche, costituiscono un ventaglio di oltre 150 patologie di cui oggi in Italia soffre circa il 10% della popolazione. Nel corso dell’incontro si è parlato di prevenzione e cura delle malattie reumatiche all’interno del sistema sanitario regionale.

«È stata un’occasione – dice l’assessore Mario Nieddu – per confrontarsi su un tema che riguarda tanti pazienti sardi. Come per altre patologie, confidiamo profondamente nel contributo che le associazioni possono dare per arrivare a definire soluzioni che tengano conto, soprattutto, delle specifiche realtà e problematiche presenti sul nostro territorio. Su alcuni fronti, come l’abbattimento delle liste d’attesa, siamo già al lavoro e auspico che gli Stati generali della salute, che avvieremo in autunno, possano rappresentare il terreno giusto su cui sviluppare idee e soluzioni in vista della riorganizzazione del nostro sistema sanitario.»

Un’impostazione condivisa dall’associazione. «Ringraziamo l’assessore Mario Nieddu – spiega Mariella Piredda – a cui abbiamo dato piena disponibilità a una collaborazione costruttiva. In Sardegna, pur avendo due centri altamente qualificati sulle malattie reumatiche, a Cagliari e Sassari, i tempi d’attesa per le visite sono lunghi. Inoltre abbiamo voluto portare l’attenzione su alcuni farmaci che oggi sono interamente a carico dei pazienti. Nell’ottica della riorganizzazione sanitaria, come associazione siamo pronti a dare il nostro contributo e portare proposte con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di tanti sardi affetti da patologie reumatologiche, spesso invalidanti».

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«Non ci sarà alcuna sospensione e il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Lanusei continuerà la sua normale attività. Le due ginecologhe chiamate nell’ambito della selezione a tempo determinato prenderanno servizio lunedì 22 luglio.» Sono parole di soddisfazione quelle dell’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che conferma quanto già prospettato nei giorni scorsi: copertura dei turni garantita e nessuna “chiusura” estiva.

«Dopo la riapertura del reparto di Ortopedia, sempre al Nostra Signora della Mercede, e la scongiurata sospensione delle attività della Neurochirurgia del San Francesco di Nuoro, abbiamo risposto ancora una volta all’emergenza con lavoro e impegno in cerca di soluzioni – sottolinea l’assessore Mario Nieddu -. Sono felice che oggi tante mamme ogliastrine possano tornare a sorridere, ma l’obiettivo resta quello di portare tutta la sanità sarda fuori dalla logica dell’emergenza, l’unica attualmente possibile nella difficile situazione che abbiamo ereditato. Con la riorganizzazione del sistema sanitario regionale contiamo di poter dare risposte strutturali e durature – conclude Mario Nieddu – tali da non dover più rivivere situazioni come questa e che garantiscano allo stesso tempo i diritti dei cittadini e degli operatori sanitari.»

 

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Domenico Gallus (Udc) ha approvato all’unanimità la risoluzione che impegna l’assessore regionale della Sanità «a valutare, nel più breve tempo possibile, l’opportunità di impartire indirizzi conformi alla volontà espressa dal Consiglio regionale e coerenti con la normativa vigente, finalizzati a salvaguardare i 38 operatori sociosanitari inseriti nelle graduatorie approvate dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2013 che attualmente prestano servizio (a tempo determinato o con contratti di lavoro flessibile) presso le Aziende sanitarie sarde e coloro che, pur non prestando più servizio, erano inseriti nella predetta graduatorie. A vigilare affinché le aziende sanitarie si conformino in maniera uniforme ai predetti indirizzi e individuino le soluzioni organizzative più adeguate per coprire il fabbisogno delle strutture ospedaliere, procedendo allo scorrimento delle graduatorie».

Nella risoluzione si chiede all’assessore, inoltre, di effettuare un monitoraggio relativo ai contratti di lavoro diversi da quelli a tempo indeterminato (compresi quelli di somministrazione), stipulati dalle Aziende sanitarie sarde. Il voto favorevole della Commissione, che ha l’obiettivo di salvaguardare un diritto acquisito dai lavoratori, è arrivato ieri mattina dopo che il Parlamentino ha sentito in audizione l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, il quale ha ricostruito, carte alla mano, la situazione in cui si trovano gli Oss delle graduatorie 2010-2013. L’esponente dell’Esecutivo ha manifestato la sua disponibilità a trovare una soluzione concreta per sbloccare la situazione degli operatori socio sanitari. La risoluzione era stata proposta dal vice presidente della Commissione, Daniele Cocco (Leu), durante l’audizione degli Oss appartenenti alle graduatorie 2010-2013 ed era stata condivisa da tutti i commissari.

Al dibattito sono intervenuti il vice presidente della Commissione, Daniele Cocco (Leu) Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Giorgio Oppi (Udc), Antonello Peru (FI), Antonio Mundula (FdI), Francesco Agus (Progressisti), Gianfranco Ganau (Pd).

La Commissione ha sentito in audizione il presidente della Cooperativa sociale Approdi, Giovanna Murgia. La Comunità Terapeutica riabilitativa e residenziale ad alta intensitàApprodo” opera dal 1996, a Dorgali, e può accogliere otto ospiti, sofferenti psichici. Al suo interno lavora un’equipe multidisciplinare composta da 15 figure professionali tra psicologi, infermieri, oss, educatori e collaboratori, che si occupa di assistere i pazienti, a volte con riconosciuta pericolosità sociale, attraverso programmi di riabilitazione psichiatrica, mirati al miglior recupero psichico, fisico e relazionale per ottenere un reinserimento nella vita familiare e sociale.

«Con la Dgr del 28 dicembre 2018 e successiva deliberazione del Direttore generale dell’Ats del 28 marzo 2019 è stato definito il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni di assistenza alle persone con disturbo mentale per il triennio 2018/2020 per complessivi 11.686.800 euro. Tale importo – ha spiegato Giovanna Murgia – si è rivelato insufficiente a coprire le reali necessità dei pazienti in carico presso i vari Dipartimenti di Salute mentale e Dipendenze (DSMD) dell’Ats. Tale insufficienza è ulteriormente aggravata per l’anno 2019 dall’aumento delle tariffe delle prestazioni per adulti e minori. Nella stessa delibera la Giunta regionale precisa che le strutture psichiatriche debbono assicurare un minimo di 10 posti letto al fine di garantire un equilibrio economico e finanziario.»

Giovanna Murgia ha spiegato che l’accreditamento per la Comunità approdo è di 8 pazienti, ma che gli ospiti che potrebbe prendere in carico in base al tetto di spesa assegnato per il 2019 è di 6 pazienti. Attualmente tra gli ospiti della Comunità «sono presenti 3 pazienti in misura di sicurezza, uno in misura alternativa alla detenzione, oltre a due pazienti con grave disabilità motoria».

Per Giovanna Murgia «i requisiti richiesti non rispondono alla reale necessità del servizio e, allo stato attuale, lo stesso non sia sostenibile economicamente» ed ha ricordato che «nonostante la grave crisi economica dello scorso anno dovuta al blocco degli inserimenti e che, in seguito a una mobilitazione di amministratori locali e regionali, famiglie e cittadini, la Comunità a continuato a garantire il servizio con professionalità e serietà e alla determinazione dei soci lavoratori e dipendenti che hanno tutt’oggi diversi stipendi arretrati». 

Il presidente della Cooperativa ha poi concluso: «Chiediamo interventi concreti che ci consentano di proseguire il nostro lavoro con le risorse necessarie e visto che abbiamo firmato un contratto con Ats, una maggiore regolarità nel pagamento dei servizi erogati, che dovrebbero essere corrisposti entro i 60 giorni e che invece raggiungono i 70-80 giorni. Per una struttura che già è in difficoltà, anche questi ritardi creano ulteriore difficoltà».

Il presidente Domenico Gallus ha manifestato, a nome di tutta la commissione, la disponibilità sostenere le richieste della Cooperativa con l’assessore regionale della Sanità, affinché sia garantita con atti concreti la piena operatività e sostegno a una Comunità che svolge un lavoro importantissimo per il territorio e per tante famiglie.

Nel dibattito sono intervenuti il vice presidente della Commissione Daniele Cocco (Leu), Giorgio Oppi (Udc), Carla Cuccu (M5S) ed Antonio Mundula (FdI).

La Commissione ha sentito in audizione anche il presidente della Federazione regionale Toelettatori Sardi, Fabiana Perra, sui problemi della categoria e, in particolare, sulla necessità di una normativa che regolamenti la professione.

 

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Non si ferma la mobilitazione delle segreterie regionali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, sulla vertenza AIAS. Questa mattina hanno inviato una nota al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, al capigruppo del Consiglio regionale, ai lavoratori, alla questura di Cagliari, agli organi di informazione ed alla direzionale generale AIAS, con la quale annunciano la convocazione dell’assemblea dei lavoratori AIAS davanti al Palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari, per le ore 15.00 di giovedì 18 luglio.

«Per i lavoratori – scrivono in una nota Roberta Gessa (FP CGIL), Davide Paderi (CISL FP) e Fulvia Murru (UIL FPL) – vanno previste tutte le prerogative in base all’art. 11 del CCNL AIAS del 2010/2012. La situazione AIAS e Fondazione richiede concretezza e determinazione da parte della politica regionale – Andiamo sotto il Consiglio regionale – concludono Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru – proprio per chiedere soluzioni urgenti rispetto alla gravità della vicenda, sia per i lavoratori che per la tenuta dei servizi.»

Il Centro AIAS di Cortoghiana.

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«Il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Francesco non chiuderà. È un’ottima notizia. Il lavoro portato avanti in questi giorni dall’assessore Mario Nieddu ha consentito di arrivare alla soluzione di un problema molto complesso.»

Lo ha detto Pierluigi Saiu, consigliere regionale della Lega e presidente della Commissione Autonomia e Riforme del Consiglio regionale.

«Il 24 giugno scorso ho reso nota la comunicazione della direzione dell’Area Socio Sanitaria Locale in cui si dava notizia della chiusura estiva del reparto per tre settimane – ha aggiunto Pierluigi Saiu -. Da quel momento è partita non solo una mobilitazione territoriale a cui hanno aderito anche altre forze politiche, ma è iniziata una vera e propria corsa contro il tempo, che ha visto impegnati in prima persona l’assessore alla Sanità e il gruppo della Lega in Consiglio regionale. Ci siamo occupati di un’emergenza dovuta allo stato del sistema sanitario regionale così come lo abbiamo trovato. Affrontata e risolta l’emergenza però, dobbiamo adesso occuparci di dare al reparto di Neurochirurgia la dotazione di personale necessaria. Il lavoro svolto dallo staff del reparto in questi anni, e in queste condizioni, è stato eroico. Hanno saputo supplire alla carenza di personale lavorando di più e sacrificandosi. Hanno potuto, in questo modo, garantire che il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Francesco conservasse i livelli di eccellenza che conosciamo. A loro deve andare il ringraziamento di tutta la nostra comunità. Dobbiamo – ha concluso Pierluigi Saiu – impegnarci ora per sbloccare i concorsi che permetteranno l’assunzione di nuovi medici. Sappiamo che l’assessore della Sanità è già al lavoro in questa direzione. Vogliamo dare soluzioni strutturali ai problemi che abbiamo trovato e che sono davvero tanti. Abbiamo ereditato una sanità a pezzi e stiamo lavorando per rimetterla in piedi.»

 

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«Oltre 400 pazienti in lista d’attesa per un’operazione di ernia e un reparto di Day Surgery che, se venisse utilizzato, potrebbe addirittura azzerare le attuali tempistiche. Non è fantascienza, ma è quanto potrebbe accadere all’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia se il reparto di Day Surgery, unico in tutta la Sardegna per la sua vocazione multidisciplinare, venisse finalmente attivato diventando quindi un polo attrattivo per tutti i pazienti dell’Isola. Stiamo parlando di un reparto destinato agli interventi chirurgici eseguibili in giornata, in anestesia locale, come ernie, ragadi, fistole ed emorroidi. Inaugurato nel 2007, con un investimento di un milione 800mila euro che, ad oggi, risulta incredibilmente ancora intonso, praticamente immacolato: due sale operatorie e 5 stanze con ben 10 posti letto. Posti letto vuoti.»

Il consigliere del M5S Roberto Li Gioi si rivolge pertanto all’assessore alla Sanità Mario ieddu per sapere quali siano i motivi che per tanto tempo hanno ostacolato e che ostacolano ancora oggi l’attivazione di questa risorsa. E, soprattutto, qualora ci fossero, chiede che vengano rimossi al più presto per garantire un servizio più efficiente ai cittadini e allo stesso tempo apportare un enorme risparmio alle casse regionali.

Punta il dito contro lo spreco di risorse l’ultimo atto presentato in Consiglio regionale dal consigliere del M5S Roberto Li Gioi, firmatario di un’interpellanza avente ad oggetto il reparto di Day Surgery dell’ospedale olbiese.

Il consigliere dei Cinquestelle pone l’accento sui numerosi vantaggi che deriverebbero dall’attivazione del Day Surgery, il risparmio in particolare: «Il Day Surgery è un reparto operativo dal lunedì al venerdì, dalle 7.00 alle 19.00. Per renderlo funzionale sono sufficienti tre medici, due anestesisti, quattro infermieri e un ausiliario: equipe che potrebbe garantire decine di interventi alla settimana, evitando lunghi tempi di degenza, con conseguente risparmio per le casse regionali».

Vantaggi sia per la Regione che per i cittadini: «Gli interventi di Day Surgery hanno importanti risvolti anche dal punto di vista psicologico, in quanto il paziente sa di entrare in ospedale la mattina per essere dimesso la sera».

Roberto Li Gioi chiede all’assessore Mario Nieddu se sia a conoscenza di questa situazione, e soprattutto, che cosa abbia intenzione di fare per risolverla.

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La settimana di lavoro delle commissioni sarà aperta domani, 16 luglio, dalla quarta (Governo del territorio), presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia).

Alle 16.00 sarà sentito l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia sul documento riguardante le “Linee guida di programmazione, pianificazione ed indirizzo del Servizio idrico integrato“. L’assessore riferirà inoltre sul documento relativo all’esercizio del controllo analogo su Abbanoa Spa.

Alle 17.00 saranno ascoltati i sindacati Federbalneari, Sib e Fiba, insieme ai concessionari demaniali di Quartu sulle problematiche relative agli impianti amovibili ed agli interventi di edilizia sui litorali.

Lunedì 22 luglio, sempre alle 16.00, la commissione incontrerà l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia ed i sindaci di Loculi, Galtellì, Orosei, Onifai, Oliena e Dorgali per esaminare le problematiche del servizio idrico nella Bassa Baronia.

Alle 17.30, invece, l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia ed i sindaci di Oliena e Dorgali illustreranno alla commissione la situazione del ponte di Oloè.

Alle 18.00 è prevista poi una relazione dell’assessore dei Lavori pubblici e del direttore generale dell’Agenzia del distretto idrografico sulle “Linee guida di programmazione, pianificazione ed indirizzo del Servizio idrico integrato” ed il documento relativo all’esercizio del controllo analogo su Abbanoa Spa.

Anche la commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Misto) riprenderà i suoi lavori martedì 16, alle 10.30.

In programma l’audizione dell’assessore Mario Nieddu sulla proposta di risoluzione sullo scorrimento delle graduatorie degli operatori socio sanitario (Oss) per il periodo compreso fra il 1° gennaio 2010 ed il 31 dicembre 2013.

All’ordine del giorno, inoltre, le audizioni dei Biologi sull’ammontare delle risorse per le borse di studio, di medici ed esperti sulle criticità del settore salute mentale e dell’associazione Voci dell’anima sullo stato delle cure fornite dal servizio sanitario regionale alle persone con disturbi del comportamento alimentare.

Mercoledì 17, alle 16.30, in seduta congiunta con la seconda commissione (Lavoro), saranno esaminate attraverso alcune audizioni le vicende degli ex lavoratori Secur non riassorbiti dalla Aou e dall’Assl di Sassari e del Project Finance sanitario di Nuoro.

Sempre mercoledì ma alle 15.30 la seconda commissione (Lavoro) presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi) ascolterà l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda su alcune problematiche riguardanti il personale dell’Aspal.

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La dotazione di presidi sanitari a Carloforte e la capacità dell’isola di San Pietro di far fronte alle emergenze sono state al centro dell’incontro tra l’assessore regionale della Sanità e quello del comune di Carloforte, Mario Nieddu e Gian Franco Grosso. «Un confronto – spiega l’assessore Mario Nieddu – utile per fare il punto sulla gestione della sanità nell’isola. Ho voluto assicurare all’assessore Grosso che da parte del mio assessorato ci sarà la massima attenzione e impegno nel valutare le istanze del territorio, per poter dare risposte adeguate ai cittadini e ai tantissimi visitatori e turisti che a migliaia arrivano ogni anno sull’isola».

Attualmente, a Carloforte, oltre al servizio di guardia medica ed alle prestazioni poliambulatoriali della Casa della salute, è attivo un progetto di pronto intervento con due medici di continuità assistenziale ed un infermiere. Il servizio, nato nelle more dell’elisoccorso, è attualmente in proroga sino alla fine di agosto. «Ho apprezzato la disponibilità dell’assessore Mario Nieddu a cui, intanto, chiediamo – dice l’assessore Gian Franco Grosso – che il servizio di pronto intervento continui a funzionare. Fermo restando che, nonostante il servizio di elisoccorso, per noi la soluzione ideale sarebbe l’apertura di un pronto soccorso nell’isola».

Nel corso dell’incontro vagliata anche la possibilità di dotare l’isola di una postazione del 118 con un’ambulanza medicalizzata. «Tra le richieste avanzate – aggiunge l’assessore Gian Franco Grosso – anche il riconoscimento di San Pietro come zona disagiata, che porterebbe incentivi ai medici che volessero scegliere la sede di Carloforte». Presente all’incontro anche il consigliere regionale Michele Ennas: «San Pietro, in quanto isola, presenta criticità che devono essere affrontate nella loro specificità. Ho dato all’assessore Mario Nieddu, che ringrazio, e all’assessore Gian Franco Grosso, la massima disponibilità a valutare ogni soluzione nell’interesse degli abitanti e degli ospiti dell’isola».

Gian Franco Grosso.

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«Con lo sblocco del turnover per gli specialisti ambulatoriali, riportiamo nei presìdi territoriali tutte quelle prestazioni sanitarie sparite dai poliambulatori a seguito delle restrizioni decise dalla precedente amministrazione regionale.»
Esprime soddisfazione l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, per la delibera approvata dalla Giunta nel corso della seduta di ieri, giovedì 11 luglio, che modifica le “Disposizioni alle Aziende sanitarie in materia di contenimento della spesa per il personale. Blocco del turnover” contenute nella DGR n. 43/9 del 2015.

«Da questo momento – spiega l’assessore della Sanità – Ats potrà aprire i bandi per aumentare le ore di specialistica ambulatoriale o per ricoprire i turni vacanti. Il ritorno di alcune prestazioni sanitarie nei presìdi del territorio permetterà di ridurre i disagi di tutti quei pazienti che per una visita oculistica o cardiologica, ad esempio, devono spostarsi nel presidio più vicino, a volte facendo molti chilometri. Nei casi più estremi pazienti anziani o che vivono in zone non facili per i collegamenti, difficoltà che possono spingere il cittadino a rinunciare alla prestazione sanitaria e quindi alle cure.»

Con l’aumento delle prestazioni sanitarie nei poliambulatori sono previste anche ricadute sul fronte delle liste d’attesa: «Con questo provvedimento – conclude l’assessore Mario Nieddu – compiamo un primo passo verso l’abbattimento delle liste d’attesa in Sardegna. Abbiamo già individuato risorse e contiamo presto di varare nuove misure efficaci che riducano sensibilmente i tempi necessari per ricevere le prestazioni sanitarie specialistiche».

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«Il reparto di Chirurgia pediatrica del Cto di Iglesias, attivo da 37 anni, ha cessato la sua attività nel dicembre dello scorso anno. Rappresentava un’eccellenza nell’ambito della rete ospedaliera sarda ed oggi ha chiuso i battenti perché, secondo quanto dichiarato dall’ex assessore alla Sanità Luigi Arru, il bacino d’utenza della zona non sarebbe sufficientemente ampio da poter giustificare la presenza di un reparto di Chirurgia Pediatrica. Credo che un ragionamento di questo tipo, limitato ai numeri, debba essere rimodulato. È necessario guardare il problema da vicino e considerare molteplici fattori finora non considerati. L’attuale Giunta dovrebbe tenere in considerazione che stiamo parlando di un territorio, come quello del Sulcis Iglesiente, messo in ginocchio dalla crisi economica e che stiamo parlando di pazienti in tenera età. Bambini che non possono essere lasciati da soli in ospedale. Con la chiusura del Reparto di pediatria stiamo costringendo intere famiglie a costose trasferte nel capoluogo.»

Questo l’accorato intervento della consigliera del M5S Carla Cuccu che in questi giorni ha presentato due interpellanze sull’emergenza sanitaria del Sulcis Iglesiente: la prima sulla chiusura del reparto di chirurgia pediatrica del Cto di Iglesias, la seconda sulla carenza di personale nel centro dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia.

«La programmazione futura – sottolinea Carla Cuccu – deve tenere in considerazione le carenze della rete viaria sarda e del sistema dei trasporti. Il Reparto di Chirurgia Pediatrica è un servizio pubblico essenziale per la comunità, per questo chiedo all’assessore della Sanità Mario Nieddu se non ritenga necessario e urgente intervenire per ripristinare le attività di questo reparto dedicato ai più piccoli.»

Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità, ha presentato un’interpellanza che punta a risolvere la grave carenza di personale nei centri Dialisi.

«E’ necessario intervenire per garantire un’adeguata dotazione ai centri dialisi della Sardegna – conclude Carla Cuccu – ed assicurare la prosecuzione del progetto sperimentale di emodialisi notturna intermittente in atto presso la struttura.»