26 April, 2024
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Nelle prime ore del pomeriggio, i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia CC di Cagliari, sono intervenuti in Piazza delle Muse dove una ragazza classe 1996 diceva di essere stata poco prima aggredita da un soggetto extracomunitario di colore, molto alto, circa 1,90 m, robusto e con dei capelli rasta molto lunghi. Il fatto sarebbe avvenuto, dopo le prime ricostruzioni, intorno alle 12.30 alla fermata dell’autobus della suddetta piazza quando, scendendo dal bus la ragazza avrebbe sentito quest’uomo seguirla per qualche metro chiedendole una sigaretta; al diniego della donna, l’uomo avrebbe estratto un coltello dalla tasca e, sottraendole lo zaino contenente il telefono e gli effetti personali, le avrebbe intimato di seguirla sino a una vicina rientranza delle aiuole, altrimenti non avrebbe restituito quanto sottrattole. Non appena raggiunto, l’uomo avrebbe violentemente strappato il reggiseno della donna ma, forse per via di un’auto che avrebbe rallentato, l’uomo si è allontanato immediatamente facendo perdere le proprie tracce. Sono scattate le ricerche, tutt’ora in corso. La vittima si è recata presso l’ospedale “Brotzu”, per sottoporsi a visita medica.

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La Giunta, su proposta dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, ha approvato lo schema dell’Accordo di Programma tra Regione, Comune di Sassari, Agenzia del Demanio, Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo e Ministero della Giustizia per riqualificare e riconvertire l’ex carcere di San Sebastiano in polo giudiziario.
«L’obiettivo – spiega l’assessore Cristiano Erriu – è quello di valorizzare e rifunzionalizzare questo importante compendio dal valore identitario, conseguendo inoltre la razionalizzazione logistica degli spazi attualmente in uso al ministero della Giustizia, anche in ragione della prossimità dell’ex istituto carcerario con il Tribunale civile.»
L’Accordo si è reso necessario dopo che, nel 2013, la Casa circondariale ‘Giovanni Bacchiddu’ è stata trasferita nel nuovo complesso in località Bancali, a Sassari. Da allora sono state avviate le interlocuzioni con l’Amministrazione giudiziaria per valutare l’ipotesi di riqualificazione e riconversione di San Sebastiano, i cui oneri saranno sostenuti dell’Agenzia del Demanio. Il 15 maggio 2014 è stato siglato un protocollo d’intesa per l’approvazione dell’idea progettuale e dello studio di pre-fattibilità dell’intervento: il documento è stato sottoscritto da Comune di Sassari, Direzione regionale Sardegna dell’Agenzia del Demanio, Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, Direzione regionale dei Beni culturali e paesaggistici della Sardegna, Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle Province di Sassari e Nuoro, Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Sardegna, Tribunale di Sassari, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari e Consiglio dell’Ordine forense di Sassari.
«Il complesso di San Sebastiano – sottolinea Cristiano Erriu – è compreso nel centro di antica e prima formazione di Sassari. Inoltre è individuato dal PUC come bene paesaggistico-architettonico soggetto a tutela integrale ed è stato dichiarato dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale della Sardegna di interesse culturale storico-artistico. L’Accordo di programma costituisce lo strumento della programmazione negoziata previsto dal PUC per l’attuazione dell’intervento stesso. La riqualificazione e la riconversione dell’immobile costituiscono un’importante opportunità per le istituzioni coinvolte e in particolare per la comunità di Sassari, anche in termini di tutela, fruizione e valorizzazione.»

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Entra nel vivo a Cagliari il Family Festival, l’appuntamento organizzato dalla compagnia Lucidosottile che fino a domenica 3 giugno esplorerà il mondo delle “Donne centrate”. Giovedì 31 e venerdì 1° spazio, soprattutto, al teatro ed alla danza, con ben tre spettacoli e una performance, senza dimenticare un approfondimento legato al tema della violenza sulle donne con lo scrittore Arsenio Siani. A essere protagoniste in scena saranno invece Tiziana Troja e Michela Sale Musio ma anche il danzatore Theo Piu, insieme a due tra le più interessanti recenti produzioni del teatro italiano: “Suzanne” con Elena De Carolis diretta dal regista Andrea Lanza, e “Mi sa che fuori è primavera”, scritto da Concita De Gregorio, interpretato da Gaia Saitta e diretto da Giorgio Barberio Corsetti.

Il via giovedì 31, con una doppia replica di “Dissacrantemente Lucide… Lucidissime” di e con Tiziana Troja e Michela Sale Musio. Appuntamento all’Exma di via San Lucifero, alle 19.30 ed alle 21.30. Nello spettacolo le Lucide si raccontano e, attraverso i loro personaggi, raccontano la storia della loro compagnia, Lucidosottile.
Accompagnando il pubblico all’interno dei loro personaggi, le due attrici portano in scena se stesse, confessando segreti, verità, passioni e idiosincrasie, in un viaggio musicale e narrativo che coinvolge il pubblico per sessanta minuti di risate. Lo spettacolo è proposto in collaborazione con la rassegna “TeatrExma” del Teatro Dall’Armadio.

Quattro appuntamenti, tutti all’Exart di piazzetta Dettori, animeranno la giornata di venerdì 1° giugno a partire dalle 18.30, fino a mezzanotte. Si parte con Arsenio Siani che, insieme al giornalista Giovanni Follesa, presenterà il suo libro “Quello che le donne non dicono”. Counselor, scrittore e docente di corsi di scrittura creativa, Siani parlerà del suo un romanzo-inchiesta in cui viene affrontato il tema della violenza sulle donne. Il racconto si articola tra l’analisi psicologica sulle cause da cui ha origine il fenomeno, testimonianze di donne che hanno subito violenza e racconti di fantasia, con lo scopo di denunciare e portare all’attenzione del maggior numero di persone uno dei grandi mali della nostra società, ma soprattutto per far conoscere, riflettere e provare a cambiare.

A serata proseguirà con due spettacoli teatrali ed una performance di danza. Si inizia alle 21.00, con “Suzanne” con Elena De Carolis, diretto dal regista Andrea Lanza. Liberamente tratto da “Suzanne Andler” di Marguerite Duras, “Suzanne” è un gioco di specchi, un labirinto di domande senza risposte poste da una donna sola, il cui profilo si staglia indifferente sullo sfondo di una società scossa da inquietudini profonde. E Suzanne è una donna che non sembra aver trovato un posto nel mondo, in bilico, agli occhi di chi la osserva, tra il ruolo della vittima e quello del carnefice. Lo spettacolo è una produzione Lanza/DeCarolis in collaborazione con Agave Teatro e con il sostegno di Armunia, Centro residenze artistiche di Castiglioncello. Al termine dello spettacolo l’attrice e il regista verranno intervistati da Le Lucide.

Alle 22.30 la maratona teatrale prosegue con lo spettacolo “Mi sa che fuori è primavera”, scritto da Concita De Gregorio e diretto da uno dei nomi più importanti della scena teatrale italiana: il regista Giorgio Barberio Corsetti. In scena Gaia Saitta, che ha curato anche l’adattamento del testo. La storia raccontata è tristemente nota alla cronaca: Irina è una donna alla quale un giorno vengono sottratte dal marito le due figlie gemelle di sei anni. L’uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Dal libro della De Gregorio nasce versione per la scena di un episodio tragico nel senso più classicamente teatrale del termine, in cui l’eroina subisce la perdita dei figli e deve sopravvivere alla sua stessa vita di dopo senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa.

Le scene sono di Giuliana Renzi, i video di Igor Renzetti, le luci di Marco Giusti, per una produzione di Fattore K. in coproduzione con il Teatro Stabile delle Arti Medievali, la Fondazione Odyssea, Forteresse asbl, e in collaborazione con If Human. Al termine Le Lucide dialogheranno con l’attrice Gaia Saitta.

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HIV e HCV sono stati tra i temi al centro del X congresso ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research), svoltosi a Roma dal 22 al 24 maggio.

I pazienti coinfetti da HIV e HCV oggi sono stati tutti valutati e sono pronti alle nuove terapie con i farmaci per l’epatite C, che ora garantiscono la guarigione da questo virus anche in sole 8 settimane.

«A Sassari – spiega il prof. Sergio Babudieri, Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari e Infettivologo della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Troplicali – vengono seguiti circa 1.200 pazienti con infezione da HIV, di cui oltre la metà sono viremici anche per HCV e, pertanto, tutti candidati nel breve a ricevere questi farmaci. In tutta la Sardegna, nei primi mesi del 2018, sono già oltre 1600 le terapie avviate contro HCV, con un totale di 7.628 pazienti trattati fino ad oggi fra quelli già conosciuti con una diagnosi di epatite C”. Migliora, quindi, il trend delle terapie: dal 2015 in Sardegna sono state sottoposte a trattamento oltre lo 80% dei pazienti già conosciuti nei centri epatologici regionali.

«Il problema più grosso è quello del sommerso: un paziente inconsapevole della propria malattia ha 6 volte di più il rischio di trasmettere il virus ad altri – aggiunge il prof. Babudieri -. Per cercare di ottimizzare la diffusione della cura e tentare di eliminare l’epatite C dalla popolazione, il lavoro deve essere incentrato su determinate categorie per perseguire l’obiettivo di eliminare il virus presso i gruppi più vulnerabili e lasciare un numero di infezioni talmente ridotto da non incidere su nuovi casi. Tra queste, devono essere sicuramente considerati i tossicodipendenti e le persone detenute, ma anche gruppi speciali di pazienti più facilmente raggiungibili; fra questi, una fascia specifica cui ci stiamo rivolgendo è quella dei pazienti coinfetti da HIV e HCV: l’eradicazione dell’epatite C in tutti i pazienti affetti anche da HIV seguiti nei centri di riferimento dell’Isola è un risultato che vogliamo raggiungere in massimo 3 anni». I pazienti coinfetti da HCV-HIV in Sardegna sono circa la metà di coloro che sono colpiti dall’infezione da HIV/AIDS.

I dati dell’epatite C in Sardegna sono in linea con il resto del Paese. Ci sono 8 centri di riferimento, ma il problema principale è costituito dalle difficoltà logistiche per raggiungere questi centri, un disagio cui si è iniziato a sopperire con l’utilizzo dell’informatica per la trasmissione dei dati. «Una delle caratteristiche di questa regione è quella di avere una cospicua prevalenza di pazienti affetti da talassemia – chiarisce il dottor Roberto Ganga, epatologo direttore della S. C. della Medicina Generale dell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu di Cagliari, struttura rinomata, tra le varie discipline, per la specializzazione in epatologia -. Molti di questi sono stati trasfusi anche in periodi precedenti all’obbligatorietà della ricerca del virus dell’epatite C nel sangue da trasfondere; di conseguenza, in questa popolazione speciale vi è una elevata prevalenza di infezione da virus C . Su tale fetta di popolazione è stato compiuto un lavoro capillare negli anni, ma  soprattutto in questi ultimi tre anni, con la disponibilità dei nuovi farmaci antivirali per HCV, è stato possibile un intervento più deciso che ci ha permesso di eradicare l’infezione in quasi tutti i pazienti talassemici che afferiscono alla nostra Azienda Ospedaliera, con minimi disagi per i pazienti; a fronte di risultati sovrapponibili al resto della popolazione trattata e senza interferire sul loro regime trasfusionale e sul programma di terapia ferrochelante.

Altri pazienti che possono avere beneficio dalla terapia con i nuovi antivirali per HCV sono i pazienti con malattia diabetica ed i cardiopatici, nei quali l’eradicazione del virus può influire positivamente anche sulla loro patologia extraepatica, ma soprattutto i pazienti con malattia renale cronica in tutti gli stadi di evoluzione, compresi predialitico e dialitico, nei quali l’eliminazione del virus C influenza positivamente l’evoluzione della malattia renale, e nei pazienti con malattia più avanzata permette di prendere in considerazione la possibilità di trapianto renale con il paziente libero da infezione da virus C. Questo motivo ci ha indotto ad avviare una collaborazione molto stretta  con tutte le strutture che effettuano dialisi in Sardegna, con l’obiettivo di eradicare l’infezione da virus C in tutti i pazienti nefropatici».

Presso l’Ospedale Brotzu di Cagliari, i pazienti affetti da HCV vengono trattati con i nuovi farmaci antivirali già dal 2015: «Da allora abbiamo trattato 635 casi con una risposta del 98% e pochissime recidive – evidenzia il dott. Roberto Ganga -. Il centro è autosufficiente per quanto riguarda la diagnostica dato che siamo autonomi per quanto riguarda gli esami ecografici ed elastografici (Fibroscan); possiamo poi contare sulla stretta collaborazione dei colleghi del laboratorio analisi della nostra Azienda e sulla disponibilità della Farmacia e della Direzione Aziendale. Le nuove terapie hanno poi consentito di aumentare ulteriormente il numero dei pazienti in cura e di rivolgersi a categorie speciali: visto che comportano tempi estremamente brevi di trattamento, con effetti collaterali minimi se non inesistenti, necessitano di minor numero di controlli ambulatoriali e sono facilmente somministrabile con conseguente grande aderenza da parte dei pazienti».

L’epatite cronica da virus C, o più semplicemente Epatite C o HCV, è una malattia che, in virtù della sua cronicità, provoca un processo che va spontaneamente avanti nel tempo fino a compromettere strutturalmente e funzionalmente il fegato. Si stima che in Italia ci siano circa 300.000 pazienti diagnosticati con Epatite C (HCV) ed un numero imprecisato di persone inconsapevoli di aver contratto l’infezione, per un totale stimato che va oltre il milione di persone. Negli ultimi tre anni è profondamente mutato lo scenario della terapia delle malattie epatiche da virus C e, con la disponibilità dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta, è oggi possibile curare la maggior parte dei pazienti a prescindere dallo stadio della malattia. La nuova molecola glecaprevir – pibrentasvir è talmente potente che con la nuova terapia la risposta è aumentata dal 45% ad oltre il 95%, con tempi ridotti ad appena 8 settimane. È un’evoluzione straordinaria, legata peraltro a farmaci molto più tollerati dei precedenti: grazie alla qualità e alla durata ridotta della terapia, gli effetti collaterali sono quasi totalmente assenti.

HIV e HCV, con particolare attenzione ai casi di pazienti coinfetti, sono stati tra i temi al centro del congresso ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research), giunto alla decima edizione a Roma dal 22 al 24 maggio, con oltre 1250 partecipanti fra cui 900 specialisti tra ricercatori, medici, specialisti di vari settori coinvolti nell’assistenza e cura dell’infezione da HIV, e 300 circa tra volontari delle Community, associazioni impegnate nella lotta contro l’AIDS. A 35 anni dalla scoperta del virus dell’HIV un bilancio per tappe e progressi registrati.

ICAR è organizzata sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e con il patrocinio di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica.

«L’Italia – spiega il prof. Andrea Antinori, presidente ICAR – è oggi al 13° posto in termini di incidenza di nuove diagnosi di HIV. E’ stimato che in Italia vi siano da 125.000 a 130.000 persone viventi con HIV, di cui 12.000-18.000 non ancora diagnosticate, di cui almeno un terzo sarebbe in condizioni di immunodeficienza avanzata. Nel 2016, le diagnosi di HIV tardive sono state pari a più del 55% di tutte le nuove diagnosi

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«Siamo finalmente riusciti a ottenere il via libera del Parlamento europeo sul report dedicato ai  giovani agricoltori, un dossier d’eccezionale importanza che contiene la proposta di migliorare l’accesso ai finanziamenti e di incrementare il totale degli aiuti diretti, portandoli oltre il 2%. Siamo molto soddisfatti, perché in questo modo la crescita dei giovani agricoltori italiani potrà procedere ancora più speditamente. Ciò avrà ripercussioni anche sulla Sardegna, dove la metà delle imprese nate nel 2017 è gestita da under 35. Sono ben 1066 su 2251, una vera enormità.»

Lo scrive, in una nota, Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.

«Il comparto agricolo è essenziale per l’economia sarda, e appare in continua crescita: basti pensare al 2017, un anno in cui sono nate ben 644 nuove imprese agricole, circa il 2% in più rispetto all’anno precedente. È un vero e proprio settore trainante, ed è anche per questo che l’agricoltura sarda merita tutto il sostegno dell’Europa. Nonostante i tagli annunciati alla Pac, che potrebbero costare ben 20 miliardi in sette anni, l’attenzione dell’Europa per i giovani agricoltori è senz’altro positiva – conclude Stefano Maullu -, perché favorirà un rapido ricambio generazionale ed una maggior competitività del settore agricolo.»

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Grazie ad un accordo informale del dicembre 2017, approvato oggi dal Parlamento europeo in via definitiva, sarà possibile introdurre dazi doganali più elevati sulle importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni statali, allo scopo di proteggere meglio i posti di lavoro e le imprese dell’UE.

Le misure concordate hanno lo scopo di difendere gli interessi europei contro le pratiche commerciali sleali di Paesi non-UE con un’economia di mercato, e completano la struttura della difesa commerciale europea insieme alle regole antidumping recentemente approvate che si concentrano su Paesi non UE che interferiscono pesantemente nell’economia. 

Punti salienti della normativa.

  • l’UE sarà in grado di fissare dazi più elevati sulle importazioni oggetto di dumping e sovvenzionate;
  • la durata delle indagini sui casi antidumping sarà ridotta significativamente;
  • i costi per l’industria dell’UE derivanti da accordi internazionali in materia di lavoro e ambiente si rifletteranno nel calcolo dei dazi;
  • un help desk per le PMI si occuperà di reclami e procedimenti investigativi;
  • i sindacati saranno coinvolti nelle indagini e valuteranno i dazi da imporre;
  • tutti i prodotti che arrivano nell’UE saranno strettamente monitorati dal momento in cui un’inchiesta viene notificata fino al suo effettivo inizio e registrata;
  • le piattaforme continentali e le zone economiche esclusive (le zone marittime, principalmente utilizzate per la produzione di energia) saranno anch’esse coperte dalle regole, per colmare le lacune.

La nuova legge entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, prevista per la prima metà di giugno 2018.

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Il Parlamento europeo stamane ha approvato con 439 voti favorevoli, 157 contrari e 80 astensioni, la prima relazione annuale sullo stato di Schengen, l’accordo tra 26 Stati membri che abolisce il controllo dei passaporti alle frontiere ed affronta le principali carenze nell’attuazione delle norme di Schengen. 

I deputati condannano il continuo ripristino dei controlli alle frontiere interne causate dell’inadeguatezza dell’attuale sistema comune europeo di asilo e dalla mancanza di volontà politica, solidarietà e ripartizione delle responsabilità.

La maggior parte di questi controlli non sono né necessari, né proporzionati e sono dunque illegittimi, dice il testo approvato.

Attualmente sono sei i Paesi dell’area Schengen che applicano controlli alle frontiere: Francia, Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia.

 I deputati condannano inoltre qualsiasi costruzione di barriere fisiche, comprese recinzioni, tra gli Stati membri.

Misure da adottare per ripristinare la fiducia in Schengen.

• Una risposta efficace dell’Unione alle operazioni di ricerca e salvataggio in mare per salvare vite umane

• Garantire da parte della autorità nazionali delle procedure di rimpatrio rapide ed efficaci, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali

• Eseguire una decisione di rimpatrio presa da un altro Stato membro, piuttosto che rinviare un immigrato irregolare nel primo Stato membro che l’ha emessa

Garantire infrastrutture, alloggi e condizioni di vita adeguati per tutti i richiedenti asilo, specialmente per minori non accompagnati e famiglie con minori, così come donne in situazioni vulnerabili

• Riformare il sistema d’informazione Schengen (SIS) sulle seguenti questioni: protezione dei minori a rischio o scomparsi, scambio immediato di informazioni sul terrorismo e sulle decisioni di rimpatrio.

I deputati ribadiscono che Bulgaria e Romania sono pronte ad aderire all’area Schengen e invitano il Consiglio ad approvarne l’ingresso.

I deputati sottolineano inoltre che negli ultimi anni l’Ue ha adottato misure per rinforzare lo spazio Schengen, come l’istituzione dell’Agenzia europea delle frontiere e della guardia costiera, controlli sistematici alle frontiere esterne in ingresso e in uscita per cittadini non UE e un nuovo sistema di registrazione degli ingressi e delle uscite.

A seguito di una valutazione, i deputati sono preoccupati per l’uso provvisorio del sistema SIS da parte del Regno Unito, in particolare nel contesto di future relazioni in quanto Paese terzo.

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Dopo il successo dei concerti del duo Fortecello e di quello composto da Katia Ghigi e Michele Rossetti, domenica 3 maggio a Iglesias cala il sipario sui “Concerti di Primavera”.

La mini rassegna organizzata dall’associazione Anton Stadler, in collaborazione con il Consorzio turistico per l’Iglesiente, come anticipazione del XX Festival di musica da camera, in programma in autunno, propone per quest’ultima serata un raffinatissimo pianista: Luigi Camicia, considerato tra le più straordinarie figure del pianismo dei nostri tempi.

L’appuntamento è alle 19,30 quando Camicia salirà sul palco dello storico Teatro Electra per un concerto dal titolo “Un viaggio… romantico”.

Sarà una serata sublime, grazie a un programma che proporrà le più belle pagine della musica romantica per pianoforte: dalla focosa sonata op. 13 n. 8 di L.V. Beethoven (La patetica) fino alle rivoluzionarie ballate di F. Chopin.

Diretta dal compositore e bandoneonista Fabio Furìa, la rassegna propone anche delle iniziative collaterali: prima del concerto sarà possibile partecipare a una visita alla scoperta della città e dei suoi dintorni a cura del Consorzio turistico per l’Iglesiente. Sarà inoltre possibile partecipare ad “Aperitivo all’Iglesiente” e “Caffè all’Iglesiente” a cura dell’Electra Cafè Letterario.

Dopo il concerto, chi vorrà intrattenersi con i musicisti protagonisti potrà farlo aderendo a “A cena con l’artista”, iniziativa in programma nel ristorante Villa di Chiesa.

“I concerti di Primavera” sono con il contributo di: Mibact (ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo), Regione autonoma della Sardegna, Fondazione di Sardegna, Comune di Iglesias.

 

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Il Parlamento europeo ha approvato con 468 voti in favore, 123 contrari e 89 astensioni le sue priorità per la riforma della Politica agricola comune (PAC) dopo il 2020.

Gli Stati membri dell’UE dovrebbero essere in grado di applicare le norme della PAC secondo le proprie esigenze, hanno dichiarato i deputati, respingendo tuttavia l’ipotesi di “ri-nazionalizzazione”, in quanto potrebbe falsare la concorrenza nel mercato unico.

La PAC deve basarsi su una serie comune di obiettivi, norme, strumenti e controlli.

Da un lato, gli Stati membri dovrebbero poter elaborare delle strategie nazionali adeguate alle loro esigenze. Dall’altro, tutte le attività agricole dovrebbero essere soggette agli stessi standard elevati e la loro violazione dovrebbe dar luogo a sanzioni simili in tutti gli Stati membri, affermano i deputati.

Oltre a consentire alle aziende agricole dell’UE di continuare a produrre alimenti sicuri e di qualità a prezzi accessibili, la futura PAC dovrebbe renderli anche più sostenibili da un punto di vista ambientale e pienamente integrati nell’economia circolare. Dovrebbe infatti promuovere l’innovazione, la ricerca e le pratiche agricole intelligenti, sostengono gli eurodeputati. A tal fine, chiedono di mantenere il bilancio della PAC almeno al livello attuale.

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Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu è stato eletto presidente della commissione speciale sull’artigianato. Nella riunione di insediamento, presieduta dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, si è proceduto anche all’elezione dell’ufficio di presidenza. Ne fanno parte Gianni Lampis,(Fdi), vice presidente, Antonio Gaia (Cps) e Gianluigi Rubiu (Udc), segretari.

Oltre al settore dell’artigianato, la commissione speciale dovrà occuparsi anche del commercio al dettaglio e delle politiche commerciali della grande distribuzione.