26 April, 2024
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L’on. Carla Cuccu (M5S) ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta, «sulle non più tollerabili criticità in cui versano i reparti di Medicina e di Ortopedia del Presidio ospedaliero Paolo Dettori di Tempio Pausania e gli altri Presidi ospedalieri sardi in periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19 ».

Carla Cuccu, dopo aver ricostruito le varie criticità presenti e citato la denuncia dei Sindaci del territorio «che giustamente chiedono di sottoporre a tampone tutto il personale che ha operato e che opera nei reparti di Ortopedia e di Medicina del P.O. di Tempio Pausania, di adottare i protocolli di sicurezza previsti dalla legge e di vigilarne l’osservanza, di ricevere dispositivi di protezione individuale, nonché lamentano di apprendere le notizie ufficiosamente e non da chi di dovere; ritenuto necessario ed urgente dare risposte concrete a chi da troppo tempo le attende, posto che non può essere messa a repentaglio la vita delle persone e che occorre intervenire tempestivamente», chiede di interrogare il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Mario Nieddu, «per sapere: 1) se siano a conoscenza della situazione; 2) quali ulteriori misure intendano adottare nell’immediatezza al fine di tutelare la salute degli operatori sanitari coinvolti e dell’intera popolazione sarda».

In una seconda interrogazione con richiesta di risposta scritta, Carla Cuccu si sofferma «sulle non più tollerabili criticità in cui versano il reparto di Cardiologia-UTIC-Emodinamica del P.O. Giovanni Paolo II di Olbia e gli altri Presidi ospedalieri sardi in periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19».

Anche in questo caso, dopo aver ricostruito le varie criticità emerse in questi giorni di emergenza Covid-19, Carla Cuccu chiede di interrogare il presidente della Regione, Christian Solinas, e l’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Mario Nieddu, «per sapere: 1) se siano a conoscenza della situazione descritta; 2) quali ulteriori misure intendano adottare nell’immediatezza al fine di tutelare la salute deglioperatori sanitari coinvolti e dell’intera popolazione sarda».

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«Stiamo realizzando una linea diretta con i sindaci perché siano informati costantemente e in tempo reale sulle risorse messe in campo dalla Regione, e sulla loro operatività, per poter fronteggiare insieme l’emergenza Covid-19. Il raccordo continuo con le nostre comunità è fondamentale per coordinare e gestire nel migliore dei modi gli interventi nel territorio.»

Lo dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas, annunciando le nuove iniziative della Giunta che prevedono l’attivazione di una linea telefonica dedicata ai primi cittadini della Sardegna e la convocazione della Conferenza permanente Regione-Enti locali.

«Stiamo attivandospiega l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna un numero telefonico esclusivo e la Conferenza permanente Regione-Enti locali, che si riunirà quotidianamente a partire da domani, in videoconferenza. I nostri sindaci avranno così un’informazione ancora più completa e puntuale sulla gestione dell’emergenza e potranno predisporre i protocolli previsti in questi casi. E noi faremo tesoro di suggerimenti e proposte in arrivo dai primi cittadini, pronti a intervenire immediatamente laddove si verifichino situazioni di criticità.»

«Questa Giunta sottolinea l’assessore Quirico Sannaha sempre operato secondo una logica di stretto collegamento con ogni territorio e ogni comunità dell’Isola e oggi più che mai sta mettendo in campo tutte le forze a disposizione. Abbiamo deciso così di anticipare l’80 per cento del Fondo unico a Comuni e Province liquidando risorse per 440 milioni di euro, sbloccando anche le spettanze alle compagnie barracellari che si stanno adoperando nel territorio per sostenere le forze dell’ordine e assistere le persone bisognose con la distribuzione di viveri e beni essenziali. Nessun sindaco – conclude l’assessore degli Enti locali – sarà lasciato solo a combattere l’emergenza.»

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«In Sardegna alla catena di comando che serve per gestire l’emergenza Covid-19 mancano gli anelli essenziali. Per questo occorre che l’assessore Mario Nieddu si dimetta subito e non si occupi più del Coronavirus, e che di concerto con l’amministrazione regionale si nominino sia un commissario straordinario per l’emergenza in Sardegna sia un commissario speciale ad acta per gestire l’AOU di Sassari. La battaglia va affrontata con le forze giuste.»

È la richiesta che avanzano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Pino Cabras, Emanuela Corda, Luciano Cadeddu, Paola Deiana, Gianni Marilotti, Elvira Evangelista, Emiliano Fenu, Ettore Licheri, Alberto Manca, Nardo Marino, Mario Perantoni, Lucia Scanu, e i consiglieri regionali Carla Cuccu, Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Desirè Manca e Roberto Li Gioi.

In una lunga nota pubblicata nelle loro pagine Facebook, i quattordici esponenti del M5S affermano che «in Sardegna, dove ancora deve arrivare l’ondata epidemica più violenta del Coronavirus, la gestione dell’emergenza da parte dei decisori politici in loco è fra le più preoccupanti. I cinesi non hanno esitato ad esautorare le autorità di Wuhan e dell’Hubei, agli inizi del loro principale focolaio. Eppure non registravano un numero di operatori sanitari infetti da Coronavirus altrettanto sproporzionato quanto in Sardegna nella fase iniziale della progressione infettiva: gran parte dei nuovi contagi da noi è avvenuta all’interno dei presidi ospedalieri, un record che segnala un’anomalia acutissima.»

Ma le osservazioni che gli esponenti del Movimento 5 Stelle rivolgono all’amministrazione Christian Solinas sono incalzanti: «Nell’isola del ‘tutto sotto controllo’, cosa ha fatto l’assessorato regionale della Sanità tra il 21 febbraio (il primo caso a Codogno, in Lombardia) e l’8 marzo 2020 (con il Dpcm che ci ha fatto stare tutti a casa)? Era davvero tutto a posto, come diceva? I sindaci sardi dichiarano di essere stati lasciati soli: dal nord al sud dell’isola i primi cittadini denunciano gravi carenze nelle comunicazioni da parte dell’ATS in merito alla positività dei propri concittadini al virus».

«A questo si aggiunge l’imbarazzante caso dei test rapidi per scoprire la positività al virus, che l’assessore Mario Nieddu ha confermato di aver ordinato alla società Tema Ricerca srl, prenotazione che in realtà non sarebbe mai arrivata, secondo quanto spiegato dalla nota della legale rappresentante dell’azienda di Bologna – proseguono parlamentari e consiglieri regionali del M5S -. Arrivano dai medici fortissime proteste verso il bavaglio imposto al personale sanitario dall’assessorato regionale rispetto ai loro contatti con i giornalisti. Alla propria catena di disastri comunicativi cui dovrebbe rimediare con una squadra di esperti di comunicazione nelle catastrofi, l’amministrazione regionale rimedia invece con la censura. Ma i cittadini hanno il diritto dei cittadini di essere informati su quanto accade all’interno degli ospedali sardi. Serve trasparenza.»

«A che punto siamo con l’apertura di nuovi posti letto prevista dal Piano di Emergenza Regionale? Il sistema sanitario ereditato dai tempi sonnolenti delle ‘normali’ spartizioni fra partiti deve cedere il passo a un sistema che non ammette più distrazioni né opacità, ora che la salute è in gioco nel modo più drammatico. Con questa epidemia bastano pochi giorni di ritardo e si rischia di pagare errori e indecisioni con un rapidissimo aumento del prezzo peggiore, quello in vite umane. Occorre agire subito concludono parlamentari e consiglieri regionali del M5S -. Per questo occorre che l’assessore Mario Nieddu si faccia da parte e che di concerto con l’amministrazione regionale si nominino sia un commissario straordinario per l’emergenza in Sardegna sia un commissario speciale ad acta per gestire l’AOU di Sassari.»

 

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ll presidente della Regione, Christian Solinas, ha chiesto urgentemente al Governo, anche attraverso prefetti, un chiarimento sulla disposizione dell’ultimo DPCM che sta bloccando il rientro di decine di sardi in transito verso l’Isola. L’ultimo decreto Conte ha, infatti, generato il blocco delle autorizzazioni alla partenza ed all’arrivo giustificati dal “rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione“.
«Questo provvedimento governativo – ha chiarito il presidente Christian Solinas – sta creando forti disagi su chi sta facendo rientro dall’estero anche con voli organizzati dalla stessa Farnesina ma soprattutto crea situazioni di grande preoccupazione per quei minori che facevano rientro da programmi scolastici internazionali e si ritrovano da soli negli scali portuali ed aeroportuali nazionali dopo lunghi e difficoltosi viaggi dall’estero. Chiediamo con forza e con tutta l’urgenza del caso – ha concluso il presidente della Regione – che ci venga data immediatamente la possibilità di autorizzare il loro rientro a casa.»

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La diffusione del Coronavirus sta mettendo in grande difficoltà l’apparato sanitario regionale, alle prese con un’emergenza senza precedenti, nella quale i mezzi a disposizione spesso non sono in grado di soddisfare tutte le esigenze che arrivano dai diversi territori. I disagi crescono nelle aree periferiche, peraltro già alle prese con problemi seri nella gestione ordinaria della Sanità, tra le quali c’è l’Isola di San Pietro.

Il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni, aggiorna quotidianamente la popolazione sull’evoluzione dell’emergenza Coronavirus e non perde occasione per denunciare le carenze e… le responsabilità delle istituzioni.

L’altra notte, a Carloforte, si è verificato stato un caso sospetto di contagio da Coronavirus.

«Un signore anziano è stato male, e si è dovuti intervenire, come al solito le procedure concordate non sono andate come dovevano. Il signore non doveva essere spostato da casa, invece è intervenuta la Croce Azzurra, dopodiché una serie di operazioni fuori protocollo – ha scritto su Facebook Salvatore Puggioni -. Premetto che devo lodare e ringraziare con il cuore chi adesso sta lavorando e rischiando la vita per noi, medici del pronto soccorso, infermieri, medici di base, Croce azzurra, che stanno tamponando falle dappertutto da questo sistema sanitario locale carente ed insufficiente alle esigenze della nostra comunità. Dopo un’ intera giornata di ansia, in attesa di notizie, ho avuto contatti con la Centrale Operativa del S.S. Trinità, stasera, e dopo il primo tampone negativo effettuato in tarda mattinata, anche il secondo tampone ha dato esito negativo. Pericolo scampato.»

«Adesso, dico io, 10 giorni fa, quando ho costituito la nostra “Unità di crisi”, ho chiesto quale era il protocollo in caso di contagio da Coronavirus, mi è stato detto che sarebbe intervenuta subito la “MIKE” (Ambulanza Medicalizzata) attrezzata appositamente per i casi di questa pandemia – ha aggiunto Salvatore Puggioni -. Stamattina, ho saputo ufficialmente, dopo che tutti sanno della carenza ed insufficienza del nostro presidio sanitario, dei problemi macroscopici che abbiamo nella nostra isola, che la cosiddetta “MIKE” non interverrà mai nella nostra isola, in nessun caso. Sono indignato, sconcertato e mi vergogno di far parte di questo sistema, è pazzesco e grottesco lasciare un popolo in balia delle onde, abbandonato a se stesso. Domani mi dovranno rispondere di questo le Autorità competenti, iniziando dal dott. Christian Solinas, dall’assessore Mario Nieddu, ai responsabili dell’ATS, perché è una vergogna assoluta abbandonarci in questo modo, isolarci ancora di più dal mondo. La mia protesta sarà dura e decisa.

Non ho capito, se scoppia un’epidemia da noi, che virus è? di serie B, diverso dalle altre regioni, è meno grave rispetto alle altre realtà? ma che cosa hanno in testa questa gente? Ad oggi non registro nessun caso di Coronavirus, mi auguro di dirvi la stessa cosa domani. Sono forte nell’affrontare questo momento, devo esserlo, per la nostra comunità, ma nello stesso tempo sono deluso, molti mi dicono che “deve passà a nuttata”, e nessuno dopo vorrà ascoltare il racconto del pericolo scampato, dell’orrore superato. Ma siamo sicuri che la nottata da passare non sia questo mondo storto a cui siamo smaniosi di tornare? Sperando che non avremo imparato solo a lavarci le mani.»

Oggi il sindaco di Carloforte è tornato su quanto la comunità tabarchina ha vissuto ieri, e le sue parole sono ancora molto dure.

«E’ mio dovere manifestare agli Enti ed Autorità competenti, l’amarezza e la delusione che la Città di Carloforte sta vivendo in questo particolare momento, dal punto di vista sanitario – ha scritto Salvatore Puggioni -. Già da stamattina, in maniera dura e precisa, con una comunicazione al governatore Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu, al prefetto Bruno Corda, al responsabile della protezione civile Pasquale Belloi, al direttore dell’AREUS Giorgio Lenzotti, ed alla responsabile dell’Ats Carbonia Giuliana Riola, è stato manifestato tutto il nostro disappunto e la nostra delusione.

I fatti successi ieri notte, sono il risultato di un sistema sanitario carente, insufficiente e molte volte inesistente, è bastata questa situazione di emergenza, grave ma non impossibile, a far saltare tutto all’aria, non rispettando le norme, scavalcando i protocolli predeterminati e trattando per l’ennesima volta un popolo in maniera diversa dal resto dell’Italia.

Come rappresentante della Comunità tabarchina, mi sento offeso e calpestato, aspetto delle risposte immediate, diversamente girerò tutto e subito alla Procura della Repubblica, e qualcuno pagherà. Nel fatto specifico, quello di ieri notte, ringrazio ancora i militi della Croce Azzurra, e la dottoressa del Pronto Soccorso (tra l’altro in stato di gravidanza avanzata) che pur di salvare la vita a quel signore di 92 anni, hanno messo a repentaglio la propria vita e la propria incolumità. GRAZIE di cuore.»

«Oggi dobbiamo riflettere, attentamente. In circostanze come queste, ancora all’inizio di un difficile percorso, SIAMO SOLI, dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che dobbiamo salvarci da soli, può darsi che domani qualcuno si sveglierà, ma cari concittadini, organizziamoci come sempre da noi, su tutto quello che è possibile – ha aggiunto il sindaco di Carloforte -. Vedete la Croce Azzurra, possiede 5 ambulanze, acquistate dai carlofortini, ottenute dai nostri sacrifici. E’ un onore avere 5 mezzi di soccorso a Carloforte. Attrezzature? Tutte acquistate tramite i fondi della Croce Azzurra, della Comunità. Sapete da quando è scattata l’emergenza che cosa ci ha fornito l’ATS ? 12 mascherine ffp2, una scatola di guanti ed una maschera facciale. Lascio giudicare a voi.»

«La “MIKE” (che bel nome però) è in sostanza un autoambulanza con un medico a bordo e qualche attrezzatura particolare, non arriverà mai, anche se il protocollo lo prevede assolutamente nella direttiva del 5.03.2020 al punto 6.2.5. Ho chiesto agli Enti competenti perché deve fermarsi a Portovesme o a Calasetta, qualcuno del servizio sanitario mi ha detto che i tempi del traghetto sono penalizzanti e lunghi.
30/35 minuti? Lo stesso tempo che da Carbonia impieghi per andare a Buggerru o a Fluminimaggiore. Mi vergogno di queste risposte.

La Croce Azzurra non ha perso tempo, ha già allestito un’ambulanza in caso dovesse scattare un sospetto contagio da Coronavirus. E’ già pronta fuori nel piazzale, con tutti gli accorgimenti, pronta ad intervenire. Siamo nell’autogestione più completa. Grazie ragazzi.

Devo ringraziare Betty di Bernardo, assessore e vicesindaco, per aver mobilitato, i servizi sociali per consegne farmaci, servizi di pubblica utilità, soccorso alle persone anziane e tutela alle persone più fragili, e sopratutto per aver mobilitato tanti e tanti volontari, le nostre sarte, che stanno confezionando con le proprie mani tante mascherine protettive, ad oggi ne sono state preparate tantissime e l’assessore si è preso il compito di distribuirle a chi ne ha necessità.

Domattina Le chiederò di prepararne un pacco per mandarlo all’A.T.S. e all’assessore della Sanità!!!

Grazie a tutti i cittadini che con oblazioni ed offerte stanno contribuendo per gli acquisti dei DPI (tute, mascherine, guanti), attrezzature di prima necessità per gli addetti ai lavori.

Ad oggi non registro nessun caso di Coronavirus, mi auguro di dirvi la stessa cosa anche domani. Siamo nel mezzo di una guerra, dobbiamo stare uniti e collaborare anche con le piccole cose – ha concluso Salvatore Puggioni -. Cerchiamo di stare in casa il più possibile, aiutiamo le persone più deboli ed indifese.»

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Oggi è stato compiuto un significativo passo avanti verso la definizione dell’Intesa quadro proposta da Cgil Cisl e Uil che dovrà essere condivisa dalle parti datoriali, già domani sera in una nuova videoconferenza con la Regione.

«Il presidente della Regione Christian Solinas si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil -, nel corso di un confronto via web nel pomeriggio, ha accolto la richiesta avanzata dai segretari generali Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, che hanno colto l’occasione anche per approfondire tutte le criticità dell’emergenza Covid-19, dalle gravissime condizioni del sistema sanitario alle difficoltà del mondo del lavoro, sia sul fronte della salute e sicurezza che su quello della crisi economica e produttiva. Secondo Cgil, Cisl e Uil, l’Intesa, che potrà essere implementata con nuove misure in base all’evolversi della situazione, oltre a recepire decreti e protocolli nazionali, dovrà contenere: l’accordo per l’ammortizzatore in deroga e misure integrative, rispetto al decreto nazionale “Cura Italia”, per tutti i lavoratori stagionali, le colf ed altre diverse figure, oggi esclusi dai sostegni; il coinvolgimento nell’Unità di crisi sanitaria delle organizzazioni sindacali; una sede di monitoraggio e di pronto intervento, coordinata con la Prefettura, sulla salute e sicurezza nelle aziende che restano in attività; un focus periodico sull’andamento della situazione.»

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«L’emergenza ha cambiato e sta cambiando radicalmente la vita di tutti i Sardi. Sin dall’inizio la Regione è impegnata al massimo per tutelare la salute dei cittadini e dare sostegno alle imprese e ai lavoratori della nostra Isola. In questi giorni assistiamo a violenti attacchi verso la Giunta e verso l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, in particolar modo da forze politiche che sono il riflesso di un governo nazionale che ben poco sta facendo per il nostro territorio e che, in generale, sta gestendo questa crisi in modo discutibile. Nonostante questo la Regione ha scelto la strada della responsabilità e della massima collaborazione istituzionale.»

I consiglieri regionali del gruppo della Lega difendono l’operato dell’assessore della Sanità Mario Nieddu.

«Difficile però tacere quando da Roma arrivano forniture scadenti, come le ormai tristemente note ‘mascherine’, che sono poco più di un panno di garza, inadeguate a tutelare i nostri operatori sanitari strenuamente impegnati in prima linea nella lotta contro il contagio. Non si può, per questo, puntare il dito sulla Regione, né sull’assessore Mario Nieddu, né sul presidente Christian Solinas, che ricordiamo sono stati anche i primi a richiedere al governo, ripetutamente e disperatamente il blocco dei collegamenti, già nelle settimane prima che l’epidemia si facesse strada sul nostro territorio. Su questa linea, da Roma, un ‘no’ secco, ripetuto, e poi un cambio di rotta arrivato comunque tardi – aggiungono Dario Giagoni, Pierluigi Saiu, Sara Canu, Michele Ennas, Ignazio Manca, Annalisa Mele, Michele Pais ed Andrea Piras. Il Governo in tutte le sue mosse ha dimostrato di inseguire la diffusione del virus anziché prevenirla, cosa che si sarebbe potuta fare se le richieste della Regione fossero state ascoltate.Inoltre, si può forse incolpare la Regione per i ritardi nella fornitura dei reagenti necessari per i tamponi? Lo stesso assessore Mario Nieddu ha concordato sull’utilità di eseguire i test sul personale medico in servizio e lui stesso si è impegnato a trovare soluzioni alternative per consentire il monitoraggio e superare il problema di approvvigionamenti che arrivano col contagocce. Un problema che, tra l’altro, investe tutte le Regioni, alcune delle quali vivono un momento drammatico.»
«Grazie all’intervento dell’assessore della Sanità la Sardegna ha anche ottenuto l’impiego dei medici dell’esercito, che daranno un prezioso contributo nel recuperare la piena funzionalità degli ospedali di Olbia e Sassari, duramente colpiti dal propagarsi dell’infezione. Oggi come non mai la Lega è vicina a chi lotta in prima linea e a tutti i cittadini. Lo siamo come politici che lavorano nelle istituzioni e come Sardi, che vivono sul territorio. Serve unità, collaborazione e consapevolezza che questa battaglia riguarda tutti – concludono Dario Giagoni, Pierluigi Saiu, Sara Canu, Michele Ennas, Ignazio Manca, Annalisa Mele, Michele Pais ed Andrea Piras -. Facciamo nostro il grido di dolore di chi lotta in corsia, non lasceremo da solo nessuno, ma respingiamo ogni attacco politico rivolto a destabilizzare chi invece, nelle istituzioni, sta combattendo una lotta senza tregua.»

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«Anche nell’attuale emergenza abbiamo lavorato per assicurare ai sardi il diritto alla mobilità non appena la situazione tornerà alla normalità.»

Lo afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando la proroga, avvenuta stasera, dei contratti con Alitalia che garantiscono, dal 17 aprile la vendita dei biglietti sulle rotte Cagliari-Roma, Cagliari-Milano e Alghero-Roma e Alghero-Milano.

A seguito dell’attivazione della procedura di emergenza sullo scalo di Olbia gli uffici dell’assessorato regionale dei Trasporti hanno anche provveduto ad aggiudicare le rotte ad Alitalia che potrà quindi dalla stessa data aprire alle vendite i biglietti sulle rotte Olbia-Roma e Olbia-Milano.

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Il consigliere regionale e capogruppo del PSd’Az, on. Franco Mula ed i consiglieri regionali del gruppo PSd’AZ Piero Maieli, Nanni Lancioni, Giovanni Satta, Stefano Schirru e Fabio Usai, a seguito della possibilità che si è paventata in queste ultime ore di vietare la conduzione hobbistica di orti, vigneti ed ortofrutticole in genere, hanno diffuso una nota nella quale ringraziano il presidente della Regione, Christian Solinas, il comandante del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Antonio Casula, il direttore generale della Protezione civile, Antonio Belloi e l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, per la sensibilità dimostrata al fine di risolvere la situazione suesposta. L’attività che viene svolta nelle campagne, infatti, non è assolutamente in contrasto con il recente D.P.C.M. adottato il 22 ultimo scorso che consente le coltivazioni agricole; non solo, i terreni non possono essere abbandonati in quanto si determinerebbe una grave perdita per chi con costanza e passione svolge il proprio lavoro curando la terra ed impedendo che si creino situazioni di degrado. In più non verrebbero violate le disposizioni riguardanti l’obbligo della distanza sociale in quanto i lavoratori si recano singolarmente presso i propri terreni non determinando alcuna situazione di assembramento.

«Restiamo in attesa della nota ufficiale che a breve verrà comunicata dal Presidente della Regione al fine di fugare qualsiasi dubbio sull’argomento», concludono i consiglieri regionali del gruppo sardista.

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato oggi l’ordinanza sul «Coordinamento delle strutture e delle componenti di protezione civile e attuazione degli interventi urgenti e di soccorso in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili».

Art. 1) Il Direttore generale della protezione civile della Regione Autonoma della Sardegna è delegato al coordinamento delle componenti e strutture operative regionali di protezione civile, per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eventi citati in premessa e assicurare la più efficace attuazione delle attività di protezione civile a supporto della sanità.

Art. 2) Per le attività intraprese dal Presidente della Regione Sardegna in qualità di soggetto attuatore ai sensi del comma 1, art. 1 dell’OCDPC 630/2020 e per quelle di cui alle ordinanze ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge n. 833/1978, in materia di igiene e sanità pubblica, il Direttore generale della protezione civile è altresì delegato: • al coordinamento degli interventi di protezione civile a supporto delle attività poste in essere dalla sanità per fronteggiare l’emergenza in corso; • alla gestione delle risorse appositamente stanziate per l’emergenza in questione e funzionali alle attività di protezione civile; • alla gestione della contabilità speciale intestata al Presidente della Regione Sardegna, per la realizzazione delle attività relative alla gestione dell’emergenza in attuazione del combinato disposto di cui a l’OCDPC 630/2020, il DCDPC 627/2020 e l’OCDPC 639/2020 art. 3.

Art. 3) Il Direttore generale della protezione civile, sentito il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, convoca il Comitato operativo regionale (COR) e ne stabilisce l’ordine del giorno per assicurare il coordinamento degli interventi nei settori della protezione civile e della sanità.

Art. 4) Il Direttore generale della protezione civile, per la realizzazione delle attività di cui alla presente ordinanza, si avvale del personale dipendente dell’Amministrazione Regionale, degli Enti, degli Istituti, delle Aziende e delle Agenzie regionali, delle società in house controllate dalla Regione, compreso il personale individuato per la gestione di altre emergenze, per prestare servizio per la Direzione generale della protezione civile, anche nella modalità di lavoro agile e per il tempo indicato nel provvedimento di avvalimento e nei limiti massimi di durata dello stato di emergenza regionale.

Art. 5) Al personale di cui all’articolo 4, compreso quello appartenente ad altre Direzioni generali, coinvolto nelle attività di protezione civile per la gestione dell’emergenza in rassegna, è riconosciuto, a decorrere dal 31 gennaio 2020, il compenso per prestazioni di lavoro straordinario effettivamente rese e secondo le modalità previste all’art. 13 della legge regionale 23.12.2015, n. 35.

Art. 6) Al fine di garantire la piena gestione e prosecuzione della emergenza e della fase post emergenziale, al personale di cui agli articoli 4 e 5, impegnato in turni di lavoro presso le sale operative o le strutture appositamente istituite per la gestione dell’emergenza in argomento, si applica l’art. 3 c. 1 dell’“Accordo per i dipendenti della protezione civile” siglato dal CORAN in data 9 giugno 2016, l’attività prestata da ciascun dipendente nell’ambito dei turni non può superare 15 giornate in un mese.

Art. 7) Il personale di cui agli articoli 4 e 5 della presente ordinanza, impegnato nell’ambito del servizio di protezione civile di cui all’art. 26, comma 1, lett. d) del CCRL del 15.05.01 vigente e in deroga al limite stabilito dall’art. 36 dello stesso CCRL non potrà comunque superare 15 giornate al mese.

Art. 8) In esecuzione della presente ordinanza, il Direttore generale della protezione civile, provvederà nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme dell’Unione europea, e nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale nelle materie di legislazione concorrente, anche mediante ordinanze di protezione civile in deroga alla normativa regionale vigente.

La presente ordinanza è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti. Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.