30 April, 2024
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Nuova durissima presa di posizione dell’on. Fabio Usai (PSd’Az) sui disservizi delle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente.

«Spiace constatare – denuncia Fabio Usai – che da alcuni giorni diversi reparti dell’ospedale CTO di Iglesias sono al caldo a causa dei continui disservizi nell’impianto di climatizzazione. Una situazione a dir poco inaccettabile vista anche l’elevata temperatura estiva e che, peraltro, nelle settimane scorse si era già verificata anche all’ospedale Sirai di Carbonia. Da più parti, in questi giorni, sono giunte le lamentele per questi disservizi che da un verso provocano disagi ai pazienti, ma dall’altro creano difficoltà anche al personale sanitario obbligato ad operare in condizioni a dir poco problematiche.»

«I pazienti, così come i lavoratori della sanità, dei nuovi reparti di ginecologia, pediatria, ortopedia e chirurgia – aggiunge Fabio Usai, componente della commissione Sanità del Consiglio regionale -, sono obbligati a subire questo disservizio sulla propria pelle in un periodo nel quale la temperatura dell’aria supera, come nella giornata odierna, i 30-35 gradi. Questa situazione aumenta la sofferenza di coloro che sono ricoverati per essere curati. E può condizionare negativamente anche le prestazioni lavorative del personale sanitario che quotidianamente, con grande professionalità, è chiamato a intervenire per alleviare le sofferenze delle persone.»

Fabio Usai preannuncia un intervento in ambito regionale per affrontare il problema delle manutenzioni interne alle strutture ospedaliere.

«Nei prossimi giorni solleverò la questione in ambito regionale, interessando l’assessore competente, Mario Nieddu, affinché intervenga in maniera concreta per la risoluzione dei fastidiosi (e potenzialmente) pericolosi, disservizi. Inoltre, affinché essi non si ripetano più, chiederò all’Assessore e ai dirigenti dell’ATS, di verificare lo stato delle manutenzioni interne alle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente e le eventuali, criticità evidenziatesi all’interno dell’azienda d’appalto, nella fattispecie la “Carbotermo”, deputata a far sì che certe problematiche siano prevenute o risolte in tempi accettabili per i pazienti ed il personale sanitario impegnato negli ospedali. Anche perché – conclude Fabio Usai – tali disservizi hanno avuto un incremento proprio dopo l’ultimo cambio d’appalto e da quando parte del personale esperto impiegato da molti anni nelle manutenzioni, guarda caso, non è stato confermato nella propria mansione lavorativa.»

Domenico Mantoan, 62 anni, è il nuovo commissario straordinario dell’ATS Sardegna. Lo ha nominato questa sera la Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità, Mario Nieddu. Subentra al dimissionario Fulvio Moirano. L’incarico avrà la durata di 60 giorni. Domenico Mantoan, regolarmente inserito nell’elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina, ricoprirà l’incarico per il tempo strettamente necessario all’approvazione della riforma del sistema sanitario regionale e, in particolare, della legge istitutiva dell’Azienda unica e, comunque, per un massimo di 60 giorni.

Domenico Mantoan è attualmente direttore generale dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto.

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«Il servizio di Emodinamica dell’Ospedale San Martino, struttura d’avanguardia, avrebbe dovuto consentire all’offerta sanitaria della provincia di Oristano di compiere un importante passo in avanti nella cura e nella diagnosi della patologie coronariche. Avrebbe inoltre dovuto essere attivo 24 ore su 24 anziché sei. A partire da questa situazione, già gravemente compromessa, si è giunti oggi alla chiusura temporanea del servizio per carenza di medici. L’attività del servizio di Emodinamica del San Martino, interrotta dal 22 luglio scorso, riprenderà il 12 agosto dalle ore 8 alle 14. La carenza di professionisti era nota da tempo. Sapevamo che in estate avrebbero avuto diritto alle ferie, ciononostante, l’assessore Mario Nieddu e la Giunta non hanno preso nessuna iniziativa per scongiurare questa interruzione del servizio. A rimetterci sono ancora una volta i cittadini. Chiedo all’assessore della Sanità di avviare una seria programmazione sanitaria e di fronteggiare subito questa emergenza.»

La consigliera regionale del M5S Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità, ha presentato un’interpellanza per chiedere la riapertura del servizio di Emodinamica dell’Ospedale San Martino di Oristano.

«La grave situazione in cui versano gli ospedali dell’Oristanese non può essere trascurata. Nonostante non risultino esserci atti ufficiali a conferma di quanto riportato dalle notizie di stampa, le preoccupazioni dei cittadini continuano a crescere. Questo è un palese segno di quanta insicurezza e sfiducia sia stata ingenerata tra i cittadini a causa dell’assenza di una programmazione regionale mirata che garantisca loro il diritto alla salute. L’assessore della Sanità Nieddu ed il presidente Christian Solinas non possono continuare ad elaborare rimedi tampone nelle emergenze. In questi mesi avrebbero già dovuto approntare soluzioni per dare alla Sanità pubblica continuità assistenziale, senza creare o paventare questa assenza di servizi e prestazioni. Non dimentichiamo inoltre – conclude Carla Cuccu – che questo modus operandi porta danni irreparabili all’economia regionale: le condizioni critiche in cui si trovano gli ospedali della nostra Isola sono un deterrente certo per i turisti.»

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«Non posso che esprimere soddisfazione per l’esito positivo dell’asta del Policlinico sassarese. Ora l’auspicio è che il presidio possa essere rilanciato al più presto, rafforzando così l’offerta di servizi sanitari del territorio e salvaguardando l’occupazione.»

È il commento dell’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, alla notizia del Policlinico sassarese, aggiudicato all’asta a Labor spa, per oltre 9 milioni di euro. Proprio a sostegno dei lavoratori del Policlinico sassarese erano intervenuti gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e del Lavoro, Alessandra Zedda, grazie ai quali è stato varato il progetto di reimpiego del personale nei presidi del territorio, per l’abbattimento delle liste d’attesa.

«Grazie al progetto sperimentale – spiega l’assessore Mario Nieddu – abbiamo salvaguardato i lavoratori sino al 31 dicembre, evitando di disperdere le professionalità. L’esito positivo dell’asta realizza le nostre aspettative.»

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L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha approvato il piano d’emergenza che consentirà ad Ats di reclutare medici per rispondere all’emergenza estiva dei presidi territoriali.

«Il piano – spiega l’assessore regionale della Sanità – consente di procedere immediatamente al reclutamento di medici, attraverso tutte le possibili soluzioni giuridiche utilizzabili. È un azione necessaria per dare risposta ai presidi in sofferenza a causa delle carenze di personale. Grazie a questa misura riusciremo a scongiurare la chiusura dell’Ospedale di Ghilarza e contiamo di dare risposte, in particolare ai presidi rurali su cui gravano la maggior parte delle preoccupazioni dei cittadini. Le criticità sono molteplici, ma non abbiamo intenzione di abbandonare i territori.»

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La Giunta regionale ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Maracalagonis, a seguito della scomparsa del primo cittadino Mario Fadda. Il Consiglio e la Giunta rimarranno in carica fino alla elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco. Sino alle predette elezioni le funzioni del sindaco saranno svolte dal vicesindaco. Il Presidente disporrà ora, con proprio decreto, l’atto formale di scioglimento.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, la Giunta ha nominato Giorgio Speranza, funzionario dell’assessorato degli Enti locali, commissario ad acta, in sostituzione del consiglio comunale di Quartucciu, per l’approvazione del Piano particolareggiato del Centro storico in adeguamento al Piano paesaggistico regionale e Sofia Secci, funzionaria dell’Assessorato degli Enti locali, commissario ad acta, in sostituzione del consiglio comunale di Burgos, per l’adozione del Piano particolareggiato del Centro di prima e antica formazione.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, la Giunta ha deliberato di prorogare la gestione commissariale del Consorzio di bonifica dell’Oristanese e ha nominato Cristiano Carrus quale commissario straordinario, sino all’espletamento delle elezioni degli organi consortili.

Su proposta dell’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, la Giunta, a seguito di una apposita procedura ad evidenza pubblica, ha deciso di nominare Massimo Temussi, quale direttore generale dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, ASPAL.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, la Giunta ha approvato la proroga dell’avvio dei lavori delle opere legate ai contributi concessi, per l’annualità 2019, dalla Regione ai Comuni che hanno subito una diminuzione degli occupati nel settore della forestazione. 

Sempre su proposta dell’assessore Gianni Lampis, l’Esecutivo ha concesso una proroga ai Comuni per l’avvio dei lavori di manutenzione e valorizzazione del patrimonio boschivo in prossimità di aree interessate da deindustrializzazione, cave dimesse, incenerimento di rifiuti, in virtù di contributi concessi nell’annualità 2017-2018.

Su proposta dell’assessore della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu, la Giunta ha approvato i criteri e le modalità di erogazione dei contributi concessi dalla Regione per la manutenzione straordinaria degli impianti sportivi comunali dati in concessione.

Su proposta dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, la Giunta ha poi approvato il provvedimento che consentirà alla Regione di incassare dallo Stato risorse per 444 mila euro da destinare alle politiche a favore della famiglia.

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L’Ordine degli Psicologi della Sardegna ha espresso forte preoccupazione sulle dichiarazioni dell’on.le Domenico Gallus, presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, contro il diritto degli psicologi ad accedere alla direzione dei centri di salute mentale. «Spero che si tratti di un’opinione personale dell’on.le Domenico Gallus – ha dichiarato Angela Quaquero, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna – opinione che peraltro non è assolutamente condivisibile. Lo psicologo, così come lo psichiatra, è un professionista della salute mentale, con una posizione riconosciuta in tutta Italia, come sancito, inoltre, da importanti sentenze ai diversi livelli amministrativi.»
Per fare chiarezza in merito, l’Ordine degli Psicologi, insieme l’AUPI regionale (sindacato autonomo Psicologi) e con il Servizio di Psicologia dell’ATS, ha chiesto un’audizione urgente nella VI Commissione. Urgenza dettata dalla volontà espressa dall’on.le Gallus di chiedere all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu il blocco dei bandi del 19 luglio scorso, che consentono la partecipazione anche agli psicologi per il concorso alla direzione dei centri di salute mentale.

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Il consigliere regionale del M5S Michele Ciusa ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sulla visita dei reali degli Emirati Arabi all’ospedale Brotzu.

L’esponente dei Cinquestelle, in particolare, chiede la massima trasparenza in merito alla delibera che ha integrato il regolamento aziendale sulla libera professione e sulle misure organizzative dell’ospedale del capoluogo.

«Posto che la sicurezza e la riservatezza dell’utente devono essere sempre garantiti a tutti – fa notare Michele Ciusa – sottolinearlo credo sia già abbastanza insolito. Pertanto è lecito domandarsi: ci sarebbe stata questa delibera, se non fossero venuti questi importanti ospiti?»

L’elenco di interrogativi stilato dal consigliere regionale è ancora lungo: “Quali altri soggetti possono usufruire di queste misure speciali? Perché si è stabilito che un trattamento così privilegiato possa costare solo il 50 per cento in più della tariffa normale? A chi andranno questi soldi? Ma, soprattutto, questo modo di procedere ha causato qualche tipo di problema all’attività ospedaliera di routine?”

«Come è noto a tutti – conclude Michele Ciusa – i tempi di attesa per una visita in Sardegna sono veramente lunghi e vedere il più grande ospedale pubblico sardo coinvolto in questa situazione fa sorgere tanti interrogativi. Per questo chiedo all’assessore della Sanità Mario Nieddu di spiegare ai pazienti sardi come sono andati realmente i fatti e come ha intenzione di gestire in futuro queste visite, urgenti ed eccezionali.»

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«Chiederemo all’assessore Mario Nieddu di bloccare i bandi del 19 luglio scorso che consentono sulla carta anche agli psicologi di dirigere i centri di salute mentale. Con tutto il rispetto per questa importante professione riteniamo che ci debba essere uno psichiatra al vertice di strutture come queste. E lo dico da medico, prima ancora che da presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale che si sta occupando di tracciare il riordino della materia, in stretta collaborazione con l’assessore. Questa è una commissione che sino a oggi ha lavorato unita per affrontare i problemi, non ha fatto parti politiche.»

Parole dell’on. Domenico Gallus, a capo del “parlamentino” della Sesta commissione che ieri ha audito la professoressa Liliana Lorettu (direttrice della Clinica psichiatrica dell’Università di Sassari), Graziella Boi (Direttrice del centro per il trattamento dei disturbi psichiatrici correlati ad alcol e gioco d’azzardo, Cagliari) e Chicco Trincas (direttore del servizio psichiatrico del sud Sardegna.

I tre professionisti, anche in rappresentanza di un vastissimo numero di colleghi sin sono rivolti alla commissione Sanità per segnalare «l’enorme difficoltà di funzionamento del servizio» e hanno denunciato «accorpamenti effettuati senza criterio con gravissimi disagi per i pazienti e per le loro famiglie». In questo scenario «la Sardegna conta il più alto numero di suicidi in Italia rispetto alla popolazione mentre in mancanza di strutture territoriali i pazienti arrivano in emergenza al Servizio psichiatrico, con evidente e pericoloso sovraffollamento».  

In commissione Sanità sono stati auditi anche i medici di famiglia che fanno parte del Simeg e del Sigm, rappresentati dal dottor Carlo Piredda.

A seguire, l’associazione Audiente Onlus con la presidente Luisa Guarenti, che ha portato all’attenzione dei commissari il problema della riabilitazione dei bambini sardi affetti da sordità (una ventina di casi ogni anno) e ha ricordato l’importanza dello screening neonatale e della diagnosi precoce. «Il rischio – ha detto Alfio Desogus, presidente Fish Sardegna – è che la sordità non curata provochi il mutismo e quindi l’handicap. Il diritto alla parola è costituzionalmente garantito e deve essere assicurato a tutti.»

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Il Consiglio regionale ha approvato la prima variazione di bilancio per l’avvio delle attività del Mater Olbia.

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame del primo punto all’ordine del giorno, la convalida dei consiglieri regionali eletti ai sensi dell’art. 17 del regolamento, che è stato però rinviato per la necessità espressa dalla Giunta delle elezioni di approfondire la documentazione riguardante la delibera.

A nome di tutto il Consiglio, il presidente ha poi espresso il cordoglio dell’assemblea regionale per la recente scomparsa del Sindaco di Maracalagonis Mario Fadda, pronunciando inoltre parole di ferma condanna per gli attentati, che ha definito “indegni di una democrazia”, contro il sindaco di Cardedu Matteo Piras e la sezione del Pd di Dorgali, oggetto di una intimidazione giudicata dagli inquirenti “di tipo terroristico”.

Analoghe espressioni sono state successivamente formulate da tutti i gruppi consiliari: hanno preso la parola il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ed il vice Roberto Deriu, Elena Fancello e Desirè Manca del M5S, Massimo Zedda dei Progressisti, Daniele Cocco di Leu, Francesco Mura di Fdi, Franco Mula del Psd’Az, Pietro Moro dell’Udc, Michele Cossa dei Riformatori e Dario Giagoni della Lega.

Il consigliere del Pd Salvatore Corrias, in particolare, ha annunciato la presentazione di una mozione, per la quale ha auspicato l’adesione unanime dei gruppi.

A nome della Giunta e del presidente della Regione Christian Solinas, è intervenuta il vice presidente Alessandra Zedda.

Il presidente Pais, nel condividere l’iniziativa, ha comunicato che l’argomento sarà all’attenzione della conferenza dei capigruppo mentre, per quanto riguarda la mozione, eventualmente potrà essere discussa (tempi permettendo) alla fine della seduta.

Il Consiglio ha quindi iniziato la discussione del Disegno di legge 24/A – Giunta regionale – sulla variazione di bilancio per l’avvio del Mater Olbia.

Il relatore di maggioranza Domenico Gallus, presidente della commissione Sanità, ha ripercorso l’iter del provvedimento, approvato il 9 luglio scorso dalle commissioni Sanità e Bilancio in sede congiunta con il voto favorevole della maggioranza, l’astensione del Pd ed il voto contrario di Leu e Progressisti. Si tratta, ha ricordato Domenico Gallus, «di una vicenda articolata e complessa scandita da diversi passaggi istituzionali: il piano sanitario regionale del 2008 che prevedeva la realizzazione di un nuovo ospedale ad Olbia, territorio in forte crescita demografica interessato da consistenti flussi turistici, il progetto di una struttura integrata con il sistema pubblico, inserito nel memorandum del 2013 fra Regione Qatar Foundation (Giunta Cappellacci), confermato nel 2014 dal protocollo sottoscritto dalla stessa Regione (Giunta Pigliaru) con il Governo nazionale, ed inserito successivamente nel documento di ridefinizione della rete ospedaliera approvato dal Consiglio del 2017». Altri momento qualificanti del percorso del provvedimento, ha specificato Domenico Gallus, «hanno riguardato la rimodulazione dell’offerta da parte della Giunta, la definizione tetto massimo di spesa a 60.6 milioni, l’accreditamento provvisorio della struttura per 12 mesi, e le necessarie autorizzazioni di spesa fino al 2021 oggetto di specifiche variazioni di bilancio». L’auspicio comune, ha detto in conclusione riservandosi un ulteriore intervento in sede di discussione generale, «è quello del miglioramento del sistema sanitario regionale».

Per la minoranza il relatore Cesare Moriconi, del Pd, ha rilanciato in apertura i dubbi sulla sostenibilità tecnica della norma già emersi in commissione sui quali si attende ancora una posizione chiara della Giunta. E’ vero, ha sostenuto, «che questo provvedimento arriva da lontano e si è formato con passaggi istituzionali diversi al di là delle differenze di merito emerse in Consiglio ed anche all’interno delle parti sociali, ma va ricordato che anche che costa tanto perché lo Stato consente il superamento del tetto massimo della spesa sanitaria fino al 20%, calcolo secondo il quale si arriverebbe però a 32 milioni e non ai 60 considerati a regime». Occorre insomma capire, ha sollecitato Moriconi, «se siamo all’interno della deroga autorizzata nonostante le rassicurazioni di carattere generale fornite dall’assessore, così come non è chiaro l’utilizzo di eventuali economie a favore del sistema pubblico che a nostro giudizio sarebbero fuori dal perimetro tracciato dal legislatore statale, e infine non esiste alcuna certezza su quanto potrebbe accadere dal 2021 in poi».

Al termine dell’intervento il di Cesare Moriconi il consigliere dei Progressisti Francesco Agus ha chiesto una breve sospensione della seduta che il presidente ha accordato.

Alla ripresa dei lavori ha chiesto la parola l’on. Gianfranco Satta (Progressisti), che è intervenuto per dire: “Non si comprende perché dovrebbe essere ammesso il trasferimento di risorse pubbliche ai privati che operano in campo sanitario, in assenza di una procedura di evidenza pubblica.   Va bene il sostegno al privato ma fino al momento in cui non tocca i servizi sanitari pubblici già esistenti: non si devono finanziare i servizi già offerti da altri ospedali pubblici ma quelli non offerti, che costringono invece i malati sardi a lasciare la Sardegna. Non accetteremo di finanziare con denaro di tutti servizi in concorrenza con il pubblico, a vantaggio del Qatar e non del nostro popolo. Se approverete questa legge, farete a brandelli la Sanità sarda ed è per questo che voterò contro ogni provvedimento che lederà il diritto alla salute dei sardi”.

Dai banchi del Pd ha preso la parola l’on. Giuseppe Meloni: “E’ il bello della democrazia il fatto che io sia in totale disaccordo con chi mi ha preceduto. Per noi è invece importante portare a casa questo risultato: si è già detto tanto su questo tema e se ci sono ancora dubbi possiamo discuterne. Ma dobbiamo arrivare al traguardo e si tratta di una variazione di bilancio: avremo altri momenti per discutere della rete ospedaliera e dell’offerta dei servizi sanitari in Sardegna. Non è solo la Gallura che ha bisogno di questo ospedale ma tutta la Sardegna”.

Ha preso la parola il presidente della Commissione Sanità, Domenico Gallus (Udc), il quale ha ricordato che la vicenda del Mater Olbia ha viaggiato attraverso la spinta trasversalmente condivisa da un ampio spettro delle forze politiche, le quali ne hanno condiviso il progetto e le finalità. Domenico Gallus ha ricordato che l’iter è iniziato con la Giunta Cappellacci e proseguito con la Giunta Pigliaru, evidenziando l’importanza dell’iniziativa e delle sue ricadute positive sul sistema sanitario sardo.

Per Gallus il Mater Olbia non andrà a incidere sui posti letto della rete ospedaliera dell’Isola, in quanto le assegnazioni per esso sono già definite e recepite nella stessa. Il consigliere dell’Udc ha esortato tutti a valutare il progetto con spirito laico. Domenico Gallus ha poi evidenziato le diverse posizioni emerse in Commissione Sanità all’interno della minoranza e si è augurato che nel corso del dibattito possa trasformarsi nuovamente in consenso. Domenico Gallus ha assicurato che le diverse posizioni emerse in Commissione saranno prese in esame con molta attenzione e che ogni contributo sarà positivamente accolto.

Il presidente della Sesta commissione ha specificato che l’obiettivo di questa struttura non è quello di  generare doppioni ma di creare nuove eccellenze. E ha affermato che la presenza del Mater Olbia non dovrà creare un danno agli ospedali pubblici e che su questo ci sarà un attento controllo. Domenico Gallus ha poi proposto di attivare una Stroke Unit per gli interventi d’emergenza per i casi di pazienti colpiti da ictus ed emorragie cerebrali e un reparto multidisciplinare per curare i disturbi dell’alimentazione. Domenico Gallus ha poi sottolineato la grave situazione in cui versa la sanità sarda, con alcuni reparti che rischiano di chiudere come nel caso dell’ospedale Delogu di Ghilarza e del San Martino di Oristano. Per Domenico Gallus c’è stata una cattiva programmazione dei pensionamenti da parte della precedente amministrazione, ma ha affermato che l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, se ne sta occupando e sta cercando di trovare una soluzione per evitare la chiusura dei reparti.

Domenico Gallus ha anche ricordato, in chiusura d’intervento, che non approvare questa variazione di bilancio porterebbe la Regione Sardegna a dover pagare ingenti penali.

Ha poi preso la parola Antonio Mundula (Fratelli d’Italia), il quale ha ripercorso l’iter che ha portato oggi alla votazione di questa variazione di bilancio. Un iter lungo, che ha preso avvio con la Giunta Cappellacci, e che oggi vede questo Consiglio regionale  chiamato a dare il via libera finale oppure a bloccare una realtà ormai consolidata con un grave danno per la Sardegna. Per Antonio Mundula si tratta di una struttura d’avanguardia anche se ci sono alcuni aspetti che andrebbero chiariti: quali patologie saranno trattate e se la struttura sarà in grado di ridurre la mobilità passiva. Per il consigliere di maggioranza, pur avendo preferito avere alcune certezze, ormai non si può più tornare indietro. Il consigliere di FdI si è detto però convinto che monitorando l’attività del Mater Olbia sarà possibile anche valutarne l’efficacia ed eventualmente apportare dei correttivi. Mundula ha annunciato voto favorevole accettando “una scommessa di speranza”: dare alla Sardegna una sanità all’avanguardia.

Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha assunto la presidenza dell’Aula.

E’ quindi intervenuto Eugenio Lai (Leu), il quale ha ricordato che l’argomento in esame è la variazione di bilancio e non il Mater Olbia. Il consigliere di minoranza ha ricordato di aver espresso voto negativo in Commissione e che anche parte della maggioranza aveva delle perplessità. Lai ha detto di capire i colleghi galluresi che vogliono tutelare un territorio in forte sofferenza, ma avrebbe preferito che quei 147 milioni fossero andati alla sanità pubblica, che ha bisogno di soluzioni e prospettive e che, a sei mesi dall’avvio della legislatura, la Giunta regionale non ha ancora trovato. Per Eugenio Lai, d’accordo con il collega Moriconi, ci sono dubbi di costituzionalità e sulle modalità di reperimento delle risorse, ossia dalle perenzioni e dagli accantonamenti.  Il consigliere di Leu ha inoltre sollevato il problema della scadenza della deroga prevista per il 2021 e che, a oggi, non ci sono certezze per il futuro. Lai ha annunciato voto contrario dicendo che avrebbe preferito che quelle risorse fossero andate alla sanità pubblica e che il Mater Olbia andrà a incidere negativamente su situazioni di eccellenza già presenti nell’Isola.

Ha preso la parola Giovanni Satta (Psd’Az), il quale ha ricordato che il progetto del Mater Olbia è nato in un territorio che in cui la media dei posti letto era molto al di sotto della media regionale. Il consigliere di maggioranza ha ricordato che c’è stato un importante investimento privato e che la struttura ha l’obiettivo di ridurre la mobilità passiva dei pazienti sardi, che oggi vale circa 80 milioni l’anno, ma saranno risultati da valutare nel lungo periodo. Per Satta bisogna votare a favore di questa variazione di bilancio perché si tratta di un’eccellenza. E ha ricordato che grazie a un accordo con il Gaslini di Genova, il pre-operatorio e il post-operatorio dei bambini, che saranno sottoposti a interventi al Gaslini, sarà gestito al Mater Olbia. “E questo è già un risultato”. Per Satta bisogna partire dal presupposto che si ha a che fare con persone serie che hanno l’obiettivo di realizzare una struttura di avanguardia.

Ha preso la parola Massimo Zedda (Progressisti), ribadendo che non sia in discussione il fatto che il Mater Olbia sia utile o meno per il territorio gallurese, ma un testo che tratta di dove vengono attinte le risorse per che cosa vengono destinate e a favore di chi.  Su questo aspetto Massimo Zedda ha sollevato dubbi di legittimità sul comma 3 dell’articolo 1 che recita “Nel caso che non siano entrate pienamente a regime le attività programmate, eventuali economie realizzate sulle risorse di cui al comma 2 possono essere destinate, esclusivamente per l’annualità di riferimento, agli altri operatori privati accreditati con il sistema sanitario regionale, nei limiti previsti e in conformità alla normativa vigente”. Massimo Zedda ha sottolineato di non aver alcuna preclusione verso il privato né verso il pubblico, ma che la norma, così scritta, potrebbe essere impugnata dal Governo e subire i rilievi della Corte dei Conti.

L’altro aspetto sottolineato dal consigliere di minoranza è che bisogna subito attivarsi con il Governo per ottenere la proroga oltre il 2021 e, contestualmente, trattare con Roma per ottenere una deroga anche per la sanità pubblica, in particolare per quanto riguarda le tante patologie autoimmuni che hanno un’elevata incidenza in Sardegna.

Giorgio Oppi (Udc) si è detto meravigliato perché tutti i dubbi sollevati in passato dalla minoranza nella scorsa legislatura, oggi vengano sollevati da quella che allora era la maggioranza. Giorgio Oppi ha ricordato che il Protocollo d’Intesa è stato firmato nel 2014 dalla Giunta Pigliaru, la stessa Giunta che ha firmato a febbraio 2019 il secondo Protocollo d’Intesa. Per il consigliere di maggioranza non è accettabile che oggi l’opposizione cambi linea, dopo aver approvato gli atti precedenti. Oppi ha spiegato che la deroga del Mater Olbia non deve danneggiare il budget riservato alle strutture private. Per il consigliere dell’Udc il conteggio dei 25 milioni per il 2019 è sbagliato e, secondo i suoi calcoli, ci saranno economie per 15 milioni di euro. Risorse che Giorgio Oppi auspica che siano destinate all’abbattimento delle liste d’attesa e ad intervenire sulla sanità pubblica in difficoltà.

Daniele Cocco (capogruppo LeU) ha ripercorso le diverse fasi del dibattito ed ha evidenziato i principali problemi che affliggono la sanità sarda, ad incominciare da quelli che attengono le liste d’attesa, per la riduzione delle quali, a giudizio del consigliere della minoranza, “niente è stato ancora fatto”. Il capogruppo di LeU ha quindi riaffermato il principio che “la realizzazione del Mater di Olbia non avrebbe dovuto ridurre alcun posto letto del comparto pubblico” ed ha però affermato: «Nessuno è contro per la sanità privata ma tutti vogliamo una sanità che funzioni». Daniele Cocco ha auspicato una “reale ed efficace azione di monitoraggio sulla mobilità passiva” ed ha rimarcato le eccellenze dell’ospedale privato di Olbia.  L’esponente della minoranza ha confermato le perplessità sulla eventuale destinazione delle risorse non utilizzate per i servizi del Mater, a favore dell’acquisto di prestazioni offerte da altre strutture private («potrebbe essere oggetto di impugnativa da parte del Governo»). Daniele Cocco ha quindi avanzato la ferma richiesta affinché “tutto il personale impiegato al mater Olbia sia sardo” ed ha chiesto lumi sul futuro della breast unit di Nuoro.

Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau ha ricordato i diversi passaggi politici e amministrativi che hanno interessato il Mater, dalla deroga statale del 2019 per lo sforamento del 20% del tetto di spesa per la sanità privata, fino all’autorizzazione sperimentale con scadenza 2021 («sarebbe opportuno avviare una nuova contrattazione col governo»). L’ex presidente del Consiglio ha quindi insistito sul via libera della scorsa legislatura alla struttura privata olbiese “con la condizione che non andasse a discapito del sistema sanitario pubblico: «Il Mater deve offrire servizi di eccellenza in grado di integrare e non deve competere con il sistema pubblico». Gianfranco Ganau ha manifestato perplessità sui contenuti della delibera 59\1 per una serie di incongruenze nei posti letto di varie specialità ed ha citato il caso dei reparti di chirurgia e ortopedia. «Chiedo a questo proposito – ha aggiunto l’esponente della minoranza – che l’assessore si impegni a verificare la rimodulazione dell’offerta dei posti letto del Mater Olbia ed annuncio la presentazione di un ordine del giorno sul tema, stigmatizzando la sottrazione dei migliori specialisti impegnati nella sanità pubblica a favore del Mater, come accade nella chirurgia».

Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni ha criticato alcune dichiarazioni dei consiglieri del centrosinistra («annunciano voto contrario su una convenzione firmata dall’ex presidente Pigliaru con il Qatar») ed ha ribadito il diritto di Olbia “ad avere una sanità efficace che non costringa residenti e turisti a cercare cure altrove”. «Il Mater – ha aggiunto l’esponente della maggioranza – è una eccellenza e rappresenta un’opportunità anche per ciò che attiene gli sbocchi lavorativi».

«La Lega – ha proseguito Dario Giagoni – voterà favorevolmente per una sanità migliore ma non intende creare alcun divario con la sanità pubblica ed è per questo che annuncio un emendamento per destinare le economie previste negli stanziamenti a favore del Mater, alle strutture pubbliche in zone disagiate come La Maddalena, Bosa e Isili».

Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus (Progressisti) ha rammentato il voto contrario in commissione “perché al comma 3 articolo 1 è stata inserita una pillola avvelenata”. L’esponente della minoranza ha ricordato, dunque, quanto stabilito nel provvedimento e cioè che “ciò che avanza del non speso dal Mater nel 2019 sarà destinato a strutture private non previste nella deroga al tetto di spesa concessa dallo Stato per il Mater”. Agus ha evidenziato il rischio di impugnativa e le ripercussioni nell’erogazione delle risorse “dinanzi ad un evidente conflitto tra le norme statali e la legge regionale”. Il capogruppo dei Progressisti ha dunque dichiarato di non aver condiviso l’iter del provvedimento in discussione ed ha sollevato perplessità sul reale impatto del Mater sul sistema sanitario pubblico ed ha auspicato una puntuale verifica sull’abbattimento dei tempi delle liste d’attesa e la riduzione della cosiddetta mobilità passiva.

L’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ha ricordato il lungo percorso del Mater («è un progetto che parte da lontano ed oggi appare molto difficile pensare di ritornare indietro») ed ha illustrato i punti cardine del provvedimento, soffermandosi sulla configurazione dei rimborsi: «Sono di tre fattispecie, la prima riguarda il 20% del tetto complessivo della medicina convenzionata, il resto sono risorse erogate per alta specialità e quindi in deroga con la spending review e sono risorse derivanti dal risparmio considerando tutte le prestazioni sanitarie erogabili, mentre la terza fattispecie sono remunerazioni per funzioni assistenziali, circa 8 milioni».

In merito all’altro tema oggetto del dibattito in Aula e cioè la destinazione delle risorse risparmiate rispetto allo stanziamento in favore delle prestazioni del Mater (nel 2019 la struttura privata gallurese non potrà erogare 25 milioni di prestazioni sanitarie), l’assessore si è detto favorevole ad un eventuale impiego delle rimanenti somme per l’acquisizioni di altri servizi sanitari offerti da soggetti privati («da almeno cinque anni la Regione nega agli operatori privati e accreditati l’extra budget»).

«Per ciò che attiene le attività di monitoraggio delle prestazioni – ha spiegato Mario Nieddu – abbiamo i fari ben puntati sul Mater Olbia ma non per preconcetto quanto perché ha il compito di abbattere la mobilità passiva e garantirci alte prestazioni sanitarie». L’assessore ha quindi concluso auspicando che i dieci milioni di euro previsti per la ricerca possano essere gestiti direttamente dall’assessorato della Sanità.

L’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, ha rammentato l’accordo sottoscritto nella precedente legislatura tra il presidente della Regione a guida centrosinistra e la Qatar Foundation, nonché la deroga ai tetti di spesa autorizzata dal precedente governo italiano e ripresentata dall’attuale governo Conte. Giuseppe Fasolino ha insistito sul concetto che ai sardi ciò che interessa è una sanità che funzioni («poco importa ai nostri concittadini se i servizi sono offerti da strutture pubbliche o private») ed ha citato i casi dell’efficienza dei sistemi di Lombardia e Veneto, dove la maggior parte dei servizi sono erogati dalle strutture private. L’assessore ha quindi precisato che i fondi (25 milioni di euro per il 2019 e 60.600.000 per gli anni 2020 e 2021) hanno copertura finanziaria attraverso la riduzione delle somme iscritte al “Fondo di accantonamento per la salvaguardia degli equilibri di bilancio destinato all’accantonamento al fondo perenzioni che confluisce nel risultato di amministrazione”.

Il Consiglio ha quindi approvato con votazione a scrutinio palese il passaggio agli articoli e il relatore di maggioranza, Domenico Gallus (Udc), ha quindi dichiarato il parere sugli emendamenti presentati all’articolo 1 (Autorizzazioni di spesa): invito al ritiro per l’emendamento n.1, contrario agli emendamenti n. 2 e n. 4, favorevole all’emendamento n. 3 (Oppi e più).

La Giunta ha dichiarato parere conforme con quello del relatore Domenico Gallus ed il consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, è intervenuto auspicando una valutazione positiva dell’Aula per l’emendamento n. 4 che propone di destinare le risorse in economia dal Mater alle strutture pubbliche in zone disagiate. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha invitato il Consiglio ad esprimersi favorevolmente su quanto proposto negli emendamenti n. 1 e n. 4.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, prendendo atto dei pareri di presidente ed assessore, ha affermato che il provvedimento è a forte rischio di impugnazione perché “si sta eludendo il tetto del Mater Olbia per pagare altre prestazioni”. L’esponente della minoranza ha concluso proponendo una breve sospensione.

Il vice capogruppo Roberto Deriu, sullo stesso punto, ha chiesto alla maggioranza maggiori certezze sulla destinazione delle economie, che hanno una destinazione precisa e non possono essere oggetto di “furbizie” contabili.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha sottolineato che i consigli dei colleghi Ganau e Deriu sono da tenere in considerazione, per evitare problemi maggiori in un secondo momento. Basterebbero pochi minuti di riflessione, ha concluso, per evitare una scelta sbagliata.

Il consigliere Eugenio Lai, sempre di Leu, criticando il parere del relatore sugli emendamenti, ha chiarito che l’opposizione non vuole fare ostruzionismo ma affermare con certezza l’opzione a favore della sanità pubblica e in particolare al sostegno delle strutture più disagiate.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori il capogruppo del Psd’az Franco Mula ha chiesto una breve sospensione della seduta che è stata accordata.

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha proposto un emendamento orale concordato con l’assessore e l’opposizione, con il quale nel caso non siano entrate a regime le strutture del Mater Olbia le risorse rientrano nel bilancio regionale.

L’assessore Fasolino è intervenuto per aggiungere l’impegno della Giunta a tener conto anche delle esigenze delle strutture sanitarie disagiate.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha sollecitato una decisione, considerando la contemporanea convocazione di alcune commissioni. Da questo punto di vista si è detto convinto che la precisazione dell’assessore sia superflua.

Il consigliere della Lega Michele Ennas ha chiesto una breve sospensione della seduta.

Il presidente, precisando di non voler richiamare nessuno, ha invitato i consiglieri ad attenersi ad un contegno consono alla dignità dell’Aula, con riferimento all’uso di telefoni cellulari.

Il consigliere Massimo Zedda dei Progressisti, nel condividere il richiamo del presidente, ha affermato che alcune prese di posizione, nel momento in cui si discutono provvedimenti di spesa, sono censurabili.

Il consigliere Francesco Agus dei Progressisti ha chiesto la sorte della richiesta di sospensione chiesta dalla Lega.

Il consigliere Pierluigi Saiu della Lega ha ribadito la necessità di una breve sospensione per valutare le modifiche ad un provvedimento così importante.

Il presidente ha accordato la sospensione richiesta dal gruppo della Lega.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha preso atto che non c’è nessuna opposizione all’emendamento orale proposto dal capogruppo del Psd’Az Francesco Mula. Il quale ha chiarito che va votato l’emendamento n.3 corretto dalla sua proposta orale.

Il consigliere del Pd Gianfranco Ganau ha annunciato il ritiro del suo emendamento (il n. 4).

Successivamente è stato messo in votazione l’emendamento n.3, comprensivo della modifica orale proposta da Francesco Mula, che il Consiglio ha approvato con 47 voti favorevoli, 5 contrari e 1 astenuto.

Subito dopo sono stati approvati i 3 articoli della legge più i 2 allegati con 39 voti favorevoli, 14 contrari e 2 astenuti.

Prima della votazione finale il capogruppo di Pd Gianfranco Ganau ha presentato un ordine del giorno che, in sostanza, impegna l’assessore della Sanità a modificare ove necessario lo schema della rete ospedaliera per rendere più funzionale e compatibile la stessa con la presenza del Mater Olbia, evitando sovrapposizioni di strutture.

L’assessore della Sanità ha espresso parere favorevole.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, sull’ordine dei lavori, ha ricordato che il pronto soccorso di Ozieri è a rischio chiusura per mancanza di medici, per cui va valutata la possibilità di modificare il protocollo di intesa.

Messo ai voti, l’ordine del giorno è stato approvato con 48 voti favorevoli e 2 astenuti.

Sul voto finale, per dichiarazione di voto, il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha detto di sentirsi in difficoltà rispetto alle indicazioni del suo partito, da sempre contrario. Inoltre ha espresso valutazione positiva sul contenuto dell’emendamento integrato dalla proposta del collega Mula. Cocco ha infine annunciato la sua astensione.

Massimo Zedda, per i Progressisti, ha ricordato che resta centrale il problema dell’uso corretto delle risorse pubbliche che viene vanificato da una ampia maggioranza alimentando ulteriori preoccupazioni. Sulle dinamiche contabili ha poi sollecitato il parere dei revisori della Regione.

E’ intervenuto per dichiarazione di voto Francesco Agus (capogruppo dei Progressisti), il quale ha evidenziato due lati positivi. Il primo è  la modifica dell’articolo 1 a larga maggioranza  che “riporta il testo nel solco della legittimità”, evidenziando che può essere utile ascoltare i consigli dell’opposizione per migliorare un testo. “Credo che sia un buon precedente per quest’aula”. Il secondo lato positivo è stato l’approvazione dell’ordine del giorno.  Il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, ha annunciato il voto favorevole ringraziando tutti coloro che hanno lavorato per realizzare questo progetto e tutti i centri ospedalieri di tutta l’Isola. Per Angelo Cocciu il Mater Olbia non risolverà tutti i problemi della sanità, ma darà un contributo importante. Voto favorevole anche da parte di Giovanni Antonio Satta (Riformatori), che ha voluto ringraziare chi ha lavorato per arrivare a questo risultato, la Commissione Sanità ed il presidente Domenico Gallus. Voto favorevole è stato annunciato anche dal capogruppo del Psd’Az, Francesco Mula, che ha auspicato che il Mater Olbia porti benefici per tutta la Sardegna. Francesco Mura, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha annunciato il voto favorevole, come atto di coraggio per il bene della Sardegna, ma con la volontà di monitorare con attenzione i risultati che porterà il progetto. Il presidente Pais ha aperto la votazione finale del testo, che è stato approvato con 39 voti favorevoli e 2 astenuti). Il Consiglio si riunirà giovedì alle 10,30.